Fermato dai Carabinieri tra Soriano e Chia: 54enne sorpreso con hashish

VITERBO-  Nella mattinata del 31 marzo, i Carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno effettuato controlli antidroga nell’area dei Monti Cimini. Durante l’operazione, una pattuglia della Stazione di Soriano nel Cimino ha fermato un cinquantacinquenne romano alla guida della propria autovettura, trovandolo in possesso di un coltello a serramanico e di piccole quantità di hashish.
A seguito di una perquisizione personale e veicolare, i militari hanno deciso di estendere il controllo con una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’uomo a Viterbo, nel quartiere La Pila. Durante l’ispezione, sono stati rinvenuti circa 90 grammi di hashish, suddivisi in più pezzi e custoditi in un cofanetto tra i mobili di una camera da letto.
Un’ulteriore perquisizione nella residenza del fermato, situata nella zona Pietrare, ha portato al rinvenimento di due involucri di cellophane contenenti ulteriori 6 grammi della medesima sostanza. Tutti i reperti sono stati posti sotto sequestro e l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Successivamente, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria viterbese.
L’operazione, che si inserisce in un contesto più ampio dell’azione di prevenzione e contrasto dei reati in genere, costituisce una concreta e decisa risposta al crescente allarme sociale suscitato dal consumo di droghe, soprattutto tra giovanissimi, e conferma il costante impegno dell’Arma nelle attività di contrasto all’uso ed allo spaccio di stupefacenti.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva




Chia, i Carabinieri cercano un cane aggressivo e trovano marijuana, arrestato 31enne

CHIA (Viterbo)- Nel pomeriggio del 24 luglio a Soriano nel Cimino, nella frazione di Chia, i Carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno tratto in arresto in flagranza un trentunenne, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Una pattuglia della Stazione di Soriano nel Cimino era intervenuta nella zona dopo che un cane si era dimostrato aggressivo contro una ragazza, cercando l’animale e il relativo proprietario. Quando sono entrati nel giardino della casa dell’uomo i militari hanno trovato una pianta di cannabis indica alta circa 180 cm. Conseguente perquisizione ha portato al rinvenimento di circa 160 grammi di marijuana in tre barattoli di vetro riposti in un armadio della camera da letto. I reperti sono stati posti sotto sequestro ed il trentunenne è stato ristretto agli arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria viterbese.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.




Serata Pasolini: domenica 7 maggio Chia

CHIA (Viterbo) – L’Autrice Rosella Lisoni e Pietro Benedetti, attore, regista e narratore di comunità relazioneranno sugli ultimi anni di vita di Pier Paolo Pasolini, anni difficili, duri, tristi, ma estremamente importanti dal punto di vista della sua produzione artistica.
Gli anni in cui il grande e controverso intellettuale del 900 scrive Scritti corsari, L’abiura dala trilogia della vita, Petrolio, e gira il film Salò
Durante l’evento, la presentazione del saggio di Rosella Lisonin L’ultimo Pasolini tra forma e realta’.
Al termine la visone del film Salò.
Ricorda l’autrice: “Anche in questa ultima fase della sua vita, il connubio tra biografia e produzione artistica è molto forte, il dolore provocato dalle sue ferite personali, dagli abbandoni subiti si riflette nella sua opera e si salda ad essa.
Salò rappresenta, con il senno di poi, il suo testamento morale, sebbene opera di un regista nel pieno del suo per­corso creativo, grido disperato di un uomo che ha smarri­to la speranza nella vita e nel valore salvifico della poesia, che vede all’orizzonte soltanto morte e degrado.

Salò sancisce la fine dell’utopia del sesso come forza trascinante, come fu ne “La Trilogia della vita”, per dar spazio all’idea del sesso legato al male, ad un l’eros che coincide con la brutalità e l’orrore del potere.

Senza spingersi verso allusioni profetiche che denota­no in Salò la “cronaca di una morte annunciata”, si cerca di scorgere nel film il non detto, ciò che le immagini tra­smettono nella loro crudeltà, il vuoto, il silenzio che è lì a sancire tutte le verità che preferiscono non essere espresse, ma mostrate”.




Le meravigliose Cascate di Chia o “del Fosso Castello”

di SIMONE CHIANI-

MERAVIGLIE DELLA TUSCIA – Vicino all’omonimo paese e dunque a soli 20 minuti  di strada dalla città di Viterbo, le Cascate di Chia sono state per molto tempo una meraviglia dimenticata dalla maggior parte di turisti e nativi, probabilmente per un’errata politica di diffusione e per la mancanza di segnalazioni sui principali canali di sponsorizzazione turistica; nell’ultimo periodo, tuttavia, grazie alla potenza divulgatrice dei social network e alla riqualificazione del territorio, sono divenute un polo turistico in grado di accogliere migliaia di visitatori ogni anno.

Chiamate anche “Cascate di Fosso Castello“, poiché formatesi in modo naturale proprio dal Torrente Castello, sono raggiungibili comodamente in auto. Dopo aver lasciato la vettura nell’apposita area del Parco vicino all’uscita SORIANO/CHIA della superstrada, è necessario il minimo sforzo a piedi per giungere senza intoppi alle cascate e al percorso annesso. Nel 2022 è stato peraltro inaugurato il Parco apposito, il “Parco delle Cascate di Chia“, gestito dal Dominio Collettivo dell’Università Agraria di Chia, che si occupa costantemente di monitorare il parco e salvaguardarlo.

Mantenuto pulito e accessibile a tutti proprio dal Dominio Collettivo, tale percorso può regalare una passeggiata davvero unica al bordo del torrente e delle affascinanti cascate. Prendendo la corretta diramazione del percorso, per di più, si può giungere anche alla nota Torre di Pasolini (o “Torre di Chia” del “Castello di Colle Casale“), risalente a metà del XIII secolo e accessibile solo in alcuni particolari periodi dell’anno, o altrimenti ad aree archeologiche etrusche, prendendo altri sentieri.

Tutta la passeggiata è accompagnata da un’atmosfera particolarissima: le alte pareti rocciose, il perpetuo scorrere dell’acqua e la luce che s’infila tra le poche zone aperte di cielo, regalano delle emozioni incredibili date dall’immersione totale in una zona naturalistica unica nel suo genere. Peraltro, in base alla stagione in cui si visita il luogo è possibile scorgere una diversa forma delle Cascate, che cambia in base alla piovosità e alla temperatura dell’aria.
A coronare il tutto, delle piccole grotte sulle pareti rocciose scavate dagli etruschi per avere degli altari in cui venerare i propri dèi.

Ma la storia del luogo non finisce qui. In alcuni punti si rinvengono anche tracce di Medioevo, periodo nel quale il Torrente Castello era sfruttato per l’attività dei mulini: di questi antichi edifici ci sono ancora le tracce visibili, tanto da concedere al visitatore l’opportunità di entrarvi all’interno senza particolari difficoltà.

Si tratta insomma di un luogo meraviglioso, ricchissimo, già riconosciuto in passato da menti del calibro di Pier Paolo Pasolini, il quale scelse addirittura le Cascate come sfondo per il battesimo di Gesù nel film “Il Vangelo Secondo Matteo”, e che decise di acquistare la Torre proprio per avere un accesso preferenziale a quel “bosco di querce rosa” in cui le Cascate di Chia la fanno da padrone.

Per raggiungere il luogo o altre informazioni:
3715225406
Località Torre di Chia, SS675, 01038 Chia VT
https://maps.app.goo.gl/Z1Ry8u5fqqVJVLeR6

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Orari, prezzi, regole e percorso per la Piramide: tutto sul nuovo Parco di Chia

di SIMONE CHIANI-

SORIANO – Spinto dal turismo che in massa, negli ultimi anni, sta popolando la splendida zona a due passi da Chia (frazione di Soriano nel Cimino), il Dominio Collettivo dell’Università Agraria di Chia, ente responsabile del terreno in questione, ha completato e inaugurato il “Parco delle Cascate di Chia del Fosso Castello“.
Per Tusciatimes il Consiglio di Gestione del Dominio si è espresso in maniera dettagliata sul nuovo polo turistico.

  • Cosa cambierà con l’inaugurazione del nuovo Parco di Chia? Ci sarà sempre un addetto presente sul posto?

Con l’inaugurazione del Parco, in primis ci sarà la possibilità di togliere le macchine dalla Provinciale, che già in passato hanno generato incidenti e spesso anche furti.

Ci saranno sempre 2/3 addetti all’interno del parco, in base all’affluenza.

I visitatori potranno quindi sostare con le auto all’interno e pagare un piccolo ticket di ingresso [5€] che gli permetterà di usufruire del parco per tutto la giornata, fino alla chiusura.

  • Ci saranno orari di apertura prestabiliti? Cosa ne sarà del percorso che connette la piramide di Bomarzo e le Cascate?

Sì, ci saranno degli orari prestabiliti che potranno variare in base alla stagionalità.
Per il mese di giugno sono dalle 9:00 alle 19:00, per maggiori informazioni contattate sempre il sito www.cascatedichia.it.

Per il percorso che porta alla Piramide, al momento è interdetto in quanto non rientra nelle nostre competenze, ma abbiamo già avviato contatti con associazioni del posto e guide ambientali per organizzare escursioni per appassionati che vadano principalmente verso Chia per scoprire le risorse che il nostro paese può offrire o verso altri luoghi come la Piramide.

  • In cosa verranno investiti, di preciso, i soldi ricavati dal pagamento del ticket di entrata?

L’area sarà gestita da una Cooperativa di Comunità, la Promo Chia, composta da Utenti dell’Ente.
La cooperativa di comunità è un modello di innovazione sociale, nella provincia di Viterbo si è tra i primi ad utilizzare questo modello.
La cooperativa di comunità ha come esplicito obiettivo quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci promotori appartengono, nel nostro caso Chia.

Premesso ciò, per quanto riguarda i ricavi, saranno in parte investiti per la manutenzione e valorizzazione del luogo. Abbiamo come obiettivo nel medio termine di creare all’interno del parco una zona attrezzata per fare in tranquillità un picnic, una piccola area giochi per i bambini, creare percorsi di trekking che permettano di esplorare le bellezze del nostro territorio accompagnati da guide ambientali.

Una parte andrà all’Ente Agrario che lo utilizzerà per migliorare i servizi e fare opere a vantaggio degli utenti e cittadini del posto.

  • Avete collaborato con il Comune, o il lavoro è stato svolto solamente dal Collettivo?

Il lavoro di sistemazione dei sentieri è stato principalmente della Cooperativa, e dei vari volontari che si sono resi disponibili di Chia e di Soriano. Dal canto suo il Comune si sempre reso disponibile nell’aiutarci a superare gli ostacoli burocratici e con esso si è intrapresa una proficua collaborazione, in quanto il Parco fa parte del Comune e rientra comunque nel sistema turistico del Comune di Soriano nel Cimino.

  • Come vi organizzerete con i proprietari della Torre di Pasolini? Organizzerete voi le visite o continuerà a farlo il Comune di Soriano nel Cimino attraverso il proprio ufficio turistico?

Con i proprietari della Torre non cambia nulla, le visite mensili saranno sempre organizzate dall’Ufficio Turistico Comunale, Welcome to Soriano, con il quale noi ci siamo resi disponibile a collaborare, nel nostro piccolo.




Centenario della nascita di Pasolini, artista innamorato della Tuscia

di SIMONE CHIANI –

Oggi, 5 marzo 2022, ricorre il centenario della nascita dell’artista poliedrico Pier Paolo Pasolini, nato appunto nel 1922 da Susanna e Carlo Alberto; sebbene la patria biologica sia Bologna, i continui trasferimenti che hanno accompagnato Pasolini fin dalla giovanissima età hanno contribuito a rendere difficoltosa l’individuazione di una vera e propria “casa”.

Nel 1964, mentre la base abitativa è dunque Roma, il poeta pubblica con Garzanti la raccolta di liriche “Poesia in forma di rosa”, nella quale è esplicitato proprio questo dissidio interiore per la ricerca di un luogo di riferimento in cui il poeta si ritrovasse intimamente; scrive così, nell’opera, preannunciando una svolta imminente:

Ricerco la casa della mia sepoltura / […]. /mi butta per le strade d’una città nemica, / a cercare la casa che non voglio più. / […] / mi era sembrata sempre allegra questa zona / dell’Eur, che ora è orrore e basta. / Mi pareva abbastanza popolare, buona / […] / E dove, allora, trovarlo il mio studio, calmo / e vivace, il “sognato nido dei miei poemi” / che curo in cuore come un pascoliniano salmo?

Pare dunque respinta anche la Roma a cui tanto spazio vitale Pasolini concede. Ma cosa accade, insomma, in quel 1964?

Accade che Pier Paolo Pasolini incontra, dopo tanti anni di insoddisfazione, la casa-studio che aveva annunciato di cercare. E la trova in Provincia di Viterbo, nei territori di Soriano nel Cimino, dalle parti dell’antica Chia.

La trova dopo un incontro quasi mistico, avvenuto per la ricerca di set adatti al battesimo di Gesù nel film “Il Vangelo Secondo Matteo”, di cui è regista. La trova in quel meraviglioso “bosco di querce rosa“, che tanto decanterà, e che diventerà il suo ritrovo prediletto, creandolo su misura per sé stesso. La trova accompagnata dalle splendide cascatelle del Fosso Castello e da resti di epoche antichissime.

La nota Torre di Chia verrà acquistata 6/7 anni dopo che questo primo rapporto è consumato, dopo una battaglia burocratica particolarmente sofferta, durante la quale Pasolini scrive infatti la dedica più bella nei confronti della Tuscia:

Ebbene ti confiderò prima di lasciarti che io vorrei / essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti / dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare, / nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto / sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con / tanta innocenza di querce, colli, acque e botri, e lì / comporre musica l’unica azione espressiva forse, / alta, e indefinibile come le azioni della realtà.

Il paesaggio più bello del mondo, dunque, che Pasolini riuscì a “conquistare” e per il quale diede tanto, anche e soprattutto in termini di battaglie: è bene ricordare l’importanza dello scrittore nella statalizzazione dell’Università della Tuscia, per la quale scese addirittura in piazza a Roma insieme a circa 600 studenti viterbesi; fondamentale ribadire la denuncia sulla speculazione edilizia mondiale evidenziata nei docu-film “La forma della città” e “Le mura di Sana’a”, cortometraggi nei quali Orte è assoluta protagonista; inutile stare a sottolineare la guerra che condusse per salvaguardare tradizioni e mondo contadino, trovati ancora intatti nella Tuscia e difesi attraverso numerose opere, tra le quali articoli passati alla storia come “Cara Tuscia“.

Un rapporto di convivenza naturale, quello tra Pasolini e la Tuscia, che ebbe la meglio su tutti i rapporti con gli altri luoghi che lo scrittore incontrò; “da nessuna parte riesco a lavorare così bene come in quel posto di querce così perfettamente arcaico” diceva, e voleva inoltre che esso diventasse “il luogo della sua sepoltura“, fatto poi non avvenuto non certo per sua volontà.

Ma cosa rimane, oggi, di Pier Paolo Pasolini nella Tuscia?

Fatta eccezione per il ricordo dei dediti alla disciplina, per l’interesse intermittente dei curiosi e per una torre che i privati aprono al pubblico mezza giornata al mese, poco e niente.

Rimangono iniziative sparse di associazioni culturali e simili, presentazioni individuali di lavori a lui dedicati ma, per esempio, neanche una via, un cortile, una piazza o un’aula dell’Unitus dedicata: ed è davvero incredibile, considerando come in pochi, della sua caratura, abbiano avuto contatti tanto profondi con il viterbese.

La speranza è che nel corso dell’anno che verrà, nel quale si promettono un’insolita quantità di eventi a lui dedicati per il centenario, questo interesse sopito possa essere riacceso; e che gli amministratori in primis, oltre che i cittadini stessi, possano far nuovamente loro tutta la bellezza e gli insegnamenti che, con logica e cuore, Pasolini diffuse nella nostra splendida terra.

Articolo del Messaggero su Pasolini e la Tuscia [22/09/1974]




La chiesa di Santa Maria delle Grazie a Chia restaurata con i fondi di Ancos Confartigianato

CHIA (Viterbo) – Un altro restauro di prestigio grazie ai fondi del 5×1000 messi a disposizione da Ancos Confartigianato. Lunedì pomeriggio a Chia, frazione di Soriano nel Cimino, sì è tenuta la cerimonia per l’inaugurazione del restauro degli affreschi della chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Presenti alla cerimonia il segretario nazionale ANCOS e sindaco di Soriano nel Cimino Fabio Menicacci, il presidente di Confartigianato Viterbo e Confartigianato Lazio Michael Del Moro, il presidente regionale ANAP Luigi Nicolamme e i membri del comitato locale di Confartigianato Soriano Daniele Lampa e Agnese Monacelli. Sono altresì intervenuti alla cerimonia monsignor Enzo Celesti, parroco di Soriano nel Cimino e Chia, il vicesindaco Roberto Camilli e il restauratore Emanuele Joppolo, autore dei pregevoli lavori di recupero artistico degli affreschi.

Menicacci ha evidenziato come quello che sembrava un sogno irrealizzabile, il restauro degli affreschi appunto, sia stato possibile grazie all’impegno della nostra associazione e ha inoltre preannunciato un nuovo stanziamento da parte di ANCOS per il recupero di ulteriori affreschi all’interno della chiesa di Chia, per i quali è stato già ottenuto anche il nulla osta da parte della competente Soprintendenza.
Il presidente Del Moro ha invece rimarcato l’importanza del ruolo sociale che svolge ANCOS Confartigianato sui territori, perché proprio gli artigiani da sempre hanno svolto un ruolo da collante tra mondo del lavoro e le esigenze delle comunità.

Anche il vicesindaco Roberto Camilli ha ringraziato Ancos per questo importante intervento di recupero nella frazione, che fa seguito ai lavori di restauro, sempre a cura di Confartigianato, dell’affresco presso la Torre Civica di Soriano nel Cimino, inaugurato lo scorso maggio.

 

 




Homo Faber II Edizione

CHIA (Viterbo) – Passeggiata Spettacolo in notturna al sito archeologico Il Nitracco, Chia (Vt). Sabato 24 Luglio ore 21,00, Appuntamento davanti la Chiesa Santa Maria delle Grazie, Chia (Vt).  Le Associazioni “Eremo Teatro Celleno” e “Ammappalitalia” in collaborazione con Associazione culturale “Roccaltia Musica Teatro” e Teatro “Spazio Corsaro” propongono la passeggiata spettacolo in notturna al sito archeologico Il Nitracco a Chia (Vt).

Homo Faber è un evento itinerante: passeggiate spettacolo su strade bianche e su differenti itinerari in cui lo spettatore, condotto da una Guida Ambientale Escursionistica, vivrà la bellezza della natura e dei Borghi della Tuscia. Homo Faber è patrocinato dal Comune di Celleno, Borgo Fantasma®️ di Celleno, Comune di Viterbo Assessorato alla Cultura, Comune di Tarquinia Assessorato alla Cultura e CNA, Confederazione dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Viterbo e Civitavecchia. Direzione artistica Ilaria Passeri. Sabato 24 Luglio alla passeggiata spettacolo in notturna con il bagliore della luna sarà presente Quinto Chiacchiararelli, colui che ha riscoperto e creato l’itinerario archeologico-naturalistico del Nitracco. Il Nitracco, situato a poca distanza dal centro abitato di Chia (Vt) nel Lazio, è un luogo in cui i reperti archeologici di epoca etrusco-romana si armonizzano con il paesaggio naturale di antichi alberi, rocce e torrenti. All’antichità fino a pochi decenni fa, l’uomo vi ha svolto la lavorazione del lino, della frutta secca e della canapa, come risulta dagli oggetti ritrovati (forni, pestarole) e dai racconti delle persone anziane di Chia. Durante la passeggiata spettacolo in notturna, lo spettatore sarà condotto da Marco Saverio Loperfido, Guida Ambientale Escursionistica e fondatore di Ammappalitalia. Durante il percorso il camminatore vivrà in una dimensione del passato attraverso lo spettacolo teatrale-musicale “Homo Faber” dedicato all’artista rinascimentale Benvenuto Cellini.

Lo spettacolo

Homo Faber

Benvenuto Cellini

Benvenuto Cellini, artista maledetto del 1500, sulla strada per Firenze incontra la figura mitologica dell’Arpia. Usando la conoscenza del suo passato l’Arpia indurrà l’artista a riflettere su se stesso, aprendo pericolosi sguardi sulla sua vita e donandogli l’opportunità di ripensarsi da capo. Cellini ripartirà per Firenze trasformato e destinato a divenire il patrono laico di ogni artigiano.

Con Paco Milea, Antonella Santarsieri, Fabrizio Verzini

Drammaturgia Marco Saverio Loperfido

Musica Fabrizio Verzini

Costumi Giuseppe Viti

Regia Ilaria Passeri

La passeggiata spettacolo notturna al Nitracco è di difficoltà media, ovvero Escursionistica, pertanto è consigliata a chi sappia affrontare dislivelli e terreni discretamente accidentati, con brevi tratti esposti, benché su sentiero.

 

Portare una torcia elettrica

Un litro di acqua

Abbigliamento comodo e scarpe da trekking

Per info e prenotazione obbligatoria




Passeggiata/racconto nel borgo medievale di Chia “Pasolini e la società di massa. Consumo dunque sono?”

CHIA (Viterbo) – Domenica  7 marzo, alle ore 10:00, l’associazione socio-culturale Il fascino del passato organizza la passeggiata/racconto nel borgo medievale di Chia (frazione di Soriano nel Cimino), dal titolo “Pasolini e la società di massa. Consumo dunque sono?”, a cura dell’Attore e Narratore di Comunità Unitus Marco Rossi. Appuntamento a via Vittorio Emanuele III, Chia. (Riferimento pensilina COTRAL).

Sarà una passeggiata di riflessione, di introspezione, che aiuterà tutti i viaggiatori a capire le dinamiche della società di oggi, fondata sulla tendenza all’edonismo, sul consumo e possesso illimitato di beni, sull’egoismo e narcisismo, tipiche dell’homo ludens.  Terminata la passeggiata, c’è la possibilità di pranzare presso il ristorante “Da Alfiero” a Chia, con un menù tipico della Tuscia Viterbese e di proseguire il pomeriggio, in piena libertà ed autonomia, camminando nel verde della Torre di Chia, delle Cascate di Fosso Castello e lungo il sentiero dei vecchi mulini.

Per info e prenotazioni, contattare l’Associazione socio-culturale Il fascino del passato

Whatsapp: 329 1315380

Facebook: Il fascino del passato

Instagram: ilfascino_delpassato

Mail: ilfascinodelpassato@gmail.com




E’ in vendita la torre di Chia di Pasolini

di Redazione –

CHIA ( Viterbo) – E’ in vendita la torre di Chia, dove Pier Paolo Pasolini visse gli ultimi anni della sua vita, immerso tra l’arte e la natura. La torre oggi, passata agli eredi, è in vendita: troppi costi di gestione, servono 800 mila euro per questa abitazione fatta costruire appositamente da Pasolini, che ha voluto far apporre sulle mura antiche solo  le finestre in legno. Soltanto nel 1970 Pier Paolo Pasolini riuscì ad acquistare la torre e da quel momento l’artista fece molto per il borgo di Chia e per il suo territorio. Si impegnò ad esempio personalmente per ottenere il riconoscimento statale dell’allora Libera Università della Tuscia e da grande appassionato di calcio creò anche una squadra per i più giovani. Sarebbe dovuto ritornare a Chia anche quando  il 2 novembre del 1975 fu assassinato all’idroscalo di Ostia. Il sindaco  Fabio Menicacci ha dato mandato ai suoi uffici di stimare il valore della torre: “Ho sentito anche il Mibact. Potremmo farne un museo ed esporci l’archivio di Pasolini. Vogliamo che resti un bene pubblico”.