Codici: l’accoltellamento del giovane per tentata rapina è un fatto grave ed un segnale di perdita del controllo del territorio

L’associazione Codici esprime forte preoccupazione per l’accoltellamento avvenuto nella serata di ieri nel quartiere Monteverde a Roma. Un ragazzo di 16 anni è stato ferito nel corso di una tentata rapina, stando a quanto avrebbe riferito agli agenti di Polizia in piazza Flavio Biondo, di fronte alla stazione ferroviaria di Trastevere.

“Confidiamo nel lavoro degli investigatori affinché gli aggressori vengano individuati – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed al tempo stesso lanciamo un appello al Prefetto. Quanto accaduto è grave e preoccupante. Ci sono diversi aspetti da chiarire, a cui si aggiunge la questione centrale della sicurezza. Sempre più persone hanno paura di girare per Roma, soprattutto la sera. Il timore di subire una rapina è diffuso e fatti come quello avvenuto a Monteverde non fanno che alimentare questo clima di insicurezza. Chiediamo al Prefetto di prendere atto della grave situazione che si è ormai creata e di adottare tutte le misure necessarie per tutelare i cittadini. Tra l’altro siamo in un periodo anche particolare per via del Giubileo. L’attenzione su Roma è ancora più alta ed episodi come l’accoltellamento del giovane della sera scorsa rischiano di dare un’immagine di città pericolosa all’estero”.

 




Codici: vacanze di Natale tra rincari, prestiti e truffe, un invito alla prudenza per viaggiare sicuri

Il Natale è uno dei momenti dell’anno in cui si viaggia di più. C’è chi parte per regalarsi un po’ di relax e chi per raggiungere i propri cari per trascorrere le feste in famiglia. Qualsiasi sia il motivo della partenza, l’associazione Codici invita alla prudenza. “È in periodi come questo che le frodi registrano aumenti pericolosi – avverte Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché i truffatori sfruttano l’aumento esponenziale di prenotazioni. È bene prestare attenzione soprattutto quando si cerca una vacanza sul web, perché è lì che è più facile cadere in trappola. Le offerte fioccano, ma non tutti i siti che le propongono sono attendibili. Prima di prenotare, che sia un volo o un hotel, è bene quindi assicurarsi che la società esista effettivamente, ad esempio con una ricerca sul web per quanto riguarda i dati relativi alla sede, e che operi correttamente, cercando i commenti pubblicati dagli utenti su siti internet specializzati in recensioni. Altro aspetto da tenere in considerazione è il metodo di pagamento: è consigliabile utilizzare quelli che garantiscono una forma di tutela, evitandoci così corse ad ostacoli per ottenere l’eventuale rimborso”. All’aspetto economico è dedicata un’ulteriore riflessione. Secondo un’indagine commissionata da Facile.it alla società di ricerca Emg Different, sono 11,5 milioni gli italiani che quest’anno si concederanno un viaggio durante le festività natalizie e spenderanno in media 335 euro a testa, per un totale stimato in quasi 4 miliardi di euro. Tra coloro che partiranno, il 32% ha dichiarato di avere a disposizione un budget superiore a quello dello scorso anno; di contro, il 23% ha detto che, pur non rinunciando al viaggio, ha minori risorse da dedicare a questa attività rispetto a 12 mesi fa, prevalentemente per problemi di natura economica. “Sono dati interessanti – osserva Giacomelli –, soprattutto per capire come i consumatori gestiscono le proprie risorse. Ad esempio, sebbene la maggior parte dei viaggiatori pagherà con i propri risparmi, non mancano quelli che hanno fatto ricorso ad un prestito personale. E chi ha fatto domanda di finanziamento per pagare un viaggio ha chiesto, in media, quasi 6mila euro, valore in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Sottolineiamo questo aspetto perché come associazione stiamo intensificando il nostro impegno nel campo dell’educazione finanziaria. È un tema che sta assumendo un ruolo sempre più centrale alla luce delle incertezze che si registrano a livello internazionale, alimentate dai molteplici conflitti in corso. Bisogna proteggere e coltivare con attenzione i propri risparmi per reggere l’urto dell’inflazione ed i continui, improvvisi scossoni finanziari. E questo vale anche per spese che possono sembrare banali o uno sfizio, come quelle per un viaggio. Non vogliamo spaventare nessuno, ma anche la richiesta di un prestito per una vacanza, fatta in una condizione economica precaria, può creare dei problemi, che possono sfociare anche nel sovraindebitamento. Il consiglio che diamo, quindi, è quello di ponderare con attenzione le spese, a maggior ragione in periodi dell’anno, come il Natale, in cui solitamente si mette mano con più facilità al portafogli”.

 




Codici: la truffa del vino danneggia consumatori e aziende corrette, il settore vitivinicolo si conferma tra i più colpiti dalla contraffazione

Per i regali di Natale la scelta di molti consumatori ricade sul vino, magari d’annata, di pregio o legato al territorio per valorizzare il Made in Italy. È bene fare attenzione quando si fanno acquisti, non solo per evitare brutte figure, ma anche e soprattutto per non farsi fregare. Un’indicazione che l’associazione Codici fa sulla scia dello scalpore generato dallo scandalo del vino contraffatto in Sardegna. “Le accuse sono pesanti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed anche i numeri. Ci sono 29 persone, tra produttori e commercianti, accusate per una delle frodi più gravi nel settore vitivinicolo. Naturalmente sarà il processo a stabilire eventuali responsabilità penali. Quel che è certo è che vicende del genere danneggiano non solo le aziende che operano in maniera corretta, ma anche i consumatori. Sono situazioni gravi, perché minano la fiducia. L’invito che possiamo fare è quello di controllare con attenzione l’etichetta e di rivolgersi a venditori noti per la loro affidabilità. E poi c’è l’auspicio di controlli sempre più stringenti da parte delle forze dell’ordine per tutelare la legalità ed i consumatori stessi”. Tornando all’indagine che tanto sta facendo discutere, è stata avviata nel 2022 e coinvolge un’azienda vitivinicola sarda. Secondo l’accusa, avrebbe falsificato le proprie giacenze di vinto, simulando rese superiori e dichiarando acquisti fittizi di vino ed uve Doc/Docg da fornitori compiacenti. Non solo. Sempre secondo l’accusa, l’azienda avrebbe acquistato vini della Penisola di bassa qualità, miscelandoli con vino locale per poi imbottigliarlo e venderlo sul mercato nazionale come Cannonau o Vermentino certificati. Le indagini hanno portato al sequestro di 5mila ettolitri di vino contraffatto per un valore di oltre 1,5 milioni di euro. Come detto, gli indagati sono 29 e tra le accuse figurano frode in commercio aggravata, contraffazione di denominazioni di origine e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false. L’associazione Codici è impegnata da anni in un’attività di lotta alla contraffazione, incentrata sia sulle denunce che sulla sensibilizzazione dei consumatori, a partire dai giovani. Per informazioni o segnalazioni per eventuali irregolarità è possibile telefonare al numero 065571996 oppure scrivere all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

 




Codici: addobbi e luminarie per un Natale all’insegna dell’ambiente

La tradizione vuole che l’albero di Natale sia fatto l’8 dicembre, ma non tutti riescono a resistere. In alcune case c’è già, così come brillano su balconi e davanzali le luminarie. Tra gesti che si ripetono e novità, c’è un modo per rendere le feste ancora più speciali: il rispetto dell’ambiente. Come fare? Ecco alcuni piccoli consigli dell’associazione Codici. Partiamo dall’albero di Natale. È possibile, ad esempio, scegliere un albero vero invece che di plastica, perché quest’ultima inquina di più sia a livello di realizzazione che di smaltimento e di commercializzazione, provenendo spesso da Paesi lontani come la Cina. Scegliere un albero vero, proveniente da vivai specializzati che gestiscono la coltivazione in maniera sostenibile, ha un impatto ambientale minore. Una volta finite le feste, inoltre, l’albero può essere riciclato, diventando compost. Un’altra idea green per gli addobbi di Natale è la scelta delle decorazioni e delle luci. Palline eco-friendly realizzate con materiale riciclato garantiscono un tocco originale e sostenibile, così come l’utilizzo di luci a LED a basso consumo. Questo vale anche per le luminarie esterne. Soprattutto per chi ha spazi esterni, è possibile l’utilizzo di dispositivi alimentati dai pannelli solari. Un pensiero, infine, per quello che finisce sotto l’albero di Natale, ovvero i doni. Usare carta da regalo riciclata o riutilizzabile contribuisce alla sfida dei rifiuti zero, evitando le scene che a volte si vedono nelle strade di grandi e piccole città, ovvero i cassonetti dell’immondizia o i bidoni della differenziata che traboccano di rifiuti. Tanti, piccoli accorgimenti per dare un’impronta green al prossimo Natale. Un regalo speciale per l’ambiente e per tutti.

 




Codici: Ryanair e le altre, quando il check-in online non decolla

Grazie all’attività dell’Agcm, Ryanair rimborserà i consumatori per i costi extra del check-in. Così titolava la nota con cui nei giorni scorsi la stessa Autorità ha annunciato gli impegni assunti dalla compagnia alla luce di alcune criticità legate all’utilizzo della procedura online. Un intervento ritenuto insufficiente dall’associazione Codici, perché gli impegni riguardano il periodo 2021-2023 ma ancora oggi continuano le segnalazioni dei passeggeri per problemi con il check-in online.

“C’è chi non è riuscito a fare il check-in online perché l’app non funzionava – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e chi ha dovuto desistere perché il sito internet non era accessibile. Ci sono anche lamentele su una interruzione improvvisa della procedura a causa del malfunzionamento del sistema, con la conseguente perdita delle informazioni inserite. Alla fine non resta che fare il check-in in aeroporto e pagare, ma naturalmente questo non è corretto. Abbiamo avviato un’azione legale per tutelare i passeggeri che hanno dovuti fare i conti con questo disservizio. Ci auguriamo che il problema venga risolto in fretta da Ryanair, che non è l’unica compagnia in questa situazione. Abbiamo ricevuto segnalazioni per problemi con il check-in online anche per altre società, ad esempio Iberia. Un passeggero ha riferito di non essere riuscito ad effettuare la procedura online. Contattato il servizio assistenza, gli è stato suggerito di riprovare con il sito spagnolo, perché quello italiano dà problemi per questa operazione. Il risultato è che la procedura è rimasta incompiuta, con l’indicazione del pagamento pendente, e si è recato in aeroporto senza sapere se il check-in risultasse effettuato. Di fronte a questi disservizi il passeggero non solo deve ricevere un’assistenza adeguata da parte della compagnia, ma a nostro avviso ha diritto anche ad un rimborso nel caso di costi extra non previsti e non imputabili ad una sua condotta errata. È quello che chiediamo per Ryanair e per tutte quelle società che non riescono a garantire un servizio efficace”.




Codici: la guerra presenta il conto, spesa militare record mentre quella sanitaria diminuisce

L’associazione Codici torna sull’audizione del Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, sulla Manovra, in cui ha citato l’indagine “Aspetti della vita quotidiana”, con informazioni sulle persone che, pur avendone bisogno, hanno dovuto rinunciare ad un accertamento diagnostico o ad una visita specialistica. Oltre al dato sull’aumento preoccupante di italiani che rinunciano alle cure, il 7,6% nel 2023 contro il 6,3% del 2019, ce n’è un altro che merita attenzione ed è quello della spesa sanitaria.

“Per il 2023 c’è un calo dello 0,4% della spesa sanitaria rispetto all’anno precedente – osserva Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Un dato negativo che segue la crescita sostenuta registrata nel triennio 2020-2022, segnata dalla pandemia. Cresce, invece, la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie, con un +1,7% rispetto al 2022. Quindi nel 2023 da una parte la spesa sanitaria cala, dall’altra il carico per le famiglie aumenta. A tutto questo si aggiunge la cronica carenza di personale sanitario. Molti medici di medicina generale e infermieri sono prossimi al pensionamento, mentre cresce in maniera importante il numero di pazienti. Una situazione allarmante, che merita la massima attenzione. Servono investimenti forti per far uscire il Sistema Sanitario Nazionale dalla crisi in cui è piombato ormai da anni. Invece purtroppo, restando in tema di Legge di Bilancio, si registra un incremento record per la spesa militare. La guerra presenta il conto e l’Italia non sembra proprio tirarsi indietro. Più che investire sulle armi, bisognerebbe concentrarsi su settori cruciali come appunto la sanità. Per risolvere i conflitti, come quello in corso in Ucraina, bisogna puntare sulla diplomazia, l’unico modo per raggiungere la pace”.




Codici: l’esca del prezzo e dell’ambiente, attenzione alle offerte-truffa di pellet

Torna il freddo e risalgono gli acquisti di pellet. Sempre più consumatori scelgono questo prodotto anche in un’ottica di economia circolare, in quanto si tratta di scarti, come segatura e trucioli, recuperati e riutilizzati invece di essere smaltiti. Sfruttando questo aspetto green, sul web si sono moltiplicate le offerte, ma non tutte sono reali. Capita spesso, infatti, di imbattersi in annunci che nascondono una truffa. Nasce da qui l’invito dell’associazione Codici a fare attenzione prima di procedere agli ordini.

“Le truffe del pellet seguono ormai uno schema collaudato – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ciò nonostante sono ancora tanti quelli che cadono in trappola. Il motivo è duplice: da una parte c’è il prezzo particolarmente allettante, dall’altra ci sono siti internet che forniscono un’immagine affidabile dell’azienda venditrice. È bene, quindi, fare delle verifiche prima di acquistare. Ad esempio, una ricerca su internet sui prezzi in circolazione può aiutare a farsi un’idea dell’offerta trovata e capire se lo sconto è credibile o se, invece, può nascondere una fregatura. Sempre sul web possiamo cercare recensioni di altri utenti che hanno fatto acquisti tramite l’azienda in cui ci siamo imbattuti, per vedere se l’ordine si è concluso positivamente o se ci sono stati problemi. Internet ci può aiutare a capire anche la solidità della società, perché possiamo verificare se la sede si trova effettivamente all’indirizzo indicato sul sito. Tutto questo senza dimenticare il fatto di utilizzare un metodo di pagamento in grado di fornire una forma di tutela, nel caso dovessero sorgere dei problemi con l’ordine effettuato. Succede, infatti, che dopo il pagamento, il cliente non riesca ad avere più notizie della consegna del prodotto, fino a perderne le tracce. Quelli forniti sono accorgimenti che è meglio adottare per evitare di passare da un’offerta all’apparenza imperdibile ad una fregatura clamorosa”.

L’associazione Codici fornisce assistenza legale ai consumatori in caso di problemi con l’ordine di pellet effettuato online. È possibile fare una segnalazione e richiedere aiuto telefonando al numero 065571996 o scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.




Codici: la tutela del risparmio passa per una adeguata educazione finanziaria volta alla protezione dei consumatori

Il tema dell’educazione finanziaria è oggi più che mai rilevante, soprattutto in un contesto economico caratterizzato da incertezze e cambiamenti repentini. Per i consumatori è fondamentale comprendere l’importanza di fare scelte responsabili, gestendo in maniera consapevole ed attenta le proprie risorse. Nasce da queste considerazioni il webinar “Educazione Finanziaria, una risorsa preziosa per i consumatori”, che l’associazione Codici ha organizzato per il 13 novembre. Nessuno di noi da solo può contrastare gli effetti della geopolitica o i movimenti dei mercati, ma una educazione finanziaria finalizzata e più diffusa può meglio governarne gli effetti sui conti personali dei consumatori.

L’evento vedrà numerosi e qualificati relatori sia di parte istituzionale che di rappresentanza dei consumatori, tra cui figurano l’On. Letizia Giorgianni, Componente Commissione Bilancio della Camera e protagonista di diverse iniziative a tutela dei consumatori proprio in ambito finanziario; la Dott.ssa Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia; il Dott. Stefano Santin, componente Comitato Edufin; l’Avv. Marco Festelli, Presidente Confconsumatori; l’Avv. Gabriele Melluso, Presidente Assoutenti, l’Avv. Marcello Padovani e l’Avv. Rosa Cervellione, entrambi esperti di diritto bancario. Un parterre autorevolissimo che affronterà il tema dell’educazione finanziaria quale strumento per ridurre i danni della congiuntura economica e per migliorare il benessere sociale anche come risposta alle difficoltà dell’economia, in questa fase particolarmente colpita dalle conseguenze della pandemia e dai conflitti regionali in corso.

L’On. Giorgianni nel sostenere questa iniziativa dichiara: “allocare il risparmio è fondamentale in un’epoca di inflazione e di crescente incertezza. Dobbiamo pensare ad una nuova forma di educazione finanziaria, concentrandoci su un’educazione all’allocazione dei risparmi e alla sua protezione, in modo da combattere l’erosione della ricchezza delle famiglie causata dall’inflazione”.

Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, afferma: “è un tema prioritario per la società italiana e non secondario nel dibattito sull’economia, poiché è essenziale per comprendere l’importanza di fare scelte informate e responsabili. Riteniamo che le associazioni dei consumatori debbano lavorare insieme per promuovere l’educazione finanziaria ed il webinar che abbiamo organizzato rientra proprio in questa ottica, perché avremo il contributo di importanti realtà come la nostra, impegnate da anni al fianco dei consumatori”.

Il webinar “Educazione Finanziaria, una risorsa preziosa per i consumatori” sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube dell’associazione Codici a partire dalle ore 16. Questo il link: https://www.youtube.com/watch?v=jtO2HP1WRGA.




Codici: nuove funzionalità e mappa aggiornata per Cabine Primarie e Cer

Importante novità per quanto riguarda le Comunità Energetiche Rinnovabili. Il Gse ha aggiornato la Mappa Interattiva delle Cabine Primarie presenti sul territorio nazionale con nuove funzionalità. La cabina primaria svolge un ruolo fondamentale, in quanto trasforma l’energia elettrica in ingresso da alta tensione in media tensione. È bene ricordare che i componenti delle Cer devono essere allacciati allo stesso impianto. Ora, come annunciato dal Gestore Servizi Energetici, sarà possibile ricercare l’area convenzionale di riferimento non solo tramite l’indirizzo o le coordinate geografiche, ma anche con il punto di connessione alla rete (codice POD) o il codice identificativo dell’area. L’aggiornamento delle aree è stato effettuato sulla base delle nuove informazioni fornite dai Gestori di Rete. Il Gse spiega che sono stati ridefiniti i perimetri delle aree che si estendevano su più di una zona di mercato, in quanto la condivisione di energia deve avvenire in una stessa zona di mercato.nÈ possibile consultare la mappa per osservare le aree che hanno subito delle modifiche: quelle ridotte sono contrassegnate in verde scuro, mentre quelle ampliate in verde chiaro. Queste aree rimarranno evidenziate per un mese. Le regioni interessate dalle modifiche sono Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. Sul sito del Gse, nella sezione Gruppi di autoconsumatori e comunità di energia rinnovabile > Documenti è possibile consultare l’elenco delle aree che hanno subito modifiche nella sezione.

L’associazione Codici è a disposizione con i propri esperti per fornire chiarimenti e supporto sia sulla costituzione che sul funzionamento delle Cer. Per informazioni è possibile telefonare al numero 065571996 oppure inviare un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.




Codici: la legge sull’affido condiviso c’è ma molti giudici ancora la ignorano

Un principio di equità tra i genitori. È quanto introduce la Legge 54/2006 sull’affido condiviso, che a distanza di quasi 20 anni fatica ancora a trovare spazio in Tribunale, come segnalato a più riprese dall’associazione Codici.

“Ci sono dei limiti nell’applicazione della Legge 54/2006 – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e la bigenitorialità è ancora ridotta ad uno slogan. Ogni figlio ha diritto ad avere una relazione equilibrata con entrambi i genitori, eppure i giudici continuano a favorirne uno a discapito dell’altro. Nella stragrande maggioranza dei casi questo significa che è la madre ad avere l’affido, mentre il padre si ritrova a doversi sobbarcare spese che spesso si rivelano insostenibili. Si spiegano così i dati che periodicamente ci troviamo a commentare, ma su cui però non si interviene. Pensiamo alle relazioni della Caritas che indicano l’aumento allarmante dei padri separati tra i cosiddetti nuovi poveri: su oltre 4 milioni di separati o divorziati, 800mila si ritrovano al di sotto della soglia di povertà. Sono quegli uomini che per pagare l’assegno di mantenimento finiscono per dormire in auto. È una situazione inaccettabile. La legge sull’affido condiviso parla chiaro e andrebbe applicata prendendo atto di una realtà che i giudici, con provvedimenti a volte incomprensibili, sembrano invece ignorare. È così che si mandano in frantumi situazioni già precarie come quelle che scaturiscono da un divorzio. I padri separati, soprattutto quelli non collocatari, finiscono per perdere il contatto con i figli e questo rappresenta un danno gravissimo sia per l’adulto che per il bambino. I casi di papà che lottano disperatamente per i propri diritti sono ormai all’ordine del giorno. Come associazione continueremo a batterci per tutelarli. Certo è una situazione inaccettabile per un Paese civile. Serve una presa d’atto di una situazione che non è più tollerabile ed interventi concreti affinché l’affido condiviso venga applicato e la bigenitorialità da slogan diventi realtà”.

L’associazione Codici è impegnata in un’attività di assistenza dedicata ai padri separati in difficoltà. È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto telefonando al numero 065571996 o inviando un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.




Codici: lotta al falso, economia legale e Made in Italy protagonisti nella nuova Settimana Anticontraffazione

Torna l’ormai consueto appuntamento con la Settimana Anticontraffazione. Giunta alla nona edizione, l’importante iniziativa promossa dalla Direzione Generale per la Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Mimit si svolgerà dal 21 al 25 ottobre. Presente anche l’associazione Codici, che parteciperà alla sessione sulle azioni di contrasto alla contraffazione e l’applicazione della Legge Made in Italy. Anche quest’anno l’obiettivo della Settimana Anticontraffazione è porre all’attenzione di un vasto pubblico le gravi implicazioni del fenomeno contraffattivo e le conseguenze dannose sull’economia, sulla salute e sulla sicurezza dei consumatori. In programma incontri ed approfondimenti che vedranno la partecipazione di esponenti delle istituzioni, esperti di settore nazionali e internazionali, associazioni di imprese, forze dell’ordine, rappresentanti di agenzie di enforcement e piattaforme e-commerce. Saranno un’importante occasione per condividere strategie e strumenti per diffondere una cultura della legalità, difendere il valore dei prodotti originali, tutelare e valorizzare il Made in Italy, promuovere abitudini di acquisto consapevoli e responsabili e, più in generale, sostenere l’economia legale.

La Settimana Anticontraffazione si aprirà con la riunione plenaria del Consiglio Nazionale per la Lotta alla Contraffazione e all’Italian Sounding (Cnalcis), l’organismo interministeriale presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con il coordinamento dei lavori da parte del Viceministro Valentino Valentini, a cui partecipano amministrazioni nazionali, forze dell’ordine, associazioni di imprese e consumatori per condividere e indirizzare la politica nazionale anticontraffazione. In calendario ci sono anche appuntamenti dedicati al confronto e alla condivisione di alcune tematiche e specifici aspetti del mercato del falso. Tra queste figurano le azioni delle autorità di enforcement e le attività investigative per reprimere il fenomeno online e offline, l’applicazione delle norme anticontraffazione della Legge Made in Italy, l’impatto del fenomeno sul sistema produttivo e la condivisione di proposte per contrastarlo, le soluzioni tecnologiche adottate dalle principali piattaforme e-commerce come rimedio alla violazione dei diritti di Proprietà Industriale nel mercato online. I giovani, invece, saranno i protagonisti dell’evento di chiusura della Settimana Anticontraffazione. Sono loro, infatti, il target privilegiato della quarta edizione della “Giornata della Lotta alla contraffazione per gli studenti”, organizzata a L’Aquila in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Guardia di Finanza. Per favorire la più ampia partecipazione del pubblico, anche quest’anno i lavori si svolgeranno in modalità mista ovvero in presenza e in diretta streaming sul canale YouTube dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.




Codici: necessaria una verifica di piante organiche e presenze effettive nel Pronto Soccorso

Fa discutere, e non poteva essere diversamente, il 7° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale presentato nei giorni scorsi dalla Fondazione GIMBE. Una fotografia impietosa della crisi profonda in cui è piombato il SSN, una vera e propria emergenza del Paese, giudizio condiviso dall’associazione Codici, che da anni si batte per tutelare i diritti dei cittadini anche in campo sanitario.

“Il Rapporto GIMBE elenca tutte le criticità che purtroppo conosciamo bene – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che denunciamo da tempo. Tra i dati che colpiscono maggiormente c’è quello delle persone che rinunciano alle cure, quasi 4,5 milioni nel 2023. E poi la migrazione sanitaria, le liste d’attesa interminabili, i Pronto Soccorso affollati. Situazioni con cui i cittadini si scontrano quotidianamente e che si aggiungono alle diseguaglianze sia a livello interno, con le differenze regionali e territoriali, che esterno, pensando al divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di 889 euro rispetto alla media dei paesi OCSE membri dell’Unione Europea, con un gap complessivo che sfiora i 52,4 miliardi di euro, citando sempre i dati del Rapporto GIMBE. Così mentre i cittadini fanno i conti con una sanità allo sbando, con il boom della spesa a carico delle famiglie (+10,3%), c’è anche la fuga del personale dal SSN per una crisi motivazionale. Condividiamo la denuncia impietosa della Fondazione, che parla di emergenza nazionale. Quello che preoccupa è che da anni si denuncia il lento, ma inesorabile declino del SSN. Il diritto costituzionale alla tutela della salute è sempre più astratto, un miraggio per anziani, persone fragili e per chi è in difficoltà economica. La strada da seguire è chiara, non sono ammesse scorciatoie se si vuole salvare il SSN. Un primo elemento utile per iniziare un percorso di rilancio della sanità italiana è avere un dato oggettivo e reale del personale in servizio. È necessaria una verifica delle piante organiche e delle presenze effettive nei Pronto Soccorso. È un primo passo per una presa d’atto di una situazione drammatica, di un problema da affrontare passando poi alle altre criticità elencate dal Rapporto GIMBE, che, lo ripetiamo, ripropone dati noti ma su cui finora è stato fatto poco o nulla dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni”.

L’associazione Codici è impegnata da anni in un’attività legale volta a tutelare i diritti dei pazienti ed a contrastare la malasanità. In caso di errori medici o inefficienze nell’assistenza è possibile fare una segnalazione e richiedere supporto telefonando al numero 065571996 o scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

 




Codici: le cause del sovraindebitamento e gli aiuti per i consumatori

Quando emergono le prime difficoltà economiche non bisogna farsi prendere dal panico e nemmeno dallo sconforto. Non tutto è perduto, si può e si deve reagire. È il messaggio su cui l’associazione Codici insiste in merito al sovraindebitamento.

Prendiamo, come esempio, una delle cause del sovraindebitamento, ovvero il pagamento delle rate che diventa insostenibile. Quando emergono i primi segnali di difficoltà a ripagare le rate, il primo passo da compiere è rivolgersi all’intermediario che ha concesso il prestito, per cercare insieme una soluzione. Nel caso di prestiti assistiti da garanzie immobiliari, le banche hanno un vero e proprio obbligo di assistenza dei debitori in difficoltà nei pagamenti.

Le soluzioni più frequenti sono tre: rinegoziazione, sospensione o rifinanziamento. Per rinegoziazione si intende una modifica delle condizioni del contratto, per esempio un allungamento della durata per ridurre l’ammontare della rata e facilitarne così il pagamento. Nel complesso pagheremo per un periodo più lungo, ma nell’immediato la rata è più leggera. Un’altra opzione, come detto, è rappresentata dalla sospensione temporanea del pagamento delle rate. Di solito ha un costo perché, dopo la sospensione, si rimborseranno anche gli interessi “aggiuntivi” che sono maturati durante il periodo di sospensione e anche il piano di ammortamento si allungherà rispetto alla data di scadenza originariamente prevista. Infine, il rifinanziamento, che può essere totale o parziale del debito complessivo. Consiste nella richiesta di un nuovo prestito che verrà utilizzato per estinguere i prestiti precedenti per i quali il cliente si trova in difficoltà nei pagamenti. Sono previsti inoltre aiuti pubblici per i mutui per la prima casa in presenza di determinate condizioni, ad esempio la perdita del posto di lavoro, e, in alcuni momenti storici, come ad esempio la recente pandemia da Covid19, durante la quale sono state introdotte delle moratorie, ovvero sospensioni per legge del pagamento delle rate al ricorrere delle condizioni di legge.

L’associazione Codici fornisce assistenza per i consumatori che si trovano in una condizione di sovraindebitamento. Per informazioni e chiarimenti è possibile telefonare allo 065571996 o scrivere a segreteria.sportello@codici.org.

Questo comunicato stampa rientra nell’ambito del progetto Circolo Virtuoso, finanziato dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5.




Codici al fianco dei cittadini per risolvere i problemi del Superbonus 110%

Una serie infinita di problemi, situazioni critiche che non sembrano avere sbocchi. Sono le conseguenze con cui molti, tra condomini e privati, stanno facendo i conti per quanto riguarda il Superbonus 110%. L’iniziativa per incentivare la riqualificazione energetica e antisismica degli immobili non ha portato sempre ai benefici prospettati, come dimostrano le segnalazioni raccolte dagli Sportelli dell’associazione Codici, che si è attivata per fornire assistenza a cittadini e titolari di piccole imprese.

“Il Superbonus 110% ha provocato problematiche particolarmente complesse – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed anche danni economici rilevanti. Tra i principali casi registrati ci sono lavori mai partiti, cantieri interrotti o interventi che non hanno apportato i benefici previsti. A questo si aggiungono le questioni di natura fiscale, a partire dalle difficoltà nel procedere alla cessione del credito nei confronti delle banche. Se a tutto ciò sommiamo i continui mutamenti della normativa di riferimento, è facile intuire il caos che si è generato. Come associazione ci siamo attivati per fornire assistenza legale a chi ha problemi con il Superbonus 110%. La materia non è semplice. Spesso le situazioni sono anche delicate, soprattutto per chi ha pagato di tasca propria per rimediare a lavori incompleti o realizzati male. È possibile, però, trovare una soluzione ed è il compito che ci siamo prefissati con i nostri esperti”.

I cittadini ed i titolari di piccole imprese danneggiati dal Superbonus 110% possono rivolgersi all’associazione Codici telefonando al numero 065571996 oppure inviando un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.




Codici: olio greco venduto come Made in Italy, tuteleremo i consumatori

Con un esposto in Procura, l’associazione Codici interviene sull’importante operazione condotta dalla Guardia di Finanza contro la contraffazione. Il Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Brindisi ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip di Brindisi, su richiesta della Procura, riguardante due aziende con sede in provincia di Brindisi e di Rieti, che operano nel settore della produzione e della commercializzazione di olio d’oliva. Le società sono state poste sotto sequestro e gli amministratori sono indiziati della commissione di reati di frode nell’esercizio di commercio, contraffazione di indicazioni geografiche e falso. In totale sono sei le persone indagate.

“Le accuse sono pesanti – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché parliamo di olio greco venduto come 100% Made in Italy e di date di produzione taroccate. Anche i numeri di questa operazione, per cui rivolgiamo un plauso alle forze dell’ordine, sono allarmanti. In un solo biennio sarebbero state commercializzate sul territorio nazionale circa 540 tonnellate di olio extravergine di oliva di origine greca venduto, invece, come olio Evo 100% italiano. Non solo. Circa 500 tonnellate di olio extravergine di oliva sarebbero state commercializzate con la falsa indicazione dell’anno di produzione. Una condotta che avrebbe fruttato quasi 1 milione di euro, il tutto a scapito dei consumatori. Ed è per tutelarli che abbiamo deciso di intervenire con un esposto in Procura, perché il danno è evidente. Le frodi a tavolo sono sempre più diffuse. Bisogna fare attenzione, perché di mezzo c’è la salute dei consumatori. Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di controllare sempre con attenzione l’etichetta dei prodotti prima di acquistarli e di non fermarsi al prezzo, perché a volte la convenienza non è sinonimo di qualità”.




Codici: allarme phishing per PostePay, ecco come difendersi

Poste Italiane ha diffuso in questi giorni un avviso rivolto ai consumatori in merito ad una nuova truffa online. Si tratta di una tipologia di phishing che riguarda la carta PostePay. L’utente riceve una e-mail che ha come mittente servizio@postepay-evolution.info ed ha come oggetto “Importante: Attivare il nuovo sistema di sicurezza”. Il destinatario, in estrema sintesi, viene avvisato che dal 14/9 non sarà più in grado di utilizzare la propria PostePay a meno che non provveda all’attivazione del nuovo sistema di sicurezza web. Per farlo, viene invitato a cliccare sul link presente nella e-mail. Bisogna prestare la massima attenzione a questa e-mail oltre, ovviamente, a non cliccare sul link indicato. In caso di dubbi sul funzionamento della propria PostePay è possibile contattare il servizio clienti di Poste.

È bene sapere che Poste Italiane e PostePay non chiedono mai in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center, ufficio postale e prevenzione frodi) e per nessuna finalità:

· le credenziali di accesso al sito www.poste.it e alle app di Poste Italiane (il nome utente e la password, il codice posteid);

· i dati delle carte (il PIN, il numero della carta con la data di scadenza e il CVV);

· i codici segreti per autorizzare le operazioni (codice posteid, il codice conto, le OTP- One Time Password ricevute per sms).

Non sarà mai richiesto di disporre transazioni di qualsiasi natura paventando falsi problemi di sicurezza sul conto o la carta tantomeno con l’invito a recarsi in Ufficio Postale o in ATM per effettuarle.

Se qualcuno, spacciandosi per un operatore di Poste Italiane S.p.A. o PostePay S.p.A., dovesse chiedere quanto sopra riportato, è un tentativo di frode.

L’associazione Codici fornisce assistenza ai consumatori in caso di truffe online. Per informazioni e chiarimenti telefonare al numero 065571996 oppure inviare un’e-mail all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.




Codici: mentre la politica continua a litigare, gli italiani fanno debiti per curarsi

ROMA – Non c’è limite alle richieste di prestito, ma quanto sta accadendo nel settore sanitario merita una riflessione attenta. Questo è il giudizio dell’associazione Codici in merito all’aumento delle richieste di prestiti per accedere alle cure mediche registrato recentemente da un’analisi di Facile.it.

“Siamo di fronte ad uno scenario allarmante – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e sinceramente rimaniamo allibiti da come la politica sta affrontando il problema. In questo clima perenne da campagna elettorale assistiamo ad un continuo scaricabarile, a polemiche che non spostano di un millimetro la questione. Il boom dei malati indebitati è un’emergenza che merita la massima attenzione. L’analisi di Facile.it parla chiaro e dice che ormai sempre più persone richiedono un prestito per garantire cure mediche, che chi se lo può permettere si rivolge al privato anche per esami meno costosi per aggirare i tempi delle liste d’attesa per i servizi offerti dal sistema sanitario nazionale. Il valore dei prestiti per le visite supera il miliardo di euro ed il dato è destinato ad aumentare. Molti pazienti con redditi bassi sono stati costretti a rimandare o, addirittura, a rinunciare alle cure sanitarie non potendo accedere al SSN e non potendo sostenere i costi della sanità a pagamento. Tanti italiani rinunciano ad altre spese per sostenere quelle sanitarie. Tutto questo è inaccettabile e scandaloso. Spesso si abusa del termine emergenza, ma non troviamo altre parole per descrivere lo stato della sanità italiana, guardando anche al futuro. Il quadro è destinato a peggiorare, serve un intervento urgente per evitare che la situazione precipiti”.

L’associazione Codici è impegnata da anni in un’attività di assistenza per tutelare i diritti dei cittadini anche in campo sanitario. Tra le iniziative promosse rientrano anche quelle legali contro la malasanità. Per informazioni e chiarimenti è possibile telefonare al numero 065571996 o scrivere a segreteria.sportello@codici.org.

 




Codici: il processo su Malagrotta è tutto da rifare

ROMA- Un colpo durissimo per i cittadini che da anni aspettano giustizia. Questo l’amaro commento di Codici in merito agli ultimi, clamorosi sviluppi del processo sulla discarica di Malagrotta, che vede l’associazione in aula in qualità di parte civile.

“Nell’udienza che si è tenuta ieri – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, la Corte di Assise di Roma ha sancito che il secondo filone del processo per il disastro ambientale di Malagrotta è tutto da rifare a causa di un vizio procedurale. Parliamo del procedimento nei confronti, tra gli altri, della società E.Giovi, che gestiva la discarica, e di Carmelina Scaglione, che ne è stata rappresentante legale. Quando il processo era giunto ormai alle battute finali, è arrivata questa tegola inaspettata. Dopo ben 6 anni di istruttoria, la Corte ha rilevato un difetto nella rappresentanza della società E.Giovi nel processo, che ha retrocesso alla fase dell’udienza preliminare, fissata per il prossimo settembre. Anche il primo processo sulla megadiscarica di Roma, in cui sono imputati Manlio Cerroni ed il suo braccio destro Francesco Rando, è stato rinviato al prossimo luglio. L’augurio è che almeno in questo procedimento si arrivi ad una sentenza che faccia luce sulla lunga ed annosa vicenda della discarica di Malagrotta. I cittadini aspettano che sia fatta giustizia, sono anni che ci battiamo in aula per questo, ma sinceramente gli ultimi sviluppi rappresentano un colpo durissimo”.