Dl Agricoltura, FdI: “Svolta storica a sostegno di tutta la filiera”

VITERBO – “Il governo Meloni e il ministro Francesco Lollobrigida coltivano il futuro dell’Italia. Con l’approvazione definitiva del decreto legge Agricoltura, il settore viene ricollocato al centro dell’agenda politica, quale pilastro fondamentale dell’economia e del made in Italy. Le risorse finanziarie messe in campo, per complessivi 500 milioni di euro, sono destinate a rilanciare il comparto dell’agricoltura, della pesca e di tutta la filiera. Si tratta di una svolta storica, dopo oltre mezzo secolo di latitanza da parte dei precedenti esecutivi, che darà nuovo impulso al settore primario sia sotto il profilo ambientale, sia sotto quello del rilancio economico. Una rotta, quella tracciata dal ministro Lollobrigida, che vanta una visione innovativa e strategica, tesa a prevenire le emergenze e non ad inseguirle. Di assoluta importanza, per il nostro territorio, lo stanziamento di ulteriori 40 milioni da destinare ai risarcimenti per i danni subiti dagli imprenditori agricoli a causa della Peronospora, una piaga che ha distrutto interi raccolti, mettendo in ginocchio tante aziende. Un ringraziamento doveroso al ministro Lollobrigida per il concreto impegno messo in atto a difesa dell’agricoltura, della pesca e dell’agroalimentare italiano, perché la tutela del settore primario rappresenta un interesse centrale per la nostra Nazione”.




Dl Agricoltura, Rotelli (FdI): “40 milioni di euro per danni da Peronospora”

ROMA – “L’approvazione del decreto legge Agricoltura conferma l’attenzione del governo Meloni verso il settore agricolo e della pesca. L’impegno economico di complessivi 500 milioni, non a pioggia, ma in interventi mirati, rappresenta un investimento per il futuro, affinché l’agricoltura, la pesca e tutta la filiera tornino ad essere un fiore all’occhiello nel nostro Paese. Non solo: l’Esecutivo ha investito ulteriori 40 milioni di euro, che si aggiungono ai 7 milioni del Fsn già stanziati e alle risorse investite nei mesi scorsi, da destinare ai risarcimenti per i danni subiti dagli imprenditori agricoli a causa della Peronospora, una piaga che ha distrutto interi raccolti e in alcune zone più che dimezzato la produzione, mettendo in ginocchio tante aziende. Finalmente, dopo decenni di scarsa attenzione da parte della politica, il governo Meloni ha messo al centro della sua agenda il settore primario, che ha un’importanza strategica nell’economia nazionale e che costituisce un volano fondamentale del made in Italy nel mondo”. Lo dichiara in una nota Mauro Rotelli, presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera.




Dl Agricoltura, Righini: “Firma Mattarella ottima notizia per il settore”

ROMA – «La firma del Decreto legge Agricoltura da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è un’ottima notizia per il settore. Nel provvedimento messo a punto dal ministro Lollobrigida, infatti, sono presenti le misure necessarie per contrastare le emergenze che rischiano di mettere in ginocchio l’intero comparto. Penso in particolare ai finanziamenti aggiuntivi per le produzioni di Kiwi, a quelli sulla peronospora e alle misure di contrasto ai fenomeni dannosi come la peste suina: tutte problematiche che riguardano da vicino anche le imprese del Lazio che da oggi possono guardare al futuro con maggiore fiducia. Senza dimenticare, infine, altre questioni che interessano anche il territorio regionale come la battaglia alla concorrenza sleale, lo stop alle nuove installazioni fotovoltaiche con moduli a terra sui terreni agricoli e l’istituzione di un commissario straordinario per gestire le conseguenze della diffusione del Granchio Blu».

Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura e Sovranità alimentare, al Bilancio, alla Programmazione economica, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio, Giancarlo Righini.

«Ancora una volta, quindi, il Governo ha saputo dare le giuste risposte alle domande del settore e ora sarà compito delle amministrazioni far sì che queste misure possano arrivare a terra il prima possibile», conclude l’assessore Righini.




Dl agricoltura, la denuncia di 9 associazioni ambientaliste e animaliste

Le associazioni ENPA, FEDERAZIONE PRO NATURA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU, LNDC ANIMAL PROTECTION, OIPA, E WWF ITALIA denunciano le conseguenze negative generate dal DL Agricoltura, approvato lo scorso 6 maggio in Consiglio dei Ministri, rispetto alla tutela degli animali. Si tratta dell’ennesimo provvedimento che contiene tutto e il contrario di tutto, in cui si sfruttano vere o presunte emergenze, non con l’obiettivo di risolverle ma solo per trasformarle in una scusa per elargire soldi pubblici e favori a vari settori. Non è un caso che il Decreto sia stato pubblicato esattamente un mese prima delle elezioni europee.

Come accaduto con il DL Asset, anche in questo caso il Governo sfrutta l’occasione per accanirsi contro la natura e gli animali che sembra una vera ossessione per l’esecutivo e la maggioranza parlamentare. Il rischio concreto è che in fase di conversione, il DL venga ulteriormente infarcito di misure che ridurranno ancor di più il già debole sistema di tutele.

Il trasferimento della competenza funzionale dei Carabinieri forestali dal Ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura è un atto molto grave perché certifica l’approccio ideologico, anacronistico e antiscientifico secondo cui l’essere umano deve dominare la natura, piegandola ai suoi poteri e ai suoi capricci. Da ciò deriva la teoria, tradotta purtroppo in atti concreti, secondo la quale non è necessario tutelare la natura ma la stessa debba essere gestita solo in funzione delle esigenze degli esseri umani. Un approccio che contrasta totalmente con i principi dettati dagli articoli 9 e 41 della Costituzione. Non è un caso che il mondo venatorio stia già esultando per l’ennesimo regalo ricevuto: il passaggio della tanto criticata SOARDA (la sezione dei Carabinieri specializzata in antibracconaggio) sotto il diretto controllo del Ministero a loro particolarmente vicino.

Una riflessione a parte merita quanto stabilito in tema di contrasto alla Peste Suina Africana (PSA). Le associazioni evidenziano come il ricorso alle forze armate per sparare ai cinghiali, sia una inutile e dannosa foglia di fico per tentare di nascondere un enorme fallimento politico e gestionale.

Si ricorda, infatti, che in questo campo, Governo e Parlamento hanno già nominato un commissario speciale con ampi poteri, modificato la legge sulla caccia, creando piani straordinari di contenimento affidati ai cacciatori, mascherati da bioregolatori, eliminando il ruolo di supervisione scientifica di ISPRA e di controllo delle forze di polizia. In questi anni sono state stanziate ingenti somme di denaro e con la scusa del contenimento della fauna sono stati aumentati di ulteriori 500.000 euro annui, i soldi pubblici regalati alle associazioni venatorie. A queste risorse si aggiungono oggi ulteriori somme (oltre 3 milioni di euro complessivi) forniti alle forze armate, cioè a personale privo delle necessarie conoscenze di questa materia, piuttosto che rafforzare gli organici delle Polizie Provinciali, organi deputati anche a questo genere di compiti, ormai paragonabili ad una specie in via di estinzione. Nonostante ciò’ la PSA avanza, arrivando nell’area del consorzio del Prosciutto di Parma e il Governo si illude di combatterla con carri armati e aviazione. Preoccupante, infine, l’affidamento ai militari, di specifici poteri di identificazione dei cittadini, derivati dalle leggi varate durante gli anni di piombo, nei confronti di chi, a loro insindacabile giudizio, ostacoli le attività di abbattimento degli animali.

Ricordiamo al Governo, concludono le associazioni, che il vero rischio per la sicurezza e la salute pubblica non sono gli animalisti che esprimono il loro dissenso ma le migliaia di privati cittadini armati, non adeguatamente formati e autorizzati a sparare dappertutto, nonché il ricorso a pratiche scorrette di gestione degli animali selvatici come la braccata e la caccia con i richiami vivi, autentici veicoli per la diffusione di patologie.




Dl Agricoltura: Coldiretti, moratoria per un’azienda agricola su 3

Sono il 34% del totale le realtà che hanno subito un calo del 20% volume affari previsto dal decreto-legge. Da un’analisi di Coldiretti un’impresa agricola su tre potrà beneficiare della moratoria dei debiti inserita nel Dl agricoltura. Infatti, sono più di 145 mila le imprese agricole che hanno registrato una diminuzione pari almeno al 20% del volume d’affari dell’anno 2023 rispetto a quello dell’anno 2022.
È sicuramente questo uno dei risultati più significativi ottenuto dalle tante mobilitazioni di Coldiretti sia in Europa che nel nostro Paese, culminate con la giornata che ha portato in assemblee in tutta Italia oltre 65mila agricoltori. La sospensione del pagamento di 1 anno della parte capitale delle rate sui mutui difende un settore sotto pressione dall’aumento dei tassi di interesse bancari e dei costi di produzione a fronte di un crollo dei prezzi agricoli.

“Con il decreto legge – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini – il Governo dà risposte concrete alle mobilitazioni che Coldiretti ha portato avanti in Europa e a livello nazionale. Abbiamo sempre detto che era nostro dovere trasformare le proteste in proposte e, dopo aver ascoltato la nostra base con centinaia di assemblee sul territorio e oltre 200mila soci coinvolti, abbiamo elaborato un piano di azioni per l’agricoltura. Al primo posto abbiamo messo lo stop alla fauna selvatica incontrollata, dove ci aspettiamo un cambio di passo da tutte le regioni, e la moratoria sui debiti delle aziende agricole. Con il decreto iniziamo ad avere le prime risposte concrete, anche sul fronte delle pratiche sleali, dove è stato rafforzato il lavoro di Ismea sui costi medi di produzione. Dopo anni in cui abbiamo chiesto l’emanazione del decreto aree idonee sul fotovoltaico a terra, arriva un giusto intervento per fermare le speculazioni dei grandi fondi di investimento che in molte aree del Paese sta mettendo in difficoltà la produzione agricola. Coldiretti continuerà a lavorare nell’interesse di tutti gli agricoltori e dei cittadini”.