di MARIELLA ZADRO-
VITERBO- Il 30 gennaio 1640, nel monastero di San Bernardino in Viterbo, muore Clarice Marescotti Sr Giacinta, aveva preso i voti il 22 gennaio 1606, proclamata Santa nel 1807 da papa Pio VII.
Questo pomeriggio, alla presenza del vescovo Orazio Francesco Piazza e padre Luciano De Giusti, ofm Ministro Provinciale è stata ricordata presso la chiesa a lei dedicata, in piazza della Morte n.5 dove sono conservate le sue spoglie.
Una cerimonia arricchita dalla Professione Temporanea di Sr. Maria Chiara Politini, Sorella Povere di S.Chiara, che ha visto la presenza di donna Giada Marescotti (discendente della famiglia della Santa) del Sovrano Ordine Militare di Malta, dell’ Arciconfraternita del Gonfalone, il dott. Alfonso Carnevalini del comitato festeggiamenti SS Salvatore, Suor Francesca Pizzaia , alcune associazioni religiose della città e molti sacerdoti, il sindaco di Farnese Giuseppe Ciucci, il presidente della Provincia Alessandro Romoli e per l’amministrazione comunale, l’assessore Emanuele Aronne ed il consigliere Ugo Poggi.
“La speranza che riempie i nostri occhi e vediamo il nostro futuro oggi, lo vediamo anche in quelli di Maria Chiara. Speranza di cui Giacinta è segno speciale. Il Signore suscita, proprio nei momenti più difficili, figure in santità. Lo ritroviamo nella lettura del profeta Osea: Ecco la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza”.
Questo il messaggio che il vescovo ha rivolto alla Sr Maria Chiara con l’augurio che la sua gioia sia concreta non edulcorata. Gioia incarnata responsabile, attenta e determinata, come ha avuto Santa Giacinta nella sua trasformazione.
La cerimonia è stata sottolineata dai canti delle suore dirette dalla M Stefania Bono, suor Elisa ha accompagnato alcuni brani con il flauto traverso.