Tarquinia: operazione antidroga dei Carabinieri, tre arresti

TARQUINIA (Viterbo)- Nell’ambito di un’attività mirata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Stazione di Tarquinia hanno tratto in arresto tre cittadini stranieri, ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.
L’operazione si è svolta in un’area boschiva del comune di Tarquinia, dove i militari hanno individuato alcune tende occupate dai tre soggetti. Durante le fasi di identificazione, gli individui hanno opposto resistenza, minacciando i Carabinieri con coltelli e un machete. Grazie alla prontezza e alla professionalità del personale operante, i tre sono stati rapidamente bloccati e disarmati.
Nel corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti e sequestrati 52 dosi di eroina, 23 grammi di cocaina, un grammo di hashish, nonché le armi utilizzate per minacciare i militari, tra cui un coltello, un machete e una mazza da baseball. Uno degli arrestati ha tentato la fuga impugnando la mazza, ma è stato prontamente raggiunto e immobilizzato.
I tre soggetti sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’operazione, che si inserisce in un contesto più ampio dell’azione di prevenzione e contrasto dei reati in genere, costituisce una concreta e decisa risposta al crescente allarme sociale suscitato dal consumo di droghe, soprattutto tra giovanissimi, e conferma il costante impegno dell’Arma nelle attività di contrasto all’uso ed allo spaccio di stupefacenti.
Il presente comunicato viene condiviso dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva

 




Furto, due arresti in via Garbini

VITERBO – Nella serata del 26 agosto in via Garbini, davanti punto vendita di una nota catena di abbigliamento, i Carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno tratto in arresto in flagranza una trentaduenne ed una ventunenne di Orte (VT) per furto aggravato.
I dipendenti dell’attività commerciale effettuavano la segnalazione dell’avvenuto furto al 112 NUE (Numero Unico di Emergenza), conseguentemente il personale della Centrale Operativa del Comando Provinciale allertava subito la Pattuglia della Sezione Radiomobile del N.O.R., già in servizio tra le aree commerciali cittadine, che giungeva sul posto sorprendendo all’uscita del negozio le donne e trovandole in possesso di 18 capi appena sottratti, per un valore complessivo di circa 500 euro, con i dispositivi antitaccheggio già staccati e nascosti all’interno di due zaini. Dell’arresto ne veniva data immediata comunicazione all’Autorità Giudiziaria che disponeva il sequestro della refurtiva, affidata in giudiziale custodia all’esercente.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.




Passo Corese, rissa tra giovani all’interno di un bar: i carabinieri arrestano tre persone

PASSO CORESE- La scorsa notte si è verificato l’ennesima lite tra giovani all’interno di un noto esercizio pubblico della “movida” coresina dove, già nel passato, si erano verificati episodi di discussioni, anche animate, tra ragazzi.
Questa volta si è verificata una vera e propria rissa tra alcuni giovani che, come spesso accade in questi casi, per futili incomprensioni, hanno iniziato ad alzare la voce tra di loro per poi passare “alle mani”, spintonandosi l’un l’altro fino ad arrivare a colpirsi reciprocamente con calci e pugni.
A nulla sono valse le urla delle altre persone presenti nel locale che, invano, hanno tentato di dissuadere i litiganti dal continuare con tale atteggiamento. Nel corso del violento litigio, una ragazza estranea ai fatti ha anche ricevuto un colpo accidentale al volto.
Provvidenziale è stato l’intervento di un giovane Carabiniere della Stazione di Passo Corese che, libero dal servizio, si trovava in quel momento all’interno del locale e, notando ciò che stava avvenendo, non ha esitato a qualificarsi come appartenente alle Forze dell’Ordine ed a fermare i litiganti, evitando così ulteriori conseguenze per i giovani direttamente coinvolti e per gli altri avventori del locale. Subito dopo, il Carabiniere ha allertato i colleghi del suo stesso Reparto, al momento impegnati in servizio perlustrativo, i quali, giunti sul posto, dopo aver individuato i tre litiganti (due giovani italiani, rispettivamente di 21 e 31 anni, e un cittadino straniero 21enne), li hanno dichiarati in stato di arresto e condotti in caserma per espletare le ulteriori verifiche del caso.
La ragazza colpita è stata invece visitata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Monterotondo ove veniva fortunatamente ritenuta guaribile in pochi giorni.
Di quanto accaduto è stata data notizia al Magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti che ha disposto la traduzione dei tre arrestati presso le rispettive abitazioni ove sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Carabinieri di Tuscania: ancora un duro colpo allo spaccio di stupefacenti, arrestati 5 stranieri

TUSCANIA (Viterbo)- Nell’arco di due giorni i Carabinieri della Compagnia di Tuscania hanno inferto un durissimo colpo allo spaccio di stupefacenti, arrestando 3 tunisini, un albanese e una cittadina rumena. I Militari, durante lo svolgimento di servizi preventivi tesi alla repressione dello spaccio di stupefacenti, sulla SS 1 Aurelia nei pressi di Pescia Romana (VT), hanno tratto in arresto due trentenni, di nazionalità tunisina e albanese, assieme ad una ragazza ventiquattrenne rumena, in quanto venivano sorpresi a bordo della loro autovettura con 40 grammi di cocaina suddivisa in varie dosi già pronte per lo spaccio. La successiva perquisizione domiciliare, effettuata nell’abitazione della ragazza, premetteva di rinvenire ulteriori 10 grammi di cocaina sempre suddivisa in dosi e € 20.000,00 in contanti proventi dello spaccio.
Dopo nemmeno due giorni nella zona industriale di Montalto di Castro i Carabinieri di Tuscania questa volta hanno tratto in arresto due tunisini di 24 e 37 anni. Gli stessi, controllati a bordo della loro autovettura, venivano trovati in possesso di 40 grammi di cocaina suddivisa in dosi, 5 grammi di eroina, bilancini di precisione, materiale per il confezionamento ed il taglio e € 1.000,00 in contanti.
Tutto lo stupefacente sequestrato nelle due operazioni avrebbe fruttato nel mercato illecito dello spaccio ulteriori € 10.000,00, oltre al denaro già rinvenuto e sequestrato agli arrestati, i quali con ogni probabilità erano giunti nel litorale per alimentare le piazza di spaccio situate a ridosso dei centri urbani e del litorale, in previsione del maggiore afflusso di gente durante i ponti primaverili. I presunti spacciatori, una volta arrestati, sono stati messi a disposizione della magistratura di Civitavecchia.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della repubblica di Civitavecchia, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva

 




Orte: Carabinieri due giovani arrestati per spaccio. Un’altra tappa nella lotta al traffico di droga

ORTE (Viterbo)- Nella continua battaglia contro il traffico di droga, le forze dell’ordine hanno compiuto un’altra importante operazione. Due giovani sono stati arrestati in seguito ad un’indagine condotta dai carabinieri della locale stazione, sulla vendita di sostanze stupefacenti.
I sospettati, entrambi sulla ventina, sono stati bloccati nel tentativo di concludere una compravendita di droga: quasi 100 gr. di hashish, occultati nelle tasche della felpa.
L’arresto è avvenuto in strada: i due giovani erano saliti a bordo di un taxi che li aveva prelevati dalla stazione ferroviaria di Orte e stavano per raggiungere il luogo di spaccio, distante una manciata di chilometri.
Le prove dello scambio organizzato, racchiuse nelle chat “whatsapp” dei loro telefonini, sequestrati.
L’arresto di questi due giovani è un segnale chiaro dell’impegno delle autorità nel contrastare il traffico di droga.
Oltre a proteggere la sicurezza e il benessere della comunità, tali operazioni contribuiscono ad interrompere le reti criminali e a limitare la diffusione di sostanze illecite; tuttavia rappresentano anche un richiamo alla necessità di un approccio olistico nel contrastare il traffico di droga, che consideri non solo l’aspetto legale e repressivo, ma che affronti anche le cause sottostanti che spingono i giovani verso il mondo della droga.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva




Halloween e ognissanti. arresti, denunce e segnalazioni

Nel corso della serata del 31 ottobre e della notte del 1° novembre, in occasione della ricorrenza di Halloween con festeggiamenti che si sono tenuti nelle varie località del territorio, sotto forma di manifestazioni in piazza o di intrattenimenti danzanti all’interno di locali pubblici e del susseguente ponte di ognissanti, il Comando Provinciale Carabinieri di Viterbo ha predisposto ed effettuato, in tutta la provincia, un servizio coordinato di controllo della circolazione stradale e del territorio, al fine di prevenire la guida in stato di ebbrezza alcolica, danneggiamenti, spaccio di sostanza stupefacenti e reati contro il patrimonio.

A Tuscania, i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato un uomo di 40 anni, commerciante, che guidava un’autovettura, non di sua proprietà, in stato di ebbrezza alcolica. L’accertamento, eseguito prima con precursore e poi con etilometro, evidenziava un tasso di 0,85 e faceva scattare il ritiro immediato della patente.

Sempre a Tuscania, i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato due uomini, un 46enne ed un 29enne, per guida sotto l’influenza di stupefacenti. Infine, un 47enne ed un 38 enne sono stati segnalati alla Prefettura di Viterbo per uso personale di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso, rispettivamente, di 1,1 grammi di cocaina e 0,27 della medesima sostanza. La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro amministrativo.

A Viterbo, sono state contestate quattro violazioni per guida in stato di ebrezza alcolica, tre delle quali per un tasso superiore a 0.8 mg/l di alcol nel sangue, motivo per cui è scattata la denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria. A riprova ulteriore della gravità di questa condotta, due di questi hanno cagionato incidenti stradali con feriti, i cui rilievi sono stati eseguiti dall’aliquota radiomobile.

Sempre a Viterbo, gli uomini della locale Stazione, hanno denunciato un 50enne romano, con numerosi precedenti di polizia, poiché trovato in possesso di un ciclomotore risultato rubato la notte del 25 ottobre 2023 a Viterbo. L’uomo è stato deferito in stato di libertà all’A.G. per ricettazione e restituito il ciclomotore all’avente diritto.

A Bagnoregio, il primo di novembre, in esecuzione di una misura cautelare dell’obbligo di dimora, è stato arrestato un uomo originario di un comune della provincia, responsabile dei reati di violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva




Operazione “Landayà”: arresti per traffico di migranti e sfruttamento

di REDAZIONE-

Montalto è stato il teatro di un significativo arresto nell’ambito dell’operazione “Landayà”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania, in collaborazione con la II sezione investigativa “Criminalità Straniera e Prostituzione” della squadra mobile locale. L’azione ha coinvolto la collaborazione delle forze di polizia di diverse città, tra cui Genova, La Spezia, Milano, Pavia, Torino e Viterbo.

L’operazione ha portato all’arresto di otto individui e all’emanazione di provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di undici persone già detenute. Sei soggetti risultano ancora latitanti. Tra i detenuti spicca l’arresto di Sidiki Doumbouy, cittadino guineano nato nel 1992, catturato dalla squadra mobile di Viterbo, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del tribunale di Catania.

In totale, 25 extracomunitari, in particolare provenienti da Guinea, Costa d’Avorio e Mali, sono stati colpiti da misure cautelari. L’accusa riguarda il coinvolgimento in un’organizzazione criminale dedita al traffico di migranti nell’Unione Europea, con particolare attenzione alla Francia, in cambio di compensi finanziari. L’ipotesi di reato è il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’indagine ha preso le mosse da un caso di minorenne straniera non accompagnata, giunta in Italia nel porto di Augusta nel gennaio 2021. La giovane è riuscita a raggiungere la Francia seguendo le indicazioni di una donna che, durante il suo periodo in Libia, si era presentata come la sorella di un intermediario che agevolava il tragitto dei migranti dall’Italia alla Francia. Emergono altresì dettagli sconcertanti, con accenni a situazioni di sfruttamento sessuale imposto alle migranti di sesso femminile, persino in presenza di figli minori.




Fara in Sabina, i carabinieri hanno arrestato un 60enne e denunciato in 50enne per detenzione ai fini di spaccio di droga

FARA IN SABINA – I Carabinieri della Stazione di Fara in Sabina hanno arrestato in flagranza di reato un sessantenne, e denunciato in stato di libertà un cinquantenne, entrambi originari del luogo, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso della tarda serata, durante un servizio teso alla prevenzione e alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, i militari hanno fermato e sottoposto a perquisizione personale e domiciliare i due, già noti alle forze dell’ordine.
Nell’abitazione del sessantenne i Carabinieri hanno trovato e posto sotto sequestro 10 grammi di cocaina, 5 grammi di eroina, 17 grammi di hashish, già suddivisa in dosi, nonché 20 grammi di sostanza da taglio, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle droghe. Sono IMG-20230624-WA0001stati posti sotto sequestro anche 1.900 euro, ritenuti provento dell’attività di spaccio.
A casa del cinquantenne è stato rinvenuto, invece, un grammo di eroina, suddiviso in due dosi.
La droga sequestrata è stata inviata al R.I.S. di Roma per le analisi volte a verificare la quantità di principio attivo presente nelle sostanze.
Dopo il fotosegnalamento, il sessantenne è stato tradotto presso la propria abitazione e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, mentre il cinquantenne è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Rieti.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Poggio Nativo, arrestato 40enne per evasione dagli arresti domiciliari

RIETI – I Carabinieri della Stazione di Castelnuovo di Farfa hanno tratto in arresto un quarantenne del luogo, per evasione dagli arresti domiciliari.

I militari, durante un sevizio di controllo del territorio, non hanno trovato l’uomo all’interno della propria abitazione, sebbene fosse sottoposto, dallo scorso mese di ottobre, al regime degli arresti domiciliari.

Le immediate ricerche diramate a tutte le pattuglie dalla Centrale Operativa della Compagnia di Poggio Mirteto hanno permesso di rintracciare il quarantenne a Poggio Nativo.

L’uomo non è stato in grado di fornire ai Carabinieri intervenuti alcuna autorizzazione da parte dell’Autorità Giudiziaria, né alcun altro valido motivo che potesse giustificare l’allontanamento dal luogo di detenzione.

Per tale ragione, il quarantenne, già noto alle forze dell’ordine, è stato tratto in arresto in flagranza di evasione. Dopo il fotosegnalamento, è stato ricondotto presso la propria abitazione e nuovamente posto agli arresti domiciliari.

Si dà atto, come di consueto, che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Selci, arrestato 50enne per evasione dagli arresti domiciliari

RIETI . I Carabinieri delle Stazioni di Casperia e di Torri in Sabina hanno arrestato, due volte in due giorni consecutivi, un cinquantenne, originario di Roma e già noto alle Forze di Polizia, per evasione dagli arresti domiciliari.

Nel pomeriggio, l’uomo, sottoposto agli arresti domiciliari da tre mesi in una struttura alberghiera della Bassa Sabina, è stato notato dalla pattuglia della Stazione di Casperia, in prossimità di un bar di Selci.

Tratto in arresto, dopo il fotosegnalamento, è stato accompagnato presso la struttura alberghiera, dov’è stato nuovamente sottoposto al regime di arresti domiciliari.

Eppure, al mattino successivo, è stato notato, per le vie di Selci, dai Carabinieri della Stazione di Torri in Sabina, a cui non ha fornito giustificazioni plausibili in merito all’allontanamento dal luogo di detenzione ed è stato, pertanto, arrestato una seconda volta.

Si dà atto, come di consueto, che i procedimenti sono ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Cerveteri, i carabinieri arrestano 4 giovani con 7 kg di cocaina, hashish e shaboo

CERVETERI (Roma) – I carabinieri del nucleo operativo e della sezione radiomobile della compagnia di Civitavecchia hanno arrestato 4 uomini, tutti italiani già noti alle forze dell’ordine di età compresa tra i 23 e i 34 anni, gravemente indiziati del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso.

I fatti sono accaduti nella notte tra sabato e domenica. I carabinieri hanno effettuato un  appostamento nell’area già identificata nei giorni scorsi per verificare i movimenti di eventuali pusher e relativi assuntori e, dopo aver notato due conducenti di auto dirigersi verso l’autorimessa, hanno fatto scattare un blitz ed hanno bloccato contemporaneamente tutti gli interessati. La perquisizione ha permesso ai carabinieri di rinvenire circa 7 kg di sostanza stupefacente diviso tra hashish, cocaina, shaboo per un valor stimato al dettaglio di circa 70.000 euro, oltre a vario materiale utile per il taglio e il peso delle dosi.  Gli arrestati  sono stati accompagnati presso le case circondariali di Frosinone e Pescara. All’esito dell’udienza di convalida innanzi al gip del tribunale di Civitavecchia, gli arresti sono stati convalidati e per i quattro prevenuti sono scattate le misure cautelari degli arresti domiciliari e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.




Canino, arresti per droga

CANINO ( Viterbo) – I carabinieri della stazione di Canino, unitamente agli uomini della stazione di Cellere, durante un posto di controllo coordinato per controllare il traffico veicolare nei giorni di festa in entrata ed in uscita dalla cittadina, hanno notato due cittadini di origini marocchine che alla vista dei carabinieri tentavano di allontanarsi ed una volta notato che gli veniva imposto di fermarsi hanno tentato di disfarsi di due involucri poi rivelatisi di droga. Immediatamente i Carabinieri di Canino e di Cellere hanno bloccato i due individui e li hanno sottoposti a perquisizione personale e domiciliare, dalla quale è risultato che detenevano 25 grammi di cocaina, 2 di hashish e un bilancino di precisione per pesare la droga oltre a materiale per confezionare le dosi.
Al termine della perquisizione i due spacciatori sono stati dichiarati in arresto ed il materiale è stato sequestrato.




Tarquinia: condannati i rapinatori arrestati dalla Polizia

TARQUINIA (Viterbo) – E’ finita con una condanna per complessivi 3 anni e 3 mesi di reclusione, da parte dei Giudici della Corte d’Appello di Roma, la storia che aveva visto protagonisti due giovani fidanzati tarquiniesi resisi responsabili nel 2016 di una rapina a mano armata in un negozio della stessa città.
Nello specifico il ragazzo della coppia, indossando passamontagna e cappello, aggrediva il proprietario di un negozio di articoli casalinghi all’uscita dal locale mentre si apprestava alla chiusura serale, facendosi consegnare, sotto la minaccia di un coltello, un’ingente somma di denaro pari all’incasso delle tre giornate lavorative precedenti. Ad attenderlo la ragazza, pronta a darsi alla fuga a bordo dell’autovettura privata la cui individuazione da parte degli investigatori è risultata decisiva ai fini dell’arresto. Immediato l’intervento degli operatori del Commissariato di P.S. di Tarquinia che riuscivano ad individuare gli autori del reato e ad arrestarli mentre si davano alla fuga. Importante anche l’ausilio del negoziante il quale, dopo aver consegnato l’incasso, con grande coraggio riusciva ad inseguire i malviventi, monitorandone gli spostamenti fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
La donna 36enne è stata dunque tratta in arresto durante il fine settimana appena trascorso dai poliziotti del Commissariato per essere trasferita nel carcere femminile di Civitavecchia, in esecuzione della sentenza definitiva emessa dalla Corte d’Appello di Roma che l’ha condannata ad una pena complessiva di anni 3 e mesi 3 di reclusione in aggiunta ad una multa di euro 800.
Stessa sorte era già toccata tempo addietro al compagno, colui che coltello alla mano aveva materialmente sottratto la somma di denaro.




Polizia ferroviaria, 2 arresti, 10 indagati e circa 8300 persone controllate

VITERBO – 2 arrestati, 10 indagati e 8.312 persone controllate. 468 pattuglie impegnate in stazione e 70 a bordo di 164 treni, 34 sanzioni amministrative elevate. Questo è il bilancio dei controlli effettuati dal Compartimento polizia ferroviaria per il Lazio nell’ultima settimana.

Nella serata del 22 novembre personale del Posto di Polizia ferroviaria di Formia ha proceduto all’arresto di un cittadino italiano in esecuzione di un ordine di carcerazione del 2019 emesso dal Tribunale Ordinario di Napoli Nord, per scontare una pena residua di due mesi di reclusione. L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Isernia.

Nella serata del 28 novembre gli agenti del Reparto operativo Roma Termini hanno tratto in arresto un cittadino straniero per il reato di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Gli agenti, intervenuti su richiesta del personale ferroviario di un treno Alta Velocità per la presenza di un viaggiatore straniero che non forniva il titolo di viaggio, documenti di identificazione e la certificazione Green Pass, dopo aver invitato la persona a scendere dal convoglio, sono stati aggrediti all’uomo con calci e sputi. Lo straniero, senza fissa dimora e con diversi precedenti di polizia, è stato arrestato.




Sgominata banda criminale specializzata in furti: cinque arresti

ROMA – Nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile della Questura di Viterbo, al culmine di una complessa attività d’indagine, ha sgominato una banda di ladri seriali appartenenti alla comunità “Sinti”, specializzati in furti con destrezza in gioiellerie e negozi di lusso.

I malviventi si sono resi responsabili di una decina di episodi criminosi, commessi in varie province del centro nord tra i mesi di gennaio e aprile del corrente anno.

Gli indagati, tre donne e due uomini, si spostavano con estrema facilità da un territorio all’altro, anche in violazione delle limitazioni imposte dalle normative sanitarie anti-Covid, utilizzando autovetture a noleggio o comunque non direttamente a loro riconducibili.

I componenti del gruppo criminale, attraverso un consolidato modus operandi, individuavano preventivamente gli obiettivi da colpire, ove accedevano in tre o quattro contemporaneamente, fingendosi clienti interessati all’acquisto di articoli vari al fine di distogliere l’attenzione degli esercenti e consentire ad uno dei complici di impossessarsi di oggetti di valore destinati alla vendita e/o di beni di proprietà dei titolari.

Le indagini sono iniziate nei primi giorni di marzo allorquando i correi si erano resi responsabili di un tentativo di furto in una nota gioielleria del capoluogo viterbese e di un furto in una pellicceria del centro storico.

L’attività investigativa, corroborata anche dallo scambio informativo su scala nazionale, ha consentito di accertare che i componenti del sodalizio criminale avevano operato con analoghe modalità anche in altre località del nord Italia.

Le risultanze delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì, hanno consentito di identificare compiutamente tutti i componenti della banda, acquisendo fondamentali elementi probatori a carico di ognuno di essi, nei confronti dei quali (già pregiudicati per analoghi reati predatori) sono state emesse altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere.

I destinatari delle misure, all’esito di accurate ricerche effettuate dagli operatori della Squadra Mobile di Viterbo (con la collaborazione degli omologhi Uffici di Latina, Lucca e Venezia), sono stati rintracciati e associati presso le Case Circondariali di Lucca e Roma Rebibbia.

 




Carabinieri Poggio Mirteto – servizio a largo raggio in Bassa Sabina: due arresti e due denunce e il sequestro di rifiuti pericolosi per l’ambiente

POGGIO MIRTETO – Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Poggio Mirteto sono stati impegnati in un servizio coordinato a largo raggio, disposto dal Comando Provinciale di Rieti, che ha visto il sinergico impiego di 25 unità, facenti parti delle varie componenti dell’Arma, con un elicottero del 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti, i Carabinieri Forestali delle Stazioni di Poggio Mirteto e Montebuono, un’unità cinofila del Nucleo di Santa Maria di Galeria e personale delle Stazioni CC di Passo Corese e Scandriglia, oltre agli equipaggi del Nucleo Operativo e Radiomobile.
Il dispositivo posto in essere ha consentito di raggiungere importanti risultati operativi.
Sono stati sequestrati 170 grammi di “hashish”, rinvenuti nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita d’iniziativa a carico di D.E. 55/enne, disoccupato coresino, già noto agli operanti, che è stato tratto in arresto e sottoposto agli arresti domiciliari dai Carabinieri della Stazione di Passo Corese.
A Poggio Mirteto, nel corso del medesimo servizio, i Carabinieri della locale Stazione, in esecuzione di un’ordinanza di espiazione pena detentiva emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, hanno tratto in arresto e sottoposto alla detenzione domiciliare D.R, 50/enne mirtense, a seguito di condanna in via definitiva a sei mesi di reclusione, per guida in stato di alterazione psico-fisica, per uso di sostanze stupefacenti.
Sempre nel Comune di Fara in Sabina, i Carabinieri Forestali delle Stazioni di Poggio Mirteto e Montebuono, congiuntamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Poggio Mirteto, hanno localizzato un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi, con numerosi veicoli non bonificati e parti di essi, ragione per cui si è provveduto, in attesa dei successivi accertamenti, a sequestrare preventivamente l’area di interesse. È stato, altresì, rinvenuto e sequestrato un gommone di mt. 5,40, privo di motore, oggetto di furto denunciato alla Stazione CC di Santa Marinella. Il gestore dell’area e il proprietario della stessa, rispettivamente di 50 e 60 anni, residenti nella Bassa Sabina, sono stati deferiti in stato di libertà alla competente A.G. per la violazione in concorso della normativa in materia di inquinamento ambientale.
Complessivamente sono state sottoposte a controllo 58 autovetture e 75 persone e sono state elevate 12 sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada.

 




Carabinieri Cittaducale: denunciate quattro persone

CITTADUCALE – I Carabinieri della Compagnia di Cittaducale, nell’ambito di un mirato controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori, hanno eseguito un servizio coordinato a largo raggio. L’attività ha visto il coinvolgimento di diversi equipaggi sulle principali arterie stradali, con l’impiego di 15 unità e l’esecuzione di 14 posti di controllo sui territori dei comuni di Pescorocchiano, Borgorose e Cittaducale.
Durante i controlli effettuati sono state identificate e controllate 141 persone transitanti sulla Salaria per Ascoli Piceno e sulla SP 578 “Salto Cicolana”:
a Pescorocchiano, frazione Sant’Elpidio, i militari del Radiomobile di Cittaducale hanno effettuato una perquisizione personale a carico di un pregiudicato proveniente dalla vicina Avezzano, trovandolo in possesso di un coltello a serramanico.
Una seconda perquisizione veniva effettuata a Santa Rufina di Cittaducale, a carico di un pregiudicato rumeno residente a Genova; anch’esso veniva trovato in possesso di un grosso pugnale. Le armi sono state immediatamente sequestrate e i due uomini deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti ai sensi dell’art. 4 della legge 110/1975 per possesso ingiustificato di armi.

 




Aggressione, detenzione di droga ed armi, arresti a Caprarola

SUTRI ( Viterbo) – Il  16 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Sutri hanno eseguito una serie di perquisizioni, delegate dall’Autorità Giudiziaria di Viterbo e da quella minorile di Roma, a seguito di una aggressione, avvenuta in paese lo scorso 7 dicembre. Più precisamente, in quella data, 5 giovani, a bordo di due autovetture non identificate, si erano resi responsabili di due aggressioni; una nei confronti di un minorenne in  Piazza dell’Assemblea e la seconda, nei confronti di un cittadino di origine romena e di altri tre italiani, che erano corsi in suo aiuto, avvenuta in via della Stazione. In quest’ultima circostanza gli aggressori avevano anche danneggiato l’autovettura di uno degli aggrediti ed i citofoni e la porta di ingresso degli altri, minacciandoli di morte. Successivamente, si erano allontanati facendo perdere le proprie tracce.

Le attività investigative, svolta  dai Carabinieri della Stazione di Sutri, collaborati dai Carabinieri della Stazione di Caprarola, hanno permesso poi di identificare tutti gli appartenenti al gruppo, proveniente da Caprarola, che aveva attuato quella aggressione e di denunciarli. I motivi alla base della “spedizione punitiva” sarebbero legati alla gelosia di uno degli aggressori nei confronti della ex fidanzata che adesso frequenterebbe uno degli aggrediti.

Sabato mattina i Carabinieri della Compagnia di Ronciglione  hanno eseguito l’operazione di Polizia Giudiziaria che ha visto impegnati 20 uomini e due unità cinofile. Durante l’ azione è stato tratto in arresto, per detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente, uno dei cinque aggressori, legato al mondo della droga. In particolare nell’abitazione sono stati rinvenuti 15 grammi di haschish, 5 grammi di marjuana, un bilancino di precisione, vario materiale utilizzato per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente e la somma contante di 1.030,00 euro, verosimilmente provento dell’illecita attività. Inoltre è stato denunciato per omessa custodia di armi un uomo di Caprarola, poiché aveva lasciato le stesse nell’abitazione che aveva locato ad uno dei cinque indagati, che attualmente era agli arresti domiciliari.

Sono tutt’ora in atto ulteriori accertamenti, per verificare se alla base dell’aggressione possano esserci anche motivi legati al mondo della droga.

 

.