Ascoli Piceno, giornata di violenza all’interno del carcere

ASCOLI PICENO – Violenta aggressione nella Casa circondariale di Ascoli Piceno, per la folle aggressione di un detenuto psichiatrico (già protagonista di eventi gravissimi durante la detenzione, compreso l’omicidio di un altro detenuto).

Un detenuto, da poco meno di una settimana ristretto nel carcere di Ascoli e proveniente da Parma, nel mentre veniva accompagnato presso i locali passeggi aveva chiesto medicine urgenti, fermandosi lungo il tragitto”, denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del coordinatore interregionale Francesco Campobasso e del dirigente Donatello Di Marzio. “Invitato a raggiungere prima i passeggi, assicurandolo che successivamente si sarebbe risolto il tutto, l’uomo (di particolare prestanza fisica e pugile) non ha inteso sentire ragioni ed ha colpito con un pugno al volto un collega per poi farlo anche al cospetto dell’altro poliziotto. Entrambi refertati hanno riportato il setto nasale rotto e un altro tre denti persi”. I sindacalisti denunciano come “Ascoli sta vivendo un momento di alta tensione per la presenza di soggetti psichiatrici e che mettono a repentaglio la sicurezza della struttura. L’aggressore ha ancora dieci anni di Rems”. Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria torna a puntare il dito su chi, fino ad oggi, non ha fatto nulla per trovare “una soluzione alle scelta folle e sconsiderata di chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari”, sollecitata anni dal SAPPE anche alla luce delle numerose aggressioni subìte dai Baschi Azzurri.

Donato Capece, segretario generale del Sindacato, ricorda che “il SAPPE denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto, nel passato, che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari.”.

Il leader nazionale del SAPPE torna a sollecitare più tecnologia e più investimenti per il sistema carcere: “la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam”. 

Il disagio mentale, dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, è stato riversato nelle carceri, dove non ci sono persone preparate per gestire queste problematiche, mancano strutture adeguate e protocolli operativi”, evidenzia ancora il sindacalista. “La Polizia Penitenziaria non ce la fa più a gestire questa situazione e nei prossimi giorni valuterà se indire lo stato di agitazione. L’effetto che produce la presenza di soggetti psichiatrici è causa di una serie di eventi critici che inficiano la sicurezza dell’istituto oltre all’incolumità del poliziotto penitenziarioQueste sono anche le conseguenze di una politica miope ed improvvisata, che ha chiuso gli ospedali psichiatrici giudiziari senza trovare una valida soluzione su dove mettere chi li affollava. Gli OPG devono riaprire, meglio strutturati e meglio organizzati, ma devono di nuovo essere operativi per contenere questa fascia particolare di detenuti”. Quel che servono sono fatti concreti”, conclude Capece: “delle dichiarazioni di intenti i poliziotti penitenziari, che in carcere lavorano nella prima linea delle sezioni detentive h24, non sanno che farsene”.




Viterbo, Ciambella: “Preoccupazione per il grave episodio di violenza avvenuto nei pressi del Paolo Savi”8

VITERBO – Riceviamo la nota di Luisa Ciambella a commento del grave episodio di violenza che ha coinvolto un giovane studente nei pressi dell’Istituto Paolo Savi e pubblichiamo: “Con profonda preoccupazione registriamo dalle cronache il grave episodio di violenza perpetrato ai danni di un giovane studente nei pressi dell’Istituto Paolo Savi. Secondo le notizie riportate, un ragazzo di 17 anni è stato brutalmente aggredito da tre individui incappucciati e armati di spranghe e catene, riportando gravi traumi al viso.

Questo episodio rappresenta un allarme serio per la nostra comunità e impone una riflessione profonda di come la nostra città sta cambiando in peggio in termini di sicurezza. È inaccettabile che i nostri giovani possano essere vittime di simili atti di violenza in luoghi che dovrebbero essere sicuri e protetti peraltro con l’aggravante della premeditazione come dimostrano i passamontagna indossati dagli artefici del drammatico gesto.

Chiediamo all’amministrazione comunale di Viterbo di intervenire con urgenza per garantire la sicurezza pubblica in particolare nelle zone frequentate dai nostri ragazzi. È fondamentale implementare misure efficaci di sorveglianza e prevenzione, collaborando strettamente con le forze dell’ordine per assicurare un controllo capillare del territorio.

Esprimo la mia solidarietà e vicinanza al giovane aggredito e alla sua famiglia, auspicando una pronta guarigione.

Sicuramente anche noi cittadini possiamo dare il nostro contributo collaborando attivamente con le autorità, segnalando situazioni sospette e contribuendo alla costruzione di una comunità più sicura e coesa.

La sicurezza dei nostri figli deve essere una priorità assoluta. Non possiamo permettere che episodi di tale violenza si ripetano. È nostro dovere, come rappresentanti delle istituzioni e come cittadini, lavorare insieme per garantire un futuro sereno e sicuro alla nostra comunità. Confidiamo in un’azione corale di tutta la Comunità”.




Violenta aggressione a Viterbo: studente 17enne picchiato prima di entrare a scuola

di REDAZIONE-

VITERBO- Questa mattina, 20 marzo, un grave episodio di violenza ha scosso la tranquillità di Viterbo. Intorno alle 8, un ragazzo di 17 anni è stato brutalmente aggredito in un giardino condominiale poco distante dall’istituto Paolo Savi. L’attacco è stato compiuto da tre individui con il volto coperto da passamontagna, armati di spranghe di ferro e catene.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane si trovava nel parco insieme ad alcuni compagni di scuola, in attesa dell’inizio delle lezioni. Improvvisamente, il gruppo di aggressori è sopraggiunto, scatenando il panico tra i presenti. Mentre gli amici del ragazzo sono riusciti a fuggire, lui è stato accerchiato e colpito ripetutamente con calci e pugni fino a cadere a terra.

Nonostante le ferite riportate, il 17enne è riuscito a rialzarsi e a contattare i genitori, che hanno immediatamente allertato i carabinieri e il personale sanitario. Trasportato al pronto soccorso, gli sono stati riscontrati gravi traumi facciali, ma fortunatamente le sue condizioni non sarebbero critiche.

Le forze dell’ordine hanno già avviato un’indagine per risalire all’identità degli aggressori. Oltre ai tre compagni della vittima, una persona avrebbe assistito alla scena dalla finestra di un edificio vicino, fornendo un’ulteriore testimonianza utile alle indagini.

L’episodio ha suscitato grande preoccupazione tra studenti, famiglie e insegnanti, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza nelle vicinanze degli istituti scolastici. Le autorità locali hanno assicurato il massimo impegno per garantire giustizia alla vittima e maggiore protezione per i giovani della città.




Aggressione al 17enne nel parco adiacente l’istituto Savi: interviene il gruppo Fdi Viterbo

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Siamo sconvolti per la notizia dell’aggressione al 17enne nel parco adiacente l’istituto Paolo Savi. Non azzardiamo alcuna ipotesi circa il movente di questo episodio, chiaramente premeditato, visto che gli aggressori si sono presentati con il passamontagna.
Esprimiamo solidarietà alla famiglia e alla vittima auguri di veloce guarigione. Siamo certi che gli inquirenti individueranno i responsabili e li assicureranno alla giustizia. Esprimiamo nel contempo preoccupazione per la natura di questa violenza, ancor più grave perché ai danni di un minorenne, alla quale va data una risposta immediata e una condanna assoluta da parte delle Istituzioni”.

Gruppo Fdi Viterbo




Aggressione 17enne, Gruppo FdI Viterbo: “Esprimiamo solidarietà alla famiglia e alla vittima auguri di veloce guarigione”

VITERBO – “Siamo  sconvolti per la notizia dell’aggressione al 17enne nel parco adiacente l’istituto Paolo Savi.
Non azzardiamo alcuna ipotesi circa il movente di questo episodio, chiaramente premeditato, visto che gli aggressori si sono presentati con il passamontagna.
Esprimiamo solidarietà alla famiglia e alla vittima auguri di veloce guarigione.
Siamo certi che gli inquirenti individueranno i responsabili e li assicureranno alla giustizia.
Esprimiamo nel contempo preoccupazione per la natura di questa violenza, ancor più grave perché ai danni di un minorenne, alla quale va data una risposta immediata e una condanna assoluta da parte delle Istituzioni”. Così il Gruppo Fdi Viterbo.




Ubriaco aggredisce i carabinieri e un uomo in strada, arrestato

RIETI – Un uomo di origini straniere, 50enne, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Fara in Sabina dopo aver minacciato e aggredito i militari intervenuti per sedare una lite in strada.
L’episodio si è verificato in una pubblica via nel centro abitato di un comune della Bassa Sabina.
Durante un ordinario servizio di controllo del territorio, una pattuglia ha notato due persone che stavano discutendo animatamente.
I militari sono intervenuti per ristabilire la calma, riuscendovi.
Tuttavia, improvvisamente, un terzo uomo, estraneo alla lite e in evidente stato di alterazione dovuta all’assunzione di bevande alcoliche, si è avvicinato inveendo contro una delle altre due persone, proferendo dapprima delle frasi offensive e discriminatorie nei suoi confronti per poi tentare di aggredirla fisicamente.
Gli uomini dell’Arma si sono subito frapposti per trattenerlo ed allontanarlo ma l’uomo ha reagito minacciando e colpendo uno dei militari con spintoni e calci.
Bloccato con difficoltà, è stato immediatamente dichiarato in stato di arresto e condotto in caserma per ulteriori accertamenti.
Il militare aggredito ha dovuto invece ricorrere alle cure mediche per una lesione al polso.
Al termine delle formalità di rito, l’interessato è stato denunciato anche per le percosse e per le frasi discriminatorie proferite nei confronti dell’altro cittadino straniero presente e, in ottemperanza a quanto disposto dal Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Rieti, sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione ubicata in un’altra provincia.
Si precisa, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Notte di tensione a Viterbo: 27enne ubriaco aggredisce la polizia

di REDAZIONE-

VITERBO-Nella notte, poco dopo l’una, un uomo di 27 anni, originario del Pakistan, ha creato il caos nei pressi di piazza del Sacrario, a Viterbo. In evidente stato di agitazione, ha iniziato a urlare frasi minacciose, spaventando i passanti e allarmando i residenti.

Sul posto sono intervenute due pattuglie della polizia per sedare la situazione. Alla vista degli agenti, però, il giovane ha reagito con violenza, sferrando calci e pugni. Nella colluttazione, uno dei poliziotti ha riportato un infortunio alla caviglia.

Per riportare la calma, gli agenti hanno dovuto immobilizzarlo e condurlo in commissariato, dove è stato denunciato per ubriachezza molesta.




Aggredito Direttore Carcere Sulmona

ROMA – Nel pomeriggio di ieri, presso la Casa Reclusione di Sulmona, si è registrata un’aggressione fisica, con minacce, da parte di un detenuto, a danno del Direttore dell’Istituto, dirigente Stefano Liberatore. Esprimiamo incondizionata vicinanza e solidarietà al Direttore Liberatore – commenta Giuseppe Merola Segretario Nazionale Federazione Sindacati Autonomi CNPP – con ferma condanna per l’evento. Un episodio aberrante che merita ogni impellente riflessione politica ed istituzionale – continua Merola – affinché vengano poste in essere attività a salvaguardia di tutta la comunità penitenziaria peligna, che vanta seri professionisti delle diverse aree, a tutela dell’ordine e sicurezza. Il personale – conclude il sindacalista – non può continuamente essere esposto a rischi per la propria incolumità psico-fisica, per cui occorrono primi interventi in aderenza alle normative vigenti, ovverosia il trasferimento di detenuti che si rendono autori di gravi eventi critici.

Agli organismi di stampa per cortese pubblicazione e massima divulgazione mediatica. ————— SEGRETERIA GENERALE FSA CNPP – ROMA




Sanità Firenze, Giuliano (UGL) : ” Aggressione a operatore sanitario all’Ospedale Santa Maria Nuova con 30 giorni di prognosi”

FIRENZE- “Ennesima aggressione ai danni di un operatore sanitario all’interno dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, dove un giovane peruviano in evidente stato di ebrezza trasportato dal 118 in pronto soccorso, senza apparente motivo si è scagliato contro un Oss ruotandogli violentemente la mano”, dichiara in una nota il segretario nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano. ” E’ inaccettabile questa spirale di violenza nei confronti dei professionisti della sanità che sembra non arrestarsi neanche in prossimità delle festività natalizie – continua il sindacalista – esprimendo la massima solidarietà al collega che ha riportato ben 30 giorni di prognosi. Non possiamo che accogliere positivamente l’intervento immediato della polizia e l’arresto in flagranza dell’esagitato grazie all’introduzione del nuovo decreto antiviolenza, ma chiediamo misure ancora più stringenti e un intervento immediato della Regione Toscana affinchè a tutti gli operatori possa essere garantita la massima sicurezza nel loro sempre più arduo compito di assistenza ai cittadini” conclude Giuliano




Agenti feriti carcere minorile di Casal del Marmo

ROMA- Setto nasale saltato per una testata subita da un agente femminile della Polizia Penitenziaria da parte di una detenuta presso il carcere Minorile di Roma Casal Del Marmo, che si è resa anche responsabile di calci e pugni nei confronti di altre due agenti femminili che sarebbero intervenute per aiutare la loro collega.

Situazione candescente all’interno dell’IPM dove 68 detenuti di cui 14 femminili per mancanza di spazi dovute al sovraffollamento (si racconta di 8 ragazze in una stanza), sta portando alla totale esasperazione i ristretti ma anche il personale di Polizia Penitenziaria dove non trova sostegno e soprattutto tutele e garanzie da parte di un’amministrazione penitenziaria minorile in totale sbando.

Solidali con gli agenti presso il carcere minorile di Roma, dove vengono raccontate di altrettante aggressioni accadute nelle ultime settimane.

UILPA POLIZIA PENITENZIARIA LAZIO




Roma, detenute aggrediscono poliziotte penitenziarie a Casal del Marmo

ROMA- “Ennesimo evento critico questa mattina all’IPM di Casal Del Marmo: al Reparto Femminile, dopo che nei giorni scorsi vi è stata la distruzione di un bagno di una cella, due detenute si sono rese responsabili dapprima di una parziale devastazione di un cancello del reparto usando una branda come ariete per poi proseguire con l’aggressione a ben tre Agenti intervenute per fermarle”. A dare la notizia è Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Tempestivo è stato l’intervento degli altri operatori che sono riusciti, nonostante le difficoltà, a ripristinare l’ordine e la sicurezza, ma tre Agenti sono state colpite con testate, calci e pugni, di cui una al naso; trasportate al PS per accertamenti, con prognosi finale di 10 giorni”, prosegue il sindacalista. Netta la denuncia di Somma: “Abbiamo assistito all’ennesimo episodio di aggressione rivolto al personale di Polizia Penitenziaria che opera all’interno dell’istituto minorile romano a poca distanza da episodi analoghi dove non vi è stato alcun provvedimento ed alcuna soluzione intrapresa dagli organi superiori. Un carcere diventato “porto di mare” dove vengono inviati e trasferiti da altri istituti detenuti, nella maggior parte dei casi per ordine e sicurezza”. Il sindacalista evidenzia infine che “come sindacato di Polizia Penitenziaria SAPPE chiediamo, per l’ennesima volta, un intervento urgente ed immediato da parte degli uffici e organi competenti del Dipartimento Giustizia minorile e del Ministero della Giustizia affinché non vi sia decadimento prossimo”. “Ormai quello che quotidianamente accade nelle carceri della Nazione, per adulti e minori, non fa più notizia”, rimarca il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece. “Il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri regionali, ma chi dovrebbe intervenire e tutelare continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa Amministrazione Penitenziaria!”
“La situazione penitenziaria è sempre più critica” – commenta il leader del primo Sindacato del Corpo, che ribadisce: “Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è necessario intervenire. Chiediamo all’Amministrazione penitenziaria di adottare ogni utile iniziativa affinché i detenuti vengano puniti in maniera esemplare. Continuiamo altresì a chiedere che vengano previste adeguate strutture sul territorio nazionale, ove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori”, prosegue il leader del SAPPE, che fa appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro ed Andrea Ostellari per un incontro urgente “al fine di ristabilire subito regole efficaci per garantire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”.




Violenta aggressione al carcere di Rieti: vice sovrintendente colpito durante una perquisizione

ROMA– Durante una perquisizione ordinaria, un Sovrintendente della Polizia Penitenziaria presso il carcere di Rieti è stato aggredito con violenza da un detenuto nel tentativo di impedire il
sequestro di un telefono cellulare. Nonostante l’immediata reazione del personale, il detenuto è riuscito a sferrare pugni al volto e al torace dell’agente, che è stato poi trasferito al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie.

L’episodio si è verificato durante una normale operazione di controllo volta a garantire la sicurezza all’interno della struttura. Il cellulare, introdotto illegalmente all’interno del penitenziario, è
stato recuperato solo dopo che il detenuto, in un gesto disperato, lo ha lanciato dalla finestra.

Ciro Di Domenico, Segretario Regionale Lazio del Si.N.A.P.Pe, commenta: “Questo ennesimo attacco ai danni del nostro personale evidenzia quanto sia critico il contesto in cui operano quotidianamente gli agenti di Polizia Penitenziaria. I nostri colleghi, come in questo caso, sono
esposti a un livello di rischio intollerabile e la situazione non può più essere ignorata. Serve un intervento immediato per fornire agli operatori gli strumenti necessari a difendersi e a garantire la propria sicurezza.”

L’agente ferito è stato immediatamente soccorso e trasportato presso il nosocomio locale per gli esami di routine. Le sue condizioni, seppur preoccupanti, non sembrano fortunatamente destare preoccupazioni gravi, ma l’accaduto solleva l’ennesimo allarme sulle condizioni di lavoro
all’interno delle strutture detentive.

Questa aggressione rappresenta solo uno dei tanti episodi che mettono in luce l’urgenza di fornire al personale adeguate risorse per fronteggiare situazioni sempre più pericolose. In particolare, il Si.N.A.P.Pe rinnova la propria richiesta di dotare la Polizia Penitenziaria di taser e altri strumenti di difesa, fondamentali per proteggere l’incolumità degli agenti e mantenere l’ordine all’interno degli istituti.

Roberto Santini, Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe, dichiara: “È inaccettabile che i nostri agenti siano lasciati soli a fronteggiare situazioni di tale pericolosità senza strumenti adeguati. La nostra
richiesta di dotare il personale di dispositivi di difesa, come taser o Flash-Ball, è ormai improcrastinabile. Entrambi questi strumenti rappresentano soluzioni efficaci per ridurre i rischi di aggressioni fisiche, senza mettere a repentaglio la vita dei detenuti. È necessaria una risposta immediata dalle istituzioni per tutelare chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza di tutti noi all’interno delle carceri.”




Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Telli: “Condanniamo l’aggressione transfobica avvenuta a Bassano in Teverina”

VITERBO – Riceviamo da Luigi Telli – Segretario Circolo di Viterbo Rifondazione Comunista – Sinistra Europea e pubblichiamo: “Condanniamo l’aggressione, dai tratti inequivocabilmente transfobici e omofobici, perpetrata ai danni di due persone, nella pressoché completa indifferenza dei passanti (stando a quanto si legge sui giornali). Ci uniamo quindi convintamente alle condanne unanimi di larga parte del quadro politico. Certo qualche silenzio fa riflettere. Non solo: abbiamo l’impressione che ci sia qualcosa di strano anche all’interno del coro unanime di condanna. Ad esempio: da poche settimane in città si è chiuso un piccolo festival letterario estivo patrocinato fra gli altri dal comune di Viterbo giacché, dicono, promuoverebbe la “cultura della legalità”. Fra i concerti e gli stand espositivi delle concessionarie di automobili, pare che in questo festival qualcuno abbia persino presentato qualche libro (toh, fra i vari discussant fa capolino pure il nome della sindaca di Viterbo). Pezzo forte del festival, il libro del generale Vannacci, da più parti condannato come un condensato di xenofobia, omofobia, misoginia. Ecco, non vorremmo che qualcuno avesse preso troppo sul serio l’invito a promuovere questo genere di cultura della legalità. Pertanto condanniamo sì fermamente questa vigliacca aggressione, e il suo corollario di indifferenza. Ma altrettanto fermamente condanniamo la cultura politica che nutre entrambe”.




Violenza ai danni di due ragazze trans a Castiglione in Teverina

CASTIGLIONE IN TEVERINA ( Viterbo) – Riceviamo e pubblichiamo: “A meno di un mese dalla brutale aggressione contro una coppia di ragazzi gay a Roma, ci giunge notizia di un’altra terribile violenza avvenuta nella nostra provincia, a Castiglione in Teverina, durante i festeggiamenti per la Festa del Vino, ai danni di due ragazze trans. Stante a quanto appreso, il branco di giovani ragazzi avrebbe prima fatto apprezzamenti alle ragazze per poi passare ad aggredirle solo dopo aver scoperto la loro identità di genere. Si tratta quindi, stando a quanto reso noto, di un chiaro episodio di violenza transfobica che non può essere considerato e quindi derubricato quale una semplice lite.
Come Arcigay Viterbo ci siamo subito messi in contatto con le vittime della violenza, fornendo tutto il supporto necessario. Ci auguriamo che gli autori della vile aggressione vengano identificati al più presto.
Questa escalation di violenza nei confronti delle persone LGBT+ è un evidente segnale di degenerazione sociale e di un’inarrestabile spirale di odio che sta dilagando alimentata da una chiara narrazione politica che guarda alle diversità come un pericolo e non come una ricchezza”.
Viterbo lgbt+ PETER BOOM APS
ARCIGAY VITERBO



Aggredisce donna con un bastone: 64enne pregiudicato arrestato per tentato omicidio

MONTALTO DI CASTRO (Viterbo) –Nel tardo pomeriggio di sabato un uomo di 64 anni, con numerosi precedenti penali, è stato arrestato dai Carabinieri della locale Stazione con l’accusa di tentato omicidio.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’aggressione si è consumata all’esterno di un bar molto frequentato del centro abitato. L’aggressore, seduto a un tavolo con altre persone, avrebbe improvvisamente e senza alcun apparente motivo, preso a bastonate in testa una donna di 63 anni, seduta ad un tavolo vicino.
La vittima, colpita con violenza alla testa, è stata immediatamente soccorsa e trasportata presso l’ospedale di Viterbo. Dopo una notte di osservazione, è stata dimessa con una prognosi di 40 giorni.
L’aggressore, rintracciato e fermato dai Carabinieri intervenuti immediatamente sul posto, è stato condotto in caserma e successivamente arrestato. Si tratta di un uomo di 64 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali.
Al momento, non sono chiare ed appaiono inspiegabili le motivazioni che hanno spinto l’uomo a compiere un gesto così violento. I carabinieri hanno acquisito i filmati del circuito di videosorveglianza privato dell’esercizio pubblico.
Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
L’arrestato è stato trasferito presso il carcere di Civitavecchia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva




Coppia gay aggredita a Roma, Rocca: “Da Regione Lazio ferma condanna”

ROMA – «Quanto si è visto nel video diffuso dall’Associazione Gay Center è inaccettabile: l’aggressione a una coppia gay avvenuta a Roma non è tollerabile e non rispecchia i valori inclusivi del nostro territorio. La Regione Lazio condanna con forza qualsiasi comportamento omofobo e si impegna attivamente a diffondere una cultura del rispetto. Spero che i responsabili siano presto individuati e assicurati alla giustizia».

Lo dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.




Rieti, i Carabinieri arrestano un uomo per aggressione e resistenza a pubblico ufficiale

RIETI- I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rieti hanno tratto in arresto un cittadino straniero, classe 1996, in Italia senza fissa dimora, pluripregiudicato e irregolare sul territorio nazionale, per resistenza e lesioni personali aggravate a Pubblico Ufficiale.
L’arresto è stato compiuto qualche giorno fa a seguito di una segnalazione giunta alla locale Centrale Operativa, riguardante una persona che si era tuffata nel fiume Velino dal parapetto del Ponte Romano.
Subito dopo, un equipaggio del Nucleo Operativo e Radiomobile e una pattuglia della Polizia di Stato, giunta in supporto, sono intervenuti sul luogo segnalato, individuando due persone che, in effetti, stavano nuotando nel corso d’acqua che attraversa il capoluogo reatino.
Dopo aver convinto i due a raggiungere la riva, gli operanti davano avvio alle consuete operazioni di identificazione durante le quali uno dei soggetti ha accusato un malore. È stato così immediatamente richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 che, poco dopo, raggiungeva il posto.
L’altra persona, invece, ha rifiutato di fornire le proprie generalità e, con uno scatto repentino, improvvisamente aggrediva un militare dell’Arma colpendolo con numerosi calci e pugni che lo facevano rovinare a terra. Dopo l’aggressione, tentava la fuga lungo la sponda del fiume in direzione del centro commerciale “La Fornace” ma veniva bloccato dopo circa 500 metri, nel centro storico cittadino, anche grazie al pronto intervento di altri Carabinieri, liberi dal servizio, presenti sul posto.
Veniva quindi accompagnato presso il Comando Provinciale Carabinieri di Rieti per gli accertamenti del caso che consentivano di appurare che lo stesso, clandestino sul territorio nazionale, aveva diversi falsi nomi utilizzati nel passato al fine di sottrarsi ai controlli.
L’altro individuo fermato veniva invece trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Camillo De Lellis di Rieti dove gli venivano prestate delle cure a seguito del malore patito nel corso delle operazioni.
Anche il Carabiniere aggredito veniva visitato presso il locale Pronto Soccorso dove, fortunatamente, venivano riscontrate delle lesioni guaribili in pochi giorni.
Il Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Rieti, informato dai Carabinieri riguardo a quanto accaduto, ha disposto il trattenimento dell’arrestato presso le camere di sicurezza della Stazione di Rieti, in attesa di giudizio con rito direttissimo, terminato il quale l’uomo è stato rimesso in libertà e sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Rieti.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Ubriachi aggrediscono gli avventori di un bar, sottoposti al Daspo “Willy”

VITERBO – Nell’ambito della costante attività preventiva finalizzata a contrastare il fenomeno dei
comportamenti violenti e del bullismo presso i locali pubblici, il Questore di Viterbo, a seguito di
istruttoria curata da personale della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura, ha
adottato due provvedimenti di Divieto di Accesso a Locali Pubblici o aperti al Pubblico e ad Esercizi
Pubblici, c.d. “Daspo Willy”, nei confronti di altrettanti soggetti responsabili di aggressioni
all’interno di un bar. Nel primo caso, gli operatori della Squadra Volante dell’Ufficio Prevenzione
Generale e Soccorso Pubblico intervenivano in un bar del capoluogo dove un 49enne di nazionalità
moldava, in evidente stato di ebbrezza alcolica, aveva colpito con un pugno in volto un’altra persona, cagionandole lesioni giudicate guaribili con 10 giorni di prognosi.
Nel secondo episodio i poliziotti bloccavano un cinquantenne italiano, già sottoposto alle
misure di prevenzione dell’Avviso Orale e dell’Ammonimento, che, in stato di alterazione psicofisica
dovuta all’assunzione di bevande alcoliche, brandendo un frammento di vetro, aveva aggredito
all’interno dello stesso bar un avventore, colpendolo in testa violentemente tanto da procurargli una
ferita alla nuca. I due soggetti, a seguito delle vicende, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria
in stato di libertà per lesioni personali.
In considerazione del fatto che entrambi i protagonisti degli atti violenti risultano essere
pregiudicati per reati contro la persona e sottoposti a misure restrittive della libertà personale e
ritenuto che dalle condotte delittuose degli stessi possano derivare pericoli concreti e attuali per la
sicurezza pubblica, sono scattati i provvedimenti che li costringeranno per un periodo di due anni a
rimanere lontano dai locali pubblici e di pubblico intrattenimento ubicati nella provincia di Viterbo
dalle ore 19,00 alle ore 06,00 del giorno successivo, nonché di stazionare nei pressi degli stessi.
L’inosservanza della misura di prevenzione è punibile penalmente, ai sensi della Legge n. 173 del
2020, con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da ottomila a ventimila euro.