1 maggio, lavoro: persone con disabilità sempre più escluse

Su 100 persone con disabilità tra i 15 ed i 64 anni solo il 32,5 è occupato, contro il 58,9% dell’intera popolazione. Il 20% è in cerca di occupazione. Questa la triste fotografia dell’Istat circa l’occupazione delle persone con disabilità. I numeri risultano ancor più impietosi se raffrontati con la media Ue, che è superiore al 50%. Il sistema pubblico di collocamento non riesce a realizzare più di 20/30mila inserimenti l’anno. Condizione ancor più svantaggiosa se si considera anche la disparità di genere. Le donne con disabilità sono oggetto di discriminazione ancora più accentuata nel mondo del lavoro, sia rispetto agli uomini con disabilità, sia rispetto alle altre donne.

“È doloroso constatare ancora una volta, soprattutto in occasione della Festa dei lavoratori, la profonda esclusione che le persone con disabilità vivono. Troppo spesso sono costrette a una ricerca di lavoro infruttuosa o subiscono trattamenti meno equi. Il lavoro è fondamentale per favorire l’inclusione ed una vita piena e dignitosa. È urgente intervenire e modificare quelle politiche del lavoro che di fatto ad oggi non consentono alla persone con disabilità di potervi accedere. Il tema lavoro deve diventare una priorità di questo Governo anche in considerazione dell’avvenuta approvazione della legge delega sulla disabilità. Domani è la festa della nostra Repubblica perchè i padri costituenti hanno poggiato la costituzione sul lavoro. Noi continueremo con forza a ribadirlo”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.




1° Maggio: Marrella (Confael), più tutele per i lavoratori nell’era dell’Intelligenza Artificiale

ROMA– Servono maggiori tutele per il lavoro e per i lavoratori nell’era dell’Intelligenza Artificiale. È la richiesta che avanza la Confael in occasione della festa del 1 Maggio, sollecitando al governo l’adozione di un pacchetto di riforme per salvaguardare tutto il lavoro sia quello pubblico che privato. “Alle sfide che da sempre affliggono il settore del lavoro, come la sicurezza e la difesa dei salari – commenta Domenico Marrella, Segretario Generale della Confederazione – oggi si aggiunge quella della rivoluzione digitale. E se non viene gestita con tutta la consapevolezza che si rende necessaria, porterà a una desertificazione dei luoghi di lavoro”.
“È necessario governare questa fase di transizione, non dobbiamo subirla – prosegue il leader della Confederazione Autonoma Europea dei Lavoratori. – Dobbiamo evitare che le intelligenze artificiali si sostituiscano, dall’oggi al domani, all’uomo nei cicli produttivi. Se si verificasse una simile eventualità, metteremo a serio rischio non solo il settore privato, ma anche quello pubblico. Complessivamente dovremo fronteggiare una perdita del 40%, se non addirittura del 50% dei posti di lavoro. Il sistema Paese andrebbe in tilt”.
“La Festa del Lavoro – prosegue Marrella, – deve essere anche un momento di riflessione. Perché il mondo non sta cambiando, ma è già cambiato. Le parti sociali ancora una volta devono essere l’ultimo baluardo a tutela della legalità, dei diritti sociali e della dignità di chi ogni giorno svolge il proprio lavoro”.




Segreteria Provinciale PD: “Celebrare il 1° Maggio. Difendere la dignità del lavoro”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Il 1° Maggio celebriamo la Festa dei lavoratori e ricordiamo tutte le lotte per l’affermazione dei diritti nel mondo del lavoro. La lotta per la conquista dei diritti dei lavoratori ha segnato larga parte del secolo scorso e non a caso la Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza, nel suo primo articolo recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Il lavoro, quindi, come fondamento della cittadinanza democratica di una nuova Italia e di una nuova Europa che si erano messe la guerra alle spalle e sceglievano di guardare al futuro, alla ricostruzione a alla pace.
Per questa ragione il 1° Maggio non è semplicemente una giornata di ricordo e di celebrazione di eventi del passato. E’ anche e soprattutto una giornata di impegno per riaffermare quei valori e quei diritti nella realtà di oggi.
In Italia, nelle scorse settimane, è stato messo l’accento su alcuni dati dell’ISTAT secondo cui l’occupazione nel nostro paese è in crescita e raggiunge la percentuale del 61,9%. Si tratta sicuramente di un dato positivo che però non racconta tutta la verità perché, sempre secondo l’ISTAT, le famiglie italiane in povertà assoluta si attestano all’8,5% del totale delle famiglie residenti (erano l’8,3% nel 2022), corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui. Quindi in Italia aumenta l’occupazione e contemporaneamente cresce la povertà. Come si spiega?
Un primo grande problema è rappresentato dal fenomeno del lavoro povero, cioè persone che pur lavorando non riescono a vivere in modo dignitoso perché percepiscono stipendi troppo bassi. Nel nostro paese sono circa 3 milioni e guadagnano meno di 11.500 Euro netti all’anno.
A questo si aggiunga che sono circa 12 milioni i lavoratori pubblici e privati che attendono i rinnovi dei contratti nazionali di lavoro e che dunque percepiscono compensi che non tengono conto della crescita dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi al consumo degli ultimi anni.
Per non parlare poi di quella parte del mondo del lavoro coperta dai cosiddetti “contratti pirata” oppure di chi lavora senza essere coperto da alcuna forma di contrattazione.
E d’altra parte la questione salariale in Italia è un’urgenza improrogabile se è vero, come è vero, che negli ultimi trent’anni la media degli stipendi è scesa del 3% mentre in tutti gli altri paesi europei è cresciuta.
La proposta avanzata nei mesi scorsi da tutte le forze di opposizione in Parlamento di introdurre il “Salario Minimo” nel nostro paese vuole indicare una soluzione e insieme sollevare un allarme su uno dei problemi più urgenti: il valore del lavoro, la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori italiani.
Questa proposta prende spunto dalla Direttiva Europea n° 2041 del 19 ottobre 2022 che promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari per conseguire condizioni di vita e di lavoro dignitose per i lavoratori in Europa e spinge gli stati membri e legiferare in questa direzione.
Sappiamo benissimo che da sola questa misura non è sufficiente a risolvere tutti i problemi aperti, ma bisogna pur cominciare da qualche parte perché non riconoscere il giusto valore al lavoro contribuisce ad aumentare enormemente le disuguaglianze sociali, ad umiliare buona parte della società e ad indebolire la democrazia.
Di fronte a questa ipotesi c’è stato il muro del Governo Meloni e della maggioranza che lo sostiene. Quello stesso governo e quella stessa maggioranza che, appunto, leggono i dati dell’occupazione che cresce ma fanno finta di non vedere la crescita della povertà. Anzi, per loro la povertà è una colpa.
E’ questa la vera idea divisiva del paese. Parteggiare e celebrare la parte più forte e dimenticarsi di chi non ce la fa.
Il Governo si prepara ad un nuovo Decreto 1° Maggio con annunci di bonus sulle tredicesime e qualche incentivo alle imprese ma senza notizie certe sulle coperture economiche e senza alcuna volontà di intervenire veramente sui problemi aperti. Ancora propaganda, buona per affrontare la campagna elettorale, ma che non risolverà nessun problema di fondo che tiene bloccato il nostro paese”.

Manuela Benedetti, Segretaria Provinciale PD Viterbo




Tarquinia, il 1° maggio anteprima della Mostra mercato macchine agricole

TARQUINIA ( Viterbo) – Anteprima il 1° maggio della fiera a Tarquinia Lido. In attesa dell’inaugurazione ufficiale, il 3 maggio, la Mostra mercato macchine agricole scalda i motori per la Festa dei lavoratori, con una giornata all’insegna dell’artigianato, dell’antiquariato, del buon cibo e della musica di qualità. Per i collezionisti, gli appassionati dell’antiquariato e artigianato e curiosi l’appuntamento è dalle 8 alle 20 a viale dei Tritoni, con i banchi degli operatori specializzati nel commercio di antiquariato, modernariato, collezionismo, vintage e design, che proporranno un’ampia una vetrina di articoli, tra cui mobili di diverse epoche, ceramiche, oggetti d’arredo, bigiotteria d’epoca, dipinti, stampe, libri, giocattoli e rigatterie varie. Il tradizionale mercato settimanale si animerà dalle 8 alle 19, lungo viale dei Navigatori. Su viale dei Tritoni, dalle 10 alle 22, aprirà lo spazio dedicato alla gastronomia, un luogo dove incontrarsi e gustare le eccellenze dello street food. Sul grande palco di piazza dei Tritoni, la cover band tarquiniese di Vasco Rossi Doppio Senso, alle 17,30, aprirà il programma dei concerti della fiera con un’esibizione da non perdere, in cui saranno proposti e interpretati i più grandi successi del rocker di Zocca. Giunta alla 75esima edizione, la Mostra mercato macchine agricole è organizzata dal Comune di Tarquinia, in collaborazione con la Pro loco Tarquinia, con il patrocinio del Misaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), della Regione Lazio, dell’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio), della Provincia di Viterbo. La rassegna vede la partecipazione del Biodistretto della Maremma etrusca e monti della Tolfa, di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e delle organizzazioni di categoria. Per rimanere aggiornati è possibile visitare la pagina Facebook “Fiera città di Tarquinia”.




1° Maggio 2024 alle antiche Ferriere di Ronciglione

RONCIGLIONE (Viterbo) – Quale luogo migliore per celebrare il 1° Maggio se non un’antica ferriera che ha determinato lo sviluppo economico, sociale e culturale di un intero territorio? 

Si parla di una struttura collocata lungo il corso del Rio Vicano a Ronciglione, che risale al XVI secolo, per volere della famiglia Farnese e che, allora, rese Ronciglione un punto di riferimento nell’industria del ferro impiegato anche per le attività siderurgiche pontificie; dove esisteva la forza motrice dell’acqua, dunque, lì nasceva l’industria, che produceva ricchezza capace poi di trasformarsi in benessere e anche arte. 

Un luogo rappresentativo delle radici economico-culturali valorizzate e vissute nel Museo delle Ferriere ristrutturato e riaperto proprio in occasione del 1° maggio 2024: un importante luogo simbolo per celebrare la giornata internazionale del lavoro. 

Il Museo delle Ferriere, insieme all’annesso e preziosissimo Museo della Tipografia e della Stampa, rappresenta un esempio di archeologia industriale che in più parti del nostro Paese caratterizza i paesaggi; sono spesso strutture riqualificate e riportate ad una quotidiana frequentazione, perché il loro valore di memoria storica possa essere vissuto pienamente dai cittadini che di quei luoghi si riconoscono legittimi eredi. 

Oltre ai doverosi ringraziamenti all’Amministrazione cittadina, si deve anche alla passione di un ronciglionese come il maestro tipografo Alfredo Mancinelli questa riapertura di luoghi così rappresentativi della storia e della cultura di Ronciglione che potranno essere visitati e proposti come percorsi turistico-didattici, complementari alle già numerose ricchezze naturali e architettoniche della città. 

A Ronciglione, dunque, le manifestazioni del 1° maggio inizieranno, alle ore 10:00, con un corteo che, dalla Piazza del Comune, raggiungerà il Museo delle Ferriere accompagnato dalla banda cittadina “A. Cantiani”, diretta del maestro Fernando De Santis; seguirà la benedizione del Parroco, Mons. Silvio Iacomi e il saluto del Sindaco, dott. Mario Mengoni.  

Non potrà mancare l’accensione di una forgia per la realizzazione esemplificativa di un utensile e la presenza di alcuni artisti: Noemi Monaldi con la sua performance “Fumo, fuoco, acqua”; il pittore Stefano Cianti e il sassofonista Bernardo Lafonte che proporranno lo spettacolo live “Suoni e colori dell’anima”, tutti così simultaneamente impegnati in una realizzazione artistica a ricordare i rumori o le atmosfere di una ferriera che però attraverso la loro arte diviene suono, colore e movimento armonico, di profonda emozione per lo spettatore.

Per il rinnovato Museo delle Ferriere è stato da poco approntato un sito (www.ferriere.eu) in via di ampliamento.




Fervono i preparativi per il concertone del 1°Maggio

di MARIELLA ZADRO-

ROMA – Per la 32esima edizione dello storico concertone del 1° Maggio, si cambia location, non a piazza di San Giovanni, ma l’edizione 2024 si svolgerà al Circo Massimo.
A promuovere l’evento i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
La conduzione di Big Mama con Albe, Cioffi, Diego Lazzari Nashley, Etta, Gaudiano, Irbis, per quasi 9 ore di musica.
Ci sarà anche l’esibizione dei tre finalisti del contest 1MNext dedicato agli artisti emergenti Atarde, Giglio, Moonari per una finalissima che decreterà il vincitore assoluto del contest.
Per chi non potrà essere presente, la diretta Rai sarà come sempre su Rai3 e in HD sul canale 501 dalle 15.15. Rai Radio 2, voce ufficiale del Concertone in diretta radio e in video sul canale 202 del Ddt, oltre che su RaiPlay e Rai Italia.
Tanti gli artisti che si susseguiranno sul palco: Achille Lauro, Alda, Anna Castiglia, Ariete, Bigmama, Bloom, Caffellatte &Giuze, Chiamamifaro,Coez & Frah Quintale, Colapesce e Dimartino,
Cor Veleno, Cosmo, Dargen D’amico, Ditonellapiaga, Ermal Meta, Ex-Otago, La Municipal, La Rappresentante Di Lista, Leo Gassmann, Lina Simons, Mahmood, Malika Ayane, Maria Antonietta E Colombre, Mazzariello, Mille, Morgan, Motta, Negramaro, Noemi, Olly, Piero Pelu’, Piotta, Rosa Linn, Rose Villain, Santi Francesi, Stefano Massini e Paolo Jannacci, Tananai, Teseghella, Tripolare, Tropico, Ultimo, Uzi Lvke, Vale Lp.




Fns Cisl Lazio interviene sul 1 Maggio

Riceviamo da Fns Cisl Lazio e pubblichiamo: “Oggi si festeggia il Primo Maggio per ricordare i valori della nostra Carta Costituzionale per i suoi 75 anni e ribadire che il lavoro è Libertà, Dignità, Autonomia, ciò che permette alla persona di esprimersi e di contribuire al bene comune ma allo stesso tempo, un momento utile alla riflessione verso temi importanti, quali, il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e di salute, custodendo la salute e l’incolumità riponendo in atto pratico qualsiasi iniziativa tale da eliminare i rischi connessi ad ogni tipo di impiego del personale (vigili del fuoco e polizia penitenziaria)”.




1 maggio, persone con disabilità escluse da mondo lavoro

Secondo gli ultimi dati Istat solo il 19,7% delle persone con disabilità tra i 15 ed i 64 anni risulta occupata. Gli inattivi tra le persone con disabilità sono il 70% dei cittadini, contro il 31% dell’intera popolazione. Dati che confermano che la condizione di disabilità continua ad essere particolarmente escludente nel mondo del lavoro. Condizione ancor più pregiudizievole se si considera anche la differenza di genere. Le donne con disabilità risultano ancor più discriminate nel mondo del lavoro, sia rispetto agli uomini con disabilità, sia nei confronti delle altre donne.
“Ci duole constatare ancora una volta, anche in occasione della Festa dei lavoratori, la profonda esclusione vissuta dalle persone con disabilità. Spesso alla inutile ricerca di lavoro od ancora vittime di trattamenti meno favorevoli nel loro quotidiano impiego. Il lavoro garantisce inclusione, facendo uscire le persone con disabilità dall’assistenzialismo. È necessario modificare le politiche del lavoro ed i servizi per le persone con disabilità. E questo dovrebbe interessare oggi, e ogni giorno, la politica. Occorrono strumenti nuovi per governare produttività, crescita, occupazione. E tutto questo non può non passare dalla possibilità per le persone con disabilità di accedere facilmente al mondo del lavoro”. A dirlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.




1° Maggio 1947: 76 anni fa la strage di Portella della Ginestra; a Viterbo il processo

di ANNA MARIA STEFANINI-

Guardando agli avvenimenti italiani con occhio storico si potrebbe dire che la strategia stragista costituisca fenomenologia endemica e continuamente affiorante nella storia della Repubblica Italiana, almeno fino ai primi anni Novanta e ancora oggi si protraggono indagini, processi e ricostruzioni lungo quel filo di sangue che, da Portella della ginestra attraversa Piazza Fontana, Piazza della Loggia, il treno Italicus, la stazione di Bologna sino a Capaci e via D’Amelio.
La strage siciliana del 1° maggio 1947 di Portella della Ginestra può essere considerata come la prova generale di questa via italiana per la gestione dei conflitti politici, sociali e malavitosi.
Una strage che ha un prologo importante: undici giorni prima si erano svolte le elezioni per l’istituzione dell’ARS, l’Assemblea Regionale Siciliana, organo politico centrale della Regione a statuto speciale Sicilia. Al partito della Democrazia Cristiana e al cosiddetto “blocco liberal-qualunquista” erano andate le cariche maggiori ma la maggioranza dei voti era confluita sulla coalizione PCI, PSI e PdA (Partito d’Azione) e questo mette in stato di massima allerta un’ampia rete di interessi politici, economici, mafiosi, indipendentisti e non meglio precisate “frange statunitensi”.
Quel 1° maggio di 76 anni fa diverse migliaia di contadini e lavoratori si danno convegno in località Portella della Ginestra, nel comune di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, per festeggiare la performance elettorale della sinistra, la giornata dei lavoratori e per chiedere la “Riforma Agraria” e migliori condizioni di lavoro per i braccianti.

Ma a quell’incontro qualcuno convoca un personaggio che con la festa dei lavoratori c’entra ben poco: il famigerato bandito Salvatore Giuliano e la sua banda e si racconta che Giuliano abbia ricevuto l’incarico di compiere la strage tramite una “lettera”; lettera che sarebbe stata bruciata subito dopo la lettura.

Alle 10 del mattino del 1° maggio 1947 gli uomini di Giuliano aprono il fuoco a colpi di mitra sulla folla ignara; i morti saranno 11, tra cui tre bambini ma un numero mai precisato morirà successivamente a causa delle ferite.
Nei giorni successivi una lunga catena di attentati con bombe a mano e colpi di mitra prende di mira le sedi del PCI di Monreale, Carini, Cinisi, Terrasini, Partinico, S. Giuseppe Jato con un morto e numerosi feriti.
La caccia all’imprendibile bandito Giuliano si conclude solo tre anni dopo, nel 1950, con l’assassinio da parte del suo guardaspalle Gaspare Pisciotta; un assassinio molto probabilmente commissionato perché il bandito era diventato troppo scomodo e incontrollabile; potenziale fonte di pericolose rivelazioni.

È altamente probabile che a Pisciotta viene affidato anche l’incarico di depistare le indagini attraverso false dichiarazioni agli inquirenti; quando viene catturato fornisce informazioni che in breve tempo risultano inattendibili.
Malgrado questa professione di obbedienza Pisciotta non scamperà all’implacabile legge del metodo mafioso: si aspettava un trattamento di riguardo per aver tolto di mezzo Giuliano invece si troverà con una condanna all’ergastolo da scontare all’Ucciardone e nella scomoda posizione di chi può sempre fare rivelazioni inammissibili.

È così che il 9 febbraio 1954, nella sua cella, gli danno un caffè nel quale era stata disciolta una dose letale di stricnina; muore 40 minuti dopo tra atroci sofferenze addominali nell’infermeria del carcere. Le indagini riveleranno che nel carcere siciliano la stricnina era utilizzata come veleno per i topi.
Una fine simile toccherà a tanti altri membri della banda Giuliano.
Il processo di Viterbo, istruito per giudicare i colpevoli della strage, dura dal 1950 al 1953 e si conclude con la sentenza che dichiara Salvatore Giuliano e la sua banda unici e autonomi ideatori e responsabili della strage.




In Romania, il 1° maggio, festa del lavoro, fu celebrata per la prima volta nel 1890, durante il regno di Carol I.

di GIANINA ANDREI-

VITERBO- Chiamata “Giornata della solidarietà dei lavoratori”, la celebrazione divenne un evento su larga scala solo dopo l’instaurazione del regime bolscevico, con l’aiuto dell’Armata Rossa, quando la Romania era guidata da Gheorghe Gheorghiu-Dej, ma anche durante l’era di Ceauşescu.

Le marce operaie paralizzarono le città.

Durante il regime comunista il Primo Maggio era molto atteso da tutto il popolo, tanto più che era considerato un giorno di festa caratterizzato da molto sfarzo. Propagandisticamente, la celebrazione è stata preparata a lungo sulla stampa locale, che ha presentato in ampie colonne, in onore del Primo Maggio. Le sfilate in cui è stato acclamato il tanto amato leader, il 1° maggio è stato il momento in cui sono state presentate le grandi conquiste del Partito Comunista Rumeno, da parte di Nicolae Ceausescu e della compagna Elena Ceaușescu, insieme ad altri compagni del partito e della dirigenza statale.
Sono stati cantati canti patriottici, nei cortei le persone sono state allineate secondo la compagnia per cui lavoravano e hanno sfilato davanti alla tribuna ufficiale, da dove sono state accolte dai rappresentanti del partito-stato.
Si stavano preparando scene su larga scala, balli sincronizzati sugli inni comunisti, che rendevano omaggio agli “amati leader”
Hanno sfilato dai bambini agli adulti, dai lavoratori agli intellettuali, tutti lodando le conquiste del regime.
Gli atleti erano anche obbligati a partecipare alle manifestazioni del 1 Maggio, alle sfilate a Bucarest Nadia Comăneci, all’epoca solo una bambina, di ginnastica, perché il posto era molto piccolo e non si poteva fare molto. Alla fine della sfilata, siamo tornati al campo di addestramento, dove abbiamo continuato il nostro allenamento”, ha detto Nadia Comăneci.

Dopo la caduta del comunismo i romeni rinunciarono ai festeggiamenti propagandistici del 1° maggio. Tuttavia, la giornata è stata scandita dall’organizzazione di eventi mondani, all’aperto.

Traduzione romeno:
Rezultatul grevei sindicaliștilor din Chicago anul 1886,ziua 1 mai, a facut ca în Europa și alte țări din lume, această dată a rămăna să Ziua Muncii, amintind de jertfa muncitorilor care și-au dat viața pentru obținerea reducerii normei orare zilnice de muncă la 8 ore.

În Romania, 1 Mai, Ziua Muncii, a fost sărbătorită prima dată în 1890, în timpul domniei lui Carol I.

Numită „Ziua Solidarităţii Oamenilor Muncii“, sărbătoarea a devenit un eveniment de amploare abia după instaurarea regimului bolşevic, cu ajutorul Armatei Roşii, când România era condusă de Gheorghe Gheorghiu-Dej, dar şi în epoca Ceauşescu.

Defilările muncitorilor paralizau oraşele.

În vremea regimului comunist, Ziua de 1 Mai era una aşteptată cu sufletul la gură de tot poporul, mai ales că era considerată o zi a sărbătorii marcată prin mult fast. Propagandistic, sărbătoarea era pregătită cu mult timp în presa locală, care prezenta pe largi coloane, în cinstea Zilei de 1 Mai. Paradele prin care era ovaţionat mult iubitul conducător, 1 Mai muncitoresc era momentul în care se prezentau realizările mărețe ale Partidului Comunist Român,de Nicolae Ceausescu și tovarășa Elena Ceaușescu, alături de ceilalți tovarăși din conducerea de partid și de stat.
Se cântau cântece patriotice.La parade, oamenii erau încolonați în funcție de întreprinderea la care lucrau și mărșăluiau prin fața tribunei oficiale, de unde erau salutați de reprezentanții partidului-stat.
Se pregăteau scene de amploare, dansuri pe imnuri comuniste în sincron, care aduceau un omagiu „conducătorilor iubiți”
Defilau de la copii la adulți și de la muncitori la intelectuali, cu toții lăudând realizările regimului.
Sportivii erau obligați și ei să ia parte la manifestațiile de Ziua Muncii, la dfilările din București.Nadia Comăneci, doar un copil la vremea respectivă;”De regulă, sportivii erau urcaţi pe care alegorice. Când ajungeam în faţa tribunei oficiale schiţam doar câteva gesturi de gimnastică, pentru că locul era foarte mic şi nu puteai face mare lucru. Apoi, la finalul defilării mergeam dinn nou în cantonament, unde ne continuam pregătirea”, a povestit Nadia Comăneci.

După căderea comunismului, românii au renunțat la festivitățile propagandistice de 1 Mai. Ziua a fost însă marcată prin organizarea de evenimente sociale, în aer liber. Astfel, în această perioadă a anului oamenii își organizează minivacanțe la mare sau la munte, sau merg la picnic pentru a face grătare în aer liber, alături de prieteni și familie.




Ciambella (Per il bene comune) interviene sulla festa del 1 maggio

VITERBO- Riceviamo da Luisa Ciambella, candidato sindaco Per il bene comune e pubblichiamo: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Il primo articolo della nostra amata Costituzione Italiana ci ricorda ogni giorno quanto il lavoro sia imprescindibile espressione della dignità dell’uomo.
Oggi, nel giorno della festa del lavoro, questo articolo sia più di ogni altro giorno monito di rispetto per le donne e gli uomini, soprattutto per i nostri giovani, che vivono nell’incertezza di un’occupazione. Che la politica sappia interpretare i tempi occupandosi di lavoro in maniera seria, evitando di fermarsi alle promesse come qualcuno tende a fare, ma rispettando la sovranità del popolo senza alimentare la speranza delle concessioni.
Il lavoro è un diritto senza colore, un bene comune da difendere sempre con correttezza, onestà, serietà e trasparenza. Buon 1 Maggio a tutti i lavoratori, a chi spera di trovare un’occupazione, e alle persone che sanno dire la verità per il bene comune senza illudere nessuno.




MILLE è la vincitrice assoluta di “1MNEXT”, il contest del Concerto del Primo Maggio 2022

MILLE è la vincitrice assoluta di “1MNEXT”, il contest del Concerto del Primo Maggio 2022! La cantautrice ha incantato tutti i presenti a Piazza San Giovanni a Roma, dove si è esibita presentando il suo nuovo singolo SÌ, SIGNORINA” (distribuito da ADA Music Italy) – disponibile da oggi in streaming e digitale al link https://ada.lnk.to/sisignorina – conquistando pubblico e critica.

“Sono onorata e felicissima di aver vinto. – commenta Mille – Ringrazio chi ha deciso di darmi questo premio e i miei compagni di viaggio perché la musica è condivisione, quindi questo premio è mio ma anche nostro”.

Non solo musica: il giorno della festa del lavoro Mille ha voluto anche lanciare attraverso la sua performance un messaggio di sostegno a favore della categoria, salendo sul palco in compagnia di due cartelli. Sul primo, una frase che riflette sull’articolo 1 della Costituzione: “la musica è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. La parola “repubblica”, infatti, viene dal latino “res publica” che vuol dire la cosa di (e per) tutti. Niente come la musica, secondo Mille, fa risuonare meglio il senso di questa parola. Sul secondo cartello invece un messaggio ironico: “So condenda pe fa sto concertone” #Sandra Marchegiano.

Un immaginario vintage, una voce di altri tempi che canta il quotidiano e porta avanti temi legati all’attualità.

Con “Sì, SIGNORINA” – prodotto dalla stessa artista insieme a unbertoprimo e Alessandro Di Sciullo, MILLE è pronta a farci ballare sulle note che raccontano una fresca storia d’amore: “La malinconia e la nostalgia – commenta l’artista – sono il mio filo rosso, anche in studio di registrazione: è l’immensa ammirazione per i grandi di una volta. Immaginavo Gino Paoli e Raffaella Carrà suonare insieme a me e raccontare la storia di due innamorati, sotto la pioggia estiva, che pur non conoscendosi si mettono a nudo. Mi posso far male, ma non per questo mi sento fragile e non perché io sia forte, ma perché sono solo allenata. Uno sguardo al passato, in quanto sono fatta di quello che ho vissuto e ascoltato, ma con i piedi ancorati nel presente. Questa sono io e di questo sono fatte le canzoni che scrivo.”

Mille è una donna d’altri tempi, cantautrice e musicista nata nella provincia di Roma.
Debutta nel 2020 con “Animali”, cui seguono “La vita le cose”, “Quella di Sempre”, “Cucina Tipica Napoletana”, “I Pazzi”, “Denti”. Scrive e pubblica i relativi videoclip come fossero un lungometraggio a puntate, una sorta di intreccio di fotografie su pellicola.
È tra i vincitori di Musicultura 2021 e riceve il “Premio della Critica Cesanelli” per la canzone “La Radio”. Il brano farà parte della tracklist del suo disco d’esordio al quale sta attualmente lavorando. “Sì, signorina” è il suo ultimo singolo, presentato sul palco del Concerto del Primo Maggio a Piazza San Giovanni.

Ma non solo: Mille ha anche una laurea in Scienze della Moda e del Costume alle spalle, un progetto parallelo di musica elettronica chiamato Moseek (col quale suona in Italia e oltre confine) e una breve, ma intensa, carriera da attrice di teatro.




1 maggio, oggi la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil

PERUGIA – Si sta svolgendo oggi, 1 maggio, la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil, che quest’anno si svolge ad Assisi, in piazza San Francesco. Lo slogan è “Al lavoro per la pace”. In piazza i tre segretari generali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombarbieri, che verso mezzogiorno prenderanno la parola dal palco, dopo le testimonianze di sei delegati sindacali di diverse categorie ed il saluto del Custode del Sacro convento di Assisi, fra Marco Moroni. Nel pomeriggio il tradizionale concerto, promosso dai sindacati, che torna in piazza San Giovanni a Roma. Al centro della manifestazione i temi della pace, del lavoro e della crescita del Paese, dei salari e delle pensioni, della lotta alla precarietà e della sicurezza. La Festa dei lavoratori quest’anno sarà per i sindacati anche l’occasione per chiedere di fermare la guerra, con un appello alla comunità internazionale e all’Onu per favorire il negoziato tra la Russia e l’Ucraina e per il cessate il fuoco.

Intanto, si è svolta al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di celebrazione della Festa del Lavoro. La ricorrenza è stata aperta dagli interventi del Presidente dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, Edoardo Patriarca, del Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, Elio Giovati, e del Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella. Ha quindi preso la parola il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando. Al termine il Presidente della Repubblica ha pronunciato un discorso. Il presidente Mattarella si è recato prima a deporre una corona di fiori al monumento dedicato alle vittime sul lavoro in piazzale Giulio Pastore, davanti alla sede dell’INAIL di Roma. La sicurezza sul lavoro e “l’integrità della persona e dei lavoratori è parte essenziale del nostro patto costituzionale” e “vorremmo che intorno a questa necessità si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie, rappresenta una umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.




Bolsena festeggia in musica il Primo Maggio

BOLSENA (Viterbo) – Dal rock al pop, dal jazz al blues e allo swing, per un Primo Maggio all’insegna della musica. È il concerto organizzato per la festa dei lavoratori dalla Pro loco Bolsena, in collaborazione con il Centro musicale Bolsena e con il patrocinio del Comune di Bolsena, a piazza della Rocca, nel quartiere Castello. Dalle ore 17, si esibiranno i giovanissimi “Nameless”, con il loro repertorio di cover pop e rock; “I ragazzi del club”, che da trent’anni calcano i palcoscenici proponendo un pop-rock dal respiro internazionale; gli “Swing Fluence”, dal repertorio versatile tra jazz e blues, il tutto rivisitato e arrangiato in modo originale e personale; la cantautrice locale Laura Lucchi; e la band “Live & Sound”, band di recente formazione che propone brani “fusion” degli anni Ottanta e Novanta con qualche sortita nel blues. Ospiti d’eccezione i musicisti Domenico Bulla e Reinhardt Andrè. La presentazione dell’iniziativa è affidata a Fabio D’Amanzio. “Ripartiamo a ritmo di musica è lo slogan che abbiamo inserito nei manifesti – affermano dalla Pro loco Bolsena -. Una ripartenza che vuole essere un riappropriarsi degli spazi esterni e tornare a vivere gli eventi popolari all’aria aperta. Abbiamo quindi pensato a questa festa della musica, nel cuore del centro storico, in collaborazione con il Centro musicale Bolsena”.




Il Concertone del Primo Maggio si farà

di MARIELLA ZADRO –

ROMA – E’ ufficiale, il concertone del 1 Maggio a p.zza San Giovanni in Laterano a Roma si farà. La macchina organizzativa si è messa al lavoro per organizzare al meglio la XXXII edizione del concerto più lungo d’Europa, infatti inizia nel pomeriggio per terminare a tarda notte.

L’evento, fin dalla prima edizione del ’90 è promosso dai sindacati di CGIL, CISL e UIL e lo slogan di quest’anno “Al Lavoro per la PACE” assume un duplice significato.

Per il quinto anno consecutivo, sarò presentato da Ambra Angiolini Saliranno sul palco i big della musica italiana e anche internazionale:

  • MACE con Venerus, Gemitaiz, Colapesce e Joan Thiele
  • Fasma
  • Coez
  • Mara Sattei
  • Bresh
  • Ariete
  • Mecna
  • Rancore
  • Rovere
  • La Rappresentante di Lista
  • Carmen Consoli
  • Tommaso Paradiso
  • Willie Peyote
  • Rain
  • Venerus
  • Mobrici
  • Psicologi
  • Rkomi
  • Coma_Cose
  • Marco Mengoni
  • Deddy e Caffellatte
  • Angelina Mango
  • Bandabardò e Cisco
  • Big Mama
  • Claver Gold
  • Clementino
  • Enrico Ruggeri
  • Extraliscio con Luca Barbarossa
  • Fabrizio Moro
  • Go-A
  • Hu
  • Le vibrazioni
  • L’orchestraccia
  • Luchè
  • Max Pezzali
  • Ornella Vanoni
  • VV

Per la prima volta parteciperà anche il cantante di Ronciglione Marco Mengoni che in una intervista, dice: “San Giovanni è un palco importante sul quale non vedo l’ora di salire”.

Tra gli ospiti internazionali, si prevede la partecipazione della band GO-A che ha rappresentato l’Ucraina all’ Eurovision Song Contest 2021 e gli artisti di “Notre Dame De Paris”, opera popolare che con una performance particolare celebra i vent’anni di repliche con straordinario successo mondiale.

Evento, verrà trasmesso in diretta fin dalle prime ore del pomeriggio su Rai3, in streaming su RaiPlay e in radio sulle frequenze di Rai Radio2.

 

 




Caprarola, il messaggio del 1 maggio del sindaco Stelliferi

CAPRAROLA (Viterbo) – Ieri mattina il Sindaco Eugenio Stelliferi ha deposto la Corona d’alloro al monumento ai Caduti di Piazza Primo Maggio a Caprarola. “Mai avrei immaginato di ripetere anche per quest’anno l’omaggio alla festa dei lavoratori in diretta Facebook, ma questo, mi dà l’occasione di sottolineare quanto sia stato difficile per il mondo del lavoro questo anno appena trascorso. Sia per tutti quelli che a causa del coronavirus hanno dovuto intensificare gli sforzi nel lavoro per fronteggiare l’epidemia, impegnandosi con ogni mezzo e sforzo umano per salvare vite umane, sia per tutti quelli che per il coronavirus il proprio lavoro non lo hanno potuto esercitare. Ai primi va il nostro incondizionato grazie a tutti gli altri la nostra più sincera e sentita solidarietà e l’augurio di ritornare prestissimo a lavorare.
Giorgio Gaber cantava:
“un giorno per chi vive nel lavoro, un giorno per chi spera nel futuro, un giorno per chi lotta con coraggio”. E anche quest’anno ci troviamo a lottare.
Enorme è la difficoltà che la nostra nazione e il resto del mondo stanno ancora vivendo a causa dell’emergenza Covid 19. Il mondo del lavoro è purtroppo in balìa di una serie di interventi che per cause di forza maggiore hanno dovuto mettere in secondo piano quello che per la nostra Costituzione Italiana rappresenta un fondamento della nostra vie e il futuro del nostro paese, l’art.1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
In questo periodo ancora buio, occorre attivare la coscienza di solidarietà e sostegno con dedizione e responsabilità, così come lo affrontano i nostro volontari, penso alla Croce Rossa, alla Caritas, alla Protezione Civile e alla Proloco.
Il senso di questa commemorazione sta nei valori, negli obiettivi e nella dimostrazione che il lavoro è il motore della nostra società, che ogni singola persona è un ingranaggio di una grande macchina che, seppur lentamente, ripartirà.
Un nuovo messaggio di speranza è quello di oggi, con il richiamo all’impegno sulla linea della massima precauzione e grande attenzione. E’ per questo che a tutti voi rivolgo, a nome mio e dell’amministrazione comunale, il più grande e caloroso ringraziamento.
Buon primo maggio”.
Eugenio Stelliferi Sindaco




1 Maggio, Sanità, ULS: “Il re è nudo e non vogliamo festeggiare”

Riceviamo e pubblichiamo: “Solo chi non vuole vedere e affrontare seriamente la condizione impietosa della Sanità in Italia ha la faccia tosta di festeggiare nel giorno dedicato ai Lavoratori, di qualsiasi genere, ma soprattutto del SSN– dichiarano dal Direttivo Nazionale ULS-Unione Lavoratori Sanità. Infermieri, medici, oss, tecnici e tutto il restante personale sanitario continuano ad affrontare l’emergenza Covid-19 in un contesto emergenziale in sé per sé che si prolunga da anni di tagli e contenimento della spesa.
Ci è voluta l’emergenza coronavirus – continuano i sindacalisti ULS- per far venire a galla l’inadeguatezza del sistema salute del paese. Si è dovuto correre ai ripari sia con i tardivi bandi di arruolamento della Protezione Civile che con acquisizioni di macchinari finanche con oltre 20000 assunzioni, precarie ad un anno o addirittura 6 mesi, di operatori sanitari i quali si vedranno sfruttati solo nel contesto emergenziale. I Lavoratori in questione non festeggeranno questa giornata. Dal Governo avrebbero gradito piuttosto che l’ipocrisia di convenienza nel ringraziarli a dirette Facebook unite un decreto con su scritto in maniera chiara e non interpretabile che, finita l’emergenza e il relativo distanziamento sociale, si sarebbero indetti concorsi per assumerne in ragione del fabbisogno reale. Un dato per tutti, da fonte FNOPI, solo di Infermieri ne mancherebbero oltre 60000. Però, a ben vedere, si è ragionato in termini di ringraziamenti a mascelle serrate e non in termini di concretezza rispetto al rapporto Infermiere/paziente, che in alcune realtà soprattutto private e “disponibili” a supportare ben remunerate il pubblico, registra primati tristemente pericolosi di un Infermiere per 20 pazienti. Pericolosi ma convenienti per gli imprenditori del guadagno sulla salute degli altri. Lo Stato lo permette grazie alla riforma attuata, ma a nostro parere da rivedere in un’ottica unicamente pubblica, dal D.Lgs. 502/1992 che prevede rimborsi e relativo profitto per la componente privata del Servizio Sanitario Nazionale.
Cosa dovrebbero festeggiare i Lavoratori della Sanità? Sicuramente – spiegano dal Sindacato ULS
– non il blocco decennale dei concorsi, nemmeno il taglio dei posti letto, neppure l’ultimo rinnovo di contratto nazionale pubblico di lavoro con firme apposte alla presenza di ministre impazienti e sindacalisti prezzolati, men che meno se parliamo di rinnovo della contrattazione privata ferma da
14 anni, persino il persistere del lavoro precario tramite agenzie interinali e cooperative sempre pronte a fornire manovalanza senza diritti ad alto sfruttamento intensivo. Ipotizziamo per lungimiranza neanche la scarsità di DPI a disposizione sui luoghi di lavoro. O l’impossibilità di eseguire tamponi se non tramutandosi in Presidenti di Regione, calciatori o politici. Per i cosiddetti
“eroi” nei decreti del Governo si è pensato bene di tenerli in corsia fino a quando non sviluppassero i sintomi del contagio, si è provveduto a bloccare le ferie e di prevedere illusorie giornate di permesso Legge 104/92, quasi mai concesse, per assistere i propri familiari disabili ma solo a discrezione dell’azienda. Non ci si poteva permettere di rinunciare ad un solo Infermiere, medico, oss visto che erano talmente già pochi. Ed infatti i dati rilasciati dall’ Istituto Superiore Sanità degli operatori sanitari contagiati superano di gran lunga le 20000 unità, tamponi permettendo ed eseguiti.
L’emergenza Covid-19 ha portato definitivamente agli occhi di tutti l’amaro frutto del rapporto posti letto per 1000 abitanti (3,2 da media Ocse a fronte di 4,7 negli altri paesi). Sarebbe interessante chiedere all’ Europa se è ancora d’accordo a chiudere gli occhi di fronte alle sforbiciate di bilancio perpetrate dai precedenti Governi sulla Sanità, considerata spesa pubblica ingente del nostro paese.
Molti pazienti deceduti, soprattutto anziani, non hanno avuto il diritto di vedersi garantito quanto sancito nell’art. 32 della Costituzione per carenza di programmazione, di posti letto, di mezzi, di personale. Per questi e molti altri motivi come Sindacato – concludono dal Direttivo Nazionale ULS – non riusciamo a festeggiare questo 1 maggio in piena pandemia, contando ancora i morti giornalieri.
La festa dei Lavoratori andrebbe celebrata quando si rispetta chi lavora tutti i giorni con diritti e in
sicurezza, non è il caso di celebrare chi è invece diventato martire. Bisognerà, una volta terminata
questa fase, rimettere mano al SSN e lanciare il cuore oltre l’ostacolo, nell’interesse e per la dignità di chi resiste nel tenere in piedi il concetto di Sanità Universalistica”.




Buon 1 Maggio dal team operativo Coronavirus della Asl di Viterbo

VITERBO- Buon Primo maggio dal Team operativo Coronavirus. La Asl di Viterbo, inoltre, ricorda il servizio di counseling telefonico “Filo diretto con l’ostetrica”, attivo 24 ore su 24, dal lunedì alla domenica, per ridurre gli accessi impropri delle donne in gravidanza e in puerperio presso il pronto soccorso, il punto nascita e la rete consultoriale.

I recapiti telefonici che possono essere utilizzati sono il 3499074384, dalle ore 8 alle ore 20, e il 3499070374, dalle 20 alle 8.