XIV congresso regionale della Filca Cisl del Lazio

Riceviamo e pubblichiamo: “Il settore edile nella regione Lazio sta vivendo un periodo positivo grazie all’ effetto dei cantieri del Giubileo e del PNRR. I dati delle casse edili in tutte le province ed in Edilcassa del Lazio, confermano il momento di ripresa del settore. Nel suo intervento introduttivo il Segretario Generale uscente della Filca Cisl del Lazio, Attilio Vallocchia, ha messo in evidenza come sia arrivato il momento di avviare una trattativa per ragionare su un periodo a lungo termine per non ritornare al passato, perché gli incentivi andranno riducendosi e di conseguenza ci sarà una contrazione delle riqualificazioni. L’ eccezionale spinta delle opere pubbliche non è in grado di garantire la tenuta dell’intero mercato e dell’indotto dell’edilizia, ma solo di attenuarne la decrescita. Per la Filca Cisl del Lazio se oggi il traino è ancora assicurato dalla spesa del Pnrr, bisogna da subito porre le premesse per costruire un sistema virtuoso che sappia andare oltre il 2026 ed occorre agganciare la sfida della modernità, i tre grandi asset di sviluppo di questi anni: la rigenerazione urbana, la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Passaggi che vanno governati insieme, con interventi concertati ed organici. Per questo occorre impostare il futuro con la programmazione di opere che garantiscano lavoro stabile per i lavoratori, assicurare alle comunità la realizzazione di opere moderne, ed il tutto deve essere svolto in massima sicurezza per i lavoratori. Ma bisogna anche lavorare per il futuro, cercando di parlare ai giovani. L’età media del settore è sempre più alta e solamente il 12% di tutti i 71.467 lavoratori iscritti alle casse edili delle 5 province del Lazio ha meno di 30 anni. Il vero cambio di passo avverrà quando l’edilizia aprirà finalmente le porte ad una nuova generazione. Bisogna andare nelle scuole e far avvicinare i giovani al settore delle costruzioni spiegando loro che il mestiere è cambiato.
LE CRITICITA’ DEL SETTORE
A fronte di una crescita per il sindacato vi sono tutte le condizioni per affrontare le grandi problematiche ed ingiustizie presenti nei cantieri a cominciare dal dumping contrattuale. Serve da parte delle istituzioni un maggiore controllo per far rispettare tra i cantieri il contratto nazionale dell’edilizia e, per la sicurezza dei lavoratori, chiediamo che venga dato il giusto ruolo per la prevenzione ai Rappresentanti dei Lavoratori della Sicurezza Territoriale. Sono in aumento i lavoratori stranieri che lavorano nel nostro settore, per loro chiediamo l’insegnamento della lingua italiana, per consentire di capire e di conseguenza avvertire e comunicare il pericolo in caso di emergenza. Un altro tema importante è l’inquadramento dei lavoratori edili. Oltre il 30% di loro ha la qualifica di operaio comune, il livello più basso. Un altro dato preoccupante, provocato dalla crisi ultradecennale iniziata dal 2008 e terminata solamente quattro anni fa, è la perdita di manodopera specializzata. Mancano e non si trovano facilmente operai e tecnici specializzati e questo crea un impoverimento del sistema impresa. Ma ultimamente le imprese hanno difficoltà anche a trovare operai con un livello più basso. Non tende a diminuire purtroppo l’ecatombe di incidenti mortali in edilizia. Negli ultimi 10 anni sono morti 81 operai nel Lazio, 18 di loro avevano oltre 60 anni di età e sono morti per la maggior parte dei casi per cadute dall’alto. “Un casco non indossato, un gancio non controllato ed è lì’ che si annida il pericolo, dove si fa la differenza tra la vita e la morte.” dichiara Vallocchia. La Filca Cisl del Lazio chiede di creare una sinergia che metta al centro la tutela dei lavoratori con strategie efficaci, con iniziative, campagne di sensibilizzazione, progetti mirati ad aumentare la cultura della sicurezza, inserendo la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro come materia tra i banchi di scuola. L’ obiettivo è agire sulla prevenzione, per evitare che accadano ancora infortuni. Per questo servono nuove assunzioni di ispettori per avere sempre più verifiche, più risorse per la prevenzione e la formazione, che sia affidato un ruolo sempre più importante al personale degli enti bilaterali edili, impegnati quotidianamente sul fronte della prevenzione in tutti i cantieri della regione. Parliamo di personale qualificato e competente che va coinvolto per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’edilizia. Nel Lazio nel settore edile sono 294 gli operai che hanno perso la vita dal 1999, negli ultimi 4 anni sono morti 8 operai con oltre 60 anni di età. Le cause degli infortuni mortali e dei tanti incidenti nei cantieri che spesso provocano danni permanenti ai lavoratori, sono da addebitare ai pochi controlli che si effettuano tra i cantieri, con un calo delle ispezioni che ha favorito la crescita del lavoro nero ed irregolare, la permanenza sul lavoro in età avanzata di operai che all’età di oltre 65 anni ed oltre sono ancora costretti a salire sui ponteggi e l’applicazione dei contratti diversi da quello edile, per risparmiare sui costi. Non si può e non si deve morire sul lavoro.
LE NOSTRE PROPOSTE
La Filca Cisl del Lazio, confermatosi primo sindacato come numero di iscritti nel settore delle costruzioni del Lazio, chiede più controlli per contrastare le irregolarità del settore, una normativa più stringente con sanzioni più severe per chi non rispetta le regole mettendo a rischio la vita degli operai. Il sistema bilaterale dell’edilizia resta un modello e riteniamo fondamentale il confronto tra tutte le parti sociali per un lavoro sinergico in grado di dare risposte rapide ed efficaci. Insieme a loro stiamo individuando anche percorsi formativi per quelle competenze che stanno scomparendo dal mondo del lavoro edile. Dobbiamo lavorare insieme alle scuole edili del Lazio per fare sempre di più formazione mirata e per diffondere la cultura della sicurezza e sensibilizzare i lavoratori sulla percezione del rischio. Solo così riusciremo a garantire la qualità del lavoro, la sicurezza dei lavoratori e del costruito e la legalità tra i cantieri. L’ impegno della Filca e della Cisl per la sicurezza trova un segnale concreto nell’entrata in vigore della patente a crediti dal 1 ottobre 2024. La patente a crediti non è solo un sistema di controllo, ma uno strumento di qualificazione del settore. Premia le imprese virtuose, sanziona chi non rispetta le regole. L’impegno del sindacato sarà quello di vigilare, affinchè venga applicata correttamente.
INCIDENTI MORTALI IN EDILIZIA NEL LAZIO
Dal 1999 sono 294 le vittime nel Lazio, 81 negli ultimi 10 anni.
Dal 2014 sono avvenuti 52 incidenti mortali a Roma e Provincia nei cantieri edili, di cui 29 a Roma città.
29 le vittime nelle altre 4 province (12 a Frosinone,9 a Latina, 5 a Viterbo e 3 a Rieti ) che fanno salire il numero dei decessi a 81 nel Lazio.
CAUSE DEGLI INCIDENTI MORTALI NEGLI ULTIMI 10 ANNI
Nel Lazio, negli ultimi 10 anni ,44 decessi sono avvenuti per caduta dall’alto ,17 sono gli operai morti perché travolti da gru, carrelli elevatori o ruspe, 11 colpiti da materiali di lavoro, 4 per cedimento del terreno, 3 per crollo di una struttura, 2 per folgorazione.
OPERAI MORTI CON OLTRE 60 ANNI DI ETA’
Dal 2014 nel Lazio sono morti 18 operai con oltre 60 anni di età. Negli ultimi 4 anni sono stati 8 i decessi degli operai ultrasessantenni.
OPERAI MORTI CON MENO DI 25 ANNI
Dal 2003 nel Lazio sono deceduti 12 operai con meno di 25 anni di età.
I DATI DELL’EDILIZIA NEL LAZIO
RIETI IMPRESE 964 -ADDETTI 5.842 MASSA SALARI 43.809.835,00
VITERBO IMPRESE 882–ADDETTI 4.892–MASSA SALARI 43.654.157,00
FROSINONE IMPRESE 1.453–ADDETTI 8.900–MASSA SALARI 101.681.511,00
LATINA IMPRESE 1.876–ADDETTI 8.431–MASSA SALARI 92.902.357,00
ROMA IMPRESE 9.476–ADDETTI 43.412–MASSA SALARI 538.913,882
TOTALE IMPRESE 14.351–ADDETTI 71.467–MASSA SALARI 820.961.742
Negli ultimi due anni i lavoratori delle imprese edili nel Lazio hanno avuto un incremento occupazionale passando da 56.930 a 71.467, con un aumento occupazionale di 14.537 addetti, circa 1.000 le aziende in più da 13.423 a 14.351.
Sono quasi 30mila gli operai laziali segnati come operai comuni con il livello più basso, con percentuali che vanno dal 48% a Latina, al 45% a Roma, il 44% a Frosinone e al 42% a Viterbo e Rieti.
I LAVORATORI IMMIGRATI CHE LAVORANO NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI .
IN AUMENTO I LAVORATORI PROVENIENTI DALL’AFRICA NEGLI ULTIMI DUE ANNI.
Sono in aumento nel Lazio i lavoratori immigrati in edilizia. Secondo i dati delle casse edili delle 5 province sono 31.278 su 71.467 per una percentuale pari al 43,7% degli addetti regionali. A Roma sono 22.226 su 43.412 per una percentuale del 51,2%, a Frosinone 2.557 su 8.900, a Latina 2.385 su 8.431, a Rieti 2.342 su 5.842, a Viterbo 1.768 su 4.882. In tutte e 5 le province si registra un aumento di lavoratori provenienti dall’Africa negli ultimi due anni ed in particolare dall’Egitto. Incrementato anche il numero dei lavoratori del Gambia, del Senegal, del Marocco , della Tunisia e della Nigeria.
IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI NELLE 5 PROVINCE LAZIALI
RIETI
A Rieti sono stati sottoscritti numerosi ed importanti accordi. L’ultimo in ordine di tempo firmato con Prefettura di Rieti, Ispettorato del Lavoro e Ferrovie dello Stato , un protocollo di legalità per la realizzazione della futura linea ferroviaria Passo Corese-Rieti. Ad ottobre scorso poi si è iniziata una serie di incontri con Anas per degli accordi che riguardano i cantieri che a breve partiranno lungo la Strada Statale Salaria. Nel 2025 in provincia di Rieti vedremo il completamento di cantieri come quelli del nuovo ponte del Turano, del sottopasso ferroviario in via Velinia e quelli per il rifacimento del centro storico, che stanno cambiando volto alla città. Inizieranno cantieri come l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’Acquedotto del Peschiera con un importo di quasi 2 miliardi di euro. Vedremo inoltre la partenza di cantieri per il rifacimento della strada statale Salaria a quattro corsie in vari tratti e la presenza di numerosi cantieri del pnrr. Ma dobbiamo tenere alta la guardia sulla ricostruzione post-sisma. Il dispiacere, il dolore, la rabbia e la sofferenza di tutte le persone del territorio non deve e non può essere dimenticata.
VITERBO
Anche a Viterbo negli ultimi tre anni il settore delle costruzioni ha subito un aumento esponenziale degli addetti nelle casse edili. Se da un lato il superbonus è stato da volano per la crescita dell’intero comparto delle costruzioni, dall’altro grazie ai fondi del PNRR , la Provincia di Viterbo è riuscita ad ottenere fondi per 464,4 milioni di euro con un numero totale di 538 progetti di cui 206 per scuola e cultura e 117 in infrastrutture. Ma il nostro sistema infrastrutturale registra ancora carenze ataviche: il raddoppio della cassia bis, il prolungamento della strada Orte-Civitavecchia, il raddoppio della ferrovia Viterbo-Roma e della Civitavecchia-Capranica-Orte saranno al centro della nostra attività nei confronti delle istituzioni, della politica, affinchè si rediga un piano strategico di messa a terra dei finanziamenti e dei progetti che le riguardano.
FROSINONE
In provincia di Frosinone negli ultimi anni il settore edile ha registrato una ripresa significativa. Secondo i dati della Cassa Edile, si evidenzia un aumento degli addetti da 6500 nel 2021 a 8900 nel 2024. Inoltre si registra l’incremento di oltre 200 aziende ed una maggiorazione della massa salari da 84 a 101 milioni. Questi numeri rappresentano un segnale positivo per l’economia locale e ribadiscono il ruolo centrale del settore edile, che si conferma uno dei principali motori occupazionali del territorio.
Uno degli ultimi significativi investimenti nella nostra provincia è stata l’autostrada A1 .Questa infrastruttura ha portato ricchezza al territorio, come dimostra la nascita di numerosi agglomerati industriali proprio nelle sue vicinanze. In questo contesto riteniamo che sia essenziale continuare a promuovere e realizzare progetti infrastrutturali di grande importanza che oggi fanno fatica a realizzarsi.
FERMATA TAV- La fermata TAV rappresenterebbe un ‘ opportunita’ unica per integrare la provincia di Frosinone nelle grandi direttrici ferroviarie dell’Alta Velocità italiana. Questo progetto non solo ridurrebbe le distanze con i principali centri metropolitani come Roma e Napoli, ma trasformerebbe il nostro territorio in un nodo strategico per il commercio e la logistica.
RIQUALIFICAZIONE DELLA FROSINONE MARE- La Frosinone-Mare è un’arteria vitale per il collegamento del capoluogo con il litorale tirrenico. La sua riqualificazione e messa in sicurezza è fondamentale per garantire spostamenti più rapidi e sicuri, nonché per sostenere il turismo ed il commercio tra l’entroterra ed il mare.
STRADA STATALE 630-CASSINO-MARE-Ha un potenziale strategico di grande valore. Potenziarla e metterla in sicurezza significherebbe creare un corridoio che collega il porto di Gaeta con l’economia dell’entroterra, dove si trovano i principali distretti industriali della zona sud della provincia.
FERENTINO-SORA- Il completamento di questa arteria sarebbe un passo importane per garantire collegamenti efficaci tra le aree interne e la rete autostradale. Potrebbe essere ulteriormente valorizzata con l’integrazione a una possibile fermata TAV.
LATINA
Facendo il raffronto degli ultimi due anni vi è un aumento del quasi 9% degli addetti da 7.675 a 8.431 con un particolare aumento dei lavoratori immigrati da 704 a 2.385 e con un aumento di oltre 370 aziende, da 1507 a 1876 ed una maggiorazione della massa salari da 81 a 92 milioni. L’assenza di infrastrutture adeguate rende impervio ogni collegamento sia esso su gomma o su ferro. L’autostrada per sostituire l’attuale via Pontina, una delle strade più pericolose d’Italia, è ancora un miraggio. Da quasi 30 anni se ne parla. I progetti della Roma-Latina e della bretella tra Cisterna e Valmontone, che collegherebbe la provincia all’A1 hanno sempre seguito un percorso parallelo in quanto di fatto legati l’uno all’altro. Sono infrastrutture fondamentali e per questo chiediamo al più presto il via ai lavori. Sono fermi al palo inoltre anche i progetti sul porto di Gaeta.
ROMA
Negli ultimi due anni i lavoratori iscritti alla Cassa Edile sono passati da 32.974 a 43.412, le imprese attive aumentate da 8.924 a 9.176, oltre 68 milioni maggiorata da 470 a 538 milioni la massa salari. Nonostante che a Roma vi siano migliaia di cantieri e che la città per il Giubileo si sta trasformando, vi è molto da fare per la manutenzione delle strade e per la manutenzione del patrimonio scolastico. Lo stato in cui versano le arterie stradali della città rappresenta di fatto un costo troppo alto per la cittadinanza, anche in termini di vite umane. Allo stesso modo la manutenzione del patrimonio scolastico è inadeguata. Occorre dare corso a puntuali e costanti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, affidando i lavori con metodo controllato e trasparente. Ma anche la qualità degli interventi deve mutare: gli interventi stradali non devono limitarsi alla ripavimentazione dei primi cm di asfalto, ma andare più in profondità. Serve una strategia più ampia ed organica che riguarda anche e soprattutto la rete municipale. L’85% delle strade romane (la viabilità secondaria) sono di competenza dei municipi, bisogna dare la possibilità di potersene occupare, con aumento dei fondi e fornendo loro strumenti di gestione efficaci. Roma merita strade sicure, degne di una capitale Europea.