“Nell’anno di Giulia Farnese”, a Carbognano la presentazione del video-racconto realizzato per il V centenario della morte della nobildonna del Rinascimento

CARBOGNANO (Viterbo) – Sabato 22 marzo, alle ore 16.30, nella chiesa di Santa Maria, a Carbognano, è in programma la proiezione del videoracconto “Nell’anno di Giulia Farnese”, realizzato da Project Tuscia e prodotto dalla ST Sinergie.
Il video raccoglie tutti gli eventi organizzati dal Comune di Carbognano in occasione delle celebrazioni per il V centenario della morte di questa iconica figura del Cinquecento (1524 – 2024), realizzati dalla ST Sinergie con il patrocinio della Provincia di Viterbo, e del Ministero della Cultura e con il contributo della Regione Lazio e di alcuni sponsor.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Agostino Gasbarri e una breve introduzione dell’opera a cura di Tiziana Lagrimino, responsabile organizzativo della ST Sinergie, gli spettatori avranno l’occasione di ripercorrere sul grande schermo gli aspetti più rilevanti della storia di Giulia Farnese legati al delizioso paese dei Cimini, dove trascorse gli ultimi vent’anni della sua vita, rivelando – oltre alla sua indiscussa bellezza – anche notevoli doti imprenditoriali e umane.




Capodimonte nell’anno di Giulia Farnese

CAPODIMONTE (Viterbo)- Con la proiezione del video-racconto “Nell’anno di Giulia Farnese”, nel pomeriggio di sabato 1° febbraio, presso La Cascina – ex Scuderie Farnesiane, a Capodimonte, si sono concluse ufficialmente le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Giulia Farnese, detta “la Bella” (1524-2024), volute dall’Amministrazione Comunale e organizzati dalla ST Sinergie, con il contributo della Regione Lazio, il patrocinio del Ministero della Cultura e della Provincia di Viterbo e il sostegno di sponsor locali.
Il docufilm, realizzato da Project Tuscia e prodotto dalla ST Sinergie, in poco più di 20 minuti confeziona in modo raffinato ogni passaggio che ha scandito nel corso dell’anno appena trascorso le numerose iniziative messe in atto per rendere omaggio a una figura iconica del Cinquecento, quale è stata Giulia Farnese. Il sapiente montaggio alterna le interviste di quanti hanno partecipato
attivamente agli eventi del Cinquecentenario a sequenze raccontate dalla voce di Francesca Proietti
e interpretate da Gaia De Rossi, per ripercorrere la storia della bella dama rinascimentale e il suo forte legame con l’incantevole paese della Tuscia, che probabilmente le diede i natali e dove sicuramente trascorse buona parte della sua infanzia, fino al matrimonio all’età di 15 anni con Orsino Orsini e il successivo trasferimento a Roma. Distacco vissuto sempre con nostalgia, come ha
rivelato il suo testamento datato 14 marzo 1524, in cui disponeva di voler essere sepolta nella tomba di famiglia sull’isola Bisentina, insieme ai propri antenati.
Una chiave di lettura che vuole avvalorare il profilo storico di Giulia Farnese, come conferma l’adesione a questa speciale ricorrenza della storica Patrizia Rosini, autrice del testo basato su documenti d’archivio “Giulia Farnese: storia di una vita”, pubblicato per l’occasione da Archeoares, della scrittrice Roberta Mezzabarba che con “Iulia Farnesia – Lettere da un’anima” e, soprattutto, con “I Quaderni della Tuscia” ha saputo coinvolgere i ragazzi delle scuole, spiegando loro l’importanza dell’identità del proprio territorio e del Maestro Marco Guglielmi, ideatore della medaglia celebrativa,sia bronzo sia in argento a tiratura limitata e del monumento dedicato a Giulia
Farnese, temporaneamente installato nella centralissima piazza della Rocca.
Dall’iniziale pre-lancio del progetto alla Bit di Milano nel febbraio 2024 al lancio del filmato promozionale realizzato sempre da Project Tuscia e sceneggiato da Giovanni Proietti, passando per
l’uscita del publiredazionale sulla rivista turistica “Dove”, il V centenario della morte di Giulia Farnese ha contribuito a dare un respiro nazionale a Capodimonte e al Viterbese, oltre a vivacizzare
l’offerta culturale del delizioso paese sulle rive del Lago di Bolsena con l’installazione floreale di gigli
simbolo farnesiano, l’estemporanea di pittura, i cortei storici, il ciclo-tour amatoriale, il concerto del
violinista Valentino Alessandrini in riva al lago, le escursioni sull’isola Bisentina in collaborazione con
Sofia Rovati, la finale regionale di Miss Italia dedicata a Giulia “la Bella”, impreziosita dagli abiti rinascimentali creati dalla stilista Ilaria Sforza Petrocochino, la mostra fotografica “I luoghi di Giulia”
con gli scatti di Cristiano Morbidelli, il laboratorio per bambini tenuto da Fantasidea e infine le cartoline e l’annullo filatelico con Poste Italiane.
“Anche se con rammarico, siamo giunti all’epilogo delle celebrazioni dedicate alla leggendaria Giulia
‘la Bella’ – ha dichiarato Tiziana Lagrimino, responsabile organizzativo della ST Sinergie.
In questo video è raccolto tutto ciò che il Comune ha voluto realizzare per questa storica ricorrenza.
Va dato atto all’amministrazione di Capodimonte di aver creduto molto in questo progetto culturale,
sostenendolo concretamente. Un gesto tutt’altro che scontato che dimostra che anche un piccolo
territorio può andare oltre i propri confini”.
“E non ci fermeremo qui – ha proseguito il sindaco Mario Fanelli -, abbiamo già in cantiere progetti
che non si possono ancora svelare, ma di cui beneficerà non solo la comunità capodimontana, ma
l’intera provincia”.
Al termine dell’evento, il primo cittadino ha consegnato un attestato di partecipazione a tutti i protagonisti delle diverse iniziative del Cinquecentenario. Infine, la presidente de “L’ago di Capodimonte” (associazione culturale di ricamo), Maria Ida Governatori, ha donato al Comune un pregiato ricamo che su sfondo giallo con filo blu ritrae lo skyline del paese sovrastato da una figura
femminile, che rievoca naturalmente Giulia Farnese.




Capodimonte nell’anno di Giulia Farnese

CAPODIMONTE ( Viterbo) – Sabato 1° febbraio, a conclusione del progetto “Fascino e Leggenda: l’eredità di Giulia”, alle ore 16.00, La Cascina – ex Scuderie Farnesiane, a Capodimonte, ospiterà la proiezione del docufilm “Nell’anno di Giulia Farnese”, realizzato da Project Tuscia e prodotto dalla ST Sinergie per il comune di Capodimonte.
Il video riepiloga tutti gli eventi organizzati in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della morte
di questa intramontabile figura del Rinascimento (1524 – 2024), voluti dall’amministrazione comunale con il patrocinio della Regione Lazio, del Ministero della Cultura e della Provincia di
Viterbo.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Mario Fanelli e una breve presentazione del video racconto, i presenti potranno ripercorrere sullo schermo, in anteprima, le fasi più significative dell’esistenza di Giulia Farnese legate allo splendido paese lacustre della Tuscia, dai primi anni di vita fino al testamento datato 14 marzo 1524, in cui disponeva di voler essere sepolta nella tomba di famiglia sull’isola Bisentina, insieme ai propri avi oltre a rivivere l’intero anno di eventi realizzati per
omaggiare la memoria di Giulia “La Bella”.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.




A Carbognano, lo storytelling della storica Patrizia Rosini sul testamento di Giulia Farnese, detta “la Bella”

CARBOGNANO (Viterbo)- Domenica 29 dicembre, alle ore 16.00, la chiesa di Santa Maria a Carbognano ospiterà Patrizia Rosini, studiosa esperta del Rinascimento e autrice del libro di recente pubblicazione “Giulia Farnese. Storia di una vita”, per un’inedita narrazione dei passaggi più significati del testamento di Giulia Farnese, molti dei quali legati al piccolo paese dei Cimini che fu suo indiscusso feudo negli ultimi vent’anni della sua vita. Per l’occasione, all’interno della sala affrescata verrà installato un telo in pvc su cui sono state stampate alcune parti del lascito testamentario della celebre dama farnesiana, datato 14 marzo 1524 e conservato tuttora presso l’archivio di Stato di Napoli.
Dopo la morte del marito Orsino Orsini, Giulia “la Bella” si trasferì stabilmente da Roma a Carbognano, dove dimostrò di avere spiccate doti imprenditoriali. Grazie a lei, infatti, fu ampliato il
castello, furono costruite o ristrutturate le chiese – fu creata anche la cappella intitolata all’Immacolata Concezione proprio all’interno della chiesa di Santa Maria – e nacque il borgo con l’assetto urbanistico attuale. Carbognano, decimato dalla peste del 1451, divenne così un luogo frequentato da nobili, artisti, cardinali e condottieri. Vi rimase fino al 1524, per poi rientrare a Roma, dove a marzo dello stesso anno veniva redatto il suo testamento che sancisce il legame viscerale con il suo feudo e i suoi cortigiani, in particolare con le donne che le erano state accanto, lasciando loro denari e beni affinché si potessero sposare secondo le usanze carbognanesi. Il suo attivismo protofemminista sta alla base della fortuna della sua famiglia e della presenza dei numerosi capolavori nel territorio dei Farnese. Prima di morire, il 23 marzo del 1524, espresse la volontà di essere sepolta sull’isola Bisentina insieme ai suoi antenati.
L’interessante incontro con Patrizia Rosini, organizzato dalla ST Sinergie s.r.l. per l’Amministrazione
Comunale con il contributo della Regione Lazio, chiude ufficialmente il ciclo di eventi programmati
nella Tuscia nel corso di quest’anno per la ricorrenza del V centenario della morte di Giulia Farnese
“la Bella” (1524-2024).




Carbognano, ampia partecipazione al convegno “Il mondo e la parola di Giulia Farnese”

CARBOGNANO ( Viterbo) – Importante giornata di studio nella chiesa di Santa Maria con il convegno “Il mondo e la parola di Giulia Farnese” nell’ambito delle celebrazioni per il V centenario della sua morte.
Realizzata con lo scopo di “comprendere”, leggere la persona e la vicenda della nobildonna, alla luce dei comportamenti che il tempo ammetteva, la giornata si è articolata in due momenti.
La sessione mattutina, dopo il saluto del sindaco Agostino Gasbarri, ha visto gli interventi della Soprintendenza e di altri studiosi, dedicati soprattutto ai luoghi farnesiani; moderati da Stefano Petrocchi sono intervenuti Margherita Eichberg, Giulia nella Tuscia farnesiana; Paolo Yuri Strozzieri, Giulia figlia, la Rocca di Capodimonte: Simonetta Valtieri, Giulia signora, il castello di Carbognano; Daniela Gallavotti Cavallero, Giulia signora, la decorazione pittorica del castello di Carbognano; Antonio Marchetta, Le iscrizioni latine di Giulia Farnese nel castello di Carbognano. Quella pomeridiana, moderata da Paolo Marini, all’attenzione ai luoghi ha fatto seguire quella alle parole di e su Giulia Farnese. A Luca Della Rocca, che ha ripercorso la documentazione relativa alla chiesa che ha ospitato l’incontro, hanno fatto seguito gli interventi dei docenti dell’Università della Tuscia coinvolti nei due progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN) di argomento farnesiano.
È Enrico Parlato ad affrontare l’argomento dell’eredità di Giulia, supportato dall’intervento di Laura Cecchini, autrice di una tesi sui monumenti di Carbognano in età moderna. Parlato ha analizzato la personalità di Lavinia Della Rovere, nipote di Giulia Farnese e sposa di Paolo Orsini di Mentana, attraverso le testimonianze di Francesco Sansovino e di Giulia Morata, un’ “eretica” della quale Lavinia fu amica e – negli anni in cui vissero a Ferrara (1542-1550) – ne condivise l’orientamento religioso. Trascorsi alcuni decenni dalla stagione ferrarese, a Roma Lavinia entra nella cerchia di San Filippo Neri e della comunità raccoltasi attorno al santo, con il quale intrattenne un rapporto personale e dal quale fu miracolosamente risanata. Attraverso Lavinia Della Rovere signora di Carbognano dal 1571 al 1601, a partire dal 1583 San Filippo e gli Oratoriani approdarono a Carbognano, per stabilirvisi in pianta stabile con una villa e una tenuta agricola (la “tenuta dei padri”) della quale restano tracce e documenti che consentono di illustrare il complesso architettonico presente nel paese, dove, tra l’altro venne edificata la prima chiesa dedicata a San Filippo Neri.
La dottoressa Cecchini ha poi analizzato l’antichissima chiesa di Sant’Eutizio, primo patrono del paese; la chiesa, poco distante dalle proprietà degli Oratoriani, fu loro affidata nel 1584. Attraverso la  documentazione archivistica la Cecchini ne ha messo in luce vicende storiche e culturali, quali il recupero di una preziosa reliquia del santo patrono ancora oggi conservata a Carbognano.
A illustrare gli scritti su Giulia è stato Pietro Giulio Riga, che in apertura ha sottolineato come la documentazione disponibile fosse scarsa e per lo più decisamente infamante. La liaison del papa Borgia e di Giulia era oggetto di scherzo tanto nella corrispondenza diplomatica e nei resoconti dei cronisti quanto nelle famigerate Pasquinate. Non mancarono sottigliezze, distinguo e insinuazioni anche a proposito della celebratissima bellezza di Giulia, descritta dai tratti scuri e poco gentili rispetto ai colori chiari di quella Cecilia Gallerani che sarebbe arrivata a noi come la donna dipinta su tavola ne La dama con l’ermellino di Leonardo. Immagini che hanno contribuito a far sì che nel tempo prevalesse la figura di Giulia Farnese concubina, e questo “ancora nel Novecento, con titoli accattivanti e fuori da qualsiasi esame critico” fa notare Riga, che conclude affermando che “oggi è necessaria una revisione di quei fatti. Tenendo conto soprattutto delle capacità gestionali dimostrate da Giulia a Carbognano va smentito lo stereotipo ed evidenziato il ruolo svolto nell’azione di governo e documentato da un testamento in cui racconta di sé e aiuta le persone, soprattutto donne, che le erano state vicine”. Tra i fatti salienti della sua vita viene ricordato il miracolo del 1515, quando, malata, guarì per intercessione della Madonna della Quercia, che raccontò di aver visto in sogno e che omaggiò con un ex-voto – una statua di cera –, cosa che comprese la basilica tra i luoghi di devozione farnesiana.
A chiudere gli interventi Paolo Procaccioli, che partendo da un sonetto in cui Belli ironizza sulla “camicia” di bronzo con cui si erano coperte le nudità di una statua raffigurante la Giustizia (ma nella quale una leggenda studiata da Roberto Zapperi aveva indicato Giulia) ricorre alla stessa metafora per dare conto del variare dell’attenzione su Giulia. Con la camicia ora sollevata, per svelare lo “scandalo”, soprattutto per attaccare papa Borgia e gli stessi Farnese, ora invece abbassata, per proteggere con il silenzio l’onorabilità della gentildonna e del casato. Si ritorna sulla Giulia delle pasquinate, distinte tra quelle di un Pasquino romano e cattolico e quelle di un Pasquino riformato, con il primo che ha a cuore il destino di una Chiesa da proteggere dall’immoralità di papi che rischiano di farla crollare, e il secondo che si propone l’abbattimento della chiesa stessa. Nell’uno e nell’altro caso Giulia è prova di corruzione e indegnità.
Le cose cambiano con l’Ottocento, prima con l’invenzione di un grande romanziere, Stendhal, che nella trasfigurazione della Chartreuse de Parme celebra l’ambizione del giovane Alessandro Farnese, il futuro papa Paolo III, e legge in positivo il ruolo svolto da Giulia, poi con i grandi storici del papato come Ranke e von Pastor. Solo in tempi recentissimi Amélie de Bourbon Parme, membro del ramo francese della famiglia, rompe il silenzio dei Farnese sulla loro ava. Lo fa nel primo volume (L’ambition) di una trilogia (Les trafiquants d’éternité) nella quale, sulla scia di Stendhal, ripercorre l’ascesa del fratello, dalla rinuncia al mestiere delle armi alla formazione umanistica e al cardinalato.
Tutto questo, conclude Procaccioli, senza dimenticare che all’origine tanto dell’avventura romana di Giulia quanto della carriera di Alessandro c’era stata la madre, Giovannella Caetani. Era stata lei che, strappando l’una e l’altro dalla Tuscia e portandoli a Roma, aveva dato inizio alla stagione di grande dinamismo che avrebbe portato i Farnese ad affermarsi prima a Roma e poi, nel tempo, in Italia e in Europa.
Tutti gli interventi del convegno saranno pubblicati la prossima primavera.




A Capodimonte inaugurazione del monumento a Giulia Farnese

CAPODIMONTE (Viterbo)- Sabato 28 dicembre, alle ore 11.30, a Capodimonte, nella centrale piazza della Rocca si svolgerà l’inaugurazione del monumento ideato dal Maestro Marco Guglielmi, dedicato a Giulia Farnese. La cerimonia, organizzata dalla ST Sinergie s.r.l. nell’ambito del progetto commissionato dall’Amministrazione Comunale e realizzato grazie al contributo della Regione Lazio, segna la conclusione dei numerosi eventi programmati nel corso di quest’anno per il V centenario della morte della nobildonna conosciuta come “la Bella”, icona del Rinascimento italiano e figura fondamentale per la crescita culturale ed economica della Tuscia (1524-2024).
Dopo l’apertura con i saluti istituzionali del sindaco Mario Fanelli, a mezzogiorno, verrà svelata e presentata l’opera creata da Guglielmi in onore della dama farnesiana.
Dalle 10.00 alle 16.00, inoltre, sarà presente un desk-vendite di Poste Italiane dove i presenti potranno prendere in omaggio una delle cartoline celebrative confezionate per questa speciale icorrenza e su cui sarà possibile ricevere l’annullo filatelico dedicato all’evento.
Entrambi gli eventi sono stati realizzati grazie al contributo della Regione Lazio.
Infoline: 345.0427087 – stsinergiesrl@interfree.it




Convegno “Giulia Farnese: l’origine della fortuna e ascesa dei Farnese”

VALENTANO (Viterbo)- Sabato 21 dicembre, alle ore 16.30, l’ex aula consiliare della Casa Comunale di Valentano ospiterà il convegno “Giulia Farnese: l’origine della fortuna e ascesa dei FARNESE” a cura della storica Patrizia Rosini e la presentazione del suo ultimo libro intitolato “GIULIA FARNESE- Storia di una vita”,pubblicato quest’anno da Edizioni Archeoares, in occasione V centenario della morte di questa icona del Rinascmento (1524- 2024).
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Stefano Bigiotti, che insieme all’autrice spiegherà ai presenti il rapporto che lega il paese lacustre della Tuscia all’affascinante figura di Giulia “la Bella”, la scrittrice, esperta di famiglie nobiliari italiane del Cinquecento, traccerà un profilo di questa intraprendente e lungimirante donna, basandosi sullo studio e l’analisi delle fonti da cui prende forma il suo testo. Il libro, infatti, restituisce una lettura viva e palpitante dell’esistenza di Giulia.
Partendo dal prezioso Regesto dei documenti di Giulia Farnese, del quale è co-curatrice e che racchiude tutta la documentazione esistente sui Farnese, lo completa, presentandoci la vera storia
di questa celebre nobildonna. Rosini analizza la vita di Giulia, delineando la figura di una persona e
non di un personaggio, da ricordare con il rispetto che merita. Al termine della presentazione, è previsto il firmacopie con l’autrice.
L’incontro, inserito nel calendario degli eventi voluti dall’Amministrazione Comunale di Valentano in occasione delle celebrazioni per il V centenario della morte di Giulia Farnese detta “La Bella” (1524-2024), è organizzato dalla ST Sinergie con il contributo della Regione Lazio.




“Giulia Farnese: l’origine della fortuna e ascesa dei Farnese”, il progetto culturale coinvolge anche il Liceo Artistico “F. Orioli” di Viterbo

VITERBO – Le iniziative per il V centenario della morte di Giulia Farnese, detta “la Bella” (1524-2024), arrivano anche sui banchi del Liceo Artistico “F. Orioli” di Viterbo, dove giovedì 19 dicembre mattina è stato presentato l’esito del progetto “Giulia Farnese: l’origine della fortuna e ascesa dei Farnese”, concepito dalla St Sinergie per i Comuni di Canino e Valentano con il contributo della Regione Lazio e sviluppato dagli studenti delle classi 4° e 5° B del corso di grafica, con la supervisione della professoressa Carmen Pizzuto.
“Abbiamo accolto questo progetto con entusiasmo – ha spiegato la dirigente dell’istituto viterbese,
Monica Cavalletti, affiancata dalla docente Gloria Lauro che ha monitorato il progetto – perché
convinti che la scuola debba aiutare gli studenti ad alimentare con curiosità la conoscenza del
proprio territorio per acquisire una cittadinanza consapevole. Inoltre, partecipare a esperienze simili
contribuisce a familiarizzare con strumenti che saranno utili in futuro nel mondo del lavoro”.
I ragazzi, dopo una full immersion nella storia della leggendaria nobildonna del Rinascimento
italiano, hanno realizzato gli elaborati grafici che sono stati inseriti in un calendario del 2025,
dedicato alla figura di Giulia Farnese, che saranno distribuiti sui propri territori dai rispettivi comuni
di Canino e Valentano e quattro pannelli illustrati che fissano i momenti più significativi della sua
esistenza: dalla nascita nel 1475 a Canino, alla morte avvenuta a Roma il 23 marzo del 1524,
passando attraverso il matrimonio da giovanissima con Orsino Orsini, la relazione clandestina con
papa Alessandro VI della famiglia Borgia, il trasferimento nel 1497 nel feudo di Carbognano di cui
divenne indiscussa Signora e che sancì la sua intraprendenza imprenditoriale, il testamento in cui
esprime la volontà di essere sepolta insieme ai suoi avi nell’isola Bisentina e, infine, la damnatio
memoriae a cui la condannò il fratello, una volta divenuto papa con il nome di Paolo III e che ha
cancellato ogni traccia che rimandasse al ricordo di Giulia.
Nel portare i saluti del consigliere regionale Daniele Sabatini, assente per impegni istituzionali, e del
sindaco di Valentano, influenzato, Tiziana Lagrimino, responsabile organizzativo per St Sinergie, ha
sottolineato il valore del lavoro svolto dagli alunni negli ultimi mesi: “Questa per noi rappresenta
una tappa fondamentale, perché coinvolgere le scuole significa proiettare nel futuro il senso delle
nostre radici. Per di più, i pannelli saranno oltremodo utili, in quanto resteranno esposti presso il
Liceo artistico Orioli e serviranno a far conoscere a tutti i giovani studenti il percorso di Giulia
Farnese, figura di enorme prestigio per la nostra provincia”. Le fa eco il sindaco di Canino, Giuseppe
Cesetti: “Conoscere la propria storia è importantissimo e devo ammettere che anche per me gli
eventi del quinto centenario della morte di Giulia Farnese sono serviti per approfondire e ampliare
le mie le nozioni su questo personaggio di rilievo, nato proprio nel nostro paese.
Ora, con le vostre illustrazioni anche voi ne fate parte e per mezzo del calendario entrerete nelle
case di tutte le famiglie di Canino e Valentano”. Presente all’iniziativa anche l’assessore al Turismo
e Attività Produttive del Comune di Canino Daniele Ricci.
A chiudere l’incontro, il giovane Christian Beranzoni della 5° BGR che, facendosi portavoce dei suoi
compagni, ha evidenziato lo spirito con cui il progetto ha preso forma: “E’ stato da subito un bel
lavoro di squadra e abbiamo voluto unire l’arte figurativa tradizionale alla grafica più moderna,
perché illustrare la vita di Giulia Farnese contribuisce a diffondere la sua storia a un pubblico più
vasto, valorizzando di riflesso anche il nostro territorio”.




A Valentano il 1° dicembre 2024 torneranno “Le storie di Giulia”

VALENTANO (Viterbo) – Domenica 1° dicembre le Comunità narranti sbarcheranno a Valentano con la passeggiata-racconto ‘Le storie di Giulia. Di fatti e di narrazioni: come nasce un mito’. L’appuntamento con il pubblico sarà alle ore 10:00 difronte all’ingresso di Porta Magenta.

Dopo la prima uscita a Canino, lo scorso 24 novembre, torneranno a risuonare tra le strade e le piazze del borgo valentanese le storie di Giulia Farnese. La performance narrativa itinerante in quattro tappe restituirà ai partecipanti le storie che hanno alimentato in passato e che ancora oggi nutrono il mito di ‘Giulia la bella’, offrendo per ciascuna tappa un contesto e una chiave di lettura.

I narratori di comunità Tiziana Ceccarelli e Alessio Mascagna, guidati da Barbara Sarti regista e autrice del copione della performance, accompagneranno il pubblico in un percorso, oltre che nello spazio, nell’immaginario che nel corso dei secoli si è sedimentato attorno a questa enigmatica e affascinante figura.

L’evento è organizzato da ‘ST Sinergie Srl’ nell’ambito delle celebrazioni per il V centenario della morte di Giulia Farnese (1524-2024) con il contributo della Regione Lazio e del Comune di Valentano.

La partecipazione sarà gratuita, per informazioni: 3913103629




Giulia “La Bella” alla Sala Zuccari del Senato

VITERBO – Cosa occorre per far cambiare opinione su Giulia Farnese passata alla storia prevalentemente come concubina di papa Borgia Alessandro VI? 

A cinque secoli dalla sua morte avvenuta a Roma nel 1524, ci ha provato un manipolo di operatori culturali guidati dal Touring Club di Viterbo con Università della Tuscia, Comitato promotore V Centenario ed Associazione “Le Triolè” che, se non altro,  ha valutato le ragioni di questa negligenza in una pièce musicale-teatrale, moderata dal console Touring Vincenzo Ceniti, davanti ad un pubblico attento e numeroso, data venerdì scorso nella Sala Zuccari del Senato a Roma.

A parlare di questa “damnatio memoriae”  perpetrata da secoli, sono stati alcuni documenti selezionati da Pietro Riga dell’Unitus e affidati alle voci di Fosca Speranza e Stefano Nazzaro.

In sintesi, sono rapidi tratti della biografia di Giulia: le storie familiari, il “fatale” incontro con il cardinale Borgia futuro papa,  il viaggio a Pesaro in compagnia di Lucrezia Borgia, le feste di palazzo Gonzaga con tanto di concorso di bellezza tra Caterina Gonzaga,  Lucrezia e Giulia, le lettere affettuose ma anche le reprimende  di Alessandro VI,  la morte del fratello Angelo, l’invocazione alla Madonna della Quercia per una grave infezione da cui Giulia si salvò per grazia divina e brani del suo testamento.

Dalla lettura di questo documento redatto alla presenza di un notaio e di sette testimoni,  emergono aspetti meno conosciuti sull’ultima stagione di Giulia vissuta a Carbognano per circa vent’anni, dopo la morte del marito Orsino Orsini, dove ha ristrutturato  il borgo, riorganizzato le attività agricole e commerciali, assistito i più bisognosi, facilitato la crescita demografica del paese, diventando la “magnifica domina” di Carbognano. Una donna forte e autorevole, antesignana di quel femminismo di cui oggi valutiamo gli esiti..

La colonna sonora della pièce – composta con sapiente aderenza ai testi  da Giorgio Bottiglioni docente di viola e animatore dell’ensemble musicale – è nutrita di arie di autori fiamminghi e italiani del Quattro-Cinquecento eseguite con strumenti d’epoca dal trio “Furiosi affetti” : alla viella (Erica Scherl), ai flauti dolci (Paola Giuffrè), al liuto (Edoardo Blasetti); voce di soprano (Francesca Proietti).

Umberto Laurenti del castello farnesiano di Carbognano, ha ricordato che Giulia e i Farnese hanno lasciato a Roma e nella Tuscia viterbese un patrimonio di grande valore non ancora convenientemente valutato e valorizzato. Monumenti come il palazzo Farnese di Caprarola, l’isola Bisentina sul lago di Bolsena (dove Giulia voleva essere sepolta), la rocca di Valentano, il castello di Vasanello, quello di Carbognano ed altri, vanno destinati, come ha anche sottolineato in chiusura Margherita Eichberg soprintendente archeologia, belle arti  e paesaggio della provincia di Viterbo e dell’Etruria Meridionale ad un pubblico consapevole ed amante della bellezza. Pensieri condivisi dal vice presidente del Touring Club Italiano Giuseppe Roma, presente in sala a rappresentare una istituzione che dal 1894 si impegna per la valorizzazione consapevole del “bello”.




Un thè con Giulia Farnese a Vitorchiano

di REDAZIONE-

VITORCHIANO (Viterbo)- Si terrà a Vitorchiano, sabato 16 novembre, dalle ore 16, presso la sala dei Capitelli, complesso di Sant’Agnese “Un thè con Giulia Farnese- la storia.. in una tazza”. Una chiacchierata con l’autrice del romanzo “Iulia  Farnesia-  Lettere  da un’anima”, Roberta Mezzabarba, gustando un delizioso thè.




Il Touring club ricorda Giulia Farnese

Senz’altro era “bella”, come annotano alcuni cronisti, ma di lei non abbiamo alcun ritratto. documentato. Presentiamo pertanto quello simbolico di una nobildonna senza volto dedicato a Giulia Farnese. Lo facciamo anche per assecondare il mistero di un personaggio che non fu una donna comune, con il grande torto – da damnatio memoriae – di essere stata l’amante di papa Borgia Alessandro VI.
A distanza di cinque secoli dalla sua morte (1524-2024), il Touring Club di Viterbo, insieme all’Università della Tuscia, all’associazione Le Triolè e al “Comitato promotore Centenario” rende giustizia a Giulia Farnese, originaria della Tuscia viterbese, riconoscendone con una restitutio memoriae i molti meriti. Lo fa con una piéce musicale-teatrale che verrà data a Viterbo (Chiesa del Gesù) il 7 novembre alle ore 17,00 e a Roma (Sala Zuccari-Senato su prenotazione furiosiaffetti@gmail.com) il successivo 8 novembre sempre alle ore 17,00. La mattina del 7 novembre rappresentazione speciale per alcune classi del Liceo Musicale di Viterbo.
Fosca Speranza e Stefano Nazzaro danno voce ad alcuni documenti riferiti alla sua biografia selezionati da Pietro Riga dell’ateneo viterbese, il rapporto con la famiglia, il viaggio a Pesaro al seguito di Lucrezia Borgia, la controversa relazione con il pontefice Alessandro VI, la lunga stagione trascorsa nel feudo di Carbognano. Le letture saranno alternate a brani vocali e strumentali eseguiti dall’Ensemble “Furiosi Affetti” e tratti dal repertorio di danze, frottole e strambotti del Rinascimento con strumenti d’epoca (viella, flauto dolce, liuto) e una voce di soprano.
Appartenente ad una delle famiglie più influenti del tempo che ha anche dato un pontefice (Paolo III) e favorito un mecenatismo artistico di raro pregio non solo nel viterbese, Giulia da giovanissima ha avuto uno stretto legame col papa Alessandro VI Borgia che ha peraltro riguardato un breve periodo. Molto più intensa e oculata, dopo la morte del marito Orsino Orsini, la sua attività nel feudo di Carbognano dove ha dato prova di buone qualità nell’impresa agricola e nella crescita del borgo e di capacità organizzative e sociali. L’iniziativa è sostenuta da Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Fondazione Carivit, Ance Viterbo e Bcc Roma.

Touring Club

 




Il Touring Club ricorda Giulia Farnese

VITERBO – Senz’altro era “bella”, come annotano alcuni cronisti, ma di lei non abbiamo alcun ritratto. documentato. Presentiamo pertanto quello simbolico di una nobildonna senza volto dedicato a Giulia Farnese.

Lo facciamo anche per assecondare  il mistero di  un personaggio che non fu una donna comune, con il grande torto  – da damnatio memoriae – di essere stata l’amante di papa Borgia Alessandro VI.

A distanza di cinque secoli dalla sua morte (1524-2024), il Touring Club di Viterbo, insieme all’Università della Tuscia, all’associazione Le Triolè e al “Comitato promotore Centenario”  rende giustizia a  Giulia  Farnese, originaria della Tuscia viterbese,  riconoscendone con una restitutio memoriae i molti meriti. Lo fa con una piéce musicale-teatrale che verrà data a Viterbo (Chiesa del Gesù) il 7 novembre alle ore 17,00 e a Roma (Sala Zuccari-Senato su prenotazione furiosiaffetti@gmail.com) il successivo 8 novembre sempre alle ore 17,00.  La mattina del 7 novembre rappresentazione speciale per alcune classi del Liceo Musicale di Viterbo.

Fosca Speranza e Stefano Nazzaro danno voce ad alcuni documenti riferiti alla sua biografia selezionati da Pietro Riga dell’ateneo viterbese, il rapporto con la  famiglia,  il viaggio a Pesaro al seguito di Lucrezia Borgia, la controversa relazione con il pontefice Alessandro VI,  la lunga stagione trascorsa nel feudo di Carbognano. Le letture saranno  alternate  a brani vocali e strumentali eseguiti dall’Ensemble “Furiosi Affetti” e tratti dal repertorio di danze, frottole e strambotti del Rinascimento con strumenti d’epoca (viella, flauto dolce, liuto) e una voce di soprano.

Appartenente ad una delle famiglie più influenti del tempo che ha anche dato un pontefice (Paolo III) e favorito un mecenatismo artistico di raro pregio non solo nel viterbese, Giulia da giovanissima ha avuto uno stretto legame col papa Alessandro VI  Borgia che ha peraltro riguardato un breve periodo. Molto più intensa e oculata, dopo la morte del marito Orsino Orsini,  la sua attività nel feudo di Carbognano dove ha dato prova di buone qualità nell’impresa agricola e nella crescita del borgo e di capacità organizzative e sociali. L’iniziativa è sostenuta da Regione Lazio, Provincia di Viterbo,  Fondazione Carivit, Ance Viterbo e  Bcc Roma.




A Carbognano la passeggiata-racconto di Comunità Narranti e una mostra collettiva d’arte contemporanea in onore di Giulia Farnese per i 500 anni dalla morte

CARBOGNANO (Viterbo)- Proseguono a Carbognano gli eventi organizzati da La Rete di Giulia in
collaborazione con ST Sinergie per il cinquecentenario della morte di Giulia Farnese, detta “la Bella” (1524 – 2024).
Domenica 20 ottobre, alle ore 10.00, il paesino a ridosso dei monti Cimini ospiterà la passeggiata-racconto ideata da Comunità Narranti dal titolo “Giulia Farnese ultimo atto: da Divina Cortigiana a Signora di Carbognano, il lungo percorso della Restitutio Memoriae”. L’appuntamento, inizialmente previsto per il pomeriggio di sabato 5 ottobre, è stato posticipato a causa della incessante pioggia. In questa occasione, anche in caso di maltempo, l’evento si svolgerà comunque, ma all’interno della chiesa di Santa Maria dell’Immacolata Concezione, costruita nel 1522 proprio grazie alla generosità di Giulia “la Bella”, che a Carbognano trascorse gli ultimi venti anni della sua esistenza.
La passeggiata racconterà la seconda vita della nobildonna rinascimentale. La vita adulta e libera dagli intrighi politici che la vollero, giovanissima e ancora inesperta delle cose della vita, alla corte di Rodrigo Borgia. Racconteremo la sua ribellione, la decisione di lasciare Roma e di trasferirsi, appunto, a Carbognano dove, convolata in seconde nozze con Giovanni Maria Capece Bozzuto, trascorrerà gli anni della maturità, fino alla morte avvenuta nel 1524. Verrà raccontato della sua rinascita, delle sue capacità imprenditoriali, della sua devozione, del bene che seppe fare al piccolo borgo della Tuscia e ai suoi abitanti. In scena Maria Letizia Cecconi, Tiziana Ceccarelli e Alfonso Prota che ridaranno voce a Giulia “la Bella” per far conoscere ai partecipanti gli aspetti meno conosciuti della sua articolata e sfaccettata esistenza.
Sempre domenica, ma alle ore 11.45, nella chiesa di Santa Maria dell’Immacolata  Concezione, è in programma il vernissage della mostra collettiva “Giulia Farnese ‘la Bella’ nel contemporaneo”, a cura di Massimo Scaringella.
Gli artisti selezionati per proporre le proprie opere sono: Gio’ Camia con “La Bella” (fotografia), Alessia Forconi con “Lilith” (scultura in marmo), Franco Giletta con “Giulia Farnese” (tecnica mista su tavola), Pierluigi Isola con “Nella stanza di Giulia” (olio su tela), Michele Manzione con “Giulia” (fotografia), Fulvio Merolli con “Dancer’s head” (resina poliestere patinata), Milot con “La chiave della vita” (scultura in ferro), Flavia Mitolo con “Attraverso il tempo” (collage su tela), Mauro
Molinari con “Giulia” (acrilici su cartone), Michel Oz con “Madonna Bendata” (collage), Hannu Palosuo con “Cannot Turn Back the Clock” (olio su tela), Claudia Quintieri con “Distorsione iconografica” (elaborazione digitale), Victroria Thomen con “L’essenza di un volto sconosciuto” (stampa digitale su carta metallizzata) e, infine, Roberto Vignoli con “Non è Barbara, è Giulia” (file digitale a colori stampato su carta chimica).
Un’iniziativa originale e degna di nota, in quanto, avendo Giulia Farnese subito dal fratello Alessandro (poi papa Paolo III) la damnatio memoriae, di lei non esistono a oggi ritratti che ce ne restituiscano le sembianze ufficiali.
L’esposizione rimarrà allestita fino a domenica 24 novembre con ingresso libero.




Carbognano, una passeggiata-racconto e la mostra collettiva d’arte contemporanea in onore di Giulia Farnese per i 500 anni dalla morte

CARBOGNANO ( Viterbo) – Proseguono a Carbognano gli eventi organizzati da La Rete di Giulia in
collaborazione con ST Sinergie per il cinquecentenario della morte di Giulia Farnese, detta “la Bella” (1524 – 2024).
Domenica 20 ottobre, alle ore 10.00, il paesino a ridosso dei monti Cimini ospiterà la passeggiata racconto ideata da Comunità Narranti dal titolo “Giulia Farnese ultimo atto: da Divina Cortigiana a Signora di Carbognano, il lungo percorso della Restitutio Memoriae”. L’appuntamento, inizialmente previsto per il pomeriggio di sabato 5 ottobre, è stato posticipato a causa della incessante pioggia. In questa occasione, anche in caso di maltempo, l’evento si svolgerà comunque, ma all’interno della chiesa di Santa Maria dell’Immacolata Concezione, costruita nel 1522 proprio grazie alla generosità di Giulia “la Bella”, che a Carbognano trascorse gli ultimi venti anni della sua esistenza.
La passeggiata racconterà la seconda vita della nobildonna rinascimentale. La vita adulta e libera dagli intrighi politici che la vollero, giovanissima e ancora inesperta delle cose della vita, alla corte di Rodrigo Borgia. Racconteremo la sua ribellione, la decisione di lasciare Roma e di trasferirsi, appunto, a Carbognano dove, convolata in seconde nozze con Giovanni Maria Capece Bozzuto, trascorrerà gli anni della maturità, fino alla morte avvenuta nel 1524. Verrà raccontato della sua rinascita, delle sue capacità imprenditoriali, della sua devozione, del bene che seppe fare al
piccolo borgo della Tuscia e ai suoi abitanti. In scena Maria Letizia Cecconi, Tiziana Ceccarelli e Alfonso Prota che ridaranno voce a Giulia “la Bella” per far conoscere ai partecipanti gli aspetti meno conosciuti della sua articolata e sfaccettata esistenza.
Sempre domenica, ma alle ore 11.45, nella chiesa di Santa Maria dell’Immacolata Concezione, è in programma il vernissage della mostra collettiva “Giulia Farnese ‘la Bella’ nel contemporaneo”, a cura di Massimo Scaringella.
Gli artisti selezionati per proporre le proprie opere sono: Gio’ Camia con “La Bella” (fotografia), Alessia Forconi con “Lilith” (scultura in marmo), Franco Giletta con “Giulia Farnese” (tecnica mista su tavola), Pierluigi Isola con “Nella stanza di Giulia” (olio su tela), Michele Manzione con “Giulia” (fotografia), Fulvio Merolli con “Dancer’s head” (resina poliestere patinata), Milot con “La chiave della vita” (scultura in ferro), Flavia Mitolo con “Attraverso il tempo” (collage su tela), Mauro Molinari con “Giulia” (acrilici su cartone), Michel Oz con “Madonna Bendata” (collage), Hannu Palosuo con “Cannot Turn Back the Clock” (olio su tela), Claudia Quintieri con “Distorsione iconografica” (elaborazione digitale), Victroria Thomen con “L’essenza di un volto sconosciuto” (stampa digitale su carta metallizzata) e, infine, Roberto Vignoli con “Non è Barbara, è Giulia” (file digitale a colori stampato su carta chimica).
Un’iniziativa originale e degna di nota, in quanto, avendo Giulia Farnese subito dal fratello Alessandro (poi papa Paolo III) la damnatio memoriae, di lei non esistono a oggi ritratti che ce ne restituiscano le sembianze ufficiali.
L’esposizione rimarrà allestita fino a domenica 24 novembre con ingresso libero. Organizzazione La Rete di Giulia in collaborazione con ST Sinergie.




Giulia Farnese protagonista della passeggiata-racconto organizzata da “Comunità narranti”

CARBOGNANO (Viterbo) – Domenica 20 settembre, ore 10:00, Comunità narranti tornerà sulla scena di Carbognano con la passeggiata-racconto “Giulia Farnese ultimo atto: da Divina Cortigiana a Signora di Carbognano, il lungo percorso della Restitutio Memoriae”. Appuntamento in piazzale Sant’Anna.

Originariamente prevista per il 5 ottobre, e rimandata causa maltempo, la performance narrativa itinerante attraverserà le vie del centro storico del paese, raccontando la vita adulta e libera dagli intrighi familiari e politici che vollero Giulia, giovanissima e ancora inesperta delle cose della vita, alla corte di Rodrigo Borgia. Al centro della narrazione la rinascita di Giulia Farnese, le sue capacità imprenditoriali, la sua devozione, il bene che seppe fare a questo piccolo borgo della Tuscia e ai suoi abitanti.

A condurre la passeggiata la narratrice di comunità Maria Letizia Cecconi, suo il copione e la regia della performance; al suo fianco i narratori Tiziana Ceccarelli e Antonello Ricci.

In caso di persistente maltempo la passeggiata avrà luogo all’interno del complesso dell’ex chiesa di santa Maria della concezione.

Partecipazione gratuita, per ulteriori informazioni chiamare il 3913103629.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con ‘La Rete di Giulia’ e inserita nell’ambito del programma “Restitutio Memoriae: il mito di Giulia” per la celebrazione del V Centenario della Morte di Giulia Farnese “la Bella”.

 




“Giulia Farnese ultimo atto”, il 5 ottobre passeggiata-racconto a Carbognano

CARBOGNANO ( Viterbo) – Prosegue l’intenso programma di attività autunnali di Comunità narranti. Sabato 5 ottobre alle ore 16 appuntamento a Carbognano in piazzale Sant’Anna per la passeggiata-racconto “Giulia Farnese ultimo atto: da Divina Cortigiana a Signora di Carbognano, il lungo percorso della Restitutio Memoriae”.
A condurre la passeggiata la narratrice di comunità Maria Letizia Cecconi, suo il copione e la regia della performance; al suo fianco i narratori Tiziana Ceccarelli e Alfonso Prota.
Di Giulia, nel corso della performance narrativa itinerante per le vie del centro storico del paese, racconteremo la vita adulta e libera dagli intrighi familiari e politici che la vollero, giovanissima e ancora inesperta delle cose della vita alla corte di Rodrigo Borgia. Racconteremo la sua ribellione, la decisione di lasciare Roma e di trasferirsi a Carbognano dove, convolata in seconde nozze con Giovanni Maria Capece Bozzuto, trascorrerà gli anni della maturità, fino alla morte avvenuta nel 1524. Al centro della narrazione la rinascita di Giulia, le sue capacità imprenditoriali, la sua devozione, il bene che seppe fare a questo piccolo borgo della Tuscia e ai suoi abitanti.
Partecipazione gratuita, per ulteriori informazioni chiamare il 3913103629.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con ‘La Rete di Giulia’ e inserita nell’ambito del programma “Restitutio Memoriae: il mito di Giulia” per la celebrazione del V Centenario della Morte di Giulia Farnese “la Bella”.




Il fascino e il mistero di Giulia Farnese alla galleria della via degli artisti

VITERBO- Da sabato 31 agosto 2024 alla Galleria de La Via degli Artisti si potrà visitare la nuova esposizione della mostra GIULIA FARNESE, FASCINO & MISTERO nata da un’idea di TUSCIA IN FIORE per celebrare i 500 anni dalla morte di “Giulia La Bella”.

Le 16 opere finaliste, selezionate e presentate lo scorso 23 marzo a Viterbo, a piazza del Plebiscito, dopo aver fatto tappa nei meravigliosi borghi di Civita di Bagnoregio, Bassano in Teverina, Proceno e Marta, per tutto il ricco Settembre Viterbese potranno essere ammirate nei locali della Galleria de La Via degli Artisti a piazza San Carluccio, nel centralissimo quartiere medioevale del capoluogo.

Si ringraziano gli artisti: Gustavo Palumbo, Concetta Cappelletti, Bixsio, Vittorio Buzzi, Marina Cogotti, Piergiorgio Dessì, Maurizio Di Giovancarlo, Rocco Loparco, Amedeo Mancini, Massimo Nesti, Angelo Paccosi, Mirella Rossomando, Rita Sargenti, Antonella Torquati, Isabella Uleri, Robert Vanderhoef.

La mostra si concluderà domenica 29 settembre con un evento-Finissage dal titolo LA TUSCIA…PROFUMA DI ROSA un incontro di pittura, musica e poesia in cui si parlerà di alcune delle donne che, come Giulia Farnese, hanno fatto grande la storia della Tuscia e verrà presentato il romanzo IL PROFUMO DELLA ROSA di Fausto Principi. Un appuntamento da non mancare!