36esimo anniversario scomparsa artista Aldo Bruno De Alexandris

Martedì 7 Novembre ricorre il trentaseiesimo anniversario della scomparsa dell’artista di origini viterbesi Aldo Bruno De Alexandris, perito a seguito di un tragico incidente sulla strada che avvenne a Mestre, ove risiedeva dopo aver lasciato Viterbo.

Per gentile disponibilità dei rispettivi religiosi (a Viterbo suor Francesca Pizzaia del monastero di Santa Rosa e don Emanuele Germani parroco della parrocchia SS Valentino e Ilario; a Mestre don Gianni Antoniazzi parroco di Carpenedo e a Oderzo don Paolo Manea, direttore dell’Istituto religioso Brandolini-Rota) sono quattro le celebrazioni in calendario martedì 7 Novembre in memoria dell’artista scultore.
Il programma completo prevede:

• a Viterbo alle ore 7 presso la basilica santuario di Santa Rosa (tanto cara all’artista De Alexandris che scolpì la statua che il Comune di Viterbo donò all’omonima città della lontana Colombia), alle 17 presso la chiesa parrocchiale dei SS Valentino ed Ilario in via Bonaventura Tecchi;
• a Mestre alle ore 18,30 presso la chiesa arcipretale SS Gervasio e Protasio in Mestre-Carpenedo;
• infine ad Oderzo (TV) alle ore 6,45 del mattino Messa della Comunità dell’Istituto Brandolini. Don Paolo Manea, direttore del Brandolini, di origini vicentine, si consacrò sacerdote a Viterbo a seguito del percorso di studi teologici presso il seminario viterbese dei padri giuseppini sulla Cassia, a ridosso della chiesa di San Pietro.

Innumerevoli sono le opere sia di restauro che di sana pianta che Aldo Bruno De Alexandris ha lasciato a Viterbo. Tra le più importanti, oltre alla statua di Santa Rosa che volò in Colombia, tutti i rilievi esterni ed interni di Palazzo Gentili sede dell’Amministrazione Provinciale, al Duomo-Cattedrale di San Lorenzo, al Palazzo Papale, alla Curia Vescovile, al Museo Civico, i fregi di Porta della Verità, gli stemmi del Seminario dei padri Giuseppini e della caserma dei Vigili del Fuoco, l’enorme pannello del Genio Civile in via Marconi, alla Basilica di San Francesco e alla fontana di Piazza della Rocca, ai giardinetti di Palazzo dei Priori.

Aldo Bruno De Alexandris apparteneva ad una famiglia di autentici artisti e scultori: suo padre Grisostomo Benedetto De Alexandris (che nacque a Viterbo) lasciò numerose sue opere a Venezia tra cui al Palazzo Ducale e alla Loggia del Sansovino in piazza San Marco e sul Canal Grande, ed i suoi fratelli Michele e Mario e con quest’ultimo operava assieme a Viterbo.




A Palazzo Gentili le opere di Aldo Bruno De Alexandris

di REDAZIONE-

VITERBO-Palazzo Gentili, sede dell’amministrazione provinciale, contiene alcune opere realizzate da Aldo Bruno De Alexandris. E’ il figlio a segnalarcelo: “Sala consiliare, infisso sul pavimento lo stemma della Provincia di Viterbo, una composizione plurimarmorea (tra cui il marmo blu lapislazzuli, di origine orientale) opera di mio padre Aldo Bruno De Alexandris. Facciata principale di palazzo Gentili. Le opere di mio padre, Aldo Bruno De  Alexandris.




33 anni fa scompariva tragicamente Aldo Bruno De Alexandris, l’artista di opere su Santa Rosa

VITERBO – Sabato 7 Novembre, in occasione del trentatreesimo anniversario della sua tragica scomparsa, alla messa delle ore 18,30 presso il Santuario di Santa Rosa in Viterbo(Santa a cui ha dedicato numerose sue opere) sarà ricordato l’artista veneziano, ma di famiglia originaria di Viterbo, Aldo Bruno De Alexandris. Lo scultore e mosaicista visse a Viterbo per ben 41 anni, lasciando una visibile impronta artistica nel capoluogo della Tuscia su tutti i più importanti monumenti e palazzi. Innumerevoli le sue opere, sicuramente non basterebbe un libro per illustrarle tutte. Fra queste da citare tutti i grandi pannelli decorativi esterni, lo stemma sul portone esterno e quello della sala consiliare di Palazzo Gentili, sede dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo. Scolpì anche la statua di Santa Rosa su commissione del Comune di Viterbo, che poi donò all’omonima città della santa viterbese in Sud America. Inoltre suoi i restauri del Duomo e della Basilica di San Francesco (tra cui le tombe dei quattro papi), al Museo Civico, i festoni di porta della Verità, il battistero della chiesa di Santa Maria Nuova, l’enorme pannello esterno del Genio Civile in via Marconi, i restauri di alcune tra le più importanti fontane di Viterbo. Ha lasciato sue opere anche nella provincia viterbese, tra cui Montefiascone (battistero della chiesa di San Flaviano e cappella dell’ospedale) e Civita Castellana, nonché a Roma presso l’Opus Dei. Ha inoltre insegnato la sua materia alla Scuola di Arti e Mestieri di Viterbo, allora con sede vicino piazza del Gesù. Aldo Bruno De Alexandris sarà ricordato anche a Mestre, ove ha vissuto gli ultimi 12 anni della sua vita, Domenica mattina alla messa delle ore 10,45 presso la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità a Mestre.