Sportello legale immigrazione CGIL Viterbo: conseguiti due importanti provvedimenti

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Lo sportello legale immigrazione, attivo oramai da 3 anni nella Camera del Lavoro CGIL, è per Viterbo una realtà nata per rispondere in modo puntuale e competente ai bisogni sempre più specialistici e pressanti della comunità straniera presente sul territorio.

Proprio in questi giorni, in seguito a due ricorsi promossi dallo sportello legale immigrazione di Viterbo, sono stati conseguiti due importanti provvedimenti in materia di immigrazione: il primo è il riconoscimento dello status di rifugiato ed il secondo una protezione speciale art. 32.

Purtroppo l’esperienza ci insegna che intorno al mondo migrante così volutamente strozzato da norme sempre più dure ed inumane è fiorita una moltitudine di faccendieri e intermediari che per denaro fingono di dare assistenza o, peggio ancora, lucrano su persone fragili e in grande difficoltà.

L’esistenza giuridica della cittadina e del cittadino straniero deriva dall’ottemperamento di regole normative sempre più di difficile interpretazione ed è sempre più difficile mantenere la regolarità nella concessione dei permessi di soggiorno.

La necessità quindi di un luogo elettivamente preposto per la tutela sociale, assistenziale, previdenziale e del lavoro per i cittadini migranti è sostanziale in quanto il migrante è portatore di bisogni che necessitano di essere interpretati per far sì che l’integrazione sia una realtà raggiungibile.

La Camera del Lavoro territoriale è la casa dei diritti e delle tutele per tutti i cittadini e lo sportello legale immigrazione è un valore aggiunto al servizio della comunità straniera”.




CasaPound, azione europea contro l’immigrazione

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo:”Abbiamo condotto un’iniziativa che è stata accolta da molti altri gruppi identitari europei per ribadire quello che deve essere un caposaldo della nostra azione politica: l’Italia e l’Europa non sono terre di conquista. La spinta e il sostegno all’immigrazione selvaggia ha solo un unico obiettivo, quello di sostituire i popoli europei, dopo aver loro instillato rimorsi e sensi di

colpa per un passato che invece sarebbe da rivendicare con orgoglio. L’Italia, con Roma da sempre centro e faro, e l’Europa non hanno bisogno di autocommiserarsi, di chinare il capo incalzate da una pseudo-ideologia, quella woke, che ha come scopo solo quello di instillare l’odio contro l’uomo bianco occidentale. Tradizione, Patria, identità nazionale, difesa dei confini: sono tutti pilastri di quelle che sono Nazioni sane. E noi questi pilastri dobbiamo ribadirli e difenderli con forza, senza timore, senza ripensamenti. L’Italia difende l’Europa. L’Europa difende l’Italia. Da qui non si passa”.

CasaPound Italia Viterbo




“Una rosa nella notte non può diventare ‘negra’ nel viaggio della speranza”

Viterbo – L’opera scultorea-installazione di Francesco Guadagnuolo: “Una rosa nella notte non può diventare ‘negra’ nel viaggio della speranza” dedicata ai bambini morti tra il mare Ionio e Mediterraneo.

L’artista dice, non siamo davanti a una ripresa cinematografica per raccontare la scena di un film, ma ad una colossale sciagura pietosa davanti alla quale noi tutti avvertiamo un senso di inettitudine e di colpevolezza, come la strage recentemente avvenuta a 47 miglia nautiche da Pylos, la più grande nel Mediterraneo dal 2005. A bordo si temono 600 migranti, da dette testimonianze, nella stiva almeno 100 bambini, nel peschereccio affondato. Come per Cutro, così per Pylos c’è stato uno scempio nei nostri mari.

L’opera sta facendo il giro del web e sta scuotendo grande commozione negli Stati di diverse Nazioni.

Chi può raccontare il supplizio dei bambini nel momento dell’annegamento? Chi può farlo in maniera esplicita? L’arte può aiutarci a riferire tutto ciò, a identificare a liberare, a migliorare. Giusto l’arte ne ha facoltà, dove non arriva la parola arriva l’immagine, e lo fa Francesco Guadagnuolo, artista umanitario, Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation –ONG accreditata con “Special Consultative Status” presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite – rievoca il rispetto dei diritti umani e dell’infanzia contro ogni forma di ingiustizia, proponendo principi per un confronto sull’Umanesimo contemporaneo per la protezione della vita.

La scultura vuole raffigurare una bambina di colore, per farci intendere nel profondo le sciagure che accadono nel mondo per tutte le atrocità subite dai bambini in guerre e conflitti. Uno spirito innocente si solleva con le ali di un angioletto su una società distratta per lo più da superficialità ed individualismo.

La visione del pittore Guadagnuolo, dunque, cerca di afferrare il messaggio di Pace di Papa Francesco contro ogni forma di egoismo e individualismo tanto esteso tra gli esseri umani che è oggi all’ordine del giorno. Quest’opera dona una configurazione avviluppata: in una barca-culla incastonata, vi è il corpo di una bambina, sulla sabbia umida, appoggiata sull’Africa, dove generalmente avvengono le partenze della speranza, in un mare che spesso si fa sepolcro per gli annegati. La bambina avvolta in un velo, quasi trasparente, dove si specchia il cielo stellato della notte al chiaro di luna. Il viso, la testa, le braccia, le mani cedute lungo il piccolo bacino, stentatamente immobile.

Una speranza annega lentamente nella notte e nessuno sembra accorgersi, perché non riconosce più l’amore. Si sente nell’opera dell’artista la nostra contemporaneità, ovvero la solitudine umana, che ci riporta alla solitudine di Cristo, come anche il suo distacco di essere rimasto solo nel compimento della sua opera, ma più importante è l’evento amore che si espleta verso l’umanità, sta solo a noi saperlo cogliere.

L’opera rappresenta il transito tra l’Africa e il mare, per prendere coscienza ovunque stiamo nel mondo, che staremo sempre nell’equivalente sabbia di mare.

Le sculture-installazioni di Guadagnuolo hanno l’impegno morale e politico di rivelare un dramma che si fa arte, ci spingono nell’intimo umano per non lasciarci insensibili, per questo non possiamo girare pagina, …per aspettare cosa?




Decreto Cutro, Bonafoni (PD): oggi a Roma per manifestazione contro le politiche delle destre su migranti e accoglienza

“Oggi pomeriggio sarò a Roma per la manifestazione organizzata da numerose organizzazioni e associazioni contro la conversione del cosiddetto Decreto Cutro.

Le decisioni del governo delle destre vanno proprio nella direzione opposta di ciò che serve e che è giusto fare in questo momento su un tema così vitale come quello dei flussi migratori: non affrontano i nodi e le cause del fenomeno e peggiorano le condizioni degli stranieri che arrivano in Italia, aumentando situazioni di irregolarità, mettendo una pietra tombale su qualsiasi ipotesi di ingressi regolari e smantellando le già poche forme di protezione.

Occorre far sentire forte la voce di tutte e tutti coloro che oppongono a questo disegno un’altra idea di Paese, che non ha paura di accogliere e non rinuncia a promuovere politiche eque, dignitose ed efficaci su immigrazione e su diritto d’asilo”.

Così in una nota la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni, coordinatrice e responsabile Associazionismo e Terzo Settore nella segreteria nazionale del PD.




In 5 anni oltre 400 mila giovani hanno lasciato l’Italia, Lazio penultimo in classifica

Cresce il fenomeno dell’emigrazione di italiani all’estero, soprattutto giovani. Le principali motivazioni sono le retribuzioni più adeguate al costo della vita, le più agevolate possibilità di carriera e la convinzione che il merito venga più facilmente premiato. Per questi ed altri motivi, molti dei nostri concittadini vedono un futuro al di fuori del Paese di origine. Dal raffronto delle regioni italiane emerge un dato che stupisce: le due regioni con il maggior numero di espatriati si trovano al Nord. L’1,23% sono gli emigrati dal Trentino-Alto Adige nel quinquennio 2016-2020 e lo 0,87% dal Friuli-Venezia Giulia in rapporto alla popolazione residente tra i 18-39 anni. Inoltre, secondo i recenti dati, i giovani prediligono mete europee, in particolare il Regno Unito e la Germania.

Dal 2016 al 2020 sono stati 413.543 mila i giovani tra i 18 e i 39 anni che hanno lasciato l’Italia per lavoro, studio o per costruirsi un futuro migliore all’estero. Il panorama regionale presenta una situazione eterogenea.

Analizzando la percentuale dei giovani emigrati all’estero, calcolata sul totale della popolazione residente, si evince che la regione che ha avuto più espatri della fascia d’età tra i 18 e i 39 anni è il Trentino-Alto Adige (1,23%), l’unica regione a registrare oltre un punto percentuale di trasferimenti. Fanno seguito il Friuli-Venezia Giulia (0,87%), il Molise (0,86%), l’Abruzzo (0,84%) e la Calabria (0,82%). Si tratta, dunque, di un andamento che non rispecchia le storiche differenze fra Nord e Sud.

Fra le regioni a registrare una minor quantità di emigrati ci sono la Campania (0,56%), il Lazio (0,57%), la Puglia (0,59%) e la Toscana (0,60%).

Infine, se si considera il valore assoluto, le perdite maggiori sono avvenute in Lombardia, con un totale di 75.843 mila espatri per la fascia d’età considerata.

Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro dell’imprenditore Massimo Blasoni, realizzata su elaborazione di dati ISTAT.

Emigrati dall’Italia nel MondoNel 2020, in quali Paesi del mondo i nostri giovani tra i 18 e i 39 anni hanno preferito emigrare per cambiare vita? Prediligono i Paesi europei o extraeuropei?Secondo le stime Istat 2020, analizzando i principali Paesi in cui i giovani italiani preferiscono emigrare, si evince che la nazione prediletta è il Regno Unito, con 21.138 mila emigrati, seguita dalla Germania (10.960 mila), la Francia (6.440 mila), la Svizzera (5.619 mila), la Spagna (3.675 mila) e il Brasile (3.644 mila).Secondo i dati, la scelta dei giovani ricade principalmente in Europa, che dunque vedono nei paesi relativamente vicini la giusta meta per un nuovo futuro professionale o formativo.

«Andare a lavorare o a studiare per qualche tempo all’estero di per sé non è un male» – dichiara Massimo Blasoni, presidente del Centro Studi Impresa Lavoro – «Il problema è che poi moltissimi italiani decidono di non tornare in Italia perché privi di una qualsiasi prospettiva. Il nostro mercato del lavoro è infatti prigioniero di regole sbagliate: è necessario ripensare ad un piano per offrire opportunità concrete di occupazione e crescita, facilitando le imprese che intendono formare e assumere giovani. Il trasferimento in un Paese estero non deve essere percepito come l’unica soluzione per assicurarsi un futuro migliore».




Fratelli d’Italia: Caropreso al dipartimento Legalità, Sicurezza ed Immigrazione

VITERBO- Fratelli d’Italia prosegue l’organizzazione del partito sullo schema del nazionale.
Nuovo incarico per il consigliere comunale di Oriolo, Gabriele Caropreso, nominato responsabile del dipartimento “Legalità Sicurezza e Immigrazione”.
“Sono davvero onorato della prestigiosa nomina conferitami dall’amico e deputato Mauro Rotelli e dal coordinatore provinciale Massimo Giampieri – ha commentato – Con impegno crescente e determinazione lavoreremo su queste delicate tematiche, quanto mai sentite e importanti che riguardano ogni giorno la vita dei cittadini.
Uno strumento, quello dipartimentale, dinamico e veloce, che sarà fondamentale non solo per l’approfondimento di temi così importanti, ma soprattutto per l’elaborazione di proposte applicabili a livello territoriale.
Fratelli d’Italia è un partito in constante crescita perché porta avanti le proprie battaglie con coerenza, è vicino alle persone, alle famiglie, ai giovani. È attento a dar voce alle tante istanze provenienti dai territori e questa nuova dinamica ne è la riprova.
Sono certo di dare il mio contributo al massimo delle mie competenze e possibilità e lavorerò con impegno, tenacia, dedizione e determinazione come ho sempre fatto”.

Fratelli d’Italia Viterbo




Quando le parole diventano concrete. AUSER c’è

VITERBO – Anche quest’anno Auser Viterbo si fa promotrice di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri. Attivi su più fronti e motivati dalla spinta all’integrazione e al supporto delle fasce più deboli della popolazione: dagli anziani ai migranti, dai malati di Alzheimer alle loro famiglie, ai ragazzi in difficoltà nelle scuole per i più vari motivi, i volontari si prestano ad alleviare il carico delle difficoltà dei soggetti più fragili, mettendo a disposizione tempo, empatia e competenze personali.

È per tali motivi che dal 2019, in quanto parte della Rete Scuole Migranti e in virtù della convenzione stipulata con l’Università per stranieri di Perugia, Auser è  sede degli esami CELI erogati a tutti i livelli, e richiesti principalmente per i livelli A2 e B1.

Pertanto, venerdì 5 marzo u.s. nella sede di via Saragat 8, come di consueto da due anni a questa parte, è stata data agli aspiranti nuovi cittadini la possibilità di accedere a un corso di preparazione all’esame di italiano di livello B1. Ciò avviene attraverso l’erogazione di un test che accerti il livello di conoscenza della lingua posseduto, onde poi fruire della fase di pratica e studio che, a causa della situazione sanitaria, sarà erogata on line per la terza volta negli ultimi dodici mesi.

Come ogni anno, anche nel 2021, sono previste due sessioni di esame: una a maggio e l’altra a novembre. Si tratta di una scelta rivolta a rafforzare e concretizzare l’attività che Auser svolge su più fronti a supporto di quanti abbiano il desiderio di inserirsi nel tessuto sociale italiano e locale con consapevolezza e responsabilità.

L’associazione lo fa avvalendosi di volontari adeguatamente formati e consapevoli che l’integrazione avvenga attraverso lo strumento linguistico: un mezzo indispensabile non solo in funzione della vita e delle esigenze quotidiane di ciascun migrante, ma in quanto  veicolo di cultura, norme e tradizioni, che consentono una comprensione e un dialogo reciproci, indispensabile anticamera dell’accoglienza.




All’Università della Tuscia, un centro di eccellenza Jean Monnet in materia di immigrazione

VITERBO – Da Bruxelles, un’altra buona notizia per l’Università della Tuscia. L’Ateneo viterbese ha ottenuto un finanziamento di 100 mila euro, assegnato sulla base di un bando Jean Monnet al quale hanno partecipato oltre 1400 università europee. Il progetto, elaborato da un gruppo di studiosi coordinati dal professor Mario Savino, presidente del corso di laurea in Giurisprudenza dell’UNITUS, prevede la creazione di un Centro di eccellenza per l’analisi dei problemi legati all’integrazione degli immigrati. Nel prossimo triennio, il Centro, denominato IntoME (Integration of Migrants in Europe), studierà in particolare i processi che riguardano l’inclusione di migranti e richiedenti asilo nei diversi contesti lavorativi, sociali e urbani con i quali vengono a contatto in Italia e in altri Paesi europei. Nell’ambito del progetto saranno realizzate, anche a beneficio di studenti e organizzazioni della società civile, molteplici iniziative didattiche, scientifiche e divulgative, che porteranno a Viterbo studiosi provenienti da atenei e istituti di ricerca italiani e stranieri. “Si tratta sottolinea il professor Savino- di un risultato molto importante, non solo perché conferma il dinamismo del gruppo di giuristi della Tuscia e la qualità internazionale delle sue ricerche, ma anche perché offrirà ai nostri studenti e dottorandi l’opportunità di approfondire, in dialogo con i massimi esperti italiani ed europei, temi fondamentali per il futuro della società in cui viviamo”. Il riconoscimento che arriva da Bruxelles rafforza l’attività già avviata dal Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU) della Tuscia, che due anni fa è stato incluso tra i migliori 15 dipartimenti italiani in area giuridica, ottenendo, per il quinquennio 2018-2022, un cospicuo finanziamento ministeriale. Grazie a quel finanziamento, lo stesso gruppo di studiosi ora premiato dalla Commissione europea ha fondato l’Accademia di diritto e migrazioni (ADiM), presto divenuta la principale rete accademica del settore in Italia (con oltre 350 studiosi dell’immigrazione coinvolti) e destinata a operare in stretta sinergia con il nuovo Centro di eccellenza europeo della Tuscia.




Oltre 400 firme raccolte al gazebo della Lega di Viterbo per dire no alle politiche sull’immigrazione del Governo

di Redazione –

VITERBO – Oltre 400 firme sono state finora raccolte presso il gazebo della Lega in piazza ieri ed oggi a Viterbo per manifestare la propria contrarietà alle scelte del Governo sul tema immigrazione, che con la politica dei porti aperti  ha portato ad un incremento esponenziale degli sbarchi, importando così nuovi casi di Coronavirus nel Paese, dopo che gli italiani con i propri sacrifici ne avevano bloccato la diffusione.

Tanti, quindi, coloro che hanno voluto sostenere l’iniziativa della Lega, lasciando la propria firma presso il gazebo in via del Corso, all’incrocio con via della Sapienza ieri ed oggi, in piazza della Rocca. Il gazebo sarà aperto anche questo pomeriggio per continuare a raccogliere firme dalle ore 17 fino alle ore 20. Si può sostenere l’iniziativa anche cliccando qui: https://legaonline.it/iostoconsalvini/




Viterbo, Lega: “Valentano non subirà le scelte fallimentari del Governo sull’immigrazione”

VALENTANO ( Viterbo) – Riceviamo dalla Lega Viterbo e pubblichiamo: “Sono oltre 2500 i migranti arrivati in Italia solo nell’ultima settimana. Numeri che continuano a crescere e che evidenziano il fallimento del Governo e del Ministro Lamorgese sul fronte immigrazione.

Tra coloro che arrivano aumentano i casi dei positivi al coronavirus e di conseguenza il rischio per il nostro Paese di importare il virus dai Paesi del nord-africa, a discapito dei sacrifici che gli italiani hanno fatto per contrastarne la diffusione.
Quanto sta avvenendo ci preoccupa, ancor più per le notizie di queste ultime ore che vedrebbero l’imposizione da parte del Governo di dover ospitare, sul territorio del Comune di Valentano, oltre 40 immigrati che trascorrerebbero il periodo di quarantena nel Convento dei Frati minori.
Tutto ciò è inaccettabile e lo è ancor di più per le modalità con cui tale scelta è stata assunta, senza alcuna condivisione con il Sindaco Bigiotti, che ancora oggi non è a conoscenza di quanto stia avvenendo, delle presenze e dello stato di salute degli immigrati in arrivo, e  senza alcun rispetto dei cittadini di Valentano e del territorio, che si troverebbero con una probabile minaccia sanitaria nel proprio Comune, proprio all’indomani del voto in Parlamento per il prolungamento dello stato di emergenza ed il rinnovo delle restrizioni ad esso correlate.
Come Lega non consentiremo che ciò avvenga. I territori della nostra provincia, come ribadito già dello stesso Sindaco di Valentano, non sono a disposizione del Ministro Lamorgese e non sono disponibili a condividere le scelte fallimentari che questo Governo sta portando avanti sull’immigrazione.
Non saremo disponibili a consentire che il caos dei centri di accoglienza, il rischio covid e le fughe che sempre più spesso si verificano dagli stessi centri, incapaci di contenere in termini numerici ed in condizioni dignitose gli arrivi degli sbarchi, diventino un ulteriore problema per Valentano e per tutti gli altri Comuni della provincia di Viterbo.
Intendiamo, pertanto, manifestare il nostro sostegno al Sindaco Bigotti, mantenendo alta l’attenzione su questa vicenda e sulle sue evoluzioni.
Sabato mattina, alle 10.30, una delegazione di amministratori della Lega insieme al Senatore Umberto Fusco  incontrerà il Sindaco, presso la struttura che dovrebbe ospitare i migranti, per valutare le azioni più opportune da intraprendere, a tutela dei cittadini e del territorio”.