La piccola Rosa, figura dominante nella rappresentazione “La Contesa” (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Il 2 settembre, con la rappresentazione dei fatti risalenti al 1243, organizzata a piazza San Lorenzo dai figuranti teatro medievale de “La Contesa”, si conclude la giornata dedicata al “cuore” di Santa Rosa.
Infatti, oltre alla figura dell’imperatore Federico II, il Capitano del Popolo Raniero Gatti, le popolane, nobildonne e milizie cittadine, la figura della piccola Rosina, sarà determinante per riportare la serenità al popolo viterbese.
Particolare rilevante, il corpo che oggi veneriamo, porta ben evidente la traccia di quello che dagli agiografi, era interpretato solo come una leggenda: la freccia strappata.
Nella 20ª edizione della rappresentazione lo ha sottolineato Anzillotto (cronista dell’epoca) che ha ben descritto l’evento, rappresentato da una deliziosa bambina di nome Rosa.
È qui che la leggendaria figura dimostrò il suo coraggio supportato da un messaggio divino, la fanciulla non gridò, ma armata di coraggio strappò con i denti la freccia e proseguì nella sua opera.
Per l’occasione la rievocazione è stata arricchita da alcuni momenti musicali molto emozionali, sottolineata dal rullio dei tamburi e squilli di tromba, accompagnata dai giochi di bandiere che stanno a testimoniare quanto la storia del passato è ancora molto viva negli animi della popolazione.

Video di MARIELLA ZADRO e FRANCESCA BRUTI, foto di MARIELLA ZADRO

 

 

 




A.D. 1243: La Contesa

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Sale in città l’attesa per una delle rappresentazioni più caratterizzanti, il Medioevo a Viterbo: La Contesa del 2 settembre nella sua 20ª edizione.
La rievocazione ritorna in piazza San Lorenzo, il 2 settembre con un’anteprima musicale alle 21,15 e a seguire, alle ore 21,30 la rappresentazione con il gruppo teatro medievale, I Figuranti de La Contesa.
In essa si ricordano i fatti del lontano 1243, quando il popolo viterbese si ribellò alle angherie dell’Imperatore Federico II
La rievocazione, ad ingresso libero, nasce dal soggetto di Giancarlo Bruti, i testi sono di Antonio Romanelli, Loredana Camilli ha curato i costumi, le musiche di Francesco Romanelli, Gianfranco Pirroni e Giorgio Sdinami, per la regia di Francesco Romanelli.
Si uniranno per l’occasione alcuni componenti la scuola di scherma medievale e rinascimentale Ars Historica Tuscia, Asd Compagnia Arceri delle 4 porte di Civita Castellana, Compagnia Arcieri Vierbiensis Aiki Shuren Dojo e Scuola di Arti Marziali del maestro Michele Alessi.
A conclusione parata finale “Rievocando” con le sbandieratrici ed i musici del gruppo Città di Viterbo.
L’Imperatore Federico II (alias Stefano Gargini) scrive un messaggio al popolo viterbese:
“Io Imperatore Federico II detto il Grande…muovo assedio alla città di Viterbo e tutto il popolo con la milizia papale cercherà di resistere.
Riusciranno a difenderla? Quest’anno però, alla difesa della città, si uniranno altri prodi guerrieri con frecce infuocate e battaglie di spade. Il duello finale, tra Guelfi e Ghibellini, deciderà tutto.
VI ASPETTO, per assistere alla mia Vittoria o alla mia Disfatta “!




I figuranti “La Contesa” rendono omaggio alla Madonna Liberatrice di Viterbo con una rappresentazione teatrale (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Il gruppo di Teatro Popolare i Figuranti de “La Contesa” attraverso una rappresentazione storica, venerdì 24 maggio presso il chiostro della chiesa della Trinità, hanno voluto ricordare l’origine della devozione alla Madonna Liberatrice.
Era il maggio del 1320, quando Viterbo, fu colpita da un violento fenomeno atmosferico che vide coinvolta tutta la popolazione di Viterbo, per la particolarità e la portata catastrofica dell’evento.
Molte persone si recarono a pregare presso la semplice cappella, come riportano documenti dell’epoca, e ritrovarono la tranquillità ai piedi dell’immagine della Vergine con il bambino.
Il Capitano Raniero (Francesco Romanelli) la Guardia miliziana (Giovanni Porciani) il Podestà di Viterbo (Antonio Romanelli) Vittoria la moglie del Podestà (Loredana Camilli) Don Torquato (Osvaldo Velo) Vescovo (Stefano Gargini) Bernardina (Anna Battù) Margherita (Elisabetta Cavallo) Deodata (Emanuela Cuboni) Guardia vescovile (Massimo Meschini) Frate (Emanuele Perlorca) Gian Giacomo Sacchi il pittore (Giancarlo Bruti).
Hanno interpretato l’evento con professionalità, rendendolo particolarmente emozionante.
A seguire la visione di un docu-film “Maria Liberatrice, Protettrice di Viterbo” realizzato da Gianluca Di Prospero negli anni 2005-2006, una ricostruzione con tecnica cinematografica degli eventi miracolosi, a cui sono intervallati momenti, ricordi e immagini della storia recente della chiesa della Trinità.

 




I figuranti “La Contesa” portano in scena l’assassinio di Arrigo di Cornovaglia (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- I Figuranti La Contesa, nell’ambito dell’evento di San Pellegrino in Fiore, hanno fatto rivivere sabato 4 maggio, presso la Chiesa di San Silvestro, i nefasti avvenimenti di un periodo storico veramente tragico per la città di Viterbo.
Era il 13 marzo del 1271 quando, proprio in questa chiesa, avvenne uno degli eccidi più cruenti che la storia medievale ricordi: l’assassinio del giovane Arrigo di Cornovaglia.
Popolane, nobildonne, mercenari, milizie cittadine, unitamente con il Capitano del Popolo Raniero Gatti, Guido e Simone di Montfort, Papa Gregorio X, Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio, con la scrupolosa regia di Giancarlo Bruti, hanno reso la rappresentazione molto suggestiva, in una ricostruzione storica attenta e di grande impatto emozionale.
Le musiche e la voce narrante di Anna Antognini hanno sottolineato i momenti più particolari.
Molti i turisti al termine della rappresentazione, si sono intrattenuti con gli attori per una foto ricordo, complimentandosi con gli stessi.
Tra il pubblico presente la consigliera Alessandra Croci che ha ringraziato tutti i componenti il gruppo La Contesa per aver ben rappresentato un episodio storico veramente importante per la nostra città.

 




Sipicciano, i figuranti de “La Contesa” portano in scena la Passione di Cristo

di MARIELLA ZADRO –

SIPICCIANO ( Viterbo) – “Oggi, dopo duemila anni dalla morte e resurrezione di Gesù Cristo, si vivono ancora situazioni di paura, disperazione e sofferenza, che soffocano la speranza“.

Questo il messaggio che i figuranti “La Contesa” vogliono portare con la loro rappresentazione che si svolgerà domenica 24 marzo alle ore 17,00 (con ingresso libero) presso la Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta a Sipicciano (VT).

La rappresentazione Sacra, sarà accompagnata con canti liturgici eseguiti dal coro parrocchiale.




I figuranti La Contesa fanno rivivere i fasti della Viterbo medioevale (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- ANNO DOMINI 1243, la città di Viterbo vive il feroce assedio da parte dell’Imperatore Federico II. Il popolo conduceva la vita quotidiana con armonia, lavorando i campi, praticando il commercio sotto la vigile attenzione della Milizia cittadina.
Questo il preambolo che il 2 settembre, i Figuranti La Contesa, in piazza del Plebiscito hanno portato in scena la 19ª edizione della rievocazione storica, organizzata dal Comitato Centro Storico di Viterbo.
la contesa (2)I figuranti hanno animato la piazza con scene tratte dalla vita quotidiana, attraverso vari momenti: combattimenti, esibizioni con il fuoco, balli e attività di mercato.
Hanno fatto da cornice le Sbandieratrici e i Musici del gruppo “Storico-Musicale Città di Viterbo” e la voce di Luisa Stella che ha cantato alcuni brani scritti da Giorgio Sdinami, musicati dal maestro Gianfranco Pirroni.
Uno spettacolo unico, che nella calda serata di settembre, ha colorato la piazza centrale della città, creando un’atmosfera che ha fatto rivivere le vicende del XIII secolo.

 

 




I figuranti de “La Contesa“ portano in scena l’eccidio di Arrigo di Cornovaglia

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Il Gruppo del Teatro Popolare, in occasione della manifestazione Viterbo in Festa, sarà presente presso la Chiesa del Gonfalone Via Cardinal La Fontaine (inizialmente programmato nella Chiesa del Gesù) con una rappresentazione storica dei fatti avvenuti il 13 marzo 1271.

“Assassinio nel Tempo”, questo il titolo che i figuranti de La Contesa porteranno in scena con la regia di Giancarlo Bruti.

La rappresentazione è in programma domenica 30 aprile con replica lunedì 1 maggio alle ore 17:00 con ingresso libero.

Al termine seguirà un Concerto di Corali “Dal Sacro al Profano” esecuzione di brani liturgici e classici eseguiti dalla Corale di S.Maria della Grotticella direttore Giuseppe Moscaroli e Corale di Santa Maria della Quercia diretta dal M Laura Scarponi.




“La Passione di Cristo” una rappresentazione dedicata a tutte le madri che piangono la perdita di un figlio (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- “Oggi, dopo duemila anni dalla morte e resurrezione di Gesù Cristo, si vivono ancora molte situazioni di paura disperazione e sofferenza, che soffocano la speranza…ogni giorno giornali e televisione fanno risuonare appelli che chiedono dialogo costruttivo, rispetto dell’altro e rispetto di sé stessi…oggi, nel mondo sono tante le persone uccise per aver difeso le proprie idee e la propria dignità”.
Alcuni concetti attualissimi sono stati portati in scena nella rappresentazione “La Passione di Cristo” presso la chiesa di Sant’Andrea Apostolo nel quartiere di Pianoscarano in Viterbo.
I personaggi interpretati dai figuranti La Contesa con l’accompagnamento delle corali di S. Maria della Grotticella e la Schola Cantorum di S. Maria della Quercia, hanno saputo trasmettere emozioni e momenti molto suggestivi, in occasione della domenica delle Palme.
La voce narrante di Anna Antognini ha sottolineato i dolorosi eventi, con cinque quadri: Gesù lascia gli apostoli e si affida al Padre, il tradimento, il processo, la flagellazione e il pianto della Madonna.
In particolare l’interpretazione di Gesù da parte di Francesco Romanelli e della Madonna, rappresentata da Emanuela Cuboni, hanno trasmesso forti emozioni. Commenta Emanuela Cuboni: “Il pubblico si è commosso  perché si è sentito molto coinvolto, sentiva il dolore di questa madre. Siamo stati tutti bravi. Abbiamo ricevuto tanti complimenti, anche se è stato difficile recitare una poesia del genere. Sono molto soddisfatta di come sia andata”.
Per il pianto della Madonna è stata scelta la lauda drammatica di Jacopone Da Todi: “O figlio, figlio, figlio! figlio, amoroso giglio, figlio, chi dà consiglio al cor mio angustiato? Figlio, occhi giocondi, figlio, co’ non respondi? figlio, perché t’ascondi dal petto o’ se’ lattato? Figlio bianco e vermiglio, figlio senza simiglio figlio a chi m’appiglio? figlio, pur m’hai lassato. Figlio bianco e biondo, figlio, volto iocondo, figlio, perché t’ha el mondo, figlio, così sprezato? Figlio, dolce e piacente, figlio de la dolente, figlio, hatte la gente malamente treattato!”.
Il canto delle due corali che ad unisono hanno eseguito brani liturgici, a conclusione della rappresentazione, il canto finale dedicato alla Madre Celeste, ha esaltato il quadro finale.

 




Roccalvecce rivive i fasti di Giovanni Gatti

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- In occasione della festa patronale della SS Madonna del Nespolo e “Roccalvecce sotto le stelle 2022” venerdì 9 settembre, in piazza Umberto I, i Figuranti La Contesa, hanno portato in scena: “Fantasmi dal passato” (omicidio di Giovanni Gatti).
Dalle prime fonti scritte (tratte da ilborgofantasmadicelleno.it) si legge:
“Nel 1160 (data della prima menzione nelle fonti scritte), il conte Adenolfo trasferì al Comune di Bagnoregio la giurisdizione sul castrum Celleni. In seguito alla distruzione di Ferento (1170-1172), il Comune di Viterbo avviò una rapida espansione nella valle del Tevere, finalizzata ad acquisire il controllo sui centri abitati che facevano parte della contea di Bagnoregio. Tra questi anche Celleno. Nel 1237 figura tra i castelli del territorio viterbese governati da un podestà di nomina comunale.
Tale situazione permarrà di fatto fino alla fine del XIV secolo, quando il centro passò, tramite una concessione della Santa Sede, nelle mani dei Gatti, una delle più potenti famiglie viterbesi. In questo periodo il fortilizio medievale fu rinnovato e trasformato nella residenza signorile fortificata che ancora oggi è possibile osservare.
La famiglia Gatti governò Celleno fino a quando l’ultimo erede Giovanni Gatti fu fatto uccidere da Papa Alessandro VI (Borgia) per essersi rifiutato di riconsegnare il castello”.

Rielaborata in forma di commedia, con la regia di Antonio Romanelli, ne è nata una rappresentazione teatrale originale, suggestiva e ben congeniata, in un teatro a cielo aperto e per scenografia il magnifico castello Costaguti.

Un ringraziamento al vice presidente della Proloco Mario Burla che si è adoperato nell’organizzazione della serata, e ad alcuni residenti, che hanno interpretato le figlie di Ippolita e Giovanni Gatti e le Milizie cittadine.
Presente tra il numeroso pubblico, l’assessore al decentramento Katia Scardozzi, che si è complimentata con gli attori, per l’ottima riuscita della serata.

 




A Viterbo avvenuta la rievocazione storica “La Contesa” (VIDEO)

di REDAZIONE-

VITERBO- Ieri, 2 settembre, alle 21,30 in piazza del Comune, è avvenuta la rievocazione storica de “La Contesa”, giunta alla XVIII edizione. Si tratta di uno spettacolo animato da figurazioni, canzoni ed esercizi con bandiere e musici che hanno riempito piazza del Comune in una serie di colori e suoni facendo rivivere ai presenti l’ambiente del XIII secolo a Viterbo.

“La Contesa” da diversi è inserita nell’ambito delle rievocazioni storiche che valorizzano l’antica via Francigena nel suo percorso a Viterbo. Esse tornano ad evocare tutto il fascino del Medioevo e dei suoi paesaggi più suggestivi: dalla Liguria, al Lazio fino alla Puglia, da Nord a Sud attraversano un palcoscenico naturale dal forte potere evocativo.

Il filo conduttore della vicenda che vede la città di Viterbo protagonista dell’assedio del 1243, si sviluppa nell’illustrazione della vita quotidiana del Medioevo, dove si svolgeva in armonia e intenso lavoro la coltura dei campi ed il commercio, sotto la vigile attenzione della milizia cittadina. Il massimo fulgore si è toccato con Federico II e il riconoscimento di Libera Città, alla quale fu concesso il libero mercato e la coniazione della moneta locale: il Viterbino.

La sorte della città si lega però alle vicende che contrapposero gli armati del Papa a quelli dell’Imperatore con l’assedio che si concluse il 10 novembre 1243 con la fuga di Federico II. Si è avuta, quindi, la figurazione allegorica delle bandiere, associate allo scontro con le armi e l’esibizione delle “Sbandieratrici” e del gruppo “Storico-Musicale”, che hanno aperto ed hanno poi chiuso la manifestazione.

La canzone “Rosa è qui” ha costituito il momento in cui si è inserita la figura di S.Rosa. Autore delle musiche il maestro Gianfranco Pirroni su testi di Giorgio Sdinami, il brano è stato interpretato dalla cantante Luisa Stella.

Il Maestro di Piazza ha guidato i movimenti ed è stato impersonato da Giancarlo Bruti, interprete della figura storica di Lanzillotto, antico cronista della storia viterbese. Egli è ideatore della rappresentazione con Antonio Romanelli regista. Con la 18esima edizione de “La Contesa” si riprende, dopo la sospensione di due anni, la sacralità della giornata del 2 settembre all’insegna del folclore e della peculiarità prettamente medioevale che la città di Viterbo possiede e che emana e trasmette ai suoi abitanti e a tutti i visitatori.Gli attori sono i membri dei Figuranti de “La Contesa” che ormai da anni svolgono azioni di teatro popolare, portando in scena, sia sulle piazze che in teatro, fatti e storie di un passato medioevale che vede Viterbo protagonista in una cornice storica, dove le vicende coinvolgono nobili e popolani, facendo rivivere un’affascinante atmosfera.

 




La rievocazione storica de “La Contesa”, avverrà il 2 settembre in Piazza del Plebiscito nella sua 18ma edizione

VITERBO- Il 2 settembre alle 21,30 avverrà la rievocazione storica de “La Contesa”, 18ma edizione, spettacolo animato da figurazioni, canzoni ed esercizi con bandiere e musici, riempirannoo la piazza del Comune in un serie di colori e suoni che ci faranno rivivere l’ambiente del XIII secolo a Viterbo.
“La Contesa” da diversi è inserita nell’ambito delle rievocazioni storiche,che valorizzano l’antica Via Francigena nel suo percorso a Viterbo. Esse tornano ad evocare tutto il fascino del medioevo e dei suoi paesaggi più suggestivi: dalla Liguria, al Lazio fino alla Puglia, da Nord a Sud attraversano un palcoscenico naturale dal forte potere evocativo.
Il filo conduttore della vicenda, che videro la città di Viterbo protagonista dell’assedio del 1243, si sviluppa nell’illustrazione della vita quotidiana del Medioevo, dove si svolgeva in armonia e intenso lavoro la coltura dei campi ed il commercio, sotto la vigile attenzione della mIlizia cittadina. Il fulgore si è avuto al tempo di Federico II con il riconoscimento di Libera Città con la concessioner del libero mercato e la coniazione della moneta locale: il Viterbino.
La sorte della città si lega però alle vicende che contrapposero gli armati del Papa a quelli dell’Imperatore con la risoluzione dell’assedio conclusosi il 10 novembre 1243 con la fuga di Federico II. In animazione si ha la figurazione allegorica delle bandiere si associa allo scontro con le armi. Con l’esibizione delle “Sbandieratrici” e del gruppo “Storico-Musicale”, che apriranno e chiuderanno la manifestazione.
La canzone “Rosa è qui” costituirà il momento in cui si inserisce la figura di S.Rosa, di cui autore delle musiche è il maestro Gianfranco Pirroni su testi di Giorgio Sdinami, interpretata dalla cantante Luisa Stella.
Il Maestro di Piazza guiderà i movimenti, inpersonificato da Giancarlo Bruti, interprete della figura storica di Lanzillotto, antico cronista della storia viterbese. Egli è ideatore della rappresentazione con Antonio Romanelli regista
La collaborazione tecnica audio e luci è curata dalla Ditta AudioTime.
Con la 18ma edizione de “La Contesa”, si riprende, dopo la sospensione di due anni, la sacralità della giornata del 2 settembre all’insegna del folcklore e della peculiarità prettamente medioevale che la città di Viterbo possiede che emana e trasmette ai suoi abitanti e a tutti i visitatori.
Gli attori sono i membri dei Figuranti de “La Contesa” che ormai da anni svolgono azioni di teatro popolare, portando in scena sia sulle piazze che in teatro fatti e storie di un passato medioevale che vede Viterbo protagonista in una cornice storica, dove le vicende coinvolgono nobili e popolani, facendo rivivere un’affascinante atmosfera.

 




Successo di pubblico per la rappresentazione dei Figuranti La Contesa

di F. B. – VITERBO – All’interno di piazza San Lorenzo, bellissima cornice naturale che la città di Viterbo offre per ricordare le numerose vicende storiche di epoca medievale, è andata in scena ieri sera, 18 settembre alle 21, la rappresentazione storica dell’”Assassinio nel tempio – L’eccidio di Arrigo di Cornovaglia“, a cura dei Figuranti de “La Contesa” del Comitato Centro Storico di Viterbo.

La rappresentazione rientra nel programma dell’evento di Ludika 1243 che, dal 16 al 19 settembre, ha scelto di organizzare l’edizione 2021 proprio davanti il Palazzo Papale, anche per offrire uno spazio più ampio, per andare incontro alle norme anti covid. 

I testi, la sceneggiatura e la regia dello spettacolo sono di Giancarlo Bruti. Il gruppo dei Figuranti ha allietato il numeroso pubblico presente con la propria allegria e bravura nel raccontare, come è nel loro stile di teatro popolare, le vicende intercorse nel lontano 1271, che resero Viterbo una delle città protagoniste dell’epoca medievale.

In particolare, con questa rappresentazione, i Figuranti hanno voluto ricordare una vicenda storica molto importante ma forse poco conosciuta che vide protagonista Viterbo, sede del Conclave più lungo della storia.

Siamo nel marzo 1271, quando il giovane pretendente al trono d’Inghilterra si trova a Viterbo in attesa che il nuovo Papa sia eletto. Egli non sa che la vendetta cova negli animi di coloro che anni prima hanno sofferto per la morte del loro padre.

Nella cornice della città medioevale, nel frattempo, la popolazione subisce le angherie e le vessazioni di quanti spadroneggiano al seguito dei cardinali chiusi in Conclave ed è esasperata da questa situazione.

Le popolane figuranti hanno ben rappresentato questo stato d’animo. Ugualmente intense sono state le scene di combattimento a colpi di spade che gli armigeri hanno interpretato, fino al combattimento finale che vede l’uccisione di Arrigo.

Un plauso alla Compagnia che come sempre ha portato in scena l’arte del teatro popolare amatoriale, rappresentando scene di vita vissuta.

Presente alla rappresentazione anche Vincenzo Ceniti, console di Viterbo del Touring Club Italiano e Segretario Nazionale di Unionturismo, che a fine spettacolo ha ringraziato i Figuranti e il pubblico.