I Francescani ai Pomeriggi touring

VITERBO- I “Mendicanti” dei Pomeriggi Touring sono stavolta i Francescani, quelli che a Viterbo se ne stanno da secoli rintanati nel convento sul colle di Sonsa (com’era chiamato nel medioevo) a margine di piazza della Rocca, dove iniziò ad animarsi con i Longobardi uno dei primi nuclei abitativi della città.
Ce ne parleranno a quattro mani nella consueta sede della Fondazione Carivit di Viterbo (via Cavour 67) venerdì prossimo 11 aprile alle ore 16,30, Filippo Sedda, direttore della Biblioteca della Federazione delle Clarisse Urbaniste e Francesco Nocco docente universitario, entrambi impegnati nel Centro Studi Santa Rosa di Viterbo. L’incontro che fa parte del ciclo dei Pomeriggi Touring 2025 promosso dal Club di Territorio di Viterbo del Tci, è stato anticipato all’11 aprile per non interferire con la Settimana Santa.
La chiesa di San Francesco adiacente al convento fu una delle prime ad essere ricostruita dopo i bombardamenti del 1944 che la danneggiarono gravemente e si presenta oggi nelle sue forme gotiche originarie con il pulpito esterno da dove nel 1426 predicò san Bernardino da Siena. Al suo interno si custodiscono i mausolei dei pontefici Clemente IV e Adriano V. Il primo è legato alla storia della città per l’episodio del conclave più lungo della storia della Chiesa dal 1268 al 1271. Adriano V è noto invece per essere stato destinato da Dante nel girone degli avari del Purgatorio. .
L’altare del transetto sinistro ha custodito per molti anni la tavola della Pietà di Sebastiano del Piombo (con disegni preparatori di Michelangelo), oggi nel museo dei Portici di Viterbo. .La chiesa, secondo la tradizione, accoglierebbe la tomba dell’arcivescovo Ruggieri che però non è stata mai ritrovata.
I “Pomeriggi” si concluderanno a maggio con una conferenza sugli Agostiniani. “Il filo rosso” che ha animato gli incontri di quest’anno – ha ricordato Vincenzo Ceniti animatore dell’iniziativa – ci ha permesso di riscontrare attraverso le vicende di alcuni ordini religiosi,insediatisi nella città di Viterbo particolari spesso inediti”.
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