“È Viterbo ciò che conta”, al via la campagna di comunicazione del patto civico

VITERBO – “E’ Viterbo ciò che conta. Abbiamo deciso di comunicare in maniera diretta ciò che stiamo facendo per la città. Ecco i nostri risultati di metà mandato”.
VITERBO – “E’ Viterbo ciò che conta. Abbiamo deciso di comunicare in maniera diretta ciò che stiamo facendo per la città. Ecco i nostri risultati di metà mandato”.
di MARIELLA ZADRO-
VITERBO- È cosa molto gradita, in questo periodo che le temperature stanno aumentando di valore, presentare la campagna di sollievo SOS CALDO, da parte dell’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Comitato Croce Rossa Italiana comune di Viterbo.
Presso la sala delle Colonne di Palazzo dei Priori, questa mattina, l’assessore alle Politiche Sociali Patrizia Notaristefano e Cristina Bugiotti, presidente del Comitato CRI di Viterbo, hanno illustrato il programma del progetto che prenderà il via domani 1 agosto per concludersi il 31 a fine mese.
“Il progetto è al terzo anno di applicazione, ha illustrato l’assessore Notaristefano, sottolineando quanto sia importante riproporre l’iniziativa, soprattutto in questo periodo dove le famiglie si allontano per un periodo di tempo e molte persone anziane hanno necessità, non solo, di un supporto concreto, ma anche di essere ascoltate”.
È la presidente Bugiotti ad entrare nei dettagli del progetto.
“tutte le persone ultra settantenni soli ed in difficoltà, potranno rivolgersi al numero della sala operativa CRI, 0671. 270957 (attivo dalle ore 09:00 alle 19:00 tutti i giorni della settimana) per un supporto domiciliare con consegna medicinali e spesa, attivato nel periodo del Covid e che ora riproponiamo come supporto per combattere le difficoltà della stagione calda. Inoltre, al numero 1520 (numero nazionale) sarà attivo un aiuto continuativo di 24 ore; sono a disposizione medici, psicologi che possono offrire un supporto notevole. In questi giorni stiamo ricevendo una media di 50-60 richieste di aiuto. Il comitato potrà contare sulla disponibilità di circa 26 persone”.
“Una Pasqua tricolore all’insegna del buon cibo, della campagna e del verde”. Sintetizza così, Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura), il quadro dell’andamento delle festività pasquali.
“Se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Ad essere in qualche modo penalizzate – precisa Congionti – sono le strutture situate più all’interno. Anche se le prenotazioni sono partite con ritardo, il recupero sta andando veloce e, in molte zone, si va verso il tutto esaurito, in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione, capace di attirare cittadini alla ricerca dei piatti tipici della tradizione”.
La campagna, segnala l’osservatorio di Agriturist sul territorio, si conferma dunque la scelta naturale degli italiani per le feste. Gettonate le classiche mete vicino alle città frequentate per lo più da famiglie con bambini e coppie con meno di 55 anni. Numeroso il turismo di ritorno degli italiani che vivono all’estero. “Mentre per gli stranieri, soprattutto tedeschi, si registrano per le vacanze di Pentecoste molte prenotazioni. Invece – continua il presidente Agriturist – per il lungo ponte 25 aprile/1° maggio, aspettiamo dopo Pasqua. L’estate si presenta positiva già con richieste dall’estero principalmente dal nord Europa e dagli Usa”.
Da Nord a Sud gli operatori sono ottimisti, anche se permane l’abitudine tutta italiana del last minute. “Vincenti sono, oltre alla ristorazione, le molteplici attività collegate – sottolinea Congionti – come le lezioni di cucina, i percorsi enogastronomici e le escursioni, che servono a ricaricarsi e a diventare protagonisti della propria vacanza sperimentando esperienze all’aria aperta”.
“In grande crescita l’enoturismo, con oltre un milione e mezzo di appassionati, e il cicloturismo, alternativa sostenibile in forte aumento a dimostrazione – continua Congionti – di un settore capace di valorizzare le produzioni agricole locali e in grado di modularsi, evolversi e rafforzarsi, diventando protagonista dello sviluppo dei territori e della tenuta dell’occupazione”.
Tutto esaurito in Toscana e nelle aree turistiche di Piemonte, Puglia e Sicilia, soprattutto per la ristorazione. Si registra maggiore affluenza in Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania e Calabria. In alcune aree, soprattutto per Pasquetta, sta pesando l’incertezza meteo.
Dal 2004 le aziende agrituristiche sono cresciute quasi del 90%. E, solo lo scorso anno, hanno accolto più di quattro milioni di turisti, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro: “A dimostrazione che l’intuizione di Confagricoltura a inventare, in Italia, l’ospitalità nelle aziende agricole è stata vincente. Oggi è un fenomeno ben radicato e di successo, che non ha eguali in tutto il mondo, importantissimo segmento dell’offerta turistica italiana, capace di valorizzare l’agricoltura, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia, l’ambiente, i borghi, le zone di montagna e le aree di collina”.
ROMA- Una scatola piena di sapori genuini e gusti speciali made in Italy per promuovere la ripartenza di un settore fortemente condizionato dalla pandemia: è questa l’idea alla base dell’iniziativa di corporate social responsibility a supporto dei ristoranti italiani lanciata da Vitavigor, famosa da oltre 60 anni nel mondo per la qualità del “Super Grissin de Milan”. Lo scopo del progetto consiste nell’offrire un simbolico ma concreto sostegno a giovani ristoratrici e ristoratori, locali storici e agli imprenditori che hanno aperto di recente la propria attività, o addirittura durante i difficilissimi mesi di pandemia, attraverso l’invio di una speciale box di grissini e snack da aperitivo realizzati dal marchio. #VITAVIGORconNOI: questo è il nome della campagna di portata nazionale che ha coinvolto ben 116 ristoranti, situati in 19 province differenti del Bel Paese da Nord a Sud, toccando finora Milano, Monza e Brianza, Lago di Como, Lago di Garda, Liguria, Roma, Emilia Romagna, Napoli (insieme a Capri e a tutta la zona di costiera), Palermo e Catania. In totale sono state inviate oltre 26.000 bustine di grissini, per un totale di circa 250 kg di prodotti.
“La ripartenza per il preziosissimo settore della ristorazione, resa possibile grazie alla tenacia e al lavoro degli imprenditori italiani, è fondamentale per la ripresa dell’intero Paese a ogni livello economico – sottolinea Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – Attraverso la campagna #VITAVIGORconNOI vogliamo dimostrare la nostra vicinanza ai coraggiosi giovani ristoratrici e ristoratori, ai locali storici che arricchiscono le nostre città di gusto e convivialità e agli imprenditori che hanno inaugurato la propria attività solo da poco tempo: si tratta di un gesto simbolico per offrire il nostro sostegno ad una delle categorie più toccate e influenzate negativamente dalla pandemia. Per la box abbiamo selezionato le nostre migliori referenze di grissini, e i nuovissimi snack da aperitivo Vitapop. I nostri grissini rappresentano al meglio la categoria e in generale tutti noi perché, proprio come i grissini, siamo fragili quando siamo soli, ma, quando ci sosteniamo a vicenda e affrontiamo le difficoltà all’unisono, diventiamo forti e, soprattutto, una base solida e resiliente da cui iniziare per ripartire e ritrovare la serenità che tanto desideriamo. Noi di Vitavigor auguriamo ai ristoratori italiani un’ottima stagione estiva!”.
di REDAZIONE-
VITERBO- Il 7 gennaio i ragazzi delle scuole superiori torneranno in classe al 75 per cento delle presenze. Per rendere questo ingresso più sicuro, la Asl di Viterbo ha avviato una campagna gratuita di tamponi, che prenderà avvio dal 4 gennaio. Gli studenti che hanno, quindi, tra i 14 ed i 18 anni e che frequentano le scuole superiori, potranno, fino al 14 gennaio, prenotare un test antigenico rapido, gratis e del tutto volontario in uno dei quattro drive- in della Tuscia. La prenotazione può essere effettuata su salutelazio.it. Lo studente sarà accompagnato, senza necessità di impegnativa del medico, da un genitore, se minore. Se il test rapido darà esito positivo, allora lo studente dovrà fare il tampone molecolare e, in attesa del referto, dovrà osservare l’isolamento preventivo. Il calendario dei tamponi rapidi per gli studenti è il seguente: Drive-in Viterbo Tutti i giorni, tranne il 6 gennaio, dalle 14 alle 19; Drive-in Tarquinia Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13; Drive-in Acquapendente Martedì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19; Drive-in Civita Castellana Dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.
MONTALTO DI CASTRO (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Purtroppo, sostiene Stefano Sebastiani, Segretario regionale di Orizzonte, la raccolta dell’umido non è stata pensata bene. Quest’estate i ristoratori di Marina di Montalto si sono trovati in forte disagio, costretti a lasciare sacchi di materiale deperibile sotto il sole all’esterno dei locali con relativo “odorino” che si diffondeva per il lungomare facendo storcere le narici dei turisti. Anche nelle campagne la situazione è drastica. Infatti qui non viene effettuata nessuna raccolta dell’umido. Alla domanda del perché non avvenisse il ritiro, come invece viene fatto nelle zone centrali del paese, la risposta è stata il consiglio di scavare buche nel giardino o nel proprio campo o, in alternativa, comprare delle galline. Come se le galline fossero dotate di denti atti alla triturazione di ossa e lische. Il problema peggiora in estate quando anche i turisti si trovano a vagare per il paese non sapendo dove gettare l’umido e l’indifferenziata. Come biasimarli quando esprimono pareri del tipo “ma chi cavolo vi amministra” o “peggio del terzo mondo”. Perché si fa di tutto per cacciare i turisti invece di fornirgli dei servizi? Possibile che l’unica soluzione che questa amministrazione sa proporre è qualcosa che forse aveva validità 50 anni fa? Non tutti hanno giardini che si prestano ad essere bucherellati come immagina chi amministra il Comune, né il compostaggio risolve il problema di quei materiali a lenta deperibilità come le ossa. Figuriamoci la possibilità di tenere le galline. Eppure i cittadini pagano le tasse. Per quanto riguarda la mancanza di cassonetti adibiti alla raccolta dell’umido sarebbe facilmente risolvibile adottando misure che altri comuni turistici hanno adottato. Sempre riguardo al compostaggio, se proprio non c’è alternativa, si potrebbe pensare per chi lo fa ad una riduzione delle tasse come avviene già in molti comuni, garantendo comunque un minimo di ritiro del materiale a lunga deperibilità. Un’altra ipotesi è quella di creare a Pescia Romana una isola ecologica dove poter smaltire anche l’umido. Orizzonte, che è nuovo partito di livello nazionale che nasce “dal basso” e vuole camminare con la gente comune, partirà a breve con una raccolta firme tra i cittadini in cui chiederemo che l’Amministrazione estenda la raccolta dell’umido anche nelle campagne o in alternativa si muova per facilitare e rendere meno gravoso il problema. Non vorremmo arrivare al punto tale da promuovere un “umido-day” dove indicheremo ai cittadini di portare l’umido in piazza del comune o davanti alle abitazioni di vicesindaco e assessori. Il fatto che gli abitanti delle periferie di Montalto di Castro e Pescia Romana siano trattati come cittadini di serie B deve cessare”.
Ridefinire la percezione della psoriasi con una graphic novel che traspone le emozioni dei pazienti
in immagini, grazie alla matita di Sergio Algozzino, apprezzato illustratore italiano;
aiutare i pazienti a mantenere continuità nella relazione con i dermatologi sul territorio.
È l’innovativa prospettiva di Amgen che con la campagna di sensibilizzazione Psoriasi visibile – Impatto invisibile – Guardiamo oltre le apparenze, in collaborazione con ADIPSO, ADOI e SIDeMaST, vuole ascoltare e valorizzare le emozioni dei pazienti per migliorare la qualità del percorso di cura.
Dei 2,5 milioni di italiani affetti da psoriasi, il 10% soffre di una forma moderata-severa. Il 77% manifesta disturbi d’ansia1, più di un paziente su due con oltre il 20% del corpo interessato da psoriasi, dichiara di non essere in cura da un dermatologo perché sfiduciato2.
Roma, 8 luglio 2020 – La psoriasi non è solo questione di pelle. Un pesante vissuto emotivo rimane sommerso con un riflesso importante sulla qualità di vita e di cura dei pazienti. Da qui parte la campagna Psoriasi visibile – Impatto invisibile – Guardiamo oltre le apparenze che mira a ridefinire la percezione della malattia che colpisce corpo e psiche e rinsaldare l’alleanza medico-paziente.
La campagna promossa da Amgen, leader nelle biotecnologie farmaceutiche, con ADIPSO – Associazione per la Difesa degli Psoriasici, ADOI – Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani e SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmissibili, parte dalle evidenze dello studio del 2019 presentato al Congresso 2019 dell’European Association of Dermatology and Venereology secondo cui il 77% delle persone affette da psoriasi manifesta disturbi di ansia, soprattutto nella forma moderata-severa.1
Svelare i risvolti psicologici e condividerli anche con i dermatologi significa aiutare i pazienti a riconquistare la fiducia nella relazione con il proprio medico e migliorare la qualità del percorso di cura. Al centro i pazienti con psoriasi che da oggi, fino al prossimo 30 settembre, possono condividere le loro esperienze di convivenza con la malattia sul sito della campagna www.impattoinvisibile.it.
Al termine della raccolta una giuria composta da rappresentanti dell’Associazione pazienti, delle Società Scientifiche e da giornalisti, selezionerà la storia che più è in grado di ispirare una narrazione per una graphic novel; un mezzo dal forte potere empatico che trasponendo il vissuto emotivo del paziente su carta, grazie all’abile matita di Sergio Algozzino, uno dei più apprezzati illustratori italiani, potrà aiutare i pazienti a far affiorare il lato invisibile della propria malattia.
“Il peso dei disturbi psicologici nella psoriasi è scarsamente analizzato, sebbene sia accertata l’associazione di ansia e depressione nelle varie forme, in particolare quella moderata-severa – dichiara Mara Maccarone, Presidente ADIPSO – La psoriasi si associa ad uno stress cronico e modifica la routine quotidiana del paziente con un effetto negativo sulla qualità della vita e un peggioramento della stessa psoriasi. Lo stigma, l’isolamento sociale e la solitudine, che si sono aggravate in questo periodo di emergenza sanitaria da COVID-19, possono peggiorare lo stress e l’ansia. Ecco perché è importante per i pazienti mantenere legami affettivi e sociali che possono aiutarli a condividere con altri pazienti e con il dermatologo curante i propri problemi e a sostenere il peso e la gestione della malattia psoriasica”.
La psoriasi colpisce in Italia 2,5 milioni di individui (3%) e di questi il 10% è affetto dalla forma moderata-severa. Uno studio tedesco rivela che un paziente su due resta senza una cura per molto tempo, fino a cinque anni, e il 56% dei pazienti con oltre il 20% del corpo interessato dalle placche psoriasiche non è in cura perché sfiduciato2. L’emergenza sanitaria da COVID-19 in questi mesi ha reso in alcuni casi, ancora più difficile la gestione della malattia, specie per i pazienti con psoriasi moderata-severa, ad esempio per il mancato contatto diretto con il proprio dermatologo e per le problematiche di aderenza ad alcune terapie.
“L’epidemia COVID-19 ha messo in difficoltà i pazienti, anche se SIDeMaST ha risposto prontamente mettendo online tutti i vademecum per i pazienti affetti da psoriasi – dichiara Ketty Peris, Ordinario di Dermatologia e Direttore UOC Dermatologia, Università Cattolica, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, IRCCS e Presidente SIDeMaST – Di sicuro terapie orali e che si possono prendere a casa, sono state più apprezzate e facili da gestire non tanto in termini di effetti collaterali, ma perché rendono più facile la vita del paziente e non lo espongono a frequenti accessi ospedalieri. La terapia orale soddisfa il bisogno dei pazienti e assicura maggiore aderenza”.
I dati evidenziano che il 10% dei pazienti con psoriasi attende anni prima di rivolgersi ad un medico, il 45% si rivolge al medico di famiglia, meno di un paziente su due si rivolge ad uno specialista3. Infine, solo una minima quota di pazienti rimane in cura per la sua psoriasi dal medico che lo ha visitato la prima volta.
I pazienti affetti da psoriasi moderata-severa dovrebbero essere curati da dermatologi in Centri di riferimento per la psoriasi; la relazione e il contatto con il medico dermatologo è un elemento fondamentale del percorso di cura: per questo motivo, e per sostenere i pazienti e i loro bisogni clinici e pratici, a partire da settembre, la campagna Psoriasi visibile – Impatto invisibile – Guardiamo oltre le apparenze di Amgen, coinvolgerà sul territorio nazionale in remoto i dermatologi di 8 regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Calabria) con cui i pazienti potranno entrare in contatto. Il cittadino interessato, attraverso una sezione dedicata del sito www.impattoinvisibile.it, effettuerà un questionario completamente anonimo e, nel caso in cui venga individuato dal sistema come paziente eleggibile al contatto con il dermatologo, verrà indirizzato sul portale dedicato a questo servizio.
“Un aspetto importante che andrebbe affrontato riguarda la burocrazia, che è spesso di ostacolo a una efficiente relazione medico-paziente – commenta Francesco Cusano, Presidente ADOI – Anche l’accesso ai Centri specialistici andrebbe migliorato in quanto non è omogeneo sul territorio nazionale; creare un’omogeneità di trattamento tra i vari centri di cura è una sfida importante. Andrebbero individuate le necessità dei pazienti e, in base a queste, stabilite modalità e tipologia delle prestazioni da erogare. Un esempio, di cui in queste settimane si parla molto, è la telemedicina, che si può rivelare utile in caso di emergenze sanitarie come quella da COVID-19 e in casi particolari, ad esempio nei pazienti ben noti e stabilizzati”.
Amgen, con un’esperienza ventennale nell’area delle malattie infiammatorie, è in ascolto delle esigenze dei pazienti affetti da psoriasi e conosce l’impatto che questa malattia può avere anche a livello psicologico.
Per questa ragione ha deciso di promuovere, attraverso la campagna Psoriasi visibile – Impatto invisibile – Guardiamo oltre le apparenze, un approccio alla cura che, oltre a far leva su soluzioni terapeutiche innovative, dedica particolare attenzione al vissuto del paziente e all’insieme delle sue esigenze.
“Nelle malattie infiammatorie come in ogni altra area terapeutica, Amgen concentra il proprio impegno sull’intero percorso di cura del paziente – commenta Maria Luce Vegna, Executive Medical Director di Amgen Italia – Nella psoriasi gli effetti psicologici sono in grado di condizionare la qualità di vita e il percorso terapeutico dei pazienti, che tendono ad allentare le relazioni con lo specialista e perdere fiducia nella terapia. Con questa campagna, che solleva l’attenzione verso il disagio provato dal paziente, intendiamo sollecitare un suo approccio positivo nel percorso terapeutico, favorendo un efficace rapporto con il dermatologo, da sviluppare anche attraverso gli strumenti che le tecnologie digitali ci mettono oggi a disposizione”.
Sul sito web www.impattoinvisibile.it sono disponibili tutte le risorse della campagna per medici e pazienti: informazioni sulla patologia, il suo impatto psicologico, la mappa dei centri specialistici, le opportunità terapeutiche; la sezione per partecipare al contest e il video di presentazione della campagna con la testimonianza di una paziente e le sue emozioni tradotte in immagini da Sergio Algozzino. A partire dal mese di settembre saranno disponibili sul sito tutte le informazioni sui giorni e gli orari delle attività di teleconsulto.
La campagna sarà promossa attraverso i canali social dei partner dell’iniziativa.
di Redazione –
MONTEFIASCONE ( Viterbo) – “Io sto con lui” è il messaggio che da martedì sera si leva su facebook a sostegno di Daniele Angelini, primario del pronto soccorso di Belcolle dal 2005, iscritto nel registro degli indagati per la scomparsa di Aurora Grazini, la sedicenne deceduta per cause ancora da chiarire sabato 15 febbraio nella sua casa di Montefiascone. Venerdì 14 febbraio è stato Angelini aver visitato la giovane, arrivata in ospedale in ambulanza. Sembra che Aurora abbia lamentato difficoltà respiratorie e frequenti crisi di pianto. Il medico le avrebbe dato un ansiolitico e fissato un appuntamento dal neuropsichiatra infantile per il lunedì successivo alle ore 10, ma a casa la ragazza avrebbe continuato a stare male fino al tragico epilogo avvenuto poche ore dopo.
“Il primario dell’ospedale Belcolle – si legge nel post di cui non si conosce l’autore – viene raggiunto dall’avviso di garanzia per la morte della ragazza di Montefiascone. Va bene. È giusto. Ma cosa significa avviso di garanzia? Il nome corretto, intanto, è ‘informazione di garanzia’: serve a garantire il diritto alla difesa in determinati atti di indagine. Ora, interesse di tutti è quello di fare chiarezza riguardo le cause della morte di questa ragazza. Fin qui, nulla che strida. Quello che mi indigna è la gogna mediatica.
Nessuno sa quali siano state le cause della morte della ragazza. Una tragedia a prescindere da tutto. Provo rispetto per la famiglia. Per il dolore che nessuno saprà mai consolare e giustifico ogni sfogo e ogni dichiarazione. Ma penso anche al primario dell’ospedale. Al professionista e all’uomo. Sono certa che abbia fatto tutto quanto fosse nelle sue possibilità. E non lo credo perché io lo conosca. Non lo credo perché ero là. Lo credo perché esiste la professionalità e la preparazione. Lo credo perché ho rispetto profondo per le persone. Lo credo perché non ho prova del contrario”.
A sostegno del primario Daniele Angelini anche Mario Scarnati, sindaco di Fabrica di Roma: “Caro Daniele si legge nel post facebook -, come cittadino e soprattuto come sindaco voglio esprimerti la mia solidarietà e quella di tutto il paese. Siamo onorati di avere come cittadino un medico come te, sempre disponibile, gentile ed esperto. Sappi che puoi infinitamente contare sulla nostra stima e il nostro affetto”.
Ieri a Montefiascone l’addio ad Aurora Grazini. Una chiesa gremita di volti solcati dalla tristezza e da un coro unito all’unanime al grido di “Ce lo siamo giurati, non ti scorderemo mai”. Poi un volo composto di palloncini bianchi.
Al termine del rito funebre sono giunte le parole di Giuseppe Picchiarelli, legale della famiglia della giovane: “Vogliamo giustizia, non vendetta. È dannoso trasformare l’indagato in colpevole. Nessuno può essere trasformato in carnefice quando ancora non sappiamo cosa sia successo”.
RONCIGLIONE ( Viterbo) – Prende il via la campagna per la tutela del decoro urbano “Io sono Ronciglione” con l’emissione dell’ordinanza sull’obbligo di raccolta delle deiezioni canine (Ordinanza n°4 del 7 gennaio 2020).
La raccolta delle deiezioni dei cani dovrebbe essere un gesto dettato dall’educazione e dal buon senso, ma purtroppo non sempre è così. Ad andarci di mezzo, spesso, sono anche quei padroni responsabili che invece rispettano le regole e contribuiscono a curare il decoro urbano e a mantenere pulito il proprio paese.
Con l’ordinanza, l’Amministrazione invita i cittadini proprietari di cani a portare sempre con sé un sacchetto ed una paletta, al fine di mantenere pulito il suolo pubblico, avendo cura di tenere sempre il proprio animale al guinzaglio nelle aree pubbliche.
Nell’ottica di un più attento rispetto delle regole i controlli della polizia locale si faranno più frequenti e per i trasgressori saranno previste sanzioni amministrative da 50 a 200 euro.
Per una lettura integrale dell’ordinanza è possibile consultare l’albo pretorio online del Comune di Ronciglione (https://ronciglione.trasparenza-valutazione-merito.it/web/trasparenza/albo-pretorio).
La campagna “Io sono Ronciglione” proseguirà nei prossimi mesi con incontri pubblici, campagne di comunicazione, progetti educativi con le scuole, al fine di riportare all’attenzione di tutti ordinanze già esistenti e regolamenti che disciplinano i comportamenti dei cittadini in materia di decoro urbano, procedendo, inoltre, all’attuazione di controlli più severi. Scopo di “Io sono Ronciglione” è quello di coinvolgere i cittadini in prima persona, far sì che il loro amore per il paese diventi forza motrice di un’azione collettiva di cura e rispetto del decoro urbano.