Il bello di esser giornalisti e scrittori. Presentato il libro di Nunzio Primavera “L’oliveto delle monache”

di FEDERICO USAI –

Presentiamo oggi uno scrittore, un giornalista che in pensione ha deciso di usare la sua penna per scrivere un romanzo ambientato in Sicilia , stiamo parlando di Nunzio Primavera e della sua opera prima ” L’oliveto delle monache “ che sarà in libreria dal 13 maggio.

Nunzio Primavera, siciliano di Enna, vive tra Roma, Siracusa e Reggio Calabria. Giornalista, al suo esordio nella narrativa. Ha pubblicato:  La gente dei campi e il sogno di Bonomi (Laurana, 2018) sugli anni della fondazione della Coldiretti (giunto alla quarta edizione), La terra restituita ai contadini (Laurana, 2020) a 70 anni dal varo della riforma agraria e Tessere la nostra storia (Coldiretti Sicilia, 2021) una cronistoria essenziale d’Italia e della Coldiretti dal 1944 al 2021 attraverso il tesseramento della più grande organizzazione agricola italiana ed europea. Ha pubblicato, insieme a padre Francesco Occhetta.

Di seguito alcuni spunti del romanzo ” L’oliveto delle monache ” :  Dintorni di Messina, tra cielo, monti Peloritani e mare: qui il tempo sembra non trascorrere mai e storia, sacralità e leggenda si uniscono in un unico grande affresco. Proprio dove lo sguardo si stende da un lato sullo Stretto e dall’altro sul Tirreno e a Sud fino all’Etna, l’autore immagina abbia sede il monastero della Madonnella del Monte, riparo eremitico di monache benedettine, donne speciali la cui mitezza cela una grande modernità e non comune apertura mentale. Il loro oliveto, fonte di pregiato olio extravergine, è il fulcro di una vicenda dai toni verghiani nella quale personaggi apparentemente senza qualità si danno battaglia, chi per amore, chi per avidità e chi per puro senso di giustizia. 

Un racconto di uomini, ma soprattutto di donne, siciliane e non, che oggi, dopo aver compiuto un cammino di grande emancipazione, sono il vero traino del cambiamento. Donne che danno agli uomini – come accade assai spesso nel nostro Paese – grandi lezioni di intelligenza e lungimiranza in molti campi e che tramite le proprie spiccate capacità imprenditoriali vengono a capo di problemi all’apparenza insormontabili. Nel lavoro sanno cogliere opportunità che soltanto loro sanno intuire, anche lì dove nessuno riesce a intravedere occasioni per crescere. Nella fede sanno essere devote senza cadere nel bigottismo, anche quelle che hanno scelto una vita di preghiera nella clausura di un monastero. Nella famiglia sanno compiere le scelte giuste con libertà e lontano da qualsiasi retrogrado cliché.
Nella società sanno raccogliere l’eredità culturale della tradizione e coniugarla con la voglia di guardare al futuro, divenendo portatrici di innovazione.
Nell’impresa agricola sono integerrime in difesa della qualità del loro eccezionale olio extravergine d’oliva, prodotto rispettando sempre le norme di legge e preservandone la genuinità e il valore (del resto le donne in agricoltura, questo è un paradigma assoluto, ovunque in Italia siano alla guida di un’impresa, sono leader).
Di fronte a questo universo femminile così ricco e pieno di risorse, il maschio siciliano è timido e impacciato: adotta comportamenti stereotipati, lo ammira, ma di fronte ad esso risulta sostanzialmente immaturo, come evidenziano le storie d’amore che si intrecciano alla vicenda principale del romanzo.
Una storia appassionante, che si apre anche a riflessioni sulla società contemporanea e sull’importanza di salvaguardare i frutti eccellenti di terre uniche al mondo, percorsa da un interrogativo inquietante: può la purezza di un luogo sacro come il monastero della Madonnella del Monte trionfare sull’avidità e sul desiderio ostinato di arricchirsi?

” L’oliveto delle monache ” con le sue 252 pagine si legge tutto di un fiato, facendoci capire come esistano dei giornalisti che sanno usare l’arte dello scrivere anche per darci veri spunti di riflessione sul mondo che ci ruota attorno.