Torna “Puliamo il Mondo” di Legambiente

ROMA- Torna PULIAMO IL MONDO di Legambiente, la 32esima edizione della più grande iniziativa mondiale di volontariato. Per la stampa e i cittadini romani, l’appuntamento principale sarà all’ombra del Colosseo e nel parco di Colle Oppio dove, attivisti del cigno verde, volontari di EY foundation, cittadine e cittadini si incontreranno per dar luogo a una grande giornata di riqualificazione nel cuore della Capitale, durante la quale verranno ripulite le aree interne del parco e quelle prospicienti il colosseo: per l’occasione si svolgeranno anche dei laboratori di park-litter per caratterizzare la tipologia di rifiuti presenti nell’area.

“Per il fine settimana di Puliamo il Mondo lanciamo a tutte e a tutti un appello alla partecipazione – dichiara Maria Domenica Boiano direttrice di Legambiente Lazio – perchè ognuno, con guanti e sacchi può dare il proprio contributo nel fare più belle e accoglienti le nostre città e i nostri territori. Tanti sono infatti gli appuntamenti diffusi in tutta Roma e nel Lazio, da quelli in occasione dell’Appia Day, festeggiando così la regina viarum appena inserita dall’Unesco nell’elenco dei siti patrimonio mondiale dell’umanità, a quelli in ciascun altro luogo della nostra regione”. Per poter partecipare e dare una mano basta individuare quello più giusto per ciascuno al link https://puliamoilmondo.it/partecipa/




Settimana Europea della Mobilità: stamattina il Giretto d’Italia di Legambiente è passato anche da Roma

ROMA- In occasione della Settimana Europea della Mobilità, stamattina il Giretto d’Italia di Legambiente è passato anche da Roma, conteggiati oltre 500 ciclisti in 3 ore di monitoraggio da parte dei volontari del cigno verde al checkpoint di Via Nomentana

Questa mattina, in occasione della 14esima edizione del Giretto d’Italia, Legambiente ha attivato un checkpoint a Roma, come in altre 30 città: su Via Nomentana sono stati i volontari del cigno verde a monitorare i passaggi in bicicletta, in occasione anche della Settimana Europea della Mobilità. Dalle ore 7 alle 10 sono stati conteggiati oltre 500 ciclisti.

“Nei prossimi giorni sapremo l’esito della gara che ha coinvolto tanti luoghi in Italia e a chi verrà consegnata la maglietta gialla come premio per il maggior numero di passaggi in bici nei checkpoint, intanto però, a Roma non possiamo che notare un trend sempre crescente di persone in bicicletta lungo la ciclabile Nomentana – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio e Responsabile Nazionale Mobilità -, perché qui c’è una infrastruttura per le 2 ruote che garantisce semplicità e sicurezza nell’utilizzo e le tante persone in bici che abbiamo visto andare a lavoro o accompagnare i bimbi a scuola, lo dimostrano con evidenza. Nella Capitale invasa da automobili, togliere spazio al traffico veicolare e restituirlo alla mobilità sostenibile, quella del TPL così come quella ciclopedanale è chiaramente una priorità assoluta, per la salute, l’ambiente e la vivibilità, e non potrà che andare nella giusta direzione la nascita della Fascia Verde e di una Congestion Charge centrale per garantire che ciò avvenga davvero: chiediamo al Campidoglio di non tornare indietro in tal senso e a tutti i Municipi di far nascere tanti altri spazi ciclabili in ciascun territorio”.

Ai ciclisti che passavano, i volontari di Legambiente hanno offerto colazione sostenibile, e, al termine del monitoraggio hanno pacificamente invaso la carreggiata stradale percorsa dalle autovetture, stendendo lo striscione con lo storico slogan di Legambiente CI SIAMO ROTTI I POLMONI

“La vista di tante persone in bici questa mattina dimostra che l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano è possibile, contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico, a migliorare la qualità della vita e anche il ridisegno positivo dello spazio urbano nella Capitale – commenta Amedeo Trolese Responsabile Mobilità di Legambiente Lazio -. È fondamentale continuare a investire nella generazione e nel mantenimento di reti ciclabili sicure e accessibili e, a Roma, questo significa trasformare tutte le covid line e le ciclabili transitorie in vere piste ciclabili, come lo è quella della Nomentana che ora, positivamente, verrà prolungata per raccordarsi verso Porta Pia secondo quanto ha giustamente stabilito l’Amministrazione. E proprio sull’interconnessione tra le ciclabili radiali che sono nate e quelle che devono ancora nascere è straordinariamente importante la realizzazione del Grab”.




DEKRA e Legambiente: volontariato aziendale per un ambiente più pulito e sostenibile

ROMA- DEKRA, specializzata a livello mondiale nel settore della mobilità sicura, in ispezioni verifiche di conformità e certificazioni insieme a Legambiente, associazione ambientalista senza fini di lucro dedicata alla tutela dell’ambiente, annunciano una nuova iniziativa che ha coinvolto i collaboratori di DEKRA Italia in attività di pulizia e monitoraggio dei rifiuti, in tre città: Milano, Roma e Torino.

Un’originale iniziativa di team building volta a incentivare il volontariato locale per promuovere una maggiore sostenibilità ambientale con il fine di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Per Toni Purcaro, Executive Vice President DEKRA Group e Presidente DEKRA Italia: “Siamo orgogliosi di collaborare con Legambiente in questo importante progetto di volontariato aziendale. Una iniziativa che riflette il nostro impegno verso la sostenibilità e il miglioramento della qualità della vita nelle comunità in cui operiamo. Coinvolgere i nostri collaboratori in attività concrete di pulizia e monitoraggio ambientale non solo rafforza il nostro spirito di squadra, ma contribuisce anche a un futuro più sostenibile per tutti. Il volontariato aziendale rappresenta un’opportunità di team building e un passo verso un futuro sostenibile. Attraverso azioni concrete, possiamo tutti contribuire a un mondo più pulito e sostenibile”.

Un Impegno per l’ambiente

L’attività di DEKRA si inserisce all’interno del progetto denominato Park/Beach Litter, che mira a monitorare e migliorare lo stato di salute delle aree verdi e delle spiagge urbane. Attraverso l’uso di modelli di monitoraggio condivisi con la Commissione Ambiente della Comunità Europea, i volontari DEKRA hanno avuto il compito di raccogliere e catalogare i rifiuti, contribuendo a un database europeo di dati ambientali. Al termine dell’attività i rifiuti sono stati pesati in modo da restituire da subito ai partecipanti il valore concreto delle loro azioni.

Dettagli delle attività

Il 10 settembre a Milano si è tenuto il primo incontro presso l’area verde del Naviglio della Martesana, con la presenza di 85 dipendenti DEKRA impegnati nelle pulizie dell’area insieme ai volontari di Legambiente. I collaboratori di DEKRA sono stati divisi in due gruppi, con il coordinamento di Legambiente per occuparsi della pulizia massiva dai rifiuti abbandonati con un’attenzione ai piccoli oggetti e, in particolare, ai mozziconi di sigaretta. Questi ultimi sono stati raccolti in contenitori separati per permetterne una quantificazione specifica. In totale sono stati raccolti 71 kg di rifiuti. Inoltre, la raccolta e il monitoraggio hanno contribuito all’indagine di Legambiente “Park/Beach Litter”.

Gli incontri di volontariato sono poi proseguiti a Fiumicino, l’11 settembre, presso la spiaggia libera di Coccia di Morto, all’interno della Riserva naturale statale del litorale romano, dove 110 collaboratori DEKRA hanno ripulito la spiaggia per un totale di 416 kg di spazzatura raccolta.

Infine, le attività si sono concluse a Torino il 17 settembre presso il Parco del Valentino, uno dei simboli storici e più popolari della città, dove 60 dipendenti DEKRA si sono riuniti per la consueta attività di volontariato e di riqualifica della zona interessata, raccogliendo un totale di 82,5 kg di rifiuti.

“Abbiamo coinvolto circa 300 dipendenti in questa attività di volontariato e spero possano esserci altri team building di valore. I piccoli gesti di sensibilizzazione ambientale possono fare la differenza e DEKRA vuole essere parte attiva di un cambiamento sociale positivo”, conclude Purcaro.




Legambiente presenta i numeri del nuovo report “Mare Monstrum”

Legambiente presenta i numeri del nuovo report “Mare Monstrum” sull’aggressione criminale al mare del nostro Paese. Lazio quinta peggior regione per illeciti ambientali lungo le coste con 1.529 reati in un anno

“I tanti crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare”

Alla vigilia dell’anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo il sindaco di Pollica che ha dedicato la sua vita alla tutela del mare e delle coste del Cilento, Legambiente presenta il nuovo report “Mare Monstrum 2024” con i numeri degli illeciti ambientali lungo le coste italiane. Il Lazio si posiziona al quinto posto tra le peggiori regioni per numero di illeciti, con 1.529 reati in un anno: 1.626 sono state le persone denunciate, 7 quelle arrestate, 334 i sequestri effettuati, 2.450 gli illeciti amministrativi, 2.470 le sanzioni amministrative e 18.035.897. Sono complessivamente 11 ogni km di costa le infrazioni nella Regione.

“I crimini ambientali lungo le coste del Lazio mettono a dura prova la qualità del nostro mare – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -, l’attenzione va tenuta altissima contro ogni abuso edilizio che continua ad essere il reato principale, ma anche per contrastare i reflui non depurati, la pesca illegale e tutte le violazioni del codice della navigazione nel settore nautico. Con i nostri volontari e grazie alle nostre campagne, continuiamo come sempre a generare centinaia di momenti di pulizia, individuare criticità nei sistemi di depurazione, analizzare con la citizen science gli elementi di maggior impatto tra i rifiuti abbandonati; c’è però bisogno che le amministrazioni alzino l’attenzione contro gli ecoreati sul mare, senza giustificazioni o condoni come quelli che invece sta continuando a proporre il consiglio regionale e che continuiamo a ritenere un percorso devastante per l’ambiente e per la qualità della vita nei nostri territori: gli abusi vanno abbattuti e non sanati”.

617 sono infatti i reati di abusivismo edilizio, 518 sono i reati di mare inquinato da smaltimento illecito di rifiuti, scarichi illegali e maladepurazione. Sono poi 262 i reati legati alla pesca illegale con 12.596 kg di prodotti ittici sequestrati, e infine 132 sono le violazioni del Codice della navigazione e nautica da diporto. I numeri del rapporto sono elaborati da Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto per il 2023.




Goletta Verde e Goletta dei Laghi, il bilancio finale nazionale di Legambiente

Goletta Verde e Goletta dei Laghi, il bilancio finale nazionale di Legambiente: nel Lazio 62,5% di prelievi in mare con risultati negativi, percentuale tra le peggiori in Italia. Risultati positivi per i laghi solo 3 prelievi su 25 hanno dato risultati negativi

Oggi a Roma Legambiente ha presentato il bilancio finale di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, le campagne estive sulla qualità dell’acqua di balneazione che hanno coinvolto come sempre tutta la costa laziale e i numerosissimi grandi e piccoli laghi del Lazio. Con le Golette Legambiente ha effettuato nella regione 25 prelievi nei laghi e 24 sul mare, analizzando in ciascun luogo di campionamento la presenza più o meno pesante di microrganismi di origine fecale, come prevede la norma sulla balneabilità delle acque.

Per quanto riguarda il mare del Lazio nel 62,5% dei punti di prelievo sono state individuate criticità, percentuale tra le peggiori di tutte le regioni italiane e molto più negativi della percentuale complessiva nazionale pari al 37%. Molto meglio i risultati sui laghi dove, dei 25 prelievi solo 3 hanno dato risultati negativi.

“Goletta Verde e Goletta dei Laghi hanno acceso come sempre un faro sulla qualità dell’acqua di balneazione nella nostra regione – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Non vogliamo di certo consegnare patenti di balneabilità, giudicare intere porzioni di litorale o sostituirci alle autorità scientifiche ma affiancare amministrazioni e cittadini, verso i quali ci mettiamo a disposizione per il miglioramento della qualità dell’acqua. Bisogna risolvere i problemi legati alla mancata depurazione, con politiche regionali risolute e interventi puntuali da parte dei gestori del servizio idrico: solo così è possibile aumentare tutelare ogni porzione dei nostri mari e laghi. Con la crisi climatica è sempre più evidente l’aumento della temperatura delle acque: questo vuol dire proliferazione di microrganismi inquinanti; c’è bisogno quindi di adeguare ogni impianto di depurazione a questi nuovi parametri fisici”

10 laghi monitorati con 25 prelievi, campionamenti in tutti i comuni costieri con altre 24 analisi; 5 tappe in altrettanti ambienti lacustri, 3 tappe di ormeggio della Goletta nei porti di Civitavecchia, Ostia e Gaeta; in ciascuna giornata si sono svolti incontri con amministratori, associazioni e cittadini. Oltre alla qualità delle acque, tanti i temi trattati: sostegno al campo eolico off-shore a Civitavecchia, pubblicazione del rapporto ecomafie con i numeri dei reati ambientali, scelte per un’agricoltura a basso impatto, valorizzazione delle aree protette, gestione dei rifiuti, green economy balneazione sostenibile. “Non possiamo che ringraziare i nostri uffici nazionali, i nostri circoli e volontari, imprese e amministratori che hanno costruito con noi queste belle giornate: insieme per il bel mare e gli straordinari laghi del Lazio”.




Legambiente contro la realizzazione del nuovo mega polo logistico ad Anagni

ANAGNI – Riceviamo da Legambiente e pubblichiamo: “Protocollata da Legambiente una nota per il Consiglio Comunale del 13 agosto 2024 per ribadire l’opposizione all’enorme insediamento da 40 ettari di cemento e consumo di suolo, al posto di un’area agraria di valore.

“Dopo le osservazioni in opposizione alla delibera di c.c.n.1 del 29/2/2024, formalmente presentate il 17 maggio 2024 e protocollate dal Comune di Anagni con il n. 17749 del 20/5/2024, ci rivolgiamo oggi direttamente ai componenti del consiglio comunale con l’intento di perseguire tutte le possibilità finalizzate alla promozione delle giuste scelte di tutela ambientale e sviluppo sostenibile.”, dichiarano Roberto Scacchi e Rita Ambrosino, presidenti di Legambiente Lazio e del circolo di Anagni.

La trasformazione irreversibile del territorio, proposta da un privato, andrebbe a riguardare una superficie definita in gran parte “Paesaggio Agrario di Valore” nel PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) della Regione Lazio e in netto contrasto con quanto prevede la delibera n. 35 del novembre 2023, approvata dallo stesso consiglio comunale chiamato oggi ad approvare il Rapporto Ambientale, che fissa limiti stringenti per la tutela di ambiente e paesaggio, con particolare attenzione al consumo di suolo.

“Chiediamo alle consigliere ed ai consiglieri comunali di Anagni che rappresentano tutti i cittadini a Palazzo d’Iseo, di riflettere su ciò che saranno le conseguenze del loro voto. L’iniziativa commerciale proposta appare come del tutto antitetica alle politiche ambientaliste e mette in seria discussione anche le politiche per lo sviluppo economico sano e possibile – concludono i rappresentanti di Legambiente – , vero volano per arricchire il territorio di lavoro, ricchezza e attrattività, rispettando la salute di persone ed ambiente.”

L’associazione ambientalista conclude chiedendo a chi amministra il comune di Anagni di abbandonare la progettazione in questione e di fare in modo che le politiche urbanistiche si allochino nel pieno solco dello sviluppo sostenibile, consegnando alla città, oggi e per il futuro, un grande e concreto segnale di sensibilità ambientale e lungimiranza amministrativa”.




Prima tappa di Goletta dei Laghi nel Lazio: focus sui laghi pontini di Fondi, Sabaudia e Fogliano

ROMA – Goletta dei Laghi 2024 inaugura il suo tour nel Lazio presentando i risultati delle analisi microbiologiche sulle acque dei laghi pontini. Qui dai volontari di Legambiente sono stati effettuati in tutto cinque campionamenti: 2 nel lago di Fondi, 2 nel lago di Sabaudia e 1 nel lago Fogliano. Buone notizie arrivano per i laghi di Fondi e Fogliano, dove tutti i campionamenti sono rientrati nei limiti di legge migliorando rispetto allo scorso anno, quando erano risultati inquinati o fortemente inquinati. Unica nota dolente riguarda il Lago di Sabaudia che non passa a pieni voti l’esame a causa di un punto inquinato: ossia il canale su via Orsolini Cencelli, mentre lo scorso anno rientrava nei limiti.

È questa, in sintesi, la fotografia scattata sui laghi pontini da Goletta dei Laghi 2024, la campagna di Legambiente – giunta alla 19esima edizione – dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani, denunciandone le criticità e promuovendo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.  La campagna è realizzata con la partnership principale di CONOU, Novamont   e la media partnership de La Nuova Ecologia.
“La situazione è in via di miglioramento rispetto agli scorsi anni – commenta Emilio Bianco, portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente – tuttavia, viste le criticità riscontrate in passato, continueremo a vigilare sullo stato di salute di questi laghi”.Nel lago di Fondi, i campionamenti sono risultati entro i limiti di legge per quanto riguarda Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, a differenza dello scorso anno quando riscontrammo valori superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente in Italia.  Abbiamo assistito ad un miglioramento anche nel lago Fogliano, sotto osservazione dal 2018, che finalmente è risultato nei limiti come non accadeva da tre anni a questa parte. Per quanto riguarda il lago di Sabaudia i due punti, campionati per il settimo anno consecutivo, ci restituiscono una fotografia invertita rispetto allo scorso anno quando il canale alla fine di Strada Selva Piana, fortemente inquinato l’anno scorso, è ora entro i limiti e invece il canale su via Orsolini Cencelli, che l’anno scorso era nei limiti, è risultato inquinato. Dall’inizio dei campionamenti assistiamo ad un andamento altalenante dei risultati che ovviamente non ci permette di abbassare la guardia, anzi, continueremo a mantenere alta l’attenzione su questi ecosistemi importantissimi per il territorio pontino”.
“Nel Lago di Sabaudia, nonostante un trend migliorativo rispetto agli anni scorsi, c’è bisogno di fermare ogni scarico non depurato come quello che segnaliamo – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – perché in questo lago dalle dimensioni limitate, il potere autodepurativo è molto contenuto e ogni fattore inquinante può generare importanti criticità alle attività che vi si svolgono, come avvenuto già nei mesi scorsi con uno stop alla mitilicoltura. I laghi pontini tutti, così belli e delicati, meritano un’attenzione particolarmente centrata sulla qualità della depurazione, affinché attraverso una struttura ambientale sana, siano volano di green economy, tutela della biodiversità e di uno sviluppo sostenibile, le cui fondamenta devono essere saldamente ancorate alle grandi aree protette regionali e nazionali nelle quali ricadono. Per risolvere la criticità che segnaliamo, e altre che potranno sorgere, siamo a completa disposizione delle amministrazioni e di chi gestisce il servizio idrico, con le nostre analisi, i nostri circoli e il nostro impegno”.
La Goletta dei Laghi sarà nel Lazio fino a sabato 27 luglio. Domani, mercoledì 25, alle ore 10:00, sarà a Castel Gandolfo (RM) per illustrare i risultati delle analisi microbiologiche sui laghi di Albano e Bracciano, e per svolgere attività di beach litter lungo le sponde del lago.
Nel pomeriggio, alle ore 16:30, si sposterà a Ferentino (FR), presso l’Agriturismo Le Terrazze sul Lago, per presentare i dati sui monitoraggi del lago di Canterno. Venerdì 26, alle 15.30, sarà al palazzo comunale di Ronciglione per presentare i dati sui laghi di Vico e Bolsena, e chiuderà il suo tour sabato 27 al Comune di Castel di Tora, con una conferenza stampa alle ore 10:00 per presentare i dati sui laghi del Salto e del Turano.
Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sul lago di Fondi
Nel lago di Fondi sono stati campionati due punti: il canale su via Acquachiara a Fondi e la confluenza tra canale San Vito e canale San Biagio a Monte San Biagio (LT). Entrambi i punti sono risultati nei limiti di legge rispetto ai due parametri analizzati – Escherichia coli ed Enterococchi intestinali – che riguardano l’inquinamento microbiologico. Lo scorso anno, il primo era risultato fortemente inquinato e il secondo inquinato.
Entrambi i punti hanno mostrato criticità negli anni e quindi vanno tenuti sotto controllo; soprattutto la confluenza dei due canali San Vito e San Magno. Nello specifico, sono stati effettuati due monitoraggi a monte della confluenza dei due canali (a circa 500 metri dal lago), il canale San Magno e il canale San Vito, ed è risultato che il primo è inquinato e il secondo fortemente inquinato.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sul lago di Sabaudia. I due punti campionati nel lago di Sabaudia sono: il lago di fronte al canale alla fine di Strada Selva Piana e il canale su via Orsolini Cencelli a Sabaudia (LT). Il primo punto, preso a lago, è risultato entro i limiti, mentre lo scorso anno era risultato fortemente inquinato. Il secondo punto è risultato invece inquinato, mentre lo scorso anno era risultato nei limiti. Anche in questo lago le criticità si evidenziano ogni anno, quindi importante è continuare a tenere l’attenzione alta.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sul lago di Fogliano. Nel lago Fogliano, il punto campionato è la foce del canale su Strada Litoranea 6260 in località Cicerchia (LT). Anche questo punto è risultato entro i limiti di legge, mentre lo scorso anno e anche nel 2022 era risultato fortemente inquinato. Continuare il monitoraggio anche in questo lago risulta quindi molto importante, viste le passate criticità.

Focus depurazione. Quest’anno ricorrono i 30 anni della Legge Galli che nel 1994 rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevendendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua a usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE (dicembre 2023) nella regione Lazio ci sono ancora 5 agglomerati (Anagni, Civita Castellana, Fontana Liri-Arce, Orte e Roma) in procedura di infrazione secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea. Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno in parte a sanare queste non conformità, e in parte a costruire nuove infrastrutture, ove prima mancavano. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la regione Lazio, in particolare, sono 17 gli interventi ammessi a finanziamento. In particolare, 2 di questi interventi andranno ad agire su situazioni in infrazione.
Il monitoraggio scientifico. I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
– INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml
– FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o
Escherichia Coli >2000UFC/100ml
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.



Il litorale laziale in crisi: erosione e consumo di suolo minacciano le spiagge

di REDAZIONE-

VITERBO- Negli ultimi 20 anni, il litorale viterbese ha perso il 9,2% delle sue spiagge, con il 66,1% di queste ora occupate da attrezzature balneari. Montalto di Castro è tra i comuni più colpiti, con una perdita di 6,99 ettari di superficie sabbiosa. Questi dati emergono dal rapporto Spiagge 2024 di Legambiente, basato su dati Ispra.

Tra il 2006 e il 2020, il 60,6% della costa laziale ha subito modifiche, con 79 chilometri complessivi interessati. Il 29,7% degli arenili è in erosione, con un picco del 35,9% nella provincia di Roma. Latina è il comune più colpito dall’erosione, con una perdita del 60,6% delle sue spiagge. Dall’altra parte, Minturno (69,8%) e Terracina (61,8%) hanno visto un aumento della superficie sabbiosa.

Nel Lazio, tra il 2000 e il 2020, la perdita di spiagge è stata dell’11,7%, su un totale di 693,6 ettari mappati. La provincia di Roma ha registrato la maggiore perdita con il 14,7%, seguita da Viterbo con il 9,2% e Latina con il 7,5%. A livello comunale, Roma ha perso 30,93 ettari di spiagge, seguita da Fiumicino (-10,61 ettari) e Ardea (-7,44 ettari).

Le spiagge del Lazio sono occupate per l’88% da attrezzature balneari, con la provincia di Latina che detiene il record con il 93,2%, seguita da Roma con l’88,5% e Viterbo con il 66,1%. I comuni di Terracina, Fondi, Sperlonga, Gaeta e Formia hanno l’occupazione balneare quasi totale del loro litorale.

Il consumo di suolo costiero nel Lazio è del 30%, con 67,6 ettari persi tra il 2006 e il 2020 e ulteriori 9,8 ettari tra il 2020 e il 2022. La provincia di Roma ha consumato 0,43 ettari per chilometro di costa nel periodo complessivo. Civitavecchia, Terracina e Pomezia sono i comuni più colpiti nel periodo 2006-2020, mentre nel biennio 2020-2022 Fiumicino ha registrato il consumo record.

Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, sottolinea l’impatto negativo dell’erosione e del consumo di suolo sul litorale laziale, criticando le soluzioni temporanee come le opere di difesa idraulica e i ripascimenti. Scacchi chiede politiche concrete per fermare il consumo di suolo e promuovere la rinaturalizzazione del litorale, al fine di preservare la bellezza e l’attrattività del mare.

Legambiente invierà il rapporto a tutti i sindaci e amministratori dei comuni costieri, alla Regione Lazio e alle autorità di ambito, chiedendo azioni concrete per contrastare l’erosione e proteggere il litorale laziale.




Proposta di legge regionale per facilitare lo spostamento dei diritti a costruire, da aree oggi non più edificabili verso altri zone

Legambiente Lazio in commissione regionale: “Ogni tassello con il quale si favorisce il nuovo cemento è sbagliato, le procedure da snellire sono quelle per abbattere il cemento abusivo del quale è piena la nostra Regione”

Secondo i dati del recente Rapporto Ecomafia che per la prima volta dopo un decennio gli abusi edilizi sono l’ecoreato più commesso nel Lazio, con 699 casi certificati dalle forze dell’ordine nel solo 2023, il 5,4% del totale nazionale

Legambiente ha partecipato all’audizione presso il Consiglio Regionale del Lazio, convocata dalla X Commissione consiliare permanente “Urbanistica, politiche abitative, rifiuti” sulla proposta di legge n.156 del 14 maggio 2024 “Norme in materia di attività urbanistico-edilizia e snellimento delle procedure”.

“Ogni tassello con il quale si favorisce il nuovo cemento è totalmente sbagliato: con questa proposta di legge si vuole velocizzare lo spostamento in altre aree edificabili, di diritti anche molto vecchi a costruire cubature, non più realizzabili perché per esempio ricadenti nel perimetro delle aree protette e dei Parchi del Lazio – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio che è intervenuto in audizione -. Ringraziamo la commissione per averci dato modo di esprimere il nostro forte dissenso, che tramuteremo in osservazioni dettagliate per i consiglieri e che riguarda anche le altre tre proposte di legge che, tutte insieme rappresentano una pericolosissima aggressione al territorio e una vera e propria sanatoria regionale: oltre allo spostamento di cubature oggi all’ordine del giorno, ci sono proposte di legge sbagliate per trasformare gli annessi agricoli in edilizia ricettiva, per rendere abitabili i garage e le cantine e per togliere l’insanabilità fino ad ora vigente, dall’edilizia abusiva sorta all’interno delle aree protette”. Sono infatti proposti in tema urbanistico altri 3 percorsi legislativi contrastati da Legambiente e incardinati in 4 proposte di legge: la n.83 del 22 settembre 2023“Recupero dei Vani e Locali Seminterrati”, la n. 113 del 16 novembre 2023 “Recupero vani e locali nelle aree rurali”, la n. 152 del 3 aprile 2024 “Cambio di destinazione d’uso dei locali agricoli e fabbricati rurali”, la n. 150 del 26 marzo 2024 “Modifica alla legge regionale 12/2004 disposizioni in materia di definizione di illeciti edilizi”

“Se proprio si vuole fare la rigenerazione e fermare il consumo di suolo bisogna legiferare per fermare nuova edilizia di fronte a un patrimonio esilio abbandonato evidentissimo a tutti e tutto da riqualificare – conclude Scacchi – e se proprio si vogliono snellire le procedure bisogna cominciare da quelle per abbattere gli abusi edilizi, vista l’enorme aggressione che questo fenomeno sempre presente e anzi che torna ad essere il reato ambientale più presente in assoluto nel Lazio, con quasi 2 opere abusive al giorno nel solo 2023”.

I dati dell’ultimo Rapporto Ecomafia evidenziano con chiarezza la gravità della situazione: solo nel 2023, sono stati 699 i casi di abuso edilizio nel Lazio, il 5,4% sul totale dei reati relativi al ciclo del cemento in Italia. E per la prima volta dopo 10 anni, gli ecoreati più commessi nel Lazio sono proprio legati all’abusivismo edilizio: i reati sono stati 699, 767 i denunciati, 159 i sequestri, 1.456 gli illeciti amministrativi. Tra le provincie il numero maggiore di abusi edilizi sono i 793 nella provincia di Latina, 7° peggiore in Italia e dove si contano anche 249 denunce e 87 sequestri; segue quella di Roma all’11esima posizione con 171. 48 abusi, 166 denunce e 63 sequestri. Poi a Rieti 48 reati, 59 denunce e 2 sequestri; a Frosinone 34 reati, 34 denunciati e 6 sequestri; a Viterbo 25 reati di cemento abusivo, 31 denunciati e 1 sequestro.




La Goletta Verde di Legambiente arriva nel Lazio, dal 9 all’11 luglio

ROMA – Continua il viaggio di Goletta Verde lungo le coste della Penisola. Dopo le prime tre tappe in Liguria, Toscana e Sardegna, la storica campagna di Legambiente sarà nel Lazio dal 9 all’11 luglio, ormeggiando nei porti di Civitavecchia, Roma (Porto di Ostia) e GaetaTra i temi trattati nelle tappe: la transizione energetica dal fossile alle rinnovabili, la tutela del mare e della biodiversità, la lotta alla crisi climatica e contrasto alle illegalità. 

La Goletta Verde arriverà martedì 9 luglio a Civitavecchia, dove si svolgerà l’incontro Transizione ecologica: dal carbone al vento, quale futuro per Civitavecchia a bordo dell’imbarcazione. Mercoledì 10 luglio tappa a Roma, nel Porto di Ostia, dove saranno presentati alle ore 10.00 i risultati dei monitoraggi nelle acque del Lazio. Giovedì 11 luglio sulla Goletta Verde a Gaeta (ormeggiata presso Yacht Club Gaeta E.V.S., Via Lungomare Caboto 93) alle 10.00 si svolgeranno i laboratori didattici “Alla scoperta del mare” e alle 16.30 sempre a bordo ci sarà l’incontro “La salvaguardia del mare: dalla lotta alle Ecomafie alla tutela della biodiversità” 
 
Con la nostra campagna, a bordo di Goletta Verde, torniamo a puntare l’attenzione alla tutela del mare e della costa – dichiara Maria Domenica Boiano direttrice di Legambiente Lazio – in tutte le porzioni della nostra regione. Analisi delle acque, report sui reati ambientali, rafforzamento dei progetti per l’eolico off-shore, valorizzazione delle buone pratiche di tutela della biodiversità costiera, sono questi gli elementi protagonisti del passaggio dell’imbarcazione nel Lazio. Vivremo con Goletta, giornate all’insegna di tutela e sviluppo sostenibile del nostro bel litorale, convinti che la transizione ecologica passi indissolubilmente da riqualificazione ecosistemica, green economy e un coraggioso, quanto improcrastinabile, salto definitivo nell’era delle energie rinnovabili . 




Legambiente: la rigenerazione urbana parte dai più giovani

ROMA- Presentato a Roma il libro-racconto “GENeraZioni capaci di rigenerazione” nell’ambito del Progetto Lavori in corso, finanziato dall’Impresa sociale Con i Bambini tramite il Fondo per il contrasto alla povertà educativa

La bellezza è nelle mani delle ragazze e dei ragazzi, che nel corso degli ultimi quattro anni hanno riscoperto e rigenerato gli spazi del loro quartiere. È l’esperienza dei giovani del progetto Lavori in Corso – Adottiamo la città di Legambiente, finanziato dall’Impresa sociale Con i Bambini tramite il Fondo per il contrasto alla povertà educativa, che si è svolto in cinque città molto diverse tra loro per localizzazione, dimensione, popolazione, complessità e storia, ma allo stesso tempo con caratteri omogenei, legati ai disagi della vita nella periferia: Roma, Palermo, Pisa, Tolentino (MC), Sant’Arpino (CE). Un’iniziativa che ha visto il protagonismo di ragazzi e ragazze alla scoperta del territorio, attraverso la riappropriazione degli spazi urbani e di vita, la costruzione dei legami nella comunità e il rafforzamento delle competenze scientifiche e di cittadinanza.

Di questa esperienza si è parlato a Roma presso la facoltà di ingegneria de La Sapienza in occasione dell’evento “GENeraZioni capaci di rigenerazione”, dove è stato presentato l’omonimo libro, che racconta metodi e risultati del progetto Lavori in Corso, descrivendo i processi di rigenerazione urbana, efficaci per costruire più opportunità e soluzioni educative.

L’evento è stato di ricco di interventi e ospiti: Stefano Ciafani – Presidente di Legambiente, Vanessa Pallucchi – Vicepresidente di Legambiente, Nicola Corona – Project Manager di Legambiente, Carlo Patrizio – Dicea Sapienza Università di Roma, Elsa Fulgenzi – Anpas Lazio, Marilea Laviola – EuroUSC, Gabriele Levi – Disamis, Alessandro Martina – Coordinatore di attività istituzionali di Con i Bambini e referente del progetto, Daniela D’Alessandro – DICEA Sapienza Università di Roma, Rubina Pinto – Coordinamento nazionale giovani di Legambiente

Presenti anche Laura Baldassarre – Responsabile Advocacy Istituzionale UNICEF Italia e Giulio Cederna – Direttore generale della Fondazione Paolo Bulgari. Entrambe le realtà hanno lavorato ampiamente per combattere la povertà educativa in contesti urbani periferici.

L’attività di rigenerazione a Roma nel quartiere di Montespaccato è stata progettata e realizzata con i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Comprensivo Via Cornelia 73: qui i giovani hanno scelto di dipingere un murale, pensato a partire dai disegni e dalle proposte fatte durante il laboratorio di rigenerazione e realizzato da loro stessi con il supporto dall’artista Sofia Bonelli, che ha fornito loro le nozioni necessarie. La rinascita, il ritorno alla luce dopo le tenebre, la speranza, sono stati i temi che i ragazzi hanno deciso di rappresentare.

Sollecitati a individuare un luogo a cui si sentissero particolarmente legati per appartenenza e uso, con preferenza quasi unanime, i giovani hanno espresso il loro convergente parere sul locale Centro sportivo Don Pino Puglisi, oggi affidato all’ASP Asilo Savoia e di recente confiscato alle consorterie criminali del luogo. Scopo di questa Azienda Pubblica di Servizi alla Persona è quello di fare dello sport un veicolo per risollevare ragazze e ragazzi in difficoltà e che hanno abbandonato gli studi, ma, più in generale, di offrire al quartiere uno spazio aperto, curato, accogliente e gratuito. L’ASP Asilo Savoia si è anche dimostrato disponibile a collaborare per progetti futuri.

“Il progetto Lavori in Corso si configura in una visione più ampia, che deve indirizzare il futuro delle nostre città: – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente – la rigenerazione urbana è una tappa fondamentale del cammino verso la transizione ecologica. Le periferie possono essere luoghi radicali di possibilità, zone di creatività e rigenerazione. È auspicabile che i giovani, provenienti da questi luoghi, prendano consapevolezza delle realtà in cui vivono: proprio da qui, a partire dal lavoro con le nuove generazioni, è possibile creare spazi capaci di offrirci l’opportunità di una prospettiva radicale da cui guardare, immaginare e costruire alternative per un modo migliore di abitare i territori urbani. Risulta anche necessaria una semplificazione degli interventi di rigenerazione urbana, attraverso modifiche alle norme vigenti che consentano ai Comuni di individuare aree dove realizzare interventi coordinati di riqualificazione degli spazi pubblici e privati”.

Lavori in Corso – adottiamo la città è un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile in Italia. Nasce per contrastare il fenomeno della povertà educativa dei minori tra i 9 e i 14 anni che vivono in contesti territoriali complessi per assenza o difficoltà ad accedere ad opportunità e spazi educativi e sociali pubblici. Soggetto responsabile: Legambiente Onlus – Partnenariato: Comitato regionale Anpas Lazio, Sapienza Università di Roma, Disamis srl, EuroUSC Italia Srl, Comune di Palermo, Comune di Pisa, Comune di Sant’Arpino (CE), Comune di Tolentino, Istituto comprensivo G.Lucatelli (Tolentino), Istituto Comprensivo Gamerra (Pisa), Istituto Comprensivo Cornelia 73 (Roma), Istituto Comprensivo Rocco Cav. CinqueGrana (Sant’Arpino), Centro diaconale “La Noce” (Palermo).

 




Guida Blu “Il Mare più bello 2024” e Vele di Legambiente e Touring Club italiano

Tra le località turistiche, miglior risultato nel mare del Lazio per Ventotene con 4 vele. Per le località sui Laghi, 4 vele al Comune di Bolsena, a quello di Trevignano Romano sul Lago di Bracciano e Anguillara Sabazia per il Lago di Martignano

Novità di quest’anno anche il riconoscimento ai comuni amici delle tartarughe, tra i primi ad aderire al protocollo Tartlenest i comuni di Fondi, Formia, San Felice Circeo e Terracina e tanti altri stanno continuando ad aggiungersi

La Guida blu “Il Mare più Bello 2024” torna a premiare a Roma le migliori località costiere nei mari italiani, nessuna località del Lazio riceve il massimo riconoscimento nazionale con le 5 vele, miglior posizione nella regione a Ventotene con 4 vele. Le altre località nella guida sono poi Gaeta, Formia, Minturno, Montalto di Castro, Sabaudia, San Felice Circeo, Sperlonga, Tarquinia e Terracina con 3 vele; Anzio, Ostia, Nettuno, Ponza, Santa Marinella con 2 vele. Riconoscimento per i comuni “amici delle tartarughe”, Fondi, Formia, San Felice Circeo e Terracina tra i primi a sottoscrivere il protocollo Turtlenest al quale stanno seguendo tante altre adesioni che verranno comunicate nelle prossime settimane.

“Qualità ambientale e fruizione sostenibile sono imprescindibili per una proposta turistica sana che ciascun comune costiero e lacustre deve mettere al centro delle proprie iniziative – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. La nostra Guida e la consegna delle vele premia la bellezza e le buone pratiche lungo le coste, ma vuole anche stimolare tutte le località a fare sempre di più e meglio sulle politiche ambientali. Con un occhio attento al bel litorale del Lazio per l’inizio dell’estate 2024, invitiamo tutti quelli che lo raggiungeranno a rispettarne gli spazi a partire dalle spiagge, così come dalle rive dei magnifici laghi della nostra regione”.

Nella Guida infatti ci sono anche le località turistiche sui laghi, tante quelle nel Lazio: miglior risultato con 4 vele per i comuni di Bolsena sull’omonimo lago, Trevignano Romano sul lago di Bracciano e Anguillara Sabazia sul lago di Martignano. 3 vele ai comuni di Capodimonte e Montefiascone sul lago di Bolsena, Anguillara Sabazia e Bracciano sul lago di Bracciano, e 3 vele anche ai comuni sul Lago del Turano (Ascrea, Castel di Tora, Colle di Tora e Paganico Sabino) e quelli nel Lago del Salto (Fiamignano, Petrella Salto e Varco Sabino). Con 2 vele il comune di Nemi sul lago omonimo, e i comuni di Caprarola e Ronciglione sul Lago di Vico.




Legambiente, da inizio 2024 pulizie tra le spiagge di Coccia di Morto e di Passoscuro

ROMA – Legambiente, dopo le tantissime giornate degli anni passati, in questa stagione ha dato vita nuovamente a una grande task force lungo le coste di Fiumicino, sulle spiagge ricadenti nella Riserva Statale del Litorale Romano. In 8 giornate di volontariato sono stati raccolti tra Coccia di Morto e Passoscuro oltre 1.900 kg di rifiuti abbandonati. Lo ha fatto grazie alla campagna “Spiagge Pulite” dell’associazione, alla collaborazione con il Comune di Fiumicino e ai volontari di gruppi aziendali, istituti scolastici e associazioni. Oggi è stato segnato il record assoluto in una sola spiaggia, a Coccia di Morto, dove sono stati raccolti ben 698 kg di rifiuti.

“Passo dopo passo, il volontariato sta riqualificando le spiagge più pregiate di Fiumicino, al terzo anno di collaborazione con l’amministrazione locale grazie al quale viene garantito il corretto conferimento finale – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – Non possiamo che ringraziare il Comune di Fiumicino per la sinergia generata, così come non possiamo che ringraziare la grandissima forza dei volontari che oggi, a centinaia hanno segnato anche un record assoluto di chilogrammi raccolti in un giorno solo. Ci stanno aiutando aziende particolarmente sensibili all’impegno ambientale dei propri dipendenti come quelle di oggi, ma anche gruppi associativi, istituti scolastici, singoli volontari, grazie ai quali sta cambiando in meglio un’intera porzione di costa, peraltro in un luogo particolarmente complicato per il flusso di rifiuti d’ogni genere, trascinati dal Tevere e poi dalle correnti marine. Quando l’associazionismo, le aziende, le scuole, i cittadini e le amministrazioni comunali collaborano per il bene comune, il risultato è letteralmente straordinario”.
Ancora tanti volontari, nonostante il caldo, torneranno in questi luoghi nelle prossime settimane, ma intanto da Legambiente parte un appello ai bagnanti: “Verso quello che, presumibilmente sarà il primo vero fine settimana di balneazione dell’anno lungo la costa laziale, lanciamo un appello a quanti dalle prossime ore andranno sulle spiagge: non abbandonare alcun tipo di rifiuto ed essere, ciascuno, attore protagonista del miglioramento per la qualità ambientale lungo le coste, da Coccia di Morto, che troveranno sicuramente più pulita che in passato, a ognuna delle porzione del nostro bel litorale”.




Dal nido al mare, inaugurazione del murale realizzato da Lucamaleonte per Legambiente ad Ostia

OSTIA- Mercoledì 5 giugno in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Legambiente presenta a Ostia, “Nido”, il nuovo murale di Lucamaleonte dedicato alla salvaguardia dei nidi di tartaruga marina, realizzato nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest dedicato al monitoraggio e alla cura dei nidi di tartaruga Caretta caretta, specie ampiamente diffusa nel Mar Mediterraneo, che spesso nidifica sui nostri litorali. L’inaugurazione si terrà a partire dalle ore 12.30 presso il cortile d’ingresso dell’Istituto Comprensivo Giuliano da Sangallo di Ostia.

Sarà presente ROBERTO GUALTIERI sindaco di Roma, insieme all’artista, i referenti di Legambiente e i rappresentanti istituzionali del Comune di Roma Capitale e del X Municipio.

Un’iniziativa promossa da Legambiente all’interno del programma europeo Life Turtlenest, con il patrocinio del X Municipio di Roma Capitale e il supporto dell’associazione Half-Heart.




Lettera aperta a Legambiente del Coordinamento Ambientale Tuscia – CAT

Riceviamo e pubblichiamo: “Porta un nome impegnativo Legambiente – una lega, un sodalizio per l’ambiente, per la protezione della Natura. Ne abbiamo bisogno in tempi come questi in cui l’ambiente si trova sotto gravi minacce e assistiamo a un suo degrado globale, che si manifesta nella diminuzione e nel degrado delle risorse naturali, nel crollo degli ecosistemi e nella perdita di biodiversità, e che me8e in pericolo la sopravvivenza dell’uomo sulla Terra.
L’impatto insostenibile delle azioni umani è la causa delle minacce all’ambiente e ai servizi ecosistemici indispensabili per l’umanità. La scienza le distingue in tre categorie: il cambiamento climatico, l’inquinamento e la produzione di rifiuti, e la perdita della natura (“loss of nature”) con distruzione e frammentazione degli habitat.
È un’evidenza scientifica quindi che, per fare fronte al cambiamento climatico, decarbonizzare (ed è questo l’obiettivo principale dell’introduzione delle Fonti di Energia Rinnovabile “FER” e delle rispettive direttive europee di cui la RED 3 è l’ultima) è importante quanto preservare l’ambiente e tutelare la biodiversità (ogge8o delle Direttive Habitat e Uccelli, della Strategia per la Biodiversità e della Restoration Law di recente adozione): perché sono azioni sinergiche che rafforzano l’efficacia l’una dell’altra. Occorre coniugare gli obiettivi ambiziosi dello sviluppo delle FER con gli obiettivi altrettanto ambiziosi della tutela della natura e della biodiversità, ambedue e a pari diritto prioritari.
Non è questa la posizione degli esponenti di Legambiente quando commentano l’opposizione locale agli impianti industriali FER nell’Alta Tuscia. Come esempio basterà riportare le parole del segretario nazionale Angelo Gentili a proposito del parco eolico di Pitigliano: “L’unico vero pericolo che abbiamo davanti è la crisi climatica…”. A suo dire il NO locale all’eolico sarebbe principalmente legato a motivazioni di natura ideologica piuttosto che al reale impatto che l’impianto potrebbe avere sul territorio. Egli ritiene “un processo culturale necessario” il sostegno alla realizzazione di impianti eolici e agrivoltaici, dove la difesa di ambiente e paesaggio (il quale Gentili riduce a “skyline e panorami”) è un aspetto del tutto secondario.
A tal proposito torna utile ricordare l’intervento di Silvana Sciarra, presidente della Corte costituzionale, durante le celebrazioni del 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione. In tale occasione la Presidente evidenziava che il paesaggio nel suo aspe8o visivo assomma contenuti ambientali e culturali e dunque è di per sé un valore costituzionale. Paesaggio che va inteso non come un conce8o astratto di “bellezze naturali”, ma come bene comune complesso e unitario, che l’articolo 9 della Costituzione tutela insieme al patrimonio storico e artistico della Nazione “anche nell’interesse delle future generazioni”.
Al contrario, Legambiente propone, per superare le “lungaggini dei processi autorizza3vi nazionali e
regionali, dei contenziosi solleva3 da Comuni, Regioni e cittadini (sindromi Nimby e Nimto) che bloccano la realizzazione di grandi impian3 FER”, misure di semplificazione e accelerazione che per lo più mirano all’eliminazione e all’indebolimento delle salvaguardie ambientali e paesaggistiche. Questo, probabilmente, nel senso di “un percorso di consapevolezza e acculturamento sul fronte delle energie rinnovabili” da parte delle comunità, che sono considerate ignoranti e prive delle necessarie competenze.
Liquidare le obiezioni fondate di ci8adini, Comuni e Regione come sindromi di negazione della realtà, rifle8e una posizione di Legambiente superficiale e troppo spesso cara8erizzata da un senso di superiorità.
Superiorità oggettivamente infondata e sicuramente controproducente al “bisogno di una maggiore
partecipazione e protagonismo dei territori”, come constata lo stesso rapporto “Scacco Matto” di
Legambiente, dove pure si riconosce che vanno “rafforza3 processi di dialogo, ascolto, confronto con l’obiettivo di trovare soluzioni. Anche il mio miglior progetto, se calato dall’alto, rischia, infatti, di non vedere la luce.”
Ma è proprio qui uno dei motivi principali delle “lungaggini” deplorate: progetti industriali distruttivi
vengono calati dall’alto senza dialogo, ascolto, confronto, nel disprezzo della natura e delle persone. Non meno importante è un altro motivo di opposizione, cioè la qualità insufficiente e inaccettabile dei progetti, di cui uno dei peggiori è proprio quello dell’impianto di Pitigliano, singolarmente carente sul piano tecnico-scientifico e del rispe8o delle normative.
Legambiente difende acriticamente non solo questo proge8o e simili, ma chiude anche gli occhi davanti alle alternative evidenti alla distruzione di ambiente e paesaggio. Le quali non consistono, come fa credere, nella rinuncia alle energie rinnovabili, ma al loro impiego razionale e intelligente, permettendo di coniugare gli obiettivi dello sviluppo delle FER con quelli della tutela della natura e della biodiversità.
Queste alternative sono: installare il fotovoltaico su tetti e in aree impermeabilizzate e degradate, fondare comunità energetiche, perme8ere con misura impianti dell’agrivoltaico sostenibile dove il danno agli ecosistemi viene compensato da aree dedicate al recupero della biodiversità, e innanzitu8o realizzare grandi impianti eolici in mare aperto (offshore), dove si possono, grazie alla lunghissima linea di costa della penisola, collocare tutti gli impianti necessari per soddisfare il fabbisogno energetico nazionale.
Nessun bisogno di riempire fino all’ultimo gli spazi naturali della Tuscia: la soluzione per coniugare la tutela di ambiente e paesaggio con lo sviluppo delle FER esiste. Adottare, sostenere, esigere questa soluzione sarebbe un impegno degno di una vera Lega per l’Ambiente”.
CAT (Coordinamento Ambientale Tuscia)




Roma contro le mafie. I nuovi dati di Legambiente sulle illegalità ambientali a Roma e nel Lazio accertate negli ultimi cinque anni

ROMA- In occasione della XXIX Giornata nazionale in ricordo delle vittime della mafia, Legambiente organizza per oggi il seminario “Lotta all’ecomafia: una sfida glocale” e presenta i nuovi dati degli ultimi cinque anni di criminalità ambientale nel Lazio: a Roma ben 6211 illeciti ambientali accertati e nel Lazio 13.040.

“L’ecomafia è ormai un fenomeno glocale, da contrastare con forza a livello territoriale e in Europa”. Roma città libera dai crimini ambientali. In occasione della XXIX giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, Legambiente presenta oggi i dati degli ultimi 5 anni di criminalità ambientale: dal 2018 al 2022 sono stati 6.211 i reati ambientali accertati a Roma e ben 13.040 quelli nel Lazio che si piazza al quinto posto in classifica dietro a Campania (23.037), Sicilia (16.579), Puglia (16.282) e Calabria (13.926). In Italia i reati ambientali dal 2018 al 2022 sono stati 157.641. La provincia di Roma è stata la più colpita, nel 2022, con 1.315 illeciti. Un quadro preoccupante che conferma quanto l’ecomafia è ormai un fenomeno glocale, da contrastare con forza a livello territoriale e in Europa. Temi e dati che l’associazione ambientalista porterà oggi pomeriggio in primo piano nel corso del seminario “Lotta all’ecomafia: una sfida glocale”. Dalla nuova direttiva europea sui crimini ambientali al caso Roma: le filiere dell’illegalità e le risposte indispensabili” che ha organizzato dalle ore 14.30 alle ore 17.00 presso la Banca d’Italia (Sala Riunioni Via Piacenza 6) nell’ambito della Giornata Vittime delle Mafie.

“Per onorare la loro memoria delle tante vittime della mafie e per avere città libere dai crimini ambientali -commenta Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente – al nostro Paese chiediamo il massimo impegno nel contrasto alla criminalità ambientale che purtroppo non arresta la sua corsa come dimostrano ogni anno i dati del nostro report Ecomafia. La risposta a questi continui attacchi è quella di mettere in campo maggiori attività di prevenzione e di controllo, nuove normative stringenti come i delitti contro le agromafie e la fauna che ancora faticano a vedere la luce e avvalersi della nuova direttiva europea sui crimini ambientali recependola in tempi brevi. La direttiva, approvata a fine febbraio dal parlamento europeo, prevede nuovi illeciti come l’ecocidio, un inasprimento delle sanzioni, maggiori tutele per chi denuncia e l’impegno di facilitare l’accesso alla giustizia per le associazioni”.

Focus illeciti a Roma: secondo i nuovi dati di Legambiente, elaborati sulla base di quelli delle forze dell’ordine e Capitanerie di porto, a Roma dal 2018 al 2022 sono state 5.820 le persone denunciate, 117 quelle arrestate e 3.030 i sequestri. Entrando nel merito degli illeciti ambientali accertati nella Capitale sempre negli ultimi cinque anni, al primo posto svettano i reati contro gli animali con 2.676 illeciti accertati, seguiti dagli illeciti nel ciclo dei rifiuti 1.634, e da quelli nel cemento con 1.171 reati accertati.

Focus illeciti nel Lazio. Dal 2018 al 2022 nel Lazio sono state 11.750 le persone denunciate, 202 le persone arrestate, 4.903 i sequestri. Sempre nello stesso periodo sono state riscontrate 3.723 le illegalità nel ciclo del cemento facendo piazzare il Lazio al quinto posto in classifica dietro a Campania (7.360), Puglia (5.735), Calabria (5.001) e Sicilia (4.842). Sale, invece, al terzo posto in classifica per i reati nel ciclo dei rifiuti con 3.361 reati dietro a Campania (8.461) e Puglia (3.775), mentre resta al quarto posto per illeciti contro gli animali che ammontano dal 2018 al 2022 a 3.362. Peggio di lei Sicilia (5.224 reati), Puglia (3.928) e Campania (3.497). Il Lazio risulta dal 2018 al 2022 al primo posto per furti d’arte che ammontano a ben 410, seguito da Campania (324) e Toscana (273).

“Ci ritroviamo a Roma nel ricordo indelebile delle vittime di mafia – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e con i pesanti numeri dei reati ambientali commessi nel Lazio in questo ultimo periodo, sostenendo con forza la necessità di tenere altissima l’attenzione contro un fenomeno devastante, per l’ambiente e per la vivibilità sui territori. I dati degli ecoreati nel Lazio sono un triste risultato e ancor più amaro è il record negativo nella provincia di Roma. Qui è necessario generare azioni risolute, in grado di fermare l’aggressione al territorio che arriva dal cemento illegale o dallo smaltimento illecito di rifiuti, costruendo invece le politiche migliori che non lascino spazio alcuno alla criminalità ambientale, per la transizione ecologica nel pieno solco della legalità”.

“Lotta all’ecomafia: una sfida glocale”. Al seminario di oggi interverranno: Enrico Fontana, Responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, Graziella Di Mambro, giornalista, Marco Omizzolo, sociologo, Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio, Ten. Col. Pasquale Starace, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Ambientale e Sicurezza energetica di Napoli. Modera: Francesco Loiacono, Direttore del mensile La Nuova ecologia.




A Terracina evento regionale di Legambiente Lazio e Libera Lazio

TERRACINA- Riceviamo da Legambiente e pubblichiamo: “Lunedì prossimo 18 marzo alle 10,30 si svolgerà a Terracina presso la Sala Ex Tribunale di Via dei Volsci un evento regionale, patrocinato dal Comune di Terracina e dalla Regione Lazio, organizzato da Legambiente Lazio e Libera Lazio, con il supporto del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e del Presidio Libera Sud Pontino “Don Cesare Boschin”, dedicato alle Storie e Numeri delle illegalità nella Provincia di Latina, nel Sud Pontino e a Terracina. Questo importante evento fa parte del calendario degli appuntamenti denominato i “Cento passi verso il 21 Marzo“, una serie di attività, eventi e formazioni sul territorio per incontrare i cittadini, che l’associazione Libera contro le Mafie sta organizzando per sensibilizzare alla partecipazione della XXIX Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie “Roma Città Libera” in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata a Roma per il prossimo 21 marzo.

La Giornata è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Come ogni anno, il 21 marzo verranno ricordati – quest’anno a Roma- i nomi delle vittime innocenti di tutte le mafie, per riaccendere i riflettori sulla presenza della criminalità organizzata nella Capitale e nel Lazio e per combattere la pericolosa e sempre più dilagante normalizzazione dei fenomeni mafiosi e corruttivi.

Dopo i saluti del Sindaco di Terracina Francesco Giannetti, parteciperanno all’evento il Presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, la Presidente di Legambiente Terracina Anna Giannetti, due membri del Presidio Libera Sud Pontino Massimo Capodiferro e Silvia Nardoni e la Responsabile del rapporto Ecomafie a livello nazionale Laura Biffi, dirigente dell’Osservatorio nazionale Legambiente Ambiente e Legalità. L’evento sarà moderato dalla Giornalista Graziella Di Mambro, una delle croniste di cronaca giudiziaria più esperte e conosciute in Provincia di Latina.

Verranno presentate le principali iniziative di Legambiente e di Libera sul territorio, e verranno affrontati temi relativi alle principali tipologie di reato commesse, con particolare riferimento al ciclo dei rifiuti, al ciclo del cemento illegale e alle agromafie e al caporalato, con un particolare focus sull’abusivismo edilizio. Inoltre verranno presentati i dati ufficiali del Rapporto Ecomafie 2023 di Legambiente e del Rapporto Mare Monstrum e Abbatti l’Abuso 2023 di Legambiente. Si parlerà anche delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Terracina nel 2021 e 2022 e che hanno portato al Commissariamento del Comune, con la presenza di numerosi sequestri di immobili e stabilimenti balneari e diverse indagini e processi in corso, nei quali Legambiente dopo l’intensa azione di denuncia si è costituita anche parte civile, grazie al Centro di Azione Giuridica di Legambiente (CEAG), presieduto dall’Avv. Diego Aravini, strumento indispensabile di Legambiente per il contrasto alle illegalità e alle mafie.

Secondo i dati del rapporto di Legambiente, dati che verranno presentati in dettaglio, per le sole illegalità nel ciclo dei RIFIUTI, il Lazio è la terza peggior regione e la Provincia di Latina si trova all’ 8° posto a livello nazionale mentre per il ciclo del CEMENTO ILLEGALE il Lazio si trova al 7° posto tra le peggiori regioni con la Provincia di Latina al 11° posto a livello nazionale.

Nell’ultima Relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (settembre 2023) proprio per la Provincia di Latina si parla di “tentativi di condizionamento e d’infiltrazione nei locali apparati amministrativi e politici, che rappresentano inoltre per le consorterie un obiettivo primario propedeutico, di fatto, a orientare l’aggiudicazione delle gare d’appalto o ad agevolare il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, soprattutto nel settore edilizio e balneare” mentre “dalla diversificazione degli interessi criminali, conseguono le crescenti e sempre più sofisticate esigenze di riciclaggio dei sodalizi che non possono prescindere dalla collaborazione con soggetti compiacenti dell’imprenditoria operanti sul territorio della provincia pontina”.




Sicurezza stradale, domani 10 marzo “Stop al codice della strage”

ROMA- Decine di manifestazioni “Stop al Codice della Strage”, organizzate dalle associazioni familiari delle vittime sulla strada e altre associazioni contro il nuovo Codice della Strada in discussione in Parlamento, che riporterà indietro l’Italia di 40 anni dal punto di vista della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile e la allontanerà ancora di più dagli altri Paesi europei dove i livelli di mortalità per incidenti stradali e per inquinamento sono già inferiori a quelli italiani.

A ROMA Domenica 10 marzo, ore 11. Piazza Santi Apostoli. Tute bianche macchiate di rosso e maschere senza volto rappresenteranno la violenza subìta dalle vittime che ci sono state, e quelle che continueranno ad esserci in assenza di norme in grado di tutelare la vita delle persone sulle strade. Nonostante i proclami questa riforma appesantirà il bilancio della strage stradale, per questo associazioni e cittadini hanno indetto un presidio cui tutta la cittadinanza e la stampa è invitata a partecipare. Associazioni aderenti: FIAB Frosinone, Marco Pietrobono ONLUS, Movimento Diritti dei Pedoni, Associazione, Salvaiciclisti Roma, Aps Bike4City, AIFVS.aps Roma, Mobilità Sostenibile VIII, Roma30, Rete Vivinstrada, FIAB Roma Ruotalibera, Fiab BiciPa, Muoviti Elettrico, Comitato di Quartiere Pietralata, Coordinamento Fiab Lazio, Gruppo di Lavoro Mobilità Sostenibile IV Municipio, FIAB Roma BiciLiberaBici, FIAB Roma Naturamici, FIAB Ostia in Bici, Associazione di Quartiere Collina della Pace odv, ACRSD Davide Marasco, Odissea Quotidiana, Movimento Difesa del Cittadino, Bike To School, Legambiente Lazio, Metrovia, Public Space is (not only) yours.

Sarà presente per Legambiente Amedeo Trolese, responsabile mobilità di Legambiente Lazio.

Da martedì 12 marzo alla Camera partirà la discussione finale verso l’approvazione in prima lettura delle modifiche al Codice della Strada, che peggiorerà il livello di tutela della vita umana nelle nostre città: sulle strade urbane ci saranno più automobili e camion che potranno viaggiare più veloci e senza limitazioni e controlli, diminuiranno gli spostamenti a piedi e in bici, aumenteranno le persone uccise o ferite gravemente (alla guida di auto, a piedi, in bici), ci sarà più traffico e, quindi, crescerà l’inquinamento e aumenteranno le patologie respiratorie e cardiovascolari.

La riforma, infatti, ha un impianto molto chiaro, debole coi forti e forte coi deboli: da una parte, meno regole, meno limitazioni, meno controlli, meno sanzioni e più libertà di circolare e andare veloci nelle città per auto, moto, camion merci, ecc.; dall’altra parte, regole più restrittive, meno spazio in strada e quindi, meno sicurezza per i veicoli più leggeri e gli utenti più vulnerabili, cioè pedoni, ciclisti, micromobilità, bambini, anziani, disabili. È perciò una riforma contro la sicurezza stradale, con limiti di velocità più alti, restrizioni all’uso di autovelox e controlli automatici in generale, nessun intervento reale sulla distrazione alla guida; una riforma contro la mobilità sostenibile, con uno stop immediato alla realizzazione di nuove ciclabili urbane e una sola multa per chi viola le aree pedonali anche più volte al giorno; una riforma contro i Comuni, con nuovi regolamenti e decreti ministeriali che decideranno se, come e dove le città possono usare leve come ZTL, telecamere, sosta regolamentata, etc.

Il nuovo Codice della Strada

> diminuisce la sicurezza stradale

> boicotta la mobilità sostenibile

> indebolisce i Comuni

Il nuovo codice della Strada

> rende più difficili i controlli per velocità e sosta abusiva

> rende possibile l’aumento dei limiti di velocità

> diminuisce le multe per i limiti di velocità e transito in ZTL e aree pedonali

 

Il nuovo Codice della Strada boicotta le Zone a Traffico Limitato e le Aree Pedonali

 

Il nuovo Codice della Strada lega le mani ai Comuni per creare ZTL, aree pedonali, installazione telecamera per controllo velocità, regolamentare la sosta

 

Il nuovo Codice della Strada aumenta la Sosta libera penalizzando residenti, auto di persone disabili.

 

Il nuovo Codice della Strada boicotta l’uso della bici nelle città italiane

> blocca la realizzazione di nuove piste e corsie ciclabili

> restringe la possibilità del doppio senso di marcia per le bici

> riduce la possibilità di realizzare le case avanzate

> rende le strade ciclabili meno sicure

> annulla la clausola “salvaciclisti” del “metro e mezzo”

> crea confusione con l’introduzione di nuove Zone Ciclabili

> obbliga i ciclisti a casco e targa

 

Per fare pressione sui deputati da tre giorni è in atto un’azione di mail bombing contro la revisione del codice della strada: finora sono state inviate oltre 6 mila mail da cittadini e cittadini ai parlamentari eletti nelle diverse Regioni italiane.

 

“Gentili onorevoli, siete ancora in tempo per salvarmi la vita”: inizia così la lettera inviata dagli attivisti ai parlamentari contro la revisione del codice della strada, ribattezzato ‘codice della strage’.

 

Centinaia di esperti del settore (urbanisti, architetti, ingegneri, avvocati, esperti di politiche pubbliche, etc) hanno inviato una lettera al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per esprimere la propria profonda preoccupazione per l’involuzione che il Paese sta subendo sui temi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile.

 

DATI DELLA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA

Il 73% degli incidenti in Italia avvengono sulle strade urbane.

Le principali cause degli incidenti mortali in città:
23% velocità
20% distrazione
17% strisce pedonali non rispettate
14% altre mancate precedenze

Una persona investita da una auto che viaggia a 30 km/h ha il 90% in più di probabilità di sopravvivere rispetto a una persona investita da un’auto che corre a 50 km/h

Il 94% degli incidenti è imputabile a persone alla guida di veicoli a motore

L’80% dei morti nelle città sono utenti vulnerabili persone a piedi, in bici, bambini, anziani

3.159 morti totali in incidenti stradali nel 2022, un dato in aumento sulle strade urbane rispetto al pre-covid (2019)

16 morti in incidenti con monopattini 15 morti in incidenti con trattori agricoli

violazioni contestate dalla Polizia Stradale a giovani di 18-24 anni nei primi cinque mesi del 2023:
31% distrazione, 29% velocità, 5% alcol e droga

Fonti: ISTAT-ACI 2022; Polizia stradale 2023; OMS-FIA-WB

Secondo l’analisi di Andrea Colombo, consulente legale, esperto di mobilità e sicurezza stradale, le criticità più gravi del nuovo Codice della Strada

Una legge dannosa perché diminuisce la sicurezza stradale: garantisce più velocità e meno autovelox, non prevede nessun intervento reale su distrazione alla guida e mancate precedenze (nel complesso le prime tre cause di incidenti in Italia); in generale, restringe la possibilità di fare controlli e multe

Una legge anacronistica perché boicotta la mobilità sostenibile: rende difficile la realizzazione di ciclabili, zone a traffico limitato (ZTL) e isole pedonali nelle città, indebolisce la sosta regolamentata e la possibilità di installare autovelox o altri strumenti per controllare automaticamente la velocità nelle strade in cui avvengono più infrazioni

Una legge che indebolisce i Comuni: restringe l’autonomia dei Comuni italiani, rafforzando il centralismo perché delega a regolamenti e decreti ministeriali la decisione di se, dove, come e quando realizzare ZTL, ciclabili, sosta regolamentata, controlli con telecamere, limiti di circolazione, etc.

Le criticità più gravi del nuovo Codice della Strada

Rende i controlli più difficili per velocità, sosta abusiva e guida distratta: si rende più complicata e limitata la possibilità di installare e usare gli autovelox fissi, mobili e in movimento (benché già omologati) per far rispettare i limiti di velocità; viene eliminata la possibilità di controllare e sanzionare con telecamere e senza contestazione immediata le infrazioni in materia di sosta e di segnaletica in generale; inasprite le sanzioni per chi guida al telefono, ma senza alcuna possibilità reale di controllo perché rigetta la proposta di accertare e sanzionare la guida distratta anche con strumenti digitali, come già avviene in altri Paesi europei; predispone una nuova sospensione breve della patente per chi guida al telefono, ma solo con meno di 20 punti (<3% delle patenti italiane).

Rende possibile l’aumento dei limiti di velocità: delega al Governo la possibilità di innalzare i limiti massimi di velocità

Diminuisce le multe per i limiti di velocità e transito in ZTL e aree pedonali: introduce la possibilità di violare i limiti di velocità anche più volte ricevendo una sola multa ogni ora (anziché una per ogni infrazione); introduce la possibilità di violare le ZTL, aree pedonali e strade a transito vietato anche più volte ricevendo una sola multa al giorno (anziché una per ogni infrazione).

Una legge boicotta le Zone a Traffico Limitato e Aree Pedonali

Le ZTL saranno più difficili da realizzare: sarà possibile realizzare le ZTL solo in presenza di alti livelli di smog, non sarà più possibile la creazione di ZTL come strumento generale per ridurre congestione, traffico, incidenti, rumore, spazio occupato dalle automobili

Sarà più facile fare ricorsi al TAR contro le ZTL: una nuova clausola che indebolisce le ZTL perché le subordina alle esigenze della mobilità automobilistica e dell’economia, rendendo così più attaccabili le delibere e ordinanze che limitano il traffico ed esponendole più facilmente ai ricorsi al Tribunali Amministrativi Regionali

Lega le mani ai Comuni per creare ZTL, aree pedonali, installazione telecamera per controllo velocità, regolamentare la sosta: il nuovo decreto del Ministero toglierà autonomia ai Comuni, restringendo le condizioni e le modalità per poter creare ZTL e aree pedonali e stabilendo accessi liberi; restringe le condizioni e le modalità per installare e usare telecamere (benché già omologate) per controllare i comportamenti più pericolosi per la sicurezza o dannosi per la circolazione; il nuovo decreto del Ministero deciderà al posto dei Comuni, restringendo condizioni e modalità per regolamentare la sosta (tariffe, veicoli esentati e altre condizioni limitative).

Aumenta la Sosta Libera penalizzando residenti, auto di persone disabili: rafforza l’obbligo dei Comuni di prevedere parcheggi liberi su strada, penalizzando i residenti nei quartieri, le persone con contrassegno disabilità, i corrieri, etc, creando ancora maggiori difficoltà per chi cerca parcheggio vicino a casa e ai negozi.

Rende più pericolosa la vita delle persone che circolano in bici: la riforma parte dal surreale presupposto che l’insicurezza stradale per i ciclisti dipende dalle ciclabili e dai ciclisti stessi, anziché da comportamenti pericolosi degli utenti più forti della strada (veicoli a motore), dalla scarsità di infrastrutture ciclabili, dalla percentuale troppo bassa di mobilità in bici in Italia

Blocca la realizzazione di nuove piste e corsie ciclabili: blocco con effetto immediato della possibilità di realizzare corsie ciclabili, doppi sensi ciclabili, case avanzate, strade ciclabili, etc. fino all’emanazione di un futuro regolamento ad hoc del Ministero e all’aggiornamento di quello attuativo del codice; restringe la possibilità di realizzare corsie ciclabili solo ai soli casi in cui non è possibile fare piste ciclabili (per valutazione del Ministero anziché del progettista), sparita la doppia tipologia a uso esclusivo e a uso promiscuo, posizione limitata soltanto a destra.

Restringe la possibilità del doppio senso di marcia per le bici: elimina la clausola europea “indipendentemente da larghezza della carreggiata, presenza di parcheggi, massa dei veicoli”, tolto l’obbligo per gli automobilisti di dare la precedenza alle bici

Riduce la possibilità di realizzare le case avanzate: ristretta la possibilità di case avanzate ai soli casi di strade a una sola corsia di marcia e dove deve essere già presente una ciclabile

Rende le strade ciclabili meno sicure: viene tolta la possibilità di renderle visibili anche con segnaletica orizzontale (simboli 30, auto e bici sulla sede stradale), obbligo per gli automobilisti di dare la precedenza ai ciclisti sostituito da un generico e inapplicabile obbligo di “prestare attenzione”

Elimina le corsie dedicate al Trasporto Pubblico Locale e alle bici: eliminata la fattispecie specifica delle corsie riservate a TPL + bici, mentre restano possibili corsie TPL con car sharing, moto, taxi, etc.).

Crea confusione con l’introduzione di Zone Ciclabili: ‘ghettizza’ i ciclisti in specifiche zone della città che si sovrappongono a ZTL, Zone 30 e Zone residenziali già esistenti creando confusione

Annulla la clausola “salvaciclisti” del “metro e mezzo”: annullato nella pratica l’obbligo di sorpasso ad almeno una distanza di 1,5 metri dai ciclisti dalla nuova clausola per cui vale solo “ove le condizioni della strada lo consentano”

Obbliga ciclisti a casco e targa: delega al Governo l’introduzione dell’obbligo di casco, targa e giubbotto riflettente per le biciclette, equiparandole ai veicoli a motore in deroga alla normativa UE

Una legge inefficace perché

Porta più repressione e meno prevenzione:

– approccio tutto repressivo, incentrato sulle cause di circa il 5% degli incidenti, sull’onda dei casi mediatici: ‘ubriachi’, ‘drogati’, ecc.

– nessuna modifica realmente efficace o addirittura peggioramento delle norme di prevenzione delle principali cause degli incidenti: alta velocità, distrazione alla guida, mancate precedenze, ecc.

Una legge forte coi deboli, debole coi forti

– meno regole, limitazioni, controlli, sanzioni e più libertà di circolare nelle città per i veicoli più veloci e pesanti (quelli a motore: auto, moto, camion, ecc.)

– regole più restrittive e meno spazio e sicurezza per i veicoli più leggeri e gli utenti più vulnerabili (pedoni, ciclisti, micromobilità, bambini, anziani, disabili)

Fonti: ISTAT-ACI 2022; *Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipenze anno 2022 – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga

NUMERI SULLA SICUREZZA STRADALE

In Italia c’è un grande problema di sicurezza stradale: ogni giorno 9 persone vengono uccise dalla violenza stradale. Nel 2022 si sono verificati 165.889 collisioni stradali (454 al giorno) che hanno comportato 223.475 feriti (612 al giorno) e 3.159 vittime (9 al giorno). Le principali cause di scontro stradale sono la distrazione (15%), il mancato rispetto della precedenza (13,7%) e l’eccesso di velocità (9,3%). Circa il 73% degli scontri stradali avviene su strade urbane dove vi è la presenza di diversi utenti della strada.

3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent’anni.

Una situazione, quella italiana, che è un’anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto all’anno precedente.

 

L’iniziativa “STOP AL CODICE DELLA STRADA” è promossa e organizzata a livello nazionale da FEVR – Federazione Europa delle Vittime di Violenza Stradale, AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della STRADA A.P.S. e la piattaforma #CITTÀ30SUBITO – Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada. Con il supporto di molte altre organizzazioni a livello locale in tutto il territorio italiano.