La giornalista viterbese Anna Maria Stefanini madrina dell’evento “Oltre 100 artisti per la pace” in Campidoglio

di REDAZIONE-

ROMA- In un clima di intensificata tensione globale e di persistenti conflitti, la Sala Protomoteca del Campidoglio di Roma, una delle sale più prestigiose della capitale, riccamente decorata, si è trasformata in un faro di speranza e creatività, ospitando ieri, 27 marzo 2025, alle ore 15, un evento di straordinaria rilevanza dedicato all’Arte e alla Pace.Questo raduno eccezionale, intitolato “Oltre 100 artisti per la pace”, è stato ideato con sapienza e perfettamente organizzato da Angiolina Marchese e Rosanna Vetturini e ha visto la partecipazione di oltre cento artisti provenienti da ogni angolo del pianeta, si è rivelato un autentico inno all’umanità e alla coesistenza pacifica. Madrina dell’evento la giornalista, scrittrice e docente viterbese Anna Maria Stefanini

L’associazione ArtGlobal ha ancora una volta dato prova della sua grande qualità nell’organizzazione di eventi culturali di valore. La presentazione del libro “Oltre 100 Artisti per la Pace”, edito dalla Pav, un’opera appositamente pubblicata in occasione dell’anno giubilare, con il tema centrale della pace, è stata dunque un successo.

Il libro nasce da un’idea della dott.ssa Angiolina Marchese, che ne è la curatrice, insieme alla dott.ssa Rosanna Vetturini, Art Curator. Per l’occasione, entrambe hanno avuto l’onore di fare da padrone di casa e accogliere i numerosi e prestigiosi ospiti che sono intervenuti.

I saluti istituzionali sono stati portati dagli onorevoli Rachele Mussolini
e Francesco Carpano, Consiglieri dell’Assemblea Capitolina, che hanno aperto l’evento con parole di sostegno e apprezzamento per l’iniziativa.

Tra gli interventi, si sono distinti per la loro professionalità ed esperienza:
– Dott.ssa Maria Rita Parsi, Psicologa e Psicoterapeuta;
– On. Fabrizio Santori, Consigliere di Roma Capitale;
– On. Pietrangelo Massaro, Vice Presidente del Consiglio Municipio XII;
– ⁠Rev. Padre Markus Solo Kewuta, S.V.D. Ufficiale del Dicastero per il Dialogo Interreligioso;
– S.e.r. Luis Miguel Perea OAC, Vescovo per le Comunità in Italia e Europa;
– Pippo Franco, il grande attore italiano;
– Massimiliano Ferragina, Artista e docente, Vicepreside Liceo Artistico Via di Ripetta-Roma;
– Fabrizio Federici, Giornalista;
– *mmacolata Fatima Izzi, Pedagogista;
– Nino Capobianco, Giornalista;
– Adriana Russo, Attrice;
– Anna Maria Stefanini, Madrina dell’evento, Giornalista, Scrittrice e Docente.

All’evento ha presenziato il Secondo Segretario sig.ra Nibras Raad Kamil, in rappresentanza di S.E. l’Ambasciatore della Repubblica dell’Iraq, Dott. Saywan Barzani;

L’evento è stato moderato con grande professionalità dalla giornalista Barbara Castellani.

Gli intermezzi musicali sono stati affidati agli Abba The Best, il gruppo tribute band dei leggendari ABBA, che ha emozionato il pubblico con la sua performance straordinaria. Il duo formato da Ennio Donato e Marcello D’Antrassi, insieme a Sara Pastore, Caterina Novak e Valentina Carati, hanno incantato i presenti con il loro talento musicale.

L’evento si è svolto in un’atmosfera di profonda commozione, non solo per la rilevanza del tema trattato, ma anche per la vicinanza e il sostegno a Papa Francesco, al quale tutti hanno rivolto un affettuoso augurio di pronta guarigione, sperando di vederlo presto tornare tra la sua gente, per continuare a guidare la Chiesa con la sua dedizione e amore.

L’associazione Artglobal, ancora una volta, ha dato vita a una manifestazione che rimarrà nei cuori di tutti i partecipanti, confermando l’importanza della cultura, dell’arte e della pace come valori universali .La cerimonia si è conclusa con la celebrazione della santa messa con il privilegio di essere nella Pontificia parrocchia di Sant’Anna in Vaticano.

Il valore intrinseco di questo evento risiede anche nell’eterogeneità dei partecipanti: artisti di diverse nazionalità e background culturali hanno avuto l’opportunità di interagire, favorendo uno scambio fecondo di idee e visioni del mondo. Ogni opera presentata è diventata un simbolo di speranza e resistenza, un riflesso della lotta per la giustizia e la libertà, rendendo evidente che l’arte è un linguaggio universale, capace di oltrepassare confini.




“A noi toccò l’Africa”: grande successo della presentazione del libro della scrittrice Pina Carbone alla Camera dei Deputati

ROMA – Grande successo per la presentazione del libro della scrittrice Pina Carbone “A noi toccò l’Africa – Storia di una vita felice” presso la sala stampa della Camera dei Deputati, che ha avuto luogo l’11 marzo, su iniziativa dell’on. Nicola Carè, componente della IV COMMISSIONE (DIFESA)
dal 21 giugno 2018 al 12 ottobre 2022, Componente della Assemblea Parlamentare NATO;
nell’Ottobre del 2023 eletto Vicepresidente della Sottocommissione NATO “Sicurezza e Difesa”.
Hanno affiancato la nota autrice Pina Carbone la giornalista, scrittrice e docente viterbese Anna Maria Stefanini, il presidente dell’Archivio storico del Cinema italiano Pietro Marraffa e la vice questore Maria Antonia Spartà.

Il nostro mondo, intriso di fervente invenzione e dolce nostalgia, ha avuto il privilegio di accogliere la presentazione di un’opera che si erge come un’intensa narrazione ambientata nelle terre affascinanti dell’Africa, durante il tumultuoso dopoguerra. L’evento ha richiamato un pubblico eterogeneo, avidamente in attesa di immergersi nelle pagine di un libro che rievoca non solo una storia d’amore, ma anche un’epoca storica intrisa di significato e trasformazione, una lettura che si eleva a riflessione storica sulle feroci lotte per il petrolio e sulla nascita dell’Eni di Enrico Mattei e sulle tappe di una “vita felice”, vista con gli occhi di una donna innamorata di un alto dirigente dell’Eni.

La serata si è aperta con l’intervento dell’on. Carè, il quale ha illuminato gli astanti sulle peculiarità dell’opera. “A noi toccò l’Africa” svela le intimistiche avventure di due protagonisti, il cui amore si erge come un fiore raro nel deserto caldo e impetuoso del continente africano, alla luce dei fervori della ricostruzione che caratterizzano gli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale.

In un contesto ricco di contrasti e colori vibranti, fra sfumature narrative dei colori degli acquerelli, l’autrice costruisce una narrazione che non solo esplora le dinamiche di una relazione romantica, ma rende omaggio anche al fitto tessuto socio-politico dell’epoca. Le pagine si animano, infatti, di descrizioni vivide dei paesaggi africani, che fungono da sfondo magico, segni di un continente in fermento, dove la pulsante vitalità dei popoli si intreccia con le ambizioni imprenditoriali e visionarie di Enrico Mattei.

Mattei, un personaggio cardine per la storia economica italiana, viene presentato nel libro non solo come imprenditore illuminato, ma anche come figura centrale, il cui operato in Africa rappresenta un momento storico importante, veicolo di riflessione sui temi del controllo del mercato petrolifero, della dignità, della resilienza e della ricerca di libertà. Il marito dell’autrice della “storia di una vita felice” è un alto dirigente dell’Eni, la creatura di Enrico Mattei.

La scrittrice Pina Carbone, dotata di una prosa avvolgente, sa come trasmettere le emozioni più intime, facendo vibrare le corde del cuore dei lettori. L’evento si è rivelato non solo un’occasione di celebrazione leteraria, ma anche un momento di profonda connessione, dove le parole hanno tessuto un legame invisibile tra l’autrice e il pubblico, rendendo palpabile l’intensità della sua esperienza creativa.

Al termine della presentazione, un vivace dibattito ha catturato l’attenzione dei presenti, che hanno generosamente condiviso le proprie impressioni, alimentando un confronto costruttivo sulla funzione della letteratura nella comprensione di epoche storiche complesse come quella del dopoguerra. Il libro di Pina Carbone, in questo contesto, rappresenta un fantasioso viaggio emozionale e culturale attraverso il pentagramma della memoria.





“Magia di donna”: andato in scena a Canepina con grande successo lo spettacolo scritto e diretto da Sabrina Morbidelli

CANEPINA ( Viterbo) – Si è svolto, in occasione della giornata internazionale della donna 8 marzo 2025, presso il museo delle Arti e Tradizioni popolari di Canepina, lo spettacolo, scritto e diretto da Sabrina Morbidelli, intitolato “Magia di donna”, un evento di grande rilevanza, un connubio fra arte, teatro, musica e poesia, che ha ravvivato il dibattito sul ruolo della donna nella nostra società, un percorso fra emozioni e riflessioni. Attraverso le poesie di Anna Maria Stefanini, Rosanna Tarantello, Sabrina Morbidelli e l’interpretazione dei monologhi di Anna Finaroli, la pittura tutta al femminile di Silvana Pagliaccia e Benedetta Reika Sensi, le artiste hanno voluto sottolineare quanto la donna combatta tutti i giorni per ottenere pari diritti nella società, come colonna portante del mondo. Tutto questo è stato magicamente incorniciato dalla musica di Leonello Ferri e l’incantevole voce di Sabrina Morbidelli. Applauditissima l’interpretazione della piccola attrice Alessia Ferri . L’evento ha riscosso un grande successo. L’organizzatrice Sabrina Morbidelli ha ringraziato in particolare il direttivo del centro sociale Argento Vivo di Canepina e il comune di Canepina con il sindaco Aldo Maria Moneta che hanno voluto questa giornata. Presenti all’evento, oltre al sindaco, il vice presidente di minoranza del Consiglio Regionale del Lazio Enrico Panunzi, gli assessori Manuela Benedetti ed Edda Pizzi. Un folto pubblico è intervenuto con entusiasmo e ha partecipato con intensità a questa giornata di emozioni e di Bellezza.
Le opere in mostra hanno espresso la complessità e la bellezza dell’esperienza femminile, che affonda le radici nella lotta per l’emancipazione e nella celebrazione delle conquiste di parità. La donna dunque come fulcro di creatività e resilienza.
Sono state recitate una serie di componimenti dedicati alle donne. Le parole, intrise di emozione e profondità, hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico, ponendo l’accento sull’importanza di riconoscere il contributo incommensurabile delle donne nel dibattito pubblico e nella vita quotidiana.

Le conversazioni che si sono susseguite durante la serata hanno permesso ai partecipanti di riflettere sull’evoluzione del ruolo femminile nella società moderna. Si è discusso dell’importanza di una rappresentanza equa nelle istituzioni, della necessità di abbattere le barriere che ancora ostacolano la piena realizzazione delle potenzialità femminili, nonché della rilevanza di modelli di comportamento positivi che possano ispirare le nuove generazioni.
La giornata dedicata alla donna è cominciata a Canepina alle 9,30 con la Camminata in rosa, organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Canepina nascosta. Dopo lo spettacolo Magia di donna c’è stata la presentazione del libro “Accadde un giorno di maggio e poi di nuovo a marzo” di Cinzia Tamburrini.

In un mondo in continua trasformazione, l’arte, la letteratura, la musica e la poesia si sono rivelate veicoli potenti per esprimere le sfide e le aspirazioni delle donne. Ogni opera, ogni verso, ogni brano musicale scelto da Sabrina Morbidelli, ha richiamato l’attenzione su storie di lotta e resistenza, creando un’atmosfera di condivisione e solidarietà tra le partecipanti. Non è solo una questione di celebrazione, ma di impegno attivo nella costruzione di una società più giusta e inclusiva.

L’evento ha rappresentato un’opportunità per unirsi in un’appassionata chiamata all’azione. Le parole chiave emerse dal dibattito sono state: opportunità, uguaglianza, sensibilità e rispetto. Solo attraverso un’azione collettiva e una consapevolezza condivisa sarà possibile non solo riconoscere il valore delle donne, ma anche celebrare la loro resilienza e il loro inestimabile contributo al progresso culturale e sociale.

L’evento è stato un importante passo verso la promozione di una cultura di rispetto e valorizzazione delle donne, un invito a proseguire su un cammino di empatia, dialogo e azione concreta, affinché ogni giorno possa essere una celebrazione della forza femminile.




“Omaggio poetico a San Valentino, patrono di Terni e santo dell’amore”: presenti anche tre poeti e artisti della Tuscia

di REDAZIONE-

TERNI – Presenti anche tre poeti e artisti viterbesi all’evento “Omaggio poetico a San Valentino” tenutosi il 26 febbraio 2025 presso la sala conferenze del Museo Diocesano di Terni dalle 16,30 alle 18,30: Stefano Gargini, Anna Maria Stefanini e Rosanna Tarantello.
La fede ha incontrato la poesia d’amore in onore del Santo patrono della città umbra.
L’atteso evento, che ha riscosso notevole successo, è stato organizzato dall’attivissima Pro Loco di Terni in collaborazione con Museo Diocesano di Terni, con il patrocinio del Comune di Terni assessorato alla Cultura, nel ricordo di Bruno Minelli, già presidente della Pro Loco e alla presenza del Vescovo di Terni monsignor Francesco Antonio Soddu, di Armando Rossini, illustre storico di Terni, che ha ripercorso la storia di San Valentino, di
Claudio Bosi che ha delineato un ricordo di Bruno Minelli, già presidente della Pro Loco, che ha fondato la manifestazione, a un anno dalla scomparsa, della professoressa Clara Cocci, che ha collaborato con lui nella giuria del concorso internazionale letterario, di Vilma Menghini della Proloco, che ha brillantemente presentato l’evento.
Bruno Minelli, poeta e pittore, estremamente legato al Santo patrono, coinvolse la città umbra e i paesi limitrofi in numerosi eventi dedicati a San Valentino. Molto attivo nel sociale, si impegnò nella Pro Loco locale.

“Un amico, una persona perbene, un bell’uomo in tutti i sensi, che amava Terni. 24 anni fa iniziò la storia del premio letterario del quale attualmente sono presidente” – ha commentato la Dirigente scolastica prof.ssa Clara Cocci. “Cos’è la poesia? – scrisse Minelli – Un lungo monologo o un punto che trasforma uno spazio vuoto in un’eco di immagini.” Il viterbese Stefano Gargini, membro del Consiglio Direttivo della Pro Loco di Terni, ha declamato alcune poesie di Minelli, tratte dal libro Trasparenze, e altre da lui composte, anche in viterbese.
Presenti, fra gli altri, anche Anna Melinelli, Antonio Minelli, fratello di Bruno, i poeti Ercole Mattioli, Franco Frittella, Maria Assunta Federici, Anna Maria Stefanini, Rosanna Tarantello, Lorena Falci Bianconi, Rosetta Caputti, Vittorio Grechi, Ivano Grifoni, Stefano Gargini, Rita Ambrogi, Andreina Cresta, Fernando Leonelli. Sono state declamate poesie in vernacolo e in lingua.

L’omaggio poetico a San Valentino ha rappresentato non solo una celebrazione della poesia, ma anche un tributo all’amore in tutte le sue forme. In un contesto ricco di storia e tradizione, la manifestazione ha attirato poeti, appassionati e curiosi, creando un’atmosfera di condivisione e convivialità.

L’evento ha messo in luce come la poesia possa fungere da ponte tra le diverse culture e le esperienze umane. Nel cuore di Terni, città simbolo di amore, dunque, poeti locali e internazionali hanno avuto l’opportunità di esprimere le proprie emozioni e riflessioni su temi quali l’amore romantico, l’amore per i figli e i genitori anziani, l’amore verso la comunità e il mondo. Le letture poetiche hanno creato un legame profondo tra i partecipanti, dimostrando che la voce della poesia può unire le persone, superando barriere linguistiche e culturali.

Particolare attenzione è stata dedicata al concetto di pace, strettamente intrecciato all’amore. I poeti hanno enfatizzato come la vera essenza dell’amore possa generare un impatto positivo nel mondo, promuovendo la comprensione reciproca e la tolleranza. In un periodo in cui il mondo sembra spesso diviso da conflitti e malintesi, il messaggio di unità e armonia lanciato durante l’evento è sembrato più che mai rilevante. Le parole dei poeti hanno toccato il cuore dei presenti, facendo eco a un desiderio collettivo di costruire un futuro migliore, fondato sui valori dell’amore universale e della pace, esplorando il potere trasformativo della poesia e come questa possa essere utilizzata come strumento di cambiamento sociale. La sinergia tra arte e impegno civile è stata un altro dei punti forti della manifestazione, confermando che la poesia è non solo un’arte, ma anche un mezzo di espressione sociale.

L’amore e la poesia possono e devono essere trasmessi alle generazioni future. Attraverso queste iniziative, Terni ha dimostrato di essere un fulcro di creatività.
Il successo della manifestazione è stato un chiaro segnale del potere della poesia di connetterci in momenti di gioia e riflessione. In un mondo che spesso sembra smarrito, eventi come questo ricordano a tutti noi l’importanza di coltivare e celebrare l’amore e la pace, valori fondamentali che possono guidarci verso un’esistenza più armoniosa e unita. La poesia, in questo contesto, rappresenta non solo una forma d’arte, ma un vero e proprio atto di amore e responsabilità collettiva.




Due promotori della Cultura della Tuscia fra i vincitori del Premio Europeo per la Letteratura Oscar Wilde 2024: Sandrino Aquilani e Anna Maria Stefanini

ROMA – Gran finale di anno per la letteratura della Tuscia. Il sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani e la docente e giornalista viterbese Anna Maria Stefanini sono stati fra i vincitori del prestigioso premio letterario europeo Oscar Wilde 2024. La premiazione si è svolta nella sala Dolce Vita del Grand hotel Marriot Flora, a via Veneto a Roma.
Presenti alla premiazione il presidente del Premio dott. Luca Filipponi, la prestigiosa giuria, illustri rappresentanti della letteratura, dell’arte e della cultura internazionale.
Il Menotti Art Festival ha ricevuto il consenso del Ministero della Cultura e la coesione e la partnership con il Premio Oscar Wilde di cui il prof Luca Filipponi è stato eletto presidente e il premio Bancarella, con il quale lo Spoleto Art Festival ha iniziato una proficua collaborazione con il Premio Bancarella di Pontremoli.

Dopo la presenza a Stoccolma al Nobel Week ed all’Accademia dei Nobel a Sanremo a Villa Nobel, Luca Filipponi, mecenate dell’arte e della Cultura, ha presenziato a Roma il 27 dicembre la  cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Oscar Wilde che ha visto tra le protagoniste Sabrina Morelli, scrittrice e poetessa e vice presidente del premio Oscar Wilde, Maria Concetta Borgese, scrittrice e letterata siciliana in qualità di Presidente della Commissione Scientifica del Premio e il magistrato Angelo Turco, in rappresentanza del prof. Catapano dell’Università Auge. Presenti numerose personalità della cultura, dell’arte e della letteratura italiana e internazionale.

Tra gli ospiti del premio la musicista Elena Sabatino, direttore artistico musicale del Menotti art Festival Spoleto, Daniele Cappa Patron del Marchio Wilde Premio letterario Europeo, nonchè autore di successo e caporedattore del quotidiano la Notte ed Isabel Russinova. La presentazione della serata evento è stata affidata alla bellissima e bravissima Barbara Lenti, confermata dopo il successo del premio Spoleto Art Festival Letteratura. Confermatissime anche le partneship  con L’Accademia Auge del Rettore Prof Giuseppe Catapano e del Presidente prof Cesare Cilvini e con la Fondazione Tau del dott Umberto Giammaria che sarà tra i protagonisti dela sezione accademica  del Premio Wilde che svolgerà il giorno 6 febbraio insieme al Premio Internazionale Comunicare l’Europa  presso la Sala del Parlamento Europeo in piazza Venezia 6,  sempre a Roma. Ecco l’elenco dei Premiati del Premio Internazionale Oscar Wilde ( concorso per autore 2024): Nela Munic Ionescu, Claudio Raspollini, Luigi Pullia,Patrizia Riello Pera, Lavinia Simona Eleches Feldelmann, Giorgia Vitale,Alessandro Nardelli, Massimo Del Zio, Maria Tedeschi, Anna Ferretti, Cettina Marcellino, Edna Dayse Rodrigues de Oliveira, Luigi del Vecchio, Emanuela Lanni, Susanna Musetti, Maria Divina Alves Fonseca, Antonio Giulio Alagna, Anna de Fulviis, Emanuela Mari, Anna Maria Fabbri, Isabel Russinova, Giuseppe Petrarca, Paola Biadetti, Fabia Baldi, Giuseppe de Chiara, George Labrinopoulos, Roberta Gulotta, Monica Pelliccione, Angelo Sagnelli ( direttore artistico dello Spoleto Art Festival letteratura), Sandrino Aquilani ( Sindaco di Vetralla), Roberto Croce, Aurelio Bettini, Raffaele Lallo, Giovanna Fusco, Paolo Coen, Antonio Ventrone, Anna Maria Stefanini, Francesco Terrone ( membro ed oratore del Nobel Week 2024).

Ad Anna Maria Stefanini di Viterbo e al sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani il premio è stato conferito “per aver promosso la diffusione della cultura a livello nazionale ed estero” e per i loro testi poetici.

Il prof Luca Filipponi sarà anche il titolare degli eventi di celebrazione dei 100 anni dalla morte di Franz Kafka che si chiuderanno con un convegno internazionale e un prestigioso premio.




A Farnese, dove furono girate alcune scene del film su Pinocchio di Comencini, interessante presentazione del libro di Paolo Lunghi

di ANNA MARIA STEFANINI-

FARNESE (Viterbo) – Si è svolta il 22 dicembre, a Farnese, presso la nuova sede espositiva di via San Magno 174, la presentazione del libro “Il mio Pinocchio: luoghi comuni di un burattino”, di Paolo Lunghi. Erano presenti Caterina Pisu, direttrice del Museo civico archeologico di Farnese, l’Autore, la pittrice Laura Grosso, che ha realizzato le illustrazioni del volume e che ha esposto, per l’occasione, i bozzetti originali, la giornalista Anna Maria Stefanini , che ha moderato la presentazione, e la Delegata alla Cultura del Comune di Farnese, Liana Nucci. Giorgia Gabriele, presidente dell’Associazione “Il Borgo di Pinocchio”, ha accolto gli ospiti all’interno della nuova mostra su Pinocchio.
Affascinante il lavoro di Paolo Lunghi alla scoperta dei luoghi del burattino più famoso del mondo.

Paolo Lunghi toscano doc, è considerato un “guru” della comunicazione: giornalista, maestro d’arte, artista, scrittore, promotore delle radio libere negli anni 70 e vincitore dell’Oscar della Radio nel 2010, ha delineato nel libro diverse prove sul territorio che avallano la teoria che il famoso racconto ‘Le avventure di Pinocchio’ sia ambientato, almeno nella sua prima metà, nella campagna toscana, e precisamente nella piana e nelle colline circostanti San Miniato, in provincia di Pisa. Moltissimi sono i riferimenti ai territori, alle colline e ai paesi di queste zone. In primo luogo, il paese di San Miniato Basso portava, fino al 1924, il nome di Pinocchio. Numerosi edifici locali portano il nome di altrettanti personaggi della storia. Le distanze, alcuni tragitti, delle circostanze, gli itinerari, le descrizioni dei luoghi, le case, le strade, tutto concorre a sostenere che la prima parte della storia di Pinocchio abbia avuto luogo tra le frazioni di Ponte a Elsa (nel comune di Empoli, prov. Firenze) e la stessa San Miniato Basso.
Con un linguaggio chiaro, l’autore ha offerto dettagli sulle sue ricerche in tre archivi, sulla toponomastica dei “luoghi del Pinocchio” e sull’ambientazione, in un affascinante “viaggio” nei dintorni di San Miniato, a Farnese, paese in cui vennero girate alcune scene del celeberrimo film Pinocchio di Comencini.
È la seconda presentazione ufficiale dopo la prima di San Miniato. Altre presentazioni sono già fissate a Sanremo, durante il Festival, a Roma e Milano.

Paolo Lunghi ha elaborato un “suo” Pinocchio, operando una ricerca dei luoghi comuni del famoso burattino che lo collocano nell’antico nome del paese del territorio sanminiatese. Ricerca che si insinua tra le pieghe catastali e toponomastiche. Un accurato lavoro di oltre duecento pagine è frutto di questa interessante ricerca in tre catasti storici e nei luoghi descritti dall’autore di Pinocchio.
Nel libro sono presenti prefazione e lettere, dal ministro per lo sport e giovani Andrea Abodi, e Andrea Balestri già il Pinocchio televisivo di Luigi Comencini degli anni 70.
Un libro che vanta altre preziose collaborazioni come: la postfazione del giornalista Claudio Micalizio, la partecipazione dell’Assessore alla cultura del Comune di San Miniato Matteo Squicciarini e gli attori Andrea Buscemi. Inoltre la collaborazione di Stella Buggiani e Monica Ferri Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Pinocchio a i’, Pinocchio, di Giuseppe Garbarino Presidente dell’Associazione Pinocchio a Casa Sua. Si aggiungono le note degli storici Manuela Parentini, Alessandro Vegni, Franco Moscadelli, del ricercatore Gianmarco Lunghi, dell’autore Tommaso Martinelli, di Tiziana Giardoni moglie di Stefano D’Orazio e una bellissima poesia del poeta sanminiatese Alessio Guardini. Le illustrazioni del libro e la copertina, sono dipinti, vere e proprie opere d’arte, della pittrice Laura Grosso.
Tutti hanno contribuito alla riuscita del “Il mio Pinocchio”.
Il concetto di “fare rete” tra i paesi, attraverso la lente del famoso racconto di Pinocchio, offre uno spunto interessante per esplorare le interconnessioni culturali e sociali. Farnese, un piccolo comune della provincia di Viterbo, è famoso per la sua storia e la sua cultura. La zona di San Miniato potrebbe essere il luogo dove si svolsero le bizzarre vicende del burattino più famoso del mondo, Pinocchio, che rappresenta un tassello importante della tradizione e della letteratura italiana.

Pinocchio, scritto da Carlo Collodi, non è solo una storia per ragazzi, ma un racconto ricco di temi universali come l’educazione, la crescita e la ricerca dell’identità. Questi temi possono essere applicati anche allo sviluppo di relazioni tra comunità locali. Attraverso la narrazione di Pinocchio, possiamo trarre ispirazione su come le diverse realtà culturali possano interagire e supportarsi a vicenda.

Uno degli aspetti chiave del fare rete è la condivisione di storie e culture. Farnese, con il suo patrimonio artistico e naturalistico, potrebbe collaborare con Collodi o le zone di San Miniato per promuovere iniziative turistiche e culturali che celebrano l’opera di Collodi e il legame con il burattino. Eventi congiunti, festival letterari o mostre d’arte possono valorizzare le diverse realtà, permettendo così agli abitanti e ai visitatori di scoprire le ricchezze di ciascun luogo.

Inoltre, il personaggio di Pinocchio simboleggia la trasformazione e il percorso di crescita. In un’ottica di fare rete, anche i borghi di Pinocchio potrebbero trarre profitto dall’unione delle forze per creare opportunità di apprendimento e scambio culturale fra le generazioni. Laboratori, progetti scolastici e attività ricreative potrebbero permettere a giovani e adulti di interagire, condividendo esperienze e conoscenze che arricchirebbero le comunità.
Il messaggio di Pinocchio, che sottolinea l’importanza della sincerità e della responsabilità, può essere un faro guida nei rapporti fra i paesi. Costruire reti solide e collaborative richiede trasparenza, fiducia e un impegno condiviso verso obiettivi comuni. Lavorare insieme, ispirandosi alla magia della letteratura e alla bellezza dei territori, potrebbe rappresentare un’opportunità non solo per Farnese e i paesi di Pinocchio, ma per tutte le comunità che desiderano crescere insieme, rendendo omaggio alla propria storia e ai propri valori.

Il fare rete infatti è un viaggio comune ispirato dai racconti, dalla cultura e dall’impegno condiviso. Grazie a Paolo Lunghi che, attraverso il suo testo affascinante, ha fornito l’input per approfondire la conoscenza di luoghi e personaggi, per riflettere sull’attualità del messaggio di Pinocchio e per aver offerto spunti interessanti sulla possibilità di creare reti culturali.




Presentazione del libro di Paolo Lunghi “Il mio Pinocchio: luoghi comuni di un burattino”

FARNESE (Viterbo)- Domenica 22 dicembre, alle 15.30, presso la nuova sala conferenze di via SanMagno174, Farnese VT, presenteremo il libro “Il mio Pinocchio: luoghi comuni di unburattino”. Dopo i saluti del Sindaco Giuseppe Ciucci, della Delegata alla Cultura, Liana Nucci el’introduzione della Direttrice scientifica del Museo Civico “Ferrante RittatoreVonwiller, Caterina Pisu, e della Presidente dell’Associazione “Il Borgo di Pinocchio”, Giorgia Gabriele, interverranno l’Autore, Paolo Lunghi, Anna Maria Stefanini e Laura Grosso. Nel volume si analizzano con meticolosità i riferimenti alla toponomastica locale della bassa Toscana, indicati nel romanzo di Carlo Collodi, e che sono assolutamente reali e intracciabili. San Miniato Basso, ad esempio, portava, fino al 1924, il nome di Pinocchio che ispirò Collodi per il suo burattino! Ma sono tantissimi i riferimenti ai
nomi di altri personaggi e ai luoghi nominati nella storia. L’Autore, Paolo Lunghi, è toscano, maestro d’arte, pittore e giornalista, tra i fondatori
delle prime Radio Libere, negli anni ‘70, vincitore dell’Oscar della Radio nel 2010,
presidente di associazioni ambientaliste per lo sviluppo del territorio, per la riqualificazione di prodotti tipici e per l’organizzazione di rievocazioni storiche,
componente di presidenza nazionale e di giunta di associazioni di categoria del settore pubblicitario, radiotelevisivo e dello spettacolo. Ha pubblicato vari libri sia in forma cartacea che audio, sul tema della comunicazione, dello spettacolo e dell’arte e su altri importanti temi come la cultura cinese e l’integrazione. Le splendide illustrazioni del libro di Paolo Lunghi sono della pittrice Laura Grosso,
barese, ma romana di adozione, formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Via di Ripetta, alla scuola di Alberto Ziveri. Laura Grosso alterna la pittura in Studio alla pratica en plein air in Italia, Stati Uniti, Germania, Cina, Israele e Francia. In occasione della presentazione, saranno esposti in sala i disegni originali, pennarelli su carta, da lei eseguiti per le illustrazioni. Anna Maria Stefanini, uno dei nomi più prestigiosi del mondo culturale viterbese, presenterà il volume insieme all’Autore. La Prof.ssa Stefanini è giornalista, scrittrice e docente, segretaria e membro del Consiglio Direttivo del Rotary Club Roma Aniene, già presidente della Commissione Comunicazione, vincitrice nell’anno 2024, del premio Internazionale Oscar Wilde “per meriti artistici, letterari e professionali e per aver contribuito alla promozione della cultura in un contesto europeo ed internazionale”. La presentazione è organizzata dall’Ufficio Cultura del Comune di Farnese con la direzione scientifica del Museo Civico “Ferrante Rittatore Vonwiller” e con l’Associazione “Il Borgo di Pinocchio” di Farnese. L’ingresso è libero. Per informazioni: museocivico.farnese@virgilio.it




Grande successo di pubblico per la prima edizione della rassegna dei Poeti Capodimontani

di ANNA MARIA STEFANINI –

CAPODIMONTE ( Viterbo) – Si è svolta il 6 agosto, presso le Scuderie Farnesiane di via della Cascina a Capodimonte, con grande successo di pubblico e soddisfazione degli organizzatori e dei partecipanti, la prima edizione della rassegna dei Poeti capodimontani, un evento ideato e organizzato dalla dott.ssa Caterina Pisu, già direttrice del Museo di navigazione delle acque interne del ridente paese affacciato sul lago di Bolsena e direttrice del museo di Farnese. La presentazione è stata affidata alla giornalista Anna Maria Stefanini.

Le poesie, tutte di alto livello, sono state lette dal soprano Maria Morena Lepri e dall’attore Enrico Concioli; alcune sono state declamate dagli autori: Antonio Iaschi, Pietro Pannucci, Giovanni Battista Corsetti, Giovanni Natale, Rosanna Tarantello, la quale ha collaborato con entusiasmo alla realizzazione della manifestazione.
È stato dedicato un ricordo a Ciro Tarantello, noto poeta capodimontano scomparso da alcuni anni ed è stato ricordato Vittorio Fanelli, indimenticato sindaco del borgo. Hanno contribuito alla riuscita dell’evento la Nuova Pro loco di Capodimonte, con il presidente Antonio Vallesi, e
i membri “Gianni” Giovanni Natale e Alfredo de Rosa, e Lucia De Rossi, detta Lola, che ha cantato l’inno capodimontano, fra gli scroscianti applausi del la folta platea. Completamente gremita, infatti, da un pubblico che ha assistito con interesse e in silenzio anche in piedi, la sala delle Scuderie Farnesiane. Tra il pubblico presente: il sindaco di Capodimonte Mario Fanelli, il magistrato Carlo Maria Scipio, presidente dell’Associazione 19 luglio, alcune socie dell’Associazione Rotary Viterbo e Inner Wheel Viterbo fra le quali Claudia Testa, Serena D’Orazi, Edda Valentini e della Fidapa, la professoressa Felicita Menghini Di Biagio, il presidente dell’associazione Vetus Urbs Sandro Iacoponi. Presenti anche i poeti e scrittori Giuseppe Bellucci, Sabrina Morbidelli, Perla Angeli, Mariella Zadro.
Il tutto con sottofondo sonoro piacevolissimo curato dal gruppo musicale di Marta “Panebirra”. Le fotografie che hanno fatto da sfondo e la mostra di antiche foto di Capodimonte sono state realizzate da Rosanna Tarantello, che ha indossato, per l’occasione, un prezioso abito di seta ricamato a mano dalla madre e cucito dalla zia, come si usava fare un tempo, ricordo di tradizioni e affetti. Il prezioso supporto tecnico e le riprese sono state curati da Dario Ubaldini, che ha animato la lettura delle poesie con la proiezione delle fotografie di Rosanna Tarantello e le biografie dei poeti, il tutto perfettamente sincronizzato, mentre la fotografia è stata curata dal Maestro Giancarlo De Zanet. La poesia unisce le arti e le persone ed emoziona; è un ponte fra le generazioni passate e le future. I poeti di Capodimonte, artisti del sentimento, lo hanno ampiamente dimostrato. Nel finale, Rossella Zampi ha declamato due poesie scritte da lei, fra gli applausi del pubblico.




Capodimonte in…poesia! Il 6 agosto andrà in scena la prima edizione della rassegna di poesie dei poeti capodimontani

di ANNA MARIA STEFANINI-

CAPODIMONTE (Viterbo)- Grande attesa, nel suggestivo borgo di Capodimonte, affacciato sulle rive del lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, per la prima edizione della rassegna di poesie dei poeti capodimontani che andrà in scena martedì 6 agosto, alle ore 18:30, presso le scuderie Farnesiane in via della Cascina, grazie all’idea di Caterina Pisu, già direttrice del Museo di navigazione nelle acque interne.
Presenterà la rassegna la docente e giornalista viterbese Anna Maria Stefanini. L’iniziativa è stata patrocinata dal comune di Capodimonte, dal Museo della Navigazione nelle acque interne e dalla nuova Pro Loco di Capodimonte. L’ingresso sarà libero e gratuito. Alcune delle poesie saranno declamate dalla dottoressa Maria Morena Lepri, cantante lirica e direttrice di coro.
Allieterà la serata il gruppo musicale Panebirra.

Sarà una straordinaria rassegna di poesie scritte da autori del luogo, molte delle quali in dialetto. Gli abitanti e gli amanti della cultura sono invitati a celebrare la tradizione e la bellezza della poesia locale e l’immediatezza del vernacolo, ponte che unisce generazioni e ricordi.

Le poesie racconteranno in versi storie di vita quotidiana, amori perduti, gioie, colori e dolori vissuti da chi abita quelle terre ricche di storia e fascino. Le parole, cariche di significato e nostalgia, trasporteranno tutti in un vortice di emozioni e ricordi.

La rassegna farà rivivere antiche tradizioni e mostrerà quanto il dialetto sia un tesoro da preservare e valorizzare. In un connubio perfetto tra storia, tradizioni, natura e cultura, Capodimonte si ergerà ancora una volta a essere un luogo di bellezza, storia e autenticità, dove le radici del passato si intrecciano con la vitalità del presente. Parteciperanno Lucia De Rossi, detta Lola e l’attore Enrico Concioli. Le poesie sono a cura dei poeti capodimontani: Giovanni Battista Corsetti, Antonio Iaschi, Giovanni Natale, Pietro Pannucci, Ciro Tarantello, Rosanna Tarantello. Gli sfondi fotografici sono a cura di Rosanna Tarantello.




Grande successo per la seconda presentazione del libro di Maria Zadro “I racconti di Pandy”

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – È stato presentato ieri, 29 giugno, alle 16,30, presso la sala di Spazio Giovani, al quartiere Santa Barbara di Viterbo, il libro di Maria Zadro. La presentazione è stata moderata dall’amica, collega della protagonista e giornalista Anna Maria Stefanini.

Navigando tra le pagine di questi racconti ambientati a Tarquinia, ci si immerge in un viaggio emozionante attraverso la vita di una donna straordinaria, che dopo 42 anni di insegnamento e al compimento di 70 anni di età, ha riscoperto la passione per il giornalismo, la fotografia, la scrittura e ha continuaro a collaborare con i ragazzi, grazie al progetto “Nonni e nipoti”, volto ad avvicinare persone di generazioni differenti (giovani e nonni non legati da vincoli di sangue) che lascia anche spazio all’Intercultura ed è attuato dalle Acli Provinciali -coadiuvate dalla rete Acli- in collaborazione con il Punto Famiglia Acli Santi Valentino e Ilario e la Caritas Diocesana, e a tanti altri progetti educativi, sportivi e didattici. Con una prosa coinvolgente, l’autrice, Maria Zadro, detta da tutti Mariella, cattura l’essenza della sua vita e della pittoresca città in cui è nata e dei suoi abitanti, intrecciando abilmente ricordi e valori che plasmano la protagonista.
Il libro è dedicato al fratello Alberto Zadro.
Tarquinia si rivela non solo come sfondo scenico, ma come vero e proprio “personaggio” della storia, con le sue strette stradine lastricate, il suo profumo di mare e le antiche tradizioni che permeano l’aria. I ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza e i momenti cruciali della vita della protagonista si intrecciano in una serie di racconti avvincenti, offrendo al lettore uno sguardo intimo sull’anima di una donna, in continua evoluzione. Da “I capanni di Tarquinia” ai sabati e le domeniche dei ragazzi di qualche tempo fa, fra i profumi di bucato e i sapori, si celebra la vita nel suo senso più profondo.

Ma ciò che rende davvero preziosa questa biografia sono i valori intrinseci che emergono dalle pagine: l’importanza della famiglia, la forza della resilienza, e il potere della musica nonché la forza trasformativa dell’amore e dell’amicizia. Attraverso le vicissitudini e le conquiste della protagonista, il lettore è portato a riflettere sui propri valori e sul significato più profondo della propria esistenza.

In definitiva, questa biografia ambientata a Tarquinia è un tributo commovente alla vita e ai legami che ci definiscono. Con una scrittura avvincente e autentica, l’autrice ci guida in un viaggio indimenticabile attraverso il tempo e lo spazio, lasciandoci con una profonda gratitudine per i ricordi e i valori che plasmano la sua e la nostra esistenza, fra i ricordi delle Pasquette e delle feste dei ragazzi di qualche tempo fa, ai personaggi incontrati, dalle emozioni legate ai nonni ai loro insegnamenti.

Presenti, fra gli altri, all’evento, l’assessore alle politiche sociali Patrizia Notaristefano, il consigliere comunale Paolo Moricoli, Domenico Aruzzolo di Viterbo con Amore, Sergio Insogna, il presidente dell’associazione Tuscia Dialettale Franco Giuliani, la scrittrice e operatrice culturale Catia Santoni, il fratello della compianta poetessa Rosanna De Marchi con la moglie, il marito di Mariella, il fotografo Bruno Maggini, la poetessa Nadia Pascucci, il fotoreporter e giornalista Giancarlo De Zanet i responsabili del progetto Nonni e nipoti, colleghe e amici.
La musica e le letture di Leonardo De Angeli, di Franco Giuliani, Anna Maria Stefanini e della stessa Mariella Zadro hanno incantato il pubblico presente, che ha espresso apprezzamenti per il lavoro letterario di Mariella, un vero scrigno di ricordi, riflessioni e passioni condivise. Non mancano nei racconti espressioni in dialetto e frasi immediate e scherzose, che rendono ancora più piacevole la lettura.
Le illustrazioni di Paolo Canepa, presente all’incontro, rendono il libro ancora più raffinato e prezioso, nello stile della protagonista, collaboratrice di TusciaTimes e di Sosta e Ripresa, la cui biografia può far riflettere tutti, giovani e adulti, sui veri valori legati alle tradizioni, agli affetti più profondi e alla nostra storia.




Arte e pace di Anna Maria Brazzò, fra i premiati anche l’ex Questore di Viterbo Giancarlo Sant’Elia

di ANNA MARIA STEFANINI-

ROMA- Nella società multiculturale e multireligiosa in cui viviamo, è di fondamentale importanza promuovere la pace, la comprensione reciproca e il rispetto delle diversità. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’evento “Arte e Pace”, ideato e curato dalla manager culturale Anna Maria Brazzò, un’iniziativa dedicata all’interreligione e all’interculturalità.

L’evento si è svolto ieri, 7 giugno 2024, dalle ore 16, in una cornice unica: la prestigiosa Sala della Regina a Montecitorio. Nel cuore della capitale, dunque, l’incontro di dialogo tra culture e religioni diverse è stato un’occasione per celebrare le differenze, ma anche per scoprire ciò che unisce, per promuovere la cooperazione e la solidarietà tra le varie comunità.

Come quelle del Cielo, del resto, anche le vie della Pace sono infinite e molte di queste passano per i territori dell’Arte, ma a differenzadelle vie del Cielo e di quelle lastricate dell’inferno, le strade dell’arte sono bidirezionali: l’arte muove il mondo e gli artisti sono le “ANTENNE DELL’UMANITÀ”. Le arti concorrono ai bioritmi della Pace in almeno due modi:
un modo diretto, subliminale ed esplicito e un modo indiretto e implicito.


Anche quando l’opera d’arte non richiama esplicitamente la pace, nelle forme, nei colori, noi possiamo sentirne l’essenza. Questo perchè le forme, la plasticità e i cromatismi del linguaggio artistico interagiscono con gli stati di coscienza delle persone. La musica, i dipinti, la legalità, la moda possono richiamare, nella plasticità, nei valori e nei cromatismi, la Pace. Tuttavia, in alcuni casi, l’artista scende direttamente in campo, come RUBENS E PICASSO.
IL PRIMO CON “LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA”, IL SECONDO CON “GUERNICA”.
L’ARTE è la politica buona dell’anima.
Chi meglio di Anna Maria Brazzò, da sempre ambasciatrice di Cultura, Bellezza, Arte e Pace, e profonda conoscitrice dell’animo umano, con la sua vulcanica creatività, poteva promuovere un evento dedicato a queste tematiche?

Il pomeriggio è stato articolato in incontri interreligiosi, convegno, premiazione di illustri personaggi, eccellenze nel loro campo, ambasciatori di pace e intercultura. Tutto in nome della Pace.
Estremamente emozionante e di elevata sacralità il rito propiziatorio iniziale eseguito da un monaco buddhista della Comunità Buddhista di Roma.
Monsignor Jean Marie Gervais, presidente dell’Associazione Tota Pulchra e Prefetto Coadiutore del Capitolo della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, in rappresentanza della religione cattolica, ha stretto simbolicamente la mano al monaco per sottolineare il rispetto e l’importanza del dialogo interreligioso.
Monsignor Gervais ha poi relazionato sul tema interreligioso della pace e ha presentato il premio.
I soprano internazionali Ana Lushi e Ombretta Santoro hanno eseguito brani musicali anche in onore del centesimo anniversario della scomparsa di Giacomo Puccini, avvenuta nel 1924.
La giornalista Anna Maria Stefanini ha presentato l’evento, ripreso anche dal Tg3. Il giornalista Ettore Lembo ha relazionato sul tema.
C’è stata poi la consegna dei premi Oscar della Pace dello scultore Amedeo Ferrari a personalità che si sono distinte nel promuovere la pace in diversi ambiti:
– ALL’AMBASCIATA IRACHENA, Amedeo Jaafar Abdulwahid, funzionario affari ambasciata Irakena, ha ritirato il premio
– ALLA RAI, premiata la dirigente ANNA NICOLETTI
– ARTISTI DEI QUADRI VIVENTI DEL CARAVAGGIO (Les tableaux Vivants)
– JORIT AGOCH
– MONSIGNOR JEAN MARIE GERVAIS
– PER LA MODA ANNA NORI E GIOVANNA LAURETTA
– PER LA MEDICINA PROF. DI CICCO AL DOTT. FRANCESCO RAPONI
– PER LA LEGALITÀ ALL’EX QUESTORE DI VITERBO DOTT. GIANCARLO SANT’ELIA
– PER L’ARTE CULINARIA AL PASTICCIERE MAGGI
– PER L’IMPEGNO SOCIALE ALLA PRINCIPESSA CONNY CARACCIOLO E AL PRINCIPE MARCO DORIA.
L’evento ha messo in luce la bellezza e la ricchezza delle diverse tradizioni culturali e spirituali presenti nella nostra società. Presenti anche rappresentanti della religione ebraica, giornalisti, esponenti della cultura romana e internazionale, delle istituzioni e della nobiltà.
ARTE E PACE vuole essere un punto di partenza per una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione sull’importanza della pace, dell’interreligione e dell’interculturalità. L’obiettivo è quello di promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra le varie comunità, per favorire la creazione di legami solidi e duraturi basati sul rispetto reciproco e sulla collaborazione.




Strepitoso successo della rappresentazione “Li Promossi Sposi” scritta e diretta dalla docente Anna Maria Stefanini

di REDAZIONE-

VITERBO- L’idea di far leggere e rappresentare il romanzo storico di Alessandro Manzoni “I Promessi Sposi”, rivisitato in chiave comica e moderna, in dialetto viterbese, è stata di una docente dell’ICCanevari, Anna Maria Stefanini, che già aveva realizzato l’opera “La Divina Tragedia”, ispirata alla Divina Commedia in lingua locale e “Benvenuti al Bullicame”. Ieri, 29 maggio, è andato in scena al teatro San Leonardo, alle ore 20,30 uno spettacolo che l’assessore alla Cultura e all’Educazione Alfonso Antoniozzi, presente in sala, ha definito eccezionale, perché da esperto di teatro, sa “il lavoro che c’è dietro alla realizzazione di un’opera del genere”. Il Vicesindaco ha ringraziato le insegnanti perchè “ogni esperimento di teatro crea una famiglia e a recitare sul palco c’è un’intera classe”. Alfonso Antoniozzi ha poi aggiunto:”Questi ragazzi ricorderanno per tutta la vita questa esperienza, il teatro è una scuola di vita e ci vorrebbero in tutte le scuole laboratori teatrali”. A ballare, cantare e recitare, con maestria da veri attori, i ragazzi della quinta B dell’ICCanevari. L’opera teatrale fa parte di un percorso didattico che ha coinvolto tutte le discipline e al quale hanno partecipato, oltre ad Anna Maria Stefanini, autrice dell’opera, che ha appassionato gli alunni e insegnato le parti recitate ai ragazzi, le insegnanti Silvia Pascucci di inglese, Maria Rosaria Grasso di educazione fisica e Stefania De Nicola di religione. “Tutte de ‘n sentimento” per realizzare un progetto teatrale in dialetto viterbese, con lo scopo anche di diffondere e valorizzare le tradizioni, la lingua locale, la città di Viterbo e la Tuscia, in cui il romanzo immaginario di Sandrino Manzoni, pronipote di Alessandro, è ambientato. I personaggi e la storia sono stati rivisti in modo esilarante. Le battute hanno provocato risate e scrosci di applausi fra il folto pubblico presente. Completamente gremito e mirabilmente decorato, grazie ai lavoretti realizzati dagli alunni e anche dal gruppo Yarn Bombing (all’uncinetto e a mano) il teatro San Leonardo. Un percorso di valorizzazione del dialetto e della cultura, portato avanti dai giovani insieme all’associazione culturale Tuscia Dialettale di Viterbo, presente anche durante la recita che si è svolta il 28 maggio al teatro scolastico, alla quale ha assistito anche l’ex questore di Viterbo dott. Giancarlo Sant’Elia, che ha conosciuto gli alunni, per il progetto PretenDiamo legalità, e in occasione della festa delle Forze Armate nel 2022.
La classe ha anche partecipato, con le altre quinte dell’IC Canevari, al progetto contro il Bullismo indetto dal Rotary Club Roma Aniene in collaborazione con il Rotary Club Viterbo. Anche il professor Antonello Ricci il 28, in anteprima, ha applaudito gli alunni e li ha onorati della sua preziosa presenza, insieme al grande poeta Renato Cavallo. Al San Leonardo presenti, fra gli altri, oltre al vice sindaco Alfonso Antoniozzi, il Dirigente Scolastico dell’ICCanevari Paolo Fatiganti, Itala Di Guida della Questura di Viterbo, il presidente della Tuscia Dialettale, Franco Giuliani e il poeta Gilberto Pettirossi, il presidente dell’associazione Vetus Urbs Sandro Maria Iacoponi, la consigliera comunale Francesca Sanna, la professoressa Nicoletta Mazzuca, l’attrice, presentatrice e regista Laura Leo, che ha preparato l’alunna Martina nei canti e che ha espresso grandi apprezzamenti per la recitazione dei ragazzi e per la stesura dell’opera di Anna Maria Stefanini. Il Dirigente Scolastico dell’ICCanevari ha scherzato sul palco, in viterbese: “La recita è stata uno scujo!” e ha ringraziato le docenti e i genitori dei ragazzi, che si sono enormemente divertiti sul palco. La rappresentazione è stata l’occasione anche per riflettere sull’attualità del testo manzoniano, sui temi della violenza di genere, l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, le prepotenze, il bullismo. È stata dedicata a Rosanna De Marchi, poetessa estimatrice del dialetto viterbese, che sarà ricordata il 3 giugno prossimo, alle 17, alla parrocchia dei SS.Valentino e Ilario, ne “La giornata della poesia”, in occasione del suo compleanno.




“Sul ramo del lago de Vico”: per la prima volta va in scena il romanzo Li Promossi Sposi in viterbese grazie alla quinta B dell’IC Canevari

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Per la prima volta “I Promessi sposi” diventa un romanzo in… dialetto viterbese. L’insegnante Anna Maria Stefanini infatti ha rivisto in chiave moderna, ideato e scritto per gli alunni della sua classe, la quinta B dell’IC Canevari di Viterbo, un copione teatrale per ragazzi, ispirato al celebre romanzo manzoniano, in lingua viterbese, nella convinzione che una storia può essere raccontata con linguaggi diversi, soprattutto se è bella e senza tempo e che il dialetto sia una risorsa preziosa da valorizzare e tramandare alle future generazioni. L’opera teatrale, intitolata “Li Promossi Sposi”, andrà in scena prima al teatro scolastico dell’ICCanevari alle ore 15 del 28 maggio e poi, a grande richiesta, il 29 maggio al teatro San Leonardo alle ore 20,30. L’ingresso sarà libero e gratuito.

Magie linguistiche. Testimonianza di come le lingue si trasformino da luogo a luogo, soprattutto i dialetti, per secoli parlata corrente senza che avesse una codificazione e pertanto libera di trasformarsi, adattarsi, evolversi, seguire linee inusitate, prima di avviarsi all’estinzione, che è storia del nostro tempo, soppiantato da quell’italiano unificante che proprio il romanzo manzoniano impose sulla babele italica.
Lo stesso romanzo poi, per diletto, si è cominciato a condurre in forme vernacolari, le più varie; sono addirittura catalogate una versione ladina e una barese.
Perchè no una versione in viterbese? I ragazzi si sono divertiti un mondo a fare le prove e interpretare i personaggi manzoniani “venuti” a Viterbo.

L’insegnante Anna Maria Stefanini ha immaginato che il pronipote di Manzoni, Sandrino, un ragazzo nato a Viterbo, poco colto e molto vivace, avesse provato a emulare il celebre avo, riscrivendo I Promessi Sposi, ambientandolo a Viterbo. Don Abbondio diventa un simpatico don Pino, il ramo del lago di Como è una parte del lago di Vico; la monaca di Monza un’influencer viterbese, Perpetua una “margolla che “nun tene cecio” con risate assicurate per tutti.
Learning by doing, imparare facendo, è il motivo didattico ispiratore della rappresentazione.

I ragazzi della quinta B hanno letto e commentato alcuni capitoli del vero romanzo manzoniano, hanno arricchito il lessico e riflettuto sulla modernità e attualità dell’opera, parlando in classe di violenza di genere, della quale fu vittima anche Lucia, perseguitata e fatta rapire da don Rodrigo; delle prepotenze e del bullismo; dell’uguaglianza per tutti di fronte alla giustizia, che Azzeccagarbugli non applicava; del mancato coraggio di don Abbondio, contrapposto alle azioni coraggiose di alcuni sacerdoti come don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia.

I ragazzi della quinta B e le insegnanti Anna Maria Stefanini, Silvia Pascucci, che ha curato i canti in inglese, Maria Rosaria Grasso che si è occupata dei balletti e Stefania De Nicola, che ha approfondito i temi religiosi dell’opera, l’associazione Tuscia Dialettale, e il suo presidente Franco Giuliani, Massimo Mecarini, cultore del dialetto viterbese, Laura Leo e tanti altri vi aspettano il 29 maggio al teatro San Leonardo alle 20,30.




Il Salotto degli Artisti: un’Immersione culturale tra Arte, Storia e Poesia

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Si è tenuto ieri, 28 marzo, presso il bar Mama’s de La Quercia l’atteso evento “Il Salotto degli Artisti”, organizzato da Sabrina Morbidelli, che ha unito gli amanti dell’arte, della storia e della poesia. L’evento ha celebrato l’eccellenza creativa in tutte le sue forme, offrendo una straordinaria esperienza culturale e di riflessione a tutti i partecipanti. Sabrina Morbidelli ha introdotto l’incontro e ha ripercorso la storia medioevale della Città dei Papi, soffermandosi in particolare su alcune figure di spicco e creando un ponte fra passato e presente.

L’artista Silvana Pagliaccia ha presentato i suoi quadri, perle preziose di una collana d’arte e di vita, frutto del lavoro di anni.
L’atmosfera magica ha avvolto tutti. Le tele dipinte a mano rivelavano storie antiche e moderne, trasportando il pubblico in mondi immaginari e reali allo stesso tempo.

Ma non era solo l’arte visiva a brillare durante l’evento. L’arte attoriale di Pina Arcangeli e Anna Finaroli ha fatto riflettere i presenti su tematiche importanti.

E poi c’erano le poesie, recitate da Anna Maria Stefanini con passione, dando voce alle emozioni più profonde attraverso versi delicati e potenti, creando un’atmosfera di intimità e condivisione che ha toccato il cuore di tutti i presenti.

Anna Maria Stefanini

È intervenuta anche la poetessa emergente Rosanna Tarantello che ha deliziato i presenti con alcuni versi autobiografici e su Capodimonte.

Il Salotto degli Artisti di Sabrina Morbidelli si è rivelato un trionfo di creatività e connessione umana, unendo arte, storia e poesia in un’armoniosa sinfonia di espressione culturale. Mentre la luce della luna baciava le imposte, i partecipanti si sono lasciati trasportare in un viaggio unico, dove l’arte, la storia e la poesia si sono fuse in una danza eterna di ispirazione e bellezza.




Torna il Salotto degli Artisti di Sabrina Morbidelli il 28 marzo a Viterbo

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Torna giovedì 28 marzo il Salotto degli Artisti di Sabrina Morbidelli. Storia, arte e poesia si fonderanno in un unico evento che si svolgerà alle ore 17,30 presso il bar Mama’s della Quercia, in via del Santuario 12.
Sabrina Morbidelli e il prof. Beniamino Mechelli condurranno i gentili ospiti in un viaggio nel Medioevo a Viterbo, fra leggenda e realtà.
Le letture saranno a cura di Anna Finaroli e Pina Arcangeli. La Musa della Poesia sarà Anna Maria Stefanini, che declamerà alcune sue poesie e la Musa capace di aprire le porte più profonde dell’Arte Silvana Pagliaccia, che esporrà i suoi dipinti.
Un pomeriggio culturale a spasso nel Medioevo, dunque, nella nostra città.

Viterbo, del resto, è una città ricca di storia e fascino, che ha un passato medievale affascinante che ancora oggi affiora tra le sue antiche mura. Fondata dagli Etruschi e successivamente conquistata dai Romani, Viterbo divenne un importante centro durante il Medioevo, diventando una delle città più importanti del Papato.

Uno dei periodi più significativi per Viterbo nel Medioevo fu il XIII secolo, quando la città divenne la sede papale per ben 24 conclavi. Papa Innocenzo III fu uno dei pontefici più influenti che risiedette a Viterbo e, sotto il suo pontificato, la città visse un periodo di grande prosperità.

Durante il Medioevo, Viterbo divenne un crocevia culturale e religioso, con la presenza di numerose chiese, conventi e palazzi che ancora oggi testimoniano la ricchezza artistica e architettonica di quell’epoca. Il Palazzo Papale, con la sua imponente Torre del Pellegrino, è uno dei simboli del potere che dominava la città in quei tempi.

Le strette vie acciottolate del centro storico di Viterbo sono un vero e proprio viaggio nel tempo, con le case medievali che si affacciano su piazze animate da mercati e fiere che richiamano l’atmosfera vivace di un’epoca lontana.

In definitiva, Viterbo nel periodo medievale era una città ricca di fermento culturale, politico e religioso, con una storia che ancora oggi affascina e incanta chiunque decida di esplorarla. La sua eredità medievale è ben conservata e si manifesta in ogni angolo, regalando al visitatore un’esperienza unica e indimenticabile.




Una festa della donna speciale dedicata a Rosanna De Marchi al Centro Sociale Pilastro

di ANNA MARIA STEFANINI-

Viterbo – 8 marzo : una festa speciale dedicata a una donna speciale al Centro Polivalente Pilastro. Non si poteva non ricordare, nella 25esima edizione, la vicepresidente del Centro, solare e luminosa come la mimosa, energica ma anche dolce come la primavera, con una sensibilità fuori dal comune, che sapeva leggere le stelle, le costellazioni e i cuori, che amava e conosceva profondamente Viterbo.
La festa della donna sarà tutta in suo onore, tutta per lei: per Rosanna De Marchi. Solitamente era infatti la poetessa e scrittrice viterbese ad animare la tradizionale kermesse organizzando un recital di poesie. Il lungo pomeriggio di festeggiamenti inizierà, alla sala teatro di via Minciotti, alle ore 15 con l’apertura della scenografia teatrale, alla presenza del presidente del Centro Sociale Pilastro Luciano Barozzi, cui seguiranno i saluti delle autorità. Si proseguirà con il recital di poesie dedicate all’amica Rosanna da parte di alcuni poeti locali: Loretta Bacci, Mara Cencioni. Realino Dominici, Morena Martini, Mario Olimpieri, Anna Maria Stefanini, che spesso recitavano a fianco a lei. Francesca Sanna declamerà una poesia scritta da Rosanna De Marchi.
Per rendere omaggio poi all’allegria che la caratterizzava, seguirà un momento giocoso: la donna nelle barzellette. Non mancheranno un buffet con un’ottima torta mimosa, una tombola e un omaggio alle socie del Centro Sociale. Un pomeriggio da non perdere.




A 430 anni dall’Annus Mirabilis di Caravaggio Roma celebra il gigante dell’arte con un evento ideato e curato da Anna Maria Stefanini

di ANNA MARIA STEFANINI –

ROMA – “Bacchino malato”, “Fanciullo con canestro di frutta”, “Buona Ventura”, “I bari”, “Maddalena penitente”, “S. Francesco d’Assisi in estasi”; tutte opere realizzate a Roma nel 1594 da Michelangelo Merisi detto Caravaggio.


Il 1594 è anche l’anno in cui la presenza del pittore nella Città Eterna, concluso il periodo milanese, è effettivamente documentata da fonti storiografiche.

La giornalista e manager culturale Anna Maria Brazzò ha riallacciato il filo della memoria mediante un’operazione di ingegneria scenica costruita intorno allo spettatore, andata in scena la serata di giovedì 26 gennaio. Sito-laboratorio dell’evento Palazzo Ferrajoli, l’interfaccia architettonica di Palazzo Chigi.
L’evento è stato in realtà una joint venture fra Anna Maria Brazzò e l’imprenditrice siciliana Antonella Amico, titolare dell’azienda LaborAnto di Erice, specializzata nella produzione di borse e stole con tessuti pregiati in Sicilia.
Il filo conduttore è stato dipanato dalla giornalista viterbese Anna Maria Stefanini che ha amministrato la linea del tempo mantenendo gli accordi dell’intera partitura scenica.

Anna Maria Stefanini

Il nucleo dell’evento è coinciso con l’esperienza immersiva dei “Tableau Vivant” messi in scena dalla compagnia “Ludovica Rambelli Teatro”; in sostanza una simbiosi tra teatro, musica e pittura in cui gli attori prestano volti e corpi alla rappresentazione, realizzata con perizia filologica, delle opere di Michelangelo Merisi.

Il pomeriggio romano ha visto anche la partecipazione, in qualità di ospiti d’onore, di Mons. Jean-Marie Gervais, Prefetto Coadiutore del Capitolo della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Commendatore dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, storico e latinista nonché presidente e animatore dell’associazione “Tota Pulchra” che promuove le arti quali alta espressione della tensione umana verso il divino e di Monsignor José Manuel Del Rio Carrasco, sottosegretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Santa Sede.

La parte critica e stilistica è stata affidata all’artista, critico e docente Massimiliano Ferragina.
Molto apprezzato dal pubblico anche l’intermezzo gastronomico preparato dallo chef Enrico Maggi, docente e titolare dell’omonima caffetteria.
Eleganza e bellezza nella sfilata di borse e stole di LaborAnto che hanno incantato il folto pubblico presente.
Le meravigliose voci di Ana Lushi, Marcella Foranna e Ombretta Santoro hanno coronato di note ed emozioni gli storici saloni del palazzo, in un evento culturale e artistico unico e indimenticabile.

La fotografia è stata magistralmente curata anche dal giornalista viterbese Giancarlo De Zanet.




I quadri viventi del Caravaggio in scena domani a palazzo Ferrajoli, presentati dalla giornalista viterbese Anna Maria Stefanini

di ANNA MARIA STEFANINI –

ROMA – Domani, 26 gennaio, alle ore 18, andrà in scena un incontro ravvicinato con uno dei giganti della storia dell’arte italiana: Caravaggio.

L’evento, ideato e curato dalla dott.ssa Anna Maria Brazzò, si svolgerà negli storici saloni di una location prestigiosa: Palazzo Ferrajoli a Roma.
Si assisterà a una fusion, che è un vero mosaico di bellezza, cultura e qualità, frutto della creatività incessante di Anna Maria Brazzò.

Il primo episodio di questa narrazione sarà costituito da quadri viventi messi in scena dall’associazione culturale. Le tableaux, usando la tecnica del tableaux vivant.

Per mettere in scena le opere di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, ci sarà una macchina scenica complessa che richiede, non soltanto perizia di arte attoriale e di regia, ma anche un sapiente dosaggio di luce e ombre, proprio come accade nelle poderose rappresentazioni caravaggesche. La sperimentazione sulla tecnica del tableaux nasce da un lavoro di ricerca in cui le arti visive, la musica e il teatro si contaminano fondendosi in una performance indimenticabile.

In realtà il tableaux vivant è una modalità espressiva antica, nata nel settecento che si è sviluppata in Europa. Nei primi del Novecento fu adoperata anche da diverse artisti come Pasolini.

Caravaggio esce dal tableaux e si sente. Si assapora, si tocca, si respira, si vede.

Attraverso il quadro vivente, la riproduzione fisica in carne ossa del dipinto è possibile fare esperienza diretta dell’arte e metterla in pratica, anche nelle scuole. Un apprendimento laboratoriale che nella metodologia didattica è indicato come “learning by doing”: imparare facendo.

L’evento sarà presentato da Anna Maria Stefanini, giornalista e docente viterbese, che parlerà anche del Caravaggio giovane.
Durante l’evento, sarà possibile ascoltare le magnifiche voci dei Soprano Anna Lushi e del mezzosoprano Marcella Foranna, accompagnate dal pianista Davide Clementi.

Si assisterà Inoltre una sfilata unica, durante la quale modelle e signore della Roma bene indosseranno le opere di artigianato tessile siciliano, ispirato al Caravaggio e realizzate da Laboranto.

Uno spettacolo da non perdere, unico, a ingresso libero e su invito.

Al termine dell’evento, ci saranno un buffet e una torta a sorpresa.