Teatro, campagna abbonamento a Montalto di Castro

MONTALTO DI CASTRO (Viterbo)- Il Teatro Comunale Lea Padovani sta per concludere la sua campagna abbonamenti per la stagione teatrale 2023/2024. Ricordiamo che c’è tempo fino al 17 novembre per abbonarsi: un’opportunità unica per assicurarsi il proprio posto e garantirsi gli spettacoli a un prezzo conveniente. Ad aprire la stagione il thriller “Testimone D’Accusa” di Agatha Christie il 19 novembre alle ore 18:00. Questo spettacolo, diretto da Geppy Gleijeses e interpretato da un cast eccezionale tra cui Vanessa Gravina, Giulio Corso, Paolo Triestino e altri attori di talento, promette di essere una performance straordinaria che appassionerà il pubblico con mistero e suspense.
Dal 19 novembre, giorno del primo spettacolo, sarà possibile acquistare i biglietti singoli di tutti gli spettacoli presso la biglietteria del Teatro Comunale Lea Padovani oppure sul sito TicketOne.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare la biglietteria al numero 0766 870115 oppure consultare il sito internet del teatro Comunale Lea Padovani.




Nonostante tutto la FITA è sempre viva. Presentato oggi il cartellone della stagione del teatro FITA edizione 2023

di FEDERICO USAI –

VITERBO – Presentato oggi a Palazzo dei Priori il cartellone della stagione del teatro FITA edizione 2023, 26 Premio Città di Viterbo e 5° Memorial Francesco Mencaroni.
Abbiamo intitolato l’articolo “Nonostante tutto la FITA è ancora viva “ perché nel corso di questi anni la FITA (Federazione italiana teatro amatori), ha dovuto lottare per continuare a sopravvivere grazie all’amore di tutti gli attori e alla “ tigna “ di Bruno Mencarelli e ultimamente del Vice Sindaco, Alfonso Antoniozzi, che credono nel teatro e lottano per rappresentarlo e farlo rappresentare.

Quest’anno i cinque spettacoli del cartellone andranno in scena nel teatro della parrocchia del quartiere Villanova. Nel corso degli anni la FITA è passata dalla rappresentazione delle sue commedie al Teatro San Leonardo alla Sala dell’Università della Tuscia, ma purtroppo non ci sono più i fondi di una volta ed ora soprattutto grazie al Patrocinio e al sostegno economico del Comune di Viterbo, Assessorato alla Cultura, la FITA continua a vivere nella Sala Teatro San Giovanni Paolo II, dando il suo meglio e non abbandonando mai il suo amore per la cultura e per il teatro.

Bruno Mencarelli

Ma passiamo ora ad illustrare la conferenza di presentazione di questa mattina nella sala d’Ercole di palazzo dei Priori. Presentati da Cristina Pallotta hanno preso la parola Bruno Mencarelli , l’assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi, Francesca Mencaroni, figlia dell’indimenticabile Francesco, Umberto Di Fusco, consigliere comunale e Simona Tartaglia, una delle giurate per il premio Memorial Francesco Mencaroni e madrina della manifestazione.

Riportiamo l’intervento iniziale di Bruno Mencarelli dove viene evidenziato come l’edizione di quest’anno sarà rivolta al sociale, in particolare per dare un aiuto tangibile all’Associazione Bambini ed Adulti Cardiopatici di Viterbo.

Un saluto vada alle compagnie FITA che partecipano a questa rassegna teatrale anno 2023; ho detto ancora sono qui…e già…dopo 25 anni…
Non ero infatti, intenzionato a continuare, ma le sollecitazioni dell’assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi mi hanno fatto ricredere e sopire quella pigrizia che mi aveva assalito alla fine della venticinquesima edizione. Un atto onesto e doveroso, anche verso l’amico Francesco Mencaroni e verso quel pubblico che da anni ci segue, una necessità dovuta anche verso i giovani ai quali le nostre attenzioni sono state sempre costanti ed interessate.
E in tutti questi anni di attività abbiamo raggiunto in tutto il territorio provinciale ventidue adesioni di gruppi teatrali iscritti alla Fita.
Anche questo un traguardo d’eccellenza, una sicurezza per le compagnie che sono seguite costantemente nel loro percorso ludico, da esperti del mondo assicurativo, del teatro e della finanza.
Questa è una edizione particolare, una edizione rivolta al sociale. Una edizione che ci vede coinvolti come Fita Provinciale A.P.S. a dare un piccolo aiuto tangibile all’Associazione Bambini ed Adulti Cardiopatici di Viterbo, e di questa iniziativa penso che anche le compagnie partecipanti, così come il pubblico, ne saranno veramente orgogliosi; .e saluto il Dott. Enrico Riccetti, qui presente, valido consigliere e membro portante della stessa associazione ABC;
In proposito, faccio appello alla stampa al fine di pubblicizzare al massimo questo impegno sociale che la fita di Viterbo vuole perseguire, sensibilizzando e sollecitando la presenza di spettatori alla rassegna teatrale.
Le compagnie che quest’anno si esibiscono presentano testi teatrali di alto interesse artistico, culturale e soprattutto morale. Sono certo che questa rassegna sarà “una vetrina” e un banco di prova per tutti.
Attraverso la visione di alcuni lavori teatrali saremo tutti chiamati a mettere a nudo i nostri limiti, dove virtualmente voleremo tra dolore ed ironia, tra comicità e drammaticità. Sarà nostro impegno riuscire a convertire queste emozioni, in progressivi valori aggiunti.
Quest’anno oltre al premio Memorial Francesco Mencaroni, verranno assegnati il Premio Città di Viterbo, il Premio Gradimento del pubblico, il Premio all’Attore e Attrice protagonisti, il Premi alla Regia.-
Il Premio Memorial Francesco Mencaroni, e qui lo mostriamo in anteprima, verrà assegnato dalla giuria, alla compagnia o personaggio che più si accosta alla figura artistica di Francesco.
L’opera è stata ideata e realizzata da Marina Joppolo figlia di Roberto che per anni è stato vicino alla Fita, come realizzatore dello stesso premio città di Viterbo, e come giurato, nei Festival con grande professionalità, competenza e senso critico.

Marina Ioppolo

Mi corre l’obbligo ora ringraziare quanti hanno patrocinato la 26^ edizione del teatro fita:
In primis tutta l’amministrazione del Comune di Viterbo nella persona del Sindaco dott. Chiara Frontini, l’Assessorato alla cultura con il suo assessore Alfonso Antoniozzi, l’Assessorato ai servizi sociali. Amministrazione comunale che ha dato il suo patrocinio ed il sostegno economico, senza il quale la manifestazione non si sarebbe effettuata; l’Amministrazione della Provincia di Viterbo nella persona del dott. Alessandro Romoli, lo CSAIN Centri sportivi aziendali e industriali, l’AGIS Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, l’AITA Associazione Internazionale del Teatro Amatori, la C.O.p.T.A. ( Confederazione Europea per il teatro amatoriale), la FITALAZIO, e tutti gli sponsor che con il loro rinnovato contributo hanno sostenuto anche questa edizione.
La premiazione, alla presenza di tutte le compagnie, alle autorità , ed alla stessa stampa, ai quali fin d’ora, a tutti rivolgo l’invito, si terrà presso la stessa sala teatrale San Giovanni Paolo II di Villanova in Via Bonaventura Tecchi, dove si svolgerà l’intera rassegna, al termine dell’ultimo spettacolo in cartellone.
La giuria è composta da Simona Tartaglia valida e stimata Casting Director, che è anche madrina della manifestazione,
dott. Francesca Mencaroni, figlia di Francesco,
dott. Giulia Oliva docente di recitazione e dizione,
dott. Serenella Medori attrice, scenografa, regista e autrice di pieces teatrali “

Alfonso Antoniozzi

Per l’Assessore al Cultura , Alfonso Antoniozzi , è importante sostenere il teatro che è un laboratorio di creatività, di inclusione e coesione cittadina, una realtà che crea legami e reti di supporto e aiuta a sviluppare disciplina, empatia, gestione del tempo.
Per Francesca Mencaroni Francesca Mencaroni , molto affettuosa nei ringraziamenti a Mencarelli e all’Assessore Antoniozzi, questo Festival è il ricordo perpetuo del papà Francesco e il premio ideato da Marina Ioppolo, chiamato Teatralis mostra la passione verso il teatro che tutti hanno.

Simona Tartaglia

Simona Tartaglia, nel suo intervento, ha voluto evidenziare l’importanza di non fermarsi mai nello spingere l’amore per il cinema e per il teatro riuscendo a coinvolgere più persone e giovani possibile nel apprezzarlo, dicendo ancora che sarà coinvolto anche il Rotary e il Rotaract con la FITA. Apprezzate le parole di Umberto Fusco, consigliere comunale ma anche attore nei tempi passati proprio con la FITA. A suo parere , e anche secondo noi, il premio città di Viterbo continua a vivere grazie al grande Bruno Mencarelli.

Umberto Di Fusco

Ricordiamo che saranno cinque gli appuntamenti, ogni domenica alle 18.00 dal 1 Ottobre al 29 ottobre, con altrettante compagnie teatrali: una di Frosinone, due di Roma e una di Viterbo e una di Tarquinia.
Il primo spettacolo del 1° ottobre I Commedianti del Cilindro di Broccostella ( FR) rappresenteranno Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. Si prosegue l’8 ottobre con Mitiche di Publio Ovidio Nasone, messo in scena dalla Compagnia Teatrale FAUL – APS di Viterbo. Domenica 15 ottobre sarà la volta di Esodate di Cristina Valeri, rappresentato da Stanza 236 A.P.S. di Roma. Il 22 ottobre sarà al volta del Teatro Popolare di Tarquinia che rappresenterà : Danni e vantaggi della pandemia di Annibale Izzo. Domenica 29 ottobre si concluderà il cartellone con Terapia di gruppo di Gianni Pontillo rappresentata da Teatro “Opera” di Roma. Alla fine della serata ci sarà la premiazione finale : Premio Città di Viterbo, Premio Memorial Francesco Mencaroni, Premio gradimento del pubblico,Premio miglior attore,Premio miglior attrice, premio miglior regia.




“Musica in Giardino”, i nuovi appuntamenti musicali di OperaExtravaganza

VETRALLA ( Viterbo) – È in uscita il nuovo cartellone estivo 2023 dell’associazione concertistica OperaExtravaganza di Vetralla che, ormai da anni, anima con le sue interessanti e originali proposte musicali, il territorio della Tuscia viterbese.

Anche in questa occasione, il programma si presenta ricco e fitto. Apre la stagione, il 3 e 4 giungo, un lungo weekend di iniziative al Teatro del Giardino segreto di Vetralla, in rete nazionale con i Parchi e Giardini d’Italia (APGI); e a seguire, è possibile ascoltare i concerti aperitivo con Cinetic Trio e musica sotto le stelle di eventi lirici e concertistici in varia formazione.

OperaExtravaganza, anche quest’anno, ospiterà il celebre soprano Ines Salazar per la master internazionale di canto lirico, i cui interpreti si esibiranno in un concerto pubblico il 29 luglio; e, come consuetudine, in questi ultimi tempi post covid, l’associazione lancerà una novità compositiva sul filone della public history,  il melologo “Otone, il destino di un imperatore”, scritto dalla librettista Monica Sanfilippo e composto dal maestro e direttore musicale Luigi De Filippi, che andrà in scena il 15 luglio al Teatro romano di Ferento, cittadina che ha dato i natali al protagonista. Il mese di agosto è altrettanto ricco e coinvolgente, con titoli di eccezione, dall’operetta (12 agosto) alla forza drammatica della Cavalleria rusticana di Mascagni (26 agosto).




A Sant’Angelo compare un cartellone turistico senza Sant’Agelo

SANT’ANGELO (Viterbo) – Riceviamo da Gianluca Chiovelli, presidente Associazione Culturale ACAS e pubblichiamo: “Ieri 5 febbraio 2020 una sorpresa, apparentemente gradita, ha fatto capolino a Sant’Angelo il Paese delle Fiabe, frazione del capoluogo Viterbo. Nientemeno che un cartello turistico, solido e vistoso e (così ingenuamente si credeva) ben fornito di notizie e informazioni.

E del pari si credeva, ancora più ingenuamente, che tali notizie e informazioni riguardassero proprio il luogo in cui il cartello era sto infisso: Sant’Angelo.

E invece no.

Di Sant’Angelo nel cartello non si parla affatto. Ci si limita a segnalare alcune località di Viterbo (sono la quasi totalità) e altre (una a testa) di Bagnaia, San Martino al Cimino, Roccalvecce. Di altre frazioni di Viterbo, come Sant’Angelo, non si parla, non si accenna; manco l’ombra, come se non esistessero. Niente. Nada. Zero virgola zero. Nichts.

A questo punto, come diceva quel personaggio di Renzo Arbore, le domande sorgono spontanee.

1. Se Sant’Angelo non conta nulla, meno di zero, tanto da non essere considerata affatto, che senso ha metterci una pubblicità di Viterbo? Mi spiego meglio. Se questa è la terra di nessuno, che non vale nemmeno mezza riga d’una guida turistica di Viterbo (mica di Pordenone o Palermo: di Viterbo!), nessuno verrà qui: a chi si dirà, allora, “venite a Viterbo!”, se, secondo loro, questa frazione è così insulsa da non venire nemmeno nominata?

Una frazione e un paese che, ricordiamolo, “è” Viterbo. Una frazione di Viterbo, appunto, che dovrebbe essere trattata alla pari di una pertinenza amministrativa, turistica e urbanistica del capoluogo laziale della Tuscia. E, invece, qui si trova, come al solito, solo indifferenza e disprezzo.

2. Purtroppo per gli ideatori del predetto cartello, Sant’Angelo è, invece, qualcosa di importante. Turisticamente, in potenza, assai più importante di alcune realtà lì nominate. Sant’Angelo sta risorgendo pian piano dall’anonimato (spesso un anonimato voluto, doloso) per assumere, pensate un poco, un preciso rilievo turistico. Incredibile, ma vero. Com’è quindi possibile che individui che si occupano di turismo e sviluppo turistico non ne sappiano nulla? O forse: fingono di non saperne nulla? Non sanno che in un paio d’anni qui, grazie al progetto murales e fiabe, che ormai tutti conoscono, si sta rivitalizzando il tessuto economico del paese? Non sanno che in un paio d’anni la RAI è venuta qui dieci volte? E perché la RAI si è scomodata dieci volte? Perché non c’è nulla, come credono o fingono di non sapere i geniali ideatori del cartello in questione? O è venuta perché esiste un progetto che, fra mille difficoltà, sta riuscendo pian piano a donare forza attrattiva commerciale, artistica, umana a questo borgo? Hanno mai sentito parlare di “Sant’Angelo il Paese delle Fiabe”? Se non l’hanno mai fatto dovrebbero: perché è loro dovere saperlo. Sanno, essi, che proprio il Comune di Viterbo (ma forse il Comune non se ne ricorda), nella persona del sindaco Giuseppe Arena, ha donato il patrocinio a questa iniziativa? Lo sanno? Non lo sanno? In entrambi i casi, lo sappiano o meno, qui siamo in presenza di una negligenza e di un pressapochismo micidiali.

3. Mi sono lasciata per ultima una chicca, a rendere evidente come tale operazione non sia nient’altro che uno spreco di soldi e, insieme, anche il simbolo di una dilagante cialtroneria. Avete presente il puntino rosso delle mappe turistiche: “Io sono qui?”. Bene, c’è anche qui, nel cartello di Sant’Angelo. E sapete cosa indica il puntolino? La piazza storica di Sant’Angelo, piazza VIttorio Emanuele? La piazza nuova? La chiesa, la fontana? Il cimitero? Macché, nulla di tutto questo, indica la chiesa della santa Trinità a via san Giovanni Decollato a Viterbo!

Al turista di Perugia o Roma o Napoli, insomma, oppure al turista olandese o tedesco (ne sono venuti a Sant’Angelo, a migliaia, di turisti, in questi ultimi due anni) che visita Sant’Angelo e scorge il cartello, questi geni del turismo dicono: “You are here!”, “Tu sei qui!” e gli mettono un puntino rosso che segnala un luogo distante venticinque chilometri! Ci sarebbe da ridere a crepapelle se no ci fosse da piangere amare lacrime.

Cosa penserà il turista, mentre osserverà questo? Cosa penserà del cartello, degli ideatori del cartello e di Viterbo tutta?

Come se questi cartelli fossero stati messi a casaccio, un po’ qui un po’ lì, da gente che non pare conoscere né Viterbo né Sant’Angelo né la logica né tanto meno le elementari basi dell’accoglienza e del rispetto verso chi, il turista, viene a recare soldi e vitalità e benessere. Perché una cosa è sicura: la promozione turistica va fatta con dedizione, competenza, precisione e accuratezza, ascoltando gli attori economici e le associazioni culturali e civiche che si battono (a mani nude, visto che non le si aiuta manco con un centesimo) per il decoro, la pulizia e la bellezza.

Con tali operazioni, dettate dalla superficialità, si ottiene, invece, l’effetto diametralmente opposto.

Non so chi sia il mandante di questo disastro organizzativo, non m’interessa. Ci tenevo a far notare come le deficienze che affliggono il territorio riguardo il comparto turistico hanno una delle cause precipue nella mancanza di pianificazione, serietà e ascolto delle parti e si risolvono quasi sempre in tali iniziative ridicole e inconcludenti”.

 

 




In piazza XX Settembre a Bagnaia spunta un grande cartellone su Bagnaia e San Martino al Cimino

BAGNAIA (Viterbo) – Riceviamo dal presidente Aldo Quadrani dell’associazione “Amici di Bagnaia” e pubblichiamo: “Chissà cosa penserà Messer Tommaso Ghinucci, architetto senese, nel contemplare lo scempio de la piazza de fori, da Lui progettata nel 1582 per ampliare le unità abitative di Bagnaia!
È proprio di oggi l’ultimo inconcepibile atto “vandalico” su piazza XX Settembre: un enorme cartellone posto tra due aiuole che impedisce il passaggio sul marciapiede e, da ridere per non piangere, copre la visuale di un negozio che si affaccia sulla piazza. Questo è il primo deturpante aspetto visivo del nuovo manufatto. Se si passa poi a leggerne il contenuto, vi è riportata una apologia delle bellezze di Viterbo (che sono vere, senza dubbio, anche se il luogo si chiama Bagnaia!) con un facsimile di cartina topografica e, soltanto in un angolo, si trova la dicitura di Bagnaia e San Martino al Cimino con tre, dico tre, righe esplicative. E le altre frazioni? Sono state dimenticate?
Sul tabellone campeggia lo stemma del Comune di Viterbo ed in basso l’ideatore di tale “opera d’arte”, un certo “Enjoy Viterbo”, che ha voluto offrire una proposta turistica, con i soldi della Regione Lazio.
E viene subito da pensare, per incrementare il turismo: perché non un cartellone a piazza del Comune di Viterbo con cartina e spiegazioni di Bagnaia o di San Martino al Cimino o addirittura della Capitale d’Italia?
C’è da chiedersi chi sia la mente che partorisce tali idee perché davvero non sembra esserci rispetto per i luoghi e gli abitanti delle frazioni considerati di serie minore, con spreco di denaro pubblico.
Questa lettera potrebbe essere la solita denuncia di una Associazione amante del proprio Paese, ma invece è un invito a venire a Bagnaia per vedere il deturpamento di un sito che Messer Ghinucci, 438 anni fa, disegnò con competenza tanto da far accostare la piazza di Bagnaia alla Piazza del Popolo di Roma”.