Guardia di Finanza, sequestrati 900 Kg di pesce di origine sconosciuta destinati a ristoratori di Viterbo e Perugia

VITERBO – Oltre 900 chilogrammi di pesce privi di etichettatura di tracciabilità sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Chioggia, in occasione di un’intensificazione dei controlli sulla strada statale Romea, durante questo periodo di aumento della richiesta di prodotti ittici da parte di ristoranti e pescherie nella settimana di Ferragosto.

L’italiano, che guidava il furgone coibentato, è stato sanzionato dai finanzieri, con una pena che può arrivare fino a 4.500 euro.

La merce sequestrata, in prevalenza pesce persico e lavarello, era trasportata all’interno di cassette di polistirolo, prive di qualsiasi indicazione relativa alla provenienza del prodotto.

Dalla documentazione rinvenuta all’atto del controllo e dalle dichiarazioni rese dal trasgressore è stato appurato che la partita sequestrata proveniva dalla zona del Garda ed era diretta a ristoratori delle province di Viterbo e Perugia.

Tutto il prodotto sequestrato è stato posto a disposizione delle competenti autorità sanitarie per i successivi accertamenti.

Dall’inizio dell’anno i finanzieri della Compagnia di Chioggia hanno sottoposto a sequestro circa 2,5 tonnellate di prodotti agroalimentari per mancanza di informazioni di tracciabilità.

La normativa di settore prevede che i consumatori devono poter disporre, attraverso l’etichettura, di tutte le informazioni utili per ricostruire le frasi della filiera alimentare, in modo tale da scongiurare il rischio di consumare prodotti non trattati nel rispetto delle norme igieniche.




Truffa aggravata, abusiva attività d’intermediazione finanziaria, sostituzione di persona: denunciati dalla Guardia di Finanza 6 soggetti

VITERBO- I finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo, in esecuzione di apposita delega emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria nr. 6 soggetti, a vario titolo ed in concorso tra loro, per i reati di abusiva attività finanziaria di cui all’art. 132 del Testo Unico Bancario (L. 385/93), truffa aggravata ai danni dello Stato o altro Ente pubblico (Art. 640, 2 comma, c.p.), sostituzione di persona (art. 494 c.p.).

L’attività prendeva avvio dall’esame di polizze fideiussorie, presentate – a garanzia della propria solvibilità per le operazioni da autorizzare – presso la Provincia di Viterbo da un’azienda operante nel settore dei rifiuti, insistente nel territorio di Onano (VT).

A seguito di apposita delega richiesta all’A.G., venivano effettuate attività di perquisizione nei confronti della ditta presentatrice e della ditta emittente le polizze, oltreché nei confronti dei principali intermediari della vicenda.

L’attività di polizia giudiziaria permetteva, inoltre, di acclarare un ingegnoso schema di truffa messo in atto dagli amministratori “occulti” della predetta società su tutto il territorio nazionale, attraverso l’illegale ausilio di broker assicurativi compiacenti, incaricati di procacciare i clienti finali.

Rimangono ancora al vaglio ed alla valutazione dell’Autorità Giudiziaria, una serie di indicazioni fornite dagli operanti, legate ad ulteriori fattispecie delittuose commesse dai soggetti in parola.

L’odierna attività di indagine, connotata da elevato tecnicismo ed espletata in parte anche in fase di lockdown, pur con tutte le difficoltà legate alle restrizioni imposte da tale momento storico, conferma l’attenzione – sempre alta – da parte della Guardia di Finanza, a fenomeni strutturati che ledono gli interessi economici e finanziari dell’intera comunità, ponendola in prima linea in materia di lotta all’evasione e non solo.




La Guardia di Finanza di Viterbo in prima linea contro gli illeciti di natura finanziaria in materia di rifiuti

VITERBO – I finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo, nel corso dei mesi di lockdown, hanno predisposto e posto in opera un complesso e sistematico piano di monitoraggio del territorio di competenza teso a verificare la presenza di siti dedicati all’illecito stoccaggio di materiali di risulta e rifiuti di vario genere, nonché di verifica delle modalità operative con cui tali siti sono gestiti.

Al di là dell’ovvio interesse sotto il profilo della tutela del patrimonio ambientale e della salute dei cittadini, infatti, la gestione delle aree devolute allo stoccaggio di rifiuti assume estrema rilevanza con riguardo ai possibili sviluppi fiscali e dal punto di vista strettamente economico – finanziario.

Ogni impresa che conduce un’attività di questo tipo, ad esempio, deve per Legge assicurare di accumulare periodicamente una parte dei propri guadagni a beneficio del cd. “fondo post-mortem”, necessario per garantire la comunità che la ospita sulla effettiva capacità di sostenere i costi conseguenti al mantenimento del sito dopo la sua chiusura. Data la particolare tipologia di attività svolta, inoltre, in aggiunta all’ordinaria tassazione prevista per l’esercizio di impresa, vi è obbligo di calcolare e versare la cd. ecotassa dovuta alla Regione nonché i tributi all’Ente locale preposto, anche in base alle superfici effettivamente occupate.

Nel corso dei predetti interventi sono state riscontrate diverse irregolarità all’interno di aziende che gestiscono i rifiuti speciali e pericolosi ed individuate numerose discariche abusive a cielo aperto, alcune delle quali situate in aree di particolare pregio dal punto di vista storico-naturalistico.

Complessivamente, dal mese di marzo 2020, sono stati sequestrati quasi 40.000 mq di 7 aree utilizzate come vere e proprie discariche, nelle quali sono state rinvenute tonnellate e tonnellate di rifiuti, materiale di risulta e, in alcuni casi, rifiuti speciali e pericolosi. Fra le tipologie più comuni sono stati riscontrati autovetture e parti delle stesse, pneumatici, macchinari vari di aziende, elettrodomestici dismessi, materiali per pavimentazioni e molto altro.

I militari della Compagnia alla sede hanno dunque constatato violazioni fra le quali il divieto di abbandono di rifiuti a norma dell’articolo 192 del D.lgs 152/2006, nonché il deposito incontrollato di rifiuti di cui all’art. 256 del medesimo decreto e la combustione illecita di rifiuti di cui all’art. 256 bis. Le suddette violazioni hanno comportato i sequestri delle aree attenzionate e, in alcuni casi, anche la rilevazione di fattispecie penali.

Le attività di servizio sul territorio hanno coinvolto in prima linea l’aliquota di finanzieri Pronto Impiego della Compagnia di Viterbo (i c.d.“baschi verdi”), che hanno così messo a frutto le quotidiane attività di pattugliamento della provincia finalizzate a verificare il rispetto delle prescrizioni relative al contenimento del virus, ed i militari del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia, che ha in dotazione gli elicotteri cui compete la vigilanza sul territorio delle regioni Lazio ed Umbria.

Nel caso di specie, la sinergia tra i due reparti del Corpo si è rivelata imprescindibile in quanto, in alcuni casi, solo attraverso il sorvolo aereo è stato possibile avere l’esatta percezione dell’entità, dell’estensione e dell’effettivo contenute delle aree di discarica.

Il nuovo modello di elicottero AW139, in particolare, oltre ad un’autonomia straordinariamente ampia, vanta una dotazione di sistemi di avvistamento e scoperta tecnologicamente all’avanguardia che permette, anche in tempo di notte, con i sensori termici, di avvistare depositi di rifiuti non autorizzati di particolare rilevanza dal punto di vista fiscale ed economico – finanziario, non dimenticando che tale attività è tesa anche a salvaguardare la salute dei cittadini e dell’ambiente.




Le dichiarazioni del sindaco Arena sul 246esimo anniversario della Guardia di Finanza

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del sindaco Giovanni Maria Arena in merito al 246esimo anniversario della Guardia di Finanza. Con preghiera di pubblicazione: “Ieri la Guardia di Finanza ha celebrato il 246esimo anniversario della sua fondazione. Due secoli e mezzo di attività portata avanti sul territorio nazionale, a tutela della sicurezza economica e finanziaria dei cittadini, e del mercato dei beni e dei servizi. Un impegno quotidiano e costante per contrastare le più gravi forme di illegalità, tra cui l’evasione e le frodi fiscali, la criminalità organizzata, economica e finanziaria. Quest’anno, a tutto questo, si è aggiunta anche un’altra attività, altrettanto importante. Mi riferisco all’impegno profuso nell’ambito dell’emergenza epidemiologica dalla Guardia di Finanza, di concerto con le altre forze di polizia, per quanto riguarda il rispetto delle misure di contenimento del contagio da Covid da parte dei cittadini. Un’emergenza che, voglio ricordarlo, ha toccato da vicino quattro delle fiamme gialle viterbesi, fortunatamente senza conseguenze. Mi congratulo in particolar modo con il comandante provinciale della Guardia di Finanza Andrea Pecorari per gli ottimo risultati conseguiti nei complessi e delicati ambiti di competenza, e ringrazio tutte le nostre fiamme gialle per il prezioso lavoro che ogni giorno svolgono sul nostro territorio a tutela di tutti quei cittadini corretti e rispettosi delle regole”.




Appropriazione indebita di sigarette, sequestri da parte della Guardia di Finanza

VITERBO – Nel corso delle quotidiane attività di controllo del territorio della provincia di Viterbo, a seguito di attivazione e di successive approfondite indagini di polizia giudiziaria, i “baschi verdi” della Compagnia di Viterbo hanno sequestrato ai sensi dell’art. 354 del Codice di Procedura Penale complessivamente 14 “stecche” di sigarette nei confronti di un soggetto viterbese, per violazioni di cui all’art. 646 del Codice Penale (Appropriazione indebita).

Le Fiamme Gialle Viterbesi, successivamente ad un’attivazione del numero di pubblica utilità 117 da parte di una tabaccheria, che lamentava delle discrepanze relative ai tabacchi consegnati da una ditta responsabile al trasporto dei suddetti beni, predisponevano un dispositivo di osservazione e controllo atto ad accertare un eventuale coinvolgimento dell’autista incaricato alla consegna dei tabacchi, che era quasi sempre il medesimo. I militari, una volta fermato il furgone durante il turno di consegne, all’atto del controllo sulla merce all’interno dello stesso, riscontravano, oltre a due colli di tabacchi accompagnati da regolare documentazione, un terzo scatolone anonimo e aperto, contenente 14 stecche di sigarette (da 200 grammi l’una) per un valore totale di circa 700 euro.

Le “bionde”, di svariati marchi, in seguito ad approfondimenti sono risultate sprovviste di documentazione di accompagnamento.

Pertanto alla luce di quanto descritto, la merce veniva sequestrata ex art. 354 C.P.P. per appropriazione indebita, mentre l’autista veniva deferito alla Procura della Repubblica di Viterbo.

Tale attività si inquadra nell’ambito della quotidiana attività di controllo del territorio da parte delle Fiamme Gialle viterbesi a contrasto dei traffici illeciti.

 




Sequestrato il patrimonio milionario nei confronti di un soggetto “fiscalmente e socialmente pericoloso”

VITERBO – I militari della Guardia di Finanza di Viterbo, unitamente agli agenti della Sezione Polizia Stradale di Viterbo, hanno eseguito una misura di prevenzione patrimoniale che ha comportato il sequestro e la conseguente confisca di beni, disponibilità finanziarie e quote societarie del valore di circa 4,5 milioni di euro, nella disponibilità di E.M., noto imprenditore viterbese dedito al commercio di autoveicoli d’importazione, in quanto ritenuto “soggetto fiscalmente e socialmente pericoloso”.
Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale Civile e Penale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, ad integrazione del decreto emesso nell’ambito di procedimento iscritto nei confronti del suindicato imprenditore sulla base di ulteriori indagini sviluppate anche dalle evidenze emerse nella precedente azione di servizio, che aveva portato, già nell’aprile scorso, al sequestro di beni immobili per un valore di oltre 4 milioni di euro, su richiesta della Procura della Repubblica di Viterbo.
Tra i beni oggetto di sequestro da parte dei finanzieri di Viterbo e degli agenti della Polizia Stradale rientrano autovetture, motocicli ed un’imbarcazione (del valore di circa 400.000 euro), quote di società (operanti in svariati settori: commercio di autoveicoli, commercio di motocicli, attività immobiliari), il tutto riconducibile al proposto ma, sotto il profilo prettamente giuridico, fittiziamente intestato a due distinte società di capitali.
I beni sequestrati saranno affidati ad un amministratore giudiziario, al fine di consentire la regolare prosecuzione delle attività commerciali presso i punti vendita attivi.
Il provvedimento cautelare costituisce un ulteriore capitolo di una laboriosa operazione di Polizia Giudiziaria ed economico-finanziaria, eseguita nel 2017, nel corso della quale il proposto era stato denunciato e tratto in arresto, unitamente ad altre 5 persone dai finanzieri del Comando di Viterbo e dagli agenti della Squadra di P.G. della Sezione di Polizia Stradale di Viterbo, per aver organizzato, in associazione, un sodalizio criminoso

dedito stabilmente all’importazione e alla commercializzazione di beni in evasione d’imposta. Attraverso tale sistema fraudolento, basato in buona sostanza sull’emissione e sull’utilizzo di fatture per operazioni commerciali inesistenti, la falsificazione di documenti amministrativi, l’impiego di false dichiarazioni sostitutive di atto notorio, era stato possibile all’organizzazione criminale omettere il versamento a favore delle casse dell’erario di IVA Dovuta pari a Euro 5.400.000,00 e di IRES pari a Euro 1.500.000,00.
All’esito delle predette indagini, le fiamme gialle viterbesi sviluppavano investigazioni economico patrimoniali, ricostruendo la lunga “storia criminale” dell’ E.M., caratterizzata dal compimento di plurimi reati e una evasione fiscale “pluriennale e colossale”, permettendo quindi di evidenziare in capo al proposto una “pericolosità sociale e fiscale, storica, concreta ed attuale”. Lo stesso sembrerebbe infatti aver accumulato, quantomeno dal 2007 al 2017, tramite le numerose persone giuridiche di comodo a lui riconducibili, un notevole debito verso l’Erario.
Il personale della Polizia Stradale contestualmente effettuava accertamenti specialistici sul patrimonio mobiliare del proposto, quantificandolo in oltre 100 autoveicoli, circa 50 motocicli e un’imbarcazione da diporto.
L’indebito risparmio fiscale così ottenuto dai sodali veniva “investito” collocando i beni sul mercato a prezzi estremamente vantaggiosi, a discapito delle imprese concorrenti operanti nel pieno rispetto della normativa fiscale, con estremo nocumento alle regole poste a tutela della concorrenza e del mercato.
Veniva dunque dimostrata, attraverso le predette attività tecniche, l’incoerenza dei modesti redditi dichiarati dall’interessato in virtù di rilevanti investimenti posti in essere presso le proprie attività commerciali, finanziati, in realtà, dai profitti delle numerose condotte delittuose commesse nel tempo.
L’operazione odierna si inquadra nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale, restituendo alla collettività i beni accumulati attraverso comportamenti illeciti e in danno dell’iniziativa imprenditoriale condotta nel rispetto delle regole.
L’obiettivo delle Forze di Polizia è quello di aggredire, con le misure di prevenzione, i patrimoni illecitamente accumulati dalla cd. “criminalità da profitto”, ovvero da coloro i quali, lungi dall’essere occasionali evasori, vivono di traffici delittuosi o traggono il proprio reddito dai proventi dell’attività criminale.




Guardia di Finanza di Viterbo, sequestro e confisca patrimoniale per circa 4 mln di euro

VITERBO- I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo e gli operatori della Sezione di Polizia Stradale di Viterbo hanno eseguito una misura di prevenzione patrimoniale che ha comportato il sequestro e la conseguente confisca di beni immobili, riconducibili ad un noto imprenditore viterbese (E.M.), dedito al commercio di autoveicoli d’importazione e ritenuto “soggetto abitualmente dedito a traffici delittuosi”.
L’attività scaturisce da un provvedimento emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, in accoglimento della richiesta formulata dai Magistrati della Procura della Repubblica di Viterbo, Dott. Paolo AURIEMMA, Dott.ssa Eliana DOLCE e Dott. Stefano D’ARMA.
In particolare, sono stati acquisiti al patrimonio dello Stato 3 immobili ad uso commerciale, attualmente ospitanti note attività imprenditoriali, tutti riconducibili al proposto ma, sotto il profilo prettamente giuridico, fittiziamente intestati a due distinte società di capitali, per un valore di circa 4 milioni di euro.
Il citato provvedimento cautelare rappresenta la naturale evoluzione di una complessa operazione di Polizia Giudiziaria e Tributaria, eseguita nel 2017, nel corso della quale il proposto era stato denunciato e tratto in arresto, unitamente ad altre 5 persone, per aver organizzato, in associazione, un sodalizio criminoso dedito stabilmente all’importazione e alla commercializzazione di beni in evasione d’imposta. Con tale sistema fraudolento, fondato essenzialmente sull’emissione e sull’utilizzo di fatture per operazioni commerciali inesistenti, la falsificazione di documenti amministrativi, l’impiego di false dichiarazioni sostitutive di atto notorio, era stato possibile all’organizzazione criminale omettere il versamento a favore delle casse dell’erario di IVA Dovuta pari a Euro 5.400.000,00 e di IRES pari a Euro 1.500.000,00.
L’indebito risparmio fiscale così ottenuto dai sodali veniva “investito” collocando i beni sul mercato a prezzi estremamente vantaggiosi, a discapito delle imprese concorrenti operanti nel pieno rispetto della normativa fiscale, con estremo nocumento alle regole poste a tutela della concorrenza e del mercato.
In relazione a tali fatti è in corso un procedimento penale in fase conclusiva in primo grado dinanzi al Tribunale penale di Viterbo in composizione collegiale.
Stante la ricorrenza dei gravi comportamenti antigiuridici di cui il proposto si era reso protagonista già in passato, all’esito delle predette indagini, le fiamme gialle viterbesi e gli uomini della Polizia Stradale si sono dedicati al raccordo ed all’approfondimento investigativo delle rispettive risultanze di indagine, stratificatesi nel tempo, mettendo insieme un patrimonio informativo tale da ricostruire la lunga “storia criminale” di E. M., caratterizzata dal compimento di plurimi reati riconducibili all’evasione fiscale “pluriennale e significativa”, tanto da accumulare, quantomeno dal 2007 al 2017, tramite le numerose persone giuridiche di comodo a lui riconducibili, un notevole debito verso l’Erario.
Innumerevoli i riscontri investigativi definiti dagli agenti della Polizia Stradale che hanno portato, nel corso delle indagini, al sequestro di copiosa documentazione, tra cui carte di circolazione falsificate e false autocertificazioni che venivano utilizzate per il rilascio di targhe automobilistiche da abbinare ai veicoli immatricolati.
Gli approfondimenti investigativi condotti hanno permesso quindi di evidenziare, in capo al proposto, una “pericolosità sociale e fiscale, storica, concreta ed attuale”, atteso che lo stesso, oltre ad aver commesso i suddetti reati, risultava formalmente pressoché nullatenente e indigente ed il valore degli immobili sequestrati è risultato del tutto sproporzionato rispetto agli irrisori redditi dichiarati, da lui stesso e dai suoi familiari, nel corso degli anni.
L’operazione di servizio in rassegna, realizzata in sinergia tra le due Istituzioni sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Viterbo, è da inquadrare in un più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza tutela dell’economia legale, restituendo alla collettività i beni accumulati attraverso comportamenti illeciti e in danno dell’onesta iniziativa imprenditoriale.
L’obiettivo è quello di aggredire, con le misure di prevenzione, i patrimoni illecitamente accumulati dalla c.d. “criminalità da profitto”, ovvero da coloro i quali, lungi dall’essere occasionali evasori, vivono di traffici delittuosi e traggono il proprio reddito, in modo sistematico, dal continuativo svolgimento di attività criminosa.




Coronavirus, la Guardia di Finanza di Viterbo denuncia tre soggetti per inosservanza delle misure in atto

VITERBO – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo hanno denunciato tre cittadini italiani per mancata osservanza delle misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nel quadro dell’imponente sforzo teso all’intensificazione dei controlli, posti in essere nel territorio della Tuscia da parte delle Forze di Polizia in ordine al rispetto delle limitazioni degli spostamenti delle persone, la Guardia di Finanza ha avviato un complesso percorso operativo teso a riscontrare, a posteriori, la veridicità delle autodichiarazioni esibite dai cittadini che sono stati controllati su strada.

Infatti, al momento del controllo su strada, non sempre è possibile verificare se le ragioni giustificative fornite dalle persone siano vere oppure soltanto verosimili. Nel dubbio, pertanto, le pattuglie addette al controllo accettano le motivazioni esposte degli interessati e, prima di procedere alla denuncia alla Autorità Giudiziaria penale, trattandosi di reati di notevole gravità, effettuano una valutazione a posteriori attraverso le banche dati ordinariamente utilizzate per le indagini economico finanziarie.

In alcuni casi, i controlli effettuati hanno portato ad esiti inaspettati, convincendo gli investigatori della necessità di denunciare la persona responsabile, secondo i dettami dell’art. 1 del Decreto Legge 23 febbraio 2020, nr. 6 e successive integrazioni e visto quanto stabilito dall’art. 3 comma 4 del prefato dettato normativo e successive modifiche, ai sensi dell’art. 650 del codice penale.




Guardia di Finanza, sequestrate 4mila mascherine non conformi ai previsti requisiti di sicurezza

VITERBO – La Guardia di Finanza di Viterbo ha sottoposto a sequestro amministrativo complessivamente nr. 3987 mascherine non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria e successive modifiche ed integrazioni.

Le Fiamme Gialle viterbesi hanno ulteriormente intensificato le attività di controllo economico del territorio, con particolare riferimento alla verifica della “sicurezza dei prodotti” e della “disciplina dei prezzi” dei dispositivi sanitari individuali maggiormente richiesti con l’emergenza sanitaria (mascherine, guanti, gel igienizzante per mani, ecc.) correlata alla diffusione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 in atto.

Nell’ambito di tali interventi, presso due esercizi commerciali di articoli vari siti in Viterbo e Vitorchiano, su segnalazione di personale della Polizia Stradale nonché della Questura di Viterbo, sono stati effettuati sequestri di complessivi 3987 dispositivi di protezione individuale, ritenuti non sicuri, in quanto non riportanti marcatura CE conforme e privi di avvertenze d’uso in lingua italiana, trasgredendo la normativa nazionale e comunitaria e risultando potenzialmente nocivi per la salute. I dispositivi sono risultati altresì sprovvisti dell’autocertificazione di cui all’art. 15 del Decreto Legge 17 marzo 2020 n.18. Sono stati segnalati amministrativamente i due responsabili di nazionalità cinese delle ditte individuali alla competente autorità.

L’attività si inquadra nell’ambito del potenziamento del dispositivo di controllo economico del territorio in relazione alla corretta applicazione delle disposizioni ministeriali per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

 




L’Aquila, Guardia di Finanza: pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per l’arruolamento di 930 Allievi Marescialli

Sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale n. 18 del 3 marzo 2020 – è stato pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per l’ammissione al 92° corso presso la Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza di:

a) n. 860 allievi marescialli del contingente ordinario;
b) n. 70 allievi marescialli del contingente di mare.
Al concorso possono partecipare i cittadini italiani, anche se già alle armi che:
– alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, abbiano compiuto il 17° anno di età e non superato il giorno di compimento del 26° anno di età;
– abbiano, se minorenni alla data di presentazione della domanda, il consenso dei genitori o del
genitore esercente in via esclusiva la potestà o del tutore per contrarre l’arruolamento volontario
nella Guardia di Finanza;
– siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta
l’iscrizione ai corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute;
– seppur non ancora in possesso del citato diploma alla data di scadenza per la presentazione
delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2019/2020.

La domanda di partecipazione al concorso, da presentare entro le ore 12.00 del 3 aprile 2020, dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.

I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al form di compilazione della domanda di partecipazione.

È possibile presentare domanda di partecipazione per uno solo dei contingenti e specializzazioni
riportati nel predetto bando.

Sul sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.




Guardia di Finanza di Viterbo: “Sequestrate 139 mascherine non conformi ai requisiti di sicurezza normativamente previsti”

VITERBO – La Guardia di Finanza di Viterbo ha sottoposto a sequestro amministrativo 139 mascherine non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa di cui al D.Lgs n. 206/2005 e successive modifiche ed integrazioni, vendute al prezzo unitario di € 10.

Le Fiamme Gialle viterbesi, nell’ultima settimana, hanno intensificato le attività di controllo economico del territorio, con particolare riferimento alla verifica della “sicurezza dei prodotti” e della “disciplina dei prezzi”, relativamente a quei dispositivi sanitari individuali maggiormente richiesti con l’inizio dell’allarme sanitario (mascherine, guanti, gel igienizzante per mani, ecc.) correlato alla diffusione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 in atto.

Nell’ambito di tali interventi, presso una farmacia della Provincia di Viterbo, è stato effettuato il sequestro dei 139 dispositivi di protezione individuale, ritenuti non sicuri in quanto non conformi alla normativa nazionale e comunitaria e potenzialmente nocivi per la salute. Con l’esame delle fatture di acquisto, che verranno a breve fornite dal titolare, si verificherà anche la congruità del prezzo di vendita al pubblico.

Ad oggi, è stato segnalato amministrativamente il responsabile della società alla competente autorità.

L’attività si inquadra nell’ambito del potenziamento del dispositivo di controllo economico del territorio in relazione alla corretta applicazione delle disposizioni ministeriali per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Prosegue comunque incessante su tutto il territorio provinciale l’attività di contrasto delle condotte illecite e fraudolente connesse con l’emergenza sanitaria in corso, a testimonianza dell’impegno quotidianamente profuso dai militari del Comando Provinciale di Viterbo a tutela dell’economia legale.




Guardia di Finanza, sequestrate 242 mascherine non conformi ai requisiti di sicurezza e normativamente previsti

VITERBO – La Guardia di Finanza di Viterbo ha sottoposto a sequestro amministrativo nr. 242 mascherine non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa di cui al D.Lgs 206/2005 e successive modifiche ed integrazioni vendute al prezzo unitario di € 8,90.

Le Fiamme Gialle viterbesi nell’ultima settimana hanno intensificato le attività di controllo economico del territorio, con particolare riferimento alla verifica della “sicurezza dei prodotti” e della “disciplina dei prezzi” dei dispositivi sanitari individuali maggiormente richiesti con l’inizio dell’allarme sanitario (mascherine, guanti, gel igienizzante per mani, ecc.) correlato alla diffusione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 in atto.

Nell’ambito di tali interventi, presso un emporio di articoli vari sito in Viterbo, è stato effettuato un sequestro di 242 dispositivi di protezione individuale, ritenuti non sicuri, in quanto non conformi alla normativa nazionale e comunitaria e potenzialmente nocivi per la salute.

E’ stato segnalato amministrativamente il responsabile della ditta individuale alla competente autorità.

L’attività si inquadra nell’ambito del potenziamento del dispositivo di controllo economico del territorio in relazione alla corretta applicazione delle disposizioni ministeriali per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Prosegue comunque incessante su tutto il territorio provinciale l’attività di contrasto delle condotte illecite e fraudolente connesse con l’emergenza sanitaria in corso, a testimonianza dell’impegno quotidianamente profuso dai militari del Comando Provinciale di Viterbo a tutela dell’economia legale.




All’Università di Civitavecchia il ruolo della Guardia di Finanza per la strategia della sicurezza nelle dinamiche economico finanziarie

CIVITAVECCHIA ( Roma) – Presso il Polo Universitario di Civitavecchia  il Generale di Corpo d’Armata Edoardo Valente, comandante in seconda della Guardia di Finanza, ha tenuto una lezione magistrale sul ruolo della Guardia di Finanza per la strategia della sicurezza nelle dinamiche economico-finanziarie. Ha avviato i lavori il professor Enrico Maria Mosconi, coordinatore del polo di Civitavecchia, portando i saluti del Rettore  Stefano Ubertini e sottolineando l’importanza del ruolo della formazione Accademica nel creare competenze a valore intersettoriale. “Costruire competenze solide -ha detto-per avere nuove generazioni di professionisti all’altezza della sfida della complessità, richiede un passaggio non scontato che è quello del confronto con la realtà e le sue dinamiche”. Il Generale Edoardo Valente ha aperto il suo intervento con una approfondita analisi del contesto internazionale, necessaria allo studio strategico della Sicurezza Economico Finanziaria, soffermandosi sull’influenza della globalizzazione e dei connessi profili di delocalizzazione e digitalizzazione, rispetto alle logiche produttive e distributive, anche in termini di velocità di trasformazione e contrazione dei tempi “azione/reazione”.  Il Generale Valente ha definito la Sicurezza economico – finanziaria come quel “… complesso di condizioni afferenti il sistema economico di un Paese, che ne assicura uno sviluppo armonico in termini di sana crescita del P.I.L. e in una condizione di sano incremento dei livelli occupazionali, consentendo di innalzare il livello di benessere dei cittadini”. Si è poi soffermato sull’argomento inerente le attività delinquenziali, capaci di generare flussi finanziari enormi, con effetti distorsivi sulle dinamiche di mercato, a discapito degli operatori economici onesti, nonché sul tessuto imprenditoriale sano minacciando il regolare sviluppo economico. Gli studenti hanno appreso quali siano le linee strategiche di formazione all’interno della Guardia di Finanza, ma soprattutto il ruolo di Polizia economico – finanziaria necessario alla tutela e salvaguardia degli interessi economici e finanziari,  e anche di “tutela dello sviluppo e del benessere”, sia del nostro Paese che dell’Unione Europea.  Il Generale Valente e il professor Mosconi hanno poi risposto a numerose domande degli studenti. La giornata è proseguita presso il CISMAR, Centro Ittiogenico Sperimentale Marino, che fa parte del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università degli studi della Tuscia, diretto dal professor Giuseppe Nascetti, dove sono state illustrate le ultime ricerche su argomenti di frontiera per la biologia marina. “Dobbiamo ricordare ai nostri studenti che il lavoro c’è -ha evidenziato il professor Mosconi- ma non è più quello di prima”. La formazione è lo strumento dinamico e strategico per, contemporaneamente, migliorare le prospettive di carriera e l’occupabilità dei laureati, ed impatta sulla capacità degli operatori dando al “sistema Paese” migliore capacità di affrontare la sfida della complessità. “E’ sempre più necessario-ha sottolineato il Generale Valente -accompagnare lo studio di qualunque disciplina con l’individuazione e l’apprendimento dei valori etici che ne sono all’origine. La lezione tenuta dal Generale Valente, ha dato notevole profondità al valore strategico della formazione Accademica. Le attività, i Corsi di laurea e Master dell’Università della Tuscia si svolgono presso il Consorzio dell’Università per Civitavecchia, di cui sono soci la Fondazione CariCiv, il Comune di Civitavecchia e l’Università della Tuscia.




Guardia di Finanza, il comandante regionale Lazio in visita al comando provinciale di Viterbo

VITERBO – Nella mattinata odierna il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo ha ricevuto la visita del Comandante Regionale Lazio – Generale di Divisione Rosario Lorusso – che è stato accolto dal Comandante Provinciale – Col.t.ISSMI Andrea Pecorari – e dai Comandanti dei dipendenti reparti territoriali.

Presente anche una delegazione dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia – Sezione di Viterbo, per sottolineare il legame inscindibile tra le Fiamme Gialle in servizio e in congedo.

L’alto Ufficiale si è intrattenuto con i militari in servizio ai quali ha espresso la stima per i risultati di servizio ottenuti, spronandoli nel contempo ad impegnarsi sempre più nella lotta alle frodi fiscali, agli illeciti sperperi delle risorse pubbliche, alle illegalità finanziarie, nonché alle turbative della libera concorrenza e del mercato.

Nel corso della mattinata, il Generale Lorusso ha incontrato: S.E. il Signor Prefetto – Dott. Giovanni Bruno, il Procuratore della Repubblica – Dott. Paolo Auriemma, il Presidente del Tribunale Dott.ssa Maria Rosaria Covelli.

Il Generale ha raccolto il plauso di tutte le Autorità per l’impegno e la professionalità dimostrati dai militari del Comando Provinciale di Viterbo ed ha assicurato la continuità dell’azione ai fini della sicurezza economico-finanziaria del territorio e del concorso al mantenimento dell’ordine pubblico.

 

 




Maxi sequestro patrimoniale della Polizia e della Guardia di Finanza Monterosi-Roma-Viterbo

di REDAZIONE-

VITERBO – La Divisione Anticrimine della Polizia di Stato della Questura di Viterbo e il Gruppo della Guardia di Finanza di Viterbo nella mattinata odierna hanno eseguito un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, relativo al sequestro patrimoniale di oltre 3 milioni di euro a carico di Radicchi Riccardo, 41 anni, imprenditore operante nella mediazione immobiliare creditizia e raccolta di denaro, pluripregiudicato, collegato al noto clan calabrese Vadalà nonché a note famiglie malavitose della Capitale.
Il sequestro, realizzato su proposta del Questore di Viterbo, Massimo Macera, riguarda diversi beni, tra i quali una villa con attiguo terreno, autovetture di lusso, motoveicoli, conti correnti, ed orologi Rolex e gioielli per una valore stimato pari a circa 500.000 euro.

Il decreto è stato emesso dopo una lunga indagine durata un anno che ha avuto inizio dall’attività investigativa degli uomini dell’Anticrimine della questura di Viterbo, coordinati dal dirigente Paolo Volta. In un secondo momento hanno agito anche i finanzieri della compagnia di Viterbo del Maggiore Rosario Masdea.

Il questore Massimo Macera, alla conferenza stampa di stamani, ha spiegato che il soggetto in questione ha ” diverse connivenze con noti clan mafiosi, quali i clan Vadalà, i Casamonica e altre famiglie che ruotano nella Capitale”. Si è poi detto orgoglioso di questo importante sequestro di ben 3 milioni di euro, in grado di “togliere carburante alle attività illecite”. E’ questo il primo ingente sequestro nella Tuscia, ha rimarcato il questore Macera, a significare che “non ci sono province più o meno esposte a determinati reati. Anche Viterbo deve aspettarsi di tutto”.

La Guardia di Finanza, coordinata dal comandare provinciale Andrea Pecorari, ha eseguito il sequestro patrimoniale. Pecorari ha definito Radicchi un “criminale economico”, avendo guadagnato una considerevole cifra di denaro da attività illecite “per poi provare a ripulirle, creando una società con un volume di affari di circa 500/700mila euro all’anno, ma senza dipendenti e clienti  e tanto più senza pagare le tasse”. Le fiamme gialle, quindi, hanno esaminato le dichiarazioni dei redditi, come ha spiegato il Maggiore Rosario Masdea  ed hanno trovato importi del tutto inferiori rispetto allo stile di vita sfarzoso tenuto da Radicchi.

Inoltre, la Guardia di Finanza ha trovato anche una dichiarazione fittizia dell’Irap con ricavi enormi, ma tutti finti. Il Radicchi era praticamente socio di una società al 50 per cento con un’altra persona. Tale società, come ha spiegato il Maggiore Masdea,  si sarebbe ingrandita nel corso del tempo, partendo da una ditta di ristorazione e somministrazione di cibi e bevande per poi aggiungere anche la compravendita di preziosi e investimenti immobiliari. Al momento il Radicchi non è indagato né sottoposto a nessuna misura cautelare, ma per lui è stata chiesta la sorveglianza speciale.

 




Guardia di Finanza, pubblicato il bando per l’arruolamento di 66 allievi ufficiali

ROMA – Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana-4a Serie Speciale –nr. 6 del 21 gennaio 2020, è stato pubblicato il concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione di 66 allievi ufficiali del ruolo normale –comparti ordinario e aeronavale–all’Accademia della Guardia di Finanza per l’anno accademico 2020/2021. I posti disponibili sono così ripartiti:

a) 58 (cinquantotto) destinati al comparto ordinario;

b) 8(otto),destinati al comparto aeronavale, suddivisi così come segue:

(1) 4 (quattro) riservatialla specializzazione “pilota militare”;

(2) 4 (quattro) riservatialla specializzazione “comandante di stazione e unità navale”.

La presentazione delle domande dovrà avvenire entro le ore 12.00 del 21 febbraio 2020 e riguardare uno solo dei predetti comparti e specializzazioni. Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che:

-abbiano, alla data del 1° gennaio 2020, compiutoil diciassettesimo anno di età e non superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno di età (vale a dire siano nati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1998 e il 1° gennaio 2003-estremi inclusi);

-siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione a corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute

;-non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2019/2020.

La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato. I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al form di compilazione della domanda di partecipazione. Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.