Il Lions Club di Tarquinia prosegue la campagna di prevenzione dell’ambliopia nelle scuole

VITERBO – In occasione della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo (FaMu), domenica 13 ottobre 2024 il Polo Monumentale Colle del Duomo di Viterbo e il Parco Archeologico dell’Antichissima Città di Sutri apriranno le loro porte per un evento che invita grandi e piccoli a vivere insieme un’esperienza indimenticabile tra storia e cultura. Queste iniziative, organizzate da Archeoares, rappresentano un’occasione speciale per riscoprire in famiglia il fascino senza tempo di alcuni tra i luoghi più significativi della Tuscia e dare la possibilità agli adulti di riscoprire la bellezza del nostro patrimonio culturale attraverso lo sguardo curioso dei loro figli.
Al Polo Monumentale Colle del Duomo di Viterbo, i visitatori saranno condotti attraverso i segreti custoditi nel Palazzo dei Papi, teatro del primo conclave della storia, e nella maestosa Cattedrale di San Lorenzo, fino a giungere alla Sagrestia settecentesca. La visita guidata partirà alle ore 12:00 dalla Cattedrale e si snoderà per circa 45 minuti, offrendo una narrazione coinvolgente del passato che ha reso questo luogo simbolo della città. Il costo per gli adulti sarà di 4€, da aggiungere al biglietto d’ingresso, mentre per i bambini fino a 12 anni la partecipazione sarà completamente gratuita.
Nel Parco Archeologico dell’Antichissima Città di Sutri, le famiglie avranno l’opportunità di esplorare un paesaggio naturale in cui la storia si fonde con il mito. Accompagnati da una guida esperta, potranno visitare la necropoli rupestre, l’imponente anfiteatro romano scavato nella roccia e il suggestivo mitreo, antico tempio dedicato al culto misterico del dio Mitra. Due gli appuntamenti previsti: uno alle ore 12:00 e un secondo alle ore 16:00. Il costo della visita è di 10€ per gli adulti, mentre l’ingresso sarà gratuito fino ai 15 anni di età.
Questa giornata, dedicata alle famiglie, rappresenta un’occasione unica per riscoprire insieme il valore del patrimonio culturale del nostro territorio, offrendo ai più giovani la possibilità di vivere la storia in prima persona, accompagnati dai loro genitori.
Per informazioni e prenotazioni:
Viterbo: +39 328 4596 238 | didattica@archeoares.com
Sutri: +39 351 2440 558 | sutri@archeoares.com
Ulteriori dettagli sull’iniziativa FaMu sono disponibili sul sito famigliealmuseo.com
SAN LORENZO NUOVO ( Viterbo) – Venerdì 29 dicembre 2023 torna la cerimonia di benvenuto ai bambini di San Lorenzo Nuovo nati nel corso dell’anno.
Alla cerimonia parteciperanno le famiglie dei nuovi piccoli cittadini sanlorenzani che si ritroveranno dalle ore 17.30 in sala consiliare per trascorrere un pomeriggio piacevole in un clima fraterno e gioviale.
“L’evento è assurto ormai a tradizione – dice il Sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Bambini – Lo scopo, come già ricordato in altre occasioni è quello di poter conoscere le famiglie dei neo-nati per manifestare loro la vicinanza dell’Amministrazione Comunale e per permettere alle stesse di conoscersi e scambiarsi esperienze reciproche. Quest’anno poi sono particolarmente felice perché per la prima volta da diversi anni i nati nell’anno superano la decina; quest’anno, infatti, sono 11; mi piace interpretare questa circostanza come un segnale di vitalità della nostra comunità”.
Il benevenuto ai nati dell’anno rientra nelle celebrazioni per le Feste di Natale che quest’anno prendono il nome di “FesteggiAMO il Natale”, organizzati congiuntamente dal Comune, dalla locale ASS.ne Pro Loco e dalla La Parrocchia di San Lorenzo Martire, con la collaborazione dell’AVIS e del Coro Polifonico Maria Santa Rosiello e con il contributo economico della Regione Lazio.
Di seguito i prossimi eventi di “Festeggiamo il Natale”:
29.12 ore 17.30 Sala Consiliare: Benvenuto ai nati del 2023;
05.01 ore 21.00 Palazzetto dello sport: “Aspettando la Befana” – Tombola – giochi – divertimento;
06.01 ore 18.00 Vicolo San Rocco – Rappresentazione del Presepe Vivente: “La Natività sulla Via Francigena”.
Inoltre, durante il periodo natalizio, nelle vetrine di Piazza Europa e Via Umberto I sarà possibile ammirare la mostra itinerante di Presepi.
di REDAZIONE-
La situazione economica a Viterbo continua a peggiorare, con un’economia già instabile che si trova nel bel mezzo di una crisi. Questa volta, il focus si sposta sulle famiglie e i loro crescenti debiti rispetto all’anno precedente. In media, ogni famiglia a Viterbo ha un debito superiore ai 18.000 euro, un dato che supera la retribuzione annua media lorda di circa 16.000 euro. Questo quadro preoccupante ha reso felici solamente le banche, poiché il totale dei debiti bancari detenuti dalle famiglie è aumentato da 2.592 a 2.638 milioni di euro, registrando un aumento del 1,7%. Ciò significa che un’enorme somma di 3 miliardi di euro è in mano alle istituzioni bancarie.
I dati relativi alla provincia di Viterbo si collocano poco al di sotto della media nazionale, che è di 22.000 euro, e nella classifica generale, Viterbo si posiziona al 65° posto. A livello regionale, la provincia si colloca al terzo posto, seguendo Roma e Latina. Diversi fattori influenzano l’incremento dei debiti a Viterbo, tra cui l’aumento del costo della vita, l’incremento dei tassi dei mutui e soprattutto l’aumento delle spese per le bollette. In media, ogni famiglia viterbese ha dovuto affrontare una spesa aggiuntiva di 1.472 euro per beni e servizi rispetto al 2022. Nel frattempo, il tasso di interesse per un mutuo a vent’anni a tasso fisso si aggira intorno al 4%.
La Cisl (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori) sottolinea che il debito incide maggiormente sul reddito delle famiglie economicamente vulnerabili, in particolare su quelle a rischio di povertà ed esclusione sociale. Gli esperti della Cga di Mestre suggeriscono che l’incremento del debito potrebbe anche derivare dagli investimenti immobiliari degli anni passati, in gran parte effettuati da famiglie agiate. La ripresa economica tra il 2021 e il 2022 ha avvantaggiato maggiormente le province con redditi più elevati, ma questa situazione non si applica a Viterbo, dove il reddito pro-capite medio si attesta intorno ai 16.000 euro.
Secondo la Cisl, la soluzione per frenare l’ulteriore crescita del debito risiede nel lavoro, oltre a una maggiore enfasi sui servizi e sulle risorse destinate alle famiglie meno abbienti, alle persone vulnerabili e agli occupabili. Gli investimenti nelle politiche attive, secondo la Cisl, sono fondamentali per accompagnare coloro che possono lavorare da forme di assistenza verso un’occupazione stabile. La lotta al lavoro precario, al lavoro povero e alla mancanza di occupazioni stabili, insieme alle sfide che limitano le opportunità per donne e giovani, sono aspetti critici che minano la stabilità familiare. Pertanto, è necessario potenziare i centri per l’impiego sia attraverso un aumento del personale che tramite riorganizzazioni. La formazione e l’acquisizione di competenze giocano un ruolo cruciale in questa situazione. Secondo la Cisl, solo attraverso il lavoro è possibile rispondere alla crisi delle famiglie.
“Impegno Comune per Carbognano si è messo in contatto con l’associazione “Noi Migranti” per dare un aiuto concreto ai cittadini ucraini colpiti recentemente da un grave conflitto. Dopo aver verificato la sostenibilità
del progetto della onlus, abbiamo iniziato a lavorare per creare una cooperazione solidale volta ad aiutare concretamente le FAMIGLIE UCRAINE che scappano dalla GUERRA. Le gare di solidarietà scaldano il cuore e sono importanti per farci sentire vicini al popolo ucraino, ma ora bisogna anche contribuire con gesti concreti”.
“Una famiglia di Carbognano sta già ospitando una mamma con una bambina fuggite dai bombardamenti che hanno colpito la loro città. Anche altre due famiglie sono pronte ad aprire le porte della propria casa”.
“nella giornata della festa della donna, sarebbe un bel regalo per tutte quelle donne coraggiose che hanno dovuto lasciare la loro nazione per dare una vita migliore ai loro bambini”.
“Rivolgiamo un appello alla popolazione locale. A tal proposito pubblichiamo alcuni numeri di cellulare da contattare nel caso in cui ci sia la disponibilità all’accoglienza di queste persone :
Marco 3355947173
Barbara 3282856226
Rossano 3296195954
oppure possiamo essere contattati sui canali social di Impegno Comune per Carbognano (pagina facebook)”.
Lista Civica Impegno Comune
per Carbognano
cons Rossano Baldinelli +39 329 6195954
Cons Daniela Gemini
Cons Marco Caccia
BAGNOREGIO (Viterbo) – Il Comune di Bagnoregio restituisce alle famiglie 60mila euro. E’ il risultato del bando di aiuti per chi sta attraversando un momento di difficoltà per l’anno 2021. Un contributo variabile fino a 500 euro, assegnato a chi ha Isee inferiore ai 15mila euro annui e a tutte le persone che hanno subito contrazioni rilevanti dal punto di vista economico a causa della lunga crisi.
Sono 150 le famiglie che hanno fatto richiesta. L’obiettivo, raggiunto dagli uffici comunali, era di “rimborsare” gli aventi diritto prima di Natale. “Anche quest’anno siamo riusciti a regalare un Natale economicamente un pochino più sereno. Veniamo da anni particolarmente duri, che hanno cambiato molte cose. Questo non ha mosso di un millimetro la convinzione che nutriamo sulla visione di una comunità che va avanti senza lasciare indietro nessuno. L’augurio è che le strade intraprese dall’amministrazione, soprattutto sotto il profilo della ripresa di una crescita turistica di maggiore qualità, rendano possibile una crescente occupazione. Ringrazio gli uffici comunali che hanno gestito il tutto con grande rapidità e l’assessore ai Servizi Sociali Massimo Zeroli”. Le parole del sindaco Luca Profili.
“L’obiettivo di questa azione, che riusciamo a concretizzare da anni, è di portare un po’ di serenità nelle case dei bagnoresi in un periodo dell’anno che vogliamo possa essere di festa per tutti – così l’assessore Zeroli -. Questo contributo ci permette di dare una piccola ma significativa risposta là dove c’è maggiore difficoltà e quindi vale tantissimo, perché rappresenta un segnale di attenzione ma dà anche la misura di una comunità unita e solidale”.
Il sostegno alle famiglie in difficoltà è stata una delle azioni messe in campo dal Comune di Bagnoregio, già da diversi anni, che ha contribuito al riconoscimento del buon lavoro svolto nel campo del sociale con il prestigioso premio nazionale ‘La Formica d’Oro’.
ROMA – «Avanti e buon coraggio, senza mai tirarsi indietro!», era questo il motto di Sabina Santilli, la cui straordinaria determinazione guida ancora oggi l’attività della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus. E di coraggio ne è servito tanto, nell’ultimo anno, perché se gli effetti della pandemia hanno avuto ripercussioni importanti sulla vita di tutti, non bisogna dimenticare il caro prezzo che hanno pagato le persone con disabilità, in particolar modo le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, che utilizzano prevalentemente il tatto per comunicare. A causa del deficit comunicativo, infatti, per loro tutto ruota intorno al contatto di mani che si parlano, prerequisito fondamentale di relazione, ed il distanziamento sociale imposto per contenere la diffusione del virus ha rappresentato l’ennesimo, enorme, ostacolo da affrontare, rendendole una delle categorie più vulnerabili alle ricadute psicologiche e sociali.
Ma qual è stato il reale impatto delle restrizioni e del distanziamento sociale sulla vita di chi non vede e non sente? Secondo i risultati di una recente indagine dell’INAPP[1], l’Istituto Nazionale per l’analisi delle Politiche Pubbliche – condotta in collaborazione con la Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus, insieme ad altre Associazioni nazionali di pazienti con disabilità neurosensoriale non istituzionalizzata in Italia – 6 persone su 10 hanno provato un forte senso di isolamento, di solitudine e di abbandono e oltre 1 persona su 2 ha visto sospesi i propri programmi di riabilitazione. In particolare, la preoccupazione per il contagio e il ricovero in ospedale è stata avvertita maggiormente dalle persone con disabilità visiva (41,5%), rispetto a quelle con disabilità uditiva (37,1%), a causa della paura di non poter avere accanto la propria figura di accudimento-riferimento, cruciale per la propria autonomia. Anche la didattica a distanza ha rilevato tutti i suoi limiti ed è stata giudicata insufficiente per la propria disabilità da oltre 4 studenti su 10, inficiando inoltre drasticamente le occasioni di socialità rispetto a prima dell’emergenza.
Sebbene i dati confermino come nelle prime fasi della pandemia si sia completamente spenta la luce sui bisogni delle persone sordocieche e delle loro famiglie, una risposta concreta per la loro piena inclusione è arrivata lo scorso 19 maggio: una data storica perché, dopo 12 anni dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, l’Italia ha finalmente colmato il grave ritardo che l’aveva portata ad essere l’ultima in Europa a non aver riconosciuto la propria lingua dei segni nazionale. Inoltre, l’iter di conversione in legge del cosiddetto “Decreto sostegni”, al cui interno è prevista una norma che riconosce la LIS (Lingua dei Segni Italiana) e la LIST (Lingua dei Segni Italiana Tattile), riconosce ufficialmente anche la figura dell’interprete, un sostegno fondamentale per la vita di chi non vede e non sente.
“La pandemia ci ha messo davanti a una sfida molto difficile, ma nei nostri 5 Centri l’attività rivolta agli utenti in regime di residenzialità non si è mai fermata e abbiamo sempre garantito il nostro sostegno ai tanti genitori che, da soli, hanno dovuto farsi carico delle gravi disabilità dei figli in assenza delle attività offerte dai Centri Diurni o dai Servizi Territoriali – dichiara il Presidente Rossano Bartoli – Con grandi sforzi[2], siamo riusciti a rimodulare le attività e le modalità di intervento, con l’obiettivo prioritario di non far perdere i progressi e le abilità raggiunte dai tanti bambini e adulti sordociechi. Ma oggi, grazie ai vaccini e al completamento del nuovo Centro Nazionale, previsto entro la fine 2021, possiamo finalmente guardare al futuro di chi non vede e non sente con maggiore fiducia e speranza. Inoltre, con il contributo del 5×1000, un gesto semplice e gratuito, insieme potremo fare ulteriori, grandi, passi per condurre le persone sordocieche oltre il buio e il silenzio”.
“Dopo un anno molto duro imposto dall’emergenza sanitaria, quella del 19 maggio 2021 è una giornata che per tutti noi entrerà nella storia, perché con il riconoscimento ufficiale della LIS e della LIST, l’Italia colma il grave ritardo che l’aveva portata ad essere l’ultimo dei Paesi europei a non aver riconosciuto la propria lingua dei segni nazionale – sottolinea Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle persone sordocieche della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus – Finalmente, dopo tanti anni di attesa e di battaglie per i nostri diritti, l’Italia compie un altro passo importante nel percorso di attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e apre una nuova via d’uscita dall’isolamento, verso la piena inclusione delle Persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali”.
IL MODELLO RESIDENZIALE DELLA LEGA DEL FILO D’ORO
La dimensione domiciliare è considerata a buona ragione quella ideale per le persone con disabilità, coerente con il principio di autodeterminazione come diritto di decidere dove e con chi vivere. Ma in molti casi di disabilità grave, la vita tra le mura domestiche non è possibile. Per questo la Lega del Filo d’Oro, in linea con questi principi, sin dall’inizio realizza un modello di accoglienza a dimensione familiare e inclusiva.
Il modello della Lega del Filo d’Oro prevede, infatti, l’integrazione della dimensione familiare (piccoli nuclei appartamento da 4 persone) dentro un contesto più strutturato, che riesce a garantire quei servizi di maggior specializzazione che la complessità della disabilità richiede, a cominciare da quelli sanitari. Non si tratta solo di una diversa organizzazione degli spazi, ma di un preciso progetto che, partendo dalla dimensione educativo-riabilitativa, si estende “per la vita”. Un modello che nasce da una valutazione dei bisogni, dal confronto con le migliori esperienze internazionali, dal dialogo diretto e continuo con le persone sordocieche e con le famiglie.
IL NUOVO CENTRO NAZIONALE: IL FUTURO È ORA
“Il dopo di noi” è già presente: la pandemia ha messo le famiglie dinanzi ad una sfida ancor più complessa, mettendo chiaramente in luce l’urgenza di pensare oggi delle risposte concrete per i bisogni futuri delle persone con gravi disabilità. Per garantire da un lato la sicurezza e la possibilità di usufruire di un sistema di servizi articolato e complesso, dall’altro l’opportunità di realizzare la massima autonomia possibile in base alla situazione di ognuno, la Lega del Filo d’Oro ha così avviato la costruzione del nuovo Centro Nazionale di Osimo, una struttura all’avanguardia per l’educazione, l’assistenza e la riabilitazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali provenienti da tutta Italia. Il nuovo Centro disporrà anche di residenze che accoglieranno gli ospiti a tempo pieno, per garantire un “dopo di noi” più sereno a loro e alle famiglie. A lavori ultimati, il Centro Nazionale sarà composto da 9 edifici, 37 tra ambulatori medici e laboratori per l’attività occupazionale, 40 aule didattiche, foresterie per i familiari, 4 palestre per la fisioterapia e 2 piscine per l’idroterapia. Sarà inoltre un punto di riferimento per la formazione di personale altamente specializzato e verranno potenziati gli spazi per l’attività di ricerca scientifica in ambito riabilitativo e sociale.
Nel 2017 è stato inaugurato il primo lotto – oggi pienamente operativo – di cui fanno parte edifici strategici come il Centro Diagnostico, i Servizi Educativi-Riabilitativi e Sanitari e i Trattamenti Intensivi. Il secondo lotto in costruzione comprende le residenze per gli ospiti a tempo pieno e le foresterie per i familiari, le piscine e le palestre, l’edificio con la cucina, mensa e lavanderia e il museo e centro didattico. Il completamento del progetto consentirà di ridurre i tempi di attesa per le diagnosi e le cure riabilitative, garantendo un intervento precoce soprattutto ai bambini molto piccoli – offrendo loro le migliori possibilità di recupero – e di accogliere un numero maggiore di persone adulte sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, incrementando i posti per i ricoveri a tempo pieno e per la degenza diurna.
YARN BOMBING, L’ITALIA INVASA DAI COLORI DELLA SOLIDARIETÀ
Il 27 giugno un’esplosione di colori invaderà l’Italia da nord a sud: dopo un anno particolarmente buio per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, in occasione della Giornata Internazionale della Sordocecità, la Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus si fa promotrice dell’iniziativa internazionale Yarn Bombing, un variopinto “bombardamento di manufatti di filato” proposto dalla rete Deafblind International – di cui la Fondazione fa parte – per coinvolgere, in modo divertente e creativo, le persone sordocieche in un progetto artistico tattile su larga scala e sensibilizzare sulla sordocecità. Nei Centri e nelle Sedi della Lega del Filo d’Oro, grazie ai laboratori di filato, persone che non vedono e non sentono hanno realizzato riquadri colorati e pon pon, grazie al contributo delle loro famiglie e dei loro cari, di sostenitori, volontari e personale della Lega del Filo d’Oro. Nella giornata clou del 27 giugno, nelle 10 regioni in cui è presente la Fondazione, i manufatti realizzati a maglia o all’uncinetto andranno a rivestire strade, parchi e monumenti, in un grande patchwork intessuto di tutti i colori e i fili della solidarietà. L’invito a partecipare allo “Yarn Bombing” della Lega del Filo d’Oro è aperto a tutti: nella Giornata Internazionale delle persone sordocieche (27 giugno) basterà condividere sui propri canali social una foto di un manufatto di filato colorato, inserendo l’hashtag #perfiloepersegno. Con un gesto simbolico, si potrà sostenere la causa della Lega del Filo d’Oro, per un futuro migliore oltre il buio e il silenzio.
“Quale famiglia..verso quale futuro?” è il tema della tavola rotonda che si terrà venerdì 14 maggio, alle ore 18:30 in modalità online. L’evento è organizzato dalla “Federazione delle donne per la pace nel mondo” (WFWP-Italia) e dalla “Federazione internazionale per la pace nel mondo” (UPF-Italia).
Interverranno all’incontro Elisabetta Nistri, presidente WFWP-Italia; Donatella Bramanti, Docente di Sociologia della Famiglia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Luciano Sesta, Docente di Filosofia Morale e Bioetica presso l’Università di Palermo; Annalisa Ronchi, Family e Teen Coach specializzata nella Gestione e prevenzione dei conflitti; e Carlo Zonato, presidente UPF-Italia. Moderatrice Francesca Baldini, giornalista. Con questa iniziativa le due federazioni si propongono di celebrare la “Giornata Internazionale delle Famiglie” istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1994. Per Elisabetta Nistri “parlare di famiglia oggi significa fare una scelta coraggiosa, perché è un argomento che sembra essere passato di moda. Il nucleo familiare in Italia non ha quelle agevolazioni che meriterebbe, per incoraggiare i giovani a fare famiglia. E questa è una delle cause della più bassa natalità di sempre”. Ha poi affermato che “se le famiglie sono in difficoltà, la società non potrà che riflettere questa sofferenza e questa instabilità. Senza famiglie non c’è futuro e non c’è sviluppo economico. Ha quindi proposto “la necessità di sostenere in particolare le donne che portano il peso maggiore della gestione familiare. Sia per le ore dedicate alla cura della famiglia sia per l’impegno emotivo che questa comporta”. Ha concluso con l’auspicio che le donne “siano agevolate nell’ambiente di lavoro in tutte le varie fasi della vita legate alla maternità e alla cura dei famigliari. E che le mamme e i papà possano affrontare con gioia e serenità questo importante impegno sostenendoli con delle politiche familiari adeguate”.
La WFWP è stata fondata nel 1992. Si propone di promuovere la cultura della pace; l’integrazione culturale; il sostegno delle popolazioni in via di sviluppo; la tutela dei diritti umani, in particolare delle donne, e di favorire la piena realizzazione delle legittime aspirazioni dell’universo femminile.
“Nella visione di pace che l’UPF promuove, la famiglia rappresenta un cardine fondamentale” ha spiegato Carlo Zonato “e idealmente costituisce l’ambiente naturale per la crescita e la maturità di cuore e di carattere di ogni persona umana”. Ha quindi ricordato come “in famiglia si sperimenta, nel quotidiano, gli aspetti fondamentali dell’esperienza d’amore: quella filiale, quella fraterna, quella coniugale e quella di genitore”. “In questo senso” ha proseguito “è una ‘palestra’ naturale insostituibile per la formazione di ognuno di noi e ci predispone a vivere nella comunità via via più ampia. “Credo” ha concluso “ sia essenziale recuperare questa consapevolezza, che è la base per un futuro di pace e di armonia sociale più concrete, ma anche di gioia e di felicità più appaganti”.
Fondata nel 2005, l’UPF è un network globale di persone, ambasciatori di pace e organizzazioni che si propone di contribuire al progresso della pace e della sicurezza; del dialogo e della cooperazione interreligiosa; dell’educazione e della famiglia, promuovendo i principi d’interdipendenza, prosperità condivisa e valori comuni. Pubblica il periodico quadrimestrale “Voci di Pace”.
La “Federazione delle donne per la pace nel mondo” e la “Federazione internazionale per la pace nel mondo” sono due ONG con status consultivo generale presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) e sono state entrambe fondate dai coniugi Moon.
Link per iscrizione https://bit.ly/3eW2pbs.
Troncarelli: “Nessuno dev’essere lasciato solo”. L’assessore regionale delinea priorità e progetti alla luce dell’emergenza Covid-19. Il Lazio è una delle regioni con più lavoratori domestici in Italia. Nel 2019 i lavoratori regolari del settore erano 123.520, dato in costante calo dal 2012 (-20,7%). Seconda regione dopo la Lombardia per numero di colf, quinta per numero di badanti, annovera 14,9 collaboratrici familiari ogni mille abitanti, oltre il doppio rispetto alla media nazionale. I dati INPS rivelano una netta preminenza delle colf sulle badanti (71,2% contro 28,8%), fenomeno abbastanza anomalo nel panorama nazionale.
Nella provincia di Roma si concentra il 92,3% delle colf (sono 81mila, prima città in Italia) e l’84,3% delle badanti (30mila, seconda città dopo Milano). Il 41,6% dei domestici proviene dall’Est Europa; prevalgono abbondantemente le donne (85,2%). Sono alcuni dei principali dati che fotografano il settore, raccolti ed elaborati nel Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio nazionale DOMINA, con la collaborazione della Fondazione Leone Moressa di Mestre. Spesa delle famiglie e impatto economico. Complessivamente, nel 2019, le famiglie della Regione hanno speso oltre un miliardo di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici. Il valore aggiunto del settore si aggira attorno ai 2,7 miliardi di euro. Alessandra Troncarelli, assessore regionale alle politiche sociali e al welfare, fotografa la situazione, alla luce dell’emergenza sanitaria e sociale in corso, e indica priorità e progetti di sostegno alle fasce più deboli della popolazione. Le risorse regionali previste per il 2021 ammontano a 130 milioni di euro. “Abbiamo cercato e cercheremo ancora di dare tutto il sostegno possibile ai cittadini, perché nessuno deve essere lasciato solo e per ripartire dobbiamo sostenere soprattutto le persone più fragili ed esposte”. Troncarelli elenca gli impegni prioritari del suo assessorato: “interventi per la disabilità gravissima, promozione del ruolo del caregiver familiare, azioni a sostegno dei servizi per l’infanzia”. Nel 2020 la Regione ha varato un provvedimento che consente ai Comuni del Lazio di sbloccare complessivamente 39 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza sociale. “Siamo intervenuti con un contributo complessivo di 14 milioni di euro per scongiurare la chiusura dei servizi socio-educativi – aggiunge l’assessore – e recentemente è stato pubblicato l’avviso per l’abbattimento delle rette degli asili nido, per un importo complessivo di sei milioni di euro”. “Apprezziamo gli stanziamenti straordinari e i progetti messi in campo dalla Regione Lazio per sostenere le famiglie con bambini o con anziani bisognosi di assistenza”, commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale di DOMINA, “e speriamo che questi provvedimenti consentano di invertire la tendenza alla riduzione del numero dei lavoratori domestici in regione, ormai costante dal 2012”.
Redazione DOMINA
VITERBO – Deliveroo in aiuto delle famiglie più in difficoltà. La piattaforma leader dell’online food delivery ha infatti deciso di supportare la Croce Rossa Italiana per il sostegno alimentarealle fasce della popolazione più colpite dalleconseguenze economiche della pandemia da Covid-19. Per farlo, oltre a sostenere direttamente Croce Rossa Italiana, Deliveroo lancia sull’App una campagna di raccolta fondiper sostenere la CRI nell’impegno a fronteggiare una delle principali conseguenze sociali della pandemia. Da oggi infatti è possibile donare attraverso dei “ristoranti virtuali”visibili sulla piattaforma, nelle principali città italiane raggiunte dal servizio. Su Deliveroo infatti sarà visibile l’iniziativa “Deliveroo per Croce Rossa Italiana” dove sarà possibile scegliere tra diverse opzioni di donazione e cliccare sulla somma prescelta, proprio come ogni normale ordine su Deliveroo. Attraverso la campagna -attiva da oggi 10 dicembrefino al 31 gennaio 2021 -sarà distribuito cibo gratuito alle famiglie più in difficoltà in collaborazione con Croce Rossa Italiana.
“Siamo orgogliosi di sostenere Croce Rossa Italiana direttamente e grazie all’aiuto degli utenti della nostra piattaforma” ha detto Matteo Sarzana, General Manager Deliveroo Italia che ha aggiunto: “La pandemia in atto ha dimostrato quanto il nostro servizio sia essenziale per i cittadini e per tutto il settore della ristorazione, messo a dura prova dalle restrizioni. Vogliamo però che la piattaforma diventi anche un luogo dove tutti possano fare la propria parte per aiutare chi oggi è più in difficoltà. Un luogo chepermetta, specie nel periodo che ci avvicina al Natale, non solo di ricevere qualcosa di buono, ma anche di dare e donare a chi ne ha più bisogno”.
Le città dove è possibile donareI “ristoranti virtuali” saranno attivi nelle seguenti città: Milano, Roma, Cagliari, Firenze, Bergamo, Bologna, Monza, Busto Arsizio, Bolzano, Pavia, Brescia, Verona, Novara, Modena, Torino, Vicenza, Genova, Trento, Parma, Mestre, Como, Alessandria, Ferrara, Napoli, Perugia, Sassari, Arezzo, Varese, Piacenza, Pisa, Pescara, Padova, Lecce, Udine, Gallarate, Livorno, Seregno, Cosenza, Prato, Pistoia, Savona, Oristano, Caserta, Bari, Carpi, Terni, Viareggio, Trieste, Latina, Lodi, Brindisi, Lecco, Viterbo, Nuoro, La Spezia, Salerno, Siracusa, Frosinone, Ravenna, Desenzano del Garda, Lucca, Sassuolo, San Benedetto del Tronto, Sanremo, Forlì, Foggia, Reggio Calabria e Montecatini Terme.
VITERBO – Una mano tesa alle famiglie per aiutarle a conciliare casa e lavoro. È l’obiettivo del “Progetto Raffael”, finanziato dall’Unione europea, nell’ambito del programma per l’Occupazione e l’Innovazione sociale 2014-2020 alla Provincia di Viterbo, del quale la cooperativa Gli Aquiloni si è aggiudicata la linea di attività “Family line” completamente dedicata alle famiglie.
Il progetto è pensato per i genitori con un lavoro full time, che avrebbero bisogno di un aiuto con i loro bambini e ragazzi. Prevede tre servizi diversi, tutti gratuiti e nel rispetto delle normative anti-Covid, per venire incontro a chi, causa ritmi frenetici, si divide a fatica tra lavoro e famiglia. I servizi sono rivolti ai genitori della Tuscia, con figli dai 6 ai 14 anni. In particolare, sono coperte prioritariamente Viterbo, Bassano in Teverina, Soriano nel Cimino, Bomarzo, Canepina, Celleno, Orte, Vitorchiano, Vetralla, Bagnoregio e Capranica. Richieste provenienti da altri paesi e città del Viterbese verranno prese in carico a seconda della disponibilità di mezzi e operatori.
La Raffael family line è il minibus (e non solo) targato Aquiloni: due pulmini con autista ed educatore per accompagnare/andare a prendere i bambini a scuola o a qualunque loro altra attività di gioco o sport. Dopo ogni spostamento i bus vengono igienizzati. Il servizio partirà tra pochi giorni, non appena sarà disponibile l’iscrizione sul sito della cooperativa Gli aquiloni, alla sezione Progetti (link: http://www.cooperativagliaquiloni.it/iscrizione-raffael-family-line/).
Se, invece, il problema è aiutare i bambini e ragazzi a studiare, niente paura: arriva lo Spazio compiti. Un luogo virtuale e flessibile nato non solo per dare una mano agli studenti con i loro impegni scolastici, ma anche per supportare i genitori nella didattica a distanza. Sarà attivo dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 18, con un assistente per ogni ragazzo. Terminata l’emergenza sanitaria, lo Spazio compiti passerà da virtuale a reale, con incontri in presenza nelle sedi del progetto, che si trovano a Viterbo, Capranica e Soriano nel Cimino. Anche in tal caso, tutte le istruzioni per iscriversi sono sul sito della cooperativa, sezione Progetti (link: http://www.cooperativagliaquiloni.it/iscrizione-spazio-compiti/).
Raffael è anche organizzazione del tempo libero. Da dicembre 2020 partiranno i Servizi ponte, per i periodi di vacanza e chiusura della scuola, come quello natalizio. Musica, sport e creatività, insieme al supporto scolastico, costituiranno la base di queste giornate insieme ai ragazzi, dalle 8,30 alle 16,30. Le attività sono in presenza, con gli educatori, ma potrebbero essere riconvertite in forma virtuale, laddove richiesto dalle normative al passo con l’emergenza sanitaria. Gli interessati possono compilare un form sul sito degli Aquiloni, sezione Progetti/Servizi ponte: saranno ricontattati.
Per lo Spazio compiti e la Raffael family line, invece, è attiva una linea telefonica per info e prenotazioni al numero 345.6562301 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18), email raffael@cooperativagliaquiloni.it.
ROMA – L’apertura dell’anno scolastico 2020/2021 ha bisogno di certezze di fronte alla doppia esigenza di rimettere al centro il tema della formazione e della socialità dei ragazzi e per rispondere alle esigenze avanzate dalle famiglie.
In questi mesi e settimane abbiamo svolto un importante lavoro per aprire l’anno scolastico in sicurezza, sia lavorando in sede locale con l’Ufficio scolastico regionale, con Upi, Anci e con i Sindaci e i dirigenti scolastici e l’Area metropolitana, (adottando come Regione Lazio scelte importanti su sanità e trasporti in favore delle scuole), sia in sede di Conferenza Stato-Regioni definendo opportune linee guida sulla riapertura.
Va dato atto a tutte le Istituzioni, da quelle scolastiche, ai Comuni, alle Province e all’Area Metropolitana, del grande lavoro fatto per la ricerca degli spazi che dovrà continuare in queste ore per garantire la formazione in presenza e ridurre al minimo la didattica a distanza anche per le superiori.
Per queste ragioni riteniamo che il 14 settembre debba essere il giorno del suono della campanella. Ora c’è bisogno che il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio scolastico regionale provvedano in ogni modo a garantire l’assegnazione dei supplenti alle scuole in concomitanza con la riapertura. Così come rivolgiamo la richiesta di accelerare la consegna di arredi e banchi scolastici.
Resta ferma l’autonomia dei sindaci e delle singole amministrazioni comunali in base ai propri compiti e funzioni così come resta fermo che le singole istituzioni scolastiche possono valutare in sede locale, a fronte di problematiche emergenti o non risolte, deroghe o decisioni più opportune in merito alla data di inizio dell’anno scolastico.
La Regione Lazio, come fatto in questo periodo, continuerà a seguire e a partecipare agli incontri per accompagnare e definire soluzioni nell’ambito delle proprie competenze sul tema del riavvio dell’anno scolastico e inoltre sta valutando la possibilità di dare un sostegno sul tema delle sanificazioni attraverso un contributo ai comuni.
Troncarelli: “centri estivi e attività educative, voucher per aiutare le famiglie a ripartire”
“Da oggi abbiamo a disposizione 17 milioni di euro per 37mila famiglie del Lazio. In Regione abbiamo pubblicato l’Avviso del Piano per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia che prevede l’assegnazione di voucher per la frequenza ai centri estivi, e alle attività educative e individuali per i figli di età compresa tra 0 e 19 anni. Con questo bando entriamo nel vivo della ripartenza, dando la possibilità ai nuclei familiari di avere un sostegno immediato per bambini e adolescenti nella fase di recupero della dimensione educativa, sociale e aggregativa interrotta con il lockdown obbligato dall’emergenza Covid-19, attraverso l’attivazione di un sistema diffuso di offerta di servizi educativi in loro favore. L’investimento consentirà ai genitori di abbattere i costi e aiuterà la ripresa. Tra le tante attività i più giovani potranno accedere ai centri estivi, fare attività educative organizzate in parchi pubblici, riserve o parchi naturali, parchi archeologici, e in alternativa il voucher può essere speso anche per servizi di baby-sitting e baby sitting di condominio. Procediamo con decisione, non lasciamo indietro nessuno”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
L’avviso è pubblicato al seguente indirizzo https://www.regione.lazio.it/pianofamiglia/ ed è rivolto alle famiglie con figli da 0 e 19 anni. La domanda dovrà essere presentata, pena l’esclusione, entro e non oltre le ore 18.00 dell’8 luglio 2020, esclusivamente per via telematica tramite il link indicato.
I voucher hanno un valore fisso in relazione all’età dei figli e saranno erogati fino ad esaurimento delle risorse: per la fascia 0-3 anni, il contributo è di 800 euro; per la fascia 4-5 è di 500 euro; per la fascia 6-11 è di 400 euro; per i ragazzi dai 12 ai 14 anni è di 300 euro; per gli adolescenti tra i 15 e i 19 anni il sussidio ammonta a 200 euro. Per bambini e adolescenti con disabilità sono previsti 700 euro in più rispetto al voucher spettante per la specifica fascia di età.
“Con il Piano per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia abbiamo voluto dare un aiuto concreto e tempestivo alle famiglie. In questa fase difficile in tanti si sono trovati in forzate situazioni di disagio e, spesso, a pagare le conseguenze più drastiche sono stati i più giovani che si sono visti privati di quel tempo e di quei luoghi importanti per lo sviluppo psicofisico. Le famiglia hanno fatto un lavoro eccezionale, ma le Istituzioni non le hanno abbandonate. La Regione Lazio è al fianco dei genitori e dei loro figli e con il presidente Zingaretti abbiamo voluto dare un input importante, perché la crisi economica e sociale dovuta alla pandemia possa essere superata insieme, senza lasciare nessuno solo”, dichiara l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli.
Tra le diverse attività previste dall’avviso: centri estivi; servizi per la prima infanzia; agricoltura sociale; attività educative in sharing; pet terapy; ippoterapia; attività ludico ricreative e similari; attività individuali; attività culturali; attività educative organizzate in contesti formali e informali da realizzarsi in parchi pubblici, riserve o parchi naturali, parchi archeologici, parchi divertimenti, centri/impianti sportivi all’aperto, parrocchie, fattorie didattiche, aree verdi annesse a scuole e altri contesti o attività che consentano comunque la pedagogia ambientale e la socializzazione. In alternativa, il voucher può essere speso, a seconda dell’età dei figli, per servizi di baby-sitting e baby sitting di condominio.
Al momento della presentazione della domanda non è necessario indicare l’attività o il servizio per cui sarà impiegato il voucher, fermo restando che il beneficiario si impegna, con la sottoscrizione, a rispettare quanto previsto dall’avviso. È possibile presentare una sola domanda per ciascun figlio a carico avente un’età compresa tra 0 e 19 anni. In caso di più figli si suggerisce di presentare una sola domanda; tuttavia, è possibile presentarne una seconda (e così via) purché riferita ad altro/a figlio/a.
Priorità di accesso è riconosciuta in base alle condizioni lavorative dei genitori o del genitore unico nel caso di nuclei monogenitoriali, alla situazione economica e ai carichi familiari complessivi del nucleo.
Per l’assistenza tecnico-informatica relativa a problematiche nella compilazione delle domande è attivo il Numero Unico Regionale 06/99500 dalle 8:00 alle 19:00 dal lunedì al venerdì oppure è possibile inviare una e-mail al seguente indirizzo: asstecfamiglie@regione.lazio.it
MILANO – Sono tanti i laziali messi in difficoltà economica dall’obbligo di quarantena tanto che, come certifica un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat ad aprile 2020, se in totale le famiglie del Lazio che hanno visto calare le entrate sono oltre 970.000, il 9,6% delle famiglie dei rispondenti, pari a circa 178.000 nuclei familiari, ha visto calare il proprio reddito mensile di oltre il 50%.
Se si guarda a chi ha ammesso di aver perso il 100% delle proprie entrate, la percentuale è, in regione, del 7%, equivalente a circa 129.000 famiglie, e, continuando ad analizzare i dati nel dettaglio, circa un rispondente su cinque, pari quindi al 19,1% dei nuclei familiari laziali, ha dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica.
Come i residenti nel Lazio stanno affrontando la situazione
Se a livello nazionale il 53% dei nuclei familiari sta adottando dei comportamenti ad hoc per far fronte alla situazione, la percentuale sale al 55% se si guarda alle famiglie del Lazio. Nello specifico, il 27,8% dei rispondenti laziali ha dichiarato di aver fatto ricorso ai propri risparmi, mentre il 18,3% ha cercato di ridurre le spese legate al cibo.
Gli aiuti previsti dal Governo: i più richiesti e quelli più utili
Se si analizzano le risposte di coloro che hanno dichiarato di aver fatto ricorso ad una o più misure introdotte dai decreti del Governo emerge che tra gli intervistati laziali la percentuale è pari al 14,8%. Guardando ai soli interventi per i quali i cittadini hanno potuto scegliere se aderire o meno, quello più utilizzato dalle famiglie della regione è stato il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva (47,1% dei rispondenti laziali che hanno fatto uso di aiuti governativi), seguito dalla possibilità di sospendere il mutuo prima casa (11,8% vs un valore nazionale pari al 9,8%) e quella di rimandare il pagamento del premio RC auto e delle multe.
La ricerca ha infine voluto indagare quali fossero, tra i principali interventi introdotti dal Governo per fronteggiare l’emergenza, quelli ritenuti più utili; alla domanda “indichi i tre interventi che ritiene più utili”, il 52,2% degli intervistati laziali ha risposto il divieto di licenziamenti e l’ampliamento della cassa integrazione, seguito dal bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva (48,7%) e dalla sospensione del mutuo prima casa (40%).
Le conseguenze economiche del Covid-19 sulle famiglie laziali:
Hanno visto calare il reddito di oltre il 50% | 9,6% |
Hanno perso il 100% del reddito | 7% |
Comportamenti messi in atto dalle famiglie laziali per fronteggiare la situazione:
Hanno fatto ricorso ai propri risparmi | 27,8% |
Hanno cercato di ridurre le spese legate al cibo | 18,3% |
Hanno fatto ricorso agli aiuti previsti dai decreti del Governo | 14,8% |
Hanno cancellato l’abbonamento ad alcuni servizi legati all’intrattenimento (Sky, Netflix, Spotify, ecc) | 10,4% |
Hanno cercato o stanno cercando di surrogare o rinegoziare il mutuo | 3,5% |
Hanno fatto ricorso ad un prestito | 2,6% |
Hanno cambiato o stanno cercando di cambiare fornitore di energia | 1,7% |
Hanno cambiato o stanno cercando di cambiare fornitore di telefonia fissa e/o mobile | 2,6% |
Famiglie laziali che hanno fatto ricorso agli aiuti del Governo:
Bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva | 47,1% |
Possibilità di sospendere il mutuo prima casa | 11,8% |
Prolungamento della validità della polizza Rc auto o moto in scadenza per un mese/proroga delle revisioni – Proroga pagamento multe | 11,8% |
Congedo parentale/Bonus baby sitter | 5,9% |
CIVITA CASTELLANA (Viterbo) – Una proposta diocesana dell’Ufficio della Pastorale Familiare, per un confronto e ascolto, in questa particolare situazione di vita. Un ritaglio di tempo ricco di rumore e di silenzio, scandito dalla volontà di uscire, incontrare, parlare, uno sguardo interiore che si proietta oltre la nostra immaginazione, per tornare alla realtà, alla concretezza dell’ordinario quotidiano, nel dare il proprio contributo di educazione e correttezza, di responsabilità, di etica e comportamenti ricchi di umanità, semplicità e soprattutto di verità. Un messaggio che invita tutti noi a guardare verso il futuro con positività. Dopo sei settimane di chiese chiuse alle celebrazioni comunitarie abbiamo ancor di più fatto esperienza di una verità conosciuta ma poco sperimentata:le nostre famiglie sono chiese domestiche, piccole chiese,sono cellule complete di un corpo più grande che è il Corpo di Cristo…Come hai vissuto questa Quaresima – Pasqua? Cosa hai potuto fare, pensare e organizzare per vivere la tua missione di essere chiesa famiglia? Preghiere? Celebrazioni? Momenti di ascolto? Riflessioni? Momenti di fraternità? Di musica? Diccelo con un video, una foto, un’immagine, una canzone o una frase…
FATTI UN VIDEO E INVIALO AL WATSAPP 335/6586017
entro domenica 26 aprile e… SABATO 2 MAGGIO ALLE ORE 21.00 SUI SOCIAL
FORZA TI ASPETTIAMO!
SAN LORENZO NUOVO ( Viterbo) – Questa mattina, sabato 11 aprile 2020, è stata completata la consegna dei buoni spesa alle famiglie in difficoltà relativi al contributo concesso con Ordinanza del Dipartimento della Protezione Civile nr 658 dello scorso 29 marzo.
In questa ulteriore fase sono state soddisfatte le richieste di 35 famiglie per un contributo complessivo di 5.500 Euro. A queste 35 famiglie ne vanno aggiunte altre 53 alle quali, martedì e mercoledì scorsi, ad evasione della prima fase del bando erano stati consegnati buoni spesa per 10.800 euro. Da martedì 14, inoltre, si procederà alla consegna dei buoni spesa emessi per la distribuzione dei contributi relativi alla Deliberazione della Giunta Regionale nr. 138 del 31.3.2020.
”Abbiamo completato le operazioni a tempo di record, dice il Sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Bambini; mercoledì 8 aprile, ad appena una settimana dalla pubblicazione del provvedimento governativo già avevamo distribuito i buoni alle 53 famiglie maggiormente bisognose; oggi ad altre 35, in modo che tutti possono, nei limiti che la situazione contingente impone, trascorrere una Santa Pasqua più serena possibile. A tal proposito desidero ringraziare il mio vice Sindaco Fabrizio Ricci che ha coordinato e supervisionato tutta la procedura; il dirigente del Settore Amministrativo, Angelo Lardani, e tutti i suoi collaboratori per l’impegno incondizionato e l’inesauribile disponibilità , la Responsabile del Servizio Finanziario, Dott.ssa Magalotti, per la preziosa consulenza e tutti gli esercenti locali che senza tanti problemi hanno aderito all’unanimità all’iniziativa. Dopo Pasqua inizieremo la distribuzione dei buoni spesa assegnati dalla Regione Lazio; si tratta di ulteriori 8.300 euro che andranno alle famiglie in difficoltà”.
CORI ( Latina) – Con deliberazione della Giunta Municipale n. 45 del 03/04/2020 l’Amministrazione comunale di Cori ha approvato l’intervento di sostegno all’accesso online alle attività didattiche a distanza in favore delle famiglie in difficoltà di Cori e Giulianello a causa dell’attuale stato di emergenza epidemiologica da Covid19. Ad esse sarà garantita la connessione alla linea fissa internet fino alla fine dell’anno scolastico, anche se dovesse essere posticipata, per consentire ai propri figli-studenti delle scuole di I° e II° grado e dell’Università di poter seguire le lezioni per via telematica, garantendo e tutelando il loro diritto allo studio.
I requisiti necessari per la richiesta del servizio internet – linea fissa sono:
– la residenza o il domicilio nel Comune di Cori capoluogo e frazione di Giulianello;
– il possesso di un titolo di soggiorno in corso di validità, in caso di cittadini stranieri non appartenenti all’UE;
– la mancanza di linea fissa per la connessione ai servizi internet alla data del 01/04/2020;
– avere figli-studenti di ogni ordine e grado;
– trovarsi in una situazione di bisogno causata dall’applicazione delle norme relative al contenimento della epidemia da Covid-19;
– non essere beneficiari di altre forme di sostegno al reddito e alla povertà erogati da enti pubblici, salvo eccezioni autorizzate dai Servizi Sociali, previa indagine.
Le domande dovranno essere recapitate ai Servizi Sociali a partire da lunedì 6 aprile. Il modulo, reperibile e scaricabile dall’Albo Pretorio del Comune di Cori, debitamente compilato e firmato in ogni sua parte, unitamente all’autocertificazione attestante lo stato di bisogno, dovrà essere inviato tramite e-mail agli indirizzi: servizisocialicomunedicori@pec.it – servizisociali@comune.cori.lt.it Per maggiori informazioni si potrà scrivere o telefonare ai Servizi Sociali ai seguenti contatti: servizisociali@comune.cori.lt.it – 06/96617216.
“Credo sia doveroso garantire una connettività efficiente a tutti – spiega il Sindaco Mauro De Lillis – Le lezioni e gli esami saranno in modalità telematica fino a fine emergenza. È opportuno che tutti gli alunni di Cori e Giulianello abbiamo una linea internet fissa. Tutte quelle famiglie che si trovano in difficoltà troveranno il sostegno del Comune, perché il diritto allo studio deve continuare ad essere uguale per tutti”.