Legge sui crediti fiscali del 110, Sabatini (FdI): “Bene via libera della Commissione Bilancio, ora rapida approvazione”

VITERBO – E’ stata licenziata dalla Commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio, dopo ampia e articolata discussione, la proposta di legge n.72 presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini e sottoscritta da tutti i capigruppo della maggioranza, Laura Cartaginese, Luciano Crea, Nazzareno Neri e Giorgio Simeoni, avente ad oggetto le disposizioni volte a favorire la circolazione dei crediti fiscali derivanti dagli interventi del superbonus 110.

La Regione Lazio con la presente proposta di legge, nel rispetto delle leggi nazionali, intende coinvolgere le proprie società e i propri enti nell’acquisto dei crediti fiscali e al tempo stesso far acquistare gli stessi dai suoi fornitori per un loro utilizzo diretto in compensazione.

“Ringrazio l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini e il presidente della Commissione Marco Bertucci – ha dichiarato Sabatini – per la collaborazione fornita in fase di elaborazione della proposta e anche per il prezioso supporto tecnico assicurato dagli uffici. Ringrazio tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, per la costruttiva discussione e per il contributo offerto attraverso la presentazione degli emendamenti, segno evidente di un interesse intorno ad un tema che vede in serio rischio il futuro di molte imprese della nostra regione a causa della crisi generata dai crediti incagliati. Credo sia stato molto importante aver lanciato un segnale  agli operatori economici in difficoltà, dimostrandogli la nostra vicinanza, ma soprattutto la volontà di intervenire concretamente per sbloccare una situazione di grande incertezza che rischia di avere forti ricadute sia in termini economici che occupazionali. Spiace – conclude – che le forze politiche di opposizione si siano astenute sulla votazione finale ed auspico adesso una proficua collaborazione per poter licenziare celermente la proposta di legge in Aula”.




Le associazioni artigiane al governo: “Serve segnale forte e chiaro per risolvere l’emergenza dei crediti incagliati”

VITERBO – CNA, Confartigianato e Casartigiani sollecitano il governo a dare un segnale forte e chiaro sull’emergenza dei crediti incagliati per scongiurare il fallimento di decine di migliaia di imprese. A un mese dell’avvio del tavolo a Palazzo Chigi, non si registrano progressi significativi.

“Abbiamo chiesto al MEF e all’amministrazione finanziaria di circoscrivere lo stock dei crediti nei cassetti fiscali delle imprese sulla base della loro anzianità e ammontare, ritenendo che quelli da più tempo giacenti e di minore dimensione rappresentino una frazione del volume complessivo (19 miliardi) che difficilmente, però, potrebbe essere assorbita da una eventuale ripresa degli acquisti da parte del sistema bancario e delle assicurazioni. Per questi potrebbe essere inevitabile mettere in campo un intervento diretto da parte di un acquirente pubblico per scongiurare una lunga serie di chiusure di attività con conseguente perdita di posti di lavoro”.

CNA, Confartigianato e Casartigiani, certi che il governo non sottovaluterà il problema, confidano in una rapida soluzione in quanto il tempo è un fattore determinante per evitare pesanti riflessi economici e sociali”.




Cessione dei crediti, CNA: “Tre priorità al tavolo con il governo”

VITERBO – Manca poco all’inizio dell’incontro tra il governo e le associazioni di categoria sulla cessione dei crediti. In quella sede, CNA indicherà tre priorità che richiedono risposte urgenti e definitive ai problemi generati dal decreto legge approvato la scorsa settimana.

La prima riguarda il tema non risolto dei crediti fiscali che le imprese non riescono a vendere: sono a rischio fallimento decine di migliaia di attività e si stanno bloccando i cantieri e la stessa ricostruzione post terremoto. È necessario attivare qualsiasi strumento per svuotare i cassetti fiscali delle imprese che hanno l’unica “colpa” di aver realizzato i lavori anticipando, ai cittadini beneficiari, il contributo dello Stato.

La seconda priorità è rappresentata dal caos provocato dal decreto del governo che cancella l’opzione della cessione del credito. Le condizioni indicate nel provvedimento sono disegnate sul Superbonus, senza considerare che si applicano a tutto il sistema degli incentivi. Basti pensare ai tanti lavori di edilizia libera, dalle piccole opere di ristrutturazione alla sostituzione degli infissi, che interessano moltissimi cittadini e vedono coinvolti migliaia di artigiani e piccole imprese. Al momento, per loro non ci sono indicazioni certe su come gestire i rapporti in essere.

La terza è l’avvio di un tavolo per il riordino e la stabilizzazione degli incentivi per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli immobili residenziali, anche alla luce della nuova direttiva europea sulla casa.

CNA ribadisce che l’architrave del sistema è l’opzione della cessione del credito, meccanismo che consente anche alle famiglie meno abbienti di poter realizzare interventi necessari a ridurre il consumo di energia e quindi a tagliare il costo delle bollette, nonché a mettere in sicurezza le abitazioni contro i rischi terremoto.

Non è più rinviabile un confronto serrato che porti all’adozione di soluzioni condivise nell’interesse del Paese.




Costruzioni, CNA: “Si rischia un calo del 40% del fatturato con il blocco della cessione dei crediti”

VITERBO – Il blocco della cessione dei crediti per i bonus dell’edilizia avrà un impatto molto pesante sull’intera filiera. Le imprese del settore costruzioni stimano una caduta del fatturato che sfiora il 40% per l’anno in corso, i serramenti prevedono una contrazione del 32,4% mentre le imprese di impiantistica del 30%. È un quadro a tinte fosche quello che emerge dall’indagine promossa dal Centro Studi di CNA nazionale attraverso circa 2mila imprese, che rappresentano un campione significativo della filiera delle costruzioni ovvero di una realtà di oltre 500mila imprese con quasi 1,5 milioni di addetti.

“Sono numeri che confermano la nostra forte preoccupazione per gli effetti delle limitazioni alla cessione dei crediti introdotte dal decreto Sostegni-ter. Si rischia di vanificare la ripresa del comparto registrata nel 2021, che ha generato nuovi posti di lavoro, pur nella difficoltà di reperire manodopera specializzata, oltre ad aver spinto, anche nel nostro territorio, la nascita di imprese, determinando un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni nel Registro Imprese”, osserva Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.

“E’ importante altresì porre attenzione al fatto che si è messo in moto, grazie ai bonus, un processo di riqualificazione del patrimonio edilizio e di efficientamento energetico, in linea con gli obiettivi di transizione energetica fissati in sede di Commissione Europea”, sottolinea Melaragni, che, a proposito del dibattito di questi giorni sulle frodi, dice: “Si intensifichino i controlli, le imprese sane non li temono. La cessione dei crediti d’imposta è un meccanismo utile e, come ha chiesto il nostro presidente nazionale, l’Agenzia delle Entrate deve certificare i crediti immessi sul mercato, per assicurare che siano veri. No, invece, all’ipotesi dei bollini, che, a nostro avviso, sono inefficaci”.

Ed ecco gli altri dati dell’indagine. Quasi l’80% delle imprese intervistate prevede una riduzione dei ricavi per effetto del raffreddamento della domanda, dal 70% nel comparto delle costruzioni all’81,8% dei serramenti. Nelle costruzioni il 12% indica che sarà costretto a ridurre l’organico.

L’effetto volano del Superbonus 110% e degli altri incentivi è stata la possibilità dello sconto in fattura e successiva cessione del credito a terzi. Il sostanziale blocco della cessione dei crediti rende, di fatto, impraticabile lo sconto in fattura per il 42,5% del campione. Il 18% indica che applicherà lo sconto in fattura nei limiti della propria capienza fiscale.

Dopo l’entrata in vigore del decreto Sostegni-ter, il 50% del campione rileva la totale indisponibilità di soggetti terzi ad acquisire i crediti derivanti dallo sconto in fattura e il 13% delle imprese ha ricevuto la richiesta di rinegoziazione delle condizioni. All’entrata in vigore del provvedimento, oltre un’impresa su due era nella condizione di dover smobilizzare crediti per lavori effettuati con lo sconto in fattura al cliente. Crediti che molto difficilmente potranno essere ceduti. Oltre 100mila imprese pertanto corrono il serio rischio di non poter incassare il corrispettivo delle fatture emesse, con la prospettiva di trovarsi in grave squilibrio finanziario.

Lo scorso anno, il fatturato realizzato dalle imprese con la formula dello sconto in fattura è stato molto rilevante, oltre il 50% per l’edilizia, 40,2% per le imprese di installazione impianti e 42,3% per quelle dei serramenti. Tre imprese su quattro hanno offerto lo sconto in fattura ai clienti.

La filiera delle costruzioni è, insomma, motore della ripresa. E’ urgente cancellare la norma del Sostegni-ter sulla cessione dei crediti per non spegnerla.




Compensazioni dei crediti, approvata all’unanimità la proposta di legge di Fratelli d’Italia

VITERBO – Riceviamo da Fratelli d’Italia Viterbo e pubblichiamo: “L’Aula della Camera ha approvato la proposta di legge che semplifica le norme in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione.

Il provvedimento, a prima firma Wanda Ferro (Fdi), ha ottenuto 393 voti favorevoli e passa ora all’esame del Senato.

In base alle modifiche introdotte dal gennaio 2022 viene abrogata la disciplina della cosiddetta compensazione provvisoria (introdotta nel 2013) e viene confermata, a regime, la cosiddetta compensazione strutturale, con alcune modifiche volte a superarne l’attuale limite temporale.

Viene inoltre ampliata la possibilita’ di compensare i debiti fiscali iscritti a ruolo anche con i crediti certificati, vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni, derivanti da prestazioni professionali.

Con riferimento alla tempistica viene ora specificato che le disposizioni in materia di crediti compensabili si applicano anche alle somme contenute nei carichi affidati all’agente della riscossione successivamente al 30 settembre 2013 e, in ogni caso, entro il 31 dicembre del secondo anno antecedente a quello in cui e’ richiesta la compensazione”.