Partito della Rifondazione comunista: “E’ vergognoso che i pazienti Covid vengano ricoverati alla Medicina di Belcolle e quelli di Medicina nella clinica Santa Teresa”

VITERBO – Riceviamo da Roberta Leoni, Luigi Telli del Partito della Rifondazione Comunista (Sinistra Europea) – Viterbo e pubblichiamo: “È vergognoso. La seconda ondata del Covid trova la sanità della Tuscia esattamente nelle stesse condizioni di prima: la paralisi. L’impegno encomiabile di medici e operatori sanitari non cancella il mix di opportunismo, spirito affaristico e incapacità amministrativa. Sei mesi senza far nulla. Già nel mese di marzo Rifondazione Comunista più volte ha chiesto che venissero utilizzati i centri ospedalieri pubblici di Ronciglione, Civita Castellana o Montefiascone. Nulla di fatto. Del resto il collasso della sanità pubblica era stato benedetto dalla regione Lazio del PD di Zingaretti e applaudito dal centro-destra tutto (ad esempio, il partito della Meloni a marzo salutò con gioia l’istituzione della Clinica privata Santa Teresa, a Viterbo). E così si arriva allo scandalo del giorno: nella nuova violenta ondata di contagi i pazienti Covid vengono ricoverati a Belcolle nel reparto di medicina; bene, ma i pazienti di medicina che prima erano lì dove verranno collocati? In qualche altro ospedale pubblico? No: nella clinica privata Santa Teresa, che ha appena ottenuto l’accredito della ASL. In breve: abbiamo ospedali pubblici vuoti, ma i pazienti li mandiamo nelle cliniche, che naturalmente paghiamo profumatamente. Risultato: una sanità pubblica sfibrata e ulteriormente impoverita. Un esempio: alla faccia del tracciamento, nella CSE (casa-famiglia) di Civita Castellana la ASL decide di eseguire i tamponi solo ai pazienti, ma non agli operatori (a meno che non siano sintomatici). Assurdo, perché è inutile tracciare i pazienti se c’è il rischio che gli operatori siano positivi. Soluzione: se gli operatori vogliono farsi il test, come sarebbe auspicabile, devono rivolgersi ai privati. Di tasca loro. Queste sono le scelte di chi ci amministra. Mandiamoli a casa”.

 




Coronavirus, avviate le operazioni di trasferimento dell’Area medica di Belcolle alla clinica Santa Teresa

VITERBO – Avviate le operazioni di trasferimento dell’Area medica di Belcolle alla clinica Santa Teresa. Al fine di far fronte all’emergenza COVID-19, e di implementare ulteriormente i posti letto di malattie infettive presso l’ospedale Belcolle, nel rispetto delle indicazioni regionali, la Asl di Viterbo ha predisposto il trasferimento dei pazienti dell’Area medica (Medicina generale, Gastroenterologia e Nefrologia) presso la clinica Santa Teresa di Viterbo, con la quale l’azienda ha stipulato uno specifico accordo.

Le operazioni di trasferimento, che prevedono l’attivazione presso la struttura privata di 50 posti letto, sono iniziate oggi, con il trasferimento dei pazienti attualmente ricoverati presso l’Area medica. Grazie a questa operazione, già a partire da oggi saranno attivati 12 nuovi posti letto di medicina COVID a Belcolle. Contemporaneamente, i medici dell’area medica sono entrati a far parte dell’équipe multidisciplinare per la gestione dei pazienti COVID positivi ricoverati presso la struttura ospedaliera viterbese.

Sospensione temporanea dei programmi di screening oncologici.
Su indicazione della Regione Lazio, a partire da oggi, anche presso la Asl di Viterbo, sono state temporaneamente sospese le attività di invito e di primo livello dei programmi di screening oncologici. Vengono, tuttavia, garantiti gli approfondimenti diagnostici di secondo livello, oltre ai trattamenti chirurgici.

Al termine dell’emergenza COVID, tramite i numeri verdi aziendali, sarà possibile concordare un nuovo appuntamento per effettuare l’esame di prevenzione oncologica.