Bocciatura dell’impianto di biometano ad Arlena di Castro: la soddisfazione del consigliere Magno

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Accogliamo con soddisfazione la notizia della bocciatura dell’impianto di biometano ad Arlena di Castro. Una buona notizia per l’importanza che riveste in una logica di preservazione d’insieme del nostro territorio.
Ringraziamo altresì il Presidente della Provincia, Alessandro Romoli, il quale è stato sempre vicino alla nostra comunità, mostrando una sensibilità sulla questione della salvaguardia del territorio che è, da tempo, sotto gli occhi di tutti.
Una vicinanza alla cittadinanza di Arlena che fa da contraltare ad una sorta di accanimento senza uguali per la moltitudine di impianti che cercano di posizionarsi sul territorio di Arlena.

Al sindaco che nella sua nota ricorda l’impianto di smaltimento di rifiuti marini, ricordiamo che nei fatti si tratterebbe di una discarica e avrebbe sul territorio di Arlena di Castro e dei comuni limitrofi un impatto ambientale forte che non possiamo in nessun modo accettare.
I consiglieri di Forza Italia di Arlena di Castro hanno sempre ribadito fermamente, e lo fanno una volta di più, la propria contrarietà alla realizzazione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti marini ad Arlena di Castro.
“Abbiamo richiesto in ben due consigli straordinari la revoca della delibera con la quale la maggioranza ha dato il via libera al progetto. Due consigli comunali dove la cittadinanza è intervenuta per esprimere attraverso una forte partecipazione la propria contrarietà e dove l’attuale maggioranza è sembrata non accorgersene, confermando la propria decisione, infischiandosene della volontà dei concittadini”.
Posizione che, preme sottolineare, anche in sede di Assemblea dei Sindaci, su 60 sindaci della Tuscia, uno non ha votato espressamente contro la realizzazione dell’impianto: quel sindaco era Publio Cascianelli.
Siamo e saremo sempre contrari sia a questo progetto sia ad ogni altro possa compromettere l’ambiente, il territorio ed i nostri concittadini”.

Il Consigliere comunale di Forza Italia
capogruppo del Gruppo Consiliare
“Per Arlena di Castro – Centrodestra”
Dott. Fabio Magno




Arlena di Castro: arrestati autori della truffa ad anziana

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- I Carabinieri del Norm della Compagnia di Tuscania, coadiuvati dalle locali Stazioni, hanno eseguito due misure cautelari degli arresti domiciliari emesse dal GIP del Tribunale di Viterbo nei confronti di due uomini, entrambi napoletani e già noti alle forze dell’ordine, per truffa in danno di persona anziana con il metodo del “sedicente carabiniere”. La truffa è stata commessa ad Arlena di Castro (VT) il 21 marzo scorso.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Viterbo, hanno preso avvio dalla segnalazione da parte del figlio della vittima, che – contattato telefonicamente dalla madre che voleva comprendere meglio la situazione, dopo aver consegnato l’oro al sedicente carabiniere – ha lanciato l’allarme ai Carabinieri, i quali si sono recati immediatamente a casa dell’anziana ed hanno ricostruito gli eventi.
La donna era stata contattata telefonicamente da un finto maresciallo dei carabinieri che la informava che il figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale, investendo una donna incinta e che, per evitare l’arresto, era necessario consegnare una somma di denaro. La donna rispondeva che non aveva ancora percepito la pensione, il finto maresciallo allora le chiedeva di consegnare l’oro che aveva in casa. La donna, caduta nel tranello, consegnava collane, fedine nuziali, anelli ed un ciondolo in oro con la foto di un altro figlio morto in un incidente stradale ad un complice del truffatore che si presentava a casa sua.
I Carabinieri raccoglievano le prime informazioni sul posto, anche da parte di alcuni cittadini della zona che segnalavano di aver notato una Fiat panda entrare a forte velocità nel paese in orario compatibile con l’evento. Grazie anche alla analisi e visione del sistema di videosorveglianza comunale con il supporto della Polizia locale, riuscivano a risalire alla targa del veicolo e a diramare le ricerche a tutte le pattuglie in circuito, estendendole anche alle arterie autostradali. La Panda veniva intercettata alla barriera di Napoli Nord da una pattuglia della Polizia autostradale di Caserta Nord, tentando di sottrarsi al controllo, ma prontamente bloccati, gli occupanti, conducente e passeggero, venivano fermati e trovati in possesso della refurtiva sottratta alla anziana di Arlena. Il passeggero, che aveva dapprima occultato la busta, sentendosi braccato cercava di disfarsene. Proprio quest’ultimo veniva riconosciuto dalla anziana signora come il finto carabiniere che aveva prelevato l’oro.
I due malfattori erano stati quindi individuati e bloccati già il giorno stesso della truffa. Questa mattina sono stati arrestati, in esecuzione di misura cautelare emesse dalla Procura della Repubblica di Viterbo che ha coordinato le indagini e dovranno rispondere di truffa aggravata in concorso. Il GIP ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le circostanze aggravanti, desumendole dal fatto che gli autori hanno prospettato un pericolo immaginario alla vittima e dalla particolare vulnerabilità di quest’ultima, non solo per l’età, ma anche perché si trovava da sola in casa, al cospetto di un uomo sconosciuto, presentatosi come appartenente all’Arma dei carabinieri, nonché in una situazione di tensione, poiché già precedentemente intimorita.
I due arrestati risultano entrambi disoccupati, quindi si ritiene che traggano sostentamento dalla condotta delittuosa, commessa con abitualità.
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo Colonnello Massimo Friano ha così commentato la brillante operazione dei militari della Compagnia di Tuscania “Ancora una volta a fare la differenza è stata la sinergia tra la collettività, che subito si è rivolta all’Arma senza perdere tempo, ed in particolar modo voglio ringraziare le autorità locale per il supporto fornito, prezioso e determinante; infatti grazie alla moderna tecnologia delle telecamere di videosorveglianza del comune e senza il prezioso ausilio della Polizia Locale di Arlena che subito ha coadiuvato i militari nelle indagini che erano immediatamente partite, oggi non avremmo potuto assicurare alla giustizia i due presunti autori della truffa, ma soprattutto non saremmo stati in grado di restituire alla vittima il maltolto, che al di là del valore economico aveva per lei un grande significato affettivo”
Infine il Comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo invita come sempre a prestare la massima attenzione a questo genere di truffe, che purtroppo colpiscono spesso persone anziane e vulnerabili. In caso di dubbi, è opportuno contattare immediatamente il 112.
Si ribadiscono alcuni consigli per evitare di essere truffati: non fidatevi di chi al telefono si presenta come carabiniere e chiede del denaro per risolvere una questione legale, poiché questa è una prassi che mai viene messa in atto dalle forze dell’ordine. Non consegnate mai denaro a persone che non conoscete. Prima di prendere qualsiasi decisione, contattate un familiare o un amico fidato. Se avete dubbi, chiamate il 112.
In caso di truffa: presentate immediatamente denuncia ai Carabinieri. Fornite ai Carabinieri tutte le informazioni che avete a disposizione, come il numero di telefono da cui è arrivata la chiamata, l’aspetto del truffatore e la targa del suo veicolo.
Il presente comunicato viene condiviso dalla Procura della Repubblica, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva

 




Emergenza Malagrotta

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato per la salvaguardia del territorio di Arlena di Castro

“State tranquilli anche stavolta qualcuno farà soldi”.

E’ questo il titolo dell’articolo dell’articolo di qualche giorno fa pubblicato su “Il Fatto quotidiano”   e crediamo che nessuno di noi sia rimasto stupito più di tanto nel leggere queste parole.

Abbiamo sempre saputo che dietro questi incendi “dolosi” c’e’ sicuramente la mano di qualcuno che ci guadagna e non poco.

La spiegazione è sempre la stessa: questo dei rifiuti è da tempo uno dei business, unitamente all’eolico e al fotovoltaico, che rende più del narcotraffico come scritto su un libro di recente pubblicazione, e da qualcuno che ne sa più di noi!

Come è possibile, ci chiediamo, che in così poco tempo gli impianti di Malagrotta siano stati devastati dalle fiamme e messi anche fuori uso impianti di trattamento rifiuti nelle vicinanze?

Sicuramente entra in gioco la grandezza di qualche mente umana che riesce, non solo come detto a creare “l’emergenza”, ma ha studiato già prima la soluzione (non certo più idonea) sicuramente più redditizia per le sue tasche.

A questo punto un’altra domanda sorge spontanea: è proprio necessario autorizzare la realizzazione di una discarica ad Arlena di Castro, ove potranno confluire i rifiuti urbani di Roma e dintorni, con le possibili e disastrose conseguenze verificatesi a Malagrotta dove quintali di prodotti alimentari sono già destinate al macero per non pensare poi ai danni che i fumi tossici potranno avere sulle persone sulle culture sugli animali e sul clima !

Alla luce di tutto questo ci chiediamo,  ancora, e per l’ennesima volta come “alcune amministrazioni” non si adoperino per non consentire questo tipo di azioni e non si impegnino, invece, ad impedirle, avendone la possibilità ma soprattutto l’obbligo per le funzioni che esercitano e per il mandato loro conferito proprio nell’ambito di situazioni pericolose e critiche come queste.

Riflettiamo insieme ai nostri numerosi sostenitori affinché emerga chiarezza e trasparenza.




Deposito di scorie nucleari, il NO del Comitato per la salvaguardia del territorio di Arlena di Castro

Il Comitato per la salvaguardia del territorio di Arlena di Castro ha preso atto che molti Comuni della Tuscia hanno deliberato la loro contrarietà per la localizzazione nel loro territorio del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi.
Oltre alle osservazioni, in questi giorni i Comuni di Gallese e di Ronciglione in Consiglio Comunale hanno deliberato quanto segue:
1) Non presentare l’autocandidatura ad ospitare il Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi e dell’annesso Parco Tecnologico;
2) Mettere in atto tutte le azioni ritenute necessarie per escludere il loro territorio da tale localizzazione;
3) Supportare e sostenere tutte le iniziative adottate dai Comuni e/o altri Enti che abbiano gli stessi obiettivi nei confronti dei territori limitrofi;
4) Mettere al corrente la cittadinanza pubblicizzando l’iter operativo per tale localizzazione.

Le ragioni del NO al Deposito Nazionale sulla Tuscia sinteticamente sono :
-Presenza di vulcani in quiescenza, quali il Lago di Bolsena e il Lago di Vico;
-Presenza di falde acquifere superficiali diffuse;
-Presenza di un enorme acquifero vulcanico diffuso (acque termali);
-Sismicità delle aree;
-Vicinanza dei centri abitati;
-Presenza di coltivazioni di pregio (DOP, IGP);
-Presenza di numerose Aree Naturali Protette;
-Presenza diffusa di emergenze archeologiche;
-Inadeguata viabilità.

Ricordiamo che il nostro piccolo territorio di soli 22,3 km quadrati, è interessato da ben quattro siti con le seguenti estensioni : VT-28 Arlena di Castro-Tuscania di 295 ettari; VT-30_A Arlena di Castro – Piansano-Tuscania di 323 ettari; VT-32_A Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania di 319 ettari; VT-32_B Arlena di Castro-Tuscania di 178 ettari.

La domanda che quindi ci poniamo è se la nostra Amministrazione, oltre alle osservazioni già fatte dall’Avvocato Marchetti, possa fare una delibera che impegni il Sindaco e il Consiglio tutto a tutelare il proprio territorio e ad intraprendere azioni decise ed idonee a stimolare l’Amministrazione Provinciale e l’Amministrazione Regionale affinché diano attuazione a tutte le iniziative politiche necessarie a tutelare l’intero territorio della Provincia di Viterbo e far si che la scelta della localizzazione non ricada su nessuna delle aree indicate sulla CNAI interessanti i Comuni della nostra Provincia.

Il Comitato per la salvaguardia del territorio di Arlena di Castro

Per ulteriori info: 340.9895291




Riflessioni Natalizie del Comitato Arlena Ambiente

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Arlena Ambiente

“Ci accingiamo tutti a scrivere la classica letterina a Babbo Natale a alla Befana con la lista delle cose che ci piacerebbe ricevere quest’anno.

Ma ci si ricorda subito che i nostri nonni ci dicevano: ma sei stato bravo, quest’anno?

Non chiedere troppe cose per te: bisogna prima pensare a chi non ha niente e non riceverà alcun dono.

E forse il nostro “BABBO NATALE” proprio a questo pensava quando ci ha voluto ricoprire di regali.

Quale dono migliore di una MAXI DISCARICA a portata di mano dove potremmo gettare tutti i rifiuti che vogliamo senza che nessuno ci sgridi? Una discarica rifiutata sia in Calabria che in Molise, osteggiata dalla provincia di Viterbo e da Comitati ed Associazioni che stanno lavorando affinché venga riconosciuto il giusto valore al Territorio della nostra Tuscia Viterbese.

O che dire di un bel BIODIGESTORE che pian piano riuscirà a digerire (insieme ai rifiuti) anche noi?

O, ancora, perché non avere a disposizione un IMPIANTO PER SCORIE NUCLEARI che tutti ci potrebbero invidiare, ma dove tutti saranno obbligati, poverini, a portare le loro scorie?

Uno smacco non da poco.

Ma forse non siamo pronti a questo tipo di regali e, quindi, ringraziamo e rispediamo al mittente al quale però, viste le sue recenti maldestre esternazioni corredate anche da offese gratuite ed infondate, vorremmo provare a chiarire le idee.

Forse è lui a non saper mettere in atto la politica vera che è fatta di rispetto sia delle cose che delle persone, la politica che è fatta di valori, di ideali, che è mettersi a disposizione dei cittadini per renderli edotti di tutto quanto accade, delle decisioni da prendere …

Parla, lui, di demagogia? E cosa ha fatto fino ad oggi se non pura demagogia?

I cittadini di Arlena di Castro avevano mai sentito parlare, fino all’estate scorsa, di discarica, di biodigestore, di deposito delle scorie nucleari? No nella maniera più assoluta.

Come mai la sua replica ad un articolo di qualche giorno fa è solo ed esclusivamente riferita alle scorie nucleari?

Perché forse quando si parla di nucleare la gente ha più paura e inizia a fare e farsi delle domande e forse a darsi anche delle risposte?

E proprio sul deposito di scorie nucleari è bene soffermarsi, fare qualche considerazione e chiederci perché il Sindaco ha, ancora una volta, omesso di informare per tempo la popolazione pubblicando, sull’Amministrazione trasparente, solo in data 13/07/2023 la delibera n. 18 del 14/05/2021, delibera della quale tanto si vanta. Perché in tutto questo tempo l’Amministrazione corrente non ha mai convocato i cittadini per dibattere sulle “4 Aree” ritenute idonee ad ospitare il DEPOSITO NAZIONALE DELLA SCORIE NUCLEARI ad Arlena?

E’ questa la politica incisiva di cui parla? Tener sempre tutti all’oscuro di tutto?

E’ forse questo un operato trasparente e rivolto al bene comune?

Una sola cosa chiediamo quindi a Babbo Natale: far sì che qualcuno finalmente capisca che non sempre conviene perseverare nell’errore ma fare invece un passo indietro e scrivere “Una bella storia di riscatto e valorizzazione del nostro bel Territorio”




Rinviata la decisione sul progetto di trattamento rifiuti plastici a Arlena di Castro

di REDAZIONE-

VITERBO- Nell’ambito della controversia legale relativa al progetto della Med Sea Litter per la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti plastici e marini ad Arlena di Castro, oggi il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha deciso di rinviare la decisione, prendendosi il tempo necessario per esaminare approfonditamente la documentazione presentata dalla Regione.

La Provincia di Viterbo, insieme ai Comuni di Tarquinia, Tuscania e Tessennano, oltre all’agriturismo La Piantata, avevano presentato un ricorso contro il progetto. Gli argomenti avanzati riguardavano non solo la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), ma anche l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). La decisione di oggi è stata motivata dalla necessità di esaminare attentamente le nuove obiezioni sollevate dai Comuni ricorrenti rispetto alla seconda utilizzazione del progetto.

L’udienza, che inizialmente era prevista per oggi, è stata rinviata al 3 aprile 2024. In quella data, i giudici del Tar discuteranno e verificheranno le disposizioni sull’Autorizzazione Integrata Ambientale. Nel frattempo, è importante notare che il progetto non è stato congelato, poiché nessuna delle parti coinvolte ha richiesto la sospensiva, affermando che non sussistevano i requisiti necessari.

Ciò significa che la Regione potrebbe procedere con il rilascio del Paur, il provvedimento autorizzatorio unico regionale. Questo documento incorpora una serie di nulla osta e licenze, rappresentando l’ultimo passo cruciale per ottenere l’autorizzazione definitiva per il progetto. La situazione sarà monitorata da vicino mentre si avvicina la nuova data fissata per l’udienza, e la comunità locale resta in attesa della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale.




Verdetto imminente: cruciale battaglia giuridica per la discarica di Arlena di Castro

di REDAZIONE-

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- La settimana in corso si rivela determinante per la sorte della controversa discarica di Arlena di Castro. Il prossimo 6 dicembre, mercoledì, presso il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar), si terrà un’udienza cruciale riguardante il ricorso presentato da comitati, comuni e la Provincia di Viterbo. Questo evento potrebbe decretare l’esito finale del percorso legale, con la possibilità di annullare, congelare o approvare definitivamente l’iter della discarica.

Attualmente, la Med Sea Litter, la società proponente, ha ottenuto tutte e tre le autorizzazioni necessarie per la costruzione, ovvero la Valutazione di Impatto Ambientale (Via), l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), ma manca il Piano di Utilizzo Agricolo (Pua), ritenuto fondamentale per la realizzazione dell’opera.

La presidente della commissione Ambiente della Regione Lazio, Valentina Paterna, ha manifestato più volte il suo disaccordo con il progetto nella sua forma attuale, sollecitando una revisione da parte degli uffici regionali. L’opposizione è stata espressa anche dalla Soprintendenza, preoccupata per l’eventuale impatto ambientale e paesaggistico in una zona con una forte vocazione agricola e turistica.

I comuni di Tessennano, Tarquinia e Tuscania, insieme al comitato degli arlenesi, la Provincia guidata da Alessandro Romoli e un agriturismo chiamato ‘La Piantata’, hanno presentato ricorso contro la Via. Il Tar sarà chiamato a valutare se le procedure seguite sono legittime e prive di vizi di forma, avendo già dato ragione a ricorrenti in casi simili.

Tra le preoccupazioni emerse, i comuni sottolineano gli impatti negativi sul traffico veicolare e sull’inquinamento dell’aria, derivanti dal passaggio ripetuto dei camion. La tipologia di rifiuti autorizzati comprende quelli urbani pre-trattati, quelli provenienti da mare, spiagge e laghi, gli imballaggi di plastica dalla raccolta differenziata fino ai materiali misti derivanti dall’attività di riciclo.

La soprintendente Margherita Eichberg ha dichiarato l’opera incompatibile con il territorio, citando la qualificazione dell’area come “Paesaggio agrario di continuità” e “Paesaggio naturale di continuità”, dove, secondo le norme, non è prevista la realizzazione di discariche o impianti di smaltimento dei rifiuti.

Il 6 dicembre, dunque, si prospetta come una data cruciale che potrebbe definire il destino della discarica di Arlena di Castro, tenendo con il fiato sospeso l’intera comunità.

 




Il Tar del Lazio si pronuncerà il 6 dicembre sulla discarica di Arlena di Castro

Il Tar del Lazio ha fissato la data decisiva per esprimersi sulla controversa discarica di Arlena di Castro. Tale decisione è giunta a seguito del ricorso presentato dal comune di Tessennano. La svolta è avvenuta durante un’udienza il 11 ottobre, quando il tribunale amministrativo regionale ha accolto la richiesta di fissare una udienza di merito a breve termine, considerando la delicatezza della questione. Questa udienza è stata programmata per il 6 dicembre, abbreviando notevolmente i tempi che altrimenti si sarebbero protratti fino a giugno dell’anno successivo.

Inoltre, il comune di Tessennano ha invitato il comitato civico arlenese a presentare anch’esso un ricorso al Tar, che è stato accettato. In questo modo, sia il comune di Tessennano che i cittadini di Arlena avranno la possibilità di presentare la loro documentazione contro il progetto della discarica di Arlena.

Al di là di Tessennano e del comitato, il comune di Tuscania e un soggetto privato hanno presentato ricorso al Tar. Questi potrebbero essere convocati d’ufficio per l’udienza del 6 dicembre, al fine di unificare tutti i procedimenti relativi alla discarica di Arlena. Ciò prefigura una battaglia legale di rilevanza, con gli avvocati di tutte le parti che si preparano a raccogliere, produrre e presentare documenti davanti al tribunale. La prospettiva è quella di un’udienza affollata, data la complessità della materia e il numero di soggetti coinvolti.




Arlena di Castro, Magno (FI): ” No alla realizzazione di impianto smaltimento rifiuti marini nel nostro comune”

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Passano le settimane e i mesi, ma la posizione dei consiglieri comunali del gruppo di Forza Italia – Arlena di Castro rimane sempre la stessa: siamo e saremo sempre fortemente contrari alla realizzazione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti marini all’interno del nostro comune.

Non possiamo in alcun modo permettere che Arlena di Castro ospiti un’impianto che, nella sostanza, è una discarica. L’impatto ambientale che questa struttura avrebbe sul nostro comune e su quelli limitrofi rappresenta un prezzo troppo alto che non vogliamo pagare.

Ecco perché, ancora una volta, come consiglieri del gruppo di Forza Italia abbiamo richiesto un consiglio comunale straordinario urgente per chiedere la revoca della delibera con la quale la maggioranza ha dato il via libera al progetto per la realizzazione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti marini ad Arlena di Castro.

Questa volta però lo chiediamo con voce ancora più forte alla luce della ferma contrarietà espressa alla realizzazione dell’impianto anche da parte della Provincia di Viterbo e dell’Assemblea dei Sindaci. Ci preme tra l’altro ricordare che, in sede di Assemblea dei Sindaci, su 33 primi cittadini presenti uno solo si è astenuto: guarda caso, il nostro sindaco Publio Cascianelli.

Se l’amministrazione comunale vuole realizzare una discarica, ne renda nuovamente conto in consiglio comunale e di fronte alla popolazione. Ma noi sicuramente non staremo a guardare”.

Fabio Magno
Consigliere comunale capogruppo del gruppo consiliare “Per Arlena di Castro – Centrodestra”




Arlena di Castro, il Gruppo Consiliare Centrodestra contro l’impianto per lo smaltimento dei rifiuti marini

ARLENA DI CASTRO (Viterbo) – Riceviamo dal Consigliere comunale capogruppo del Gruppo Consiliare “Per Arlena di Castro – Centrodestra” dott. Fabio Magno.

In merito allo svolgimento del Consiglio comunale straordinario del 19 luglio scorso richiesto dai Consiglieri di Forza Italia avente ad oggetto la revoca della delibera di consiglio comunale n.28 del 30/09/2020 sulla Proposta per la realizzazione in ambito territoriale del comune di Arlena di Castro di una piattaforma integrata di recupero materie da “Marine Litter”, Beach litter e multimateriale è stata ribadita fermamente la nostra contrarietà alla realizzazione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti marini nel territorio di Arlena di Castro.

In sede di dibatto, alla presenza di un ampio pubblico di arlenesi e dei comuni limitrofi che evidentemente ha avvertito la necessità di partecipare in massa preoccupato dalla costruzione della discarica, il Sindaco Publio Cascianelli ed il Segretario comunale Giuseppe Conte hanno dichiarato la volontà di non procedere al termine con la votazione in merito al punto all’ordine del giorno, adducendo la mancata presentazione da parte della minoranza del dispositivo da allegare alla richiesta.

Nonostante le proteste nostre e dei cittadini intervenuti, abbiamo fatto mettere a verbale tale dichiarazione e la nostra conseguente insoddisfazione per tale comportamento. A seguito della mancata votazione, abbiamo quindi ritenuto necessario e doveroso informare il sig. Prefetto di Viterbo, dott. Antonio Cananà. Continueremo il nostro impegno contro questa discarica a tutela dei cittadini, dell’ambiente e delle aziende agricole del territorio.




Arci Caccia comitato provinciale Viterbo si oppone al nuovo parco eolico di Arlena di Castro

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Ultimi arrivi : un nuovo parco eolico ad Arlena di Castro , sette pale alte 200 metri , un progetto di fotovoltaico per 132 ettari tra Cellere e Piansano. Quest’ultimo, con una quota di circa il 2% dedicato a colture sull’intero investimento di circa 40 milioni, si può fregiare anche della medaglietta GREEN di AGRIvoltaico.
New Entry perché sono circa 100 le torri eoliche proposte, di cui è più o meno avanzato l’iter amministrativo , collocate a ONANO, MONTEROMANO, CANINO , BAGNOREGIO , BOLSENA, MOLTALTO DI CASTRO, TUSCANIA , VITERBO, LUBRIANO, MONTEFIASCONE, CELLENO, TESSENNANO, CELLERE, FARNESE, VALENTANO, e senz’altro qualcuna ci sfugge . Che si aggiungono a quelle già ben visibili . In qualsiasi orizzonte volgeremo la vista tra un po’ fara’ da sfondo ai nostri paesaggi un reticolo di pale.
Di ettari di fotovoltaico puro , quello senza se e senza ma , che occupa e sostituisce terreno agricolo poi sono previsti circa altrettanti ettari di quelli già attivi, e si superano quindi largamente i duemila ettari.
E nella stragrande maggioranza dei casi con poche o nessuna obiezione dei comuni interessati , che col 2/3% di misure compensative , alcune le più stravaganti oltretutto, vengono facilmente convinti.
Il confronto tra la enorme mole di investimenti , forse oltre il miliardo, sulle rinnovabili calati sulla Tuscia con quelli decantati come salvifici del PNRR pone qualche domanda. Innazitutto sul perché di questa evidente sproporzione . In discussione non è l’opzione rinnovabili; la questione è questa anomala concetrazione , che minaccia seriamente le nostre direttrici di sviluppo su agricoltura e turismo.
In materia battiamo senza dubbio alcuno tutti i record nazionali ed europei. Il sole ed i vento solo nel viterbese ? C’è quindi qualcosa di più. Una somma di profonde debolezze e diffuse fragilità per cui realizzare tutto questo senza resistenze e a due soldi è una vera e propria passeggiata. E allora piu’ che VIA , vai.
Sembrava che col Piano Energetico la nuova giunta Regionale avesse stabilito alcuni parametri di riequilibrio, atteso che a Viterbo di concentra già l’80% della produzione energetica da rinnovabili di tutto il Lazio, ponendo il limite del 50% di produzione in una sola provincia del totale regionale. E allora ?
Perché la Provincia, che rivendica un rilancio ed addirittura un rafforzamento politico col voto dei cittadini, non produce intanto un riepilogo della situazione in essere e di quella progettata ed assume un ruolo di osservazione e coordinamento delle azioni più utili per conoscere e governare la questione ?
Noi viviamo con la nostra passione le nostre campagne tutto l’anno, e vediamo già seriamente compromesso l’equilibrio ambientale e faunistico. A vista , senza tanti studi, è conclamata l’espansione smodata di tante specie opportuniste , e la drastica riduzione di alcune specie migratrici, nemmeno cacciabili, per rendersi conto di un progressivo degrado. In alcune relazioni che accompagnano questi progetti , le poche righe che in genere vengono dedicate agli impatti ambientali e faunistici sono una vera e propria offesa all’intelligenza quando vogliono addirittura affermare che gli impianti nel loro complesso hanno effetti benefici sulla fauna stanziale e migratoria.
Anche per questo ci siamo opposti proponendo specifiche osservazioni nell’0ambito della procedura di valutazione pressoi il Ministero Siamo consapevoli della asimmetria delle forze in campo. Ma non c’è battaglia più persa di quella nemmeno combattuta”.

Arci Caccia comitato provinciale Viterbo




Discarica di Arlena di Castro, l’azienda Med Sea Litter: “Non intendiamo sfruttare il territorio, ma piuttosto aiutarlo”

di REDAZIONE-

Med Sea Litter, l’azienda incaricata di realizzare la nuova discarica ad Arlena di Castro, ha tenuto una conferenza stampa per rassicurare i cittadini e dichiararsi pronta ad intraprendere azioni legali contro la Provincia e i comuni. Durante l’incontro, i dirigenti dell’azienda, Valeria Grani, amministratrice, e i consulenti Salvatore Fazio e Lorenzo Grani, hanno presentato il progetto definendolo una “miniera urbana” che mira a riciclare e riutilizzare alcuni tipi di rifiuti, in particolare la plastica proveniente da mari, fiumi, laghi e spiagge, oltre agli imballaggi e alle plastiche della raccolta differenziata e ai rifiuti pretrattati meccanicamente.

L’azienda assicura che la piattaforma di Med Sea Litter sarà dedicata esclusivamente alla zona della Tuscia e che i rifiuti riciclati e trattati saranno venduti alle aziende di Civita Castellana, Tuscania e Sutri, creando così un’economia circolare. Secondo i consulenti, non ci saranno problemi di inquinamento e i camion in transito saranno solo sei al giorno. Inoltre, sono previsti benefici fiscali, royalties e pagamenti Imu al Comune di Arlena per un totale di 15 milioni di euro. L’impianto impiegherà 70 dipendenti e 2 ispettori, preferibilmente residenti ad Arlena o nei paesi circostanti.

Fazio sostiene che l’azienda non intende sfruttare il territorio, ma piuttosto aiutarlo. L’obiettivo è risolvere il problema dei rifiuti organici (umido) nella Tuscia, sfruttando le diverse tonnellate di umido che potrebbero essere riutilizzate presso la piattaforma di Arlena. Attualmente, la provincia di Viterbo ha una carenza di 13.000 tonnellate di rifiuti da avviare al riciclo e al recupero.

Il progetto di Med Sea Litter è stato approvato dalla Regione e dal Comune di Arlena, ma il Consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci hanno annunciato l’intenzione di chiedere l’annullamento dell’iter, con la possibilità di ricorrere al Tar. In risposta a ciò, Fazio avverte che si scatenerebbe una battaglia legale con richieste di risarcimento, coinvolgendo tutti i comuni e i sindaci che si oppongono al progetto. L’azienda minaccia di presentare richieste di risarcimento per danni d’immagine ed economici derivanti dalla delibera votata in Provincia.

Fazio sostiene che il progetto è stato concepito in totale trasparenza e in accordo con il Comune ospitante, che ha accettato la proposta tramite una delibera del Consiglio comunale. L’azienda afferma di avere tutte le basi legali per difendere le proprie ragioni e non esiterà a fare tutto ciò che la legge consente per far valere i suoi diritti.




La Provincia si oppone alla nuova discarica ad Arlena di Castro: richiesta di annullamento dell’autorizzazione

di REDAZIONE-

VITERBO – Il Consiglio provinciale ha espresso un netto dissenso nei confronti della nuova discarica prevista ad Arlena di Castro, una piattaforma di 800.000 metri cubi autorizzata dalla Regione e gestita da Med Sea Litter, che avrebbe lo scopo di smaltire tonnellate di rifiuti in plastica provenienti dal mare. In seguito all’approvazione unanime di una delibera, il presidente Alessandro Romoli è stato incaricato di richiedere autonomamente alla Regione l’annullamento dell’autorizzazione per consentire ulteriori approfondimenti tecnico-amministrativi.

Nella giornata odierna, le richieste saranno formalmente presentate e inviate a Roma. La richiesta della Provincia si basa su due elementi fondamentali: le condizioni della viabilità delle strade provinciali e il piano provinciale dei rifiuti, che prevede l’autosufficienza del territorio nel ciclo dei rifiuti come uno degli obiettivi.

Nel caso in cui la richiesta di sospensione dell’iter non venga accolta dalla Regione, Romoli valuterà la possibilità di fare ricorso al Tar insieme ai comuni circostanti. Il presidente della Provincia ha dichiarato che saranno intraprese tutte le azioni necessarie per far valere la chiara opposizione alla costruzione della nuova discarica ad Arlena di Castro. Inoltre, sarà richiesta un’audizione sia al presidente regionale Francesco Rocca che alla commissione Ambiente della Regione Lazio.

Le mosse intraprese dal Consiglio provinciale si articolano in tre punti: inizialmente, si chiederà alla Regione di sospendere autonomamente l’avvio dell’impianto per effettuare ulteriori valutazioni, accompagnate da un’audizione. In secondo luogo, se le richieste non verranno accolte, si valuterà l’opzione di presentare un ricorso al Tar insieme ai comuni. Questo ricorso sarà presentato solo dopo aver condotto tutti gli adeguati approfondimenti tecnici e legali. Infine, la Provincia fornirà il massimo supporto ai comuni che desiderano organizzare attività per esprimere la propria contrarietà alla discarica.




Assotuscania contro la discarica di Arlena di Castro

TUSCANIA (Viterbo)- Riceviamo da Assutuscania e pubblichiamo: “A fronte delle notizie di cui, grazie alla stampa e ai pochi documenti pubblici, siamo effettivamente a conoscenza, e delle ultime notizie apparse su alcuni media,  Assotuscania conferma la propria netta opposizione alla piattaforma Med Sea Litter ad Arlena di Castro per il recupero di plastica dai rifiuti marini, con discarica di servizio.

La nostra impressione, suffragata dalle notizie stampa, è che si voglia spacciare per un’operazione di tutela ambientale la costruzione dell’ennesima discarica nella Tuscia per raccogliere “…lo scarto degli impianti di trattamento del rifiuto urbano la cui provenienza riguarda l’intero territorio regionale”.

Questo per AssoTuscania è inaccettabile. Si tratterebbe infatti della quarta discarica nella provincia di Viterbo, che trasformerebbe un territorio già invaso da centinaia di pale eoliche e da migliaia di ettari di fotovoltaico, in un hub dei rifiuti a servizio di tre Regioni: Lazio, Umbria e Toscana. Con un complessivo passaggio di circa 200 camion al giorno.

In particolare poi le infrastrutture a servizio dell’impianto di Arlena di Castro sono totalmente insufficienti (strade piccole tortuose, al di là di quanto invece ottimisticamente indicato nel progetto), il che comporterebbe che il peso del traffico di mezzi pesanti (circa 10 al giorno) ricada su tutto quel quadrante di territorio, coinvolgendo forzatamente i Comuni di Tuscania, Canino e Montalto di Castro, che stanno esprimendo con forza la propria contrarietà al progetto

La domanda che ci poniamo, e che poniamo ai nostri amministratori locali e regionali e alla Provincia di Viterbo, è la seguente:

che cosa si vuole fare di questo territorio, per di più senza coinvolgere i cittadini, le associazioni e le reti dei comuni?

In questo caso, come in altri riguardanti le FER, non vi è stata alcuna trasparenza, nessuna forma di partecipazione, nessun coinvolgimento del territorio e dei suoi abitanti.

Se il progetto di riciclo è così virtuoso, come ci suggeriscono altre associazioni ambientaliste, allora noi chiediamo che vengano convocate assemblee pubbliche con gli esperti, con le ditte, con i cittadini e che il progetto ci venga spiegato in modo chiaro, dandoci conto anche degli impatti, dei vantaggi, dei benefici, ove ci siano.

Ma noi ci domandiamo: se è così virtuoso perché gli operatori economici e gli agricoltori che investono su biologico, paesaggio e turismo sono allarmati? Perché gli altri Sindaci di quel territorio sono assolutamente contrari? E perché non si rende chiaro e trasparente, in applicazione della legge sulla trasparenza del 2013, l’investimento, le compensazioni, gli utilizzi e le esternalità negative che inevitabilmente occorre considerare?

La Tuscia, soprattutto la fascia che va dal lago di Bolsena al mare, sembra essere diventata una specie di “pattumiera” del Lazio. Discariche, migliaia di ettari di fotovoltaico e circa 120 pale eoliche alte fino a 250 metri, diversi possibili siti individuati per il deposito unico scorie nucleari geotermico e altro ancora.

Viene a poco a poco distrutto un territorio agricolo dove imprenditori innovativi e coraggiosi investono sul biologico, dove ci sono riserve naturali e ambienti fondamentali per la biodiversità, con paesaggio pregiato e beni culturali importanti, dagli etruschi al rinascimento passando per il medioevo, patrimonio di tutto il nostro Paese e che ospita diversi siti UNESCO e altri hanno chiesto o stanno chiedendo il riconoscimento.

Noi non ci stiamo!

AssoTuscania dice no a tutto questo e all’ennesimo scempio del territorio e, come già abbiamo fatto contro l’invasività e la speculazione delle FER, ci opporremo in ogni modo contro la costruzione della discarica di Arlena di Castro frutto di un progetto opaco, di sicuro impatto, messo a punto senza alcuna consapevolezza e coinvolgimento della popolazione e dei territori coinvolti.

Invitiamo i Sindaci e tutti i Consigli comunali dei Comuni del territorio che sono contrari a intraprendere ogni azione possibile in ogni sede, politica e amministrativa”.

 

 




Impianto di lavorazione della plastica ad Arlena di Castro. Il presidente della Provincia Romoli :”Si attende il documento della Regione, ma siamo assolutamente contrari” (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO-Nella mattinata odierna, lunedì 12 giugno, alle ore 12.00, si è svolta una conferenza stampa presso la Sala Benedetti della Provincia di Viterbo (Palazzo Gentili, via Saffi 49, Viterbo) in merito alla proposta avanzata da un soggetto privato di realizzare un impianto per la lavorazione della plastica all’interno del territorio del Comune di Arlena di Castro.

Nei prossimi giorni verrà convocato un consiglio provinciale, al quale saranno invitati a partecipare i sindaci, per deliberare il parere alla realizzazione dell’ impianto, la cui collocazione sarà nel territorio comunale di Arlena.
È infatti ancora in via autorizzativa, la realizzazione di un impianto per una piattaforma finalizzata alla lavorazione delle plastiche provenienti sia dalle spiagge e dal mare che dalla raccolta differenziata, di 122.550 mq, suddivisi in aree coperte, scoperte e in interventi per la manutenzione. L’ amministrazione provinciale non è l’amministrazione procedente e non ha nessun Immagine WhatsApp 2023-06-12 ore 12.23.53 titolo per decidere la realizzazione dell’impianto; può dare solo un parere relativamente al demanio idrico . Questo atto è puramente marginale nei confronti dell’intero iter; la procedura di approvazione della questione relativa alla piattaforma per il riciclo dei rifiuti prevista ad Arlena di Castro, si è sviluppata sotto l’Amministrazione Zingaretti, ma non si è ancora concluso l’iter burocratico.

Il presidente della Provincia Alessandro Romoli, dopo aver ricordato la morte di Silvio Berlusconi, avvenuta in data odierna, e degli articoli piuttosto fantasiosi pubblicati da alcuni giornali locali nei giorni scorsi, ha detto:”L’amministrazione provinciale è assolutamente contraria alla realizzazione dell’impianto all’interno del territorio provinciale di Viterbo, che è, a nostro giudizio, già autosufficiente”. “I comuni situati vicino ad Arlena sono dello stesso avviso; – ha aggiunto il Presidente- l’amministrazione ha già convocato la conferenza dei servizi per domani mattina per avviare i lavori del Consiglio Provinciale aperto, al quale chiederemo di partecipare a tutti i Sindaci della Provincia. La Provincia provincia 2partecipa non come autorità competente, ma solo per esprimere il parere sul demanio idrico”.

Insieme al Presidente della Provincia, presenti in conferenza il consigliere provinciale e sindaco di Tessennano Ermanno Nicolai, la dirigente del servizio ambiente della provincia e per la tutela del territorio avv. Francesca Manili, Antonello Riccardi e Alessandro Pozzi, entrambi funzionari della Provincia.

Per questo impianto, da parte di tutti i comuni c’è il parere negativo in conferenza dei servizi.

L’ avvocato Francesca Manili ha spiegato le competenze relative alla gestione dei rifiuti e gli scarichi e ha detto che, per la provincia di Viterbo, il progetto prevede anche un collettore. È tuttavia la Regione a doversi esprimere. La provincia ha partecipato alla conferenza dei servizi dando parere positivo solo relativamente al demanio idrico. La Regione dovrà rilasciare successivamente il parere e l’autorizzazione finale.

Nicolai difende ciò che è stato fatto dai tecnici e dai dirigenti preposti. La Provincia non poteva esimersi dall’esprimere il proprio parere dul demanio idrico; i documenti sono pubblici e da essi si evince che l’unico parere favorevole che c’è sull’impianto da realizzare è quello del Comune di Immagine WhatsApp 2023-06-12 ore 12.23.53Arlena di Castro, del consiglio comunale. Ci sono due delibere del 2021 a riguardo. I comuni limitrofi non sono stati informati perchè non vi è obbligo da parte della Regione di farlo, e non sono stati invitati alla conferenza dei servizi, a differenza di quanto avviene per l’installazione gli impianti eolici, fotovoltaici o altri.

“Non è vero nè che vi sia stata l’assenza di alcuni comuni nell’ esprimere parere sull’ impianto nè che ne fossero a conoscenza- ha detto Nicolai-
La responsabilità è solo in capo alla Regione. Vediamo se verrà rilasciato il parere finale positivo.”
È competente dunque la Regione.
La Provincia ha dato il parere solo sul demanio idrico, facendo il proprio dovere e ciò che è di sua competenza.

“La nostra posizione è contraria – ha aggiunto – La provincia di Viterbo è l’unica in cui il ciclo dei rifiuti si chiude e siamo autonomi in questo campo.
È necessario proteggere il territorio e si invitano le altre province a fare altrettanto.

Le iniziative saranno stabilite poi dal consiglio Provinciale, che sentirà il parere dei Sindaci.”
Si sta valutando un possibile ricorso al Tar , ma l’iter burocratico non è ancora concluso, in quanto manca il documento finale che spetta alla Regione.I tecnici si sono riservati di valutare opportunamente le osservazioni fatte dai Comuni.

 




Discarica di Arlena di Castro, interviene Bengasi Battisti

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “La discarica di Arlena di Castro non è “cosa di pochi”, è di vasto interesse collettivo . Il Presidente Romoli e i consiglieri Regionali devono tenerne debitamente conto.
I beni comuni non sono di proprietà privata ma di interesse collettivo e la loro tutela è dovere di ognuno , anche per restituirli alle future generazioni .
Ogni progetto che mette a rischio i beni comuni non può essere “cosa di pochi” ma dovrebbe coinvolgere le comunità con metodi di partecipazione trasparente , inclusivita’ e le istituzioni dovrebbero cedere sovranità per facilitare la condivisione .
Qualsiasi progetto che utilizza ex.cave è rischioso per la integrità delle preziose falde acquifere che proprio in quelle aree presentano una particolare vulnerabilità in quanto superficializzate e a volte addirittura esposte .
La integrità di quelle falde e di quei luoghi è interesse di tutti e tutti abbiamo il dovere di tutelarli .
Quell’acqua è di tutti e disseta tantissime Comunita’ , a volte apparentemente distanti , tutelarla rappresenta anche il rispetto del fondamentale patto generazionale” .
Bengasi Battisti coordinamento nazionale enti locali per l’acqua pubblica




Arlena di Castro: contributi per nuove attività commerciali e ripopolamento

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- Il Comune di Arlena di Castro (Viterbo) ha emanato un bando pubblico per l’erogazione di contributi a favore delle imprese commerciali, artigianali o agricole che decidano di aprire un’unità operativa nel territorio comunale o che qui intendano svolgere nuove attività economiche.

Altri contributi sono previsti per chi trasferisce la propria residenza ad Arlena, a titolo di concorso nelle spese di acquisto o di ristrutturazione della casa di abitazione.

In tutto, la somma stanziata ammonta ad € 27.164,99. Le risorse provengono dal Fondo “Comuni marginali”, diretto a contrastare lo spopolamento e la carenza di servizi nei Comuni svantaggiati.

Le domande possono essere fatte fino al 26 aprile 2023. Sul sito del Comune (https://arlenadicastro.mycity.it/) è possibile consultare il bando completo e scaricare i modelli per fare domanda.




E’ arrivata la Befana ieri alla casa famiglia “La casa di Lucia” di Arlena di Castro

ARLENA DI CASTRO (Viterbo) – E’ arrivata la Befana ieri, martedì 3 gennaio, per i bambini della Casa famiglia “La casa di Lucia” di Arlena di Castro. Una sorpresa per tutti i bambini ospiti nella struttura. La “dolce vecchina” ha portato tanti doni e le tradizionali calze per tutti. Nella struttura hanno fatto irruzione Doriana Giacomelli, ex vice presidente del Centro sociale Pilastro e referente delle “Befane della calza più lunga”, e Gianluca Cecchini della ITB Eventi di Viterbo che hanno portato una ventata di allegria, colore e gioia per chiudere in bellezza le feste.Le calze sono state donate dal supermercato Todis di Viterbo, che ha sponsorizzato l’evento legato all’epifania, e sono state consegnate ai piccoli ospiti de “La casa di Lucia” dalle tenere mani della vecchietta più famosa e acclamata al mondo.

Veronica Ruggiero