Le nuove frontiere dell’enoturismo: le destinazioni da non perdere nel 2025

Negli ultimi anni, l’enoturismo ha registrato una crescita costante, trasformandosi in un’esperienza sempre più ricercata dai viaggiatori alla scoperta delle eccellenze vinicole. Non si tratta più soltanto di visitare le classiche regioni produttrici, ma di vivere esperienze immersive che combinano cultura, natura e gastronomia. Nel 2025, l’enoturismo si arricchisce di nuove destinazioni e proposte, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’innovazione nei percorsi di degustazione.

L’interesse per il turismo enogastronomico è in costante aumento, spinto dal desiderio di conoscere da vicino il processo produttivo del vino e di approfondire il legame tra territorio e tradizione vinicola. A tal proposito segnaliamo che su riviste specializzate nel settore, per esempio sul sito winemeridian.com, si trovano continui aggiornamenti e guide per aiutare gli appassionati a scoprire le migliori destinazioni enoturistiche, selezionando le cantine più rappresentative e le esperienze più autentiche.

Tra le mete imperdibili del 2025, le regioni vinicole italiane continuano a occupare un posto d’onore. La Toscana, con il Chianti, il Brunello di Montalcino e il Bolgheri, rimane una delle destinazioni più amate dai wine lovers di tutto il mondo. I percorsi tra le colline toscane permettono di immergersi in un paesaggio unico, dove borghi medievali, vigneti e antiche cantine si fondono armoniosamente. Il Piemonte, con le Langhe e il Monferrato, si conferma una meta di riferimento per chi desidera degustare il Barolo e il Barbaresco direttamente nei luoghi di produzione, accompagnati da una tradizione culinaria d’eccellenza.

Anche il Sud Italia sta vivendo un periodo di grande fermento nel settore enoturistico. La Sicilia, con le sue produzioni autoctone di Nero d’Avola e Grillo, offre itinerari enogastronomici che uniscono il fascino della cultura isolana alla qualità dei suoi vini. La Puglia, con il Primitivo di Manduria e il Negroamaro, propone esperienze che vanno oltre la degustazione, con percorsi tra uliveti secolari e masserie storiche trasformate in wine resort.

Oltre ai territori più noti, il 2025 segna la crescita di nuove destinazioni emergenti nell’enoturismo. In Italia, la Valle dAosta sta attirando sempre più appassionati grazie alla qualità dei suoi vini di montagna, prodotti a partire da vitigni autoctoni che resistono alle basse temperature. LUmbria, con il Sagrantino di Montefalco, è sempre più al centro dell’attenzione grazie a cantine che combinano innovazione e rispetto delle tradizioni.

Anche a livello internazionale l’enoturismo sta evolvendo, con nuove mete che si affermano nel panorama globale. La Georgia, considerata la culla della viticoltura, è diventata una destinazione ambita per chi desidera scoprire il metodo tradizionale di vinificazione in anfora. Il Portogallo, con le sue celebri cantine nella valle del Douro, continua a offrire esperienze di degustazione uniche, mentre la regione della Champagne in Francia resta una tappa obbligata per chi ama le bollicine d’autore.

Uno degli aspetti chiave dell’enoturismo del 2025 è la crescente attenzione alla sostenibilità. Sempre più aziende vinicole stanno adottando pratiche eco-friendly, dalle tecniche di coltivazione biologica e biodinamica fino all’uso di materiali riciclati per le bottiglie. Il concetto di “enoturismo responsabile” sta prendendo piede, con esperienze che promuovono il rispetto dell’ambiente e delle comunità locali.

Un altro trend in forte crescita è l’enoturismo esperienziale. Non ci si limita più alle visite in cantina e alle degustazioni guidate, ma si punta su attività interattive come vendemmie aperte al pubblico, workshop di vinificazione e abbinamenti enogastronomici curati da chef stellati. Sempre più cantine stanno introducendo esperienze immersive, permettendo ai visitatori di soggiornare nei vigneti o di partecipare attivamente alla produzione del vino.

Anche la tecnologia sta rivoluzionando il settore, con l’uso di realtà aumentata e intelligenza artificiale per rendere le esperienze di degustazione più coinvolgenti. Alcune cantine offrono tour virtuali che permettono ai visitatori di esplorare i vigneti e le botti di invecchiamento senza spostarsi fisicamente, mentre altre utilizzano app per personalizzare i percorsi di degustazione in base ai gusti individuali.

Con l’offerta enoturistica sempre più ampia e diversificata, il 2025 si preannuncia come un anno ricco di opportunità per gli appassionati di vino. Tra grandi classici e nuove destinazioni emergenti, gli itinerari del vino offrono esperienze indimenticabili che permettono di scoprire la cultura enologica in tutte le sue sfumature.




Il Lazio investe sull’eno-oleoturismo e la diversificazione

ROMA – La Regione Lazio, attraverso Arsial, inaugura una nuova stagione di valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze agroalimentari con il primo di una serie di bandi dedicati all’eno-oleoturistico e alla diversificazione agricola. L’iniziativa punta a rafforzare il legame tra cultura, turismo e patrimonio agroalimentare, sostenendo progetti che valorizzino la qualità delle produzioni laziali e ne promuovano l’integrazione con il ricco patrimonio paesaggistico e culturale regionale.

Questo primo bando mette a disposizione contributi a fondo perduto fino all’80% per sostenere progetti dedicati alla promozione delle attività enoturistiche e oleoturistiche. lanciato nell’ambito della Legge Regionale n. 14/2023. Il bando è rivolto ad aziende agricole, cantine, frantoi e consorzi di tutela che operano sul territorio del Lazio.

I contributi previsti variano in base alla dimensione dell’impresa e alla capacità produttiva, con un massimo di 15.000 euro per progetto. Gli interventi ammissibili includono la formazione del personale, la comunicazione digitale, le attività di valorizzazione del territorio e le analisi di mercato.

«Con questo primo bando dedicato all’eno-oleoturismo – spiega l’assessore all’Agricoltura e al Bilancio, Giancarlo Righini – intendiamo potenziare un settore chiave per la nostra economia agricola, in linea con gli obiettivi fissati dalla recente Legge Regionale. Prima ancora che ambiti economici, enoturismo e oleoturismo sono strumenti di sviluppo, utili a valorizzare il territorio, promuovere la qualità dei prodotti “Made in Lazio” e salvaguardare il patrimonio culturale del nostro straordinario territorio regionale», conclude l’assessore Righini.

«Arsial – aggiunge il Commissario Straordinario dell’agenzia regionale, Massimiliano Raffa – mira a diventare un partner strategico per le imprese anche in questo comparto, sostenendo progetti innovativi che esaltino le risorse locali e offrano esperienze uniche, in grado di attrarre visitatori e posizionare il Lazio come una meta di riferimento nel turismo enogastronomico».

Le domande di partecipazione devono pervenire entro il 7 marzo 2025, esclusivamente tramite PEC all’indirizzo arsial@pec.arsialpec.it. Il bando, la relativa documentazione e tutte le informazioni utili sono disponibili sul portale istituzionale di Arsial: www.arsial.it




Enoturismo e Francigena fanno ripartire il turismo nella Tuscia

VITERBO –  Mauro Belli, Presidente ADOC – Dir.  Progetto Sviluppo Etruria – Tuscia, ha rilevato tramite l’ indagine dell’  Osservatorio sul  Turismo, un forte aumento di turisti in occasione di Cantine Aperte (Turismo del Vino ) e oltre 2.000 presenze (rispettando le norme Covid) alla Maratona della Francigena,  tenutasi domenica 30 maggio.

Civita di Bagnoregio e Bolsena sono ritornate cosi’ ad esser  visitati da oltre tremila-quattromila  turisti nel fine settimana. Aumenti di turisti italiani e qualche straniero, anche per le Cantine della Teverina ed  il Muvis (Museo del Vino  e delle Scienze Agroalimentari) di Castiglione in Teverina,compresi i musei: Taruffi  e delle Frane di Bagnoregio, della Stampa di Montefiascone ,di Viterbo,di Ferento e Tarquinia .

Stessa cosa al  Quartiere Medioevale di Viterbo e a Bagnaia; nelle località di mare  con siti etruschi come Tarquinia e Montalto-Vulci; nei  borghi con eccellenze architettoniche e artistiche come Bomarzo,Caprarola,Calcata,Celleno, Sant ‘ Angelo, Soriano,Vitorchiano.

Veramente possiamo dire  che  dal 30 maggio ed il ponte del 2 giugno,il turismo è ripartito nell’ Etruria –Tuscia e non solo.

Anche gli alberghi,case vacanze, B&B e camping , stanno ricevendo  numerose  prenotazioni, in gran parte di Italiani ma anche di stranieri, che fanno ben sperare.

Le città d’ arte come Roma , Firenze, Venezia testimoniano questa tendenza di ritorno,anche se graduale, degli stranieri. Molti di questi, per motivi di sicurezza Covid, preferiranno i piccoli centri come quelli della Etruria – Tuscia.

Progetto Sviluppo Etruria –Tuscia , proprio per questo,sarà parte attiva alla Tavola Rotonda LE TERRE DELLA TUSCIA e alla presentazione della guida sui Cammini della Tuscia, che si terrà il 17 giugno al Muvis di Castiglione in Teverina.

Progetto Sviluppo Etruria-Tuscia  lavorerà, come sta facendo da oltre 13 anni, in sinergia con le aziende, come  la new entry Famiglia Cotarella , le reti  di imprese  innovative ARTS ITALY, Bagnoregio Welcome, Conosci Soriano, Enjoy Viterbo, Bomarzo Polimartium, il network di operatori e tour operator  italiani ed esteri, le associazioni di categoria e gli specialisti della comunicazione e i mass media.

Tutti insieme per costruire e rafforzare la rete tra tutti i Sindaci ed i Comuni della Etruria-Tuscia, le Province (Viterbo e Terni) e le Regioni (Lazio, Umbria,Toscana, ecc.) e dare vita,con l’ apporto  del network di project manager,docenti universitari e professionisti specializzati,  ad una serie di progettualità innovative e sostenibili ,  di itinerari, percorsi e pacchetti turistici. Questo lavoro di coordinamento verrà fatto su tutti  i diversi  turismi ad iniziare  dall’ enoturismo, dal motivazionale, dal culturale e di prossimità che stanno registrando una notevole crescita.

La nostra Tuscia, solo  cosi’, con un lavoro capillare  in rete e solidale, denominato SISTEMA  ETRURIA-TUSCIA, ce la farà a riprendersi.