VITERBO – La mattina di mercoledi’ 9 aprile 2025 a Viterbo, presso il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”, si e’ tenuto un nuovo incontro di riflessione e di testimonianza in ricordo di Alfio Pannega, il poeta e militante antifascista nonviolento viterbese di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.
Nel ricordo di Alfio Pannega ancora una volta le persone partecipanti all’incontro chiamano ogni persona di volonta’ buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele all’umanita’ alla necessaria e corale azione nonviolenta contro tutte le guerre e le uccisioni: salvare le vite e’ il primo dovere.
La guerra e’ nemica dell’umanita’ poiché essa sempre e solo consiste dell’uccisione di esseri umani.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’.
Occorre quindi opporsi a tutte le guerre, a tutte e stragi, a tutte le uccisioni.
Occorre quindi adoperarsi per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
Occorre quindi promuovere la cooperazione tra tutte le persone e tutti i popoli per il bene comune dell’umanita’ intera e la salvaguardia dell’intero mondo vivente.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Occorre condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni.
Da ciascuna persona sia dato secondo le sue capacita’, a ciascuna persona sia dato secondo i suoi bisogni.
Siamo una sola umana famiglia in un unico mondo vivente, casa comune dell’umanita’ intera; un unico mondo vivente di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi.
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Due amici ricordano Alfio Pannega
All’incontro del 9 aprile hanno preso parte ancora una volta Paolo Arena e Peppe Sini, due tra i molti amici di Alfio Pannega che con lui hanno condiviso per decenni ragionamenti e lotte, prendendo parte anche all’esperienza del centro sociale occupato autogestito “Valle Faul” di cui Alfio fu anima e simbolo.
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e’ uno dei principali collaboratori del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo e fa parte della redazione di “Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta”, un’esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un’ampia inchiesta sul tema “La nonviolenza oggi in Italia” con centinaia di interviste a molte delle piu’ rappresentative figure dell’impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all’Universita’ di Roma “La Sapienza” e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell’Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta’ concreta. E’ tra i principali animatori delle iniziative commemorative per il centenario della nascita di Alfio Pannega.
Peppe Sini e’ il responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”, storica struttura nonviolenta viterbese.
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Altre iniziative commemorative in programma nei prossimi giorni e nel corso dell’anno
1. Sabato 12 aprile presso il “Centro sociale Valle Faul” (nella sede del capannone ex-Cogema a Castel d’Asso) s’incontreranno ancora per ricordarlo le persone che con Alfio Pannega condivisero l’esperienza del centro sociale di cui fu anima e simbolo.
2. il 30 aprile (anniversario della scomparsa) al cimitero di Viterbo si svolgera’ una commemorazione pubblica di Alfio Pannega. Interverranno tra gli altri Pietro Benedetti, Sergio Insogna, Antonella Litta, Enrico Mezzetti, Antonello Ricci, i rappresentanti di varie associazioni culturali e d’impegno civile, amiche ad amici di Alfio che porteranno le loro testimonianze su lui e su sua madre Giovanna detta Caterina. Saranno anche letti messaggi scritti di altre amiche ed altri amici di Alfio Pannega impossibilitati ad essere presenti. Si confida altresi’ nella personale partecipazione di rappresentanti delle istituzioni democratiche cittadine e provinciali.
3. Il 5 maggio per iniziativa del “Lyons Club” presso la sala del teatro della parrocchia del Murialdo a Viterbo si svolgera’ una rappresentazione dello spettacolo teatrale di Pietro Benedetti, “Allora ero giovane pure io”, ad Alfio Pannega dedicato.
4. L’8 maggio in piazzale Porsenna nel quartiere di Santa Barbara a Viterbo per iniziativa di “Viterbo con amore” e con l’attiva partecipazione di varie associazioni e di varie amiche e vari amici di Alfio si terra’ l’intitolazione ad Alfio dell'”Emporio solidale” e una successiva commemorazione presso lo “Spazio giovani” adiacente.
5. Altre iniziative si terranno nei mesi successivi, sia a Viterbo che in altri centri dell’Italia centrale; un’iniziative di particolare rilevanza e’ ovviamente prevista per il 21 settembre (dies natalis di Alfio Pannega).
Tra le molte iniziative proposte segnaliamo in particolare le seguenti:
– Rappresentazione, particolarmente nelle scuole, dello spettacolo teatrale “Allora ero giovane pure io”, ad Alfio Pannega dedicato.
– Raccolta e catalogazione della documentazione di e su Alfio Pannega (fotografie, registrazioni audio e video, manoscritti e memorabilia, testimonianze e omaggi) attualmente dispersa tra varie persone, associazioni ed istituzioni per costituire un “Archivio Alfio Pannega” di pubblica consultazione.
– Realizzazione di una mostra multimediale da esporre dapprima a Viterbo e poi anche altrove.
– Realizzazione di un concerto e/o di una festa popolare.
– Realizzazione di una pubblicazione che riprenda, consistentemente ampliandolo ed arricchendolo, il volume di e su Alfio Pannega gia’ edito nel 2010.
– Realizzazione di iniziative commemorative nelle scuole, all’universita’, nelle biblioteche e nei centri culturali, di aggregazione sociale e d’impegno civile.
– Realizzazione di un sito internet ad Alfio Pannega dedicato, e realizzazione altresi’ di pagine web ad Alfio Pannega dedicate nei siti di varie associazioni ed istituzioni che siano interessate e disponibili ad ospitarne la memoria.
– Per il 21 settembre (centenario della nascita) realizzazione di una commemorazione pubblica preferenzialmente a Palazzo dei Priori (nella cui Sala Regia Alfio Pannega su invito del Comune tenne una indimenticabile “lectio magistralis” nel 2010).
– Collocazione di una lapide commemorativa sulla facciata della casa a ridosso di Porta Faul in cui Alfio visse a lungo.
– Intitolazione di un luogo pubblico ad Alfio Pannega (ad esempio in uno spazio ancora privo di denominazione specifica nell’area di Valle Faul).
– Realizzazione di una “Casa-museo Alfio Pannega” (in cui eventualmente potrebbe essere conservato anche l'”Archivio Alfio Pannega”), preferenzialmente nella casa a ridosso di Porta Faul in cui Alfio visse a lungo (o in uno degli altri edifici recentemente recuperati e ristrutturati siti in Valle Faul).
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Una minima notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta’ si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna a ridosso ed entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l’Ariosto, ma fu lavorando “in mezzo ai butteri della Tolfa” che si appassiono’ vieppiu’ di poesia e fiori’ come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell’intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell’improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010, a cura di Antonello Ricci e Alfonso Prota): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta’, per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita’ artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell’ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara’ fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E’ deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell’immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato – sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all’ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti – un monologo dal titolo “Allora ero giovane pure io” dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi’ rivivere drammaturgicamente la figura.
La proposta di costituire un “Archivio Alfio Pannega” per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita’ le tracce della sua vita e delle sue lotte, e’ restata fin qui disattesa.
Alcuni testi commemorativi sono stati piu’ volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino”, ad esempio negli “Archivi della nonviolenza in cammino” nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei “Telegrammi della nonviolenza in cammino” n. 265 ed ancora i “Telegrammi della nonviolenza in cammino” nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, 3369-3373, 3448, 3453, 3515-3517, 3725, 4089-4091, 4235-4236, 4452, 4455-4458, 4599-4601, 4819-4821, 4962-4965, 5184-5187, 5328, 5331, 5470, 5477, 5485, 5487, 5489, 5501-5503, 5505, 5507, 5513-5514, 5516-5518, 5523, 5526, 5528, 5530, i fascicoli di “Coi piedi per terra” n. 546 e 548-552, e “Voci e volti della nonviolenza” nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di “Ogni vittima ha il volto di Abele” n. 170, i fascicoli di “Una persona, un voto” nn. 88-90, 206, 209, i fascicoli de “La domenica della nonviolenza” nn. 420 e 511, i fascicoli de “La nonviolenza contro il razzismo” nn. 202-206, 213, 437-438, 445-446, i fascicoli de “La biblioteca di Zorobabele” nn. 430-433.