Nucleare, Valeriani: “Provincia di Viterbo non idonea a ospitare deposito nazionale”

ROMA – Dichiarazione di Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.

“Nei giorni scorsi sono usciti alcuni articoli di stampa sul deposito unico dei rifiuti radioattivi, in cui si elencavano anche i 22 siti della Tuscia viterbese individuati all’interno della Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione dell’impianto per lo smaltimento delle scorie nucleari. Confermo l’apprezzamento nei confronti del Governo, che sta lavorando per la ricerca di un centro di stoccaggio nazionale, ma ribadisco nuovamente che il Lazio non può ospitare questo polo che avrebbe una forte ricaduta negativa sul territorio. I Comuni della Tuscia, infatti, hanno una grande vocazione agricola e turistica, in quell’area sono presenti numerosi vincoli archeologici e paesaggistici: condizioni che non consentono la realizzazione di vasti impianti con un rilevante impatto sull’ambiente.

Inoltre il Piano regionale sui rifiuti e il Piano territoriale paesaggistico non individuano aree idonee ad ospitare un deposito unico delle scorie nucleari”.




Rifiuti, Valeriani: “Fino a dicembre individuati siti per evitare emergenza Roma”

ROMA – “Questo pomeriggio si è svolta una riunione tecnica in Regione con l’azienda Ama e la società E. Giovi sul conferimento dei rifiuti trattati nell’impianto di Malagrotta. Dall’incontro sono emerse soluzioni positive con cui scongiurare il rischio di emergenze ambientali nella città di Roma. La società E. Giovi, che lavora circa 1.200 tonnellate di rifiuti al giorno, ha infatti individuato alcuni operatori in altre regioni italiane in cui smaltire i rifiuti trattati. In particolare, sono in via di definizione accordi con impianti presenti in Abruzzo, Marche, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Lombardia per un totale di oltre 36.000 tonnellate di scarti da luglio a dicembre 2021” dichiara Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.

“Come abbiamo detto sin dall’inizio, si tratta di contratti stipulati fra operatori privati per il conferimento di rifiuti urbani trattati, che non necessitano di intese preliminari tra le Regioni interessate. Questo non ha comunque lasciato indifferente l’Amministrazione regionale, che come ha sempre fatto negli ultimi tre anni, anche questa volta ha supportato con impegno e lealtà istituzionale Comuni e operatori del settore per l’individuazione di queste soluzioni.

Per il trattamento e lo smaltimento, invece, la Regione Lazio ha già sottoscritto intese con l’Abruzzo per 70.000 tonnellate e con la Toscana per 13.500 tonnellate, mentre si sta attivando anche un altro accordo con la Campania per 20.000 tonnellate di rifiuti di Roma, sempre nel periodo luglio-dicembre 2021”.

“Queste misure – conclude l’assessore Valeriani – consentiranno di mettere in sicurezza la città di Roma per i prossimi sei mesi, mentre solo per le prossime due settimane sarà necessario intervenire con una nuova ordinanza, che permetta di conferire i rifiuti trattati da E. Giovi nella discarica di Viterbo solo per 15 giorni, in attesa che vengano perfezionati i contratti fra la società di Malagrotta e i vari impianti di smaltimento individuati nelle altre regioni italiane. Questa soluzione, però, non esime il Campidoglio e la Città metropolitana dall’obbligo di indicare un sito dove realizzare una discarica di servizio per il Comune capitolino e un’altra per gli altri 120 comuni del territorio provinciale. Continuiamo a credere, infatti, che questo tempo vada assolutamente utilizzato per dotare Roma di tutti gli impianti necessari a renderla autosufficiente nella gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. Anche perché queste soluzioni richiedono dei rilevanti costi aggiuntivi, che verranno sostenuti interamente da Ama, vale a dire che saranno a carico dei cittadini romani attraverso il pagamento della Tar




Urbanistica, approvato il nuovo piano territoriale paesistico regionale del Lazio

ROMA- Approvato il nuovo Piano territoriale paesistico regionale, secondo lo schema di accordo con il Ministero dei Beni Archeologici, Culturali e Turismo, con cui viene disciplinato l’uso dell’intero territorio del Lazio, salvaguardando i vincoli del paesaggio e fornendo certezze agli enti locali, agli operatori del settore e ai cittadini.

Rispetto al Piano adottato del 2007, viene ribadito che il nuovo Ptpr interviene solo sul territorio vincolato, come beni del patrimonio naturale, culturale e paesaggistico tutelati per legge, e si conferma che sostituisce completamente i precedenti Piani Territoriali Paesistici, dotando il Lazio di un unico strumento di gestione del territorio. Viene anche sancito che la sua rappresentazione è sulla base cartografica del 2014 ed è frutto della co-pianificazione con il Mibact avviata dal 2013. Il Ptpr, inoltre, riconosce la multifunzionalità nelle aree agricole, mentre per tutte le altre identità paesaggistiche vengono garantite chiarezza normativa e semplificazione amministrativa. In particolare, il nuovo Piano esclude la necessità dell’autorizzazione paesaggistica negli interventi volti al recupero e alla riqualificazione di aree compromesse o degradate, nelle opere di bonifica e ripristino ambientale, nei lavori di completamento e adeguamento dei servizi di urbanizzazione primaria e secondaria. Il nuovo Piano, quindi, rafforza i vincoli sui beni naturali e favorisce la trasparenza e la semplificazione per soddisfare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo sostenibile del territorio. Ora i Comuni del Lazio avranno due anni di tempo per adeguarsi. “Ringrazio il Consiglio regionale per il positivo risultato conseguito: sono stati superati i precedenti contrasti ed é stato possibile contemperare le diverse esigenze per consentire al Lazio di avere finalmente un efficace strumento di salvaguardia e pianificazione del territorio”, aggiunge Massimiliano Valeriani, assessore regionale all’Urbanistica e alle Politiche abitative.




Nucleare, Valeriani: “Apprezzo lavoro del governo, ma la provincia di Viterbo non è idonea”

ROMA – “Questa mattina ho partecipato ad una riunione con gli amministratori locali organizzata dalla Provincia di Viterbo per discutere dei 22 siti della Tuscia individuati nella Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito unico dei rifiuti radioattivi. Ho ribadito l’apprezzamento nei confronti del Governo, che si sta impegnando per porre fine ai ritardi nella ricerca di un deposito nazionale per lo smaltimento delle scorie nucleari, ma ho anche confermato che il territorio del Lazio presenta già un quadro fortemente impattante legato all’inquinamento nucleare di origine industriale e medica. Questa regione ospita la ex centrale nucleare di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, oltre al Centro Ricerche dell’Enea Casaccia, nel Comune di Roma, dove sono custoditi i rifiuti speciali ospedalieri e vengono svolte attività per lo studio e la ricerca sulla medicina nucleare. E in provincia di Viterbo è presente anche la centrale di Montalto di Castro, progettata e costruita nei primi anni 80 con due reattori nucleari e poi riconvertita in centrale termoelettrica dopo il referendum del 1987 con cui l’Italia abbandonò il nucleare.

Ora è importante chiudere questa stagione in piena sicurezza con l’individuazione di un deposito nazionale, ma resta fondamentale la partecipazione e il confronto con le amministrazioni locali per condividere una scelta che avrà una notevole ricaduta sul territorio. La Tuscia viterbese ha una forte vocazione agricola e turistica, in quell’area sono presenti numerosi vincoli archeologici e paesaggistici: condizioni che non consentono la realizzazione di grandi impianti con un rilevante impatto sull’ambiente. Inoltre il recente Piano regionale sui Rifiuti non individua aree idonee ad ospitare un centro di stoccaggio delle scorie nucleari. Infine bisognerebbe tener conto anche della distanza dalla capitale del Paese per opportune valutazioni di sicurezza nazionale”.

È quanto dichiara Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.




Nucleare, Valeriani: “Bene impegno Governo, la Lazio indisponibile”

ROMA- “La Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi include anche 22 siti nella provincia di Viterbo, che sarebbero potenzialmente validi per custodire le scorie nucleari italiane. Apprezzo l’impegno del Governo per porre fine ai ritardi nella ricerca di un deposito unico per lo smaltimento degli scarti radioattivi, ma il territorio del Lazio presenta già un quadro fortemente impattante legato all’inquinamento nucleare di origine industriale e medica. Questa regione ospita le due ex centrali nucleari di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, oltre al Centro Ricerche dell’Enea Casaccia, nel Comune di Roma, dove si svolgono anche attività di studio e ricerca sulla medicina nucleare.

È importante chiudere la stagione del nucleare in piena sicurezza con l’individuazione di un deposito nazionale, ma resta fondamentale la partecipazione e il confronto con le amministrazioni locali per condividere una scelta che avrà una notevole ricaduta sul territorio. Il Lazio non può sostenere un ulteriore aggravio delle condizioni ambientali legate al sito unico dei rifiuti radioattivi”.

È quanto dichiara in una nota Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.




Coronavirus, accordo regionale Lazio- Ater Roma con CRI per consegna domicilio di farmaci e alimentari

ROMA- Questo è il tempo della responsabilità, ma anche della solidarietà. L’assessorato alle Politiche Abitative della Regione Lazio e l’Ater di Roma hanno sottoscritto un accordo con la Croce Rossa Italiana per attivare, da oggi, un servizio di consegna dei farmaci e della spesa alimentare a domicilio per le persone in maggiore difficoltà che abitano nelle case popolari Ater.

Il servizio è rivolto agli anziani (over 65 anni), in particolare quelli soli e non autosufficienti, ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (temperatura superiore a 37,5°) o sottoposti alla misura della quarantena o risultati positivi al virus, alle persone immunodepresse, ai disabili, agli affetti da patologie gravi, da disabilità invalidanti, ai nuclei composti da due sole persone di cui uno disabile grave a cui è fermamente raccomandato di non uscire di casa. Vista l’urgenza, Ater provvederà ad inviare, alla propria utenza “fragile”, comunicazione ad hoc (mediante telefonate, sms o mail) per l’attivazione del servizio “consegna a domicilio” e la modalità di espletamento dello stesso. Da oggi, tutti gli utenti che appartengono alle categorie di cui sopra potranno contattare il call center dedicato di Ater al numero 06 899 199. L’operatore del call center acquisirà le richieste degli utenti, riferite all’acquisto di prodotti alimentari e farmaci, per poi trasmetterle alla Croce Rossa italiana, comitato di Roma, che a sua volta si avvarrà dei centri operativi nei vari quadranti della Capitale per il reperimento e la consegna delle merci ordinate. I volontari della C.R.I., riconoscibili in uniforme, ritireranno i prodotti presso gli esercizi di riferimento mentre per i medicinali potranno essere finanche ritirare la ricetta presso lo studio medico o acquisiranno il numero NRE e il codice fiscale del destinatario del farmaco per poi recarsi in farmacia. I medicinali e i prodotti alimentari verranno poi consegnati in busta chiusa all’utente. Prima di procedere all’acquisto, l’operatore C.R.I. incaricato ritirerà presso l’abitazione il denaro necessario alla spesa. Il servizio di consegna è completamente gratuito. Attraverso la consegna a domicilio è inoltre possibile richiedere lo scontrino fiscale “parlante” da utilizzare per le detrazioni fiscali, fornendo ai volontari della Croce rossa la tessera sanitaria o il codice fiscale.

“Dopo i lavori di sanificazione negli spazi comuni degli edifici dell’Ater di Roma, dall’inizio della prossima settimana questi interventi verranno avviati anche in tutti i complessi di edilizia residenziale pubblica delle altre Ater del Lazio. Ora con questo nuovo accordo con la Croce Rossa Italiana vogliamo fornire un ulteriore contributo per contrastare il contagio da Covid-19, aiutando le persone anziane, con disabilità o con gravi fragilità a restare a casa grazie alla consegna a domicilio dei farmaci e della spesa alimentare. È una fase difficile, ma con l’impegno e la responsabilità di tutti riusciremo a superarla”, dichiara Massimiliano Valeriani, assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio.

“Insieme agli interventi massivi di sanificazione ad oggi effettuati in 3900 scale di edifici Ater in 66 quartieri – spiega il direttore generale Andrea Napoletano – ATER Roma, su impulso della Regione Lazio e grazie alla preziosa disponibilità della Croce Rossa Italiana, ha voluto attivare un servizio per alleviare le difficoltà che le necessarie restrizioni per fermare il contagio comportano nella vita quotidiana dei più fragili. Nelle nostre case abitano circa 120 mila persone, di cui gran parte anziani e siamo in grado di individuare chi può avere più bisogno di aiuto. Quale Azienda della pubblica amministrazione siamo chiamati a fare la nostra parte mettendo a disposizione risorse e competenze”.

“Croce Rossa di Roma con i suoi Volontari – commenta la presidente della C.R.I., Debora Diodati – è mobilitata da settimane a sostegno degli anziani e delle persone più fragili con quello che abbiamo chiamato “il tempo della gentilezza”. Questo accordo ci vedrà ancora più partecipi di un’azione che nell’emergenza cerca di non lasciare indietro le persone più esposte e quelle più fragili. C’è un’emergenza sociale importante da affrontare nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e ne siamo pienamente consapevoli. Così come c’è l’emergenza della solitudine e di forme di marginalità che le nostre comunità sempre più vivono. Questa iniziativa va nella direzione di aiutare e chi come Croce Rossa è un’Italia che Aiuta non può che dare il suo contributo”.

“La Croce Rossa con i suoi operatori – prosegue Adriano De Nardis, presidente della C.R.I. della Regione Lazio – ha lanciato da settimane un appello ai cittadini invitandoli a restare a casa al fine di evitare inutili rischi per la propria salute. Il tempo della gentilezza, questo il nostro motto che guida le progettualità dedicate all’emergenza covid, cui anche questo Protocollo fa riferimento. La nostra mission ci impone di mettere a disposizione ogni nostra risorsa per limitare qualsiasi inutile esposizione, specie per i cittadini più vulnerabili. Sono molto soddisfatto dell’iniziativa sviluppata da CRI Roma in sinergia con Regione Lazio e Ater di Roma, che dimostrano in questo modo una sensibilità importante verso i propri inquilini e verso la salvaguardia della popolazione tutta”.