Costruire memorie e responsabilità: il viaggio educativo contro il bullismo e per l’inclusione

Si conclude lunedì 7 aprile il progetto di educazione alla legalità “Costruire memorie e responsabilità”, partito il 27 gennaio scorso, promosso dal Comune di Montalto di Castro e reso possibile grazie a un finanziamento specifico per la legalità del Ministero dell’Interno.

Il 7 aprile, alle ore 9:45, presso il Teatro comunale Lea Padovani, si terrà l’ultimo incontro con gli studenti delle scuole di Montalto e Tarquinia che incontreranno Teresa Manes, la mamma di Andrea Spezzacatena, autrice del libro “Andrea oltre il pantalone rosa”.

Interverranno il sindaco Emanuela Socciarelli, il dirigente dell’istituto Comprensivo di Montalto di Castro Marianna De Carli e la Senatrice Monica Cirinnà. Modererà l’incontro la psicologa Elena Penzavalli.

Durante questo percorso gli studenti hanno avuto l’occasione di approfondire temi cruciali come il bullismo e l’accettazione delle diversità, ma anche a creare uno spazio di dialogo e riflessione sulla convivenza civile e il rispetto delle regole.

Con la proiezione al teatro del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, la storia di Andrea è entrata a far parte delle vite di tanti giovani che hanno così potuto vedere quanto, parole e azioni apparentemente superficiali, possono generare dolore e sofferenza in chi le riceve.

La voce di Teresa Manes chiuderà dunque un percorso che questa amministrazione ha voluto intraprendere con i giovani affinché comprendano giorno dopo giorno il valore della responsabilità sociale.




“Bullismo e Cyberbullismo – Educazione e prevenzione per una ‘Generazione Online’”: incontro di sensibilizzazione in Provincia

VITERBO – Si è svolto nella mattinata odierna, presso la Sala Conferenze Benedetti dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, l’incontro intitolato “Bullismo e Cyberbullismo – Educazione e prevenzione per una ‘Generazione Online’”, organizzato con l’obiettivo di sensibilizzare studenti, famiglie e istituzioni scolastiche sui pericoli legati al bullismo e al cyberbullismo, promuovendo al contempo strategie di educazione e prevenzione.

La sala, gremita di studenti provenienti dai Centri Provinciali di Formazione Professionale (CPFP), ha accolto numerosi esperti che hanno affrontato il tema da diverse prospettive, analizzando le dinamiche psicologiche e sociali che stanno alla base di questi fenomeni.

Ad aprire l’evento è stato il Dott. Ciarlanti dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, che ha portato i saluti istituzionali e sottolineato l’importanza di momenti di confronto come questo, fondamentali per la crescita educativa e sociale dei giovani.

Le tematiche dell’incontro sono state approfondite dagli interventi di figure di spicco del territorio:

  • Dott.ssa Paola Conti, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo e Coordinatrice del Gruppo Violenza di Genere, che ha illustrato i risvolti legali e le responsabilità penali connesse ai comportamenti di bullismo e cyberbullismo.
  • Dott. Fabio Zampaglione, Vice Questore Vicario della Questura di Viterbo, che ha evidenziato l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare i fenomeni di violenza tra i giovani e nel promuovere percorsi di educazione alla legalità.

L’evento è stato promosso dalla collaborazione tra l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, rappresentata dalla Dott.ssa Cristina Franceschini – responsabile dei Corsi di Alta Formazione “Violenza di Genere” e “Operatore di Ascolto Sportello Antiviolenza” – e i Centri Provinciali di Formazione Professionale, guidati dalla Dott.ssa Carla Mazzetti, Funzionario della Regione Lazio e Direttrice del CPFP di Via Richiello a Viterbo.

La Dott.ssa Carla Mazzetti ha aperto i lavori ringraziando l’Amministrazione Provinciale di Viterbo per l’ospitalità e sottolineando il valore educativo dell’incontro, volto a offrire agli studenti un momento di riflessione su un tema di stringente attualità.

Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni che purtroppo colpiscono molti giovani, spesso nascosti dietro lo schermo di uno smartphone o di un computer – ha affermato la direttrice –. È nostro dovere, come istituzioni scolastiche, fornire ai ragazzi gli strumenti per riconoscere queste dinamiche e difendersi da esse. Eventi come questo rappresentano un tassello fondamentale nel percorso educativo dei nostri studenti”.

La Dott.ssa Mazzetti ha inoltre evidenziato l’importanza di ascoltare i giovani, ponendo al centro del discorso il ruolo della scuola come luogo sicuro, dove ogni studente deve sentirsi accolto e tutelato.

Non tutto è bullismo o cyberbullismo, ma è fondamentale saper cogliere i segnali e intervenire tempestivamente – ha aggiunto –. Il nostro obiettivo è garantire un ambiente scolastico sereno, inclusivo e attento alle esigenze dei ragazzi. Non possiamo permettere che episodi di violenza, anche se apparentemente ‘silenziosi’, minino il benessere psicologico dei nostri studenti”.

La direttrice ha infine rivolto un messaggio diretto agli studenti presenti, sottolineando come il valore delle relazioni autentiche non possa essere sostituito da interazioni virtuali basate su like o commenti.

“Lo slogan della nostra locandina, ‘Un abbraccio vale più di mille like’, vuole ricordarci l’importanza del contatto umano e della solidarietà – ha concluso –. È solo costruendo relazioni vere e rispettose che possiamo contrastare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo”.

L’incontro ha fornito agli studenti strumenti pratici per comprendere le dinamiche di bullismo e cyberbullismo e per riflettere sul loro ruolo attivo nella prevenzione di questi fenomeni. Le testimonianze delle autorità presenti hanno reso chiaro come la lotta al bullismo sia una responsabilità collettiva, che coinvolge istituzioni scolastiche, famiglie e forze dell’ordine.

Il Sistema di Formazione Professionale della Provincia di Viterbo continuerà a promuovere eventi e iniziative di questo tipo, affinché la scuola rimanga un luogo sicuro, inclusivo e capace di educare i giovani non solo dal punto di vista tecnico e professionale, ma anche umano e sociale.

Per ulteriori informazioni sulle iniziative e i percorsi formativi offerti dai CPFP della Provincia di Viterbo, è possibile visitare il sito ufficiale: www.sfpviterbo.it.




Bullismo e cyberbullismo, a Tarquinia conclusi due incontri per un importante momento di riflessione

TARQUINIA ( Viterbo) – Il 5 e 7 febbraio, il teatro comunale “Rossella Falk” di Tarquinia ha ospitato due incontri sul tema del bullismo e del cyberbullismo, rivolti agli studenti delle scuole medie e superiori. I due eventi sono stati un’occasione per sensibilizzare i giovani su un problema sempre più urgente, promuovendo riflessione, consapevolezza e discussione attiva. L’Amministrazione comunale ringrazia i relatori che hanno contribuito al successo di queste giornate, offrendo il loro prezioso contributo professionale e creando un ambiente stimolante per i ragazzi: l’avvocato Paolo Pirani, componente dell’organismo di controllo UCPI (Unione Camere Penali Italiane), il criminologo e già commissario di polizia Antonio Mancini, la psicologa e psicoterapeuta familiare Claudia Rossetti, la dottoressa Giada Fiume, fondatrice del Cepib, e le psicologhe e psicoterapeute Sabrina Pontani, Monica Bilello, Valentina Biagini e Mara Minciotti. I ringraziamenti sono poi estesi alle dirigenti scolastiche degli istituti, ai docenti accompagnatori e a tutti gli studenti per la loro proficua partecipazione, al Cinema Arthouse e al direttore artistico del teatro Giancarlo Capitani, per la loro disponibilità e attenzione ai dettagli organizzativi che hanno reso possibile realizzare i due appuntamenti. “Sono certa che il lavoro di oggi dia risultati importanti domani – afferma l’assessora alla pubblica istruzione Sara Corridoni -. La sinergia con le realtà scolastiche è ciò che permette di cogliere le opportunità per creare ambienti di crescita per tutti. Questa è politica dei pari diritti e opportunità che vogliamo attuare, rendendo visibili gli invisibili. Per questo motivo un particolare ringraziamento va al sindaco Francesco Sposetti, per aver mostrato sensibilità e interesse verso tali tematiche, e a tutti i colleghi di maggioranza, assessori e consiglieri, che hanno condiviso e sostenuto queste iniziative”. “Vogliamo costruire una città in cui i giovani e la cultura siano al centro della realtà quotidiana – dichiara il sindaco Francesco Sposetti -. Negli ultimi mesi, abbiamo visto esempi di collaborazione, dove ognuno porta con sé idee uniche e talenti speciali e che, solo collaborando, possono essere trasformati in risultati concreti. Abbiamo progetti ambiziosi per il benessere dei tarquiniesi, che stiamo portando avanti con tutti i componenti dell’Amministrazione”.




Bullismo, Rocca: “Nessun atto di sopraffazione, di violenza fisica o morale potrà trovare cittadinanza nel Lazio”

ROMA- «Oggi è la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, fenomeni particolarmente odiosi e rischiosi che colpiscono soprattutto i nostri ragazzi. Nessun atto di sopraffazione, di violenza fisica o morale potrà trovare cittadinanza nel Lazio: anche per questo abbiamo rafforzato l’assistenza psicologica nelle scuole della nostra Regione, attivando o potenziando gli sportelli di ascolto nel 95% degli istituti laziali.

Come ha scritto in un bel libro, “La generazione Ansiosa”, lo psicologo sociale americano Jonathan Haidt, siamo passati da un’infanzia basata sul gioco, ad una basata sullo smartphone. Il rischio è che, pur essendo iperconnessi, i nostri giovani siano sempre più soli. Non possiamo permetterlo».

Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.




Unicef su giornata contro il bullismo e il cyberbullismo

In occasione della Giornata contro il bullismo e il cyberbullismo l’UNICEF ricorda che in Italia circa il 37% dei bambini e giovani sono esposti a messaggi di odio e oltre il 34% sono esposti a immagini cruente e violente[1] e lancia lo speciale video “Rompi il silenzio, ferma il bullismo” con protagonista Camilla Mancini.
Secondo il Report UNICEF La condizione dell’Infanzia nell’Unione Europea 2024, circa un terzo dei bambini di 10 anni residenti nell’UE (nel 2021) non era in grado di stabilire se un sito web fosse affidabile. In un’indagine condotta nel 2020 in 15 Paesi dell’UE, circa il 10% dei bambini di età compresa tra i 9 e i 16 anni che utilizzano Internet ha dichiarato di aver subito cyberbullismo almeno una volta al mese nell’ultimo anno. Una media compresa tra l’8 e il 17% dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni ha visto contenuti dannosi online. Una media del 13% dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni ha subito richieste sessuali indesiderate alcune volte nell’ultimo anno.
“Come UNICEF Italia oggi vogliamo ricordare che Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano sfide cruciali e richiedono interventi educativi per proteggere i giovani e promuovere comportamenti sani e un uso responsabile delle tecnologie” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Il bullismo e il cyberbullismo sono comportamenti aggressivi, intenzionali e ripetuti, caratterizzati da uno squilibrio di potere tra chi lo esercita e chi lo subisce che possono causare gravi disagi emotivi alle vittime.”
L’UNICEF Italia per la giornata lancia il video con protagonista Camilla Mancini “Rompi il silenzio, ferma il bullismo” per invitare i bambini, i giovani e tutti coloro vittime di bullismo o cyberbullismo a condividere le proprie esperienze e a chiedere aiuto. Camilla Mancini ricorda che “chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza”.
Script del video: “SE NON MI PASSI I COMPITI INVIO A TUTTI QUELLA TUA FOTO”, “VATTENE O TI FACCIO VOLARE LO ZAINO”, “NON PUOI VENIRE CON NOI SEI TROPPO BRUTTA”: Quante volte e quanti di noi hanno ascoltato queste parole…Dure, pesanti… Sono Camilla Mancini e da bambina anche io ho ascoltato e sofferto per quelle parole, ma la mia storia personale mi ha insegnato qualcosa di importante, qualcosa sulla quale vorrei poter convincere bambini, bambine e adolescenti: è importante condividere il dolore, anche se non è facile, perché attraverso la condivisione del dolore si può rinascere. Come è successo a me. Confidarsi con un insegnate, con un genitore significa cominciare ad uscire da quella solitudine. Perché quando il dolore è condiviso pesa di meno. Hai diritto ad essere ascoltato e aiutato, fai un primo passo e scoprirai che non sei solo. Rompi il silenzio, ferma il bullismo.”
[1] Tratto dall’indagine “L’esposizione dei bambini e degli adolescenti a messaggi di odio e immagini violente online” dell’UNICEF Global Office of Research and Foresight basata su analisi svolte su 31.790 bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni di 36 paesi (anche l’Italia) che hanno partecipato a uno dei sondaggi Disrupting Harm, EU Kids Online o Global Kids Online tra il 2016 e il 2021. Si basa anche su dati secondari sull’accesso individuale a Internet provenienti dal database degli indicatori ICT dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (2022). L’edizione italiana è stata curata dall’UNICEF Italia.
Nelle foto: Camilla Mancini, protagonista del video UNICEF “Rompi il silenzio, ferma il bullismo”.
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A Viterbo un convegno per parlare di bullismo e cyberbullismo (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Il prossimo 7 e 8 febbraio sarà la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo a scuola e giornata mondiale per la sicurezza in rete. Oggi, mercoledì 5 febbraio, nella sala Regia di Palazzo dei Priori, un incontro per parlare di queste problematiche promosso da Inner Wheel club Viterbo – Distretto 208 Italia – International Inner Weel, in collaborazione con ANPE – Associazione nazionale pedagogisti italiani con il patrocinio del Comune di Viterbo.
“Il ruolo dell’educazione nella prevenzione al bullismo e cyberbullismo” questo il titolo del convegno che ha visto alternarsi i relatori : Rosita Ponticello, avvocato presidente Onorario Camera Civile Viterbo e presidente Rotary Club Viterbo; Rosa Maria Purchiaroni, Psicopedagogista PhD, Docente presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Università Pontificia Salesiana di Roma; Marisa Nicolini Psicologa e Psicoterapeuta Casa di Cura Villa Rosa di Viterbo; Marta Nori presidente Associazione Kyanos Centro Antiviolenza Penelope; Anna Maria Onelli, Pedagogista socia ANPE e Gianluca Di Pietrantoni, Criminologo Forense.
Ha moderato l’incontro Monica Lecchini, presidente ANPE del Lazio, Marche ed Abruzzo e docente presso la scuola elementare di Vasanello; nella presentazione dei relatori ha rivolto alla numerosa platea i saluti della presidente nazionale ANPE M. Angela Grassi, assente per impegni di lavoro.
In sala presenti il consigliere Umberto Di Fusco, il presidente Fidapa BPW Giuliana Ceso e molte associate in rappresentanza delle singole associazioni.
I saluti istituzionali dalla sindaca Chiara Frontini che ha sottolineato l’importanza del convegno: “Un tema strategico per il presente e futuro della società in cui viviamo. È doveroso, come amministrazione, stare accanto ai giovani della nostra città e trovare insieme le strategie per affrontare queste problematiche. Buon lavoro a voi tutti, in particolare ai ragazzi che vedo numerosi”.
Un saluto, dall’assessore alle Politiche Sociali e all’ Educazione Rosanna Giliberto, che ha evidenziato l’alto profilo dei relatori, che in questa giornata si alterneranno e l’importanza della prevenzione.
“Noi adulti, ha concluso l’assessore, e non solo gli operatori delle scuole, dobbiamo aiutare i ragazzi ad aumentare la consapevolezza per sviluppare la sensibilità. Un percorso per dare senso, un significato, una direzione”.
Il Commissario della Polizia di Stato Giulio Cristofori, ha ricordato il programma degli incontri che la Polizia ha messo in campo per prevenire queste problematiche, ricordando con quanta partecipazione il personale preposto viene accolto nelle scuole.
Ha concluso i saluti la presidente Inner Wheel club Viterbo – Distretto 208 Italia – Maria Teresa Batistelli Lecchini, che non solo ha ringraziato la sindaca Frontini e gli amministratori comunali per l’ospitalità, i professionisti, le autorità per i loro interventi, ma in particolare, i professori e gli alunni delle scuole presenti.
In sala gli alunni della classe 2AM indirizzo Moda Istituto “F. Orioli” con le docenti Alba Stella Paioletti, Laura Cerasa, M. Barbara Lecchini, alunni e docenti delle scuole di Grotte Santo Stefano, Orte, Montefiascone e Soriano nel Cimino.
Tutti gli studenti sono stati ben rappresentati da Luca Cecchini e Leonardo Pezzato della Consulta Provinciale Studentesca, rappresentanti l’uno dell’I.I.S.S. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Montefiascone e l’altro dell’Istituto “F.lli Agosti” Agraria di Bagnoregio, che hanno presentato un logo realizzato per ricordare la giornata del 7 e 8 febbraio.

Rispetto, affetto, un corretto linguaggio, la prevenzione, coraggio, i rapporti sociali, ingiuria, molestie, questi gli argomenti trattati dai singoli relatori.
L’avv. Ponticello ha ripercorso, coinvolgendo i ragazzi in un dialogo, le tappe della legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo; la sua applicazione e i ruoli della famiglia e della scuola.
La psicopedagogista Rosa Maria Purchiaroni ha parlato principalmente di prevenzione, in particolare dell’importante ruolo dell’educazione socia-affettiva nella prima infanzia.
La psicologa Marisa Nicolini, inizialmente ha illustrato i processi cognitivi e comportamentali per poi rapportarli ai comportamenti dell’adolescente; le condotte antisociali e le implicazioni educative.
Marta Nori, sulla base dell’esperienza acquisita nel centro antiviolenza Penelope, ha impostato il suo intervento spiegando le conseguenze che, principalmente una donna deve affrontare quando si parla di violenza di genere, da quella fisica, a quella psicologica, istituzionale ed economica.
Al termine delle relazioni, Anna Maria Onelli, autrice del libro “Per non soffrire più, bulli vittime e pericoli del web” ha presentato le finalità del suo scritto, che mira a coinvolgere famiglie, docenti, educatori con un duplice obiettivo: l’uno di tipo “preventivo” riguardante la conoscenza del fenomeno, i segnali presenti in un bambino bullizzato, i rischi procurati ai minori da un cattivo uso della tecnologia in generale e dei social in particolare; l’altro di tipo “riparativo” consistente nel suggerire azioni e persone cui rivolgersi in caso di emergenza.

 

 




Giornata contro il bullismo e cyberbullismo, il Comune di Tarquinia promuove due incontri di approfondimento con le scuole

TARQUINIA ( Viterbo) – Per la Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, l’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Tarquinia organizza due importanti incontri per approfondire il tema del contrasto a fenomeni che coinvolgono sempre più giovani. Gli eventi sono rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e si terranno al teatro comunale “Rossella Falk”. “È importante non limitarsi soltanto a reagire, ma soprattutto a prevenire i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, che sono in costante crescita tra i ragazzi – afferma il sindaco Francesco Sposetti –. Come istituzioni, siamo chiamati a mettere a disposizione gli strumenti necessari per affrontare con consapevolezza e responsabilità sia le dinamiche sociali in presenza che quelle virtuali, sensibilizzando le famiglie, i docenti e i giovani stessi su questi temi, con l’obiettivo di creare una cultura del rispetto e della solidarietà che possa davvero arginare la violenza in tutte le sue forme”.

“Il bullismo e il cyberbullismo sono problemi complessi che necessitano di un impegno condiviso tra scuole, famiglie e istituzioni – afferma l’assessora alla pubblica istruzione Sara Corridoni -. Sono convinta che sia fondamentale far comprendere ai giovani i pericoli del web e le conseguenze di comportamenti violenti. Le scuole devono essere luoghi di crescita, confronto e dialogo, e con i due incontri vogliamo offrire momenti di riflessione e approfondimento per riconoscere e contrastare questo fenomeno sociale sempre più in crescita”.
Mercoledì 5 febbraio, alle 11,30, si svolgerà l’incontro “Insieme contro il bullismo e il cyberbullismo: riflettiamo, confrontiamoci e agiamo” per le scuole secondarie di primo grado. Interverranno Paolo Pirani, avvocato e membro dell’organismo di controllo dell’Unione Camere Penali Italiane (UCPI; Antonio Mancini, criminologo e commissario di Polizia; Claudia Rossetti, psicologa e psicoterapeuta familiare. Con la finalità di incentivare i ragazzi una cultura del rispetto e della legalità, i relatori affronteranno, ciascuno con le proprie competenze, il bullismo evidenziando come non sia solo un problema personale, ma un fenomeno che incide sull’intera società e che, per contrastarlo, richiede un approccio integrato, attraverso strumenti legali, educazione e interventi preventivi mirati.
Venerdì 7 febbraio, alle 11 avrò luogo la conferenza “Cyberbullismo: strategie e prevenzione per un benessere digitale” per il biennio delle scuole secondarie di secondo grado, con una serie di interventi a cura del Centro di Psicologia Integrata per il Benessere (CEPIB). Parteciperanno come relatrici la dottoressa Giada Fiume, fondatrice di CEPIB, le dottoresse Sabrina Pontani, Monica Bilello, Valentina Biagini e Mara Minciotti, psicologhe e psicoterapeute, che mostreranno luci e ombre del web, in vista di un maggiore benessere digitale e migliore consapevolezza in rete. Sempre il 7 febbraio, in collaborazione con il Cinema Etrusco Arthouse, sarà proiettato alle 10,15 il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Un’occasione per sensibilizzare i giovani sui temi della diversità e dell’inclusione, in un contesto educativo e culturale.



A “Pillole di psicologia” si parlerà di bullismo e cyberbullismo con l’avvocato Paolo Pirani

TARQUINIA (Viterbo) – ll bullismo e il cyberbullismo al centro del prossimo incontro di “Pillole di psicologia”. Ne parleranno sabato 30 novembre, alle 16,30, alla sala Sacchetti, al civico 4 di via dell’Archetto, a Tarquinia, l’avvocato Paolo Pirani e la psicologa e psicoterapeuta Claudia Rossetti, promotrice del ciclo di appuntamenti organizzato in collaborazione con la Società Tarquiniense d’Arte e Storia, il Comune di Tarquinia e con il patrocinio del Ministero della cultura.

Verranno approfondite le similarità e le diversità dei due fenomeni, analizzando come si manifestano e quali gravi conseguenze possono avere, con l’obiettivo di capire quali strumenti le famiglie e la scuola possono adottare per prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza. Saranno poi illustrati gli aspetti psicologici e legali in un’ottica di rete e sinergia tra psicologi e avvocati. “Il cyberbullismo è la manifestazione in rete del bullismo – afferma la psicologa Rossetti -. Con le nuove tecnologie, i bulli, oltre che con azioni violente e intimidatorie, possono perseguitare le vittime con messaggi, immagini e video offensivi inviati sui telefonini o pubblicati su siti e social network. Con l’avvocato Pirani, da molti anni impegnato in importanti iniziative di sensibilizzazione e contrasto alla violenza di genere e sulle persone più fragili, si farà luce su una problematica estremamente complessa e, purtroppo, molto diffusa”.




“EduchiAMO alla pace”, al via il progetto contro il bullismo

VITERBO – Martedì 20 novembre, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’adolescenza, si è svolto il primo appuntamento del Progetto EduchiAmo alla Pace – con l’intento di sensibilizzare gli studenti della scuola Secondaria di Primo Grado di Ronciglione sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo – attraverso una collaborazione tra la Croce Rossa, l’Istituto Comprensivo M. Virgili ed il Comando dei Carabinieri di Ronciglione.

Il progetto mira a fornire agli studenti strumenti concreti per prevenire e affrontare queste problematiche, creando un ambiente scolastico più sicuro e promuovendo la cultura del rispetto e della responsabilità, tanto nella vita reale quanto nel mondo digitale.
Nella prima parte dell’incontro, tenuta dal Consigliere e Rappresentante dei Giovani della CRI Ronciglione-Sutri Piergiorgio Sardella, è stato illustrato il ruolo del giovane nella Croce Rossa e l’importanza di essere agenti di cambiamento, capaci di migliorare la nostra comunità.
Nella seconda parte il Maggiore Antonio Moramarco ha spiegato agli studenti le implicazioni legali legate al bullismo e al cyberbullismo.
È stata enfatizzata l’importanza di denunciare i comportamenti violenti, sia nel contesto scolastico che online, e sono stati illustrati i rischi legati a reati come il danneggiamento della reputazione, le minacce e le molestie attraverso i social media.
Il primo incontro si è concluso con un riepilogo dei concetti chiave e con l’impegno di tutti i partecipanti a continuare a lavorare insieme per sensibilizzare la comunità scolastica su questi temi.
La CRI Ronciglione-Sutri  ringrazia il Maggiore Antonio Moramarco ed il Comando Compagnia Carabinieri Ronciglione per essere sempre disponibili e la Dirigente dell’istituto Comprensivo M. Virgili di Ronciglione Dott.ssa Stefania Zega per aver ospitato l’incintro e permesso di sensibilizzare i ragazzi su questi temi con il nostro progetto.



“Progetto Rondini” per il contrasto alla violenza di genere e al bullismo

TARQUINIA (Viterbo) – Presso La Cittadella di Semi di Pace è operativo il “Progetto Rondini” per dare concreto sostegno a tutte le donne che possono trovarsi in situazioni di pericolo, ma anche uno spazio di ascolto ed accompagnamento per giovani e famiglie.

Si garantisce l’assoluta riservatezza e la disponibilità ad accogliere con delicatezza ed attenzione.

Si potrà accedere al servizio chiamando i numeri: 331.4192159 – 0766.842709

Email: rondini@semidipace.org

La Cittadella – Loc. Vigna del Piano, Tarquinia (VT)




Garante Infanzia Lazio, presentato progetto contro il bullismo

ROMA – Presentato oggi presso la sede del Consiglio regionale del Lazio il progetto “Educazione, rispetto, legalità: fuori il bullismo dalla scuola”, che la Garante dell’infanzia e adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni, ha realizzato con la collaborazione, in virtù di appositi protocolli siglati con questi enti, della Camera dei Minori e della Famiglia di Roma e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, con il patrocinio dello stesso Consiglio regionale.

Quest’ultimo era presente all’evento odierno nella persona del suo Presidente Antonello Aurigemma, che ha garantito che l’attenzione del Consiglio regionale sul tema del bullismo e del cyberbullismo resta altissima, poiché si tratta di una battaglia fondamentale per il futuro dei giovani della Regione.

A seguire, l’assessore ai Servizi sociali Massimiliano Maselli è intervenuto per elogiare i responsabili e i partecipanti al progetto e si è detto convinto che partire dalle scuole sia sempre la cosa più giusta da fare, a proposito delle politiche giovanili.

La Garante ha poi introdotto gli interventi degli enti che hanno collaborato alla realizzazione del progetto, a partire dalla Camera minorile che, con l’avv. Alessia Lombardi, ha annunciato che negli incontri saranno principalmente affrontare da parte di questo Ente le tematiche della responsabilità, sia essa di natura civile o penale, che consegue al compimento di atti che possono venire qualificati come atti di bullismo.

Quindi, Veronica Mammì, per l’Ordine degli Psicologi del Lazio: “Crediamo che sia nostro compito collaborare con tutte le istituzioni per sviluppare programmi di prevenzione e intervento su temi di particolare rilevanza sociale. Il bullismo e il disagio giovanile, in tutte le sue forme, non riguardano solo la persona, ma tutta la collettività. In questi interventi adotteremo un approccio basato sulla promozione del benessere, sulla prevenzione, sull’educazione emotiva e sulla creazione di ambienti scolastici sicuri, in cui ogni studente possa sentirsi compreso e supportato”.

E’ stata poi la volta dei rappresentanti degli istituti scolastici che hanno aderito al progetto, che si articola in quattro moduli, di cui i primi due riservati appunto all’Ordine degli psicologi e alla Camera minorile, che si svolgeranno presso gli istituti coinvolti e in un evento finale che si svolgerà presso il Consiglio regionale del Lazio.

Hanno preso la parola, quindi, tutti concordi nel dichiarare il loro entusiasmo per questa iniziativa, i rappresentanti dell’Istituto professionale per i servizi per Enogastronomia e ospitalità alberghiera Vincenzo Gioberti di Roma, dell’Istituto tecnico agrario Giuseppe Garibaldi di Roma, dell’Istituto tecnico Liceo scientifico Liceo digitale Carlo Matteucci di Roma, del complesso scolastico Seraphicum di Roma. Accordo quasi unanime sul fatto che risulta difficile coinvolgere le famiglie in questo tipo di attività, da parte degli intervenuti, famiglie “distratte” che quindi spesso non collaborano alla lotta delle istituzioni scolastiche contro questa piaga. Riconoscere il limite tra lo scherzo e l’atto di bullismo è un’altra priorità, a parere di alcuni intervenuti, ma prestare sostegno alla vittima come al responsabile è necessario, secondo altri.

Il ringraziamento finale a tutti i partecipanti è stato rivolto dalla Garante Monica Sansoni, a conclusione dei lavori.




Bullismo e Cyberbullismo, un fenomeno sempre più in crescita

ROMA- Il fenomeno del bullismo è uno dei problemi più preoccupanti nelle scuole per gli alunni, in particolare modo a partire dai 10 anni, tra le principali ragioni, perché passa inosservato. Da alcuni decenni, il fenomeno del Cyberbullismo (bullismo in rete commesso per mezzo di social e chat) è motivo di preoccupazione per le famiglie , molte scuole già prevedono informazione e interventi, promosse dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Ministero della Salute, è pertanto necessario puntare sulla prevenzione. Il bullismo avviene in tutti i contesti e in tutti i Paesi, e si manifesta in modo diverso a seconda delle caratteristiche delle vittime e degli aggressori e del contesto socioculturale, senza per questo diminuire la sua pericolosità per i preadolescenti (10-12 anni) e gli adolescenti (13-16 anni).

“Un insulto una tantum non può essere considerato bullismo, ma quando si verifica ripetutamente inizia un processo che può durare a lungo, con la conseguente sofferenza psicologica della vittima. Se avviene online (Cyberbullismo) è ancora più pericoloso, poiché spesso anonimo e con un effetto di moltiplicazione dovuto al funzionamento dei social) In numerose occasioni, la vittima tace il bullismo, accettando una posizione di inferiorità rispetto all’aggressore che non ha la forza di affrontare o denunciare. Spesso, né gli insegnanti, né le famiglie sono a conoscenza della situazione, il che ne rende ancora più difficile l’individuazione. I testimoni (coetanei della vittima) sono spesso informati sui fatti, ma hanno paura di parlarne con gli adulti per paura di diventare a loro volta vittime o di essere esclusi dal loro gruppo”, spiega Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana.

Una ricerca su oltre 25.000 studenti dal 2002 al 2022 del Cyberbullying Research Center stima che il 15 % dei preadolescenti e il 27% degli adolescenti sia stato vittima di Cyberbullismo. Uno studio pubblicato su Psychological Intervetion ha rilevato le aggressioni verbali (tra il 20% e il 37% insulti, diffusione di voci ed esclusione sociale) e aggressioni fisiche, furti e danni alla proprietà (tra il 6% e il 20%). Tale studio ha accertato che l’età di 12 anni (con un intervallo tra 11 e 14) è quella con la maggiore frequenza di bullismo. Il bullismo, il cyberbullismo e la violenza in generale rivolto non solo agli alunni, ma anche a insegnanti e genitori, sono aumentati. Per quanto riguarda, la varianza della differenza tra scuole pubbliche e private, non ci sono differenze tra i due tipi di ambiente. Il bullismo si verifica in tutte le scuole, indipendentemente dalle caratteristiche socioculturali e religiose.

In Italia, i dati dell’ Osservatorio Indifesa realizzato da Terre des Hommes (2024) Il 65% dei giovani dichiara di aver subito una qualche forma di violenza, tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. Un numero in crescita secondo studi comparativi dal 2011 al 2022.

“Il rischio di essere vittima di bullismo è di avere problemi emotivi che possono essere individuati in modo valido e affidabile in una fascia di età particolarmente sensibile (tra gli 11 e i 13 anni). Tuttavia, poiché si manifesta durante il percorso scolastico, è necessario essere sempre attenti ai possibili cambiamenti di comportamento, abitudini e del conseguente rendimento nella vita degli alunni.

La rilevazione degli episodi di bullismo e cyberbullismo, la prevenzione e l’intervento più precoce possibili, devono essere un elemento continuo e costante in tutte le scuole, in caso da potenziare, laddove si ravvedano ulteriori necessità. Se la vittimizzazione diventa cronica, le conseguenze sui ragazzi oggetto di queste violenze sono diverse e pesanti. Le vittime possono sviluppare sintomi psicologici, ansia sociale e attacchi di panico; isolamento con autoesclusione e allontanamento dai coetanei; fobia scolastica e rifiuto della scuola con molte assenze; bassa autostima, perdita di sicurezza e fiducia negli altri. Altri effetti negativi sono difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo. Inoltre, le vittime hanno problemi emotivi più severi, rispetto alle non-vittime o ai bulli. Cosa fare?” evidenzia Lucattini, “parlare con i propri figli e cercare di comprendere comportamenti insoliti, chiusura, depressione, paura, insonnia. Avvalendosi, se i disturbi sono seri e di difficile gestione, del counseling psicoanalitico familiare. Parlare con la scuola in merito a qualunque episodio di cui si venga a conoscenza in modo da rafforzare l’alleanza e la forza del rapporto genitori e insegnanti”.




Bullismo e cyberbullismo, il Lions Club Viterbo dona all’Istituto Statale “Ellera” una panchina gialla

VITERBO – Inaugurata oggi 30 maggio all’Istituto Comprensivo Statale “Ellera” a Viterbo, alla presenza della dirigenza scolastica e del tenente colonnello Giuseppe Pisaniello, direttore degli studi della scuola marescialli per l’Aeronautica Militare, una panchina gialla contro il bullismo e il cyberbullismo. La panchina, installata grazie alla donazione del Lions Club Viterbo e per mezzo del fattivo impegno di tutti i soci del Club, è stata posizionata nel parco della scuola.Il presidente del Lions Club Francesco Cima dichiara: “Oggi ci troviamo davanti ad un vero e proprio ‘problema sociale’. Il Lions Club Viterbo si è posto l’obiettivo di costruire la speranza nei cuori delle persone e di assicurare benessere e gioia di vivere all’umanità, a partire dai nostri giovani che rappresentano il nostro futuro, così ha promosso la realizzazione di una panchina gialla  per coinvolgere la cittadinanza sul tema della violenza e per sottolineare l’importanza di creare una rete tra famiglia, società e istituzioni, affinché le vittime di bullismo e cyberbullismo non si sentano sole e, sapendo di essere ascoltate, possano raccontare il loro disagio. La sua conformazione, studiata per accogliere più persone contemporaneamente, costituisce uno spazio che consente la vicinanza fisica fra le persone, stimolandone la voglia di condivisione, di socializzazione, contrastando il naturale timore di relazionarsi con persone estranee. Il colore giallo della panchina, di assoluto impatto, la rende ben visibile ed identificabile nel contesto in cui è posizionata stimolando la curiosità e l’attenzione di tutti quelli che qualora non avessero consapevolezza del suo significato simbolico possono avvalersi della targa esplicativa per venirne a conoscenza. Tutti siamo coinvolti e ciascuno può fare la sua parte all’interno di una comunità, orientata al bene comune. Il progetto del Club si ispira ai principi lionistici e segue altri progetti sul tema, come l’interessante convegno dello scorso anno alla presenza della senatrice Elena Ferrara, prima firmataria della legge contro il cyberbullismo: la panchina è il simbolo della lotta alla violenza, uno strumento di prevenzione ed un contributo visibile nel proprio territorio in una comunità creatrice di valore.”
La Dirigente scolastica Prof.ssa Claudia Prosperoni sottolinea: “Ringrazio di cuore il Lions Club Viterbo e il suo Presidente, Francesco Cima, per la sensibilità dimostrata nell’affrontare la problematica. Il luogo scelto per la collocazione non è casuale: il Parco della scuola è frequentato da genitori, da ragazze e da ragazzi, il colore giallo è sicuramente di impatto, possa essere di monito e possa far comprendere che le istituzioni sono attente e presenti per chiunque abbia bisogno di aiuto”.




Processo simulato sul bullismo, protagonisti del progetto pilota i ragazzi dell’I.C. “Pio Fedi”

VITERBO – Domani 9 marzo alle ore 10, presso l’aula 6 del Tribunale di Viterbo, si svolgerà il processo simulato sul tema del bullismo con protagonisti i ragazzi della scuola secondaria di I grado dell’I.C. “Pio Fedi” di Grotte Santo Stefano.

Si tratta di processo vero e proprio in cui i ragazzi vestiranno le toghe di PM, giudici e avvocati e le vesti degli imputati, parte civile e testimoni, affiancati dai magistrati del Tribunale di Viterbo e dagli avvocati dell’Ordine di Viterbo.

Saranno presenti il presidente del Tribunale Francesco Oddi, la sindaca Chiara Frontini, il presidente dell’Ordine degli Avvocati Luigi Sini, l’assessore Katia Scardozzi, i consiglieri Luigi Gioiosi e Francesca Pietrangeli, delegati rispettivamente al contenzioso e alle nuove generazioni, che hanno promosso il progetto pilota sulla giustizia, parlata e rappresentata, proprio presso l’I.C. “Pio Fedi” di Grotte Santo Stefano, grazie alla preziosa collaborazione della dirigente scolastica Diana e delle professoresse Dominici e Lalla.




Bullismo: Mattia (Pd), nel Lazio destra azzera fondi in bilancio

I dati: Dai 280mila euro stanziati nel 2022, fondi ridotti a 100mila nel 2023 e azzerati nel 2024.
Bocciato emendamento da 300mila euro per rifinanziare norme.

“Qualunque iniziativa delle Istituzioni rivolta ai giovani che promuova la cultura del rispetto è apprezzabile ma perde di credibilità se poi quella stessa Istituzione, in questo caso la Regione Lazio, non vi associa sufficienti risorse, anzi le azzera nel proprio bilancio. E’ il caso, paradossale, della Giunta Rocca che nell’ultima legge di Stabilità, rispetto ai 280mila euro – stanziati nel 2022, cioè durante la precedente legislatura, per finanziare la legge regionale 2 del 2016 per prevenire e contrastare il bullismo – ha ridotto le risorse a 100mila euro nel 2023 e le ha addirittura azzerate nel 2024. Un atto grave visto che si trattava di fondi che sarebbero serviti proprio per la sensibilizzazione, educazione, formazione e l’implementazione di politiche anti-bullismo nelle scuole e la promozione di comportamenti di sostegno tra i coetanei”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, in occasione della Giornata Mondiale contro il Bullismo e Cyberbullismo. “Non solo: durante l’esame del provvedimento in Consiglio regionale, la maggioranza di destra ha bocciato il mio emendamento che proponeva di rifinanziare la legge anti bullismo con 300mila euro. Ancora una volta tante belle parole, ma niente soldi: ecco la destra al Governo che getta la maschera quando si tratta di attuare concretamente i proclami della propria vuota propaganda”, conclude Mattia.




7 febbraio 2024: no al bullismo e al cyberbullismo, l’impegno di “Semi di pace”

TARQUINIA (Viterbo)- In questa giornata celebrativa contro il bullismo è d’obbligo una riflessione approfondita per diffondere e sensibilizzare ragazzi e famiglie su una problematica che sta diventando una vera e propria emergenza.
Sempre più spesso i nostri ragazzi si rendono protagonisti di episodi di prevaricazione, attraverso violenze fisiche, verbali e psicologiche su una vittima designata, solo perché più fragile e non in grado di difendersi. Che siano bulli, spettatori o complici inconsapevoli sembrano agire incondizionatamente, senza conoscere limiti e senza considerare la gravità e le conseguenze delle loro azioni sull’altro. Specialmente quando sono in gruppo questi individui perdono capacità, senso critico e più drammaticamente il controllo di sé.
Con la diffusione capillare del web, il bullismo ha trovato terreno fertile per espandersi ed è diventato cyberbullismo: un modello di bullismo adattato alla rete. Sono nati così nuovi modi perversi e fantasiosi di agire la violenza; sul web si compiono atti illegali sentendosi protetti dall’anonimato e dalla non conoscenza reale della vittima. Nell’ultimo periodo della pandemia la rete è stata per molti un rifugio all’interno del quale si nascondono trappole insidiose. I nostri giovani potrebbero incorrere in pericoli e infilarsi in situazioni tragiche da cui poi è difficile uscire, più difficile che nel reale.
Purtroppo in fase evolutiva il confine tra il mondo reale e quello virtuale non è così netto e si interseca con la realtà. Difendersi dalle insidie del web significa rendersi consapevoli del fatto che negli ambienti digitali si è contemporaneamente fruitori e creatori di contenuti. Spessissimo manca la consapevolezza di ciò che si sta facendo e delle relative conseguenze. Tutto ciò è grave e preoccupante, e pone grossi interrogativi al mondo degli adulti e delle istituzioni.
Dove sono finiti valori come il rispetto del prossimo, la compassione, la comprensione, la valutazione delle conseguenze di una azione su un essere umano? Paradossalmente questi concetti apparentemente anacronistici assumono una valenza molto attuale. Oggi dobbiamo coltivare più efficaci modalità di interazione con nostri ragazzi come l’ascolto attivo, il dialogo, l’empatia, la riflessione argomentativa, in un confronto tra generazioni per poter raggiungere nuove consapevolezze.
Anche Semi di Pace con il Progetto Rondini dedica una attenzione particolare ad argomenti significativi che possano aiutare genitori, docenti e adulti di riferimento a conoscere il bullismo e a prevenire il diffondersi di atteggiamenti aggressivi e violenti attraverso la presa di coscienza del fenomeno e la messa in atto di adeguate strategie educative.

Graziella Menci
Psicologa – Psicopedagogista




Schiboni, “Bullismo, cyberbullismo: la regione in prima linea per tutelare e formare i giovani”

ROMA– «Negli ultimi anni il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo è cresciuto in maniera esponenziale. Colpisce i nostri ragazzi come un colpo ben assestato allo stomaco e al cuore che li marginalizza, li estranea, li rende insicuri. Si tratta di fenomeni che vivono alimentandosi l’uno dell’altro trovando proprio nella rete, nella diffusione rapida e troppo spesso incontrollata di immagini e contenuti, un propulsore inarrestabile». Lo dichiara l’assessore al Lavoro, all’Università, alla Scuola, alla Formazione Ricerca e Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni.

«Per questo il nostro compito, come istituzione, come Regione Lazio, è costruire una cultura dei diritti umani dei più piccoli, non solo in termini di promozione e protezione, ma anche di ascolto e per rendere le loro voci, i loro volti, troppo spesso invisibili, il faro delle nostre azioni. Così come per noi è una priorità promuovere ogni iniziativa necessaria a dotare i ragazzi delle competenze digitali necessarie ad affrontare la complessità ed i rischi che caratterizza l’innovazione tecnologica», aggiunge l’assessore.

«Il che significa insegnargli ad esercitare il pensiero critico, a maturare quelle competenze emotive necessarie nelle relazioni anche online al fine di ridurre il rischio di ampliare le diseguaglianze esistenti nella società o essere responsabile della nascita di nuove divisioni sociali, con un impatto ancora più negativo per chi si trova in situazioni di vulnerabilità», conclude Schiboni.




Safer Internet Day, le giornate per la prevenzione del bullismo e del cyberbullsimo

VITERBO – Oggi, 6 febbraio, appuntamento internazionale a Palazzo dei Priori, il 7 febbraio il flashmob “5 minuti contro il bullismo”. Settimana di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno del bullismo e cyberbullismo, la città di Viterbo ospiterà la II edizione dell’International Forum on Bullying and Cyberbullying. Nell’ambito della manifestazione, organizzata dall’Università di Tor Vergata e dal Comune di Viterbo, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, è previsto l’appuntamento Move run walk against bullying, in programma il prossimo 6 febbraio alle ore 9.30 nella sala Regia di Palazzo dei Priori.

Un’occasione di formazione per i referenti sul bullismo e cyberbullismo di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia di Viterbo e di divulgazione e confronto a livello nazionale e internazionale tra esperti del mondo universitario, delle associazioni di settore, professionali e rappresentanti delle autorità educative.

“Abbiamo scelto il Comune di Viterbo per l’attenzione che sta ponendo da un anno a questa parte sulla prevenzione del disagio giovanile – spiega Carmelo Mandalari, coordinatore dell’Osservatorio sul bullismo e il disagio giovanile – CREG Università degli Studi di Roma Tor Vergata -. Un’attenzione che passa anche attraverso la costituzione della prima Rete nazionale delle scuole dell’empatia. L’obiettivo è quello di aprire un tavolo di confronto permanente, che condivida percorsi comuni di prevenzione contro ogni forma di violenza e disagio”.
Ma non è tutto.
All’interno del forum sarà presentato il flash mob “5 minuti contro il bullismo” proposto dall’assemblea provinciale dei referenti in materia e della consulta provinciale studentesca: mercoledì 7 febbraio, dalle ore 10 alle ore 11, le campanelle delle scuole di ogni ordine e grado suoneranno per sospendere le attività per almeno cinque minuti. “Quest’anno saranno i sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione a suonare la campanella per simboleggiare la presenza dell’amministrazione locale a fianco delle nuove generazioni – commenta la consigliera Rosanna Giliberto, delegata all’educazione e ai rapporti con le scuole – e a dimostrare che davanti a tematiche così importanti gli amministratori sono uniti e coesi”. L’iniziativa sarà seguita a distanza anche da istituzioni scolastiche italiane e interverranno professori dell’Università di Harvard e del North Carolina.
“Siamo fieri e orgogliosi di ospitare un evento così importante – aggiunge la sindaca Chiara Frontini – che permetterà alla nostra città di confrontare e condividere le buone prassi in ambito educativo e sociale con quelle di altre realtà nazionali e internazionali, nella ferma convinzione che bisogna lavorare costantemente sull’educazione e sulla costruzione di una cittadinanza attiva, consapevole e inclusiva”.