Carenza di medici e pediatri nel Lazio: una crisi sempre più grave

di GIUSEPPE INTAGLIATA-

VITERBO- Nel Lazio, e in particolare nella provincia di Viterbo, la carenza di medici di famiglia e pediatri sta diventando una vera emergenza. La Regione ha recentemente pubblicato un bando per coprire 366 sedi vacanti nelle Asl e nei distretti sociosanitari, ma l’adesione è stata scarsa, segnale di una crisi ormai strutturale nella professione medica.

Nella provincia di Viterbo sono ben 40 le zone carenti da coprire: Distretto A: 9 sedi vacanti tra Canino, Montalto di Castro, Tarquinia, Arlena di Castro, Graffignano, Latera e Farnese.
Distretto B: 18 carenze, tra cui due nel comune di Orte e una a Bassano in Teverina.
Distretto C: 13 posti liberi nei comuni di Oriolo Romano, Vignanello, Carbognano e Caprarola.
A livello regionale, la situazione è altrettanto critica: 92 sedi vacanti nella Asl di Latina, 52 a Frosinone, 15 a Rieti e numerose altre nelle Asl romane.
Secondo i dati del Ministero della Salute, i medici di base nel Lazio sono 4.023, con una media di 1.257 pazienti ciascuno, vicini al limite massimo di 1.500. Tuttavia, il 68% di loro ha oltre 27 anni di servizio e solo 231 hanno meno di sei anni di esperienza.

La situazione dei pediatri è altrettanto allarmante: operano 727 specialisti con una media di 910 pazienti ciascuno, ben oltre il limite contrattuale di 800. Di questi, 613 hanno più di 23 anni di esperienza, mentre non si registra alcuna nuova leva con meno di due anni di anzianità.
La carenza di medici ha alimentato tensioni politiche. La riforma della medicina di base, sostenuta dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, incontra la resistenza del Partito Democratico e degli stessi operatori sanitari, che chiedono misure più incisive per incentivare l’ingresso dei giovani nella professione.




Carenza di medici: la Asl di Viterbo cerca tre professionisti per Graffignano, Lubriano e Canino

di REDAZIONE-

VITERBO- La Asl di Viterbo ha avviato un bando per reclutare tre medici disposti a ricoprire incarichi libero-professionali di assistenza primaria nei comuni di Graffignano, Lubriano e Canino, nel distretto A. La ricerca, motivata dalla carenza di personale sanitario, è aperta anche a medici in pensione.

Possono candidarsi laureati in medicina e chirurgia, abilitati e iscritti all’ordine professionale, anche senza specializzazione. Gli incarichi avranno una durata fino al 30 giugno 2025, con un impegno massimo di 34 ore settimanali e un compenso lordo di 60 euro l’ora. Tuttavia, l’effettiva assegnazione degli incarichi è subordinata all’autorizzazione della Regione Lazio.
Nel frattempo, la dottoressa Maria Rosaria Muia continuerà a fornire assistenza primaria a Graffignano fino al 28 febbraio, garantendo continuità ai pazienti in attesa di nuove soluzioni organizzative.

Questa iniziativa mira a fronteggiare l’emergenza medica e assicurare un servizio essenziale per i cittadini dei tre comuni interessati.




Sanità, Giuliano (UGL): “Flat Tax per i medici ottima notizia

“L’inserimento di una flat tax del 15% sull’indennità di specificità dei medici, oggi al 43%, è stata prospettata come ipotesi concreta dal Ministro della salute Orazio Schillaci. È una ottima notizia che, se confermata poi nella manovra darebbe ragione ad una nostra richiesta, formulata da tempo, in cui proponevamo un’aliquota unica del 10%, per andare a incrementare gli emolumenti degli operatori sanitari” dichiara in una nota Gianluca Giuliano. “Chiediamo però uno sforzo perché i vantaggi fiscali vengano estesi alla totale platea dei professionisti del settore. Le difficoltà che attraversa la sanità italiana si possono affrontare solo con una equa redistribuzione delle risorse tra tutti i protagonisti in campo. Premiare una sola parte, lasciando tanti lavoratori indietro, non avrebbe senso. Così come siamo convinti che nella manovra dovranno essere comprese le risorse per potenziare gli organici per risollevare la sanità italiana e dare ai cittadini la certezza di cure ed assistenza adeguate” conclude il sindacalista”.

Fabrizio Fabbri
Responsabile Comunicazione UGL Salute




Sanità, Regione Lazio e ordini medici-infermieri uniti per la sicurezza degli operatori

ROMA-  La Regione Lazio, gli Ordini dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri e degli Infermieri della provincia di Roma scendono in campo per la sicurezza dei professionisti sanitari.

Al fine di sensibilizzare al rispetto degli operatori sanitari, la Regione Lazio ha affisso uno striscione con su scritto “Stop alla violenza contro gli operatori sanitari” nella palazzina A di via Cristoforo Colombo 212.

«La violenza contro gli operatori sanitari è insensata e inaccettabile. Diffondere la cultura del rispetto per il loro lavoro è un punto centrale della nostra azione di Governo.
Nel 2023 sono stati 1219 le lavoratrici e i lavoratori laziali che hanno denunciato un’aggressione: il 65% di essi è donna e il 57% risulta essere personale infermieristico.
Con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, abbiamo riattivato i presidi di Polizia h24 negli ospedali pubblici della Capitale ed iniziative analoghe sono state portate anche nelle province. Abbiamo un grande lavoro da fare sul piano culturale: proprio per questo, nelle prossime settimane, lanceremo una campagna di comunicazione contro ogni violenza nei confronti del nostro personale sanitario. Nel Lazio non c’è spazio per chi insulta, percuote, picchia, aggradisce medici e infermieri che con grande spirito di sacrificio spendono la propria vita al servizio degli altri», ha affermato Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio.

«L’Ordine ribadisce con forza la condanna di ogni forma di violenza, fisica o verbale, nei confronti degli operatori sanitari. Gli attacchi e le aggressioni subite dai medici e da tutto il personale sanitario non sono soltanto atti sconsiderati e a volte criminali ma rappresentano un colpo al cuore di una società civile. Soprattutto in un periodo in cui l’intero sistema sanitario è sottoposto a criticità senza precedenti, è inaccettabile che coloro che dedicano la loro vita alla cura e alla salute dei cittadini siano vittime di minacce e aggressioni», ha dichiarato Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma.

«Come Ordine dei Medici di Roma, ci impegniamo quotidianamente con le istituzioni per migliorare l’informazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza del ruolo dei medici e di tutti gli operatori sanitari, affinché si comprenda che mettere a rischio la loro sicurezza, e quindi il loro lavoro, è un attacco alla salute della collettività. Per questo e come gesto simbolico, l’Ordine di Roma ha anche esposto sull’esterno della propria sede un grande striscione con il monito “Basta violenza ai medici”, per testimoniare la vicinanza istituzionale ai suoi oltre 45mila iscritti e per richiamare l’attenzione della cittadinanza sulla necessità di interrompere la spirale di aggressioni quotidiane», ha sottolineato il presidente provinciale dei camici bianchi di Roma, Antonio Magi.

«Se si digita su Google “aggressione” e “pronto soccorso”, si ha una idea dell’infinito: tale sembra infatti il numero delle aggressioni che subiscono gli Infermieri e tutti gli operatori sanitari. Si tratta di un vero e proprio disagio sociale», ha spiegato Maurizio Zega, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Roma, secondo il quale «la Professione Infermieristica è già gravata dalla carenza di personale; che vuol dire superlavoro e stress: e comporta, anche, la riduzione di quel “tempo di relazione”, con il paziente e con i suoi familiari, che “è tempo di cura”. E mentre il mancato riconoscimento delle nostre competenze professionali pesa come un macigno su di noi, l’aumento delle violenze – che avvengono nel 90% dei casi in ospedale – segnala la necessità di un cambio di paradigma nella organizzazione del servizio sanitario pubblico, e l’urgenza di una risposta “di sistema”. Soprattutto questo fenomeno di patologia sociale si fronteggia prendendosi cura del malato nei tempi e modi corretti. Vale a dire, quelli di una sanità proattiva e dinamica, su base locale. Che liberi dall’intasamento le strutture ospedaliere valorizzando le competenze professionali degli infermieri e delle altre professioni sanitarie. Perché le aggressioni sono sostanzialmente espressione di disagio che si trasforma in odio, e l’odio si rimuove con il suo contrario: prendersi cura», ha concluso il presidente Maurizio Zega.




Incontro per discutere dei cambiamenti del SSN

Greccio (RI) – I mutamenti epidemiologici e demografici hanno trasformato i bisogni di salute e di cura della popolazione. I mancati investimenti sui professionisti sanitari e l’evoluzione tecnologica hanno portato a un divario difficile da colmare, accentuando gli squilibri territoriali sanitari e sociali.

È quanto è emerso dalle due giornate di formazione promosse dall’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione della prevenzione (Ordine TSRM e PSTRP) di Rieti, in collaborazione con gli Ordini TSRM e PSTRP di FrosinoneLatinaRomaViterboPerugia/TerniFoggiaRagusaAquilaPescaraChietiTeramo e delle Marche.

Un evento che ha portato all’Oasi francescana di Greccio, nel reatino, tanti professionisti sanitari e  relatoriprovenienti da tutta Italia per discutere delle prospettive e sfide, del ruolo e contributo strategico che le professioni sanitarie possono apportare al Sistema sanitario nazionale.

«Questo evento ha avuto l’obiettivo di rafforzare la nostra convinzione che solo unendo le forze possiamo affrontare le sfide della sanità del nostro futuro. La nostra missione è di continuare a lavorare insieme, non a caso l’evento è stato realizzato grazie alla collaborazione di Ordini di diverse Regioni, per superare le disuguaglianze territoriali e migliorare l’efficienza del Sistema sanitario nazionale, ha dichiarato Antonio Fasciolo, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Rieti. La partecipazione attiva e l’entusiasmo dei nostri colleghi da tutta Italia sono la testimonianza del bisogno di un dialogo continuo e costruttivo».

L’obiettivo principale dell’evento, che ha avuto il sostegno e il patrocinio della Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP, è di promuovere una stretta collaborazione tra gli Ordini delle professioni sanitarie e le Istituzioni locali, a supporto di una sinergia e cooperazione ottimali per favorire lo scambio di conoscenze e implementazione di iniziative congiunte, da mettere a sistema.

«La scarsa attrattività delle professioni sanitarie, le lunghe liste d’attesa e l’erogazione disomogenea dei servizi di cura e assistenza rappresentano gravi criticità, che non possiamo né dobbiamo accettare – afferma Teresa Calandra, Presidente della FNO TSRM e PSTRP. – I cittadini devono poter contare su un Servizio sanitario nazionale solido e affidabile. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale investire nella valorizzazione del personale, nella sanità digitale e nella territorialità, garantendo cure di alta qualità in ogni parte del Paese».

Il corso ha offerto un’opportunità unica. Si è discusso delle ultime evidenze scientifiche e sviluppi in ambito sanitario, ponendo un forte accento sulla formazione continua, l’etica professionale e l’uso responsabile delle tecnologie. Nella due giornate di corso, i partecipanti si sono confrontati e hanno condiviso esperienze e conoscenze, elevando la trattazione a un contesto di alta formazione e dialogo.

Professioni al centro. Nella prima giornata si sono intervallate discussioni dedicate alle professioni sanitarie, anche grazie al coinvolgimento delle Commissioni di albo delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, che afferiscono agli Ordini TSRM e PSTRP, con interventi su temi cruciali, come l’uso responsabile delle tecnologie in ambito sanitario e l’impatto che ha avuto la pandemia da Covid-19.

La seconda giornata ha approfondito temi di politica sanitaria, la cui moderazione è stata affidata ai componenti del Comitato centrale della FNO TSRM e PSTRP e ad esperti di settori specifici che vi collaborano attivamente. Dopo una sessione dedicata all’evoluzione del sistema sanitario, la mattinata è proseguita trattando la riorganizzazione dei servizi sanitari e la responsabilità professionale, con particolare attenzione alla legge Gelli e al consenso informato. Sono intervenuti alla discussione anche esponenti del Ministero della saluteAgenasCogeapsASL di Rieti e Università degli studi di Roma “La Sapienza”.

La parola ai protagonisti.

Vincenzo Bonetti, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Latina: «L’evento tenutosi a Greccio è stato un’importante occasione di confronto e dialogo per il settore sanitario e i professionisti della salute legati ai nostri Ordini, con la partecipazione attiva delle Istituzioni per contribuire al potenziamento del SSN».

Roberto Caruso, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Ragusa: «Attraverso la nostra Istituzione ci troviamo a dovere affermare una identità professionale chiara e affidabile a garanzia della salute dei cittadini. Questo evento formativo rimarca quanto sia importante la cooperazione tra i professionisti sanitarie che popolano i nostri Ordini; professionisti che giornalmente si occupano di soddisfare i bisogni di cura della popolazione».

Raffaella D’Andrea, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Foggia: «Il convegno ha rappresentato un’occasione unica per approfondire tematiche cruciali che ci riguardano come professionisti della salute. Un confronto costruttivo e ricco di spunti. Abbiamo messo insieme buone pratiche e strategie comuni per una sanità del futuro equa e di prossimità, sempre più vicina ai bisogni di salute delle persone e dell’intera comunità».

Angelo Di Matteo, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP dell’Aquila, Chieti, Pescara, Teramo: «Un importante convegno sui mutamenti del Servizio sanitario nazionale e il ruolo delle professioni sanitarie. L’evento ha offerto una visione innovativa per una sanità orientata alla prevenzione e all’innovazione. I professionisti sanitari devono collaborare per costruire un futuro della sanità più efficiente e centrato sui bisogni di cura dei cittadini».

Andrea Lenza, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Roma: «Definire un nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza primaria in grado di individuare standard strutturali, tecnologici e organizzativi uniformi su tutto il territorio nazionale, per garantire a cittadini e operatori del SSN il rispetto dei LEA, favorire le integrazioni tra rete territoriale assistenziale e strutture ospedaliere e garantire la continuità delle cure, sono punti essenziali che certamente coincidono con gli obiettivi del nostro Ente, e il convegno di oggi è certamente un’occasione preziosa per condividere e orientare strategie utili al raggiungimento di risultati importanti indirizzati al miglioramento continuo della nostra sanità».

Iacopo Negri, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP delle Marche: «Questo evento formativo ha piantato le radici per una nuova visione multi professionale e multidisciplinare per gli Ordini TSRM e PSTRP. È un solido punto di partenza, non solo formativo, ma di coinvolgimento e stimolo alla consapevolezza del valore delle professioni sanitarie all’interno della rete organizzativa aziendale, territoriale, ecc, ma anche di stimolo alla crescita e rafforzamento del sapere scientifico e operativo».

Federico Pompei, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Perugia, Terni: «I valori della multiprofessionalità fanno oramai parte del nostro DNA dalla nascita dei nostri Ordini e ancora una volta, grazie a questo primo evento interregionale, abbiamo ampliato nuovamente i nostri orizzonti istituzionali, unendo competenze e professionisti da tante regioni diverse, per mettere a disposizione dei nostri iscritti qualità formativa, rappresentanza istituzionale per affrontare al meglio tematiche sanitarie attuali e decisive per il nostro sistema sanitario».

Raffaele Riccio, Presidente Ordine TSRM e PSTRP di Frosinone: «Da questo evento emerge il valore immenso del lavoro di squadra per raggiungere obiettivi comuni. Promuovere dinamiche positive di gruppo e sinergiche è essenziale per ottenere i risultati sperati, e mettere a sistema buone pratiche, a favore di una collaborazione proattiva tra le Istituzioni per la tutela della salute dei cittadini. Un approccio collaborativo e resiliente favorisce nuove azioni, per affrontare le sfide del nostro sistema sanitario».

Elga Rovito, Presidente dell’Ordine TSRM e PSTRP di Viterbo: «Le prospettive innovative e le identificazioni di bisogni emergenti sono fondamentali per adattare i servizi sanitari alle esigenze attuali e future della popolazione. Le professioni sanitarie, con la propria expertise e responsabilità, svolgono un ruolo chiave nell’orientare la formazione continua e nell’assicurare la prossimità e l’efficacia dei trattamenti, contribuendo in modo significativo alla promozione della salute e al benessere della comunità».




Inps: bando reclutamento medici Maggio 2024

La direzione provinciale Inps di Viterbo intende procedere con il reclutamento di medici iscritti all’Ordine dei medici al fine di assicurare il servizio di visite medico di controllo (di seguito denominato Vmc).

I medici svolgeranno il servizio per un periodo massimo di 6 (sei) mesi e dovranno garantire la copertura delle due fasce orarie giornaliere:, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per i lavoratori pubblici e per i lavoratori privati. Il servizio consiste essenzialmente nello svolgimento a domicilio delle Vmc disposte dall’Inps, d’ufficio e/o su richiesta del datore di lavoro, nei confronti dei lavoratori pubblici e privati residenti e/o domiciliati per l’evento di malattia nell’ambito territoriale della provincia di Viterbo.

Ai sensi dell’art. 1 del D. M. 18/04/1986 l’incarico non comporta la costituzione di un rapporto di lavoro dipendente con l’Istituto bensì una collaborazione fiduciaria di natura esclusivamente libero professionale al di fuori di qualsiasi vincolo gerarchico. La domanda, redatta su apposito modello e secondo le modalità indicate nel bando, potrà essere presentata entro e non oltre il 24 MAGGIO 2024.

Tutta la documentazione utile potrà essere reperita all’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Viterbo.

Il Direttore

Vittoria Romeo




Sul sito Inps avviso pubblico per reperimento di 129 medici

Sul sito dell’Inps è consultabile l‘Avviso pubblico per il reperimento di 129 medici, specialisti in specifiche branche di interesse istituzionale, cui conferire incarichi individuali, con contratto di lavoro autonomo, finalizzati ad assicurare il presidio delle funzioni delle ex Commissioni Mediche di Verifica del MEF.

La domanda di partecipazione alla selezione potrà essere inviata, dalle ore 9.30 del 7 marzo 2024 fino alle ore 14.00 del 27 marzo 2024, esclusivamente in via telematica, mediante l’utilizzo di SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) oppure CNS (Carta Nazionale dei Servizi) oppure CIE (carta identità elettronica) utilizzando l’apposito form presente sul sito internet dell’Istituto (secondo il percorso: www.inps.it – Homepage – Avvisi, bandi e fatturazione – Reclutamenti – Avviso di selezione pubblica per il reperimento di un contingente di n. 129 medici, specialisti in specifiche branche di interesse istituzionale, cui conferire incarichi individuali, con contratto di lavoro autonomo, finalizzati ad assicurare il presidio delle funzioni delle ex Commissioni Mediche di Verifica del MEF).




I medici del SSN potranno lavorare fino a 72 anni

di REDAZIONE-

Le commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera hanno dato il via libera al decreto Milleproroghe dopo aver completato l’esame degli emendamenti e subemendamenti. I relatori sono stati incaricati di riferire in Aula, e la discussione generale inizierà domani. Il governo porrà la questione di fiducia come annunciato precedentemente, con la votazione prevista per lunedì.

Una delle principali disposizioni del decreto è la proroga di sei mesi dello scudo erariale, che solleva gli amministratori pubblici da responsabilità contabili in caso di colpa grave, fino al 31 dicembre 2024. Questa misura, introdotta durante la pandemia e più volte prorogata, ha lo scopo di affrontare la “paura della firma” e sarebbe scaduta alla fine di giugno.

Tuttavia, l’Associazione magistrati della Corte dei conti ha espresso contrarietà a questa proroga, sostenendo che stabilizzare l’esclusione della perseguibilità delle condotte commissive gravemente colpose rappresenterebbe un grave rischio per il Paese.

Nella notte, le commissioni hanno anche approvato un emendamento sul taglio dell’Irpef agricola per due anni, con esenzioni e riduzioni per redditi agrari e dominicali fino a 15.000 euro. Alcuni emendamenti sono stati bocciati, tra cui quello del Pd per l’esenzione totale dell’Irpef.

Altri emendamenti approvati includono la proroga dello scudo penale per i medici per tutto il 2024 e la riapertura dei termini della rottamazione quater, con la possibilità di pagare le prime due rate scadute entro il 15 marzo 2024.

Il decreto Milleproroghe ha suscitato dibattiti e opposizioni, ma alla fine ha ottenuto il via libera delle commissioni, aprendo la strada alla sua discussione in Aula e alla successiva votazione.




Grazie a Codici salve le buste paga di due medici della Asl di Frosinone

FROSINONE- Riceviamo e pubblichiamo: “Brutta sorpresa per due medici dipendenti della Asl di Frosinone, che avevano ricevuto il pignoramento totale della loro busta paga da parte di Agenzia delle Entrate-Riscossione. I due si sono rivolti all’associazione Codici e, assistiti dall’avvocato Giammarco Florenzani, hanno ottenuto dal Giudice delle Esecuzioni Mobiliari del Tribunale di Frosinone l’immediata sospensione del pignoramento per evidenti irregolarità dello stesso. La sospensione è stata poi confermata nell’udienza dello scorso 20 dicembre.

“Riteniamo che i problemi siano stati causati da uno specifico alert nei sistemi di Agenzia delle Entrate-Riscossione – dichiara l’avvocato Giammarco Florenzani, Segretario di Codici Frosinone –. Abbiamo provato senza esito ad interagire bonariamente con Agenzia delle Entrate-Riscossione. Non avendo avuto riscontri positivi, siamo stati costretti ad iscrivere a ruolo opposizione agli atti esecutivi presso la Sezione Esecuzioni Mobiliari del Tribunale di Frosinone, che ha subito sospeso il pignoramento e salvato la busta paga dei medici, che in caso contrario sarebbero rimasti senza alcun emolumento proprio in prossimità delle festività natalizie”.

L’associazione Codici fornisce assistenza anche per questo genere di problematiche. È possibile contattare lo Sportello Nazionale al numero 065571996 o all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org oppure la delegazione di Frosinone ai numeri 07751881564, 3313396869 o all’indirizzo sportello.frosinone@codici.org.

 




In corsia come in trincea. Video shock dei medici napoletani (VIDEO)

Un video shock girato da alcuni medici a Napoli, su iniziativa del sindacato Anaao Assomed, ha recentemente fatto il giro del web. Il filmato, della durata di circa un minuto, mostra i medici indossare un elmetto e un giubbotto antiproiettile. Questa immagine forte e provocatoria è stata scelta per denunciare quanto sia pericoloso svolgere la professione medica in alcuni territori, in particolari ospedali di ‘frontiera’ e in alcuni reparti, come i pronto soccorso.

L’ultima aggressione di cui si è avuta notizia è quella subita da una geriatra nel Napoletano, colpita dalla figlia di una paziente. Bruno Zuccarelli, segretario regionale del sindacato dei medici dirigenti, parla di una situazione ormai ben oltre il limite. “Non è possibile lavorare su turni che possono durare anche 18 ore consecutive, essere insultati per un’attesa troppo lunga o massacrati di botte se qualcosa non piace o se non si riesce sempre e comunque ad evitare un decesso. Nessuno di noi ha studiato anni e sacrificato la propria vita familiare per questo. Molti restano, spinti dalla passione, ma sono sempre di più quelli che scelgono di andare via”.

Di fronte a questa situazione, il sindacato ha deciso di lanciare una campagna che utilizza un linguaggio duro, quello della guerra, per far comprendere quanto sia importante la sicurezza dei camici bianchi per la tenuta del sistema sanitario nazionale. «In un momento come questo, nel quale purtroppo si riaffacciano le ombre di guerre che sembravano impossibili, avremmo voluto evitare di ricorrere a questo linguaggio», sottolinea Zuccarelli.

L’obiettivo della campagna è evitare che di queste aggressioni si continui a parlare come di un destino ineluttabile. Zuccarelli spiega che «continuando così, molto presto, non ci sarà più una sanità pubblica da difendere e solo chi potrà permetterselo avrà accesso alle migliori cure». La speranza è che la politica e i cittadini si sveglino dal torpore e si uniscano ai medici per dire basta.

Di seguito il Video

 




La scarsità di risorse sta facendo fuggire medici e infermieri dalle carceri

Il Garante Anastasìa: “Bene la lettera-appello sui gravi problemi che sta attraversando la sanità penitenziaria”. “Fa bene la redazione di ‘Non tutti sanno’ a rivolgersi ai medici e alle rappresentanze delle professioni sanitarie, per sensibilizzarli ai gravi problemi che sta attraversando la sanità penitenziaria”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, dopo aver letto la lettera aperta della redazione del notiziario della Casa di Reclusione di Rebibbia, indirizzata al personale medico e alle istituzioni sanitarie.

“La scarsità di risorse finanziarie e di professionalità sanitarie -spiega Anastasìa – sta facendo fuggire medici e infermieri dalle carceri, i posti in cui sono ricoverati gli ultimi degli ultimi con storie di salute spesso gravi, se non gravissime. E’ una situazione che denunciamo da tempo. Le Asl stanno facendo il possibile con le risorse a disposizione, ma senza disponibilità di personale, neanche a essere assunto, non si può andar lontano. Nella mia ultima relazione ho chiesto alla Regione Lazio di riconoscere lo status di sede disagiata alle carceri in modo da incentivare i sanitari a sceglierle come luoghi di servizio. D’altro canto – conclude Anastasìa -, il ministero della Giustizia deve garantire il servizio dei Nuclei di traduzione e piantonamento della polizia penitenziaria senza il quale la diagnostica e le visite esterne continueranno a saltare nella misura del 30-50%, con gravi danni per la salute dei detenuti e per l’efficienza delle strutture sanitarie che ne sono impegnate inutilmente”.




Grotte S. Stefano, intitolazione parco al medico Giovanni Curti

VITERBO – Domani 16 settembre alle ore 17, a Grotte Santo stefano, l’intitolazione del parco pubblico di via della Stazione a Giovanni Curti, medico condotto amato e stimato dagli abitanti dell’ex comune. Alla cerimonia, coordinata e organizzata dal Comitato Madonna delle Grazie, interverranno la sindaca Chiara Frontini, l’assessore ai servizi al cittadino, alle imprese e al decentramento Katia Scardozzi e i familiari del dottor Curti. Interverrà la Banda musicale Ferentum. La popolazione è invitata a partecipare.




Sanità, Regione Lazio: “Altri medici nei pronto soccorso, anche sul litorale”

ROMA – La Regione Lazio ha autorizzato l’assunzione di 800 professionisti sanitari da aprile a luglio, di cui oltre 300 i medici che andranno a potenziare i reparti degli ospedali nei prossimi mesi, diminuendo complessivamente i contratti a tempo determinato di 500 unità.

In particolare, le autorizzazioni comportano che ben duecento medici andranno a rafforzare i pronto soccorso del Lazio, tra cui anche le Aziende sanitarie locali Roma 3 (12), Roma 4 (15) e Latina (33) in riferimento agli ospedali G.B Grassi di Ostia, San Paolo di Civitavecchia e Dono Svizzero di Formia.

Finora la Regione Lazio ha autorizzato tutte le procedure concorsuali e di stabilizzazione richieste dalle Aziende ospedaliere e dalle Asl, a cui sono demandate sia l’attivazione dell’iter per le assunzioni sia la ridistribuzione delle risorse umane.

Inoltre, la Giunta regionale, presieduta da Francesco Rocca, ha ratificato recentemente l’accordo del 9 giugno scorso, sottoscritto con i sindacati, per le prestazioni aggiuntive dei medici (100 euro lordi l’ora) in servizio nei pronto soccorso, a decorrere dal mese di maggio e per tutto il 2023.

Il provvedimento ha lo scopo di remunerare il servizio prestato nei pronto soccorso dal personale stabilmente assegnato, partendo da 340 euro lordi in più per 65 ore mensili (di cui almeno un turno notturno e/o festivo) per arrivare fino a 1.040 euro per 150 ore (comprensive di 5 turni notturni e/o festivi).

Una delibera che mira a garantire la continuità del servizio sanitario, a riconoscere la gravosità e la complessità dell’attività svolta ed a non incorrere nella “ghigliottina” dei “medici a gettone”, ma anche a valorizzare la crescita professionale del personale dei dipartimenti di emergenza e urgenza.

A cinque mesi dall’insediamento, l’amministrazione Rocca ha già attivato un nuovo processo di potenziamento delle risorse umane del sistema sanitario, con azioni specifiche alla stabilizzazione del personale, alla riduzione del precariato, all’assunzione e alla reinternalizzazione dei servizi.




Bando reclutamento medici luglio 2023

VITERBO – La direzione provinciale Inps di Viterbo intende procedere con il reclutamento di medici iscritti all’Ordine dei medici al fine di assicurare il servizio di visite medico di controllo (di seguito denominato Vmc).

I medici svolgeranno il servizio in aggiunta ai medici già operanti e inseriti nella lista speciale ad esaurimento di cui all’art. 1 del D. M. 15 luglio 1986 per un periodo massimo di SEI mesi rinnovabili solo una volta e dovranno garantire la copertura delle due fasce orarie giornaliere: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per i lavoratori pubblici, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per i lavoratori privati.

Il servizio consiste essenzialmente nello svolgimento a domicilio delle Vmc disposte dall’Inps, d’ufficio e/o su richiesta del datore di lavoro, nei confronti dei lavoratori pubblici e privati residenti e/o domiciliati per l’evento di malattia nell’ambito territoriale della provincia di Viterbo.

Ai sensi dell’art. 1 del D. M. 18/04/1986 l’incarico non comporta la costituzione di un rapporto di lavoro dipendente con l’Istituto bensì una collaborazione fiduciaria di natura esclusivamente libero professionale al di fuori di qualsiasi vincolo gerarchico.

La domanda, redatta su apposito modello e secondo le modalità indicate nel bando, potrà essere presentata entro e non oltre il 21/07/2023.

Il bando di reclutamento e il modello di disponibilità potrà essere reperita all’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Viterbo.

Il Direttore

Vittoria Romeo




Omceo Roma: L’85% delle controversie finisce con assoluzione medico, basta gogne

Roma – “Le controversie in medicina sono tante, ma l’85% delle presunte denunce per casi di malasanità finisce in una assoluzione per il medico. In questo modo si intasano solo le aule di tribunale, ma soprattutto si distrugge la vita privata e lavorativa del professionista, che dopo l’arrivo di un avviso di garanzia dovrà attendere anche 10 anni per arrivare ad un giudizio definitivo del tribunale”. Così Musa Awad, consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma, nel corso di una intervista sul tema della conciliazione in ambito sanitario, in occasione della presentazione a Roma del ‘Rapporto 2021 sui Conflitti e sulla Conciliazione’. L’evento si è svolto nei giorni scorsi presso la Sala del Carroccio in Campidoglio.

“Come Ordine dei Medici- ha proseguito Awad- abbiamo tutto l’interesse a ridurre queste controversie e a cercare di chiuderle attraverso la conciliazione, senza arrivare in tribunale. Già nel 2005, in tempi non sospetti e prima del legislatore, abbiamo istituito presso l’Ordine dei Medici di Roma lo sportello ‘Accordia’, una sorta di organismo di conciliazione fra le parti, medici e cittadini, proprio per risolvere le controversie. Siamo stati inoltre tra i primi a partecipare all’Osservatorio della conciliazione del Tribunale di Roma”.

La cultura della mediazione e della conciliazione, secondo il consigliere dell’Omceo Roma, deve però partire “da lontano, fin dall’insegnamento nelle scuole. Anche la comunicazione è molto importante- ha sottolineato- e i giornalisti devono fare la loro parte, senza incitare all’odio i lettori, con articoli o titolisensazionalistici, su casi di presunta malasanità. Per arrivare ad una buona conciliazione è necessario quindi anche fare una buona comunicazione, perché una cattiva comunicazione aumenta la conflittualità”.

Ha raccontato ancora Awad: “Ho visto molti colleghi abbandonare la professione, perché per un medico vedersi accusato di aver fatto un danno ad un paziente che ha assistito è qualcosa di terribile. Nessun medico si alza la mattina per andare a fare del male a qualcuno, sia chiaro. Poi certo, chi lavora può sbagliare, ma questo vale anche per l’avvocato o il giudice”.

Oltre alla sfera privata, poi, c’è anche quella pubblica del medico, il cui nome magari finisce sui giornali: “Pensate al fardello che deve sopportare, come spiegherà (o dovrà giustificarsi) dell’accaduto ai suoi figli oppure ai loro compagni di scuola, che leggeranno del caso sulla stampa? Diventa una gogna- ha sottolineato Awad- e la vita del medico, da un giorno all’altro, entra così in un frullatore mediatico, senza ancora che lui sia dichiarato colpevole”. Anche per questo oggi molte scuole di specializzazione sono a “rischio estinzione” e “sempre meno giovani vogliono diventare anestesisti, medici di pronto soccorso o chirurghi, proprio per il timore di incorrere nella medicina difensiva. Speriamo allora che prima o poi il legislatori arrivi a depenalizzare in modo completo l’atto medico”, ha chiosato Awad.

Infine, “vogliamo rivolgere un pensiero alla collega Barbara Capovani, la psichiatra aggredita mortalmente da un suo paziente a Pisa, alla sua famiglia e a tutti i medici e gli infermieri che hanno perso la vita allo stesso modo sul luogo di lavoro- ha detto- Le aggressioni verbali o fisiche nei confronti del personale medico e infermieristico sono purtroppo all’ordine del giorno, per questo è necessario mettere i professionisti nelle condizioni di lavorare in totale sicurezza, per evitare atti di violenza che possono portare a tragiche conseguenze”.

Il consigliere dell’Omceo Roma ha quindi concluso così: “Il nemico del paziente non è il medico, ma la malattia”.




Sanità, l’Omceo Roma traccia bilancio e guarda al 2023

Roma – “Nel 2022 le attività portate avanti dall’Omceo Roma sono state davvero tante, anche se per gran parte dell’anno siamo stati molto impegnati nella legge sull’obbligo vaccinale. Spesso gli uffici sono stati bloccati non soltanto dalla normale amministrazione ma soprattutto da quella straordinaria, dove abbiamo avuto numerosi ricorsi e denunce messe in moto da chi ha ritenuto manifestare proprio contro l’obbligo vaccinale”. Lo racconta all’agenzia Dire il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, che traccia un bilancio dell’anno che sta per chiudersi.

Magi denuncia “una grande crisi della professione che abbiamo cercato in tutti i modi di evidenziare alle istituzioni, sia al governo uscente, sia al nuovo esecutivo. Posso dire che la situazione è veramente drammatica, perchè in questo momento la professione medica sta vivendo una condizione di disagio. Un disagio che parte dalla base, nasce spontaneamente, non è incanalato dai sindacati”.

“E proprio perchè nasce spontaneamente- prosegue- è ancora più importante dare maggior significato alla situazione di disagio che la categoria sta vivendo in questo momento e che, purtroppo, si manifesta attraverso dimissioni, prepensionamenti e con il fatto di andare a lavorare all’estero o lasciare il Servizio sanitario nazionale”.
“Recentemente- continua- insieme alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri abbiamo anche realizzato un video dal titolo ‘Invisibili’, che spiega il fatto che da eroi, talvolta anche supereroi, siamo passati a invisibili, siamo stati completamente dimenticati”.
“Purtroppo- rende noto il presidente dell’Omceo Roma- l’apertura al mercato ha creato quello che ci aspettavamo, ovvero che negli anni abbiamo assistito a un deprezzamento della professione: medici pagati con retribuzioni davvero molto inferiori rispetto alla media europea. Un fatto che porta la condizione professionale sotto gli occhi di tutti: pronto soccorso che non funzionano, ospedali con pochi medici nei reparti e ambulatori territoriali specialistici vuoti”.

Non solo. Magi afferma infatti che “I medici di medicina generale i trovano davvero in grande difficoltà e nel Paese vi sono aree carenti nelle quali mancano queste figure. Insomma, siamo di fronte a una situazione che, in qualche modo, dobbiamo mettere in evidenza e alla quale cercare di porre un freno”.
“Purtroppo- afferma inoltre- le tariffe le ha fatte il mercato: se i colleghi si dimettono dal Servizio sanitario nazionale per fare i gettonisti, vuol dire che la tariffa di mercato è quella che viene pagata proprio ai gettonisti e non a quelli che sono in servizio poichè strutturati. Questa è indubbiamente una delle sfide che il nuovo governo è chiamato ad affrontare e a risolvere, perchè si tratta di una situazione davvero molto grave per i cittadini”.
Antonio Magi spiega che “anche io, proprio in qualità di cittadino, mi rendo conto che se dovessi avere bisogno di un pronto soccorso, di ricoverarmi in ospedale o di fare una visita specialistica, avrei qualche difficoltà a farla nei tempi e nei modi giusti come era una volta”.

Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma ricorda inoltre di avere lavorato davvero molto sul fronte della formazione professionale. “L’Ordine dei medici di Roma è diventato provider nazionale anche per la Fad. Abbiamo messo in cantiere numerose delle attività formative che in questo momento si stanno facendo, che sono fondamentali per gli Ecm e che comunque monitoriamo, nel senso che dovremo trovare soluzioni perché oggi come oggi bisogna sicuramente riformare la formazione continua in Medicina perché, così come è, sicuramente non dà quelle garanzie al cittadino e al medico di poter lavorare”.
“Non ultimo- denuncia Magi- il fatto che se non si ha il 70% degli Ecm fatti, le compagnie assicuratrici non coprono la parte degli infortuni e la parte della responsabilità civile. Un fatto che danneggia il professionista ma, soprattutto, il cittadino, che si trova un professionista non assicurato e può avere difficoltà per ottenere il risarcimento”.
“Tra le altre cose seguite in questo periodo- continua- c’è la possibilità di riformare tutti gli studi in medicina, analizzare insieme alle Federazioni e agli altri Ordini professionali quella che potrebbe essere una attività domani possibile e una futura di collaborazione tra le varie professioni sanitarie, ognuna con le proprie competenze, lavorando tutti insieme e in sintonia come si è sempre fatto”.”Speriamo- si augura Magi- che il prossimo futuro ci consenta di lavorare sempre di più e che vengano abbandonate quelle situazioni di scontro che si sono presentate tra alcuni colleghi che non hanno voluto ottemperare alle norme di legge in tema di vaccinazione. Non è però sicuramente ascrivibile a noi la decisione di sospendere questi colleghi, ma l’Ordine, organo sussidiario dello Stato, ha l’obbligo di far rispettare le leggi”.
“I colleghi che hanno preferito non vaccinarsi- tiene a sottolineare- hanno perso l’occasione di confrontarsi con noi in maniera tranquilla e priva di conflitti. Ci dispiace molto di quanto accaduto ma, ripeto, hanno perso l’occasione per un confronto in maniera scientifica e civile, proprio come dovrebbe accadere in un Paese civile come il nostro. È un aspetto che ci ha lasciati un po’ perplessi ma noi continuiamo la nostra attività, sperando che si apra finalmente una nuova stagione all’insegna di una maggiore serenità”.
Il 2023 è ormai alle porte. Cosa si aspetta il presidente Magi dal governo targato Meloni? “L’esecutivo deve prendere atto di questa importante situazione di disagio, e purtroppo, anche se in questo momento non ci sono le risorse, dovrà cercare di trovarle a livello politico e studiare le priorità. È una scelta politica quella di investire risorse economiche in un settore rispetto a un altro”.
“Sicuramente- precisa Magi- in un momento di grande difficoltà, tra la guerra in Ucraina e il post pandemia, in un momento in cui molte persone fanno fatica ad arrivare a fine mese, bisogna garantire loro e alla maggioranza dei cittadini un Servizio sanitario efficiente, con una popolazione che invecchia e che ha molte cronicità: un segnale dal governo è davvero importante. Ci auguriamo che l’esecutivo Meloni trovi almeno le risorse per allinearci agli altri Paesi europei per quanto riguarda le remunerazioni, oltre alla capacità di reazione da parte di una sanità pubblica gratuita e che rimanga il principio dell’articolo 32 della nostra Costituzione, che al primo comma recita ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti'”.
“Questo è quello che chiediamo al governo- conclude- con scelte che speriamo siano legate alle priorità. E secondo noi, in questo momento, la salute di tutti i cittadini, quindi la sanità che funziona, è una delle priorità richieste dai cittadini”.



L’Inps di Viterbo procede con il reclutamento di nuovi medici

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “La direzione provinciale Inps di Viterbo intende procedere con il reclutamento di medici iscritti all’Ordine dei medici al fine di assicurare il servizio di visite medico di controllo (di seguito denominato Vmc).

I medici svolgeranno il servizio in aggiunta ai medici già operanti e inseriti nella lista speciale ad esaurimento di cui all’art. 1 del D. M. 15 luglio 1986 per un periodo massimo di quattro mesi rinnovabile e dovranno garantire la copertura delle due fasce orarie giornaliere: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 per i lavoratori pubblici, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per i lavoratori privati.

Il servizio consiste essenzialmente nello svolgimento a domicilio delle Vmc disposte dall’Inps, d’ufficio e/o su richiesta del datore di lavoro, nei confronti dei lavoratori pubblici e privati residenti e/o domiciliati per l’evento di malattia nell’ambito territoriale della provincia di Viterbo.

Ai sensi dell’art. 1 del D. M. 18/04/1986 l’incarico non comporta la costituzione di un rapporto di lavoro dipendente con l’Istituto bensì una collaborazione fiduciaria di natura esclusivamente libero professionale al di fuori di qualsiasi vincolo gerarchico.

La domanda, redatta su apposito modello e secondo le modalità indicate nel bando, potrà essere presentata entro e non oltre il 12 agosto 2022.

Il bando di reclutamento e il modello di disponibilità potrà essere reperita all’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Viterbo.”




Assistenza pediatrica aquesiana: nuovi sviluppi

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – “Messaggi fortunatamente confortanti sul futuro dell’assistenza pediatrica aquesiana”. A comunicarle nel pomeriggio di martedì, l’equipe di lavoro minoranza consiliare “Insieme per cambiare”. “Anche se la Sindaca Dottoressa Alessandra Terrosi ha comunicato di essersi presa in carico la problematica non ha ancora relazionato ufficialmente sugli sviluppi”, sottolineano. “Ma dai numerosi messaggi whatsapp inviati dai genitori coinvolti e sicuramente informati dalle autorità competenti, ci indicano soluzioni che potrebbero essere immediate. Disponibilità infatti di un medico pediatra ed anche di un nuovo ambulatorio pediatrico presso la Residenza Sanitaria Assistita San Giuseppe. Standoci particolarmente a cuore la problematica, la nostra speranza è che questa non sia una soluzione tampone e temporanea. Ma la qualità e quantità servizio identica a quella resa dalla Dottoressa Bertaina: sia negli orari che nei giorni. Anche per i prossimi giorni, comunque, rimarrà aperta la sottoscrizione volontaria presso il negozio di Valentina Sarti Pratika Office Via Roma con l’obiettivo di sensibilizzare nonché sollecitare le autorità competenti rispetto ad un tema così importante come il diritto alla salute dei nostri figli. Successivamente, provvederemo al deposito delle firme raccolte presso il Comune di Acquapendente, così che la voce di molti genitori, cittadini, amici nonni, zii possa essere ascoltata dalle istituzioni e costituire un supporto, se vorrà, per il Sindaco”.