L’Iran attacca Israele

di REDAZIONE-

La notizia dell’attacco iraniano contro Israele è giunta dopo che più di 300 attacchi con missili e droni hanno colpito il territorio israeliano, con il 99% di essi intercettati dalle difese anti-missile. L’Iran ha giustificato l’azione come un atto di autodifesa in risposta a un raid israeliano in Siria, mentre Netanyahu ha espresso fiducia nella capacità di respingere gli attacchi. Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti non sosterranno un contrattacco israeliano contro l’Iran. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l’escalation e sono stati convocati incontri di emergenza, incluso uno presso il Consiglio di sicurezza dell’Onu.

 

 




“Donna, vita, libertà”, l’Ust Cisl di Viterbo accanto lotta del popolo iraniano

VITERBO – Riceviamo da Elisa Durantini (Segretaria Organizzativa Cisl Viterbo) e pubblichiamo: “Due giorni fa, si è svolta a Roma e a Torino una mobilitazione che ha coinvolto centinaia di persone, riunite in un corteo che si è diretto fino all’ambasciata iraniana per consegnare 300 mila firme a sostegno della libertà nel paese mediorientale, al grido “Donna, vita, libertà”.

La giornata di protesta è stata promossa dalle comunità iraniane residenti in Italia: “Con queste due mobilitazioni vogliamo sia ricordare il terzo anniversario dall’abbattimento del volo PS752 dell’Ukraine International Airlines da parte del corpo delle guardie Iraniane e chiedere giustizia per i 176 passeggeri uccisi – scrivono gli organizzatori -, sia esprimere la crescente preoccupazione per le esecuzioni, per le nuove condanne a morte, per gli arresti delle e dei giovani manifestanti che si stanno susseguendo in queste settimane”.

Il corteo che ha marciato per le strade della Città Eterna ha raccolto moltissime adesioni, con lo scopo di chiedere maggiore impegno alle autorità italiane, ed europee, per fermare in Iran i disordini, le esecuzioni e gli arresti degli ormai tantissimi giovani che continuano incessantemente a lottare per i propri diritti da quando è morta Mahsa Amini – la 22enne arrestata perchè indossava male il velo – fronteggiando il pugno duro dei servizi di sicurezza iraniani.

Oltre 750 persone uccise e più di 35.000 le persone arrestate dalle forze del regime. Il PMOI/MEK ha pubblicato i nomi di 614 manifestanti uccisi. Le proteste in Iran si sono estese a 282 città e coinvolgono tutte le 31 provincie del paese. Il tribunale rivoluzionario di Mazandaran ha condannato a morte il 18enne Arshia Takdestan, uno dei detenuti delle recenti proteste nella città di Nowshahr “con l’accusa di guerra e corruzione”. Lo riporta Mizan, l’agenzia di stampa giudiziaria iraniana, ripresa da Bbc Persian.

La Segreteria della Ust Cisl di Viterbo, insieme con il suo Coordinamento Donne e tutte le categorie, si stringe in un abbraccio di solidarietà e partecipazione alla lotta delle donne e del popolo iraniano, con la speranza che cessino una volta per tutte le prevaricazioni dei loro diritti e delle loro libertà”.




Alessia Piperno, ragazza romana arrestata in Iran: il padre lancia un appello su Facebook

di REDAZIONE-

Alessia Piperno, ragazza romana, è stata arrestata a Teheran mentre festeggiava il suo compleanno. Il padre, Alberto, non avendo avuto più notizie della figlia, si è allarmato ed ha poi scritto un disperato appello su Facebook, dopo aver ricevuto la telefonata piangente della figlia che diceva di essere stata arrestata.
L’uomo, titolare di una libreria nel quartiere Tuscolano di Roma, ha scritto nel suo appello: “Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. Arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto”. Il viaggio in Iran era uno dei tanti che la giovane continuava a fare da sette anni, dopo aver deciso di diventare una travel blogger, conosciuta sui social. Sempre nel post il padre racconta che la figlia “è una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli: si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato. Noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice ‘vi prego, aiutatemi’. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie”. La giovane nella telefonata ha detto di stare bene, ma che nel carcere ci sono persone che dicono di essere dentro da mesi e senza un motivo. “Temo di non uscire più, aiutatemi”. I genitori si sono rivolti alla Farnesina che sta seguendo il caso. La situazione desta preoccupazione considerato anche il momento difficile dell’Iran, con le proteste in piazza per l’uccisione di Masha Amin sfociate in una terribile repressione.