Il 1 Aprile

di FRANCESCO MATTIOLI-

Una volta, il Primo Aprile era il giorno degli scherzi; in famiglia, tra amici e, soprattutto, sui giornali, con notizie eclatanti e strampalate, a cui credevano solo gli ingenui in servizio permanente perché non associavano l’eccentricità della notizia alla data.
Mi sembra di capire che questa allegra abitudine molti giornali la mantengano viva; ma le cose cambiano, il tempo passa e il Primo Aprile sta perdendo mordente. Diversi quotidiani online viterbesi hanno voluto mantenere la tradizione e sono saltate fuori notizie strabilianti; peccato che quasi nessuno abbia abboccato.
Il fatto è che la consapevolezza della gente, volente o nolente, è cresciuta; bombardata dai media, ha dovuto costruirsi qualche filtro in più, e poi oltre all’informazione gioca un ruolo non secondario la scolarizzazione, il cui livello – nonostante qualcuno lamenti che oggi i giovani non sanno leggere e scrivere come si deve – non è più quello di cinquant’anni fa, quando molti credevano ancora che gli asini – o i pinguini – potessero volare.
Ma soprattutto il Primo Aprile è stato ridimensionato dai social, dove pullulano le fake news trecentosessantacinque giorni all’anno, per di più avvalorate da un uso evoluto dell’ Intelligenza Artificiale, con il quale il terrapiattista ti dimostra attraverso dei filmati che riesce a vedere la Tour Eiffel da casa sua a Taormina o il mitomane ti illustra come un aereo in avaria sia atterrato malamente sull’Autostrada del Sole facendo strage di centinaia di automobili. Una volta, ad avvalorare ciò che si affermava si usavano le foto, le immagini: erano le prove “evidenti”. Oggi servono ad ingannare ancor più dei giri di parole.
In ogni caso, o che ormai il pubblico non abbocchi più, o che abbocchi talmente spesso da non fare la differenza tra Primo Aprile e Primo Giugno, fatto sta che l’unica cosa che fa tenerezza oggi è il bambino che con la spillina da balia attacca di nascosto un pesce di carta sulle spalle del compagno d’asilo. Tutto il resto genera, al massimo, un distratto sogghigno.
Ho sperato fino all’ultimo che la vittoria di Trump e del trum-putinismo nel mondo fosse una fake news. Se poi se ne fosse parlato il Primo Aprile, il giorno dopo avremmo tutti tirato un sospiro di sollievo. Ma non non lo è stato.
Francesco Mattioli