“Gigi Proietti: insegnamenti e chiacchiere sul teatro, sull’attore e su altre amenità”, la presentazione al Teatro San Leonardo

VITERBO – Venerdì 22 novembre alle ore 17 presso il teatro San Leonardo di Viterbo, Claudio Pallottini presenterà il suo ultimo libro: “GIGI PROIETTI insegnamenti e chiacchiere sul teatro, sull’attore e su altre amenità”.

Claudio Pallottini è attore, sceneggiatore, drammaturgo e scrittore. Inizia gli studi artistici come allievo dell’ultimo laboratorio teatrale diretto da Gigi Proietti ed ha poi proseguito la sua carriera al fianco del Maestro recitando e scrivendo per lui per 30 anni.

L’opera è Il primo docu-libro che attraverso le parole dello stesso Gigi Proietti racconta la sua visione del teatro, della recitazione, dell’arte scenica e di tante altre amenità di cui è composta la sensibilità di un artista. Un libro leggero, divertente e divertito, come il suo protagonista, che, con l’ironia, l’aneddoto comico e la risata, ha saputo insegnare a decine e decine di futuri attori e attrici come dire una battuta, come far arrivare al pubblico un pensiero, come rendere chiaro un sentimento o efficace una pausa e soprattutto l’amore per la conoscenza: «Senza conoscere non vai da nessuna parte, giovano’!». Grazie anche alla voce di tanti colleghi e amici, che hanno voluto condividere i propri ricordi del grande maestro con chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, il volume offre una testimonianza della sua vocazione per l’insegnamento di un mestiere bellissimo, pieno di gioie e soddisfazioni, ma anche traboccante di sudore, frustrazioni e lacrime; un mestiere che, come ripeteva spesso, «Non te l’ha comandato il medico!».

L’evento è un’occasione unica per tutti gli appassionati di teatro e per chi ha amato e continua ad amare la persona e l’artista Proietti.




Sesta puntata “Luce Nuova sui fatti”, focus su Gigi Proietti ed i film girati nella Tuscia

VITERBO – Scatta la sesta puntata ufficiale della quarta edizione di “Luce Nuova sui fatti”. Giovedì 9 ottobre alle 21, su TeleOrte (Dtt 77 Umbria, visibile anche nelle province di Viterbo e Rieti) e su La Voce Tv (Dtt 188 Lazio), ci sarà la sesta uscita del format di approfondimento della trasmissione televisiva più vista della provincia di Viterbo che va in onda in tutto il Lazio e l’Umbria ed è visibile online in tutta Italia.

A condurre Gaetano Alaimo ed Arianna Cigni.

La puntata avrà il titolo “Viterbo terra di cinema e del Maresciallo Rocca” e sarà dedicata ad un omaggio al grande artista romano Gigi Proietti e ad un ricordo dei principali film girati nella Tuscia.

L’artista Laura Leo ci ricorderà la figura di Gigi Proietti e suoi personali ricordi del Maresciallo Rocca, in cui partecipò alle prime edizioni della fiction. Quindi Laura Leo parlerà della sua carriera di attrice, artista e cabarettista più che quarantennale con collaborazioni del calibro di Loretta Goggi.

Sarà ospite di “Luce Nuova sui fatti” l’assessore regionale all’inclusione sociale Massimiliano Maselli che, insieme alla presidente della VII Commissione Sanità della Regione Lazio Alessia Savo ed al capogruppo di Fdi al Consiglio Regione Lazio Daniele Sabatini, faranno un consuntivo dell’evento “Fare Sociale” svoltosi a Viterbo.

Torna l’approfondimento sull’economia con il presidente di Confimprese Viterbo Gianfranco Piazzolla.

Immancabile anche lo spazio sportivo, anche questa settimana a cura di Maurizio Fiorani.

Per le rubriche questa settimana sarà la volta di “Divulgamus” di Andrea Bonifazi e “Passione casa” di Flavia Milioni.

Il format sarà settimanale con l’approfondimento di temi d’attualità, interviste in studio e rubriche tematiche. “Luce Nuova sui fatti” sarà visibile in tutto il Lazio e l’Umbria mediante le emittenti TeleOrte sul Dtt 77 Umbria e visibile anche nella province di Viterbo e Rieti e su La Voce Tv (Dtt 188 Lazio) e sono in essere contatti con Radio Roma Television (Dtt 14 Lazio e Dtt 222 Nazionale), con cui collabora già il direttore Gaetano Alaimo, per temi di approfondimento tratti da Luce Nuova sui fatti da proporre sull’emittente romana.

Ogni settimana scopriremo tutti i protagonisti della quarta edizione di “Luce Nuova sui fatti” che si preannuncia sempre più interessante!

Main partner della trasmissione sono il Centro per gli Studi Criminologici di Viterbo, la Confael di Viterbo (associazione sindacale autonoma dei lavoratori), Confimprese Viterbo e Veronica Gezzi Permanent Make up.

Vuoi partecipare come ospite o promuoverti su “Luce Nuova sui fatti”? Chiama il 340/9409572 o manda una mail a lucenuovasuifatti@gmail.com

Fb: https://www.facebook.com/lucenuovasuifatti




Ieri, 2 novembre, nacque e morì il nostro “maresciallo Rocca”, Gigi Proietti

di ANNA MARIA STEFANINI –

Una vita meravigliosa racchiusa entro la medesima data del 2 novembre e nella medesima città; in mezzo 80 anni di comicità, cabaret, teatro, film, fiction, canzoni, libri etc. all’insegna del garbo, dell’ironia, della romanità-italianità e dell’intelligenza.
Figlio di Romano Proietti, originario di Amelia (TR) e della casalinga Giovanna Ceci, Gigi nasce a Roma in via sant’Eligio, a pochi metri da dove era nato Ettore Petrolini (1884-1936), il “Gigi Proietti” del primo ‘900. Quando gli chiedevano se il suo stile venisse proprio da Petrolini rispondeva con una citazione del grande fantasista, come Gigi poco incline alle etichette: “Quando a Petrolini gli si chiedeva se discendesse dalla Commedia dell’Arte lui rispondeva “Io discendo solo dalle scale di casa mia”.
Fra i tanti trasferimenti romani soggiorna anche nella popolare borgata “der Tufello” dove avviene la sua prima formazione artistica-culturale. Gigi è un bravo studente: prende il diploma liceale e si iscrive alla facoltà di giurisprudenza ma mentre studia si appassiona alla musica ed impara a suonare chitarra, pianoforte, fisarmonica e contrabasso e comincia ad esibirsi nelle feste e nei locali. Un’attività che diventa sempre più importante e impegnativa; è così che, a pochi esami dalla laurea, abbandona gli studi.
Si iscrive al “Centro Teatro Ateneo”, una struttura dell’università “La sapienza” dove hanno insegnato, fra gli altri, Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giovanni Sbragia. La sua giornata tipo era formata da lezioni teoriche la mattina, prove in palcoscenico il pomeriggio e esibizioni nei locali la notte; quello che guadagnava di notte gli serviva per pagarsi le lezioni del giorno. Negli anni ’60 frequenta anche un corso di mimica; il direttore del corso, l’attore, mimo e regista Giancarlo Cobelli (1929-2012) nota le sue grandi doti attoriali e, nel 1963, lo scrittura per un suo spettacolo, il “Can Can degli italiani”. Dal 1964 comincia a recitare parti secondarie nel “Gruppo Sperimentale 101”, uno dei tanti centri teatrali sperimentali fioriti a Roma negli anni ’60 dove figurava, oltre Cobelli, anche Andrea Camilleri. Il suo primo ruolo sarà “l’upupa” ne “Gli uccelli” di Aristofane. Dal 1968 comincia a recitare nei ruoli di protagonista nel Teatro Stabile de L’Aquila.
Dal 1964 inizia a recitare anche per il cinema in film di Ettore Scola e Tinto Brass; per Brass interpreta il suo primo ruolo da protagonista ne “L’urlo”, presentato a Cannes. In quegli anni comincia ad apparire anche in televisione. Le sue apparizioni in teatro, al cinema e in TV si fanno sempre più frequenti e sempre più caratterizzate da ruoli importanti.
Nel 1976 stringe un importante rapporto di collaborazione con lo scrittore, commediografo e sceneggiatore Roberto Lerici (1931-1992) e comincia a scrivere e dirigere propri spettacoli dove mette in luce le sue formidabili doti di improvvisatore, monologhista, cantante, imitatore e ballerino; tra questi il celeberrimo “A me gli occhi please” che replicherà più volte nel ’93, ’96 e nel 2000, allo stadio Olimpico di Roma.
Nel 1978 è incaricato della direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma dove istituisce la sua celebre scuola per giovani attori “Laboratorio di Esercitazioni Sceniche” dove si formeranno generazioni di talenti come Giorgio Tirabassi, Massimo Wertmuller, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, Flavio Insinna, Enrico Brignano e molti altri.
Da allora è un flusso continuo di apparizioni e produzioni in tutti i settori dello spettacolo sino alla grande consacrazione di massa del 1996 grazie alla serie TV “Il maresciallo Rocca”, ambientato nella stazione dei carabinieri di Viterbo con al fianco una superba Stefania Sandrelli.

L’enorme successo della serie, diretta da Giorgia Capitani, con ascolti da Festival di S. Remo, obbligherà gli autori a ben cinque nuove edizioni.
Da quel momento Gigi Proietti cessa di essere performer teatrale, cinematografico e televisivo per assumere quello di Principe dello spettacolo.
Quanto grande è la sua immagine pubblica tanto riservata è la sua vita privata: dal 1962 è legato all’ex guida turistica, la svedese Sagitta Alter con cui conviverà per tutta la vita; dalla loro unione nascono le figlie Susanna e Carlotta.
Gigi ci lascia il 2 novembre, nel giorno del suo 80° compleanno, nella clinica romana Villa Margherita, dove era ricoverato, per un arresto cardiaco seguito all’aggravarsi di una cardiopatia.




Tuscia in fiore ricorda il secondo anniversario della morte di Gigi Proietti con una diretta social

VITERBO- Due anni fa, il 2 Novembre del 2020, moriva il grande Gigi Proietti. A lui, a Giorgio Capitàni ed al Maresciallo Rocca dobbiamo tantissimo.  Nel Secondo anniversario ripercorriamo le gloriose stagioni della serie TV con un testimone d’eccezione: Simona Tartaglia la moglie del regista.
In diretta sulla Pagina Facebook Tuscia in fiore mercoledì 2 Novembre 2022 alle ore 21:30.
Per tutti la Possibilità di fare commenti e domande in diretta.




Viterbo ricorda Proietti e Capitani con una Messa alla Basilica di S.Maria della Quercia, il sindaco: “Sono stati due grandi artisti per la nostra città”

di ARIADNA BULAT –

VITERBO – Viterbo ha ricordato oggi, con una celebrazione religiosa, l’attore Gigi Proietti e il regista Giorgio Capitani, protagonisti della famosa serie televisiva “Il maresciallo Rocca“.

La messa si è tenuta presso la basilica di Santa Maria della Quercia alla presenza della moglie del regista Capitani, Simona Tartaglia, l’attrice Veronica Pivetti, che ha interpretato la seconda moglie del maresciallo Rocca,  il tenente dei Carabinieri, comandante della stazione di Viterbo, Maurizio Iannaccone e gli attori Massimiliano Virgili, Paolo Gasparini, Massimiliano Pazzaglia e Angelo Sironi. Presenti tra le autorità, il sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena, gli assessori comunali Marco De Carolis,  Alessia Mancini, il comandante provinciale dei carabinieri Andrea Antonazzo e venti carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo.

La messa è iniziata con le parole del parroco, don Massimiliano Balsi: “Gigi e Giorgio hanno saputo cogliere con sensibilità il bello della nostra città. A loro dobbiamo dire grazie. Ricordo che all’inizio delle riprese, Giorgio cercava una città capace di restituire bellezza e l’ha trovata in Viterbo. Preghiamo affinché il Signore li custodisca e faccia sì che il loro messaggio dell’arte diventi simbolo e messaggio del nostro vivere e agire.”

Viterbo ha ospitato per anni le riprese de “Il Maresciallo Rocca”. Proprio per questa sua costante presenza nella città dei papi, il grande attore Gigi Proietti ed il regista Giorgio Capitani hanno ricevuto, rispettivamente nel 2013 e nel 2004, la cittadinanza onoraria di Viterbo dall’allora sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini.

L’attrice Veronica Pivetti, commossa fino alle lacrime, ha lasciato la parola ai suoi colleghi della serie tv, che hanno ricordato i bei momenti vissuti accanto all’attore Proietti.

“Questi giorni per noi sono stati difficilissimi – dice Paolo Gasparini Andando via Gigi è come se fosse andato via nuovamente Giorgio e poi anche Sergio.”

“La sera, dopo il set, bastava portare la chitarra e Gigi iniziava a suonare fino alle 4 di mattina” – ricorda il tenente Maurizio Iannaccone, attuale comandante del Norm della compagnia dei carabinieri di Viterbo, il quale ha coordinato tutti i carabinieri e lo stesso Proietti durante le riprese.

“Gigi e Giorgio sono stati due grandi artisti per la nostra città, loro ci ricordano che l’arte è al servizio di tutti quelli che hanno bisogno. In quel periodo venivano moltissimi turisti e chiedevano di visitare la caserma del maresciallo Rocca, la farmacia e quindi tutta la nostra città è legata a questi eventi che hanno avuto una risonanza a livello nazionale e internazionale.” – conclude il sindaco Giovanni Arena.

Gigi Proietti se n’è andato il 2 novembre 2020, nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. E’ deceduto nelle prime ore del mattino, in una clinica romana dove era ricoverato da giorni per gravi problemi cardiaci. Da subito le sue condizioni erano apparse serie. Viterbo lo ha salutato pochi giorni fa con un’immagine del Maresciallo Rocca proiettata sulla facciata del vecchio ospedale, a pochi passi dal colle del Duomo, con scritto: “Ciao Gigi”.




Roma ha salutato il suo Gigi Proietti

di Redazione –

VITERBO – Roma oggi ha pianto il suo amato Gigi Proietti. In una capitale silenziosa, è passato dal Campidoglio il corteo funebre in onore di Gigi Proietti, il grande artista scomparso lunedì a 80 anni. Il feretro, ricoperto di rose rosse, è stato accolto alle ore 10 in piazza del Campidoglio da tutte le forze di polizia della città e da Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina in rappresentanza della sindaca Virginia Raggi, che ha comunicato di essere positiva al Covid. Per evitare assembramenti non ci sono state folle lungo il percorso per le vie di Roma, ma Rai 1 ha trasmesso la diretta. I funerali si sono celebrati nella chiesa degli Artisti a piazza del Popolo, in una cerimonia privata, con i parenti e gli amici più stretti dell’artista. Prima tappa il Globe Theatre, diretto dal celebre mattatore, che sarà a lui dedicato.  In collegamento la sindaca di Roma, Virginia Raggi ha per prima salutato l’attore romano: “Questo teatro è nato dalla grande volontà di Proietti e aggiungerà il suo nome, è importante avere dei ricordi di una persona che è stata un grande”. Toccante il ricordo dei suoi amici- colleghi, come di Marisa Laurito che ha sottolineato la sua grande generosità. “Sei stato un maestro – ha detto Laurito- grazie per avermi dato la tua amicizia. Tu non morirai mai perché nessuno ti dimenticherà”. Commozione anche per Edoardo Leo e Paola Cortellesi, mentre Enrico Brignano  ha affermato: “Eri e sei pura luce. Ti sei lasciato dietro uno scintillio di cui resta un timido bagliore in tutti noi”. Tra i presenti anche l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni,  che ha evidenziato come, senza limitazioni per il Covid, ai funerali di Proietti ci sarebbe stata tutta Roma. Un lunghissimo applauso ha accompagnato l’uscita del feretro dal teatro per arrivare a piazza del Popolo, alla chiesa degli Artisti, dove si sono celebrati i funerali.

 




Montalto, giovedì 5 novembre interruzione flusso idrico

Viterbo ricorda Gigi Proietti e Giorgio Capitani con una messa alla Basilica della Quercia, lunedì 9 novembre

VITERBO – “Viterbo ricorda e saluta Gigi Proietti con un’immagine del Maresciallo Rocca proiettata da Valle Faul sulla facciata del vecchio ospedale, accanto al colle del Duomo. Da ieri sera e fino a domani, dal tramonto fino alle 23, l’immagine di Gigi Proietti resterà come omaggio della città di Viterbo all’amato cittadino onorario”. Queste le parole dell’assessore alla cultura e al turismo Marco De Carolis all’indomani dell’iniziativa promossa dal Comune per ricordare Proietti, a cui, nel 2013, l’amministrazione guidata dal sindaco Michelini, conferì la cittadinanza onoraria.

“Viterbo deve molto a Gigi Proietti e al Maresciallo Rocca – ha aggiunto il sindaco Giovanni Maria Arena -. Per questo vogliamo ricordare anche chi, insieme a Proietti, ha riportato Viterbo sotto i riflettori, rinvigorendo e rinnovando quella vocazione di città del cinema che Viterbo ha avuto in passato e che tuttora conserva. Vogliamo ricordare “il padre” del Maresciallo Rocca: il regista Giorgio Capitani, anche lui cittadino onorario dal 2004, grazie all’allora sindaco Gabbianelli e all’intera amministrazione di cui anch’io facevo parte. Capitani e Proietti hanno scelto Viterbo per girare le storie della nota serie televisiva in onda sulla Rai, a partire dalla seconda metà degli anni ‘90. Insieme hanno fatto conoscere la nostra città a milioni di italiani. Sono moltissimi i turisti che, negli anni, visitando Viterbo, hanno chiesto dove fosse la caserma dei carabinieri del Maresciallo Rocca o la farmacia della Sandrelli. In una puntata abbiamo ritrovato anche un frammento del Trasporto della Macchina di Santa Rosa. Viterbo ricorderà con una messa i suoi amati concittadini lunedì 9 novembre alle 12, alla basilica santuario della Quercia, grazie alla disponibilità di don Massimiliano Balsi”.
In ottemperanza alle misure restrittive anti Covid, la celebrazione religiosa avverrà alla presenza di un massimo di 200 persone, con misurazione della temperatura e con l’obbligo di utilizzare gel disinfettante e indossare la mascherina.



Il 5 novembre i funerali di Gigi Proietti, la sindaca Raggi proclamerà il lutto cittadino a Roma

di REDAZIONE-

ROMA- Saranno celebrati giovedì 5 novembre a Roma i funerali di Gigi Proietti, morto il 2 novembre, giorno del suo compleanno, all’età di 80 anni. La sindaca Virginia Raggi proclamerà il lutto cittadino per quel giorno. I funerali del grande artista si dovrebbero celebrare alla Chiesa degli Artisti, a piazza del Popolo, in forma privata per rispetto delle norme anti Covid.

Viterbo, intanto, dai ieri ha proiettato l’immagine del Maresciallo Rocca a Valle Faul, un piccolo tributo al grande Gigi Proietti che tanto ha fatto per la città dei Papi, tanto da diventare cittadino onorario. Lunedì, poi, alla basilica di Santa Maria della Quercia, verrà celebrata una Messa in ricordo di Proietti e di Giorgio Capitani, il regista del “Maresciallo Rocca”. Ma in molti chiedono l’intitolazione di una piazza o di una via di Viterbo al grande attore. Il gruppo Forza Italia ha chiesto che le scuderie Sallupara diventino uno spazio culturale dedicato all’artista ed uno spazio di formazione teatrale e cinematografica per i giovani. Anche Roma vuole omaggiare il suo Gigi e tra le ipotesi c’è quella di un corteo funebre in auto che partirà dal Campidoglio per passare in alcuni luoghi simbolo della vita di Proietti, tra cui via Giulia, dove l’attore è nato ed il Globe Theatre, il teatro shakesperiano di cui era il direttore artistico.

 




L’omaggio di Guadagnolo a Gigi Proietti nella maschera di “Gastone”

Gigi Proietti ci ha lasciato nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Mentre stavamo per rendere omaggio al grande attore per il suo genetliaco, la morte è sopraggiunta improvvisa alle prime luci dell’alba. Personaggio talentuoso, Maestro dell’arte teatrale del trasformismo, di cui, attori come lui ne nascono ormai raramente.
Il M° Francesco Guadagnuolo, che ha ritratto Papi, Cardinali, politici e intellettuali, lo ricorda con un’opera dal titolo: “Trasformismo di Gigi Proietti nella maschera di Gastone”.
L’artista che ne ha sempre ammirato il suo trasformismo teatrale ha voluto così immortalarlo.
Nel grande dipinto si nota, Proietti che interpreta il personaggio “Gastone” di Ettore Petrolini, con andatura malferma, sua la camminata inventata, entra in palcoscenico, nel braccio sinistro tiene legato il guanto destro bianco ‘latte’, mentre nel braccio destro tiene il suo immancabile bastone. Guadagnuolo ha pensato al sipario rosso del palco, dopo l’ultima rappresentazione teatrale, nell’atto di chiudersi, come nel momento del commiato di Proietti al suo pubblico.
Nella parte destra del dipinto sono rappresentati oggetti e maschere teatrali come se si volesse percorrere la commedia musicale teatrale da Ettore Petrolini a Gigi Proietti.
L’opera dai colori forti e contrastanti, bene è riuscito l’artista ad impersonare il modo di porsi di Proietti, che interpreta “Gastone” ormai annoiato, frustrato dalla vita, soprattutto nostalgico e abbandonato, pertanto in declino, che crede di essere ancora un divo. Anche se “Gastone” racconta la società dello spettacolo degli anni ’30, possiamo definirlo un personaggio tanto attuale a ben vedere ciò che accade nella vita di tutti i giorni, spesso ridicola, in una società costruita sull’esteriorità, che si manifesta nella ricerca ansiosa dell’affermazione.
Guadagnuolo raffigura l’attore Proietti con cuore palpitante, atto ancora a raccontare, attraverso il suo Teatro ironico, satirico pur commovente, la grande maschera della vita, precaria senza dubbio ma piena di tenerezza.
Ne è uscita un’opera suggestiva e piena di pathos che provoca commozione con un rimpianto per non avere più tra noi il grande Gigi Proietti.

 

 




“Ciao Gigi”, a Valle Faul Viterbo saluta il suo maresciallo Rocca

di REDAZIONE-

VITERBO- La città dei Papi omaggia il suo Maresciallo Rocca. A Valle Faul la proiezione dell’immagine del maresciallo, sapientemente interpretato dall’indimenticabile Gigi Proietti, con sotto scritto: “Ciao Gigi”. Questo il tributo della città al concittadino onorario Gigi Proietti. “Un piccolo omaggio di Viterbo al grande artista che tanto ha dato alla città – ha commentato l’assessore comunale alla Cultura, Marco De Carolis – Abbiamo voluto ricordare Gigi Proietti, cittadino onorario della nostra città, con un omaggio al Maresciallo Rocca che lo ha legato per sempre a Viterbo. Ciao Gigi!”. La proiezione sarà presente per cinque serate. Il sindaco Giovanni Arena ha spiegato come dopo questa proiezione, la cosa più immediata pensata per onorare il grande Proietti, insieme alla vedova di Giorgio Capitani, Simona Tartaglia, l’amministrazione stia organizzando per lunedì prossimo, alle ore 12, una messa in ricordo dei due cittadini onorari, che verrà celebrata presso la basilica Santa Maria della Quercia. Giorgio Capitani è stato, infatti, il regista del “Maresciallo Rocca”, la fortuna fiction che ha tanto promosso la città dei Papi in televisione.




Addio a Gigi Proietti, ultimo grande Re di Roma – l’omaggio di Laika

ROMA – Nella notte tra il 2 e il 3 novembre è comparso un nuovo poster della Street Artist Laika tra via della Tribuna di Tor de’ Specchi e piazza d’Aracoeli.

Il manifesto, omaggio a Gigi Proietti, è stato attaccato all’ingresso di quello che, nel mitico film Febbre da cavallo (Steno, 1976) era il bar di Gabriella, la fidanzata di Mandrake, uno dei personaggi più amati interpretati da Proietti. “Un piccolo gesto di riconoscenza per l’ultimo grande Re di Roma“, ha detto Laika.




Scomparsa di Gigi Proietti. Cordoglio del Colosseo

ROMA- Roma oggi è più triste. Ha perso il teatro, quello “umano”. È orfana, la città, ma anche i romani e tutti coloro che hanno sempre riconosciuto in lui non solo un grandissimo artista ma anche l’espressione identitaria della ‘romanità’.

Gigi Proietti è un simbolo della città, è ‘core e anima de Roma’, la sua personalità e la sua arte sono elementi identitari della romanità, della bellezza di questa città, nei suoi aspetti più contrastanti. L’eredità che lascia alla cultura italiana e alla città di Roma non si limita alla sua arte ma anche alla fondazione di teatri, come il Brancaccio e il Globe Theatre Silvano Toti.

“Gigi Proietti continuerà a incarnare e rappresentare la romanità per sempre, a raccontarci e trasmetterci quella Roma che in parte non c’è più ma che è un nostro patrimonio culturale”, commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.

E già sui social il Colosseo è in tendenza perché Gigi è come il Colosseo: immortale, simbolo della grandezza di Roma.

E stasera lui entrerà di nuovo al Colosseo: con una proiezione sulla facciata dell’Anfiteatro, su iniziativa di Roma Capitale e condivisa dal PArCo, il mattatore Proietti ‘replicherà’ anche stasera come ‘si replica a teatro tutte le sere’.




Scomparsa Gigi Proietti, Arena: “Con il maresciallo Rocca ha dato risalto alla città di Viterbo”

VITERBO – Riceviamo la nota del sindaco Giovanni Maria Arena per la scomparsa di Gigi Proietti, cittadino onorario viterbese e pubblichiamo:

“Viterbo piange la scomparsa di Gigi Proietti. Un grande attore, doppiatore, conduttore televisivo, regista, direttore artistico, insegnante e soprattutto cittadino onorario, dal 2013, quando l’allora amministrazione Michelini gli conferì la cittadinanza onoraria. Un figlio adottivo per Viterbo, amato da tutti.
Tutti noi viterbesi, appena saputa la triste notizia, anche solo per un attimo, ne sono certo, siamo tornati con la mente a quei giorni di ormai tanti anni fa, quando Proietti lo vedevamo girare per Viterbo, vestito da carabiniere nei panni del Maresciallo Rocca. A piazza San Lorenzo, a San Pellegrino, o in tanti altri luoghi della nostra città che tanto piacquero a Proietti e al regista Giorgio Capitani, anche lui cittadino onorario viterbese, con l’allora amministrazione Gabbianelli.
Viterbo deve molto a Gigi Proietti. Ricorderà le sue energiche e decise strette di mano quando tra una pausa e l’altra della serie tv che stava girando si concedeva per una foto, ricorderà la sua eleganza e la sua ironia. Ricorderà la sua bravura. Sarebbe più corretto parlare di grande professionalità. Ma Gigi Proietti era bravo davvero. Anche e soprattutto a conquistare il consenso e l’affetto del pubblico. Se ne è andato in un giorno importante, lo stesso giorno in cui era nato 80 anni fa. Viterbo, commossa, si stringe al dolore dei familiari”.

 




È morto Gigi Proietti, il grande maresciallo Rocca

di Redazione –

ROMA – Gigi Proietti se n’è andato oggi, 2 novembre, nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. E’ deceduto nelle prime ore del mattino, in una clinica romana ove era ricoverato da giorni per gravi problemi cardiaci. Da subito le sue condizioni erano apparse serie.

Oltre 50 anni di carriera e una comicità tra le più straordinarie del panorama italiano. Ancora udibile la sua voce tra gli scorci di Viterbo, città che ha ospitato per anni le riprese de “Il Maresciallo Rocca”. Proprio per questa sua costante presenza nella città dei papi, nel 2013 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Viterbo dall’allora sindaco Leonardo Michelini.

Gigi Proietti era, inoltre, un grande tifoso giallorosso. Spesso presente sulle tribune dello stadio “Olimpico”, non aveva mai nascosto la sua grande e viscerale passione per la Roma. In queste ore anche il mondo del calcio si inchina alla grandezza che “l’uomo della sana ironia” ha lasciato, chiudendo gli occhi in una mattina di sole.