Francesco Cozza Caposavi all’Università Tor Vergata per descrivere il modello “Vesconte”

ROMA – L’Università di Tor Vergata di Roma, ha scelto Francesco Cozza Caposavi come docente nell’ambito del Master di Economia e Management del Turismo, puntando sul modello VesConte come caso studio esemplare di successo imprenditoriale e cooperazione culturale.

Il VesConte di Bolsena, sito all’interno di Palazzo Cozza Caposavi, è stato da anni trasformato in un centro di turismo esperienziale e culturale, e verrà analizzato dai partecipanti del master come modello di gestione innovativa di una dimora storica. L’approccio imprenditoriale di Francesco sarà oggetto di studio per dimostrare l’importanza di coniugare turismo sostenibile, valorizzazione del patrimonio e promozione artistica. Il modello VesConte, è stato riconosciuto come un esempio virtuoso di come l’imprenditorialità possa contribuire al rilancio non solo turistico, ma anche culturale di un territorio. Questo progetto ha dimostrato come una residenza storica possa diventare non solo una destinazione turistica, ma anche un polo culturale di riferimento, che ad oggi rappresenta oltre ad una delle strutture ricettive più documentate nelle riviste del settore (Forbes , CondèNast Traveller ed altri lo hanno più volte premiato e celebrato), uno dei contenitori culturali più importanti di tutta la provincia.

Durante il master, gli studenti esamineranno l’evoluzione del VesConte, da dimora storica a modello di albergo diffuso, che al suo interno ospita un percorso visitabile al pubblico (la più grande
collezione d’arte privata aperta al pubblico della Tuscia), un’enoteca e un ristorante. Il suo ruolo centrale nella promozione di eventi culturali, festival letterari e artistici. Sarà inoltre esplorato come il progetto abbia attratto figure di spicco internazionali, mostrando l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per la valorizzazione dei beni culturali.

L’inclusione di quello che già Forbes aveva battezzato come il “modello VesConte” nel programma del master testimonia la rilevanza di questa iniziativa non solo per il settore turistico, ma anche per quello culturale ed economico. Il master offrirà agli studenti un’opportunità unica per comprendere come un progetto di questo tipo possa contribuire al rilancio economico e culturale di un territorio, rendendo il VesConte un caso di studio significativo per il futuro della gestione del turismo in Italia e nel mondo.

Francesco Cozza Caposavi ha dichiarato “portare un modello di cultura e ospitalità come il Vesconte, nel segno della cooperazione con il territorio, in uno degli atenei nel top 15% al mondo, è un motivo di orgoglio non solo per me, ma per tutta la Tuscia”.

 




Francesco Cozza Caposavi: “Dispiaciuto del comportamento del sen. Fusco e della Lega Viterbese”

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Quante volte può capitare, nei brevi mandati della seconda repubblica, che un ministro del Turismo visiti un territorio? Certamente poche, ma quanto basterebbe ad intavolare dei discorsi e dei programmi costruttivi per gli operatori turistici della Tuscia. Il sen. Fusco in questi anni ha avuto un potere enorme in questo senso, portando nel viterbese ben due ministri del turismo entrambi del suo partito. Di questo gli siamo grati, se non fosse che come qualcuno disse “grandi poteri comportano grandi responsabilità”.

Due anni or sono, in agro di Montalto di Castro, partecipai alla visita dell’allora ministro Gian Marco Centinaio, persona disponibile e cordiale. Ebbi l’occasione di intavolare con lo stesso alcuni discorsi vergenti proposte e petizioni avanzate da me e da altri operatori del turismo, dell’allevamento e dell’agricoltura (all’epoca i tre ministeri erano accorpati). Il ministro si mostrò disponibile, e propose la creazione di un tavolo di lavoro a Roma con i suoi collaboratori, lasciandoci tutti i riferimenti del suo ufficio.

Nessuno di noi ebbe più alcun riscontro, e le mie sollecitazioni rimasero vane sino alla data delle dimissioni dei ministri leghisti, quando il vice premier Salvini decise di passare all’opposizione del governo Conte 2.

Quale migliore occasione dunque, per un senatore del territorio, per riconvocare gli operatori che nello scorso incontro istituzionale avevano avuto l’opportunità di avere un colloquio privato con il ministro Centinaio? Certamente la visita del ministro Garavaglia sarebbe stata l’occasione perfetta per riprendere quanto lasciato in sospeso, se non fosse che è oramai lapalissiano come queste visite abbiano finalità più politiche (ai fini delle prossime elezioni) che di supporto al territorio. Non è sufficiente mostrargli un’attività termale o un borgo, e ben vengano gli scopi mirati alla vittoria delle elezioni dei propri partiti, ma il dovere di un Senatore della Tuscia dovrebbe portarlo a pensare i percorsi iniziati si portano a termine ed essere un ponte tra il territorio e le istituzioni. Ogni anno le eccellenze della nostra provincia vengono premiate dalle classifiche mondiali d’oltreoceano, e siamo invisibili per i nostri senatori e ministri ci passano affianco senza accorgersi dell’immane sforzo che compiamo. Il turismo della Tuscia siamo noi, operatori turistici, ed è deludente accogliere il nostro Ministro esclusivamente con un folto gruppo di amici e candidati del proprio partito. L’apertura fatta nello scorso incontro ci aveva fatto ben sperare, in un modus operandi della politica locale più dinamico, attento, nuovo, ma quell’apertura è rimasta fine a sé stessa.

Nulla ci è dovuto sia chiaro, e fa bene il sen. Fusco a perorare i suoi interessi in vista delle prossime elezioni, ma il momento che abbiamo vissuto (il peggiore della storia per tutti i settori) necessita di maggiori attenzioni e sensibilità nei confronti di una base che, anche in vista della riduzione del numero dei parlamentari, si ritroverà sempre più lontana dalle istituzioni.