Lazio: Mattia (Pd), incidente Rieti; rivedere sistema alternanza scuola-lavoro

ROMA – “Esprimo la mia vicinanza allo studente rimasto gravemente ferito durante le ore di alternanza scuola-lavoro in un’azienda metalmeccanica del Nucleo Industriale di Rieti. A lui e alla sua famiglia e agli studenti che oggi manifestano davanti al Miur vanno la mia solidarietà e il mio sostegno”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, componente della IX Commissione Lavoro e Istruzione alla Pisana.
“L’ennesimo infortunio ai danni di uno studente su un luogo di lavoro ci impone come Pd di rivedere il sistema di alternanza scuola-lavoro, che nel tempo si è dimostrato una scelta fallimentare e controproducente in termini di formazione e sicurezza, sia per gli studenti sia per le scuole e le imprese, che compartecipano alla responsabilità che i percorsi formativi si svolgano innanzitutto nel rispetto dell’incolumità delle ragazze e dei ragazzi oltre che degli obiettivi formativi. – prosegue Mattia – Se come Pd a livello nazionale abbiamo messo in discussione il Jobs Act, aderendo ai referendum della Cgil, possiamo farlo anche con l’alternanza scuola-lavoro. E’ urgente arginare questa deriva aziendalistica della scuola e rimettere al centro l’idea di un sistema scolastico che formi innanzitutto le coscienze. Investire sul futuro occupazionale delle giovani generazioni significa fornire loro delle competenze, non trasformarli in manodopera gratuita”.




Alternanza scuola-lavoro: uno studente minorenne gravemente ferito a Rieti. Va abolita senza se e senza ma

RIETI – Riceviamo da Loredana Fraleone (Rifondazione Comunista) e pubblichiamo: “Non abbiamo mai avuto dubbi sulla natura dell’alternanza scuola – lavoro (oggi chiamata PCTO) fin dalla sua introduzione dalla “Buona Scuola” nel 2015, che punta ad addestrare al lavoro per come è oggi, sottraendo preziose ore al sapere. A seguito delle proteste e soprattutto degli incidenti, anche mortali, che espongono studenti, anche minorenni, alle insidie di luoghi di lavoro sempre più insicuri, le ore da svolgere per accedere agli esami finali di Stato, sono state ridotte a 90 nei licei, 150 negli istituti tecnici, 180 negli istituti professionali.
Nella chiara distinzione di classe tra i vari indirizzi scolastici, le aziende scelte per l’alternanza, cioè per ore di lavoro vero e proprio non retribuito, sono coinvolte essenzialmente dagli Istituti tecnici e professionali e usufruiscono delle prestazioni di studenti anche minorenni come nel caso del diciassettenne gravemente ferito a Rieti, mentre “lavorava” a un tornio meccanico.
Pronta la risposta della Rete degli Studenti di Rieti dell’Istituto Tecnico “Celestino Rosatelli” in presidio questa mattina, davanti alla loro scuola, chiara la posizione della Rete regionale e nazionale che chiede l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro.
La sicurezza sul lavoro ci deve essere per tutti, ma gli studenti, finché sono tali, debbono stare a scuola e magari poter usufruire di quei laboratori interni, che una volta esistevano e sono ormai ridotti al lumicino (in una scuola sempre più de-finanziata), sia per dismissioni fisiche, sia per l’assenza di assistenti tecnico – pratici che li facciano funzionare. Ma i soldi si sa servono per sostenere le guerre e investire negli armamenti.
Rifondazione Comunista continuerà la lotta ormai decennale contro l’alternanza scuola – lavoro, a fianco degli studenti e delle studentesse e di tutti coloro che si oppongono ad una Scuola che sottomette alle aziende piuttosto che preparare a una visione consapevole della società.”




Alternanza scuola lavoro presso l’Emporio solidale I Care di Viterbo (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO Gli alunni della classe 3^ D del Liceo Scienze Umane “S.Rosa” ad indirizzo Umanistico, hanno intrapreso un’esperienza di alternanza scuola lavoro molto particolare presso l’emporio Solidale I Care di Viterbo.
Il progetto coordinato dalla prof. Monica Piccioni, l’ins. Stefania Insogna e il personale dell’emporio, prevedeva la presenza per una settimana (totale 20 ore) degli alunni presso la struttura, per vivere in prima persona le attività che si svolgono al suo interno.
Hanno accolto gli acquirenti, selezionato la merce, preparato i pacchi per le consegne e soprattutto hanno avuto l’opportunità di conoscere molte delle associazioni che ruotano all’interno del mondo del volontariato: Centro Servizi per Volontariato, Associazione Italiana Persone Down, Cuore di Mamma APS, ASD Vitersport , Adulti e Bambini con Cardiopatie, Associazione Romana e Laziale per l’Affidamento Familiare, Associazione Goji Vip, Casa dei Diritti Sociali della Tuscia, Campo delle Rose ODV, ASD Sorrisi che Nuotano Eta Beta e Eta Beta ODV.
Oggi, venerdì 10 febbraio, a conclusione del progetto, è tempo di tracciare un bilancio.
Ad Elio chiedo.” Cosa ti ha lasciato questa esperienza?”
“Anche se ho vissuto questa esperienza solo per una settimana, ho potuto conoscere una realtà di cui senti parlare, ma viverla è stato diverso. Esperienza molto positiva che rimarrà tra i miei ricordi”.
Arianna ,viene da Vetralla e le chiedo:” Cosa ti aspettavi da questa esperienza, quali erano le aspettative?”
“Sono grata per l’accoglienza ricevuta sia da parte del personale dell’emporio che dalle associazioni che abbiamo incontrato. Ora riesco ad immaginare meglio i sentimenti che provano i frequentatori dell’emporio e cercherò, nel mio paese, un’associazione alla quale mi posso rivolgere per rendermi disponibile, per una futura collaborazione”.
Omar viene dall’ Afghanistan ed è a Viterbo da un anno e quattro mesi, anche a lui porgo la stessa domanda.
“E’ stata un’esperienza altamente gradevole ed educativa. Ho potuto conoscere delle esperienze nuove delle quali sentivo solo parlare, ma non avevo avuto un contatto diretto (es. la disabilità). Appena possibile mi piacerebbe inserirmi in un’associazione dove potrò impegnarmi e dedicarmi ai più fragili”.

Rosa Maria, è una delle volontarie “storiche”, infatti è presente all’emporio fin dall’apertura che risale al 10 maggio 2018. Si occupa della gestione del servizio civile, del doposcuola e del recupero contro lo spreco alimentare.
Chiedo a lei:” Come si sono rapportato i ragazzi in questa realtà”?
“Positivamente, si sono entusiasmati al lavoro pratico, hanno svolto tutte le attività proposte, senza nessuna difficoltà. Senza dubbio si sono resi conto che l’attività del volontariato cerca di colmare tutte le carenze che troviamo nel mondo del lavoro e quello istituzionale presenti nella società attuale. Esperienza da ripetere e proporre ad altri gruppi di studenti”.

 




La manifestazione dell’OSA per la difesa degli studenti e dei diritti civili (VIDEO)

DI LUCA BERNARDINI –

VITERBO – Questa mattina alle ore 9.30 è iniziata la manifestazione dell’OSA, l’opposizione studentesca d’alternativa. Partiti da Piazza del Comune, gli studenti hanno proseguito per Via Marconi e per il Corso Italia dando voce ai tanti problemi che stanno vivendo le scuole locali e nazionali.

Tra questi, sicuramente la situazione trasporti Cotral è tra le più criticate, con gli studenti che chiedono una risoluzione alle problematiche di una mobilitazione sempre più gravemente carente, che obbliga, come sottolineato dai rappresentanti dello sciopero, “gli studenti della Scuola Superiore Orioli a dei rientri pomeridiani per la mancanza di bus”.

Altro punto fondamentale portato avanti con questa manifestazione è la richiesta di abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, vista come “uno sfruttamento degli studenti per il profitto delle aziende”. I manifestanti hanno poi esplicitamente attaccato il PD e la CGIL, secondo loro “i veri responsabili di questa atrocità”.

“Gli studenti vivono una scuola oppressiva che genera stress, ansia e disagio psicologico, basata sulla competizione e sull’individualismo”. Con queste parole i rappresentanti della manifestazione si sono successivamente schierati anche contro il ministro Valditara, colpevole secondo loro di aver costantemente “giustificato una scuola che, invece di combattere le disuguaglianze sociali, le conferma”.

Ultimo punto fondamentale per gli studenti scesi oggi in piazza è stato quello dell’utilizzo dei fondi pubblici, i quali dovrebbero essere usati “per l’apparato scolastico, e non per il finanziamento delle armi e delle guerre”.


 




Firmato il protocollo alternanza scuola-lavoro in Regione Lazio

ROMA- Partire dalle scuole per diffondere una nuova e più consapevole cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. È questo l’obiettivo e contenuto del protocollo d’intesa sottoscritto presso la Sala Tevere della Regione Lazio tra l’amministrazione regionale e i sindacati. Un documento che l’UGL chiedeva da tempo nel Lazio come negli altri territori, per fermare la strage silenziosa dei lavoratori e garantire a chi esce di casa per andare a svolgere il proprio mestiere di tornare ad abbracciare i propri familiari.
Nel documento, alla cui stesura hanno lavorato anche i due esponenti dell’UGL Wladymiro Wysocki e Paolo Tedesco, si legge che “Le Parti convengono che, in continuità con quanto già realizzato a livello regionale e nazionale, occorre investire sulla formazione e sull’informazione e addestramento rivolta agli studenti, con particolare riferimento a coloro che sono prossimi all’inserimento nel mondo del lavoro o che sono coinvolti nei “PCTO” nonché su un’adeguata formazione rivolta ai Dirigenti Scolastici/Coordinatori Didattici, Docenti Referenti PCTO e RSPP degli Istituti Scolastici Secondari di Secondo Grado della Regione.
Condividono altresì la necessità che lo studente sia accompagnato in ogni fase del PCTO, dal tutor scolastico e dal tutor aziendale e che sia assicurata l’interruzione dell’attività ogni qual volta il tutor aziendale non possa garantire la sua presenza e assistenza durante l’attività in azienda.
Le Parti condividono inoltre la necessità che le aziende della Regione presenti nel registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro in procinto di ospitare studenti per un PCTO garantiscano i necessari requisiti in termini di salute e sicurezza sul lavoro a partire dalla garanzia della formazione specifica al fine di ridurre al minimo l’esposizione al rischio dello studente”.
“E’ un protocollo importante per l’alternanza scuola-lavoro – sottolinea il Segretario Regionale UGL Lazio Armando Valiani – che aiuta a diffondere una nuova cultura sulla sicurezza sul lavoro. Perno centrale del documento è la formazione che si farà nelle scuole. Valore aggiunto la presenza dell’Inail che ad oggi mette in campo risorse economiche e di personale per cercare di arginare il triste fenomeno delle morti bianchi e degli infortuni”.
Alla firma ha preso parte il Segretario Nazionale UGL Giovani Marco De Cesare, una presenza importante perché è proprio dai giovani che si deve ripartire.




Alternanza scuola lavoro all’istituto alberghiero di Ladispoli

LADISPOLI – La simulazione di un’Agenzia di eventi impegnata nella progettazione di un ricevimento ufficiale: è questa l’iniziativa che ha visto protagonisti gli studenti dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio” di Ladispoli mercoledì 25 maggio, a conclusione del loro percorso di PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro). “Un evento perfettamente riuscito” – ha sottolineato la Dirigente scolastica Prof.ssa Vincenza La Rosa – che ha voluto ringraziare tutti i docenti della Commissione PCTO e, soprattutto, gli allievi, impeccabili nel preparare il buffet, nel predisporre l’allestimento delle sale e nel ricevere gli ospiti. Un’occasione per fare sintesi delle conoscenze e competenze acquisite, puntare sul lavoro di squadra, ma soprattutto per condividere il percorso di un intero anno scolastico che si avvia alla sua conclusione.
“Nel nostro Istituto puntiamo da sempre ad un’efficace integrazione tra formazione teorica e “discesa in campo”. – ha sottolineato ancora la Dirigente scolastica dell’Istituto “Giuseppe Di Vittorio” Prof.ssa Vincenza La Rosa – Frequentando un Istituto con un Indirizzo Professionale e due Tecnici, i nostri studenti sono naturalmente proiettati verso il mondo del lavoro, ma il tirocinio è indispensabile e deve caratterizzare quotidianamente la nostra offerta formativa”. A spiegare tutti i dettagli dell’evento è Silvia Colaciello, Docente, insieme a Luciano Bruno, del Corso “Progettazione e organizzazione di eventi in hotel”: “Abbiamo voluto proporre agli allievi un compito di realtà che ha impegnato tutte le Classi Terze: gli studenti dell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing si sono occupati del settore contabile e amministrativo; quelli dell’Istituto Alberghiero hanno curato gli allestimenti, l’accoglienza e la preparazione del buffet. Voglio ringraziare tutti i ragazzi, ma anche le Funzioni strumentali del PCTO Giovanna Albanese, Renato d’Aloia, Carmen Piccolo ed Elisa Colombo e i docenti Donatella Di Matteo, Salvatore Esposito e Bruno Mazzeo. E’ stata una giornata straordinaria che rimarrà sicuramente impressa nella memoria dei nostri allievi e nella storia dell’Istituto Di Vittorio”.




Rifondazione Comunista dice “no” all’alternanza scuola-lavoro

VITERBO – Riceviamo dal Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Viterbo e pubblichiamo: “La Federazione provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Viterbo aderisce allo sciopero delle scuole superiori e alla manifestazione convocata per venerdì 28 gennaio in Piazza della rocca a Viterbo alle ore 16,00.
Crediamo sia necessario scendere in piazza per gridare il nostro NO all’alternanza scuola – lavoro, alternanza che ha fatto sì che Lorenzo Parelli sia morto a 18 anni in un’azienda, mentre avrebbe dovuto essere tra i banchi di scuola.
Quello accaduto pochi giorni fa non è il primo incidente grave durante l’alternanza scuola-lavoro nel nostro paese, alternanza che non corrisponde per nulla a quanto sostengono le norme che l’hanno introdotta.
Ragazze e ragazzi non arricchiscono affatto il loro percorso formativo, ma al contrario perdono preziose ore di studio che mai nessuno gli restituirà.
Si deve insegnare ai ragazzi ad amare la lettura, i libri, la conoscenza, non mandarli al macello.
La verità è che si usa la retorica della “formazione” per procurare manodopera gratuita alle imprese.
Siamo tornati a una società i per-classista. Chi ha introdotto questa legge e l’ha votata è da ritenersi politicamente responsabile di quanto sta accadendo.
A governo e parlamento torniamo a chiedere di abolire immediatamente questa legge infame e che la scuola recuperi il compito che gli assegna la Costituzione, quello di formare cittadine e cittadini liberi e consapevoli dei propri diritti”.