“Siamo noi i razzisti?”

di MARCO ZAPPA –

VITERBO – Delle due una deve essere quella giusta: o noi italiani siamo imbecilli e ci facciamo male da soli oppure il mondo intero ce l’ha con noi.
Propendo per la prima ipotesi.
Negli ultimi anni ci hanno dato dei razzisti, xenofobi, fascisti, magari anche dei terroristi e una parte, per fortuna esigua, del popolo italiano che vira sempre e solo a sinistra ha buttato benzina sul fuoco andando contro gli stessi interessi del paese pur di ritagliarsi una fetta di visibilità e ammirazione da parte di quei paesi da sempre contrari ad un’Italia prospera e solida.
Costoro hanno anche difeso una “capitana” che ha speronato una navetta della Guardia di Finanza con tutti i rischi del caso e anziché denunciarla o quantomeno biasimarla per l’atto irresponsabile, l’hanno eretta a paladina della libertà e della fede, manco fosse la novella “Pulzella d’Orleans”.
Anzi che far quadrato davanti al problema dei migranti economici (e specifico economici) per affrontare il problema tutti insieme e magari aiutare realmente questa povera gente creando risorse nel loro paese d’origine, si è portata avanti una guerra intestina fra nostrane fazioni politiche facendo diventare l’Italia l’unico approdo per tanti disperati e portando in tribunale un ministro che, cosa rara, ha fatto quanto promesso in campagna elettorale.
All’azione distruttiva di una sinistra ormai alla frutta s’è unita la voce del Vaticano che attraverso il Papa vaneggia una rinascita del Nazismo e del Fascismo, solo perché qualche isolato idiota si diverte a scrivere gravi e inique frasi offensive sulla porta di casa di qualche onesto cittadino di origine ebraica.
Insomma in questo quadro drammatico nel quale Salvini viene avvicinato alla figura del Duce redivivo e il governo in merito a questa emergenza mostra tutta la sua improvvisazione, ci accorgiamo che l’italiano colpito a tradimento dal Coronavirus non è per niente gradito al mondo intero e che venire ora in Italia è assolutamente sconsigliato quando non impedito neanche fossimo nell’Africa nera o in Amazzonia.
Così se noi cerchiamo di salvaguardare i nostri confini e diciamolo, pure la nostra economia interna che non è poi così prospera, siamo presi a sberle e se abbiamo un problema che pur non nasce da noi ma deriva dalla Cina continuiamo a prendere sberle.
Ma che razzista- fascista-xenofobo dunque, abbiamo il coraggio di dirlo.
L’italiano è un grande fesso.

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