Tarquinia, l’insegnante Marzia Viola presenta il libro “Il viaggio intergalattico di Filù Filù”

TARQUINIA ( Viterbo) – Una proposta nuova e originale arricchisce il programma di “PAGINEaCOLORI”. Alla Sala degli Specchi di Palazzo Bruschi Falgari (via Umberto I), sede della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”, a Tarquinia, il 24 novembre, alle ore 17,30, si terrà la presentazione del libro (ingresso libero) dell’insegnante Marzia Viola “Il viaggio intergalattico di Filù Filù”, pubblicato nel 2020 da Edizioni Albatros Il Filo. Insieme all’autrice e ad Alice Felci, libraia della libreria Il Bianconiglio, sarà possibile conoscere un libro nato come copione teatrale per lo spettacolo finale delle classi quinte della scuola primaria “Aldo Morelli” di Montalto di Castro, nel 2019, e trasformato in testo narrativo durante il lockdown.

Un viaggio dentro e fuori il complesso mondo di una bambina di dieci anni, alla ricerca di un equilibrio tra la voglia di essere se stessa e il bisogno di sentirsi accolta e compresa dal gruppo, stretta nella morsa fra la paura dell’esclusione e il rifiuto dell’omologazione. “Conosco Marzia molto bene ed è una bravissima insegnante – afferma la direttrice artistica del festival Roberta Angeletti -. La sua proposta si allinea in modo significativo al tema di questa edizione, l’errore, che rappresenta una condizione esistenziale appartenente indistintamente a tutti. Così si è deciso d’inserire la presentazione del suo libro nel programma del festival, per un ulteriore spunto di riflessione”.

Il festival “PAGINEaCOLORI” è organizzato con il sostegno della Regione Lazio, del Comune di Tarquinia (Assessorato alla Cultura e biblioteca comunale Vincenzo Cardarelli), della Fondazione Cariciv e dell’UniCoop Tirreno – Sezione Soci Etruria, in collaborazione con l’associazione Dandelion, l’IISS Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, il Centro di Aggregazione Giovanile di Tarquinia, la Società Tarquiniense d’Arte e Storia e l’associazione Tra i Rami per l’Arte.

 




Il viaggio intergalattico della “SuperAbile” Marzia Viola

MONTALTO DI CASTRO ( Viterbo) – E’ uscito nei giorni scorsi il primo libro di Marzia Viola, un piccolo libro sul grande tema dell’accettazione di sé e degli altri.
Insegnante di sostegno dell’Istituto comprensivo di Montalto di C., 41enne, sposata con Carlo, due figli, due lauree (lingue orientali e scienze della formazione), da anni fa della diversità il focus del suo lavoro di integrazione ed inclusione. Ed è proprio grazie a questa esperienza che è nato “Il Viaggio intergalattico di Filù Filù”, casa editrice Albatros Il Filo, Collana Nuove Voci.
“Tutto è iniziato due anni fa – ammette Marzia – quando mi è stato chiesto di occuparmi della recita di fine anno per gli alunni delle classi quinte della primaria. Ne uscì un copione cucito addosso alle loro vite, alle loro emozioni, alle loro prime sfide… La storia ebbe un grande successo, non solo tra i bambini ma anche tra i genitori e i colleghi, e mi venne quindi l’idea di trasformarlo in testo narrativo. Come tutte le cose che si fanno per sola passione però, non trovavo mai tempo per dedicarmi a questo sogno nel cassetto… C’è voluto il lockdown per convincermi di avere il diritto di avere tempo , e così il progetto è diventato realtà.
Il mio è un punto di vista privilegiato sul mondo della diversità: come insegnante di sostegno osservo e ascolto quotidianamente alunni che faticano a trovare equilibro ed accettazione di se stessi, ed è questo il tema principale del libro. Molti ragazzi si sentono isolati o esclusi dal gruppo solo perché hanno interessi diversi rispetto alla maggioranza dei loro coetanei. Un po’ come è successo a Filomena, la protagonista del libro, che ha molto dei miei alunni e, ovviamente, molto di me! Scrivere di lei è stato un po’ come rielaborare il mio stesso percorso. Sentirsi diversi – prosegue Marzia, vittima anni fa di un incidente ferroviario che le ha causato l’amputazione di una gamba – è difficile, ma offre l’opportunità di confronto indispensabile per un vero processo di crescita. La chiave sta nel capire che la vita è bella in tutte le sue sfumature, avvincente proprio per le sfide -a volte dolorose- che ci chiama ad affrontare. Sapersi riconoscere e saper permettere agli altri di conoscerci veramente: questo è l’unico modo per imparare ad accogliere la propria e l’altrui unicità.
Il secondo libro? Beh, ancora è presto per parlarne – conclude Marzia Viola testimonial dell’associazione SuperAbile Viterbo – però non nascondo che mi piacerebbe molto dialogare direttamente anche con lettori adulti… Ci sono fogli sparsi nei miei cassetti e spero di riuscire presto a concedermi di nuovo tempo per avere tempo!”.





Marzia Viola, 40enne di Montalto di Castro, si racconta dopo l’incidente ferroviario del 2002 che le causò l’amputazione della gamba

MONTALTO DI CASTRO ( Viterbo) – “Vi racconto i miei primi 18 anni”. Con un video postato domenica su Facebook, Marzia Viola ha festeggiato questo particolare traguardo della sua vita, ringraziando quanti l’hanno sostenuta col proprio affetto dopo l’incidente del 2002.

Era infatti il 19 aprile di quell’anno, quando la 40enne di Montalto, all’epoca studentessa universitaria alla facoltà di Lingue e Civiltà Orientali di Napoli – mentre si accingeva a prendere la coincidenza alla stazione Termini di Roma finì sotto le rotaie del convoglio che avrebbe dovuto riportarla a casa. La porta del treno si chiuse prima che lei potesse salire, la sua gonna lunga (quella con cui aveva imparato a ballare la sua vita), rimase incastrata, e lei finì nel buio dei binari, perdendo una gamba e subendo un gravissimo politrauma che segnò per sempre il suo domani.

“Condivido con voi una cosa che ho scritto tempo fa – ha detto Marzia -. Forse a qualcuno potrà essere utile, a qualcun altro probabilmente farà sorridere. È l’unico modo che ho trovato per raccontarvi questo traguardo importante: 18 anni dall’incidente e dall’inizio di grandi enormi cambiamenti”

Marzia, dopo l’amputazione e la successiva convalescenza, è voluta tornare di nuovo all’università nella città partenopea per completare gli studi, riprendendo possesso dello stesso appartamento, posto al quinto piano senza ascensore.

Una volta laureatasi, è successivamente volata in Giappone per perfezionare la lingua vivendo sei mesi tra Tokyo e Kyoto, mantenendosi lavorando anche come cameriera per un ristorante calabrese nella capitale del Sol Levante.

E poi il ritorno al suo piccolo paese, Montalto di Castro, in cui passo passo ha imparato ad accettare che tutto fosse necessariamente diverso, ma non per questo meno bello o importante. Sono stati anni di grandi emozioni, anni di costruzione e scambio: l’impegno in un’Associazione Culturale, il lavoro nel settore turistico, una seconda laurea in Scienze della Formazione Primaria, l’approdo all’insegnamento, il matrimonio e i figli, Luce ed Elia.

“Vita di un moncherino” – questo il titolo del bellissimo racconto, scritto e postato da Marzia e diventato virale sul web – ripercorre il suo rapporto conflittuale e doloroso con ciò che rimane della sua gamba, con il moncherino appunto: con ironia e delicatezza è il moncherino stesso a narrare tutte le difficoltà e le incomprensioni del loro rapporto, le debolezze, i pianti, le gioie, la maternità della “Sua Signora”- come la definisce con rispetto e affetto nel racconto stesso.

Una sorta di confessione, il racconto di emozioni molto spesso tenute celate sotto l’urgenza e la determinazione di mordere di nuovo la vita, di non cedere alla tentazione dell’auto commiserazione, nascoste sotto un sorriso difeso con le unghie.

“Vita di un moncherino” vuole essere un invito a non perdere mai fiducia nella vita, un racconto di speranza per chi ha bisogno di sapere che anche quando tutto sembra perso, può esserci qualcosa di buono che ci attende oltre il buio.

Il video della SuperAbile Marzia, emozionante e toccante, è disponibile sul suo profilo Facebook.

“Voglio ringraziare – conclude emozionata Marzia Viola – tutte le persone che in questi anni mi hanno dato forza e coraggio, tutte le persone che mi hanno curata e guarita. Vi amo!”