Privo di licenza al porto d’armi da sparo, denunciato

RIETI – Continua incessante la campagna antibracconaggio dei Carabinieri Forestale del Gruppo di Rieti. È proprio durante un controllo sull’attività venatoria, nella frazione Moggio Alto di Rieti, che i militari del Nucleo di Rivodutri hanno fermato un cinquantenne che subito si dava alla fuga sul proprio fuoristrada. Nel tentare di far perdere le proprie tracce all’interno di un’area boscata, il soggetto ha quindi cercato di occultare l’arma in suo possesso, un fucile da caccia calibro 12, nel sedile posteriore dell’auto di un cacciatore, suo conoscente, che si trovava nella stessa località. A nulla è però servito il maldestro azzardo. I Carabinieri Forestale sono infatti riusciti a bloccarlo, scoprendo subito dopo che lo stesso non solo non era munito del previsto porto d’armi da fuoco, ma risultava anche gravato da un provvedimento di divieto di detenzioni di armi.

Per questo motivo, i militari hanno provveduto a sequestrare il fucile, denunciando l’uomo alla competente A.G. per detenzione illegale di armi comuni da sparo, un reato punito dal nostro ordinamento con la reclusione da due a dieci anni. Ad essere denunciato anche il fratello, proprietario del fucile, per omessa custodia di armi e munizioni. Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari ed eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità giudiziaria.




Fara in Sabina, Carabinieri forestale al Festival della famiglia con l’Arma dell’educazione ambientale

FARA IN SABINA- Quello dell’educazione ambientale è uno dei compiti istituzionali più importanti svolti dall’Arma Forestale, per tutelare l’Ambiente attraverso la sensibilizzazione dei cittadini e la costruzione di una nuova cultura della “legalità ambientale”.
I Carabinieri del Gruppo Forestale di Rieti hanno accolto con favore l’invito a partecipare alla terza edizione del “Festival della Famiglia”, organizzato dal Comune di Fara in Sabina, il cui tema conduttore sarà quest’anno dedicato alla tutela dell’Ambiente.
L’evento si svolgerà il 24 settembre p.v., nella frazione di Passo Corese, e vedrà, tra l’altro, la presenza di uno stand espositivo, dove militari della specialità Forestale dell’Arma illustreranno, anche al giovane pubblico che interverrà, l’attività svolta in difesa del patrimonio agro-forestale, della fauna e degli ecosistemi. Sarà inoltre possibile assistere ad una dimostrazione d’intervento da parte di Asia, splendido esemplare di Pastore belga malinois, che assieme al suo conduttore compone l’Unità Cinofila Antiveleno di Rieti, impiegata nella prevenzione e repressione dei reati di avvelenamento della fauna selvatica e domestica.
Il perseguimento dei reati ambientali, attività che vede impegnata in prima linea la specialità Forestale dell’Arma, non può prescindere dal coinvolgimento di Enti locali, delle famiglie, della società civile, degli istituti scolastici e universitari, ma soprattutto dall’educazione delle nuove generazioni al rispetto del nostro territorio e delle risorse naturali in esso presenti, contribuendo alla diffusione di una “consapevolezza ambientale”.

 




Esche avvelenate, in campo l’Unità Cinofila Antiveleno dei Carabinieri Forestale

RIETI – Sulle tracce di esche avvelenate: è questo il compito affidato ad Asia, splendido esemplare di Pastore Belga Malinois che insieme al suo conduttore compone l’Unità Cinofila Antiveleno in servizio presso il Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti. Appositamente addestrata, Asia riesce, con il proprio fiuto, a riconoscere le più disparate varietà di veleni tra quelli maggiormente utilizzati.

Le polpette nocive sono utilizzate soprattutto per “liberare” le zone di caccia e i pascoli dai predatori più comuni nel nostro territorio, tra cui i lupi, ma non è purtroppo inusuale il loro impiego neppure per l’uccisione di animali domestici considerati fastidiosi o nelle aree vocate alla raccolta di tartufi, dove soggetti senza scrupoli tentano di avvelenare i cani dei rivali per dispetto o per interessi economici. Il veleno non è però selettivo e può innescare un’inarrestabile “catena di morte”. Insieme ai malcapitati animali, infatti, muoiono anche volpi, scoiattoli, ghiri, tassi, ricci, gatti selvatici e una lunga schiera di uccelli, soprattutto rapaci necrofagi, tra cui gipeti e nibbi reali.

Nelle ultime settimane, il Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti, con l’ausilio dell’Unità Cinofila Antiveleno, ha predisposto l’intensificazione di servizi di controllo volti al monitoraggio delle aree montane e collinari, cui può seguire la bonifica delle zone in cui vengono rinvenuti bocconi avvelenati, per interrompere la “catena di morte”, scongiurando anche eventuali danni alla salute umana, e poter risalire ai responsabili.  Dall’inizio dell’anno, l’Unità Cinofila ha eseguito, in ambito regionale, oltre 60 ispezioni preventive e 25 d’urgenza, durante le quali sono stati repertati 14 campioni, di cui oltre la metà risultati avvelenati.

Con il ritorno dei grandi carnivori nelle zone rurali, per rendere possibile la loro convivenza con le attività umane, all’attività preventiva e repressiva di polizia, posta in essere dai reparti della specialità forestale dell’Arma, dovranno necessariamente aggiungersi la corretta informazione e l’educazione. Ad esempio, può senz’altro “mitigare” l’insorgenza di eventuali conflitti l’adozione di semplici accortezze di natura pratica, tra cui evitare il deposito di rifiuti, in particolare organici, in luoghi di facile accesso per la fauna selvatica, custodire il bestiame, soprattutto nelle ore notturne, in luoghi chiusi o accuratamente recintati ed elettrificati, garantire la presenza di un idoneo numero di cani da guardia. L’utilizzo del veleno contro la fauna selvatica e domestica non può rappresentare la soluzione, tanto che questa condotta, considerata un delitto, viene severamente punita dal nostro codice penale con pene molto severe, tra cui la reclusione fino a due anni.

cane - Carabinieri Forestale




Carabinieri forestale in prima linea contro abbandono rifiuti

RIETI- Complice l’incremento dell’afflusso turistico nel periodo estivo, l’attività di controllo e repressione messa in campo dai Carabinieri Forestale della provincia per contrastare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti al suolo non si arresta.
Solo nell’ultimo mese, nei Comuni di Morro Reatino, Colli sul Velino e Labro, la Stazione Carabinieri Forestale di Rivodutri ha denunciato alla Procura della Repubblica di Rieti il titolare di una ditta edile, con conseguente sequestro di un’intera area e dei rifiuti ivi presenti, ed elevato sanzioni amministrative per oltre 2.500 euro. Grazie alla puntuale attività di monitoraggio del territorio, agli appostamenti e all’ausilio di strumentazione tecnica all’avanguardia, unitamente alle segnalazioni di cittadini e Sindaci, i militari sono risaliti ai responsabili delle illecite condotte, consistenti nell’abbandono incontrollato di rifiuti urbani, elettrodomestici e inerti derivanti da demolizioni edili.
L’indebita gestione dei rifiuti, perpetrata sia su aree pubbliche che private, oltre a creare pregiudizio al decoro ambientale e potenziale danno alla salute umana, determina un notevole impegno economico per la bonifica delle aree, inevitabilmente a carico dei contribuenti. Per questo motivo, al fine di contrastare la maleducazione e l’inciviltà di chi si ostina a non conferire correttamente i rifiuti, i Carabinieri Forestale, oltre alle più tradizionali attività di polizia giudiziaria per la prevenzione e repressione degli illeciti nei settori di competenza, svolgono campagne di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, con attività di informazione ed educazione ambientale, anche in favore dei più giovani.




Vitorchiano, posti sotto sequestro terreni e fabbricati agricoli

VITORCHIANO ( Viterbo) – I Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Viterbo, diretti dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito in località Pantano – strada San Cataldo un sequestro disposto dal tribunale di Viterbo su aree agricole ed immobili.
L’accertamento era inizialmente derivato dalla ordinaria attività di controllo del territorio volta proprio al contrasto del disboscamento illegale; nel corso del controllo del territorio rurale e dell’ambiente naturale i militari hanno accertato recenti importanti movimenti di terreno e sbancamenti.
Dalle successive indagini è emerso che le aree nelle quali erano stati impiantati noccioleti e lamponi erano invece precedentemente occupate da boschi di cerro e pertanto sottoposti a vincolo paesaggistico.
Nel corso del controllo sono inoltre emerse irregolarità nella realizzazione di un immobile ad uso ricovero attrezzi e nella ristrutturazione di due fabbricati ad uso abitativo, per carenza dei titoli abilitativi.
Per disposizione del GIP di Viterbo le opere da considerarsi abusive sono state così sottoposte a sequestro preventivo (art. 321 cpp)




Abbandona rifiuti all’interno dell’area parco monumentale “La Frasca”, denunciato

TARQUINIA ( Viterbo) – Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Tarquinia, nel corso del controllo del territorio rurale e dell’ambiente naturale hanno accertato l’abbandono di un ingente quantitativo di rifiuti eterogenei a pochi metri dal mare ed all’interno dell’area naturale protetta denominata “Monumento Naturale la Frasca” , hanno proceduto al sequestro dell’area ed ha avviato le attività di indagine necessarie all’individuazione del responsabile visto anche il particolare pregio ambientale e naturalistico del luogo che dal 2017 è diventata anche Parco Monumentale Regionale.

Le indagini effettuate dai militari hanno consentito rapidamente, anche tramite la raccolta di testimonianze e filmati, di risalire all’autore del gesto che è stato quindi identificato e segnalato all’Autorità Giudiziaria di Civitavecchia per smaltimento illecito di rifiuti.

Oltre al procedimento penale che seguirà il suo corso l’autore dovrà provvedere a ripristinare le precedenti condizioni naturali del luogo al fine restituire le decoro e fruibilità ai cittadini.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva

 

Il presente comunicato viene inoltrato su autorizzazione della Procura della Repubblica di Civitavecchia, dato l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.

 

Approfondimenti potranno essere richiesti al Tenente Colonnello Leonardo Mareschi

 




Montefiascone, riscontrate gravi irregolarità sul taglio e sull’impiego di manodopera non in regola con il permesso di soggiorno

GRAFFIGNANO ( Viterbo) – Nel quadro dell’attività di controllo dei cantieri forestali attivi nei boschi della provincia di Viterbo, i militari della stazione Carabinieri forestale di Montefiascone (VT) hanno effettuato un controllo mirato alla verifica del rispetto della normativa forestale Nazionale e Regionale, presso un cantiere forestale nel comune di Graffignano.

Dall’accertamento sono emerse gravi irregolarità nella modalità di celta e rilascio di piante adulte a dote del bosco, i militari hanno quindi contestato al titolare della ditta la mancata applicazione del Regolamento Regionale in merito al rilascio di piante da seme all’interno di un bosco, per in importo di oltre € 12.000. Contemporaneamente è stata riscontrato che la manodopera che aveva eseguito i lavori di taglio del bosco era non in regola con il permesso di soggiorno per l’80% dei lavoratori presenti.

Per tale fatto è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria il titolare dell’Impresa che aveva impiegato in n. 4 lavoratori stranieri non in regola con il permesso; tali fatti sono stati inoltre segnalati all’Ispettorato del lavoro per il provvedimento di sospensione dell’attività.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva

Il presente comunicato viene inoltrato su autorizzazione della Procura della Repubblica di Viterbo, dato l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.

Approfondimenti potranno essere richiesti al Tenente Colonnello Leonardo Mareschi




Carabinieri Forestali nelle scuole della provincia in occasione dei 200 anni dalla fondazione del Corpo Forestale Dello Stato

Rieti –

In occasione dell’Anniversario dei 200 anni dalla fondazione del Corpo Forestale dello Stato, il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri ha promosso un’attività di comunicazione ambientale, a livello capillare, rivolta alle future generazioni.

Gli incontri sono stati effettuati anche nella provincia di Rieti, in 13 istituti scolastici, a cura dei reparti dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti, con lo scopo di sensibilizzare i giovani sull’importante tema della tutela dell’ambiente. L’iniziativa è stata rivolta in favore degli studenti delle classi 5^ elementare fino alla 3^ media, attraverso la trattazione di tematiche incentrate sul rispetto degli ambienti naturali e degli ecosistemi locali, sull’importanza del bosco e degli animali e sul concetto di biodiversità, oltre che sul contrasto ai reati ambientali, come gli incendi boschivi, i tagli abusivi di legname, l’inquinamento.

Positiva e partecipativa è stata la risposta dei ragazzi, che si sono mostrati interessati e incuriositi, desiderosi di conoscere fenomeni attuali, come il dissesto idrogeologico e la desertificazione, quale effetto devastante del cambiamento climatico in atto.

L’attività di formazione e informazione svolta dai Carabinieri Forestale, da sempre impegnati in prima linea nella tutela del patrimonio forestale e naturalistico, anche attraverso l’opera di sensibilizzazione dei giovani, è fondamentale affinché le nuove generazioni imparino a compiere azioni più responsabili e sostenibili nei confronti delle risorse naturali e di quanto li circonda.




Rieti, vigilanza massima dei Carabinieri Forestale sul fenomeno degli incendi boschivi

RIETI – Massima allerta, vigilanza e attività investigativa caratterizzano, in questo periodo dell’anno, l’attività dei Carabinieri Forestale nel settore della prevenzione e repressione degli incendi boschivi.

La stagione estiva è iniziata con temperature molto al di sopra della media, provocando l’accentuarsi del fenomeno incendiario su tutto il territorio nazionale senza risparmiare la provincia reatina, spesso con conseguenti danni e pericolo per l’incolumità pubblica. Personale e mezzi militari sono stati dispiegati nei punti più a rischio per il monitoraggio e la tutela del patrimonio naturalistico paesaggistico. Dall’inizio di maggio, si sono infatti già sviluppati molteplici incendi in diversi Comuni della provincia, tra cui Fara in Sabina, Toffia, Rivodutri, Rieti, Collevecchio, Micigliano e, non ultimo, Torricella Sabina, determinando la distruzione di oltre 40.000 mq di bosco e castagneti da frutto e circa 150.000 mq tra terreni incolti ed oliveti.

La puntuale attività investigativa posta in essere dalle Stazioni del Gruppo Carabinieri Forestale, con l’impiego di squadre di repertatori esperti nel “Metodo delle Evidenze Fisiche” (MEF), in grado di individuare il punto di innesco e portare all’identificazione del colpevole, ha già consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria 6 soggetti per il reato di incendio colposo. Oltre agli effetti del cambiamento climatico, le evidenze mostrano che gli incendi scaturiscono per lo più a causa di negligenza, imperizia o imprudenza e talora per volontà dell’uomo, nonostante il reato di incendio boschivo, oltre a comportare severe sanzioni amministrative, porti all’incriminazione e sia punito con la reclusione da uno e cinque anni, se colposo, e da quattro a dieci anni, laddove venga dimostrato il dolo.

Molto può fare l’educazione e il senso civico, evitando l’accensione di fuochi e l’abbruciamento dei residui vegetali nei periodi di massima pericolosità. È doveroso, altresì, evitare di fumare nei boschi e nelle strade o sentieri che li attraversano, provvedendo ad avvisare prontamente le autorità, in caso di avvistamento di un focolaio. Avere un supporto ed un ausilio da parte della comunità è fondamentale per l’attività investigativa posta in essere dai militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Rieti, che già dallo scorso anno dispone di una task force di militari specializzati nel settore delle investigazioni in questo delicato settore.




Controlli sulla tracciabilità delle carni suine, la Forestale a tutela del consumatore e delle aziende

RIETI – Nel corso dell’ultimo anno, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rieti hanno effettuato controlli mirati, diretti alla commercializzazione, etichettatura e tracciabilità della carne suina presso i centri commerciali della grande distribuzione, ispezionando i banchi frigo adibiti alla vendita della merce confezionata ed etichettata dopo essere stata lavorata nel reparto macelleria oppure proveniente da altri operatori della filiera e pronta per la vendita al pubblico.

L’attività ha portato al deferimento di una persona all’A.G. per frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, oltre a sanzioni amministrative per un importo di oltre 36.000 Euro, per aver omesso le informazioni previste ai fini della rintracciabilità del prodotto e all’individuazione del Paese di nascita, allevamento e macellazione degli animali. Sequestrate inoltre quasi 200 confezioni di salsicce e preparati di carne suina, per un peso stimato in oltre 100 kg, dove veniva riportata la dicitura “prodotto 100% italiano”, pur trattandosi di carni di provenienza UE.

Il quadro giuridico in materia di etichettatura alimentare ha l’obiettivo di garantire la salubrità dei cibi e la concorrenza leale, assicurando l’accesso da parte dei consumatori a informazioni chiare, comprensibili e affidabili sui prodotti acquistati. Gli alimenti infatti presentano numerosi rischi per la salute umana, anche a fronte della globalizzazione dei mercati e del continuo progresso tecnologico, con cui sempre più vengono offerti sul mercato, a un costo contenuto, prodotti “non convenzionali”, sostitutivi di quelli tradizionali.

Tra i principali obiettivi dei Carabinieri Forestali di Rieti vi è proprio il contrasto degli illeciti in materia agroalimentare, con particolare riferimento alla tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti anche trasformati, ponendo in essere attività di verifica sulle varie fasi che l’alimento subisce a partire da quella di produzione e raccolta della materia prima, fino al consumo da parte dell’utente finale.

I controlli, posti in essere dalla Stazione Carabinieri Forestale di Rieti sul settore delle carni suine, sono parte di un’attività più ampia, che in passato ha interessato anche il comparto ortofrutticolo, con accertamenti presso venditori al dettaglio e all’ingrosso, sempre nel Comune di Rieti, dai quali sono scaturite sanzioni amministrative per oltre 55.000 Euro per incertezza sulla provenienza dei prodotti.




Incendio boschivo: denunciati due pensionati dai Carabinieri forestale

VETRALLA (Viterbo) – I Carabinieri Forestale di Vetralla intervenuti su un Incendio Boschivo in data 14 settembre nel comune di Blera hanno posto in essere una articolata attività di Polizia Giudiziaria che ha portato a deferire all’ Autorità Giudiziaria due pensionati del posto per aver causato per colpa l’incendio. L’incendio ha interessato una superficie complessiva di circa 2,55 ettari di terreni incolti e di bosco.
In particolare applicando la tecnica della Repertazione dell’incendio con l’ausilio di militari appositamente formati si è individuata l’area di insorgenza del fuoco mediante il MEF (Metodo delle Evidenze Fisiche) mediante il quale si e’ potuto avere indicazioni tecniche utili per risalire al punto d’insorgenza del fuoco ed in particolare in coincidenza a cumuli di potature secche di olivo. evidenziare che la causa d’innesco dell’incendio e’ da ascriversi ad attivita’ antropiche, ed in conseguenza avanzare l’ipotesi di incendio colposo,

 




Carabinieri Forestale denunciano alla Magistratura i tagli boschivi nella Riserva naturale statale del Litorale Romano

ROMA- I Carabinieri Forestale hanno recentemente inviato una specifica informativa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma riguardo il taglio boschivo in corso nella pineta mista (Lecci, Pini, macchia mediterranea) in località Procoio, nella Riserva naturale statale del Litorale Romano, in Comune di Roma Capitale.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, che ne aveva richiesto l’intervento con l’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata (4 novembre 2019) alle amministrazioni pubbliche, alla polizia giudiziaria e alla magistratura competenti, esprime la propria soddisfazione per i puntuali controlli svolti.

Coinvolti dall’azione ecologista il Ministero per i beni e attività culturali e il Ministero dell’ambiente, la Regione Lazio, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, i Carabinieri Forestale, il Comune di Roma Capitale, l’Organo di gestione della Riserva naturale statale del Litorale Romano, informata per opportuna conoscenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

Si tratta di uno dei pochi lembi di bosco misto mediterraneo sopravvissuti lungo la costa laziale, scampato a speculazione immobiliare, bonifiche, realizzazione dell’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino.

Il taglio boschivo in corso sembra in relazione con un piano di prevenzione incendi proposto dalla Proprietà Aldobrandini e approvato con nullaosta dell’Organo di gestione della Riserva naturale statale del Litorale Romano del febbraio 2019, previ vari pareri positivi condizionati da parte della Commissione di riserva della Riserva naturale statale del Litorale Romano al termine di lunga e complessa procedura.

La Regione Lazio – D.G. Politiche Abitative, Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica aveva comunicato (nota prot. n. 892902 del 6 novembre 2019) che la Città metropolitana di Roma Capitale, delegata in materia di risorse agro-forestali (regio decreto legge n. 3267/1923 e s.m.i.; legge regionale Lazio n. 39/2002 e s.n.i.; regolamento regionale n. 7/2005) aveva autorizzato l’intervento di diradamento e messa in sicurezza antincendio nel bosco misto con determinazione dirigenziale n. 6/1122 del 25 luglio 2019, previa conferenza di servizi semplificata in modalità asincrona durante la quale sono stati acquisiti i pareri di legge.

I Carabinieri Forestale – Comando per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi avevano ribadito l’urgenza degli interventi a fini di salvaguardia antincendio (nota prot. n. 322380 del 26 aprile 2019), mentre il Parco archeologico di Ostia antica (organo delegato in tema di tutela paesaggistica) aveva espresso il proprio parere positivo con nota prot. n. PA-OANT 2579 del 6 giugno 2019.

Fondamentale, quindi, accertare se i lavori fossero o meno rispettosi di autorizzazioni e prescrizioni.

La Riserva naturale statale del Litorale Romano è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), rientra nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Macchia Grande di Focene e Macchia dello Stagneto” (codice IT6030023) ai sensi della direttiva Habitat (n. 92/43/CEE). L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto la verifica della legittimità dell’attività di taglio boschivo in corso e l’adozione dei provvedimenti che si rivelassero necessari per il rispetto della legalità ambientale. Ora i riscontri con l’attività d’indagine dei Carabinieri Forestale.