Sanità, Giuliano (UGL): “Nella lotta ai gettonisti fino ad ora buone intenzioni non sostenute dai fatti. Fenomeno inaccettabile che affonda SSN”

ROMA – “In una recente intervista il Ministro della Salute Orazio Schillaci è tornato ad affrontare il delicato tema dei gettonisti. Le buone intenzioni per cercare di debellare una grande piaga del SSN, con il ricorso a turnisti super pagati per far fronte alle carenze del personale, non hanno per ora prodotto quel cambio di passo che abbiamo da tempo richiesto. Alcune Regioni si sono mosse per porre fine all’utilizzo di medici ed infermieri a chiamata ma la situazione resta critica. Per assicurare la continuità assistenziale troppe strutture si trovano ancora costrette a ricorrere ai gettonisti senza che il numero di questi ultimi diminuisca. Come accade in alcuni comuni del Piemonte dove medici a chiamata sono utilizzati sui mezzi del 118 e remunerati con 120 euro l’ora contro i 22,40 euro riconosciuti ai medici dell’emergenza-urgenza dipendenti del SSN. Considerando un turno di lavoro di 12 ore siamo a 290 euro di costo contro 1.440. Una disparità enorme che fa ben capire perché tanti professionisti abbiano abbandonato la sanità pubblica attratti da enormi guadagni. Appare paradossale ed assurdo che cospicue risorse si trovino sempre per i gettonisti e non per adeguare gli emolumenti dei dipendenti. E questo è il punto fondamentale. Senza un’autentica rivoluzione che parta da un aumento reale degli stipendi, con soluzioni tampone che rischiano solo di umiliare gli operatori, la carenza di personale si cronicizzerà fino a far affondare definitivamente il SSN” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.




Sanità Giuliano (UGL): “3,7 miliardi spesi per i viaggi della speranza dal sud al nord per le cure. È mortificante”

ROMA – “Non riuscire a garantire cure adeguate nei propri territori di residenza costringendo i cittadini ad imbarcarsi in lunghi viaggi della speranza è lo specchio di un’Italia incapace di garantire uniformi su tutto il territorio. È il sud, con Calabria, Campania e Puglia in testa a questa non invidiabile classifica, a pagarne le conseguenze con un flusso verso il Nord, specie in direzione di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, dell’enorme somma di 3,7 miliardi di euro. Al di là delle cifre mortifica la grande differenza che si registra tra le varie regioni. Una disuguaglianza figlia delle difficoltà che vive il SSN incapace di far fronte alle richieste dei cittadini del sud. Tutto questo emerge con desolante chiarezza dallo studio compiuto dall’Università di Pisa, in collaborazione con quella di Bari, di Roma Tre e della Bocconi che ha analizzato i dati del così detto turismo sanitario dal 2002 al 2019. Uniformare l’erogazione dell’assistenza e delle cure deve essere un obbligo assoluto a cui tutta la politica non può sottrarsi” dichiara in una nota Gianluca Giuliano segretario nazionale della UGL Salute.




Sanità, Giuliano (UGL): “Senza medici e infermieri case e ospedali di comunità saranno inutili strutture spoglie”

ROMA – “La crisi che attanaglia gli organici sanitari rischia di avere un impatto devastante anche sulla medicina territoriale. Sono migliaia le case ed ospedali di comunità che dovrebbero, in ossequio al Pnrr, aprire i battenti nel 2026. Rischiano seriamente di rimanere però inutili strutture spoglie, inutilizzabili per l’assistenza ai cittadini” dichiara il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Secondo una recente proiezione elaborata dai Bankitalia nel prossimo decennio sarà generato un fabbisogno di medici, in cui vengono conteggiati anche quelli di famiglia e pediatri, del 30% e del 14% per gli infermieri, pari a circa 30.000 unità per entrambe le categorie, con una richiesta che sarà maggiore per le regioni del sud Italia. Tutto questo mentre le giovani generazioni non ritengono più attrattive le professioni sanitarie, scegliendo altre strade per costruire il loro futuro. Il corto circuito che, senza interventi strutturali e non discutibili misure tampone come il ricorso a personale di nazionalità straniera, rischia di mettere definitivamente in ginocchio il SSN. La valorizzazione dei lavoratori della sanità passa attraverso un drastico potenziamento degli organici, un reale adeguamento degli emolumenti a cui aggiungere reali possibilità di progressione di carriera e misure che consentano di lavorare in contesti di massima sicurezza, è una battaglia assoluta di civiltà che deve coinvolgere l’intera nazione” conclude il sindacalista




Vaccino Covid-19, Giuliano (Ugl): “Gli operatori sanitari continuano a morire”

ROMA – Si alza forte la voce dei medici italiani impegnati ormai da quasi un anno nella lotta al Cornavirus. “Il loro ordine – dichiara il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano – denuncia la vera e propria strage verificatasi tra le loro fila per il contagio. Oltre 300 deceduti, 120 da ottobre quando il Covid-19 si è ripresentato con tutta la sua terribile forza. Per questo richiedono di procedere con la massima urgenza alla vaccinazione”. Non solo medici, però. “La realtà – prosegue il sindacalista – è che sono tutti gli operatori sanitari a vedere crescere esponenzialmente il numero di caduti di questa guerra che, per spirito di servizio, hanno affrontato fin dal primo giorno, con tutte le difficoltà che conosciamo legate ai protocolli di sicurezza, all’utilizzo dei DPI, alla carenza di personale, sempre in prima linea”. Il problema è nella somministrazione del vaccino. “Su oltre 1.310.000 dosi iniettate ben 400.000 non sono andate a due delle categorie che dovevano avere l’assoluta priorità: gli operatori sanitari e i cittadini over-80. Perché? Questa è la domanda che ci poniamo. Con che criterio questa fetta di vaccini non è stata indirizzata dove sarebbe stato lecito attendersi? A tutto ciò si aggiunge l’inaccettabile ritardo nella consegna che di fatto rallenta la campagna vaccinale”.  Nonostante questo gli operatori della sanità non si fermano. “Questi coraggiosi professionisti intanto – conclude Giuliano – proseguono a lavorare ma la lista di contagiati e deceduti cresce sempre più. La UGL Sanità chiede che sia fatta luce, e in fretta, sulle modalità di somministrazione e che venga stabilita una priorità assoluta per chi prosegue a mettere la propria professionalità avanti a ogni pericolo per il bene della nazione e per gli anziani. Gli operatori della sanità vanno protetti in ogni modo”.