A Roma la presentazione dell’edizione 2022 del calendario storico della Guardia di Finanza e del concerto della banda musicale del corpo

ROMA – Questo pomeriggio alle ore 18:30 avrà luogo, presso l’Auditorium “Parco della Musica” di Roma, la presentazione del Calendario Storico per l’anno 2022, dedicato alla proiezione internazionale della Guardia di Finanza in virtù del progressivo potenziamento della rete estera del Corpo quale Forza di Polizia deputata al contrasto delle violazioni in materia economico finanziaria a tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, alla presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Dott. Daniele Franco, e del Comandante Generale, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana.
L’evento, che sarà condotto dal noto volto televisivo Cristiana Capotondi, sarà impreziosito dal Concerto della Banda del Corpo, diretta dal Maestro Col. Leonardo Laserra Ingrosso, che – con le sue note musicali – intratterrà le Autorità e gli ospiti che parteciperanno alla serata.




La sinergia tra Guardia di Finanza e INPS

Nella maxi operazione delle fiamme gialle di Cremona che ha portato a 16 arresti e 9000 denunce e visto sventata una truffa per 60 milioni di euro la collaborazione con INPS ha avuto un contributo fondamentale.
Si tratta di un risultato molto importante nel contrasto agli illeciti contro il reddito di cittadinanza ottenuto grazie ad una sinergia costruita nel tempo e sostenuta da un approfondito lavoro di controllo e di indagine comune svolto su tutto il territorio nazionale.
Con la Guardia di Finanza, infatti, Inps ha avviato già dall’anno scorso una collaborazione che interessa tutte le sedi dell’Istituto, mettendo a disposizione sistemi informatici che si avvalgono di tecnologie innovative basate sull’analisi di big data per l’estrapolazione delle informazioni utili alle attività investigative.
L’incrocio tra i requisiti dichiarati dai richiedenti il Reddito, le banche dati dell’Istituto e le informazioni contenute in altre banche dati con cui INPS ha attivo il collegamento in interoperabilità (ad esempio ANPR, l’anagrafe nazionale della popolazione residente), permette la verifica della veridicità dei requisiti. Oltre ai controlli amministrativi, attraverso sistemi di Intelligenza Artificiale, INPS effettua un’azione antifrode su specifici indicatori di rischio e segnala alle forze dell’ordine eventuali possibili anomalie criminogene.
La collaborazione con la Guardia di Finanza ha portato significativi risultati anche in materia di compensazioni indebite con crediti fiscali o contributivi inesistenti e di abuso delle integrazioni salariali COVID e si rafforzerà ulteriormente grazie al Protocollo d’intesa, in corso di approvazione, che prevede tra l’altro la condivisione delle informazioni di rischio frodi concernenti le posizioni assicurative e le prestazioni previdenziali, assistenziali e di inclusione sociale, gestite dall’Istituto.

 




Vetralla, Guardia di Finanza individua 23 proiettili della seconda guerra mondiale

VETRALLA (Viterbo) – A circa ottanta anni dai bombardamenti che colpirono molti paesi della Tuscia devastandone i territori, la memoria del secondo conflitto mondiale è riaffiorata nel comune di Vetralla dove sono stati rinvenuti residuati bellici, a testimonianza delle azioni militari che la “Wehrmacht” operò in tale zona, in quanto situata al crocevia tra le due strade consolari Cassia e Aurelia, considerate da sempre di importanza strategica.
Nell’ambito di una mirata attività di controllo del territorio, condotta da militari appartenenti al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo che hanno operato in sinergia con militari della Sezione Aerea di Pratica di Mare del medesimo corpo, sono stati individuati, nei pressi di una di una zona archeologica situata nel comune sopra menzionato, nr. 23 proiettili per artiglieria della seconda guerra mondiale.
I finanzieri, con l’ausilio dei metal detector, ad una profondità di circa 1 metro, hanno rilevato diversi manufatti metallici cilindrici di varie dimensioni (7 bossoli per granata da 75 mm – 4 bossoli da 105 mm attivi di cannello – 10 bossoli cal. 50 mm – 2 contenitori logistici per colpi), tutti in uso all’artiglieria dell’esercito tedesco accampato nel territorio viterbese, evidentemente dormienti da decenni.
La Prefettura di Viterbo, immediatamente allertata, ha disposto l’intervento d’urgenza del Comando Forze Operative Sud dell’esercito italiano con sede in Napoli, per mettere in sicurezza l’area interessata e renderla fruibile per le successive operazioni avvenute ad opera di militari del 6° Genio Pionieri di Roma, che, nei mesi di agosto e settembre 2021, con la cornice di sicurezza garantita dai militari della Guardia di Finanza di Viterbo e con l’ausilio di mezzi meccanici, hanno rimosso e, una volta trasportati in zona di sicurezza, fatto brillare i 23 proiettili di artiglieria rinvenuti.
Le attività effettuate 6° Genio Pionieri dell’esercito italiano, sono avvenute nel pieno rispetto delle consolidate procedure atte a neutralizzare la pericolosità degli ordigni, mediante la distruzione con apposita contro-carica esplosiva e con le cautele atte a preservare il sito.

È bene ricordare a chiunque dovesse trovare oggetti che per forme e dimensioni possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, denunciando immediatamente il ritrovamento al più vicino ufficio di polizia, così da consentire l’intervento dei specialisti del genio al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro territorio.

 




Guardia di Finanza, operazione “Cooperative spurie”: frode fiscale con emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti

VITERBO-I finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo hanno concluso una complessa ed articolata indagine di polizia economico-finanziaria, svolta nei confronti di diverse società e cooperative operanti sul litorale viterbese, che hanno posto in essere una sistematica e generalizzata illecita somministrazione di manodopera, dissimulata attraverso contratti di appalto fittizi.
Le aziende coinvolte, attraverso lo sfruttamento di lavoratori in stato di bisogno, hanno emesso ed annotato fatture per operazioni inesistenti al fine di evadere le imposte, con conseguenti benefici fiscali sia per i committenti, sia per le diverse società e/o cooperative appaltatrici, costituite ad hoc.

Le indagini, dipanatesi sin dall’inizio del 2019 e coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, sono state sviluppate dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Tarquinia attraverso articolati servizi di osservazione, perquisizioni e sequestri, audizioni di decine di operai, esame di migliaia di documenti contabili ed extracontabili, numerosi rapporti bancari ed intercettazioni telefoniche, che hanno portato alla luce un sistema perverso e spregiudicato di sfruttamento di manodopera.
Il meccanismo illecito posto in essere prevedeva che i dipendenti di alcune società commerciali, per la maggior parte cittadini italiani da tempo regolarmente assunti, pur continuando a prestare servizio e mantenendo le medesime mansioni presso gli stessi datori di lavoro, transitassero solo cartolarmente alle dipendenze di società cooperative appositamente costituite, che formalmente li mettevano a disposizione dei datori di lavoro originari mediante la stipula di un contratto di appalto o di distacco fittizio. Tale artificioso passaggio era spesso perpetrato all’insaputa dello stesso lavoratore.
Il beneficio generato, perpetrato attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 13 milioni di euro, era quello di ridurre illegalmente i costi fiscali e del lavoro, cui conseguivano la massimizzazione dei profitti e vantaggi competitivi sul mercato, consentendo di abbattere il costo della manodopera e di ottenere illeciti risparmi IVA, imposte dirette ed IRAP, portando ad un illecito vantaggio complessivo, in termini di tassazione, superiore ai 9 milioni di euro.

Gli oltre 300 lavoratori coinvolti sono inoltre stati impiegati a fronte di una retribuzione salariare minima subendo, tra l’altro, la lesione di diritti primari quali la fruizione delle ferie, il trattamento di fine rapporto ed altri trattamenti accessori.

Le attività ispettive, eseguite nei confronti di nr. 29 indagati e di nr. 42 aziende, hanno condotto all’esecuzione di nr. 47 perquisizioni presso i domicili degli indagati e delle aziende ad essi riconducibili (tra Tarquinia, Montalto di Castro, Civitavecchia, Fiumicino, Frascati, Roma, Novara, Campobasso e Anagni), ed al sequestro preventivo di immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 612.000,00 euro quale profitto del reato.
L’azione di servizio è stata poi diretta all’esecuzione di nr. 17 controlli e verifiche fiscali, nonché all’approfondimento delle implicazioni che la frode perpetrata aveva riverberato sulle posizioni previdenziali dei lavoratori implicati, svelando così una truffa aggravata ai danni dell’INPS, commessa dai datori di lavoro e dai titolari delle cooperative per non aver operato né versato le ritenute, riferibili alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, per 250.000 euro.

I lavoratori, infatti, venivano dichiarati come neo assunti in capo alla cooperativa appaltatrice, al fine di beneficiare illegalmente delle agevolazioni contributive previste per le nuove assunzioni e per la trasformazione dei contratti di lavoro secondo le leggi di stabilità 2014 e 2015. Tali benefici, però, erano assolutamente indebiti, sia perché il passaggio alla cooperativa, come detto, era del tutto fittizio, sia perché la Legge non consente di percepire le agevolazioni in parola se non si rispettano i minimi retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro, cosa che in questo caso non avveniva.

L’operazione “Cooperative spurie”, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Tarquinia, è esemplificativa della trasversalità che caratterizza l’azione di servizio del Corpo, sviluppata attraverso indagini fondate sulla sistematica valorizzazione delle risultanze informative e del materiale probatorio acquisito in tutti gli ambiti della missione istituzionale.
Gli effetti di concorrenza sleale, provocati da condotte fiscali fraudolente, risultano particolarmente accentuati nell’attuale congiuntura economica; pertanto la pronta e decisa azione svolta dai militari del Comando Provinciale dalla Guardia di Finanza di Viterbo sarà costantemente esercitata a difesa dell’economia legale e tutela degli imprenditori onesti.

 




Siglato protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e Terna

ROMA – Ampliate le attività di collaborazione per la sicurezza del sistema elettrico nazionale.
Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, e l’Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, hanno firmato oggi, presso la Sala San Matteo del Comando Generale della Guardia di Finanza, un protocollo che prolunga e rafforza le sinergie in essere fra il gestore della rete di trasmissione nazionale e la Guardia di Finanza.
L’intesa, in virtù della positiva esperienza maturata tra le parti nel corso degli anni, amplia le attività di collaborazione negli ambiti propri della polizia economica – finanziaria e a tutela della regolarità e trasparenza delle procedure amministrative, per la vigilanza delle infrastrutture strategiche e funzionali all’erogazione di servizi pubblici essenziali.
In particolare, attraverso questo nuovo accordo, Terna si impegna a fornire alla Guardia di Finanza dati e notizie qualificate nonché analisi di contesto utili al perseguimento delle finalità collaborative, mediante una diretta consultazione del proprio sistema informativo e per gli autonomi sviluppi dei Reparti del Corpo.
Inoltre, al fine di garantire la sicurezza e la continuità di esercizio delle infrastrutture strategiche dalla stessa gestite, Terna fornirà ulteriori dispositivi all’avanguardia tecnologica per le necessità delle componenti Aeronavale e del Soccorso Alpino del Corpo in considerazione della capillare distribuzione sul territorio e della capacità di operare tempestivamente anche in contesti non agevolmente e ordinariamente accessibili.
Tra le azioni volte alla tutela del sistema elettrico nazionale è, infatti, prevista l’attività di monitoraggio dei siti e degli impianti strategici di Terna, con particolare riferimento a quelli ubicati in ambiente montano e ai cavi sottomarini e, in generale, nelle zone più impervie. Il protocollo prevede anche rilievi fotografici delle infrastrutture strategiche con i mezzi aeronavali in dotazione alla Guardia di Finanza e una stretta collaborazione tra le parti nel corso di interventi di manutenzione funzionali a garantire la continuità del servizio.
Terna gestisce attualmente circa 75.000 km di rete elettrica in alta e altissima tensione, 900 stazioni e oltre 700 trasformatori attraverso 4 centri di controllo sul territorio italiano.




Vibo Valentia: illeciti contro il reddito di cittadinanza, sequestri per oltre 200 mila euro dalla Guardia di Finanza

VIBO VALENTIA – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nell’ambito delle funzioni di polizia economico – finanziaria a tutela del bilancio nazionale, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno avviato specifici controlli finalizzati a contrastare le condotte di indebita richiesta, percezione e/o fruizione di prestazioni sociali agevolate, con specifico riferimento al reddito di cittadinanza.

Tale sostegno economico, introdotto a decorrere dal mese di aprile 2019, quale misura di contrasto alla povertà, volta al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale, spetta ai cittadini in possesso di specifici requisiti personali, reddituali e patrimoniali. Il reddito di cittadinanza non può essere erogato a nuclei familiari i cui componenti siano sottoposti a misure cautelari o condannati per reati gravi.

Gli accertamenti di polizia giudiziaria, svolti nell’ultimo periodo dalle fiamme gialle della Tenenza di Tropea, avevano consentito di segnalare all’A.G. molteplici soggetti che, in prima persona o attraverso i propri familiari, avevano chiesto ed ottenuto dall’INPS il beneficio economico del reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare l’esistenza di condanne ostative (anche associazione di tipo mafioso) o misure cautelari personali.

Di conseguenza, il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia – Dott. Camillo Falvo – ha chiesto al GIP l’emissione di un decreto di sequestro preventivo, avente per oggetto la somma di circa 212.000,00 euro, quale profitto illecito derivante dalla commissione del reato, nei confronti di 28 soggetti, tra i quali figurano anche esponenti di spicco ed affiliati alle cosche vibonesi, già coinvolti nelle operazioni “Costa Pulita”, “Ossessione”, “Cerbero” e “Rinascita Scott”.

A seguito dell’emissione del predetto provvedimento, i militari della Guardia di Finanza, in questi giorni, hanno dato esecuzione al decreto cautelando il denaro depositato sui conti correnti e notificando lo stesso ai soggetti implicati.

La Procura della Repubblica e la Guardia di Finanza proseguiranno l’azione di contrasto ad ogni forma di illecito nel settore della spesa pubblica, a tutela dell’economia, finalizzata a prevenire e reprimere condotte illegali dall’elevato disvalore sociale, in quanto tese a sottrarre risorse alle fasce più bisognose della popolazione, in un periodo di grave crisi a causa dell’emergenza da Covid-19, a beneficio di soggetti non aventi diritto anche appartenenti alla criminalità organizzata.




Bagheria, la Guardia di Finanza individua signora illecitamente beneficiaria di reddito di cittadinanza

BAGHERIA- Nei giorni scorsi i militari della Compagnia di Bagheria, in esito ad attività di intelligence economico-finanziaria e in stretta sinergia e collaborazione info-operativa con l’INPS, hanno individuato una signora risultata illecitamente beneficiaria del Reddito di Cittadinanza per un ammontare pari a € 5.894,37.

In particolare, le Fiamme Gialle hanno accertato che la signora aveva omesso di comunicare lo stato detentivo del figlio, sottoposto dal 2019 alla misura della custodia cautelare in carcere emessa dalla D.D.A. di Palermo, insieme ad altri undici soggetti, per estorsione aggravata dal metodo mafioso perpetrata ai danni di diversi locali notturni di Palermo e provincia.

Tenuto conto che tale circostanza costituisce cause ostativa alla concessione del beneficio, i finanzieri hanno proceduto a denunciare il beneficiario del reddito di cittadinanza alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per i reati puniti dalla legge n. 26 del 2019 e contestualmente a comunicare l’indebito percettore agli uffici I.N.P.S. competenti territorialmente per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca/decadenza del beneficio e per il recupero coattivo delle somme già indebitamente percepite, pari complessivamente a € 5.894,37.

L’attività di servizio, conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto delle illecite condotte di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.




Siglato protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e l’autorità nazionale anticorruzione

Questa mattina, presso la Sala San Matteo del Comando Generale della Guardia di finanza, il Comandanteb Generale della Guardia di finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, e il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Avv. Giuseppe Busia, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con il quale sono stati rinnovati i rapporti di collaborazione tra le due istituzioni.
L’accordo conferma gli ambiti operativi del partenariato, tra i quali sono comprese attività di prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione, verifiche sull’osservanza degli obblighi di pubblicità e trasparenza, accertamenti in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi nonché controlli nel settore della contrattualistica pubblica.
A margine dell’evento, le Autorità intervenute hanno espresso soddisfazione per il rinnovo del memorandum, che rappresenta uno strumento di potenziamento delle linee di presidio della legalità nel delicato momento storico, connotato dall’avvio degli ingenti investimenti pubblici ricompresi nell’ambito del piano nazionale per la ripresa e la resilienza.
Il ruolo, riconosciuto normativamente, che l’Autorità Nazionale Anticorruzione e la Guardia di finanza assumono nel sistema di governance del piano pone in massima evidenza il rilievo delle sinergie e dei meccanismi di collaborazione, resi ancor più fluidi dall’accordo firmato oggi, nell’ottica di garantire la corretta destinazione dei flussi di spesa e, in sintesi, di tutela della legalità.




San Matteo Patrono della Guardia di Finanza, Sottosegretario Pucciarelli: Corpo di Polizia economico-finanziaria da sempre parte integrante delle Forze Armate dello Stato

“La ricorrenza di San Matteo Apostolo ed Evangelista, Patrono della Guardia di Finanza, è occasione gradita per rinnovare la mia gratitudine agli uomini ed alle donne di questo importante Corpo di Polizia con competenza generale su tutta la materia economica e finanziaria, da sempre orgogliosamente fiero del proprio status militare e dell’appartenenza alle Forze Armate dello Stato.” – rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli in occasione della festa liturgica del Discepolo di Cafarnao, pubblicano convertitosi senza esitazioni alla chiamata del Cristo vivente.
“Alla soglia dei due Secoli e mezzo dalla fondazione, le ‘Fiamme Gialle’ hanno sempre mostrato valore anche nei momenti più drammatici della nostra storia patria. Come nella Grande Guerra e nelle tumultuose fasi successive, tanto che Gabriele D’Annunzio nel 1920, a significarne la resilienza, riprese per essa la frase latina Nec Recisa Recedit, che ne sarebbe poi divenuta imperituro motto e a cui l’operato di ogni Finanziere ancora oggi si ispira.
L’altissima professionalità, l’abnegazione ed il senso del dovere con cui i militari della Guardia di Finanza assolvono quotidianamente – nei reparti territoriali e specialistici del Corpo – i propri compiti a favore della collettività, rappresentano i preziosi ingredienti che assicurano un contributo straordinario e prezioso alla stabilità e sicurezza del Paese, garantito attraverso la difficile opera di contrasto verso ogni forma di illegalità, il concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica e anche con la partecipazione – in supporto ai nostri Soldati, Marinai, Avieri e Carabinieri – nelle moderne operazioni di difesa avanzata, per la salvaguardia degli interessi del Paese e della stabilità internazionale.” – conclude il Sottosegretario Pucciarelli.

 




Guardia di Finanza di Viterbo: “Sequestrata area agricola e intera coltivazione di canapa di circa 5 mila piante”

VITERBO – I finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo hanno concluso una articolata operazione, a seguito di attivazione e di successive approfondite indagini di polizia giudiziaria, che ha portato, nel corso dell’intervento, al sequestro e alla distruzione di circa 5000 piante di canapa in coltivazione, dichiaratamente sativa, su di un’area agricola dall’estensione di circa 12000 mq sita nel territorio comunale di Viterbo.
Il risultato è stato ottenuto grazie all’ausilio delle banche dati in uso alla Guardia di Finanza, ai numerosi sopralluoghi ed appostamenti effettuati dai militari della Sezione Operativa Pronto Impiego della Compagnia di Viterbo, ed al continuo monitoraggio finalizzato allo studio della coltivazione. Al termine delle attività, in seguito alla campionatura a norma di legge delle piantine di canapa coltivate, il quantitativo ed il contenuto di tetraidrocannabinolo (THC), principio attivo in base al quale si stabilisce il rispetto della normativa in materia di coltivazione della canapa, è risultato di quasi quattro volte superiore al consentito.
Il riscontro di laboratorio, infatti, ha permesso di rilevare che i livelli di THC risultavano essere notevolmente superiori alla percentuale prevista per le coltivazioni di canapa “legale” e ha fatto chiaramente rientrare le piante tra quelle a THC prevalente, ovverosia considerabili a tutti gli effetti “sostanza stupefacente” che, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro.
La Procura della Repubblica di Viterbo, che in attesa dell‘esito delle analisi chimiche disposte sui campioni delle piante aveva già disposto il sequestro dell’intera area coltivata e delle relative 5000 piante di canapa, all’esito degli esami di laboratorio ha disposto l’estirpazione delle piante e l’immediata distruzione, operata sempre dalle Fiamme Gialle della Tuscia nei giorni scorsi. La piantagione, a fioritura completa, avrebbe prodotto diverse centinaia di chilogrammi di marijuana.
La coltivazione della canapa, da alcuni anni, nel nostro Paese non è di per sé illegale, ma può essere destinata esclusivamente e specifiche finalità (tra le quali ovviamente non è compresa la fabbricazione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio) e, soprattutto, può essere svolta solo attraverso l’impiego di ben determinate sementi, monitorate sin dall’origine, selezionate proprio in quanto incapaci di produrre piantine connotate da un contenuto di principio attivo troppo elevato.
L’abuso scoperto dalle Fiamme Gialle, particolarmente insidioso e socialmente pericoloso, si basa essenzialmente sulla coltivazione di piantagioni di cannabis light, assolutamente legali, all’interno delle quali vengono inserite anche piante di cannabis indica, illegali in quanto contenenti percentuali elevatissime di THC, che sono peraltro difficili da distinguere le une dalle altre ad un esame esclusivamente esteriore.
L’attività di controllo in parola, ricondotta nell’alveo del più ampio monitoraggio del territorio per il contrasto e la repressione degli illeciti in genere operativo anche nell’attuale contesto emergenziale, fa da cornice ad altri interventi effettuati nel settore stupefacenti che nel primo semestre dell’anno hanno permesso di ottenere altri importanti risultati, concretizzatisi nel sequestro di circa mezzo chilogrammo di sostanze stupefacenti, tra Hashish, Marijuana e Cocaina e alla segnalazione alla competente A.G. di sei responsabili.




Guardia di Finanza di Viterbo, scoperti tre lavoratori in nero

VITERBO – Continua l’attività di controllo delle Fiamme Gialle nel contrasto al sommerso da lavoro ed agli sprechi di denaro pubblico. Militari della Compagnia di Tarquinia, a seguito di una mirata attività informativa e di controllo economico del territorio, hanno individuato, in Canino, una società che impiegava tre lavoratori privi di una formale assunzione, di cui uno beneficiario e diretto richiedente del reddito di cittadinanza.

Dai successivi riscontri alle banche dati in uso al Corpo, in costante collaborazione con gli Uffici INPS di Viterbo, è emerso che uno dei trelavoratori irregolarmente occupati percepiva il reddito di cittadinanza già dall’anno 2019. La sua posizione è stata pertanto segnalata ai già citati Uffici dell’INPS, ente erogatore competente ai fini dellarevoca del beneficio e per il recupero delle somme indebitamente percepite.

Nell’ambito di tale attività è stato inoltre rilevato che la società sottoposta a controllo ha impiegato i tre lavoratori in nero per un’intera annualità, corrispondendo agli stessi le relative retribuzioni a mezzo denaro contante, omettendo, per di più, di operare le previste ritenute fiscali sulle retribuzioni. Per la corresponsione di emolumenti a mezzo denaro contante per un totale di dodici mensilità, in violazione delle prescrizioni previste dalla L. 205/17, è stata comminata una sanzione amministrativa di € 20.000,00.

È stata irrogata alla società la “maxi sanzione” per l’impiego di nr. 2 lavoratori senza preventiva comunicazione obbligatoria, oltre alla sanzione aggravata per l’impiego di nr. 1 lavoratore percettore del reddito di cittadinanza, senza preventiva comunicazione obbligatoria.

Il lavoratore percettore del R.d.C. è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria competente poiché lo stesso non ha comunicato all’Ente previdenziale, nel termine di 30 giorni, la variazione della propria condizione occupazionale.

L’attività di servizio svolta dalle Fiamme Gialle assume fondamentale importanza per la tutela dei cittadini onesti, di coloro che hanno concretamente bisogno di assistenza e delle imprese che operano nel rispetto della legge; al fine di contrastare le distorsioni dell’economia locale ed arginare la concorrenza sleale, mirando a combattere tutte le forme di indebito accesso a prestazioni assistenziali generatrici di iniquità e lesive della coesione sociale.

 

 




Maxi frode nel settore del mercato del lavoro: 120 posizioni lavorative irregolari di cui 10 completamente in nero

VITERBO – La Guardia di Finanza di Viterbo, all’esito di specifiche attività di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali perpetrate, in particolare, nel settore del commercio al dettaglio di carburanti per autotrazione, ha eseguito una complessa attività investigativa a carico di un gruppo di aziende facente capo ad un noto imprenditore di origine campana.

Con l’imprescindibile contributo dei funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Viterbo, nel corso del controllo le Fiamme Gialle hanno focalizzato la propria attenzione su alcuni elementi che, a prima vista, parevano attestare una diffusa inosservanza delle disposizioni legislative che regolano il mercato del lavoro e la tutela dei lavoratori in genere. In tale contesto, grazie all’iniziativa della Procura della Repubblica di Viterbo, le indagini amministrative dei Finanzieri si sono incrociate con quelle in corso, sotto l’egida del citato Ufficio giudiziario, da parte della Squadra Mobile della Questura di Viterbo, relativamente a condotte criminali del tutto simili, commesse nel tempo dal medesimo gruppo imprenditoriale. Si tratta dell’attività investigativa che, alcune settimane or sono, ha portato all’esecuzione di due misure cautelari a carattere personale, nei confronti di altrettanti responsabili delle medesime imprese, per delitti connessi al massivo sfruttamento di lavoratori di diversa etnia, impiegati presso i distributori stradali ubicati in diverse località del centro Italia. In questi giorni, gli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Viterbo stanno invece procedendo alla notifica dei relativi provvedimenti di carattere amministrativo, ulteriori a quelli già eseguiti in sede penale, a carico di sei società tra loro collegate, facenti capo allo stesso imprenditore campano e suoi familiari, ricostruendo un illecito profitto pari a € 835.235,00 corrispondente ai compensi che sarebbero spettati, ma non sono mai stati erogati, a beneficio dei lavoratori per le prestazioni che avevano svolto. Le violazioni accertate in materia di lavoro, derivanti dall’utilizzazione di nr. 10 lavoratori “in nero” e nr. 110 lavoratori irregolari, producevano la segnalazione agli Uffici accertatori competenti di contributi previdenziali ed assistenziali non versati per circa 139 mila euro e sanzioni applicabili pari a circa 350 mila euro.
Nondimeno l’operazione, consentiva di individuare, in stretta sinergia e collaborazione con l’INPS, tra quegli stessi lavoratori irregolarmente impiegati, 7 soggetti che percepivano illegittimamente il Reddito di Cittadinanza, tutti denunciati all’A.G. competente. La trasversale attività criminosa svelata e disarticolata dall’azione congiunta della Procura della Repubblica di Viterbo, dalla Squadra Mobile e dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Viterbo, oltre a consentire un indebito risparmio fiscale e contributivo in danno dell’erario, permetteva il collocamento di beni sul mercato a prezzi estremamente vantaggiosi, a discapito delle imprese concorrenti operanti nel pieno rispetto della normativa fiscale e giuslavoristica, con estremo nocumento alle regole poste a tutela della concorrenza e del mercato. L’operazione di servizio in rassegna, da inquadrare in un più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale, colpendo il sodalizio criminale tanto sul lato fiscale, quanto su tutti gli altri settori istituzionali in precedenza tratteggiati, ha una volta di più dimostrato l’attenzione del Corpo al contrasto della c.d. “criminalità economica”, ovvero da coloro i quali, lungi dall’essere dei semplici evasori, vivono e traggono in modo sistematico il proprio reddito da traffici delittuosi e dal continuativo svolgimento di attività criminosa.

 




Misure socio-sanitarie a favore degli appartenenti alla Guardia di Finanza che operano nella Regione Lazio

ROMA -Il SILF Regione Lazio, apprende con soddisfazione della decisione del Consiglio Regionale Lazio di prevedere per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine l’esenzione dal pagamento delle spese sanitarie di specialistica ambulatoriale, in caso di infortuni occorsi durante il servizio ed in caso di dimissioni dal pronto soccorso in codice bianco. La mozione approvata va sicuramente in direzione di quanto richiesto per le Fiamme Gialle del Lazio in data 15 febbraio 2021, da questa stessa O.S. al Presidente Nicola Zingaretti, cui spetta ora il compito di rendere operativo nel più breve tempo possibile il provvedimento. Si tratta, sicuramente, di una misura che trova il favore di tutti quei colleghi impiegati in servizio su strada ed ordine pubblico che si trovano, sempre più spesso, costretti a ricorrere alle cure del servizio sanitario per eventi verificatisi durante i turni di lavoro. Il SILF del Lazio indica a tutte le Forze Politiche questa, quella dei provvedimenti normativi, come strada maestra per dimostrare vicinanza e solidarietà agli uomini ed alle donne in divisa.

SILF LAZIO




Guardia di Finanza di Viterbo – 247° anniversario di fondazione: bilancio operativo del 2020

Viterbo –

Nel corso dell’anno 2020 il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo ha quotidianamente eseguito controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 1.269 interventi ispettivi e 232 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica ed organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Nel 2020 sono stati scoperti 185 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 273 lavoratori in “nero” o irregolari.

Sono state eseguite indagini di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 58 soggetti, per aver commesso reati fiscali, con l’accertamento di una maggiore imposta dovuta all’erario di 11,6 milioni di euro.

Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 2,7 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 21,6 milioni di euro.

Ammontano, invece, a 25 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti.

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

141 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 28 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 5 deleghe svolte con la Corte dei Conti.

Le frodi e gli illeciti scoperti dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario si attestano su circa 9 milioni di euro, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 139.

Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 5,2 milioni di euro, a carico di 29 soggetti, nonché eseguiti sequestri per oltre 19 mila euro in tema di responsabilità amministrativa.

In materia di spesa previdenziale ed assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 3 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per 64 mila euro.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare quasi 700 mila euro indebitamente percepiti, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 42 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva.

In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i Reparti hanno portato a termine 4 interventi.

In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare danni erariali accertati pari a 3,1 milioni di euro, a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazione tanto delle Autorità Giudiziarie penali quanto di quelle contabili.

Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli è stato pari ad oltre 9 mila euro.

Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state pari a 2. In tale ambito riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2020, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica ed accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nella denuncia di 6 soggetti per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio per un valore accertato di 2,5 milioni di euro.

Con riguardo alla prevenzione, sono state analizzate 65 segnalazioni di operazioni sospette delegate dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, con 9 contestazioni penali ed 1 di carattere amministrativo.

E’ stato eseguito ai confini terrestri e marittimi 1 controllo volto a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con l’accertamento di valori e titoli intercettati per 135 mila euro.

Nel campo dei reati fallimentari, è stato accertato il valore di patrimoni distratti per 439 mila euro.

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 22 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto complessivamente la quota di oltre 2,1 milioni di euro.

Sono stati sequestrati oltre 7,7 milioni di euro, ai sensi del Codice Antimafia, conseguenti allo svolgimento di 3 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..

Sono stati eseguiti 649 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 144 interventi, sottoponendo a sequestro oltre 464.000 di prodotti industriali contraffatti, con marchi industriali falsificati e quasi 93.000 di prodotti non sicuri recanti indicazioni non veritiere.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In tale contesto, sono stati denunciati 10 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in 9 casi e sottoposta a sequestro 13.557 mascherine e dispositivi di protezione individuale, 487 confezioni e 10 litri di igienizzanti (venduti come disinfettanti).

A seguito dell’emergenza epidemiologica, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo controlli giornalieri sul territorio con la prioritaria esigenza di limitare la concentrazione di assembramenti mei luoghi pubblici con l’impiego annuo di 4.520 giornate uomo (militari dell’aliquota Pronto Impiego), anche in occasione di manifestazioni ed eventi di carattere nazionale e locale.




Il Comando provinciale della GdF celebra il 247esimo della fondazione

VITERBO – Presso la sede del Liceo Ginnasio “Mariano Buratti” di Viterbo, ex militare delle Fiamme Gialle e medaglia d’oro al Valor Militare, alle ore 09.30 odierne si terrà la cerimonia di celebrazione del 247° Anniversario di fondazione della Guardia di Finanza. L’evento, in linea con le norme e le prassi prudenziali connesse alle misure di contenimento della pandemia da COVID-19, si sostanzierà nella deposizione di una corona di alloro alla lapide, situata nell’androne di ingresso dell’istituto e dedicata al Vicebrigadiere Mariano BURATTI – medaglia d’oro al valore militare.

Alla cerimonia, sobria e raccolta, organizzata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Viterbo, della Provincia di Viterbo e della Direzione dell’Istituto, saranno presenti il Prefetto di Viterbo, Dott. Giovanni Bruno, il Sindaco, Prof. Giovanni Maria Arena e il Presidente della Provincia Dott. Piero Nocchi, con una piccola ma significativa rappresentanza di studenti liceali nonché di Finanzieri della Tuscia e delegati della Sezione ANFI di Viterbo (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia).

 

 




Anniversario Guardia di Finanza, Pucciarelli: “247 anni di impegno economico-finanziario e non solo”

ROMA – “Dal 1774 il Corpo della Guardia di Finanza rivendica con orgoglio la propria appartenenza alla grande famiglia militare, guardando alla sua storia gloriosa, punteggiata da luminosi esempi di quotidiano eroismo, che è intimamente intrecciata alle vicende delle Forze Armate.

La stessa scelta del 21 giugno per celebrare il proprio anniversario di fondazione, ne coniuga le origini del 1774 con la data del meritorio impegno dei suoi militi nella “Battaglia del Solstizio” durante la Grande Guerra che valse alla Bandiera del Corpo la prima onorificenza al Valor Militare” – ha affermato il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli, in occasione della ricorrenza.

“Forti di queste solidissime radici le Fiamme Gialle si sono sempre distinte come realtà altamente dinamica e in grado di rinnovarsi nei tempi, valorizzando al meglio la propria appartenenza alla “grande famiglia con le stellette” e dimostrando costante propensione all’interoperabilità e al genuino spirito interministeriale e interagenzia.

Oggi – prosegue il Sottosegretario – questo Corpo ad ordinamento militare continua a dedicarsi all’assolvimento di preziosissime funzioni di polizia economico-finanziaria, con il primario obiettivo del contrasto all’evasione fiscale insieme a quello della lotta alla corruzione e agli sprechi di denaro pubblico. A ciò si aggiunge il concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza, nonché quelli assicurati, tanto nei soccorsi ed in caso di gravi calamità, quanto nelle missioni di difesa avanzata al fianco delle Forze Armate. Di fatto, non solo un fondamentale presidio di giustizia economica e di sicurezza economico-finanziaria del nostro Paese, ma un vero e proprio moltiplicatore di forze nel sistema di difesa e sicurezza, a favore dei diritti dei cittadini e nell’interesse dell’intera comunità.

Al Comandante Generale del Corpo, Generale Giuseppe Zafarana, e a tutti gli uomini e le donne delle Fiamme Gialle va la nostra stima e il nostro sentito ringraziamento. In questa ricorrenza così ricca di significati mi unisco al loro deferente debito di gratitudine verso i tanti caduti, le vittime del dovere e i feriti del Corpo, di ogni epoca e circostanza” – ha tenuto a sottolineare il Sottosegretario.

“Da 247 anni la Guardia di Finanza è riferimento primario a garanzia dell’interesse pubblico, del cittadino, delle imprese ed in tal senso rientra di diritto tra gli esempi di abnegazione, competenza, generosità, spirito di servizio e capacità di affrontare, con immutata professionalità e intelligente capacità, le sfide e le nuove minacce che caratterizzano gli scenari nazionali e mondiale. Un emblematico esempio lo stanno dimostrando i suoi militari nel corso del difficile periodo di emergenza pandemica, operando in sinergia con le altre amministrazioni dello Stato nel fornire un qualificante contributo alle misure di contenimento e contrasto del virus.

Per tutto questo, rinnovo al Generale Zafarana e a tutto il personale della Guardia di Finanza i miei sinceri auguri per questo 247º compleanno.” – conclude il Sottosegretario Pucciarelli.

 




Convenzione tra università della Tuscia di Viterbo e comando generale della Guardia di Finanza per l’iscrizione ai corsi di laurea

VITERBO- La convenzione, per le immatricolazioni a tutti i corsi di laurea dell’UNITUS, si applica a tutti militari del Corpo, in servizio all’atto della presentazione delle domande di immatricolazione al corso di studio scelto, ovvero in congedo, ed in possesso del diploma di scuola secondaria superiore di durata quinquennale o di altro titolo idoneo di studio conseguito all’estero riconosciuto equipollente. L’Università può riconoscere crediti formativi in misura non superiore a 12 . La convenzione prevede anche una riduzione del 10% sull’importo della immatricolazione o iscrizione ai figli del personale della Guardia di Finanza. Prima una breve visita al complesso di S.Maria in Gradi, poi nell’aula Altiero Spinelli, la firma della convenzione tra Università della Tuscia e Guardia di Finanza. Una stretta collaborazione universitaria per favorire un innalzamento delle conoscenze e delle competenze del personale e per sostenere il progressivo inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. Presenti alla cerimonia il generale di corpo d’armata Rosario Lorusso, comandate della Guardia di Finanza della Regione Lazio, il generale di corpo d’armata Edoardo Valente del comando generale della Guardia di Finanza, già comandante in seconda della G.di F. che ha avviato il progetto con Unitus, il colonnello Andrea Pecorari comandate della Guardia di Finanza di Viterbo, il rettore Stefano Ubertini, il direttore generale dell’UNITUS Alessandra Moscatelli, professor Enrico Maria Mosconi, responsabile del polo universitario di Civitavecchia altri ufficiali della Guardia di Finanza, docenti di UNITUS e la direttrice del DEIM Tiziana Laureti. “Un primo ma importante passo- ha sottolineato il generale Rosario Lorusso- verso una più intensa e fattiva collaborazione. La formazione continua è un’esigenza per la Guardia di Finanza per tutelare gli interessi delle Istituzioni italiane e dell’Unione Europea. Il mondo universitario migliora questa formazione che deve essere messa in pratica dai finanzieri nel loro quotidiano lavoro. La collaborazione con l’Università della Tuscia è garanzia per migliorare la professionalità e le conoscenze scientifiche”. “La fase importante comincia ora-ha evidenziato il rettore Stefano Ubertini- i nostri docenti, tra i quali ci sono anche alcuni alti ufficiali della Guardia di Finanza, sapranno come sempre formare uomini oltre che ottimi professionisti. Da anni l’Università della Tuscia collabora con le Fiamme Gialle in questo ambito e la convenzione appena firmata conferma questa sinergia importante per il reciproco confronto in diversi ambiti sociali e professionali”.
“La cultura della formazione- ha detto il generale Edoardo Valente- è continua nella Guardia di Finanza. Ora grazie all’Università della Tuscia si rinforza e migliora con una collaborazione. L’UNITUS fa ricerca indispensabile per meglio prepararsi alle sfide future. Lo scambio dei valori etici e morali che derivano da questa sinergia è molto importante al di là dell’aspetto tecnico”.
“Dare un prodotto migliore possibile, ricco di professionalità e non solo-ha detto il professor Enrico Mosconi- per formare preziosi collaboratori rivolti alla tutela degli interessi delle istituzioni italiane. E’ questo il nostro obiettivo fin dall’inizio di questa collaborazione con la Guardia di Finanza avviata, voglio ricordarlo dal generale Emilio Errigo al quale va un mio personale ringraziamento”.
Infine Alessandra Moscatelli direttore generale dell’UNITUS ha auspicato un rafforzamento con la Guardia di Finanza per la costituzione di un osservatorio provinciale anticorruzione al quale possano partecipare anche gli enti locali.




Guardia di Finanza: pubblicato il bando di concorso per l’arruolamento di 1030 allievi marescialli presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti

Sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale n. 31 del 20 aprile 2021 – è stato pubblicato il bando di
concorso, per titoli ed esami, per l’ammissione al 93° corso presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza di:
a) n. 983 allievi marescialli del contingente ordinario;
b) n. 47 allievi marescialli del contingente di mare.
Al concorso possono partecipare i cittadini italiani, anche se già alle armi che:
– alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto il 17° anno
di età e non superato il giorno di compimento del 26° anno di età;
– abbiano, se minorenni alla data di presentazione della domanda, il consenso dei genitori o del genitore esercente in via esclusiva la potestà o del tutore per contrarre l’arruolamento volontario nella Guardia di Finanza;
– siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute;
– seppur non ancora in possesso del citato diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2020/2021.
La domanda di partecipazione al concorso, da presentare entro le ore 12.00 del 20 maggio 2021 dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.
I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), o ricorrere, se minorenni, a quello in uso a uno dei componenti del nucleo familiare esercente la potestà genitoriale o, in mancanza, al tutore, dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al form di compilazione della domanda di partecipazione.
È possibile presentare domanda di partecipazione per uno solo dei contingenti e specializzazioni riportati nel predetto bando. Sul sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.