Ponzano Romano, scandalo discarica: la denuncia del segretario nazionale Rea

Ponzano Romano (RM) – “Nonostante i ripetuti solleciti da parte dei cittadini, l’amministrazione comunale di Ponzano Romano non ha saputo fornire informazioni riguardanti una discarica di calcinacci situata in un terreno ad uso civico.

E’ impensabile che al Comune di Ponzano Romano non risulti nessuna documentazione- commenta il Segretario Nazionale REA, Gabriella Caramanica – Secondo quanto denunciano i residenti, all’ufficio per l’uso civico non ci sarebbe un contratto d’affitto per il terreno. La discarica sarebbe stata attiva almeno per un anno. Considerando la situazione poco chiara, desideriamo sottolineare che il Comune ha l’obbligo di trasparenza ed è tenuto a fornire informazioni sull’azienda alla quale è stato dato in gestione il terreno. Tra l’altro, allo stato attuale l’area appare incolta e quindi inattiva. Pertanto ci chiediamo dove l’azienda stia ora trasportando i rifiuti – sottolinea il segretario nazionale – esprimendo anche preoccupazione per il rischio inquinamento delle falde acquifere, facendo presente che la discarica è situata in prossimità di un laghetto e in una zona agricola, per cui sarebbe auspicabile una bonifica e una verifica da parte di Arpa”.




No alla discarica in località Piano del Casalone, convocati i Sindaci di Viterbo, Vetralla e Monteromano per elaborare una strategia comune

VITERBO – Riceviamo da Alessandro Romoli (Presidente della Provincia di Viterbo) e pubblichiamo: “Ancora una volta ci troviamo nelle condizioni di dover fare battaglia per cercare di bloccare l’ennesima discarica che un soggetto privato intende realizzare nella Tuscia, in questo caso presso la località Piano del Casalone nel Comune di Viterbo.

Abbiamo infatti appreso che presso la Regione Lazio è stata depositata, da parte di un soggetto privato, un’istanza di attivazione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA): si tratta di un passaggio fondamentale che, se superato, aprirebbe le porte alla realizzazione dell’impianto.

Come Provincia di Viterbo abbiamo già presentato le nostre osservazioni, indicando come l’area in oggetto abbia una forte vocazione agricola e sottolineando, qualora ce ne fosse bisogno, che la Tuscia ospita già diversi siti per lo smaltimento dei rifiuti.

L’esperienza ci induce però a non fermarci qui. Ecco perché ho provveduto a convocare per il giorno venerdì 20 settembre i Sindaci dei Comuni di Viterbo (Chiara Frontini), Vetralla (Sandrino Aquilani) e Monteromano (Maurizio Testa), che sarebbero i più interessati nell’eventualità in cui il sito venisse realizzato, presso la sede della Provincia di Viterbo.

Obiettivo dell’incontro è quello di stabilire una linea politica e amministrativa comune per cercare di bloccare questo progetto. Alla riunione parteciperanno anche il Consigliere Provinciale con delega all’Ambiente, Ermanno Nicolai, e la Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Viterbo, Francesca Manili.

L’ho detto più volte e lo ripeto: è ora che si smetta di considerare la Tuscia come la discarica di Roma e d’Italia. Ospitiamo già diversi impianti che accolgono rifiuti dalle altre province del Lazio, incapaci di provvedere autonomamente allo smaltimento. Non possiamo pagare per le incompetenze altrui e non siamo più disposti ad ospitare discariche che servono ad altri. La Tuscia non è la pattumiera di nessuno”.




Francesco Rocca a Viterbo interviene sulla discarica: “Il suo ampliamento era partito prima” (VIDEO)

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, presente ieri pomeriggio a Viterbo per sostenere la candidatura alle prossime europee di Civita Di Russo, ha ribadito la sua dedizione alla trasparenza e alla responsabilità, soprattutto in ambito sanitario, settore di cui ha mantenuto la delega personalmente.

Tra gli impegni principali, Rocca ha ricordato la decisione di bloccare l’installazione delle pale eoliche e di limitare il fotovoltaico nella Tuscia, un’area che concentrava quasi l’80% degli impianti fotovoltaici del Lazio. Ha anche fatto ricorso al TAR contro il deposito di scorie nucleari, sottolineando l’importanza di preservare il territorio e promuovere il turismo.

Rocca ha discusso delle divergenze con il presidente della provincia Romoli e la sindaca di Viterbo, Frontini, riguardo alla gestione della discarica locale, chiarendo che le problematiche esistevano già prima del suo mandato. “Non si tratta di diversità di opinione – ha precisato- si tratta di riportare a verità quello che è accaduto sulla discarica: era stata aperta prima del mio arrivo e l’ampliamento era partito prima. La sindaca Frontini lo sapeva benissimo perché quando io l’avevo incontrata lei mi aveva rappresentato questo problema. Mi aveva detto di questa discarica che doveva essere per i cittadini di Viterbo ed io ovviamente avevo convenuto con lei questo. Però non può essere che se lei va in difficoltà politica sul suo territorio per motivi che si è creata da sola, a casa sua, mi mette in mezzo rispetto a qualcosa su cui già avevamo convenuto un percorso. Mi sono già esposto su Latina e Frosinone individuando i nuovi siti e mettendo in mora gli amministratori delle province affinché si sbrighino a dare risposte altrimenti li individuerà la Regione perché io non ho trovato un piano rifiuti che prevedeva altri siti, quindi li devo cercare io. Il piano rifiuti non prevedeva nulla, anzi c’era un sito già autorizzato, la discarica di Colleferro in provincia di Roma, che dovrebbe avere un suo sito visto la mole di rifiuti che produce, invece l’ hanno chiuso. A differenza di quello che sto cercando di fare c’erano figli e figliastri. Io ho dato un’indicazione specifica. Sono il punto di riferimento di oltre 300 sindaci a prescindere dal colore politico e quando hanno bisogno devono trovare una risposta”.

Il presidente ha, quindi, evidenziato l’impegno della Regione nel migliorare le infrastrutture, annunciando investimenti significativi, come oltre 200 milioni di euro per le ferrovie di Viterbo e la Roma-Lido. Ha parlato della necessità di sviluppare una metropolitana leggera e ha ricordato la chiusura del progetto Orte-Civitavecchia, fondamentale per lo sviluppo del territorio.

Rocca ha inoltre menzionato gli sforzi per riaprire la ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte, considerata cruciale per la ripresa economica. Ha sottolineato che questi progetti richiedono tempo e risorse, ma sono prioritari per il territorio.

Infine, ha parlato del sostegno all’agricoltura, con un milione di euro investito in giovani agricoltori e il rinnovo dei macchinari agricoli, grazie ai fondi europei. Rocca ha ribadito l’importanza di un’azione concreta e mirata per affrontare le sfide della regione, dimostrando il suo impegno a lungo termine per il benessere e lo sviluppo del Lazio.

 




Discarica Monterazzano: il Comune di Viterbo si oppone alla realizzazione di nuovi invasi

di REDAZIONE-

VITERBO- Incontro questo pomeriggio alle ore 14, in Comune, visto il maltempo che ha spostato il luogo dell’evento dalla discarica di strada Lemme in sala regia per discutere sulla discarica di Monterazzano, evento organizzato da Viterbo 2020 e Io Apro Rinascimento. La sindaca Chiara Frontini ha sottolineato l’importanza di questo tema per il patto civico, criticando la politicizzazione della questione da parte del consigliere regionale Daniele Sabatini e difendendo la necessità di tutelare il territorio.

La proposta in discussione riguarda la costruzione di un nuovo invaso, Vt4, con una capacità di 550mila metri cubi per 640mila tonnellate di rifiuti, destinati a servire tutta la regione Lazio per circa sette anni. Frontini ha evidenziato come, entro quel periodo, si discuterà inevitabilmente di ulteriori ampliamenti, principalmente per soddisfare le esigenze delle altre province più che di Viterbo.

Nel 2022, infatti, Viterbo ha gestito 112mila tonnellate di rifiuti locali, ma ha ricevuto ulteriori 171mila tonnellate da altre province. La regione giustifica l’ampliamento con la mancanza di alternative, ma Frontini sostiene che, essendo Viterbo autosufficiente nella gestione dei rifiuti, non dovrebbe essere costretta ad aprire nuovi impianti. Questa è una delle ragioni del ricorso presentato dal comune.

Il progetto approvato inizialmente prevedeva un volume di 960mila metri cubi, poi ridotto a 550mila metri cubi, ma secondo la sindaca, questa modifica richiede una nuova procedura di autorizzazione. La conferenza dei servizi si è conclusa a dicembre 2023 con l’approvazione del progetto originale, ma il nuovo progetto datato 7 febbraio non ha ricevuto nuovi pareri, presupponendo che la riduzione del volume avrebbe risolto le obiezioni della Sovrintendenza e della provincia.

Frontini denuncia anche che l’ampliamento derogherebbe il piano regionale di gestione dei rifiuti, ignorando l’autosufficienza della provincia di Viterbo, l’unica nel Lazio a non esportare rifiuti. La preoccupazione di una procedura di pre-infrazione europea ha portato a utilizzare la capacità di Viterbo per risolvere i problemi di tutta la regione.

Questo è il secondo ricorso presentato dal comune e la sindaca non esclude un terzo contro l’ultimo atto procedurale, il Paur, sostenendo che l’unico ampliamento accettabile sarebbe quello destinato esclusivamente al territorio di Viterbo.

 

 




Ampliamento discarica, intervengono i gruppi consiliari Movimento Civico Viterbo 2020 e Io Apro-Rinascimento

VITERBO – Riceviamo dal Gruppo Consiliare Movimento Civico Viterbo 2020, dal Gruppo Consiliare Io Apro-Rinascimento e pubblichiamo: “I gruppi consiliari Movimento Civico Viterbo 2020 e Io Apro-Rinascimento plaudono l’iniziativa della giunta Frontini che ha dato il via libera al ricorso al Tar contro la Regione Lazio. Quest’ultima ha infatti approvato la variante all’autorizzazione integrata ambientale – AIA della discarica di Monterazzano con un nuovo invaso in cui continuare a conferire i rifiuti da tutta la Regione.

Anche l’amministrazione Rocca persevera nel considerare Viterbo la pattumiera di Roma e non si sa per quanto ancora. La pronuncia di compatibilità ambientale specifica, infatti, il supposto di conferimenti costanti per i prossimi anni, che renderebbero il nuovo invaso, con capacità pari a 646.800 tonnellate, utile per solo 7 anni.
Invitiamo i colleghi di opposizione a dare la loro voce a sostegno del territorio che rappresentano, uscire dalle logiche di appartenenza politica e fare sentire il dissenso verso gli organi politici che ancora una volta utilizzano la nostra città come discarica del Lazio”.



La sindaca Frontini: “L’ampliamento della discarica voluta dalla Regione Lazio a trazione di Fratelli d’Italia è un fatto”

VITERBO- Riceviamo dalla sindaca Chiara Frontini e pubblichiamo: “Buttarla in politica, mischiando le carte, è l’ovvia dimostrazione delle nostre ragioni e del nervosismo che serpeggia tra chi sa di essere, di certo stavolta, dalla parte del torto.

L’ampliamento della discarica voluta dalla Regione Lazio a trazione di Fratelli d’Italia è un fatto. Al netto delle chiacchiere e della propaganda, con il parere dell’area rifiuti prima, del 20 giugno 2023, e con le due determinazioni regionali G03981 del 9 aprile 2024 e G03071 del 18 marzo 2024 poi, la Regione ha condannato Viterbo a continuare ad essere ancora, chissà per quanto, l’unica discarica a servizio di tutta la Regione Lazio.

Invece il Comune di Viterbo si è opposto fermamente facendo il ricorso al parere dell’Area Rifiuti, che autorizzava a patto che la discarica accogliesse i rifiuti anche dalle altre province. Successivamente, si è opposto dando parere contrario alla conferenza dei servizi e facendo ancora un altro ricorso alle due determine regionali, proprio per evitare di continuare a ricevere i rifiuti da Roma. La Tuscia ha già dato, ora basta.

Buttarla in politica, sostenendo la non autenticità del nostro civismo, è una vecchia strategia che si attua quando non si hanno argomenti. Ricordo all’onorevole Sabatini, all’amico Daniele, che è un dovere, e in alcuni casi anche un piacere, per il primo cittadino partecipare agli eventi dove politici se invitata, esattamente come ho partecipato, con piacere, al congresso di Fratelli d’Italia lo scorso novembre.

Invitiamo l’onorevole Sabatini, l’amico Daniele, a pensare al bene di Viterbo e della Tuscia, facendo sì che l’amministrazione regionale metta nero su bianco negli atti che l’ampliamento della discarica sarà al solo servizio della provincia di Viterbo, territorio virtuoso che chiude il proprio ciclo dei rifiuti nella provincia stessa, invece di difendere in maniera scomposta una posizione che, attualmente, va contro gli interessi della nostra provincia e della sua tutela ambientale ed economica”.

 




Rifiuti, Sabatini (Fdi): “Frontini ha gettato la maschera del finto civismo”

VITERBO- “Finalmente il sindaco Frontini ha gettato la maschera del finto civismo. L’attacco contro la Regione Lazio e Fratelli d’Italia in particolare sulla questione della discarica di Viterbo, non appare soltanto strumentale ma del tutto immotivato, in virtù dello straordinario lavoro realizzato dalla Giunta Rocca in materia di rifiuti in questi 14 mesi. Non soltanto è stato infatti scongiurato il raddoppio dell’invaso di Monterazzano inizialmente previsto, ma sono al vaglio della Regione provvedimenti relativi all’autorizzazione di nuove discariche in ogni
provincia per garantire così definitivamente l’autosufficienza ad ogni territorio del Lazio. Anche la nuova procedura delle strutture di Roma Capitale per portare fuori regione e all’estero i propri rifiuti è un altro segnale chiaro ed inequivocabile. Quindi,
oltre alla manifesta incapacità politica e amministrativa fin qui dimostrata da Frontini, appare adesso chiaramente evidente anche la sua collocazione nell’area del centrosinistra come la recente partecipazione ad eventi elettorali insieme ad esponenti del partito di Matteo Renzi tristemente dimostra” .

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini




Discarica, il comitato per la salvaguardia del Territorio di Arlena di Castro: “Accolta con soddisfazione la sentenza del Tar”

ARLENA DI CASTRO ( Viterbo) – Riceviamo e pubblichiamo: “Il comitato Arlena ambiente ha accolto con immensa soddisfazione la notizia della emissione del provvedimento del TAR con cui è stata accolta la richiesta di sospensiva avverso il rilascio del PAUR (provvedimento autorizzativo unico regionale) per la realizzazione di una mega discarica nel territorio del comune di Arlena, almeno fino alla data del giudizio di merito fissata per il prossimo 3 aprile.
Tutto questo non fa altro che gratificarci, a riprova del fatto che unendo le forze si possono ottenere i risultati. Questi ultimi sono frutto di un enorme lavoro che, come comitato, stiamo portando avanti dall’estate 2023, periodo in cui siamo venuti a conoscenza del progetto della discarica e da quella data siamo sempre più convinti di quanto possa essere pericolosa e devastante un’opera del genere in un contesto come quello di Arlena di Castro e dei paesi limitrofi, che hanno deciso di intraprendere, come noi, un’azione legale di notevole portata.
Quello che si vede e si legge sulla stampa è solo la punta di un iceberg che contiene in sé una forte determinazione nel perseguire gli obiettivi prefissati, nonostante le mille difficoltà!
Questa ordinanza rappresenta per noi e per gli altri ricorrenti, solo una piccola vittoria, la strada è ancora lunga!”




Smaltimento rifiuti ad Arlena di Castro, Romoli: “Il Tar dà ragione alla Provincia di Viterbo”

VITERBO – Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio dà ragione alla Provincia di Viterbo che ha richiesto l’accoglimento della sospensiva del PAUR formulata dai ricorrenti Comune di Tessennano, Comune di Tarquinia e Impresa Stucchi – La Piantata: è stato infatti sospeso il provvedimento con cui la Regione Lazio aveva dato il via libera alla realizzazione ad Arlena di Castro di un impianto per il recupero e smaltimento dei rifiuti marini.

La Provincia di Viterbo si è sempre opposta alla realizzazione dell’impianto, posizione emersa con forza nel corso del Consiglio provinciale del 27 giugno 2023. Nelle scorse settimane, inoltre, in sede giudiziale l’Ente ha espresso le proprie ragioni supportando il Comune di Tessennano e gli altri ricorrenti tra cui anche il Comune di Tuscania.

Nello specifico, i ricorrenti avevano chiesto al Tar del Lazio di sospendere il Provvedimento Autorizzativo Regionale Unico (Paur) in attesa dell’udienza di merito, già fissata per il prossimo 3 aprile, con cui la Regione Lazio aveva definito il procedimento amministrativo consentendo la realizzazione dell’impianto ad Arlena di Castro da parte di un soggetto privato. Il Tar ha dato ragione ai ricorrenti, sospendendo il Paur della Regione Lazio fino al giorno dell’udienza.

“Abbiamo vinto una piccola ma significativa battaglia – ha commentato il Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli –, perché è opportuno che la questione sia adeguatamente approfondita alla luce anche della proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area in questione da parte della Soprintendenza. Continueremo ad opporci con ogni mezzo legale alla realizzazione ad Arlena di Castro dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti marini. Questa discarica alla Tuscia non serve”.




Arlena di Castro, Alessandro Giulivi: “Nostro ricorso al TAR ha bloccato, al momento, la discarica”

TARQUINIA ( Viterbo) – Accolto il ricorso al TAR proposto dal Comune di Tarquinia per bloccare la concessione della Med Sea Litter.

Il progetto di discarica, previsto nel Comune di Arlena di Castro, è un impianto che riguarderebbe 60mila tonnellate di rifiuti l’anno, in un territorio ricco di prodotti DOP e IGP, nonché patrimonio dall’alto valore paesaggistico e archeologico. Da mesi, Comuni limitrofi ed associazioni sono sul piede di guerra” – dichiara Giulivi. “L’iter autorizzativo vorrebbe dare il via libera a diversi tipi di rifiuti: da quelli urbani pretrattati (che vanno sotto il codice 191212), in particolare quello proveniente da mare, spiagge e laghi (200301), dagli imballaggi di plastica prodotti dalla raccolta differenziata (150102) fino ai materiali misti frutto sempre dell’attività di riciclo. Il progetto, presentato dalla società Med Sedia Litter, prevede quattro ettari di discarica e la realizzazione di costruzioni accessorie per una superficie coperta di oltre un ettaro. La notizia di oggi è che il TAR si è espresso a favore del nostro ricorso, per bloccare la concessione alla suddetta società. Al momento sono state accolte le ragioni con una sospensiva cautelare in attesa dell’udienza fissata per il 3 aprile prossimo. È necessario continuare ad usare ogni strumento legislativo a nostra disposizione al fine di verificare ogni passaggio, ed arrivare alla prossima sentenza con la parola fine su questa storia”.

E si legge nell’ordinanza del TAR pubblicata oggi: “Sul ricorso numero di registro generale 13412 del 2023, integrato da motivi aggiunti, proposto dal Comune di Tarquinia, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall’avvocato Federico Dinelli […] le censure esposte nell’atto di motivi aggiunti necessitano N. 13412/2023 REG.RIC. dell’approfondimento proprio della fase di merito, e che la trattazione del ricorso risulta già fissata all’udienza pubblica del 3 aprile 2024; nelle more della definizione del giudizio nella opportuna sede di merito, nel bilanciamento dei contrapposti interessi appare opportuno mantenere la res ad huc integra sino alla conclusione della lite, posto che la proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico adottata ai sensi dell’art. 138 del d.lgs. n. 42 del 2004 crea un limite preventivo alla modificabilità dell’area in termini di salvaguardia della stessa, ciò nell’ottica dell’anticipazione dell’interesse pubblico che intende tutelare; che, pertanto, l’istanza cautelare deve essere accolta nei sensi sopra precisati; che in ragione degli specifici profili di tale fase della controversia le spese della presente fase cautelare possono essere compensate tra le parti.

P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Quinta) a) accoglie, nei sensi di cui in motivazione, la domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente; b) conferma la trattazione di merito del ricorso e dei motivi aggiunti all’udienza pubblica del 3 aprile 2024; c) spese compensate.”

Un ricorso che segna una vittoria per il comune di Tarquinia che lo stesso sindaco Giulivi commenta:

Oltre a questo, il Comune di Tarquinia ha impugnato il verbale finale della Conferenza di servizi decisoria del 14 novembre 2022, come integrato dall’appendice del 18 novembre 2022. Il fine era bloccare tutti gli atti dell’istruttoria che hanno espresso parere favorevole alla realizzazione della discarica di Med Sea Litter Italia. Il 3 aprile attendiamo nuovi risvolti, ad oggi incassiamo una prima vittoria e continueremo a far valere le nostre ragioni”.




Emergenza Malagrotta

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato per la salvaguardia del territorio di Arlena di Castro

“State tranquilli anche stavolta qualcuno farà soldi”.

E’ questo il titolo dell’articolo dell’articolo di qualche giorno fa pubblicato su “Il Fatto quotidiano”   e crediamo che nessuno di noi sia rimasto stupito più di tanto nel leggere queste parole.

Abbiamo sempre saputo che dietro questi incendi “dolosi” c’e’ sicuramente la mano di qualcuno che ci guadagna e non poco.

La spiegazione è sempre la stessa: questo dei rifiuti è da tempo uno dei business, unitamente all’eolico e al fotovoltaico, che rende più del narcotraffico come scritto su un libro di recente pubblicazione, e da qualcuno che ne sa più di noi!

Come è possibile, ci chiediamo, che in così poco tempo gli impianti di Malagrotta siano stati devastati dalle fiamme e messi anche fuori uso impianti di trattamento rifiuti nelle vicinanze?

Sicuramente entra in gioco la grandezza di qualche mente umana che riesce, non solo come detto a creare “l’emergenza”, ma ha studiato già prima la soluzione (non certo più idonea) sicuramente più redditizia per le sue tasche.

A questo punto un’altra domanda sorge spontanea: è proprio necessario autorizzare la realizzazione di una discarica ad Arlena di Castro, ove potranno confluire i rifiuti urbani di Roma e dintorni, con le possibili e disastrose conseguenze verificatesi a Malagrotta dove quintali di prodotti alimentari sono già destinate al macero per non pensare poi ai danni che i fumi tossici potranno avere sulle persone sulle culture sugli animali e sul clima !

Alla luce di tutto questo ci chiediamo,  ancora, e per l’ennesima volta come “alcune amministrazioni” non si adoperino per non consentire questo tipo di azioni e non si impegnino, invece, ad impedirle, avendone la possibilità ma soprattutto l’obbligo per le funzioni che esercitano e per il mandato loro conferito proprio nell’ambito di situazioni pericolose e critiche come queste.

Riflettiamo insieme ai nostri numerosi sostenitori affinché emerga chiarezza e trasparenza.




Monterazzano: autorizzati oltre 600mila tonnellate di rifiuti, la sindaca annuncia resistenza

di REDAZIONE-

VITERBO – La Regione ha dato il via libera per l’apertura di un nuovo invaso VT4 nella discarica di Monterazzano, consentendo lo smaltimento di oltre 600mila tonnellate di rifiuti provenienti da tutto il Lazio. La notizia è stata comunicata dalla sindaca Chiara Frontini al termine della conferenza di servizi sulla realizzazione dell’invaso.

La sindaca ha espresso il netto dissenso dell’amministrazione locale riguardo alla decisione, sottolineando che la prescrizione di conferire rifiuti provenienti da tutto il territorio regionale è un ulteriore affronto nei confronti della Tuscia, nota per il turismo e l’agricoltura.

“Abbiamo confermato il nostro parere nettamente contrario per tanti motivi, ma soprattutto per la prescrizione che prevede il conferimento da tutto il territorio regionale, ennesimo schiaffo della politica romana nei confronti della Tuscia, terra di turismo e agricoltura”-  ha dichiarato Frontini.

La sindaca ha previsto che con l’ingresso di oltre 600mila tonnellate di rifiuti nell’invaso VT4 di Monterazzano, si prevede l’esaurimento di questo nuovo lotto in appena 7 anni. Frontini ha anticipato l’intenzione di presentare un ricorso contro l’autorizzazione già concessa, annunciando che ne seguirà un altro non appena sarà pubblicato il provvedimento.

Si prospetta una nuova battaglia per la difesa del territorio, e la sindaca assicura che l’amministrazione locale combatterà strenuamente fino in fondo per contrastare questa decisione che minaccia l’ambiente e la qualità della vita nella zona.




Discarica Monterazzano: Provincia e Comune di Viterbo minacciano ricorso al Tar

di REDAZIONE-

VITERBO- Una conferenza stampa congiunta tra il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, e la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, convocata all’ora di pranzo a Palazzo Gentili ha evidenziato la ferma opposizione alla decisione di conferire i rifiuti provenienti da Roma e dal Lazio nella discarica di Monterazzano. Nonostante la conferenza dei servizi regionali abbia dimezzato l’ampliamento della discarica, la posizione di Provincia e Comune rimane inalterata.

Romoli e Frontini hanno espresso disaccordo riguardo alla decisione di destinare i rifiuti di Roma e del Lazio alla città dei Papi, sottolineando che tale scelta va contro la volontà unanime dei consigli comunale e provinciale, nonché dell’assemblea dei sindaci. La loro posizione è chiara: la discarica di Viterbo dovrebbe accogliere esclusivamente i rifiuti della provincia di Viterbo.

Il presidente della Provincia ha evidenziato le ragioni della contrarietà all’ampliamento della discarica, citando sia questioni di opportunità che di rimboschimento delle aree coinvolte. L’ampliamento, ora ridotto da 960mila a 550mila metri cubi, è oggetto di preoccupazione anche per vincoli territoriali segnalati dalla soprintendenza.

Romoli ha dichiarato che il dimezzamento proposto dalla regione non risponde alle esigenze del territorio e ha auspicato il supporto dei consiglieri regionali affinché le istanze della Tuscia siano rappresentate adeguatamente. Entrambi i rappresentanti, pur appartenendo a schieramenti politici diversi, hanno sottolineato che la questione va oltre le divisioni politiche.

La sindaca Frontini ha ribadito la contrarietà del Comune basandosi su un mandato forte ricevuto da tutte le forze politiche locali. Ha sottolineato che l’opposizione si basa su un mandato a opporsi con ogni mezzo lecito, considerando che l’emergenza dura da dieci anni e non presenta più giustificazioni.

In caso di rilascio dell’autorizzazione ad accogliere i rifiuti da tutta la regione, anche con una volumetria ridotta, Provincia e Comune minacciano di impugnare la decisione di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar). La situazione rimane tesa mentre le autorità locali cercano di proteggere il territorio e chiudere definitivamente una questione che persiste da troppo tempo.




Verdetto imminente: cruciale battaglia giuridica per la discarica di Arlena di Castro

di REDAZIONE-

ARLENA DI CASTRO (Viterbo)- La settimana in corso si rivela determinante per la sorte della controversa discarica di Arlena di Castro. Il prossimo 6 dicembre, mercoledì, presso il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar), si terrà un’udienza cruciale riguardante il ricorso presentato da comitati, comuni e la Provincia di Viterbo. Questo evento potrebbe decretare l’esito finale del percorso legale, con la possibilità di annullare, congelare o approvare definitivamente l’iter della discarica.

Attualmente, la Med Sea Litter, la società proponente, ha ottenuto tutte e tre le autorizzazioni necessarie per la costruzione, ovvero la Valutazione di Impatto Ambientale (Via), l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), ma manca il Piano di Utilizzo Agricolo (Pua), ritenuto fondamentale per la realizzazione dell’opera.

La presidente della commissione Ambiente della Regione Lazio, Valentina Paterna, ha manifestato più volte il suo disaccordo con il progetto nella sua forma attuale, sollecitando una revisione da parte degli uffici regionali. L’opposizione è stata espressa anche dalla Soprintendenza, preoccupata per l’eventuale impatto ambientale e paesaggistico in una zona con una forte vocazione agricola e turistica.

I comuni di Tessennano, Tarquinia e Tuscania, insieme al comitato degli arlenesi, la Provincia guidata da Alessandro Romoli e un agriturismo chiamato ‘La Piantata’, hanno presentato ricorso contro la Via. Il Tar sarà chiamato a valutare se le procedure seguite sono legittime e prive di vizi di forma, avendo già dato ragione a ricorrenti in casi simili.

Tra le preoccupazioni emerse, i comuni sottolineano gli impatti negativi sul traffico veicolare e sull’inquinamento dell’aria, derivanti dal passaggio ripetuto dei camion. La tipologia di rifiuti autorizzati comprende quelli urbani pre-trattati, quelli provenienti da mare, spiagge e laghi, gli imballaggi di plastica dalla raccolta differenziata fino ai materiali misti derivanti dall’attività di riciclo.

La soprintendente Margherita Eichberg ha dichiarato l’opera incompatibile con il territorio, citando la qualificazione dell’area come “Paesaggio agrario di continuità” e “Paesaggio naturale di continuità”, dove, secondo le norme, non è prevista la realizzazione di discariche o impianti di smaltimento dei rifiuti.

Il 6 dicembre, dunque, si prospetta come una data cruciale che potrebbe definire il destino della discarica di Arlena di Castro, tenendo con il fiato sospeso l’intera comunità.

 




Discarica abusiva a Tarquinia, ringraziamento all’Arsial per aver risolto la questione

TARQUINIA (Viterbo)- Riceviamo da Assolidi e pubblichiamo: “Ritorniamo con piacere sulla notizia della rimozione del cumulo di rifiuti che furono abbandonati lo scorso mese di Marzo una all’interno del Monumento Naturale de “la Frasca”.
Come noto i Carabinieri Forestali di Tarquinia, come da prassi, sequestrarono l’area per gli adempimenti procedurali previsti dalla Legge per cui da quel momento quel fazzoletto di terra rimase tristemente perimetrato con del nastro plastica bianco/rosso e con una transenna. Trascorsi i tempi previsti dalle procedure giuridiche , l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL) si è fatta parte attiva per la soluzione della vicenda richiedendo il
dissequestro dell’area e provvedendo poi alla rimozione dei rifiuti abbandonati.
L’intervento dell’ARSIAL ha restituito ai luoghi la dignità che gli compete sanando una ferita causata
da un atto deprecabile che non trova giustificazione alcuna; ci auguriamo che la vicenda faccia riflettere sulla importanza della tutela dell’Ambiente da tutte le aggressioni piccole o grandi che siano.
La località “la Frasca” per la sua bellezza che incornicia quello che è considerato il più bel tratto della costa tarquiniese, anche per la biodiversità che vi trova il proprio habitat, non a caso è stata insignita del titolo di Monumento Naturale, titolo che, come noto, viene attribuito a particolari zone di territorio connotate da significativo pregio naturalistico o scientifico per i quali la legge prevede la
tutela integrale.
Questa località è stata frequentata nel corso dei secoli, in epoca romana era una mansione chiamata “Columna” in tempi recenti è stata nominata la “Frasca” nome probabilmente derivato da un sistema rudimentale, ma efficace, di segnalazione adottato per indicare la posizione dell’approdo alle imbarcazioni dei pescatori in caso di scarsa visibilità; per dare un riferimento certo a chi si trovava in mare venivano infissi sulla riva dei rami, in gergo chiamati “frasche”, che in caso di necessità erano dati alle fiamme la cui luce fungeva da punto di riferimento per un sicuro ritorno delle imbarcazioni e dei loro equipaggi”.




Viterbo diventa la discarica del Lazio: approvazione contestata dalla città

di Redazione –

VITERBO – A partire da dicembre, Viterbo sarà ufficialmente designata come la discarica principale del Lazio, con l’autorizzazione regionale per l’espansione del quarto invaso della discarica di Monterazzano. La conferenza dei servizi, l’organismo incaricato di prendere decisioni in merito, ha fissato la terza e ultima seduta per il 5 dicembre. Tuttavia, la situazione è oggetto di controversie e battaglie legali. Il Comune di Viterbo ha impugnato la decisione regionale presso il Tar, e il sindaco Frontini si è impegnato a lottare contro l’ampliamento. Il movimento civico Viterbo2020, da lui guidato, ha avviato una raccolta firme in città per sostenere la posizione del sindaco a livello popolare. La Soprintendenza si è schierata contro la decisione, esprimendo un parere contrario al provvedimento. Nonostante ciò, tecnicamente, la terza riunione della conferenza dei servizi dovrebbe essere l’ultima fase di condivisione del verbale, tenendo conto delle osservazioni del proponente. Alla seduta parteciperanno rappresentanti di varie strutture, tra cui la Regione, la Soprintendenza, i vigili del fuoco di Viterbo, il Comune e la Provincia. Nonostante le proteste e le opposizioni, sembra che tutto sia predisposto per l’approvazione finale dell’ampliamento, sollevando interrogativi sulla gestione dei rifiuti nella regione e sulle conseguenze ambientali per la città di Viterbo.




Una petizione contro l’ampliamento della discarica promossa da Viterbo 2020 (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Un “no” deciso all’ampliamento della discarica di Monterazzano viene oggi, 23 ottobre, dalla sindaca Chiara Frontini e da alcuni amministratori. La Prima Cittadina parla non tanto come sindaca, ma come parte del patto civico Viterbo 2020, grazie al quale è stata eletta e così gli amministratori e i sostenitori del Patto presenti alle 15,30 di oggi presso la discarica di Monterazzano: Marco Ciorba, Giancarlo Martinengo, Francesca Pietrangeli, Francesco Buzzi, Marco Bruzziches e Marilena Ponzio.

Ad annunciare la petizione e raccogliere firme per dire no all’ampliamento da un milione di metri cubi la stessa Sindaca. “Non siamo contrari a un giusto innalzamento dell’invaso, ma lo siamo allo sfruttamento del nostro territorio” – ha detto Chiara Frontini.
“Come amministrazione, abbiamo fatto tutto quanto c’era da fare, anche impugnare al Tar il parere positivo della direzione regionale area rifiuti, prima ancora che venisse discusso”.
Ora, secondo lei, è giusto sensibilizzare la cittadinanza e renderla partecipe, mediante una petizione pubblica con raccolta di firme, per ribadire la contrarietà, “a una sottomissione del territorio verso il resto della regione”, dopo il parere favorevole della Direzione Regionale a un progetto d’ampliamento della discarica di Monterazzano a uso di tutte le province del Lazio.

“Non è giusto che Viterbo paghi per tutto il Lazio, dove non ci sono altri impianti. Anche la sovrintendenza si è espressa in modo contrario”.

La raccolta firme partirà il giorno 4 novembre proprio da Monterazzano, dove abita la consigliera Francesca Pietrangeli (Viterbo 2020) e dove ha luogo la discarica.
Proseguirà il 10 novembre nel centro storico, il 13 novembre a San Martino (al mercato) e il 22 novembre al mercato di Grotte Santo Stefano. Ma le firme saranno raccolte anche porta a porta.

 




Il Tar del Lazio si pronuncerà il 6 dicembre sulla discarica di Arlena di Castro

Il Tar del Lazio ha fissato la data decisiva per esprimersi sulla controversa discarica di Arlena di Castro. Tale decisione è giunta a seguito del ricorso presentato dal comune di Tessennano. La svolta è avvenuta durante un’udienza il 11 ottobre, quando il tribunale amministrativo regionale ha accolto la richiesta di fissare una udienza di merito a breve termine, considerando la delicatezza della questione. Questa udienza è stata programmata per il 6 dicembre, abbreviando notevolmente i tempi che altrimenti si sarebbero protratti fino a giugno dell’anno successivo.

Inoltre, il comune di Tessennano ha invitato il comitato civico arlenese a presentare anch’esso un ricorso al Tar, che è stato accettato. In questo modo, sia il comune di Tessennano che i cittadini di Arlena avranno la possibilità di presentare la loro documentazione contro il progetto della discarica di Arlena.

Al di là di Tessennano e del comitato, il comune di Tuscania e un soggetto privato hanno presentato ricorso al Tar. Questi potrebbero essere convocati d’ufficio per l’udienza del 6 dicembre, al fine di unificare tutti i procedimenti relativi alla discarica di Arlena. Ciò prefigura una battaglia legale di rilevanza, con gli avvocati di tutte le parti che si preparano a raccogliere, produrre e presentare documenti davanti al tribunale. La prospettiva è quella di un’udienza affollata, data la complessità della materia e il numero di soggetti coinvolti.