Viterbo e alcuni comuni della provincia partecipano al banco farmaceutico (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO – Dal 7 al 13 febbraio si svolgerà la 23esima giornata di raccolta del farmaco, organizzato dal Banco Farmaceutico a livello nazionale, alla quale, per la prima volta, ha partecipato anche la nostra città, con il coinvolgimento di due farmacie comunali e di altre cinque in provincia.
Questa mattina, alla presenza della sindaca Chiara Frontini, Salvatore Menditto presidente dell’ordine dei farmacisti e Michela Troscia presidente Apici (associazione invalidi civili e cittadini anziani) sono stati resi noti i risultati dell’iniziativa.
” Un’iniziativa a carattere nazionale, ha detto la sindaca Frontini, alla quale Viterbo aderisce per la prima volta. Le farmacie comunali non possono prescindere dalla loro natura pubblica con valenza e attenzione alle fasce più fragili. Ci teniamo a rimettere in circolo la solidarietà e continuare a investire su Francigena anche in questo modo”.
“Un aiuto consistente- ha riferito Salvatore Menditto- che ha visto la raccolta di ben 565 confezioni: 142 confezioni di farmaci raccolti in città e 423 in provincia”.
“I farmaci- ha spiegato Michela Troscia- verranno distribuiti alle famiglie indigenti, in particolare, alle persone fragili con presenza di bambini”.

 

 




X rapporto sulla povertà sanitaria di Banco farmaceutico

Nell’anno in corso, le persone in condizioni di povertà assoluta sono 5 milioni 571 mila persone (9,4% della popolazione residente). Circa il 7% di queste (pari a 390 mila individui) si è trovato in condizioni di povertà sanitaria. Ha dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.806 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure.

Nonostante l’impronta universalistica del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini. In particolare, nel 2021 (ultimi dati disponibili) il 43,5% (cioè 3,87 miliardi di euro) della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie (+6,3% rispetto al 2020), con profonde differenze tra le possibilità di quelle povere e quelle non povere.

Una persona indigente, ha a disposizione un budget per la salute pari a soli 9,9 euro al mese, mentre una persona non povera ha a disposizione sei volte tanto, cioè 66,83 euro mensili. Limitandoci al budget per l’acquisto di farmaci, i poveri hanno a disposizione solo 5,85 euro, mentre i non poveri 26.

È quanto emerge dal 10° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e ABOCA da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico). I dati sono stati presentati il 12 dicembre 2022 in un convegno promosso da Banco Farmaceutico e AIFA.

Il 60% della spesa sanitaria dei poveri è destinata alla spesa per farmaci a fronte dell’equivalente 38% delle famiglie non povere. Questo perché il SSN non offre alcuna copertura per i farmaci “da banco”, non avendo introdotto distinzioni tra chi è sotto la soglia di povertà e chi è al di sopra.

Le difficoltà economiche lambiscono anche le famiglie non povere: nel 2021 hanno cercato di ridurre le spese sanitarie (rinunciando o rinviando a visite mediche/accertamenti periodici) complessivamente oltre 4 milioni 768 mila famiglie (10 milioni 899 mila persone), di cui quasi 639 mila (1 milione 884 mila persone) in povertà assoluta. La rinuncia alle cure è stata praticata da 27 famiglie povere su 100 a fronte di 13 famiglie non povere su 100, per un totale di 15 famiglie su 100.

«La povertà sanitaria continua a rappresentare un grave problema per migliaia di famiglie povere, mentre sacrifici e rinunce riguardano sempre più spesso anche quelle non povere. Purtroppo, le condizioni di chi vive in Italia non sono destinate, nell’immediato futuro, a migliorare; questo, a causa di alcuni effetti persistenti della crisi economica derivata dalla pandemia, e della grave situazione internazionale. Speriamo che i dati del nostro Rapporto siano letti con attenzione dalle istituzioni, e che rappresentino per esse uno strumento per comprendere più a fondo i bisogni di chi è in difficoltà e attuare, così, misure e politiche in grado di rispondervi con efficacia», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.




Emergenza povertà, il Cisom al fianco del banco farmaceutico

ROMA– Torna, dall’8 al 14 febbraio, l’appuntamento con la ventiduesima edizione della Giornata di raccolta del farmaco promossa dal Banco Farmaceutico, che vede la partecipazione, tra gli altri, dei volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM, che saranno presenti in molte città italiane.

La pandemia da Covid–19 e la crisi socioeconomica che ne è scaturita ha visto ampliare la platea di soggetti fragili e bisognosi. Le conseguenze dell’emergenza sanitaria hanno avuto pesanti ripercussioni anche su fasce di popolazione che prima, pur vivendo una situazione di precarietà, riuscivano a provvedere al proprio sostentamento e che ora sono precipitate in una situazione di povertà assoluta.  “Donare uno o più farmaci è un piccolo gesto di solidarietà per chi lo fa ma che può cambiare la vita di chi ne ha bisogno – spiega Gerardo Solaro del Borgo, Presidente del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – A chiedere aiuto sono persone che a seguito della pandemia si sono trovate senza un impiego stabile, con poca disponibilità economica per acquistare il minimo indispensabile, come cibo e medicinali. Come dimostra quotidianamente il nostro impegno al fianco di chi è in stato di bisogno, il diritto alla salute di tutti per noi è sacrosanto. Siamo dunque felici di essere al fianco di Banco Farmaceutico anche quest’anno e di promuovere questa importante iniziativa di solidarietà”. Chiunque potrà contribuire acquistando un prodotto da banco o un medicinale senza obbligo di prescrizione presso una delle farmacie che aderiscono all’iniziativa e consegnandolo ai volontari CISOM presenti all’interno dell’esercizio commerciale. Successivamente i medicinali verranno distribuite alle persone e alle famiglie indigenti individuate sul territorio.

 Il 12 febbraio, i volontari CISOM saranno a Roma con la promozione e raccolta dei farmaci da banco, cioè senza ricetta, da destinare a chi vive in povertà sanitaria. Appuntamento presso la Farmacia Cantù in Piazza Cesare Cantù, Farmacia Dr. Di Nardo in Viale dei Colli Portuensi 30, Farmacia Di Rollo in Via I. Bodio 75, Farmacia Gallia in Via Gallia 102 e Farmacia Ragusa in Via Taranto 111.  A Soriano, invece, saranno presso la Farmacia Belati Zagoreo in piazza Vittorio Emanuele II 19/22. A Fabrica di Roma presso la Farmacia Faleri in Via Falerina 23. A Vignanello presso la Farmacia Lupi in Via Roma 2d. A Ciampino, presso la Farmacia comunale 2 Kennedy in Piazza J. F. Kennedy, 17 e la Farmacia comunale 3 Dei Francesi in Via Mura Dei Francesi, 164.




Fondazione Banco Farmaceutico XXII GIORNATA di raccolta del Farmaco Febbraio 2022

Nella città di Roma si svolgerà LA RACCOLTA DEI FARMACI dal giorno 8 al 14 Febbraio; ogni giorno migliaia di persone non possono permettersi di acquistare farmaci di cui hanno bisogno e il loro numero a causa dell’emergenza Covid-19 è cresciuto sempre di più.

Scopo è aiutarle, raccogliendo medicinali per consegnarli agli enti caritativi che accolgono gli indigenti per farlo, abbiamo avuto la disponibilità di farmacisti nel Municipio Roma XV.

In Italia oltre 5000 farmacie hanno aderito all’iniziativa nel rispetto delle normative anti Covid predisposte.

Come delegata del Municipio Roma XV e volontaria in questo secondo anno con il nostro gruppo abbiamo incrementato la nostra presenza e siamo più che soddisfatti, riceviamo continue richieste di aiuto e siamo molto determinati, le persone ci aiutano anche al di là di questi eventi programmati con atti concreti e non che può farci felici, come delegata territoriale intendo divulgare ed incrementare il più possibile questa iniziativa, un piccolo gesto può aiutare veramente tanto, per questo invito anche in questa fase nel vivo comunque anche a fare una telefonata per voler approfondire l’argomento e perché no partecipare.

Sonia Costantini




9°Rapporto sulla povertà sanitaria di Banco farmaceutico

Nel 2021, almeno 597.560 persone povere non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno. Si tratta di 163.387 persone in più rispetto alle 434.173 del 2020. Si è registrato, quindi, un incremento del 37,63% di persone in povertà sanitaria. L’aumento deriva dalla pandemia da Covid-19 che ha arrecato gravi danni alla salute e al reddito di milioni di residenti.
È quanto emerge dal 9° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici da
OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico). I dati, rilevati attraverso la rete dei 1.790 enti assistenziali convenzionati con il Banco ed elaborati da OPSan, sono stati presentati il 16 dicembre 2021, in un convegno in diretta streaming promosso da Banco Farmaceutico e AIFA.

Nonostante il forte universalismo del nostro Servizio Sanitario Nazionale, il 42,2% della spesa farmaceutica è a carico delle famiglie, che nel 2020 (ultimi dati disponibili) hanno speso 8,7 miliardi di euro su un totale di 20,5 miliardi.

Chi è povero ha in media un budget sanitario pari a 10,25 euro, meno di 1/5 (17%) della spesa sanitaria di chi non è povero (60,96 euro mensili). Per le famiglie povere, inoltre, ben il 62% della spesa sanitaria (6,37 euro) è assorbita dai farmaci e solo il 7% (0,75 euro) è dedicata ai servizi dentistici. Questo determina esiti problematici, poiché ai servizi dentistici si ricorre spesso in funzione preventiva oltre che terapeutica. Le famiglie non povere, invece, destinano il 43% del proprio budget sanitario mensile (25,94 euro) all’acquisto di medicinali e il 21% ai servizi dentistici (12,6 euro)

Sia i poveri, sia i non poveri, compiono un “investimento” o un “sacrificio” simile per tutelare la propria salute. Il peso della spesa sanitaria sul totale della spesa per consumi si attesta, per entrambi, su valori molto simili (2% vs. 1,6%) anche se con valori monetari molto distanti (60,96 euro vs. 10,25 euro).

Le difficoltà riguardano tutti i residenti, poveri e non poveri: nel 2020 il 15,7% delle famiglie italiane (4 milioni 83 mila famiglie, pari a 9 milioni 358 mila persone) ha risparmiato sulle cure, limitando il numero delle visite e degli accertamenti o facendo ricorso a centri diagnostici e terapeutici più economici. Hanno fatto ricorso a una di queste strategie 33 famiglie povere su 100 e 14 famiglie non povere su 100.

A causa della crisi economica derivante dalla pandemia, molte persone sono state spinte in una situazione di indigenza, e chi già era povero vive una condizione di ulteriore marginalità. Il nostro Rapporto rappresenta non tanto e non solo un’analisi sociologica e statistica della povertà, quanto uno strumento per consentire a Banco Farmaceutico di poter fare meglio il proprio lavoro (raccogliere farmaci per gli indigenti) e per smuovere idee e coscienze, fornendo al dibattito alcuni suggerimenti in termini di politiche pubbliche. Crediamo in particolare che, sia nell’ambito del PNRR, sia in quello delle strategie sanitarie generali, occorra valorizzare adeguatamente il ruolo sussidiario del Terzo settore. Crediamo sia sufficiente guardare a ciò che già esiste. A quello che accade, per esempio in alcune regioni, dove gli enti assistenziali hanno assunto una funzione di sistema non ignorabile dalle istituzioni pubbliche, le quali considerano tali enti partner delle politiche sanitarie, coinvolgendole talora nella co-progettazione del welfare locale a sostegno dei poveri», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.