Svolta la seconda giornata della stampa, il Vescovo Piazza: “Ricordatevi della dignità dell’uomo” (VIDEO)

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Si è svolta questo pomeriggio, preso la sede della Fondazione Carivit, a Palazzo Brugiotti, a Viterbo, la Seconda giornata della stampa, indetta dal Vescovo di Viterbo, Orazio Francesco Piazza in collaborazione con l’Ucsi di Viterbo. L’incontro ha avuto come relatore, il responsabile di Unicef Italia, Andrea Iacomini, che ha parlato del difficile compito di comunicare le emergenze, in particolare quelle che riguardano i bambini. Prima della relazione di Iacomini, ha portato i suoi saluti don Emanuele Germani, responsabile dell’ufficio Comunicazioni sociali della diocesi di Viterbo, che ha ringraziato il Vescovo per aver istituito  questa giornata della stampa da quando, lo scorso anno, si è insediato a Viterbo, che rappresenta un un momento di incontro con gli operatori della comunicazione e di formazione su temi importanti, come quello delle emergenze sociali e comunicazioni. Al riguardo ha fatto riferimento a Sanremo e come ieri, al termine della sua esibizione sul palco dell’Ariston, Eros Ramazzotti abbia fatto un importante appello: “Quasi 500mila bambini vivono in zone di conflitto, altri milioni non vedranno mai la terra promessa. Basta sangue, basta guerra. Pace». Ha, quindi, aggiunto: “Raccontare il dramma dei bambini nelle guerre non è più soltanto un’emergenza, ma una vera e propria urgenza, che ci deve far riscoprire il nostro ruolo di comunicatori, raccontando gli eventi con il cuore e i sentimenti”.

Ha preso, quindi, la parola Wanda Cherubini, presidente dell’Unione cattolica stampa italiana di Viterbo, che ha portato i saluti del presidente dell’Ucsi Lazio, Maurizio Di Schino per poi spiegare cosa sia l’Ucsi e concentrare, quindi, l’attenzione sul tema dell’incontro, evidenziando come sia difficile mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulle tragedie che riguardano il mondo e che, coinvolgono, purtroppo milioni di bambini, senza fare distinzioni tra tragedie di serie A e tragedie di serie B. “Nella vicina Ucraina ben 1882 bambini sono morti, per non parlare delle stragi di civili a Gaza, dove hanno perso la vita tante persone, tra cui tantissimi bambini – ha affermato Cherubini–  Ci sono guerre in Africa, in particolare in Sudan, da 13 anni si combatte in Siria e da 9 anni nello Yemen. A queste guerre si aggiungono i terremoti in Turchia e Siria, l’alluvione in Libia ed il sisma in Afghanistan. Tanti i bambini che necessitano di aiuto”.

E’ stata, quindi, la volta del Vescovo Piazza che ha ringraziato l’amico Iacomini della sua presenza e poi la presidente dell’Ucsi di Viterbo e l’associazione, che prima dell’incontro ha consegnato al Vescovo un piccolo omaggio. Mons. Piazza ha, quindi, ringraziato tutti i giornalisti intervenuti. “Siete diventati progressivamente compagni di strada e questo per me è il momento più bello, questo riconoscimento nel riconoscerci: voi conoscete un po’ più il Vescovo ed io conosco un po’ di più voi.  Vi sono grato perché attraverso le vostre testate vedo l’agenda della realtà che vivo”. Il Vescovo ha poi fatto un appello: “Ricordati della dignità dell’uomo, tutto quello che accade nella giornata deve essere letto in questa chiave di lettura, ricordandosi della nostra dignità umana”. Ha poi enfatizzato che la Chiesa dovrebbe leggere i giornali poiché questi contribuiscono a una visione più ampia del mondo. Secondo Piazza, i giornali rappresentano una ricchezza poiché permettono di immergersi nelle notizie e di percepire la sensibilità dei giornalisti. Questa sensibilità non riguarda solo l’etica professionale, ma anche un senso di compassione verso il proprio territorio e le persone che lo abitano. Il Vescovo ha evidenziato che la diversità delle informazioni è un dono divino, contrapponendola a ciò che è monocorde che, a suo avviso, conduce alla stagnazione. Ha sottolineato il ruolo importante della stampa, definendola non solo significativa, ma addirittura decisiva nella società. Tuttavia, ha avvertito che con questo potere viene anche una grande responsabilità: è fondamentale che le parole siano sempre responsabili e orientate al bene comune, favorendo la dignità umana in ogni circostanza. Infine, ha citato i bambini come “nostra memoria critica”, ricordandoci l’importanza di preservare l’innocenza della vita e la sua bellezza. Il Vescovo Piazza ha, quindi, aggiunto: “E’ importante stare sul pezzo, ma mantenendo gli occhi aperti sulla realtà perché poi ci perdiamo nel dibattito e la realtà ci sfugge di mano”.

Il portavoce Unicef Italia, Andrea Iacomini ha ringraziando il Vescovo per questo invito. “E’ stata una gioia riabbracciarti in questa città – ha esordito Iacomini rivolgendosi al Vescovo – sei una garanzia per questa città. Sono onorato di essere qui per raccontare quello che faccio. Non tutti ci danno questa possibilità. E’ talmente complicato trovare lo spazio in più, quello della quotidianità. Ringraziando Dargent D’Amico per il messaggio inviato a Sanremo ho detto che ci sono 500 milioni di bambini che in questo momento sono in zone di conflitto e ieri Eros Ramazzotti ha ripreso questo dato per dire basta alla guerra. L’Unicef è una fonte primaria, quando scoppia un’emergenza siamo noi i primi sul campo a raccontare. Però poi passano i giorni, si perde l’interesse per la quotidianità di questa tragedia, si crea una sorta di assuefazione. Per l’Ucraina siamo passati alla sola riflessione geopolitica e così non ci si dà la possibilità di raccontare ciò che stiamo facendo. Se non racconto a voi che cosa facciamo lì risulta poi difficile raccogliere fondi. Ci sono crisi di serie A e crisi di serie B. Oggi è Gaza la crisi di serie A, ma vi ricordo che ci sono anche 50 mila bambini sott’acqua in Libia”. Iacomini ha poi rivolto un pensiero ai migliaia di colleghi Unicef che si trovano in mezzo alle bombe, alle malattie come ai tanti altri operatori umanitari. “Danno credibilità alle cose che facciamo, ma se non c’è un’alleanza  tra i media che mi permette di raccontare quello che facciamo, dove lo facciamo e se lo facciamo, capite che è tutto molto difficile”. Iacomini ha poi rimarcato come vi sia una sola pace, senza colori politici e come siano aumentati i bambini malnutriti nel mondo. Ha poi evidenziato l’importanza dei social per comunicare queste tragedie. “Noi raccontiamo il dolore attraverso immagini filtrate, attraverso le storie. Oggi le storie sono diventate il caposaldo di quello che facciamo. Le storie, visto la forza dei social, giocano un ruolo fondamentale”. Poi una riflessione importante: “I grandi eroi di questi tempi sono i padri e le madri resilienti, i bambini che senza braccia e mani continuano a giocare nei campi profughi, non ci sono più purtroppo Madre Teresa, Nelson Mandela, John Fitzgerald Kennedy. Quindi come ci aiutiamo a raccontare tutto questo? Con delle forti alleanze”.

Video di MARIELLA ZADRO

 

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