Appello alle mamme: ridurre gli zuccheri nell’alimentazione dei bambini

APPELLO A TUTTE LE MAMME! Riducete gli zuccheri nella alimentazione dei vostri bambini e bambine, almeno nei primi anni di vita!
Nel 1953, nel Regno Unito terminò il razionamento di zucchero e dolci, portando a un drastico aumento del consumo di zuccheri. Un recente studio pubblicato su Science ha esaminato gli effetti di questo cambiamento sulle generazioni successive, dimostrando come un’alimentazione zuccherata nei primi anni di vita possa compromettere la salute a lungo termine. I ricercatori, combinando dati di consumo alimentare e registri medici, hanno rilevato che coloro che sono stati concepiti o nati dopo la fine del razionamento mostrano tassi più elevati di diabete di tipo 2 e ipertensione rispetto a quelli nati durante il periodo di restrizione.

Il professor Edward Gregg, epidemiologo, sottolinea la rilevanza di questo “esperimento naturale” che ha permesso di osservare come l’aumento di zucchero nell’infanzia influenzi i rischi per la salute. Secondo Tadeja Gracner, economista e autrice dello studio, l’esposizione precoce allo zucchero può incidere sullo sviluppo fetale, aumentando la predisposizione a malattie metaboliche. Lo studio mostra anche una correlazione dose-risposta: più giorni di vita trascorsi sotto il razionamento corrispondono a un rischio minore di malattie croniche in età adulta.

Questi risultati potrebbero portare a politiche di salute pubblica che limitino il consumo di zucchero, sensibilizzando e sostenendo i genitori, dato che attenersi alle linee guida è sempre più difficile in un contesto alimentare ricco di zuccheri aggiunti.

Offord, Catherine. “Britain’s postwar sugar craze confirms harms of sweet diets in early life: End of sugar rationing boosted diabetes, hypertension rates years later.” Science, 31 October 2024, 2:00 PM ET.

Giovanni Ghirga
Pediatra




Alimentazione, Procaccini e Fiocchi (Fdi): “Etichetta nutriscore inaccettabile, mortifica le eccellenze italiane”

“Il Nutriscore è un sistema di etichettatura che intende qualificare gli alimenti sani della dieta mediterranea come alimenti dannosi. E questo per noi è inaccettabile”.

Così gli europarlamentari di FDI-ECR Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energia di FDI e Pietro Fiocchi, Vice-Coordinatore della Commissione ambiente per il gruppo ECR, intervenendo a Bruxelles all’incontro organizzato dalla Rappresentanza permanente italiana sul tema dell’etichettatura nutrizionale fronte-pacco degli alimenti.

“L’etichetta a semaforo del Nutriscore, che premia taluni alimenti con disco verde a certificazione della loro salubrità, è stata messa in campo da Paesi come la Francia, allo scopo di penalizzare i prodotti italiani, come l’olio extravergine di oliva o il parmigiano che verrebbero puniti con l’attribuzione di un bollino rosso” – hanno aggiunto Procaccini e Fiocchi. “Non esistono cibi buoni o cibi cattivi, ma solo diete più o meno bilanciate. La nostra posizione è sempre stata chiara: ci batteremo fino in fondo affinché l’etichettatura Nutriscore e similari non passino. Non permetteremo che le eccellenze alimentari italiane vengano mortificate a fronte di alimenti ultraprocessati che vengono millantati come alimenti salutari, ingannando senza scrupoli gli ignari consumatori”, hanno concluso gli europarlamentari.

 




“Alimentazione e sport estivi: i prodotti a KM 0 per gli atleti”

Roma – Si è svolta giovedì sera la conferenza “Alimentazione e sport estivi: i prodotti a KM 0 per gli atleti”, iniziativa rientrante nel progetto “Territorio tra sport e sapori d’Estate” organizzato dall’Associazione Sportiva “EurTorrinoMezzocammino99” in collaborazione con il gruppo del Marforio.L’evento  patrocinato dal IX Municipio di Roma Capitale con il sostegno della Regione Lazio, ha visto l’introduzione dell’On. Giuseppe Emanuele Cangemi (Vice Presidente del Consiglio della Regione Lazio), Maurizio PolitiMonica Picca e il consigliere Piero Cucunato. Nella sua breve introduzione, Cangemi ha ribadito gli sforzi compiuti dalla Regione per promuovere le numerose attività agricole presenti sul territorio laziale e romano, che sono da considerarsi delle eccellenze alimentari. Cucunato, invece, ha parlato di corsi sulla sana alimentazione da proporre all’interno delle scuole locali, e della distribuzione di opuscoli della piramide alimentare distribuiti nell’ambito del progetto alle associazioni sportive del territorio nel Municipio “Roma Eur”.La conferenza, moderata dal giornalista Andrea Rapisarda, ha aperto un dibattito con i professionisti del settore alimentare, sanitario e della tutela ai consumatori. Infatti, all’evento hanno presenziato il prof. Alessandro Brizzi (docente di “Enologia ed Enogastronomia”); l’avv. Carlo Piccolo (UGCONS Lazio) e il prof. Danilo De Mari (Farmacista e autore di “Rivoluzione metabolica”).Intervistato da Rapisarda, il prof. Brizzi ha parlato di come “a Roma si sia dimenticata la cultura enogastronomica, in un aspetto che segna almeno un millennio di storia del nostro territorio”. Proseguendo, ha ribadito “come serva insegnare e parlare della nostra cultura culinaria, portando avanti progetti all’interno delle scuole e nei grandi centri della socialità presenti nella Capitale”.Sul piano della Scienza Politica, Rapisarda ha mosso alcune riflessioni sul concetto di consumo con l’avv. Carlo Piccolo. Partendo dagli scritti del filosofo Zygmunt Bauman, si è passati da “un consumo per farsi accettare dalla società circostante (o Branco)”, all’epoca post Covid-19 dove si è imposto il “consumo per necessità”. Come mostrato dall’avvocato, “a Roma le persone stanno cominciando a comprare solo l’indispensabile, cambiando anche le abitudini alimentari e riutilizzando per i propri pasti gli avanzi del pranzo o del giorno prima, il tutto in una chiave di risparmio”. Quindi, “un Covid-19 che ha cambiato le abitudini commerciali della persona, in una diminuzione della spesa che automaticamente ricade anche sulla salute delle imprese agricole o legate al mondo della ristorazione”.Il prof. Danilo De Mari ha concluso parlando del suo libro “Rivoluzione Metabolica”, parlando di buone abitudini alimentari, l’importanza della sport e come cambia l’alimentazione a seconda dell’età anagrafica.




L’università degli Studi della Tuscia in campo per educare alla sana alimentazione

VITERBO – Il binomio corretta alimentazione e salute è scientificamente dimostrato, tuttavia, circa il 60% degli italiani è in sovrappeso di cui, il 21%, obesi. Questi dati preoccupano soprattutto in relazione al crescente problema dell’obesità infantile e giovanile, che predispone l’organismo a patologie quali il diabete e la sindrome metabolica. Negli ultimi anni è stato riscontrato un aggravamento dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, le cui patologie più frequenti, anoressia e bulimia nervosa, colpiscono prevalentemente la fascia d’età compresa tra i 15 e i 25 anni. Tali patologie se non identificate precocemente e non trattate adeguatamente, possono trasformarsi in condizioni permanenti, provocando gravi danni per l’organismo.
Con lo scopo di fornire strumenti che permettano di educare la popolazione alle poche e semplici regole necessarie per il mantenimento dello stato di salute, nell’ambito dei progetti di Terza Missione finanziati dall’Università degli Studi della Tuscia, il Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche promuove un ciclo di seminari destinati alle scuole superiori con il titolo “Indicazioni per la sana alimentazione”. In questi incontri verranno illustrati i 10 principi fondamentali per una sana e corretta alimentazione e verrà distribuita agli studenti una brochure informativa. Le referenti dell’attività sono Lara Costantini, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche e docente di “Scienze tecniche dietetiche applicate ed alimenti funzionali” nel corso di laurea magistrale, di nuova istituzione, in “Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana” dell’Università degli Studi della Tuscia, nonché componente della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e Romina Molinari, ricercatrice con un’esperienza ventennale nella dietoterapia e
nella ricerca in ambito nutrizionale. Il primo incontro è previsto per il 6 giugno presso il Liceo Scientifico Statale “Augusto Righi” di Roma. Per ricevere informazioni e prenotare gli incontri, gli istituti interessati potranno scrivere all’indirizzo labnutrizione@unitus.it.
Viterbo, 5 maggio 2022




L’alimentazione nell’infanzia: grande partecipazione al webinar di Parsifal

Grande apprezzamento per il webinar «L’alimentazione nell’infanzia» organizzato dal Consorzio Parsifal sul tema dell’educazione alimentare da 0 a 6 anni. A seguirlo sono state 165 persone tra le lavoratrici e i lavoratori in forza presso i nidi e le scuole per l’infanzia, i referenti dei comuni e i genitori.

L’incontro, tenuto sulla piattaforma Zoom, è stato coordinato dalla responsabile dei servizi all’infanzia e all’adolescenza del Consorzio Parsifal, Alessia Morini, e ha visto la partecipazione di due professionisti del settore: Michela Criscuolo, psicologa e psicoterapeuta, e Franco De Luca, pediatra e presidente del Centro Nascita Montessori.

«L’idea di questo webinar – ha spiegato Alessia Morini, psicologa e danzamovimentoterapeuta – è stata sollecitata dalle tante richieste arrivate da parte delle famiglie, soprattutto in questi ultimi due anni a seguito della pandemia. Molti genitori ci hanno raccontato le difficoltà incontrate con l’alimentazione dei propri bambini. Abbiamo voluto organizzare il seminario per fornire spunti di riflessione e di formazione ai nostri operatori nei servizi 0-6 e al tempo stesso per fare informazione sul tema dell’educazione alimentare».

Nel suo intervento Michela Criscuolo si è focalizzata sull’alimentazione selettiva nella prima infanzia, analizzandone gli aspetti psicologici e relazionali: «È un’area dove si fa ancora molta confusione, non si sa bene quali siano le situazioni in cui intervenire oppure lasciare andare l’evoluzione. Gli ultimi due anni sono stati molto particolari: inevitabilmente ci si chiede quali possano essere stati gli effetti dei confinamenti e delle quarantene sui bambini, investiti dall’emergenza durante i loro primi anni di vita».

L’attenzione è stata poi spostata sull’alimentazione complementare: «Si tratta di un passaggio dove in realtà possono coesistere sia l’allattamento sia l’assunzione di cibo più solido. Bisogna ascoltare le richieste del bambino e i suoi bisogni, altrimenti si corre il rischio di imporgli ritmi da adulti e forzarlo a fare qualcosa per cui non si sente pronto. O, al contrario, ritardare il raggiungimento di compiti evolutivi fondamentali per lo sviluppo, a causa delle paure genitoriali», ha concluso Criscuolo.

La parola è passata poi a Franco De Luca: «Lo svezzamento rappresenta un momento fondamentale anche per i periodi successivi. Ritengo che molta della confusione dei genitori dipenda dalle indicazioni che vengono date loro. La formazione dei pediatri è ancora molto direttiva, tiene poco conto di quelli che sono stati gli sviluppi sul tema della salute. Di fronte a un tema come quello dell’alimentazione il pediatra deve essere capace di ascoltare i bisogni del bambino».

Nella parte finale è stato dato spazio alle domande dei partecipanti, con gli esperti che hanno offerto consigli su come favorire l’autonomia del bambino. «Aiutami a fare da solo» è la frase che rappresenta il nocciolo del metodo Montessori: al bambino va indicata la strada, lui imparerà a percorrerla correggendo i propri errori. Capirà che ce la può fare perché sentirà la nostra fiducia e il nostro sostegno.




Terra Madre: nomi d’eccezione per una settimana ricchissima di appuntamenti

ROMA – Tra il 24 febbraio e il 3 marzo si parla di alimentazione infantile con la nutrizionista Renata Alleva, mentre il professor Massimo Montanari ci presenta il primo “food blogger” della storia, del lontano 1891; il saggista statunitense Jonathan Franzen ci accompagna invece in una riflessione sul valore della biodiversità. E per un incontro fuori dagli schemi, scopriamo insieme a Giorgio Chiellini cos’hanno in comune il calcio e gli orti scolastici.

Le cose che abbiamo in comune

24 febbraio ore 18.30 – Giorgio Chiellini incontra gli studenti degli orti Slow Food

In questo appuntamento i due studenti Niccolò Guerrini e Anna Manca si confrontano con il capitano azzurro Giorgio Chiellini. Che cosa hanno in comune un pluricampione e due ragazzi? Innanzitutto Livorno! Di Giorgio Chiellini non dobbiamo dire molto, se non che con la casacca bianconera o azzurra ha fatto sognare i tifosi juventini e gli italiani tutti. Niccolò e Anna, invece, studiano e a scuola seguono anche il bellissimo progetto di un orto scolastico.

Ed è qui che gli elementi di comunanza si moltiplicano: perché fare un orto, proprio come giocare una finale, è un gioco di squadra; perché è un manto erboso, il campo di gioco; e perché pure il concetto di fair play presenta numerose attinenze. Curiosi di saperne di più? Collegatevi a questo link!

Food Talk

24 febbraio ore 15 – Renata Alleva – L’alimentazione sana inizia dai primi giorni di vita

Concludiamo il ciclo di incontri dedicati al tema Cibo e salute con questo appuntamento realizzato grazie al contributo di Alce Nero in cui Renata Alleva, nutrizionista e specialista in Scienze dell’alimentazione, ci parla dell’importanza di una corretta alimentazione, fin dalla vita intrafetale e poi nei primi giorni, mesi e anni di vita. E per questo i genitori devono impegnarsi a costruire un modello, che sia il più possibile vario e che ponga grande attenzione alla qualità delle filiere. Seguite l’approfondimento a questo link. 

25 febbraio ore 15 – Massimo Montanari – Pellegrino Artusi, il primo food blogger della storia

Il primo food blogger della storia visse quando ancora non c’erano internet e le mail, né i telefoni cellulari. Il suo nome è Pellegrino Artusi ed è l’autore de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, per cui è considerato uno dei padri indiscussi della cucina italiana, per certi versi anche mondiale. Il merito del romagnolo Pellegrino Artusi fu quello di aver trasformato un progetto personale in un’impresa corale, affiancato da validissimi collaboratori e anche da un pubblico appassionato che gli spedì migliaia di lettere – nella biblioteca artusiana se ne contano 2000 – con suggerimenti, indicazioni, consigli. Questo ci racconta Massimo Montanari, Professore Ordinario di Storia medievale presso l’Università di Bologna e docente di Storia dell’alimentazione presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Seguite la Food talk a questo link .

3 marzo ore 15 – Jonathan Franzen – La biodiversità rende possibile l’amore

Appuntamento imperdibile con il saggista statunitense autore di Libertà e Purity, che ci guida in una riflessione per capire insieme come concentrare gli sforzi sulla battaglia per preservare la biodiversità, partendo proprio a livello locale. Biodiversità come bellezza, biodiversità come amore. Si può seguire l’appuntamento, realizzato con il contributo di Lavazza, a questo link.

Formazione

24 febbraio ore 15 – Forum delle economie – Le vie dell’e-commerce

Questo webinar, organizzato in collaborazione con UniCredit, è dedicato alle aziende che vogliono sfruttare le opportunità del digitale e dell’e-commerce e che desiderano affacciarsi sui mercati esteri. Durante l’evento, si approfondiscono le modalità di vendita on-line e le soluzioni per sviluppare e ampliare il business delle aziende sia all’estero sia localmente, in sicurezza e semplicità. Si possono seguire i lavori a questo link. 

Incontro

1 marzo ore 19 – Let it Bean! Il fagiolo dente di morto di Acerra incontra il suo sindaco

In questo incontro dedicato al consumo responsabile e alla riscoperta di varietà tradizionali di legumi, le loro proprietà e i loro usi in cucina, andiamo in Campania per conoscere meglio il fagiolo dente di morto di Acerra, Presidio Slow Food. Seguite l’approfondimento a questo link.




Sport e corretta alimentazione: i suggerimenti del dott. Daniele Pietrucci, biologo nutrizionista

di DANIELE PIETRUCCI-

VITERBO – Cari amici di Tuscia Times benvenuti a questo ultimo articolo prima della pausa estiva, ma ci ritroveremo puntualmente alla fine del mese di agosto per proseguire nella nostra rubrica. Come ultimo argomento ho scelto di parlarvi di alimentazione e sport e di farlo per piccoli flash e suggerimenti che ognuno di voi, atleta della “domenica” o professionista, potrà seguire per migliorare le proprie performance.

Il mio primo suggerimento è la varietà, elemento vincente dell’alimentazione di uno sportivo. Una dieta adeguatamente variata garantisce l’apporto di tutti i nutrienti necessari per le attività quotidiane di allenamento e per tutte le gare sportive che andrete ad affrontare.

La prima colazione deve essere particolarmente curata e ricca di alimenti. La giornata alimentare deve essere suddivisa con la regola dell’orologio, in tre pasti principale e due spuntini, funzionali all’orario dell’allenamento o della gara, in modo da non entrare in trance agonistica né a digiuno da troppo tempo, né a digestione in corso.

L’energia necessaria allo sportivo deve derivare per lo più (tra il 55 e 60%) dai carboidrati. Non bisogna esagerare con le proteine: solo i più giovani hanno una reale necessità di un maggior apporto proteico funzionale alla crescita, insieme a un’assunzione più consistente di frutta e verdura.

L’idratazione è fondamentale per chiunque, a maggior ragione per uno sportivo: bisogna gareggiare correttamente pre-idratati e assumere tanta acqua quanto peso si perde durante l’allenamento. Attenzione all’alcool: non aiuta l’idratazione ed è da evitare (così come la caffeina) negli sportivi più giovani.

Il giorno della gara va suddiviso in tre diverse parti. Il prima, quando bisogna programmare con cura gli orari dei pasti e assumere cibi facilmente digeribili, che garantiscano il carburante durante tutta la sessione agonistica. Durante le pause dall’evento, bisogna recuperare acqua, sali minerali e carboidrati per affrontare bene le fasi successive. Dopo la gara, non si deve mai saltare il pasto, pranzo o cena che sia. Ovviamente la moderazione deve guidare ogni nostra scelta.

L’utilizzo di integratori può essere d’aiuto nei casi di elevata richiesta energetica durante lo sforzo fisico, ma va attentamente valutato, dietro confronto con il nutrizionista. Rinunciate ai consigli dell’atleta che si è trovato bene con questo o quello (ogni corpo e ogni performance sono singoli casi e non esiste mai la soluzione adatta a tutti).

Infine, fate massima attenzione alle “diete” miracolose. Uno sportivo in sovrappeso deve limitare le calorie e aumentare il dispendio di energia, ricordando che la riduzione calorica finalizzata alla perdita di peso va effettuata gradualmente (in particolare nei bambini) e sempre sotto la supervisione di un nutrizionista esperto.

Non trascurare mai il ricorso all’esperto: la figura di un professionista della salute sarà in grado di conciliare i vostri obiettivi e le vostre esigenze con quelle di una corretta alimentazione e integrazione personalizzata. Come sempre, vi ricordo che il nostro corpo è una macchina perfetta, ma perché rimanga tale è sempre preferibile prendersene cura, a qualsiasi età e a prescindere dall’attività che si svolge.

Con l’occasione permettetemi di augurare a voi, a tutti i vostri cari e alla grande e professionale famiglia di TusciaTimes di passare un periodo di sereno riposo. Con questa rubrica e con i miei suggerimenti, ci ritroviamo alla fine del mese di agosto.

Daniele Pietrucci

Biologo Nutrizionista, specializzato in Biochimica Clinica. Responsabile del Centro Nutrizionale TAOS a Tuscania e del Centro Nutrizionale Viterbese nel capoluogo.

 




La corretta alimentazione nel periodo più caldo dell’anno

di DANIELE PIETRUCCI –

Gentilissimi lettori di Tuscia Times,

terzo appuntamento con questa piccola rubrica dedicata al vostro benessere. Permettetemi, come prima cosa, di ringraziare il giornale e voi lettori per i positivi riscontri e per i suggerimenti che sto ricevendo: vi assicuro che ne terrò conto anche per i prossimi articoli.

Detto questo, visto che l’aria si è oramai piacevolmente scaldata, vorrei introdurre oggi un argomento prettamente estivo: la nostra corretta alimentazione nel periodo più caldo dell’anno. Quest’anno, poi, assume maggiore importanza, considerando che usciamo da un periodo di sedentarietà forzata, durante il quale abbiamo quasi sicuramente inglobato maggiori calorie di quanto il nostro organismo richiederebbe.
Come sempre i miei suggerimenti sono facili da applicare, basta un minimo di buona volontà.
Suddividere l’alimentazione della giornata in tre pasti principali e due spuntini.

Non saltare i pasti e mangiare sempre con regolarità: tra un pasto e l’altro non devono passare meno di 3 ore e non più di 4, la cosiddetta “regola dell’orologio” che io raccomando sempre ai miei pazienti. Evitare accuratamente di mangiare nelle ore più disparate.

Introducete nel vostro regime alimentare circa 600 grammi di frutta e verdura al giorno (corrispondono a circa 5 porzioni) per rimpiazzare i micronutrienti (vitamine e sali minerali) persi con il naturale aumento di sudore.

Per il classico spuntino di metà mattinata o la merenda, è preferibile consumare yogurt e frutta che, oltre a saziarci, apportano sali minerali, vitamine, e acqua. Stesso discorso per un eventuale spuntino serale.

Spazio ad alimenti freddi, nutrienti e rinfrescanti.
I piatti unici sono un’ottima soluzione per un’alimentazione completa e leggera.

Preferite in genere alimenti e metodi di cottura a basso contenuto di grassi (cartoccio, griglia, vapore), e in generale diminuite il consumo di grassi e carni in genere, dando la preferenza al pesce. Il consumo del pescato è importante per il suo contenuto di acidi grassi poliinsaturi (preziosi per l’apparato cardio-vascolare), che per l’alta digeribilità e la minore densità calorica.

Per ridurre la produzione di calore corporeo, portato dalla digestione e dall’assorbimento degli alimenti, diminuite i cibi a maggior contenuto di proteine (carni, formaggi, insaccati).

A causa delle alte temperature, al fine di evitare la disidratazione corporea è necessario assumere molti liquidi anche fino a 1,5/2 litri al giorno, bevendo soprattutto acqua naturale che disseta e non apporta calorie. Eliminate quanto più vi è possibile l’uso di bevande gassate e zuccherate come tè, coca-cola, ecc., per l’elevato apporto di zuccheri semplici.

Diminuite il consumo di bevande alcoliche: il loro elevato apporto di calorie vuote causa vasodilatazione e aumenta così la sudorazione e la disidratazione, con conseguente perdita di micronutrienti.

Limitate i dolci, sostituendoli con macedonie e estratti di frutta o, saltuariamente, con un sorbetto alla frutta.

Il gelato è un alimento fresco, di facile digestione e assimilazione, accompagnato con biscotti secchi e con una macedonia di frutta, può essere una valida alternativa ad un pasto precucinato e/o riscaldato. Però è fondamentale che venga inserito in un piano di corretta alimentazione elaborato da un professionista, soprattutto se siamo in presenza di diabete, sindrome metabolica e/o altre patologie.
Una valida alternativa al gelato (contenuto calorico di circa 250 Kcal /100 g) è rappresentata dai sorbetti e dalle granite, in quanto non contengono grassi e apportano meno calorie (circa 100 Kcal/100 g).

Infine, evitate la sedentarietà, dedicando 20/30 minuti al giorno ad una rilassante camminata leggera, che gioverà anche al vostro benessere mentale. In questo periodo non si deve eccedere con sforzi e attività fisica massacrante, soprattutto nelle ore calde del giorno, ma basta veramente poco per stare in forma. In questo modo eventuali “sgarri” sul nostro fisico avranno minore impatto.

Daniele Pietrucci
Biologo Nutrizionista, specializzato in Biochimica Clinica. Responsabile del Centro Nutrizionale TAOS a Tuscania e del Centro Nutrizionale Viterbese nel capoluogo.




Corretta alimentazione in caso di presenza di una forma tumorale

VITERBO – Gentilissimi lettori di Tuscia Times, sono Daniele Pietrucci, biologo nutrizionista, e con questo mio primo articolo ho il grande piacere e l’onore di trovarmi a far parte della grande redazione del vostro giornale.

Mi occuperò, come credo sia evidente dal titolo della mia rubrica, di alimentazione e salute, cercando di informarvi, senza mai annoiare, ma utilizzando un linguaggio comprensibile e selezionando argomenti che, spero, possano essere di vostro interesse. Faremo informazione scientifica, ovviamente, ma mettendo la scienza al servizio della chiarezza, per cercare di ottenere il meglio possibile dalla vostra salute. Tutti abbiamo diritto a vivere bene ed esserne consapevoli di sicuro aiuta.

Prima di iniziare con il primo argomento, permettetemi di ringraziare ancora una volta il direttore Wanda Cherubini, che mi ha dato questa bellissima opportunità. Ma ora basta introduzione e passiamo a parlare di “corretta alimentazione in caso di presenza di una forma tumorale”.

Siamo tutti consapevoli del fatto che il cancro è una patologia ampiamente diffusa, spesso con conseguenze devastanti, anche per il nucleo familiare che circonda di affetto e attenzioni chi è malato. Fonti universalmente acclarate ci dicono che le diverse forme tumorali sono al secondo posto nell’indice della mortalità europea e per questo motivo l’attenzione e gli sforzi della comunità scientifica sono costanti e molto accurati.

Non mi stancherò mai di affermare che molto può essere fatto, in forma di prevenzione, con un semplice cambiamento delle nostre abitudini alimentari.

Se è vero, come affermato da un vecchio proverbio, che “a tavola non si invecchia mai”, è anche assodato, ma questo non dalla saggezza popolare ma da numerosi studi scientifici, che è dalla tavola che dobbiamo iniziare a prenderci maggiormente cura di noi stessi.

Leggo già la vostra perplessità: sono malato, sono spaventato e devo anche rinunciare a mangiare quello che più mi piace.

Sfatiamo subito un falso mito: è facile avere un corretto regime alimentare, mangiare “sano” non pregiudica il piacere di ciò che mangiamo, non lo dobbiamo vivere come una costrizione, ma soprattutto, se lo facciamo con il sorriso sulle labbra, vedremo come dopo poco tempo staremo meglio, a qualsiasi età e in qualsiasi condizione di salute ci troviamo.

Chiariamo subito che non esistono alimenti totalmente “buoni” e alimenti totalmente “cattivi”, non è quindi possibile fare una netta distinzione: tutto potrebbe contribuire al nostro benessere, come tutto potrebbe, invece, farci stare peggio. Quello che è certo è che dobbiamo correggere le nostre abitudini, adeguarle a quello che siamo oggi, al nostro stile di vita, e cercare, quanto più possibile, di applicare quello che la moderna scienza applicata alla nutrizione ha scoperto, scopre ed aggiorna costantemente. A maggior ragione se ci troviamo in presenza di una grave patologia come il tumore.

Sappiamo perfettamente che un eccessivo uso di zuccheri, carne e cibi industrialmente raffinati aumentano il rischio di contrarre malattie, mentre cereali integrali e verdure hanno un effetto preventivo e protettivo sul nostro organismo. Ma questo non significa che d’un tratto, in una condizione psicologica così delicata come quella vissuta da un ammalato di tumore, dobbiamo completamente rinunciare ad una grigliata di carne, per nutrirci solo con la zuppa di farro, tanto per fare un esempio pratico. Il sapersi malato produce effetti, ovviamente, anche sul nostro umore e la visione di un cibo accattivante e gustoso stimola quella voglia di sentirsi “bene” e di gratificarsi che è fondamentale in un corretto approccio alla futura guarigione.

I tumori in fase di avanzamento provocano la perdita di peso, indeboliscono l’organismo e aggrediscono il tessuto muscolare. Questo dato di fatto porta alcuni terapeuti a suggerire di reintegrare con eccessiva abbondanza le proteine animali andate perdute, nell’illusione che mangiando muscoli i pazienti riescano a conservare i “propri”. Ci sono professionisti, sempre meno fortunatamente, che ancora  raccomandano di mangiare molta carne, o che prescrivono integratori proteici con aminoacidi ramificati, con il rischio di peggiorare le già delicate condizioni fisiologiche.

A questa erronea interpretazione della corretta alimentazione nel corso della malattia, si può sicuramente rispondere attuando un regime alimentare diverso, con una visione che tenga conto, come vi ho già detto, di più fattori. Quali e come, lo scopriremo con il prossimo articolo.

Daniele Pietrucci

Biologo Nutrizionista, specializzato in Biochimica Clinica. Responsabile del Centro Nutrizionale TAOS a Tuscania e del Centro Nutrizionale Viterbese nel capoluogo.