Disagi attacco hacker, la polizia locale del comune di Viterbo attiva numero di cellulare per emergenze

VITERBO – Il comando di polizia locale del Comune di Viterbo ha attivato un apposito numero di cellulare da utilizzare per reali e concrete emergenze. È il 3663412468, attivo dalle ore 7,45 alle ore 20. Tale servizio è stato messo a disposizione dei cittadini, a seguito dell’attacco hacker ai danni della società Westpole s.p.a., che eroga servizi a PADigitale e che sta provocando disservizi a numerose pubbliche amministrazioni italiane, tra cui il Comune di Viterbo.

Ulteriori aggiornamenti verranno comunicati tempestivamente attraverso i canali ufficiali del Comune di Viterbo.




Attacco hacker a Cloud Urbi, il portale della pubblica amministrazione di Viterbo

VITERBO – “Il Comune di Viterbo, insieme a tanti altri Comuni d’Italia, è coinvolto dall’attacco hacker ai danni della società Westpole s.p.a., che eroga servizi a PADigitale. Tutte le macchine virtuali e i backup della società sono stati compromessi causando il mancato accesso ai servizi. È un attacco molto grave e serio, che da giorni sta bloccando praticamente tutte le funzioni dell’Ente.

Il Comune attraverso la collaborazione delle risorse umane e dei cittadini stessi, sta portando avanti le attività essenziali in maniera analogica, affinché si riscontri il minimo disagio possibile per la cittadinanza, ma disservizi possono essere possibili. Ci scusiamo per gli eventuali problemi che doveste riscontrare nell’accesso ai servizi dell’ente.
Tutti gli aggiornamenti verranno comunicati tempestivamente attraverso i canali ufficiali del Comune di Viterbo”.
A dichiararlo Chiara Frontini, sindaca di Viterbo.



Attacco hacker contro l’Italia “russofona”

di REDAZIONE-

L’Italia è stata ancora una volta sotto attacco da parte degli hacker filorussi, a neanche 48 ore di distanza dalla visita della premier Giorgia Meloni a Kiev. I siti di diverse aziende e istituzioni sono stati presi di mira dal collettivo NoName057 con un attacco Ddos che ha l’obiettivo di smascherare, dicono loro stessi, “l’Italia russofoba”.

Gli investigatori italiani hanno sottolineato come i sistemi di difesa cyber sono riusciti a limitarne gli effetti. Stando a quando il Collettivo ha rivendicato sui propri canali Telegram, l’attacco è partito proprio mentre la presidente del Consiglio era ancora sul suolo ucraino, per rendere omaggio alle vittime di Bucha e incontrare il presidente Zelensky. Gli hacker hanno sostenuto di aver bloccato gli accessi al sito del ministero della Difesa per il fatto che l’Italia sta dando all’Ucraina le armi per difendersi dall’aggressione russa. Per questo motivo, scrivono gli hacker, “continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba”. Sonofiniti nel mirino anche il sito del ministero degli Esteri, quello del Viminale e quello delle Politiche Agricole, il portale per il rilascio della carta d’identità elettronica e quello dei Carabinieri ma anche il sito della banca Bper e quello della società di utility A2a nonché quello del gruppo Tim. L’attacco è di tipo Ddos (Distribuited denial of service): i server che gestiscono i siti vengono presi di mira da migliaia di false richieste di accesso che ne rallentano il funzionamento e li rendono irraggiungibili. Sono scattate immediatamente le procedure di sicurezza e sono stati bloccati tutti gli accessi provenienti da indirizzi Ip all’estero. Il risultato è che l’accesso ai siti non è stato, per il momento, bloccato, ma solo rallentato.




D’Amato: “Entro il 13 agosto dovrebbe ripartire il sistema informatico della Regione Lazio”

di REDAZIONE-

VITERBO- Entro il 13 agosto il sistema della Regione Lazio che ha subito un attacco hacker dovrebbe ripartire. E’ stato l’assessore regionale  alla Sanità, Alessio D’Amato, presente ieri al presidio ospedaliero di Montefiascone, a indicare questa data.  D’Amato ha ricordato che il tema della sicurezza dei sistemi infirmatici è di carattere nazionale e come poteva accadere a qualsiasi altra realtà o regione. Ha evidenziato come sia necessario che la pubblica amministrazione debba alzare i livelli di sicurezza per la parte informatica. D’Amato comunque pensa  che il sistema informatico del Lazio possa  ripartire entro il 13 agosto. Nel frattempo è possibile prenotare visite e prestazioni, mentre non ha subito stop la rete delle urgenze e dei Pronto soccorso.  Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo su reati molto gravi, compreso quello di terrorismo informatico.




Covid. Cittadini (Aiop): “Attacco hacker Lazio campanello allarme, tutelare dati sanitari”

ROMA- “L’attacco hacker al sistema informatico regionale del Lazio è un preoccupante campanello d’allarme per il futuro, per la sicurezza e la tutela dei dati sanitari”. Lo afferma Barbara Cittadini, presidente di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, che aggiunge: “Occorre promuovere in tempi rapidi uno sviluppo digitale dei servizi offerti. Non solo la componente di diritto pubblico della sanità, ma anche quella di diritto privato può essere ugualmente messa a rischio da eventuali intrusioni hacker. Noi siamo pronti a investire sulla formazione del personale e su nuove figure professionali, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza cibernetica, un tema che sta assumendo grande rilievo”. In questa direzione, precisa Cittadini, “la nascita di un’Agenzia nazionale sulla cybersicurezza è un segnale importante da parte del Governo. Occorre preservare e tutelare la privacy dei pazienti e allo stesso tempo garantire la massima integrità degli archivi. Auspico che con le risorse comunitarie del Pnrr si possano sviluppare utili progetti di difesa, avviando un’attività di formazione mirata e diffusa, considerato anche il vertiginoso aumento dei casi di reati informatici” conclude.

 




Cisl Medici: “Cisl Medici Lazio: lettera al direttore del giornale sul blocco della rete informatica portale Salute Lazio

Riceviamo dalla Cisl Medici e pubblichiamo: “Gentile Direttore, in queste ore gli organi di stampa hanno evidenziato che il sistema informatico della Regione Lazio è stato attaccato da hacker e non sappiamo ancora quali ripercussioni graveranno sui cittadini qualora non si possa ripristinare il sistema che peraltro serve ad erogare le prescrizioni di farmaci ed accertamenti diagnostici.
Era il 25 gennaio quando la Cisl Medici Lazio cercò, con una lettera aperta, di stimolare la riflessione su un tema che avrebbe potuto determinare disagi crescenti agli assistiti, ovvero l’adozione della ricetta dematerializzata quale unico strumento prescrittivo.
Ora, stando alle notizie disponibili, c’è il blocco completo del portale Salute Lazio.
I medici che ne sono ancora in possesso probabilmente faranno ricorso all’uso di fogli residui dei ricettari cartacei, quelli bianchi e rossi per intenderci, che avrebbero dovuto essere non più utilizzati.
Infatti sulla base anche di recentissime e meno recenti circolari emanate da Regione Lazio, Aziende ospedaliere e da Asl, ormai si deve prescrivere solo con la ricetta dematerializzata.
Ma i dirigenti medici possono incorrere in provvedimenti, non da ultimo di tipo disciplinare, per la possibile non ottemperanza alle suddette circolari utilizzando in maniera residuale il ricettario cartaceo.
Peró l’impossibilità al rilascio di ricetta dematerializzata al termine della visita medica determinerà un disagio a carico degli assistiti e non da ultimo il potenziale aggravio di spese a carico degli stessi stante il doversi ripresentare presso l’ospedale e/o il distretto. Ció potrebbe dare luogo a forme di proteste ovvero all’instaurarsi di un contenzioso nel caso in cui il medico si trovasse nella necessità di invitare il paziente a ripresentarsi nelle ore o nelle giornate successive considerata comunque la necessità di attendere il ripristino della procedura informatica.
A gennaio come Cisl Medici auspicammo che qualcuno si potesse accorgere della necessità di continuare ad avere la possibilità di prescrizione su cartaceo come alternativa emergenziale a fronte di interruzioni della rete informatica. E questo all’esclusivo scopo di non accentuare i già seri disagi a carico dei pazienti.

Se ne accorsero ben sei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia che in una mozione al Presidente del Consiglio regionale chiesero l’impegno in tal senso a Zingaretti e a D’Amato.

Due mesi dopo, il 17 marzo, come Cisl Medici Lazio e Cisl Medici Roma Capitale/Rieti, tornammo sull’argomento visto che la nostra segnalazione era rimasta inascoltata. Scrivemmo a marzo che il malfunzionamento della piattaforma informatica regionale avrebbe costretto i medici più sensibili, ma anche più temerari, a disattendere circolari regionali ed aziendali che imponevano e impongono il divieto dei ricettari cartacei e dunque a farne ragionevolmente uso per evitare agli assistiti ogni possibile disagio derivante appunto dal mancato istantaneo rilascio della ricetta dematerializzata al termine della visita ambulatoriale.
I medici più accorti presero a specificare sul retro data e ora del rilascio della ricetta cartacea motivandone il rilascio a causa del non funzionamento della rete informatica e dunque assumendosi anche una potenziale responsabilità disciplinare a fronte dei citati editti delle Asl e delle Aziende ospedaliere.
La Cisl Medici ha invocato la sensibilità e l’ascolto da parte delle Istituzioni regionali e delle direzioni aziendali. “Mi sono fatto persuaso”, per citare il commissario Montalbano, che anche stavolta regnerà il silenzio.
Tanto ai piani alti sanno bene che la stragrande maggioranza di noi medici ed operatori sanitari continuerà a lavorare seriamente per evitare disagi ai malati e magari non avrà tempo, modo e maniera di posare in foto celebrative e neppure ricevere benemerenze”.




Attacco hacker al portale Salute Lazio, prenotazioni vaccinali in tilt

di REDAZIONE-

VITERBO- Un attacco hacker da stamani ha mandato in tilt il portale Salute Lazio e la rete vaccinale. In corso le operazioni per evitare che il disservizio di protragga. “Le operazioni relative alla vaccinazioni potranno subire dei rallentamenti. Ci scusiamo per il disagio indipendente dalla nostra volontà”. Così scrive l’Unità di crisi Covid 19

della Regione Lazio. Sono sospese le prenotazioni, mentre continuano le somministrazioni con possibili rallentamenti. L’assessore alla sanità Alessio D’Amato ha evidenziato come si tratti di un “attacco hacker molto potente, molto grave. E’ tutto out. E’ sotto attacco tutto il ced regionale. E’ un attacco senza precedenti per il sistema informatico della Regione. Le procedure di registrazione possono subire rallentamenti. Sto andando a fare un sopralluogo per verificare la situazione”. Accertamenti sono stati avviati dalla polizia postale, d’intesa con la Procura di Roma per capire la “matrice” dell’attacco e se c’è stata eventuale richiesta di riscatto.

 




L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia interviene sull’attacco hacker subito dall’istituto Orioli

VITERBO – Riceviamo dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Comitato Provinciale di Viterbo e pubblichiamo: “Apprendiamo dell’attacco hacker all’istituto superiore “Francesco Orioli” verificatosi l’11 gennaio scorso durante l’open day, in diretta Meet, organizzato nell’ambito delle attività di orientamento scolastico.
A telecamere spente, quelli che non possono non essere definiti delinquenti, hanno scritto sulla chat dell’incontro ingiurie e improperi, profferito insulti e bestemmie all’indirizzo dei presenti, urlato frasi inneggianti a Mussolini.
Si tratta di un episodio gravissimo, e guai a sottovalutarne il significato, a ridurre il tutto a stupidità individuale o derubricarlo a “bravata”, ad atto goliardico e scherzoso. Dietro a questa pratica di irrompere da infiltrati in convegni, incontri, seminari che si svolgono sulle piattaforme digitali (pratica per la quale è stato coniato il neologismo “zoombombing”) si nascondono, il più delle volte, gruppi di disturbo organizzati, e senza dubbio è questo il caso che ha visto colpito l’Istituto Orioli.
Un gruppo inneggiante a Mussolini, organizzato con l’intento di vandalizzare uno spazio pubblico, anzi uno degli spazi pubblici più sacri, quale dovrebbe essere considerato quello della Scuola e della sua vita sociale, informativa, istituzionale.
In epoca Covid gli spazi per il dibattito, il confronto, l’informazione sono già abbastanza ristretti; l’obiettivo e il risultato di questi gruppi criminali, che si muovono con modalità antidemocratiche e squadristiche con il tipico “coraggio” di chi è solito agire vigliaccamente nell’ombra, è di ridurre ulteriormente tali spazi e, di conseguenza, generare insicurezza e limitare ancor più le nostre già limitate libertà.
Si tratta di riflettere, senza indulgenze, sulla matrice di tale fenomeno che peraltro, non a caso, colpisce spesso iniziative promosse e dirette da donne (come in questo caso). L’ANPI di Viterbo esprime pertanto la sua piena e convinta solidarietà alla Preside dell’Istituto Orioli, a tutto il corpo insegnante, agli studenti e alle loro famiglie e auspica che i responsabili del delinquenziale episodio siano presto individuati e chiamati a rispondere dei loro comportamenti”.




Attacco hacker durante l’Open day dell’istituto Orioli

VITERBO-  Attacco hacker su Google Meet all’istituto F. Orioli durante la presentazione online della scuola. La preside Simonetta Pachella dichiara: “Si trovino i responsabili!”. Durante l’open day in diretta Meet dell’istituto F. Orioli, organizzato il giorno 11 gennaio nell’ambito delle attività di orientamento scolastico in entrata per i genitori degli alunni delle scuole medie, l’istituto è stato vittima di una violenta intrusione.

La violazione digitale è stata organizzata da un gruppo di hacker che, a riunione iniziata, ha insultato verbalmente e per iscritto i docenti presenti, i genitori intervenuti e l’intera istituzione scolastica. A telecamere spente, i malfattori hanno proiettato immagini oscene, si sono appropriati degli account dei presenti, hanno scritto sulla chat dell’incontro ingiurie ed improperi a nome dei partecipanti, hanno urlato bestemmie e frasi inneggianti a Mussolini. Alle gravi azioni criminali messe in atto è seguita una denuncia e sono in corso delle indagini da parte della polizia postale. Gli agenti, ai quali la dirigente scolastica, Simonetta Pachella, rivolge un sentito ringraziamento, hanno elementi (foto e registrazioni) che lasciano ben sperare sull’esito delle verifiche. I responsabili di questa ingiusta e grave umiliazione dovranno rispondere delle accuse rivolte (tra le altre, appropriazione indebita di identità di persona, oltraggio, violazione di domini istituzionali, hackeraggio informatico) e saranno chiamati a farsi carico delle responsabilità penali ad esse legate. L’intento dell’istituto è quello di denunciare pubblicamente l’abuso, di rispondere in modo pieno al ruolo educativo proprio delle istituzioni scolastiche e di garantire giustizia alle persone vittime della violenza subita. La dirigente è fermamente convinta della necessità ulteriore di offrire un insegnamento ad un manipolo di delinquenti che, probabilmente, non sono consapevoli delle gravi conseguenze che saranno chiamati ad affrontare. La digitalizzazione dell’istruzione, e più in generale, del settore dei servizi, rappresenta un’importante risorsa in un paese tanto provato dall’emergenza epidemiologica. Dietro le azioni riprovevoli di questi hacker informatici si nascondono persone che si rivelano quindi prive di responsabilità civile e morale. In difesa dei genitori e dei docenti presenti, la dirigente assicura il massimo impegno nella ricerca e nella condanna dei responsabili. La preside e i docenti, sebbene turbati dalla violenza dell’irruzione informatica, continueranno ad offrire il servizio di orientamento per la presentazione della scuola consentendo l’accesso agli open day solo alle persone accreditate.

Istituto F. Orioli




Come proteggere le nostre password

di GIUSEPPE INTAGLIATA –

VITERBO –

In questo appuntamento del ‘Sabato Informatico’ vi darò alcuni consigli su come proteggere e scegliere le password dei nostri account. Una buona password deve contenere almeno 8 caratteri, più è lunga più è sicura, all’interno devono essere presenti simboli, numeri e lettere, alternando maiuscole con minuscole. Non bisogna mai creare una password che contenga il nostro nome o dei nostri cari, date di nascita o altri dati a noi facilmente riconducibili (sarebbe facilmente scoperta). Se non avete le idee chiare su come creare una password efficace potete affidarvi ad una funzione gratuita che offre il browser Google Chrome: vi creerà automaticamente una password efficace con simboli, lettere e numeri. Potete, ovviamente, modificare a vostro piacimento la password ottenuta. Un altro consiglio è annotarsi le password solo su agende o diari che non portiamo spesso in giro perché, in caso di furto, non sarà l’agenda la sola cosa rubata.

Un ottimo sistema per creare password efficaci, ma facili da memorizzare, è quello di utilizzare una breve frase, o nome e cognome di qualcuno (conoscente o personaggio pubblico), sostituire le vocali con alcuni numeri somiglianti, magari usando anche caratteri speciali: prendiamo per esempio il nome Paolo Bonolis, potrebbe diventare la password P@0l0B0n0li$ , Francesco Totti diverrebbe Fr@nc3sc0T0tt1, e così via.

Bisogna, inoltre, avere l’accortezza di utilizzare una password specifica per ogni account: immaginiamo che qualcuno riesca a “bucare” un nostro account, sarebbe facile risalire ed ottenere il controllo di tutti i servizi a noi riconducibili. Sono state rese note molte violazioni di server di società private e pubbliche, di piattaforme social, di banche o circuiti di carte di credito. Durante questi attacchi, gli “hackers” (coloro che penetrano abusivamente in una rete) hanno trafugato migliaia di password ed username creando delle liste che vengono vendute nel dark web (la parte sommersa e non controllata di internet) per commettere furti d’identità e altri crimini. Molti sono inconsapevoli che le proprie credenziali sono state trafugate, sia perché le aziende non amano pubblicizzare questi avvenimenti, sia perché queste notizie non generano molto clamore e passano quasi inosservate.

Per vedere se le nostre password sono state rubate è possibile fare un controllo a questo indirizzo . Inserendo la propria e-mail sarà possibile scoprire se siamo stati vittima di furto di credenziali. Cosa fare in caso di positività? Niente panico! Cambiare immediatamente tutte le vostre password online, magari abilitando l’autenticazione a due fattori (ogni piattaforma ha il suo sistema), scegliendone di sicure.

Una buona regola per garantire ulteriore sicurezza è cambiare frequentemente i nostri dati di accesso, vanificando così eventuali tentativi di violazione messi in atto e costringendo gli hackers a ricominciare nuovamente “il lavoro”.

Per chi pensasse che queste cose succedono agli altri, voglio rammentare che nel solo mese di gennaio del 2019 è stato reso pubblico il furto di 22 milioni di password e la compromissione di 772 milioni di indirizzi di posta elettronica.