Convegno per l’istituzione del parco archeologico e naturalistico (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Norchia, uno dei siti più complessi, che tra la fitta vegetazione nasconde dei veri tesori, sin dalla sua prima scoperta risalente al 1811 dal Padre domenicano Pio Semeria e resa nota dal nostro studioso Francesco Orioli, testimonianza unica nel suo genere, tanto da essere appellata la Petra d’Italia.
Castel d’Asso, una necropoli che si sviluppa in un centinaio di metri, dove troviamo le Tombe Orioli, Grande, Ceisis e Tetnie Urinates, delle quali siamo certi della corretta attribuzione. La caratteristica principale delle tombe è quella di essere del tipo a dado con vano di sottofaccia chiuso e con un unico accesso.
Grotta Porcina, centro etrusco caratterizzato da un’architettura rupestre, con una monumentalità molto rara, con 28 metri di diametro. Percorsa dalla via Clodia di epoca romana, in età medioevale e poi moderna, diventò luogo di produzione e dal quale prese il nome.
Da qui l’idea di riunire questi tre siti di straordinaria importanza storica e ambientale, in un parco archeologico-naturalistico, argomento del convegno svolto giovedì 9 maggio presso la sala auditorium “Aldo Perugi” di Valle Faul a Viterbo.
Luciano Proietti, presidente dell’associazione ArcheoTuscia ADV ha ringraziato tutte le autorità presenti: il prefetto Gennaro Capo, il questore Fausto Vinci, il presidente della provincia Alessandro Romoli , la sindaca Chiara Frontini, i consiglieri regionali del Lazio Giulio Zelli e Daniele Sabatini, l’on.Mauro Rotelli, Elisabetta De Minicis della fondazione Carivit e la soprintendente dell’Etruria meridionale, Margherita Eichberg.
Presenti in sala diversi amministratori dei comuni limitrofi e una rappresentanza dei Carabinieri.
Ha introdotto il convegno Roberto Oriolesi, presidente dell’associazione Salviamo Norchia.
“In questi tre siti, si trovano monumenti unici, vogliamo renderli ancora più fruibili ai visitatori. Naturalmente, senza sottovalutare l’importanza dell’ambiente, ricco di flora e fauna con specie rare”.
Elisabetta De Minicis ha sottolineato la disponibilità della Fondazione Carivit a sostenere e finanziare progetti, che hanno come obiettivo la tutela dei beni storici che arricchiscono le proposte culturali del nostro ricco territorio.
L’interesse per questo progetto è stato confermato dalla sindaca Frontini, il presidente Romoli, il prefetto Capo e dal questore Vinci, considerandolo come momento di studio, al quale dovrà seguire un approdo concreto.
La sovraintendente Margherita Eichberg ha comunicato la costante attenzione rivolta per questi siti e rinnova la disponibilità a collaborare, per trovare soluzioni atte alla maggiore valorizzazione degli stessi.

 




Il 9 maggio il convegno per istituzione di un parco naturalistico e archeologico Norchia, Castel d’Asso e Grotta Porcina

VITERBO- L’associazione culturale Salviamo Norchia ODV, organizza il Convegno, Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Tuscia, per l’istituzione di un Parco Naturalistico e Archeologico, Norchia, Castel d’Asso, Grotta Porcina, che si terrà il giorno 9 maggio 2024 alle ore 15,30 presso la sala auditorium “Aldo Perugi” di Valle Faul, della Fondazione Carivit Viterbo.
Per Salviamo Norchia ODV
Il Presidente
Dott. Roberto Oriolesi




La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale riprende i lavori al sito di Grotta Porcina a Vetralla

VETRALLA (Viterbo)- L’importante area archeologica di Grotta Porcina a Vetralla, oggetto di scavi fin dagli anni venti del secolo scorso, consiste in un articolato “sistema funerario rupestre”, cronologicamente collocabile tra la fine dell’età orientalizzante e l’epoca arcaica. Al principesco e monumentale tumulo di ca. 28 metri di diametro e 3,5 di altezza, che domina la vasta necropoli, fa da pendant un’area sacra quadrangolare caratterizzata dalla presenza su tre lati di tre gradoni che, molto probabilmente, permettevano di assistere ai riti che li si svolgevano; al centro dell’area sacra è un altare circolare decorato con un fregio a bassorilievo con animali di gusto orientalizzante. La Soprintendenza con un primo finanziamento (Programmazione triennale LL.PP. 2022-2024) ha avviato un programma di lavori finalizzati alla valorizzazione e fruizione del sito, lavori che verranno portati a completamento grazie ai fondi del PNRR.
Il progetto, curato dai funzionari della Soprintendenza: l’architetto Giuseppe Borzillo e l’archeologa Beatrice Casocavallo, in questa prima fase si è incentrato sullo studio e l’analisi del quadro diagnostico del sito. Queste azioni preliminari sono fondamentali per delineare gli elementi di criticità che caratterizzano lo stato dei luoghi così da attivare le operazioni fondamentali per la conservazione e tutela del sito. Considerevoli sono state le operazioni di pulizia della vasta area con la rimozione della vegetazione infestante, attività svolte dalla società Lepsa srl. coordinate e seguite costantemente da personale tecnico interno ed esterno della Soprintendenza. Grazie a questa pulizia si sono potute effettuare tutte le operazioni di rilievo dell’area, lavoro condotto dalla Società Esplora srl (Spin-Off Accademico dell’Università di Trieste), in modo da mappare l’area con il posizionamento di tutte le evidenze archeologiche. Il lavoro permetterà la lettura non solo del dato archeologico ma anche di quello paesaggistico così da comprendere meglio le relazioni e l’integrazione tra questi due aspetti che era ancora più forte nel mondo antico.
Sarà possibile così tracciare un quadro di riferimento non soltanto storico/archeologico ma anche paesaggistico e definire i successivi interventi soprattutto in relazione alle potenzialità che questi potrebbero rivestire per innescare processi di valorizzazione del sito con i siti archeologici presenti nel comune di Vetralla, della vicina Blera e nella più distante città di Norchia.
L’obiettivo di fondo dell’intervento tende, in questa prima fase e prioritariamente, a migliorare le condizioni di conservazione delle strutture archeologiche, puntando anche a un nuovo e globale studio scientifico del contesto per poi concentrare i lavori verso una valorizzazione dell’area, con il fine di incrementare la fruibilità del sito. In tal senso intendiamo rivolgerci ad un numero maggiore di pubblici attraverso la promozione di attività culturali all’interno dell’area, come manifestazioni culturali, attività di didattica, ecc., con lo scopo di offrire esperienze diversificate così da far conoscere sempre di più questo straordinario sito che va conosciuto e fruito ma anche rispettato e difeso.




Vetralla, ripresi i lavori al sito di Grotta Porcina

VETRALLA ( Viterbo) – La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale riprende i lavori al sito di Grotta Porcina a Vetralla (VT).

L’importante area archeologica di Grotta Porcina a Vetralla, oggetto di scavi fin dagli anni venti del secolo scorso, consiste in un articolato “sistema funerario rupestre”, cronologicamente collocabile tra la fine dell’età orientalizzante e l’epoca arcaica. Al principesco e monumentale tumulo di ca. 28 metri di diametro e 3,5 di altezza, che domina la vasta necropoli, fa da pendant un’area sacra quadrangolare caratterizzata dalla presenza su tre lati di tre gradoni che, molto probabilmente, permettevano di assistere ai riti che li si svolgevano; al centro dell’area sacra è un altare circolare decorato con un fregio a bassorilievo con animali di gusto orientalizzante. La Soprintendenza con un primo finanziamento (Programmazione triennale LL.PP. 2022-2024) ha avviato un programma di lavori finalizzati alla valorizzazione e fruizione del sito, lavori che verranno portati a completamento grazie ai fondi del PNRR.
Il progetto, curato dai funzionari della Soprintendenza: l’architetto Giuseppe Borzillo e l’archeologa Beatrice Casocavallo, in questa prima fase si è incentrato sullo studio e l’analisi del quadro diagnostico del sito. Queste azioni preliminari sono fondamentali per delineare gli elementi di criticità che caratterizzano lo stato dei luoghi così da attivare le operazioni fondamentali per la conservazione e tutela del sito. Considerevoli sono state le operazioni di pulizia della vasta area con la rimozione della vegetazione infestante, attività svolte dalla società Lepsa srl. coordinate e seguite costantemente da personale tecnico interno ed esterno della Soprintendenza. Grazie a questa pulizia si sono potute effettuare tutte le operazioni di rilievo dell’area, lavoro condotto dalla Società Esplora srl (Spin-Off Accademico dell’Università di Trieste), in modo da mappare l’area con il posizionamento di tutte le evidenze archeologiche. Il lavoro permetterà la lettura non solo del dato archeologico ma anche di quello paesaggistico così da comprendere meglio le relazioni e l’integrazione tra questi due aspetti che era ancora più forte nel mondo antico.
Sarà possibile così tracciare un quadro di riferimento non soltanto storico/archeologico ma anche paesaggistico e definire i successivi interventi soprattutto in relazione alle potenzialità che questi potrebbero rivestire per innescare processi di valorizzazione del sito con i siti archeologici presenti nel comune di Vetralla, della vicina Blera e nella più distante città di Norchia.
L’obiettivo di fondo dell’intervento tende, in questa prima fase e prioritariamente, a migliorare le condizioni di conservazione delle strutture archeologiche, puntando anche a un nuovo e globale studio scientifico del contesto per poi concentrare i lavori verso una valorizzazione dell’area, con il fine di incrementare la fruibilità del sito. In tal senso intendiamo rivolgerci ad un numero maggiore di pubblici attraverso la promozione di attività culturali all’interno dell’area, come manifestazioni culturali, attività di didattica, ecc., con lo scopo di offrire esperienze diversificate così da far conoscere sempre di più questo straordinario sito che va conosciuto e fruito ma anche rispettato e difeso.




La River Monster Produzioni colpisce ancora, in arrivo la terza puntata de “La Maledizione di Tuchulca”

di EMANUELE FARAGLIA –

VETRALLA (Viterbo) – Cosa mai potrà accomunare il trash, l’archeologia, la valorizzazione turistica della Tuscia e le temerarie imprese di un gruppo di amici riuniti sotto il nome di “River Monsters Produzioni”? Ce lo hanno spiegato, in una di quelle di serate da raccontare ai posteri, il dottor Mauro Presciutti e la sua banda che da ormai 13 anni scorrazzano per la campagna vetrallese alla ricerca di misteriosi reperti e fantomatiche divinità tuttora presenti, a quanto pare, dalle parti del torrente Biedano…

Con il secondo episodio de “La  Maledizione di Tuchulca” l’Rmp ha dimostrato ancora una volta di saper coniugare cazzeggio e racconto del territorio, voglia di evadere e necessità di restare ancorati al presente, alle proprie radici , al proprio territorio. Stasera abbiamo incontrato i protagonisti di queste avventure per le desolate e dimenticate lande di Norchia e Grotta Porcina, siti di rilevante importanza archeologica e culturale tuttora teatro di ulteriori scoperte che fanno riaffiorare la mai del tutto sepolta storia degli Etruschi meridionali.

Tuchulca, Tomba dell’Orco , Tarquinia (VT)

Uno dei leader del gruppo, il biologo Mauro Presciutti , ci spiega che “Fonte di ispirazione sono stati i Jackass (americani che da anni spopolano sul web e oltre con le loro folli trovate da non ripetere a casa, ndr) . La River Monster è nata nel 2007, come esaltazione del trash, da momento di degrado assoluto , con un pizzico d’arte”.

Tra le bravate degne di nota la traversata del Mignone fino al mare con un gommone nell’ormai lontano 11 luglio del 2015. “Facevamo le gojerie  –  spiega il geologo Gabriele Trevi, ovvero il professor Brevi nella miniserie su Youtube – l’idea era quella di far comprendere il territorio , però non con un tono serioso all’Alberto Angela , bensì con un tono scherzoso “.

Si ride e si scherza, insomma, ma neanche troppo, visto che di peripezie ed incidenti veri con ferite tipo ami conficcati e rovinose cadute tra i dirupi se ne sono viste di cotte e di crude, tant’è che il gruppo si serve anche della professionalità di un infermiere, Elia Ferri, sempre presente con il suo kit di pronto intervento: “Lo scopo è quello di far conoscere le necropoli, i paesaggi, cose culturali e naturalistiche in una chiave più divertente, questo è il nostro quid, e la serie è un modo per rendere i video abbastanza fruibili”.

Nella troupe anche un archeologo, Leonardo , in arte dottor J Maltese, che con la sua sola presenza gartantisce quel minimo di serietà e validità storico-scientifica che consentono di superare il trash e puntare alla divulgazione rivolta soprattutto alle nuove generazioni spesso inconsapevoli della ricchezza del proprio territorio.

Attualmente il Gruppo Biedano Challenge è formato da: Elia Ferri, Mauro Presciutti, Gabriele Trevi
Giuliano Carloni, Stefano Cenci, Leonardo Maltese, Diego Ferri, Alessio Giacobbe, Carlo Berni

Matteo Cavallo.

E con l’arrivo del Carnevale è già previsto un evento, il 21 febbraio al ristorante Km 62 ,  per affermare ancora di più la propria missione e far capire che  scienza e fantascienza, trash e divulgazione seria possono convivere, basta non disturbare i demoni e seguire lo stile River Monster. Forse.
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FB: Rivermonster Page
YouTube: RMP Vetralla