Anagni celebra il 173° Anniversario della Polizia di Stato: una giornata di orgoglio e partecipazione

ANAGNI – Una giornata di grande valore simbolico e civile ha attraversato oggi le strade e le piazze della Città dei Papi. Anagni ha infatti avuto l’onore di ospitare le celebrazioni per il 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, trasformandosi per un giorno nel cuore pulsante della legalità e della sicurezza. La cerimonia, organizzata in sinergia con la Questura di Frosinone e patrocinata dal Comune di Anagni, ha visto la partecipazione delle più alte autorità civili, religiose e militari della provincia. Dieci stand tematici hanno offerto ai cittadini, grandi e piccoli, l’opportunità di conoscere da vicino il lavoro quotidiano delle donne e degli uomini in divisa: dalla Polizia Scientifica alla Stradale, dalla Ferroviaria alla Postale e Cibernetica, fino alle Squadre Volanti e Mobili. Grande interesse ha suscitato la mostra statica di mezzi speciali, uniformi storiche e veicoli d’epoca, testimoni del lungo cammino della Polizia al servizio del Paese. Oltre 200 agenti in uniforme, tra cui il personale in alta uniforme della Compagnia d’onore, hanno sfilato con disciplina e fierezza, testimoniando il valore e il senso di appartenenza al Corpo. Nel corso della cerimonia ufficiale, che si è svolta alla presenza del Prefetto di Frosinone, S.E. Ernesto Liguori, del Questore, Pietro Morelli, del Vicequestore Vicario, Raffaele Attanasi, del Sindaco di Anagni, Daniele Natalia e di numerose autorità locali, ha preso la parola anche il Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone, Gianluca Quadrini, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’evento per tutta la comunità provinciale: “Quella di oggi non è solo una celebrazione, ma un’occasione di profondo significato civile. Ringrazio sentitamente il Sindaco di Anagni per l’ospitalità e la grande organizzazione, il Prefetto, il Questore, il Vicario del Questore e tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine per il loro costante impegno al servizio dei cittadini. La presenza così numerosa e partecipe dimostra quanto la Polizia di Stato sia un punto di riferimento fondamentale per il nostro vivere quotidiano, non solo come presidio di sicurezza ma anche come baluardo di legalità, solidarietà e coesione sociale.” Le celebrazioni si sono concluse con un rinnovato impegno a favore di una comunità più sicura, consapevole e unita.




Ricordando Gianfranco Chiti, venerdì 4 aprile a Palazzo dei Priori

VITERBO – I Frati Cappuccini di Viterbo, per ricordare e omaggiare Frate Gianfranco Chiti, organizzano per il prossimo 4 aprile alle ore 17,30, presso la Sala Regia del Palazzo dei Priori, un incontro aperto a tutta la cittadinanza. In tale occasione si alterneranno testimonianze da parte di rappresentanti del mondo religioso, civile e militare che a vario titolo hanno conosciuto il venerabile frate Chiti, già colonnello comandante della Scuola allievi sottufficiali di Viterbo, città alla quale fu sempre particolarmente legato. L’evento, che comprende anche alcuni interventi musicali, e che sarà arricchito dalla mostra fotografica curata dall’associazione “Allievi di Padre Chiti”, ha il patrocinio del Comune di Viterbo.




Paracadutisti deceduti nel tragico scontro di due aerei nel 1942, a Tarquinia una cerimonia di commemorazione

TARQUINIA ( Viterbo) – Infatti, il 16 marzo di 83 anni fa, alle 11.30 due velivoli modello “Caproni 133” della Scuola Militare di Paracadutismo si alzarono in volo per un’attività addestrativa.

Tre anni prima, l’aeroporto tarquiniese era stato scelto per effettuare l’addestramento dei fanti dell’aria e il volo di quella mattina era di “ambientamento” per un gruppo di aspiranti paracadutisti.

A causa di un’errata manovra, i due Caproni 133 mentre sorvolavano la località di Taccone di Sotto entrarono in collisione e caddero a terra incendiandosi. Morirono in 19, tra aspiranti paracadutisti e istruttori della Regia Scuola Militare di Paracadutismo e personale di volo in servizio nell’Aeroporto “Sostegni”. Alcuni perirono nello schianto a terra, altri arsi dalle fiamme.

La Sezione di Tarquinia dell’associazione nazionale paracadutisti d’Italia, presieduta da Giulio Maria Ciurluini, organizza una cerimonia commemorativa che avrà inizio alle ore 10.30 di domenica 16 marzo 2025, presso il Cimitero Monumentale di “San Lorenzo”, nell’area antistante la cappella “Sacrario Paracadutisti della Folgore”.

Il programma prevede l’Alzabandiera, gli interventi delle Autorità, alle quali seguirà la deposizione di un cuscino di fiori e la lettura della preghiera del paracadutista.

Le associazioni combattentistiche e d’arma e i cittadini sono invitati a partecipare.




“In bocca al lupo”, cerimonia per l’atleta Viviana Cozzani (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – È iniziata con un applauso, nella sala consigliare di Palazzo dei Priori, la cerimonia rivolta a l’atleta Viviana Cozzani che dall’8 al 15 marzo sarà presente ai Giochi mondiali invernali Special Olympics, unica rappresentante del Lazio convocata nella rappresentativa Nazionale.

L’atleta, membro dell’ASD Sorrisi che Nuotano” Eta Beta “di origini romane, si cimenterà nella specialità dello slalom gigante, speciale e discesa libera.

Presenti in aula, oltre a tanti amici, i pluridecorati Martina Casagrande (2017 in Austria), Daniele Silvestri (2013 in Corea) il padre dell’atleta Aurelio Cozzani, ex prefetto della nostra città e la madre Gabriella Martino ex giornalista Rai, Maurizio Casciani che ha seguito tutta la preparazione atletica della sciatrice e molti genitori del gruppo Eta Beta.

Sono intervenuti la sindaca Chiara Frontini, la vice presidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, l’assessore allo sport Emanuele Aronne, la direttrice regionale Special Olympics Stefania Cardenia, la presidente dell’Asd Sorrisi che Nuotano Eta Beta Anna Lupino, il presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini.

Gli interventi per augurare un “in bocca al lupo” a Viviana da parte della sindaca Chiara Frontini che oltre a ringraziare tutti i presenti per l’attività che da anni svolgono con i ragazzi, ha rivolto un tenero abbraccio all’atleta e consegnato un gagliardetto, simbolo della città da portare a Torino, con gli auguri da parte di tutti i cittadini di Viterbo.

Antonella Sberna, ha ricordato che il Parlamento Europeo ha sottoscritto un emendamento (presentato da quattordici vice presidenti tra cui la stessa) per finanziare questi giochi.

Emanuele Aronne, ha sottolineato quanto sia importante, per avere queste “punte di diamante” riferendosi agli atleti che hanno raggiunto dei meravigliosi risultati, e a tutta l’attività che svolgono le associazioni sportive presenti nel nostro territorio, fin dagli anni ’80.

“La nostra storia è fatta da tante piccole storie” ha evidenziato Stefania Cardenia. Attualmente partecipiamo ad un passaggio culturale enorme, perché ora, l’atleta viene apprezzato come persona con tutte le sue potenzialità e fragilità”.

Massimo Mecarini, visibilmente emozionato ha ricordato la bella sinergia nata con alcuni componenti dell’Associazione “facchini” di Santa Rosa, e ha rivolto i migliori auguri a Viviana.

La presidente dell’Associazione Anna Lupino, ha ringraziato tutte le persone che si sono adoperate per far vivere a Viviana questa grandissima esperienza.

Al termine, la mamma di Viviana, Gabriella ha rivolto un saluto:

“Viviana è nata due volte: a Roma il 21 ottobre del 1981 e a Viterbo 15 maggio del 1997. Per lei a 16 anni, c’ è stata la città Viterbo, poi il dott. Giorgio Schirripa, poi Eta Beta, i Sorrisi che Nuotano, ed ora i mondiali di Torino, ma tutto è iniziato in questa città. Grazie Viterbo e ai Sorrisi per tutto quello che fate ogni giorno per tanti ragazzi”

Un omaggio floreale e un caloroso applauso hanno concluso la cerimonia.

 

 




Frosinone commemora Giovanni Palatucci: un eroe del bene e della giustizia

FROSINONE – Una cerimonia solenne, che ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e religiose, ha avuto luogo oggi presso la Villa Comunale di Frosinone per commemorare la figura di Giovanni Palatucci, Medaglia d’Oro al Merito Civile e Questore Reggente di Fiume, morto nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945. Presenti all’evento il Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone, Gianluca Quadrini, il Vicepresidente, Enrico Pittiglio, il Sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, il Prefetto, S.E. Ernesto Liguori, il Questore di Frosinone, Pietro Morelli, e il Vicario Raffaele Attanasi, oltre a numerosi rappresentanti delle istituzioni locali.
Giovanni Palatucci è ricordato per il suo eroico impegno nel salvare centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, opponendosi con coraggio al regime nazista e fascista. La sua morte prematura, a causa delle sofferenze patite nel campo di concentramento, ha segnato un tragico epilogo della sua vita, ma il suo sacrificio ha lasciato un’eredità di valore e speranza che perdura nel tempo.
Il Presidente del Consiglio della Provincia di Frosinone, Quadrini, ha rilasciato una dichiarazione in cui ha sottolineato l’importanza di momenti come questo per ricordare il sacrificio di chi ha lottato per i valori di libertà, giustizia e diritti umani. “Oggi, in questa cerimonia, non ricordiamo solo un uomo, ma un simbolo di coraggio e umanità. Giovanni Palatucci ci insegna che la forza dell’individuo nel difendere i valori universali può fare la differenza. La memoria di oggi ci richiama alla responsabilità di non dimenticare mai il passato, affinché certi errori non si ripetano mai più”
Quadrini ha inoltre espresso il proprio sincero ringraziamento al Prefetto, al Questore e al Vicario per l’impeccabile organizzazione della cerimonia. Un evento che, pur mantenendo un tono pacato e contenuto, ha avuto una grande forza simbolica. “È stato un momento di riflessione profonda, che ci ha uniti nel ricordo e nell’impegno per la memoria storica”, ha concluso il Presidente.
La cerimonia di oggi ha rappresentato un importante momento di unione e di riflessione collettiva, ribadendo l’importanza di preservare la memoria storica e di trasmettere alle nuove generazioni i valori di giustizia e umanità che sono alla base della nostra democrazia.




Viterbo celebra il Giorno del Ricordo

VITERBO – Viterbo celebra il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, giuliano, fiumano e dalmata. L’evento commemorativo, organizzato dal Comitato 10 Febbraio, con il patrocinio del Comune di Viterbo e della Provincia di Viterbo, si terrà domani 9 febbraio, a partire dalle ore 10:30, orario in cui è prevista la partenza del corteo da piazza Verdi e l’arrivo alle ore 11:15 in piazza Martiri delle Foibe istriane per la cerimonia davanti al cippo dedicato al viterbese Carlo Celestini, sacrificato nelle foibe.

In occasione del corteo, e comunque dalle ore 10,15 fino a cessata necessità, potrebbe essere interdetta momentaneamente la circolazione veicolare nelle vie e nelle piazze interessate dalla manifestazione, ovvero piazza Verdi, via Marconi, piazza dei Caduti, piazza Martiri d’Ungheria, via El Alamein, via Faul, piazza Martiri delle foibe istriane.




A Poggio Mirteto la commemorazione del Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri Raimondo D’Inzeo

RIETI – Nella mattinata di oggi, 8 febbraio, si è svolta a Poggio Mirteto una cerimonia organizzata in occasione del centenario della nascita del Generale di Divisione dell’Arma dei Carabinieri Raimondo D’Inzeo, cui è stata dedicata una targa commemorativa, collocata in quella Piazza Martiri della Libertà.

L’alto ufficiale, nato a Poggio Mirteto l’ 8 febbraio del 1925, è stato un cavaliere, specialista nel salto ostacoli, laureatosi campione olimpico ai Giochi di Roma 1960 e due volte campione mondiale nel 1956 e nel 1960.

I Reparti schierati in armi, tra cui una rappresentanza del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo di Roma di cui il Generale D’Inzeo è stato Comandante, hanno reso gli onori al Comandante della Legione Carabinieri Lazio, Generale di Divisione Ugo Cantoni, e fatto da cornice all’intera cerimonia.

Oltre ad alcuni familiari del Generale D’Inzeo, erano presenti per la circostanza anche il Vescovo della Diocesi Sabina, S.E. Ernesto Mandara, il Presidente della Provincia di Rieti, il Sindaco del Comune di Poggio Mirteto e altre Autorità civili e militari.




Bolsena ha ricordato il carabiniere Giuseppe Savastano

BOLSENA ( Viterbo) – Bolsena ha commemorato Giuseppe Savastano, il carabiniere ucciso a Monteroni d’Arbia con il collega Euro Tarsili il 21 gennaio del 1982 da un commando di terroristi di Prima Linea. La città lo ha fatto il 24 gennaio con un denso programma di appuntamenti iniziato con la messa officiata nella basilica di Santa Cristina. La commemorazione è poi proseguita al monumento dedicato a Savastano, con la deposizione dei fiori e alcuni interventi che ne hanno ricordato la figura. Tra i presenti i famigliari del carabiniere, il sindaco Andrea Di Sorte, il comandante della compagnia di Montefiascone Stefano Angus Colusso, il comandante del Nucleo operativo e radiomobile dei Carabinieri di Montefiascone Paolo Clementucci e il comandante della stazione dei Carabinieri di Bolsena Piergiorgio Scoparo. Hanno partecipato rappresentanze dell’Associazione nazionale dei Carabinieri in congedo, dell’Esercito e dell’Aeronautica, del gruppo comunale della Protezione civile, del centro anziani, della Croce Rossa Italiana, della Confraternita Misericordia Bolsena e gli studenti delle terze medie della scuola secondaria di primo grado.  Gli stessi studenti hanno poi preso parte a un incontro dedicato al ricordo del grave atto terroristico in cui fu ferito anche il maresciallo Augusto Barna, con le testimonianze dei famigliari di Savastano, e al tema della legalità, con i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri che hanno sottolineato come il rispetto della legge nell’interesse della comunità e della tutela dei più deboli sia fondamentale per costruire una società giusta e solidale e per questo motivo le azioni quotidiane devono essere orientate a difendere i valori della legalità, rifugiandosi dall’uso della droga e contrastandola in tutte le sue forme. Solo così, seguendo l’esempio dei migliori, è possibile davvero promuovere un ambiente sano e protetto, dove la crescita individuale e collettiva si basa su principi di rispetto, responsabilità e solidarietà. In precedenza, il 21 gennaio, la delegazione bolsenese composta dal vice sindaco Raffaella Bruti e del gruppo comunale della Protezione civile aveva partecipato alle celebrazioni a Monteroni d’Arbia, per sottolineare la vicinanza tra i due comuni entrambi segnati dal gravissimo fatto di cronaca.




Fratelli d’Italia celebra la memoria di Jan Palach

VITERBO – Si è svolta questa mattina, a Sutri, la cerimonia in memoria di Jan Palach, il giovane studente cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza anti-sovietica e, soprattutto, di libertà e democrazia.

Come ogni anno, è stato deposto un mazzo di fiori nella piazza a lui intitolata per ricordare l’eroico gesto compiuto 56 anni fa dal patriota europeo, che il 19 gennaio 1969, sacrificò la sua vita in segno di protesta contro l’occupazione del suo Paese da parte delle truppe sovietiche, che stroncarono la Primavera di Praga. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Sutri, Matteo Amori; il responsabile del Circolo locale di Fratelli d’Italia, Vincenzo Caccia; il deputato Mauro Rotelli, il consigliere regionale Giulio Zelli; il coordinatore provinciale di FdI, Massimo Giampieri; il responsabile del Dipartimento Turismo, Marco De Carolis; il presidente di Gioventù Nazionale, Riccardo Ponzio; e amministratori del territorio.




Vetralla, svolta la cerimonia di premiazione “Atleta dell’anno 2024”

VETRALLA ( Viterbo) – Si è svolta oggi, presso l’ agriturismo l’Accordo di Vetralla, la cerimonia di premiazione “Atleta dell’anno 2024” del U.N.V.S.  (Unione  Nazionale Veterani Sportivi). L’atleta scelta per questo alto riconoscimento  è Rachele Menicacci  pluricampionessa  Nazionale  ACSI e UISP  di pattinaggio artistico a rotelle specialità Solo Dance. Rachele ha solo 17 anni, pratica pattinaggio artistico presso la A.S.D.  Pattinaggio Stella Azzurra, ed è di Vasanello ( VT ), ha iniziato ad ottenere ottimi risultati dal 2022 a Riccione dove conquista il primo titolo di campionessa Nazionale  ACSI; da quel momento ad oggi continua a raccogliere titoli Nazionali. Da pochi giorni ha ottenuto anche la qualifica di tecnico di primo livello ACSI superando l’esame a pieni voti. Prosegue costantemente il suo allenamento in previsione dei prossimi impegni  sportivi.

Soddisfatto lo staff dirigenziale dall’A.S.D. Pattinaggio Stella Azzurra, il presidente Roberto Rufino e la vicepresidente e allenatrice Alessandra Lucarini. Orgogliosi e fieri per  questo titolo riconosciuto a Rachele, i genitori  Daniela e Alessandro.




Montefiascone, sabato 7 dicembre la cerimonia di consegna delle Benemerenze CONI e CIP

MONTEFIASCONE ( Viterbo) – Sabato 7 dicembre torna l’appuntamento con la cerimonia di consegna delle Benemerenze CONI e CIP. Con il terzo evento dell’anno che, questa volta, interesserà la Provincia di Viterbo. Si tratta dei riconoscimenti assegnati ad atleti, tecnici, dirigenti e società sportive relativi all’anno 2022 per ciò che concerne il CONI Lazio e all’anno 2023 per il CIP Lazio (le cui premiazioni ufficiali si svolgeranno a gennaio, a Roma, in una cerimonia unica per tutte le province laziali). Alle ore 10:00, nei Saloni Rocca dei Papi del Comune di Montefiascone, le massime autorità locali, i presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali coinvolte e i rappresentanti istituzionali del CONI Lazio premieranno dirigenti, società e atleti della provincia di Viterbo che si sono contraddistinti nel 2022. In totale, saranno 6 le benemerenze assegnate durante la cerimonia: 1 Stella di Bronzo all’Asd Atletica Viterbo e 5 Medaglie di Bronzo agli atleti Luca Bellomarini e Mattia Bizzarri (medaglia d’argento al Campionato del mondo acque interne pesca al black bass da natante per nazioni), Flavia Carletti (campionessa europea di softball), Cecilia Pampinella (campionessa europea di surfing – sup race) e Melissa Gelmini (vice campionessa europea e campionessa italiana di boxe nella categoria 70kg).




Ricordati a Viterbo i Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace

VITERBO – La legge 12 novembre 2009 n. 162 ha istituito la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, anniversario, peraltro, della tragica strage di Nassiriya, avvenuta il 12 novembre 2003. Come noto, durante la missione di pace in Iraq, approvata con la risoluzione onu n.1483 del 22 maggio 2003, persero la vita nell’attentato di Nassiriya 28 persone, di cui, tra gli italiani, 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili. E’ la giornata dedicata ai nostri concittadini periti nell’attentato del 12 novembre 2003, e a tutti gli italiani caduti nel corso dell’operazione “antica babilonia” e nelle altre missioni internazionali per la pace.
Ciò che avvenne in quella tragica mattina è ancora ben vivo nella memoria di tutti noi: alcuni attentatori suicidi, dopo aver assaltato le postazioni di guardia, guidarono un’autocisterna carica di esplosivo nei pressi della base “maestrale”, occupata dai nostri carabinieri dell’unità specializzata multinazionale. A questo reggimento dell’arma dei carabinieri, distintosi per la sua altissima professionalità in numerose missioni internazionali, era affidato il difficile compito di mantenere l’ordine pubblico, garantire l’assistenza alle autorità deputate alla ricostruzione e l’addestramento della polizia locale irachena nella città di nassiriya ed in tutta la provincia di Dhi kar, nel sud del paese.
L’esplosione dell’automezzo degli attentatori investì l’edificio, provocandone il parziale crollo ed uccidendo diciannove cittadini italiani, dei quali dodici carabinieri (il Sottotenente Giovanni Cavallaro, il Sottotenente Enzo Fregosi, il Sottotenente Filippo Merlino, il Sottotenente Alfonso Trincone, il Maresciallo Aiutante Alfio Ragazzi, il Maresciallo Aiutante Massimiliano Bruno, il Maresciallo Capo Daniele Ghione, il Brigadiere Giuseppe Coletta, il Brigadiere Ivan Ghitti, il Vice Brigadiere Domenico Intravaia, l’Appuntato Orazio Maiorana e l’Appuntato Andrea Filippa) e cinque Militari dell’Esercito (il Capitano Massimiliano Ficuciello, il Maresciallo Capo Silvio Olla, il Caporal Maggiore Capo scelto Emanuele Ferraro, il Primo Caporal Maggiore Alessando Carrisi e il Caporal Maggiore Pietro Petrucci), che si trovavano in quella base per ragioni di servizio. Tra i civili, persero la vita Stefano Rolla, regista impegnato in un sopralluogo per le riprese di un documentario sulla missione italiana, e Marco Beci, funzionario della cooperazione italiana in iraq. per effetto di quell’attacco furono inoltre uccisi – è doveroso ricordarlo – nove cittadini iracheni, tra passanti e collaboratori del nostro contingente militare.
Quando il parlamento italiano deliberò, su proposta del governo, di inviare in iraq un contingente militare, per dare il nostro contributo alla ricostruzione del tessuto civile ed economico di quel paese, nessuno si nascondeva quanto la missione fosse difficile e rischiosa. Carabinieri e forze armate, forti dell’esperienza e dei successi ottenuti in tante difficili operazioni di pace, risposero senza esitazioni alla chiamata. Si prepararono così ad impiegare in quella complessa realtà, martoriata da venticinque anni di dittatura e dai difficili rapporti tra le etnie e le confessioni religiose, quello stile e quella professionalità che già li aveva distinti nelle precedenti missioni, dall’albania alla bosnia, dal Kosovo a Timor est, dove avevano mietuto successi e riconoscimenti, rivelandosi in alcune attività – come le operazioni di polizia e controllo del territorio – un assoluto modello per le forze armate degli altri paesi.
La presenza dei nostri militari in terra irachena era improntata – come di consueto – alla più ampia apertura nei confronti della popolazione locale. essi non erano e non volevano mai apparire come una forza occupante, rinchiusa nel suo fortino ai margini dell’abitato, ma come una presenza discreta e dialogante, fianco a fianco con la gente del luogo. Il comandante del reggimento colpito, il colonnello georg di pauli, volle rivendicare anche dopo l’attentato questa scelta coraggiosa. di fronte alle macerie della sua base, dichiarò: «avremmo potuto tagliare la città in due. asserragliarci in un bunker. ma non saremmo stati una missione umanitaria. e per la pace, per il bene degli iracheni, abbiamo pagato un prezzo altissimo, terribile».
Richiamare alla mente quella grande espressione collettiva di affetto e di cordoglio ci aiuta a ricordare, in ogni nostro gesto, che la memoria di chi ha dato la vita per il nostro paese non appartiene all’arma, alle forze armate, né alle istituzioni, né ad una parte politica, ma è patrimonio indissolubile dell’intera collettività. quei diciannove caduti, dei quali diciassette erano uomini in armi, e soldati di grande valore, non saranno mai celebrati come eroi di guerra, per la semplice ragione che non combatterono alcuna guerra: qualunque altra lettura della loro presenza in iraq sarebbe un torto alla loro memoria.
Il presidente Ciampi, raggiunto dalla notizia della strage mentre era in procinto di iniziare una visita ufficiale negli stati uniti d’america, lo disse a chiare lettere, nell’incontrare il presidente americano: «L’Italia è andata in Iraq non per partecipare a una guerra, ma per contribuire alla ricostruzione del paese. questa è l’identità della Repubblica Italiana: costruire la pace».
Rivolgiamo il nostro commosso pensiero ad essi, ai loro orfani, alle loro vedove, a quanti sono rimasti feriti nel corpo e nello spirito e lo facciamo rivendicando quei valori di pace, giustizia, libertà, democrazia, incarnati, oggi come allora, nell’azione quotidiana dei nostri carabinieri, militari e concittadini impegnati nelle più difficili realtà del pianeta a costruire la pace.




Lunedì 4 novembre, cerimonia presso “Prato Giardino” in Montefiascone per la commemorazione dei caduti

MONTEFIASCONE (Viterbo) – A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo monumento in onore del partigiano Delio Ricci, il Comune di Montefiascone presenta ufficialmente il programma dei festeggiamenti in onore della Forze Armate. Appuntamento Lunedì 4 alle ore 10.00 presso “Prato Giardino” dove avverrà la cerimonia di commemorazione dei caduti. Hanno già dato la loro adesione partecipazione evento tramite rappresentanti locali Unione Nazionale Ufficiali in Congedo, Associazione Nazionale Sottoufficiali d’Italia, Associazione Nazionale Aviazione Esercito, Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Nazionale Paracadutisti, Protezione Civile, Associazione Nazionale Invalidi di Guerra, Guardie Ecozoofile, Avis, Aido, Associazione Falisca, Pro Loco. Rappresentanti locali della Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra allestirà una mostra mentre il Corpo bandistico Ferentum di Grotte Santo Stefano allieterà l’evento con melodie militari. Arriva nella giornata di “Tutti i Santi” il messaggio della Sindaca Giulia De Santis: “Celebreremo il 106° anniversario della fine della Grande Guerra. Ma soprattutto coglieremo l’occasione per augurare che cessino tutte le attuali in corso. Sarà un momento importante per la Nostra storia di comunità. Perché rafforzeremo il concetto di più alto sentimento di riconoscenza alle Nostre Forze Armate che con sacrificio e senso del dovere si sono sempre adoperate e si adoperano per portare libertà, pace, difesa e sicurezza. Un pensiero speciale per tutti coloro che sino immolati per ideali nazionali quali Unità, Indipendenza, Democrazia”.




Unimarconi omaggia il Nobel che ha ispirato il suo nome

di LOREDANA VACCAROTTI-

ROMA- In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, e del ventesimo anniversario dalla sua costituzione, l’università Guglielmo Marconi, la prima telematica in Italia, ha reso omaggio alla figura del grande fisico italiano che ha cambiato il mondo con le sue scoperte.

L’evento ha avuto luogo sotto l’egida del Comitato Nazionale Marconi 150 nell’Aula Magna dell’Ateneo a Roma. Presenti anche il Rettore, prof. Marco Abate, il presidente Alessio Acomanni e il Direttore Generale vicario Marco Belli, oltre a numerose personalità delle istituzioni, della cultura, della scienza, della ricerca e della didattica.

Toccante il discorso della figlia Elettra, ormai novantaquattrenne ma ancora di grande spirito e slancio, e quello del nipote Guglielmo Giovanelli Marconi.

La principessa Elettra Marconi si è espressa con entusiasmo: “sono felice di essere qui in questa sede in onore di mio padre Guglielmo Marconi, è molto importante per Roma avere una sede così bella, vicino al Tevere ”. Sorridendo la principessa ha esclamato:” in realtà pensavo di trovare degli studenti e invece mi ritrovo persone molto importanti. Ai giovani io tengo molto, voglio che sappiano e conoscano di più la storia di mio padre, la sua passione per l’elettricità e le onde elettriche. La sua passione l’ha tramessa a chi lo ha aiutato per costruire le stazioni radio, nelle varie parti del mondo. L’Italia in primis e a Roma ,città eterna. Importante poter parlare anche ai giovani di mio padre, il quale aveva un grande entusiasmo per la fisica e realizzare il suo sogno: salvare il mondo in mare e non solo. Un esempio positivo e stimolante per i giovani, esempio di tenacia ottimista , ove vedeva la possibilità di sviluppare, iniziava a costruire cose nuove ed i giovani dovrebbero sentire, hanno bisogno ora più che mai prenderlo come esempio. Il mio desiderio un incontro con i giovani

Marconi aveva scritto qualche mese prima di morire “Le mie invenzioni sono per salvare l’umanità, non per distruggerla”. Queste parole sono l’ispirazione del tema dell’evento e il messaggio che si Intende dare soprattutto alle giovani generazioni.

La scienza, e il suo insegnamento, devono essere etici e al servizio del progresso umano. La Dott.ssa Maria Antonietta Spadorcia, rivolge la domanda a Guglielmo Giovanelli Marconi, che prende parola ”Quanto gli è costato, pesato portare con sé questo cognome?”

“In realtà non mi è pesato assolutamente, poiché a scuola, neanche sapevano chi fosse Marconi. Un mio compagno un giorno esclamò: – ah si, sono andato a Bologna all’aeroporto e c’era scritto Guglielmo Marconi, per cui tuo nonno sicuramente era un pilota o comandante di aerei-

Sono stato fortunato, pur non avendolo conosciuto, sono cresciuto in casa di mia nonna che mi ha sempre raccontato tutto. Era imprenditore inventore umanista. Aveva amicizia fraterna con D’annunzio, Puccini, Pirandello, Caruso. Ha attraversato Tante avversità, ma è sempre stato positivo. Bocciato 6 volte in fisica, poi ha ottenuto 30 lauree. I giovani voglio che sappiano -quando si perde una battaglia, si po’ vincere una guerra- essere ottimisti, pensare al bene. Senza Marconi il mediterraneo sarebbe un cimitero continuo. Mio nonno lavorò per una scienza etica e non diabolica e distruttiva.

Ecco perché la realizzazione da parte del giornalista Sandro Sassoli di un video, appositamente ideato per la distribuzione gratuita nelle scuole, grazie alla “terza missione” di Unimarconi, dal titolo “Marconi l’uomo che cambiò il mondo”, con testi letti dalla inconfondibile voce di Luca Ward e con musiche originali della compositrice e direttore d’orchestra Damiana Natali, eseguite in anteprima mondiale a fine dell’incontro

“Dott. Sassoli che cosa rappresenta Marconi anche per i nostri giovani?”

“ Spesso mi ritrovo a farmi una riflessione: tutti noi dobbiamo a lui, dai telefonini, alla tv, le monete, i francobolli. Io in primis fondai una radio privata a Roma.

Abbiamo realizzato un documentario da portare alle scuole, per divulgare il genio Marconi. Diversi gli eventi presso le scuole, le ultime, una presso Latina e l’altra ad Ostia, quest’ultima con più di 8000 ragazzi collegati e molti in presenza. Il genio Guglielmo aveva già pensato al telefonino. Nel 1937 disse: – arriverà un giorno ove tutti avranno una ricetrasmittente. In effetti poi Martin Cooper nel 1973 inventò il primo cellulare basandosi su un esperimento del grande Guglielmo Marconi, che tra il 1931-1933 e 33 provò a far comunicare due autisti in due macchine, idem i satelliti. Importante comunicare e diffondere anche l’orgoglio italiano. Questo video, prenderà parte delI’ international film festival a Roma. Elettra ha parlato di sogno, io cito la parola magia, tra l’altro in sala vi è anche il grande amico, il mago Silvan. La parola magia è molto antica, deriva da magu, in greco mageia, qualcosa di grande, di elevato.

Una tavola rotonda, moderata dalla Dott.ssa Maria Antonietta Spadorcia, Vice Direttore del TG2

Tra gli illustri relatori:

Prof. Marco Abate, Rettore UniMarconi

Dott. Sandro Sassoli, Giornalista

Prof. Guglielmo Giovanelli Marconi

Dott.ssa Giulia Fortunato, Presidente del Comitato Marconi 150 e della Fondazione Guglielmo Marconi

Prof. Corrado Maria Daclon, Segretario Generale della Fondazione Italia-USA

Prof. Matteo Martini, Associato di Fisica Sperimentale UniMarconi

Dott. Fabrizio Di Michele, Console Generale Italiano a New York

Prof. Fabio Finotti, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York




A Viterbo una cerimonia speciale per Francesco Baffo, giovane attore di Don Matteo (VIDEO)

di FEDERICO USAI-

VITERBO- Nella storica cornice di Palazzo dei Priori, il Comune di Viterbo ha reso omaggio a Francesco Baffo, giovane attore viterbese, con una cerimonia che celebra il suo impegno nel ruolo di Bart Bonacina nella quattordicesima stagione della popolare serie TV Don Matteo, in onda su Raiuno.

Francesco, bambino con sindrome di Down, interpreta il ruolo di Bart, un personaggio che vive complesse sfide familiari. La sindaca Chiara Frontini ha sottolineato l’importanza del messaggio trasmesso da Francesco e dalla sua famiglia: “Francesco e i suoi genitori sono un grande dono per la città; storie di coraggio come le loro sono il più grande insegnamento per tutta la comunità.”

Durante la cerimonia, Francesco ha parlato del suo legame con Raul Bova, co-protagonista nella serie, e della sua nuova passione per il miele, nata dal ruolo di Bart, piccolo apicoltore. Accanto a lui, i compagni della scuola Ellera, tra cui la sua amica Adele, che gli ha dedicato una poesia. Gianna Diana, preside della scuola, ha elogiato Francesco come esempio di inclusione scolastica: “Ha mostrato come valorizzare le proprie potenzialità superando le barriere.”

Il producer Carlo Cozzi ha proiettato un backstage in cui Bova racconta con affetto il rapporto con Francesco, definendolo “una persona entusiasta e dotata di una magia che rende ogni scena speciale.”

Con la consegna della targa celebrativa, che recita “A Francesco Baffo, giovane talento della televisione italiana in occasione del suo debutto televisivo. Ad maiora semper,” la città ha espresso gratitudine e affetto verso Francesco, ormai simbolo di una comunità aperta e pronta a crescere grazie all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità.

 




Acquapendente, Carlo Del Segato e Morena Piazzai celebrano 50 anni di matrimonio

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Domenica da inserire nel proprio album personale di ricordi per Carlo Del Segato e Morena Piazzai che all’interno della stupenda e suggestiva cornice della Cripta Basilica del Santo Sepolcro hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio.

A pochi metri dall’Edicola che ospita la riproduzione più antica in Europa della pietra intrisa del Sangue di Gesù portata dai Cavalieri cristiani di Acquapendente tornati in patria nel 1099 a termine della Prima Crociata, il Parroco Don Enrico Castauro ha officiato la Santa Messa che nell’omelia ha ripercorso le tappe di una vita di coppia caratterizzata da sacrificio, amore, disponibilità all’aiuto reciproco. Poi scatti fotografici di rito e Festa organizzata dai figli Luca e Francesca con la collaborazione dei famigliari più stretti tra cui gli stupendi nipoti. La Nostra redazione si accoda in auguri per questo splendido momento.




16 ottobre 1943, Rocca: “Onorata la memoria delle vittime di uno dei crimini più efferati della storia italiana”

ROMA – «Il 16 ottobre 1943 Roma fu teatro di uno dei crimini più efferati della storia italiana: 1259 innocenti, tra cui 200 bambini, vennero strappati via dalle loro famiglie per essere deportati nei campi di sterminio nazisti. Soltanto in 16 fecero ritorno a casa. Questa mattina, insieme al sindaco Gualtieri, abbiamo voluto onorare la memoria di queste vittime dell’odio e della violenza nazifascista. Alessandro Manzoni diceva che “la storia insegna che la storia non insegna nulla”. Noi siamo qui a ricordare – per primi a noi stessi – che non deve e non può essere così».

Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.




Guidonia, cittadini in festa per l’inaugurazione del Parco Anna Bertucci

GUIDONIA – “Abbiamo sempre ritenuto, come famiglia e come associazione Anna Bertucci, l’interesse per la comunità al primo posto. Ed è per questo che oggi possiamo a ragione dire che la felicità di tutti questi sorrisi intorno a noi sono la nostra felicità, amplificata da un gesto, quello della ristrutturazione di questa pineta, fatto in onore ed in ricordo di una persona che amiamo e ameremo per sempre. Non c’è molto altro da dire: il sole di questa mattina ci piace pensarlo come un regalo che la nostra cara Anna, indimenticata moglie, madre e nonna, ci ha fatto per far godere a tutti della gioia dell’apertura di questo parco a lei intitolato e dedicato. Lo abbiamo detto più di una volta: è stato un gesto d’amore, un regalo che abbiamo pensato per la Città di Guidonia Montecelio e che abbiamo fatto sulla scia dell’esempio che Anna ci ha dato in vita”.

Così l’Associazione Anna Bertucci, attraverso le parole di Adalberto, Federica e Marco, ringrazia tutte le persone che attraverso la loro partecipazione hanno reso ancora più indimenticabile l’apertura del Parco dedicato alla compianta moglie di Adalberto e mamma di Federica e Marco.

L’intervento nella pineta di Via Roma arriva in occasione del ventesimo anniversario della morte della signora Bertucci, ed è l’ennesimo gesto di beneficenza che l’associazione effettua per il territorio: ricordiamo le automediche donate alla Croce Blu di Guidonia, fondamentali per i servizi sociali portati avanti dall’associazione sanitaria, e le donazioni di materiale medico durante il periodo della pandemia.

Una folla festante ha riempito il parco nella mattina di domenica 6 ottobre, cittadini, associazioni del territorio (Croce Blu, NVG e Cieli Azzurri), autorità civili, religiose e militari, realtà sportive del territorio, ed ovviamente il sindaco Mauro Lombardo e parte della giunta comunale, oltre a consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, i quali hanno approvato all’unanimità la mozione per intitolare il parco alla signora Anna.

L’Associazione si è fatta carico del rifacimento del camminamento all’interno del parco, del ripristino della pavimentazione mancante, della tinteggiatura e del ripristino delle panchine, della rimozione dei giochi danneggiati e dell’installazione di nuovi, tra questo un Castello Baby e una altalena doppia: tutti i giochi sono già stati “provati” dai numerosi bambini presenti. Nella donazione è compresa inoltre la piantumazione lungo il lato confinante con Viale Roma di 4 alberi.

“Con molta emozione intendiamo ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questa mattinata di gioia, in ricordo della nostra amata. E con grande orgoglio, ed altrettanta commozione, possiamo dire: benvenuti al Parco Anna Bertucci”, chiudono Adalberto, Marco e Federica Bertucci.