La giunta regionale del Lazio, presieduta da Francesco Rocca, ha preso una decisione importante riguardante le Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale (Ater) presenti nella regione. Su proposta dell’assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, è stato deliberato un provvedimento che entrerà in vigore il 12 giugno. Questa decisione segue l’esempio di Roma e coinvolge anche le città di Viterbo, Frosinone, Latina, Rieti e Civitavecchia.
Successivamente, tramite decreti del presidente Francesco Rocca, verranno nominati i nuovi presidenti delle Ater, seguendo procedure appropriate per la selezione. Inoltre, saranno costituiti i consigli d’amministrazione di ciascuna azienda, composti da tre persone. Nel frattempo, i presidenti designati svolgeranno il ruolo di commissari straordinari.
Nei giorni scorsi, si era diffusa la voce che l’ex sindaco e parlamentare Giulio Marini (FI) potesse assumere la carica di commissario straordinario per l’Ater di Viterbo. Tuttavia, il diretto interessato ha tagliato corto riguardo a questa eventualità, dichiarando: “Non mi è stato chiesto né detto nulla riguardo alla mia nomina a prossimo commissario Ater”. Le scelte definitive saranno fatte in seguito, ma nel caso dell’Ater di Viterbo la situazione potrebbe essere diversa.
La decisione di commissariare le Ater del Lazio rappresenta un passo significativo per garantire una gestione più efficace e trasparente di queste aziende, che svolgono un ruolo fondamentale nella gestione dell’edilizia residenziale pubblica. La nomina di nuovi presidenti e l’istituzione di consigli d’amministrazione rappresentano un’opportunità per apportare nuove competenze e una maggiore responsabilità nella gestione delle Ater.
È auspicabile che le nomine dei nuovi presidenti e dei membri dei consigli d’amministrazione avvengano attraverso procedure trasparenti e basate sul merito, garantendo così la selezione delle figure più qualificate e capaci di affrontare le sfide legate alla gestione dell’edilizia residenziale pubblica.
Si auspica che l’operato dei commissari straordinari durante il periodo di transizione sia finalizzato a migliorare la situazione delle Ater del Lazio, affrontando le problematiche esistenti e garantendo una gestione efficiente e orientata al bene dei cittadini che usufruiscono degli alloggi residenziali pubblici.
È importante che questa decisione non sia solo un’azione isolata, ma che rappresenti l’inizio di un percorso di riforma e miglioramento del sistema delle Ater, al fine di garantire servizi di qualità e una gestione responsabile delle risorse pubbliche destinate all’edilizia residenziale.
Incendio di Orte, i vertici Ater ringraziano il sindaco Primieri
ORTE ( Viterbo) – “Riteniamo doveroso ringraziare il sindaco di Orte, Dino Primieri, per come ha gestito, sia sotto il profilo dei tempi che su quello dell’operatività, la situazione creatasi dopo l’incendio di sabato scorso, nella palazzina di via Camerano”. E’ quanto dichiarano i vertici dell’Ater di Viterbo, il presidente, ingegner Ivan Grazini, e il direttore generale, avvocato Fabrizio Urbani. “Il sindaco Primieri – prosegue la nota dell’Ater – si è recato immediatamente sul posto, per cercare di capire, da una parte, eventuali situazioni di pericolo e, dall’altra, cosa fare, per dare un tetto provvisorio a tutti gli abitanti della palazzina andata a fuoco. L’intervento del primo cittadino di Orte, peraltro, ha rassicurato tutte le persone coinvolte, mostrando una vicinanza concreta ai cittadini danneggiati dall’incendio, causato da uno sbalzo di tensione oltre i 380 volt, che innescato le fiamme nell’appartamento di un privato, non di un inquilino Ater”. “Un ringraziamento sentito – concludono Grazini e Urbani – va anche a Vigili del Fuoco e Carabinieri, arrivati rapidamente sul posto, che hanno lavorato diverse ore per porre sotto controllo il fuoco e far tornare la situazione alla normalità”.
Ater, Roma, Giannini (Lega): “Non si svenda patrimonio immobiliare del Lazio”
ROMA- “Si aggiunge un altro tassello alla pessima gestione e amministrazione da parte di Zingaretti degli enti regionali. L’Ater, che dipende appunto dalla Regione, ha oltre un miliardo di euro di debiti, con un aumento di morosità di altri 54 milioni di euro solo quest’anno, circostanza che ha portato il Governatore a decidere per la svendita di un vero e proprio patrimonio immobiliare, anche di pregio, con case in quartieri residenziali, per far fronte alle casse vuote dell’ente”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini. “Non possiamo permetterlo – prosegue – così come non possiamo permettere che oltre ai già esigui prezzi di mercato a cui queste case verranno vendute, si possano aggiungere ulteriori sconti sul prezzo fino al 50%, previsti dalla normativa, per acquistare case Ater, in alcuni casi, ad appena un centinaio di migliaia di euro. Questi immobili – spiega – sono il frutto del sacrificio anche e soprattutto delle tasse pagate negli anni dai cittadini del Lazio e non possono finire per essere svendute perché Ater è sul lastrico. Tanto più che gli stessi occupanti abusivi, dal momento che non è vietato, potranno comprare l’alloggio dove essi stessi hanno abitato senza versare mai un centesimo. Il Pd e la sinistra, al governo della nostra Regione, dimostrano che il vecchio retaggio post-comunista riguardo alle proprietà è ancora ben presente e radicato – conclude Giannini – dal momento che la casa è da essi considerata più un bene comune, che una ricchezza da tutelare e da difendere”.
Energia, Regione Lazio: “Contro caro bollette inquilini Ater non pagheranno aumenti fino a dicembre”
ROMA – Contro il ‘Caro bollette’ la Regione Lazio ha deciso che gli inquilini degli appartamenti di proprietà dell’Ater non pagheranno gli aumenti delle utenze domestiche di luce e gas.
La Regione, infatti, si farà carico degli eventuali incrementi fino al prossimo dicembre, prendendo a riferimento le bollette dell’anno precedente e calcolando la differenza dovuta alla crisi energetica. In questo modo i cittadini che vivono nelle oltre 40mila case della Capitale e di tutto il Lazio avranno un aiuto concreto e immediato per affrontare l’attuale emergenza economica. Il provvedimento si è reso necessario dopo una stima dell’aumento dei costi, tariffe insostenibili per le famiglie che abitano nelle strutture dell’Ater, e inciderà sulla vita delle persone offrendo un supporto a chi già si trova in difficoltà.
Le somme necessarie coprire le spese previste saranno inserite nel bilancio regionale in approvazione entro la fine dell’anno. Così in una nota la Regione Lazio.
Edilizia pubblica: completati gli interventi nel complesso Ater di Garbatella
ROMA- Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha visitato il complesso Ater di via Edgardo Ferrati 1 nel quartiere della Garbatella, dove sono terminati i lavori di riqualificazione delle palazzine di edilizia residenziale pubblica.
Hanno preso parte all’iniziativa l’assessore regionale all’Urbanistica e alle Politiche abitative, Massimiliano Valeriani, e il presidente del Municipio VIII di Roma Capitale, Amedeo Ciaccheri.
In occasione del centenario della Garbatella, la Regione Lazio e l’Ater hanno messo in campo un programma di opere di riqualificazione e manutenzione con un investimento complessivo di oltre 1,2 milioni di euro, che ha interessato alcuni edifici storici del quartiere.
In particolare, sono stati realizzati numerosi interventi sui muretti di cinta dei vari lotti ed è stata completata la ristrutturazione delle palazzine: nello specifico i lavori hanno riguardato il rifacimento e l’impermeabilizzazione delle coperture, il ripristino dei danni causati dalle infiltrazioni, il recupero delle facciate e degli intonaci ammalorati, il restauro dei balconi danneggiati e la sostituzione degli infissi. Sono stati riqualificati anche i giardini e le aree verdi all’interno del complesso Ater.
Completati inoltre gli interventi per portare la fibra ottica in 178 alloggi di edilizia pubblica della Garbatella. Il piano di installazione della banda larga sta raggiungendo le periferie di Roma per oltre 16.000 unità immobiliari: attualmente la rete veloce è stata già collegata a oltre 11.240 appartamenti Ater, mentre i restanti 4.850 alloggi verranno raggiunti dalla fibra ottica entro la fine dell’anno.
Assegnati infine circa 30 locali commerciali Ater tramite gara pubblica con un costo di locazione calmierato (agevolazione del 50%) per creare nuove opportunità di rilancio economico e culturale del quadrante: laboratori artigiani, start-up e associazioni locali, sono diverse le realtà che hanno usufruito di questa opportunità, contribuendo a valorizzare il tessuto sociale del quartiere.
Roma, Zingaretti, bene azione condotta da Prefettura e Ater per ripristino legalità
ROMA- “Grazie alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine e della polizia locale che all’alba di questa mattina, al fianco di funzionari dell’Ater di Roma, azienda regionale che gestisce quasi 50.000 alloggi di edilizia pubblica nella capitale, hanno sgomberato da alloggi popolari occupati senza alcun titolo, due famiglie appartenenti alla ‘ndrangheta di una delle più grandi piazze di spaccio, Marando e Pupillo, noti alle forze dell’ordine. L’azione coordinata dal tavolo cittadino, con la regia del Prefetto Matteo Piantedosi, che ringrazio, continua a concretizzarsi nei quartieri che troppo spesso riempiono di inchiostro i giornali di cronaca nera. Oggi a San Basilio, come a Tor Bella Monaca (Moccia), si è intervenuti nell’estromettere chi con prepotenza ha occupato, senza alcun titolo, alloggi pubblici. Occupazioni abusive che molte volte sono perpetrate per affermare un ‘certo potere’ sul territorio. Le istituzioni ci sono e come già fatto, continueranno nell’azione congiunta volta a sradicare il malaffare e la criminalità in diversi quartieri romani, al fianco di associazioni e cittadini che lottano ogni giorno per la legalità”. Così in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
15 milioni per il recupero del complesso dei Santi Simone e Giuda, altri 315 per la provincia
di DIEGO GALLI –
VITERBO – Un collegio di merito per studenti meritevoli e un centro di recupero per donne in difficoltà: ecco come il complesso del monastero dei Santi Simone e Giuda si trasformerà nei prossimi 4 anni. I primi mesi del 2026, infatti, sono il termine per il quale il collaudo dell’immobile dovrà essere effettuato, pena la perdita del ricco finanziamento di circa 14 milioni che è stato destinato al recupero.
A illustrare i lavori, nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina, il presidente dell’Ater Ivan Grazini, il direttore Fabrizio Urbani, l’assessore regionale Massimiliano Valeriani e il consigliere regionale Enrico Panunzi. Presenti in sala anche il neo eletto presidente della provincia Alessandro Romoli, il rettore dell’Unitus Stefano Ubertini e la direttrice della Asl Daniela Donetti.
“Il progetto – come illustrato mediante delle slide da Grazini – è legato al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare e prevede, come obiettivo, anche quello di riportare al suo antico splendore questo complesso monastico risalente al 1290”.
La struttura, da molti viterbesi conosciuta semplicemente come “l’ex ricovero dei malati cronici”, affonda le radici nella sua storia in quella della Viterbo medievale e, anche per questo, i lavori che nelle prossime settimane avranno inizio, saranno di importanza cruciale. Il progetto, per l’altissimo valore storico della struttura, è stato realizzato in accordo con la Soprintendenza dei beni culturali.
“Se siamo qui questa mattina vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro – ha dichiarato, con grande soddisfazione, l’assessore regionale Valeriani – reso possibile solo da un grande impegno sinergico tra tutte le parti in gioco, in particolare Ater, Regione, Università della Tuscia e Asl”.
Da sx: il consigliere Panunzi e l’assessore Valeriani
I 14.6 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture, tuttavia, non sono che una piccola parte del grandissimo piano di recupero di molti immobili presenti nella Tuscia. Il totale, di circa 329 milioni di euro, permetterà a una buona fetta della provincia di rinnovarsi e di ridare vita a molte strutture.
“Altri 240 milioni di euro – ha aggiunto Valeriani – saranno destinati dalla Regione ai Comuni del Lazio. Un grande progetto, che vede realizzare finalmente i nostri intenti manifestati 10 anni fa, per effettuare una rivoluzione copernicana su tutto il nostro territorio. Come direbbe il nostro presidente Nicola Zingaretti: ‘Il cambiamento non è distruggere, ma realizzare e lasciare qualcosa dopo di noi'”.
Da parte di Valeriani, tuttavia, anche una strigliata ai Comuni della Tuscia: “Molte amministrazioni sono in ritardo con la presentazione dei progetti. Non c’è tempo da perdere, o l’Europa si riprenderà i fondi messi a disposizione. Prego che questi Comuni lavorino sodo per recuperare il tempo perduto per il bene dei tanti immobili di altissimo valore storico e artistico che risiedono nei loro territori di competenza. Questo è il momento di riqualificare i nostri beni, grazie a dei finanziamenti che mai erano stati visti prima d’ora”.
Il rettore Unitus Stefano Ubertini
La direttrice Asl Daniela Donetti
In primo piano a sx: il neo presidente della provincia Alessandro Romoli
Entusiasta del progetto riguardante il recupero dei circa 5700 mq del complesso dei Santi Simone e Giuda, anche il consigliere Enrico Panunzi: “Con questi lavori, risaneremo finalmente una ferita che Viterbo porta con sé da moltissimo tempo. Inoltre, altre opere permetteranno di dare nuova vita a strutture presenti nei territori di Sipicciano, Vetralla, Corchiano e Castiglione in Teverina”.
Complimenti, per il grande impegno, anche il rettore Ubertini dell’Unitus, convinto che questo enorme progetto concederà lustro alla città di Viterbo, sempre più diretta verso il divenire una “grande città universitaria”.
La storia del complesso
Il complesso sorge su un’area che la tradizione identifica con il sito dove l’Imperatore Federico II aveva iniziato lavori per la costruzione di un palazzo imperiale mai completamente terminato, che venne abbandonato dopo la sua scomunica e la deposizione decretata da Papa Innocenzo IV. Su quella che era detta “Piazza dell’Imperatore”, intorno al 1290, fu fondato un ospizio per i pellegrini, per ordine del Vescovo di Viterbo Pietro Il di Romanuccio, che mori nei primi mesi del 1312 lasciando l’ospedale ai monaci armeni dell’ordine di San Basilio, i quali lo intitolarono ai Santi Simone e Giuda. Identica intestazione ebbe la chiesa edificata col permesso dello stesso vescovo,
Dopo una lunghissima serie di passaggi di proprietà, il 26 aprile 1479 Papa Sisto IV consegnò la struttura alle Suore Terziarie Francescane. Alla morte della fondatrice, la congregazione si sciolse ed il monastero fu abbandonato. Dopo altre vicende, il monastero fu assegnato, con Bolla di Papa Innocenzo VIII del 25 settembre 1492, al secondo Ordine di Santa Chiara. Grazie ad una serie di pii lasciti, furono acquistate alcune case limitrofe, per ampliare il monastero e nel 1508 fu ristrutturata la chiesa. Il 26 novembre 1514 venne autorizzata la costruzione di un acquedotto ad uso esclusivo del monastero.
Nel XVIII secolo il complesso subi ancora varie ristrutturazioni e restauri e, con l’avvento di Napoleone, nel 1810, le monache furono allontanate; solo dopo la caduta di Napoleone, nel 1815, le suore poterono tornare nella loro residenza.
Il Comune di Viterbo ne venne in possesso soltanto nel 1909. Dal 1915, il Comune trasferi nell’ex convento alcune sezioni dell’Ospedale Grande degli Infermi, in particolare quella per i
malati cronici o di lunga degenza, mentre parte della chiesa era già stata demolita per formare Largo Colonna. La struttura funse da cronicario fino al 1979, quando malati furono destinati all’Istituto “Villa Immacolata”. Successivamente – e fino al 2003 – vi hanno avuto sede l’Aido, l’Avis, l’Ente Scuola Industriale Edilizia e Affini della Provincia di Viterbo, il Servizio di Nefrologia e di Emodialisi. Una volta trasferiti questi uffici e questi servizi, il complesso immobiliare è andato incontro a un inesorabile degrado, che ha portato all’attuale situazione.
Asia Usb: “L’Ater c’è, adesso risponda concretamente agli inquilini”
TUSCANIA (Viterbo) – Riceviamo e pubblichiamo: “Asia Usb esorta l’Ater a venire a Tuscania per confrontarsi con gli inquilini e presentare progetto e date concreti. Siamo ben lieti che l’Ater risponda, sebbene il sindacato sia stato costretto a ricorrere ad un comunicato stampa.
Prendiamo atto dei 9 milioni di euro spesi in quarant’anni per il quartiere ex Gescal di Tuscania. E’ palese però che gli interventi effettuati non siano stati risolutivi, tanto che oggi il quartiere sembra sopravvissuto ad un bombardamento, con abitazioni che fanno acqua (nel vero senso della parola) da tutte le parti.
300 nuclei familiari aspettano dal 14 febbraio dello scorso anno che i lavori, tanto promessi, siano finalmente realizzati, stanchi di vivere in case fatiscenti, con muffa e infiltrazioni, fino al limite dell’inagibilità.
Come ammesso dallo stesso commissario straordinario Ater Ivan Grazini, Asia Usb ha sempre dimostrato disponibilità e cortesia, molto oltre i propri ruoli e incarichi formali, nell’ottica della tutela degli inquilini e del loro diritto di vivere in modo dignitoso. Vista la disponibilità espressa dal commissario Grazini “a illustrare lo stato dell’arte” rimaniamo a disposizione per un incontro, così come da noi richiesto l’ultima volta dieci giorni fa, o direttamente per un’assemblea nel quartiere ex Gescal. Siamo sicuri che l’Ater mai ha voluto bloccare i lavori di riqualificazione, attendiamo quindi a prova di ciò la data di convocazione”.
Asia Usb: “Case popolari, l’Ater continua a mentire sulle ristrutturazioni”
Riceviamo e pubblichiamo
“Asia Usb chiede spiegazioni pubbliche all’Ater sul progetto di riqualificazione del quartiere ex Gescal di Tuscania.
Più di un anno fa l’Ater ha presentato un progetto di riqualificazione totale per il quartiere ex Gescal di Tuscania.
Quartiere in cui mai sono stati fatti interventi significativi fin dalla costruzione negli anni 70, tanto che molti edifici sono diventati invivibili perché ricoperti di muffa con infiltrazioni e usura che rendono instabili cornici e intonaco.
Dopo gli incontri, l’occupazione della sede Ater di Viterbo e le centinaia di segnalazioni da parte di Asia, grazie alla determinazione degli inquilini, sembrava si fosse arrivati alla soluzione. Il 14 Febbraio 2020, l’Istituto presenta in un’assemblea pubblica un progetto di riqualificazione totale legato a fondi europei con la collaborazione dell’Enea e dell’Università di Viterbo.
Viene chiesta la collaborazione di tutti per iniziare i lavori già nell’estate, sicuramente prima del Natale.
Sindacato e inquilini si attivano, vengono distribuiti e compilati questionari sui consumi attuali e sulle problematiche. Come richiesto dall’Ater, vengono tolti tutti gli ostacoli alla realizzazione del progetto, pronti a veder montare le impalcature.
Poi i tentennamenti.
L’Ater inizia a rispondere a singhiozzo, prende tempo, ogni giorno sembrano comparire nuove difficoltà, passa un altro inverno con recipienti a terra nei salotti a raccogliere l’acqua che filtra.
Asia Usb pretende spiegazioni, esorta il Commissario straordinario Ivan Grazini a tornare a Tuscania e parlare con gli inquilini, motivando concretamente i ritardi.
L’unica risposta è il silenzio.
Asia Usb, al fianco degli inquilini, non permetterà all’Ater di tirarsi indietro di fronte alle promesse e alle sue responsabilità. Le case popolari sono un patrimonio pubblico, pagate con soldi pubblici, che l’Ater, evidentemente disinteressato, sta lasciando all’incuria e al degrado.
Pretendiamo una risposta pubblica e concreta da parte dell’Istituto.”
Asia Usb Viterbo
Elisa Bianchini
Tuscania, presentato il piano di riqualificazione totale del quartiere popolare
L’Ater, sostenuto da Enea e Università, si è impegnato in un progetto di totale riqualificazione dello storico quartiere popolare ex Gescal.
Ieri pomeriggio Ivan Grazini, commissario straordinario dell’Ater, ha raggiunto Tuscania per illustrare il piano di totale riqualificazione del quartiere popolare ex Gescal.
Di fronte ad una sala gremita, l’Ater con la consulenza tecnica di Enea ed Università ha spiegato nel dettaglio gli interventi previsti. In un arco di due anni, verrà effettuato in cappotto isolante per pareti e solai. Gli attuali terrazzamenti, ad oggi la maggior causa di infiltrazioni e danni, verranno alleggeriti e completamente rifatti. Il Comune, coorganizzatore dell’incontro, ha già stanziato in bilancio il rifacimento di strade, marciapiedi e punti luce.
As.I.A. Usb, presente alla presentazione, prende atto con piacere dell’impegno preso da Ater e Comune per restituire un alloggio e un quartiere dignitoso ai residenti. La determinazione degli inquilini, sempre sostenuti dal sindacato, è stata un pungolo per enti e istituzioni, che ha permesso di accendere la situazione sulla gravità dei problemi del quartiere ex Gescal.
As.I.A. Usb, come ha ribadito il rappresentante nazionale Angelo Fascetti, considera la presentazione di ieri un punto di partenza. Il sindacato infatti continuerà ad operare sul territorio per tutelare i diritti e la salute degli inquilini e vigilerà sulla completa realizzazione del progetto.