Vino della Tuscia al pranzo di Stato tra Meloni e Niinisto a Palazzo Chigi

di REDAZIONE-

Il prestigioso vino Nethun 2022 Lazio IGT dell’azienda Muscari Tomajoli di Tarquinia ha fatto la sua apparizione sulla tavola di palazzo Chigi durante il pranzo di stato tra la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della repubblica di Finlandia, Sauli Niinisto. Il Vermentino Nethun, già insignito di numerosi riconoscimenti, è stato scelto per l’occasione, servito lo scorso 23 ottobre durante la visita in Italia di Niinisto.

La notizia è stata accolta con entusiasmo dalla cantina di strada Bandita del Casalnuovo, esprimendo gratitudine per l’opportunità e definendo l’evento un vero onore per l’azienda. Il Nethun è stato abbinato a un delizioso tortino di riso con lime e gambero rosso cotto, inserito in un menù ricco di quattro portate. Tra le altre prelibatezze offerte, una vellutata di ceci con baccalà confit e pane alle erbe, un filetto di ombrina con flan di zucca e una crostatina di ricotta e visciole.

L’inclusione di questo vino d’eccellenza nel pranzo di stato testimonia la continua valorizzazione dei prodotti enologici locali e la capacità di rappresentare il territorio in eventi di rilevanza internazionale.




Importante firma per lo sviluppo e la coesione tra Meloni e Rocca

Oggi è stata una giornata cruciale per il Lazio, con la firma dell’accordo per lo Sviluppo e la Coesione da parte del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Questo accordo strategico progetta il futuro della nostra regione, aprendo porte a opportunità straordinarie.

Secondo una nota congiunta rilasciata dal deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, Mauro Rotelli, il capogruppo di FdI alla Regione Lazio, Daniele Sabatini, e la presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale, Valentina Paterna, l’accordo di oggi prevede un investimento complessivo di oltre 1 miliardo e 220 milioni di euro. Questi fondi saranno diretti a vari settori chiave, tra cui competitività delle imprese, energia, ambiente, cultura, trasporti e mobilità, e riqualificazione urbana.

Particolare enfasi sarà posta sul miglioramento del sistema di trasporti, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza infrastrutturale e la regolarità dei servizi ferroviari attraverso l’acquisto di nuovo materiale rotabile. Inoltre, sono previste opere di urbanizzazione e viabilità sulle principali arterie stradali e nelle aree industriali, nonché iniziative di valorizzazione dei beni culturali e di prevenzione del dissesto idrogeologico.

I promotori dell’accordo, esprimendo la loro soddisfazione per questo significativo traguardo, sottolineano la forte sinergia instaurata tra il Governo e la Regione Lazio. Questa collaborazione, affermano, renderà il Lazio più forte e competitivo, ponendo fine a anni di promesse non mantenute e dialoghi inconcludenti tra le istituzioni.

Nel concludere, esprimono gratitudine al premier Meloni e al presidente Rocca per aver scritto insieme una pagina importante di buon governo, gettando così le basi per un futuro prospero e sviluppato per il Lazio.




Amodio: “Rendere attrattivo il SSN e smaltimento delle liste d’attesa, nella legge di bilancio lo sforzo del Governo Meloni”

Riceviamo e pubblichiamo: “Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è stato travolto dall’imponente definanziamento verificatosi negli anni e dall’incapacità̀ dei Governi di rimettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica.
La pandemia del Covid lo ha ulteriormente indebolito, in quanto l’aumento del finanziamento pubblico negli anni 2020-2022 è stato interamente assorbito dall’emergenza senza consentire alle Regioni di tenere i conti in ordine.
La recente Legge di Bilancio illustrata dal Ministro della Salute Orazio Schillaci alla X commissione Affari Sociali, Sanità e Previdenza Sociale del Senato offre alcuni spunti di riflessione.
Le cifre stanziate, pari a 136 miliardi di euro fanno ben sperare soprattutto per la loro allocazione.
Più volte abbiamo certificato come serviva una visione sul SSN, che definendo quante risorse pubbliche investire per la salute e il benessere delle persone, distribuisca le risorse stesse in servizi essenziali e innovazioni, aumentando il valore della spesa sanitaria.
In questo ambito un passaggio essenziale è il finanziamento per l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), strumento fondamentale per monitorare le Regioni, facilitare l’accessibilità alle innovazioni, e garantire l’uniforme esigibilità dei LEA in tutto il territorio nazionale.
Altro contenuto della Legge di Bilancio è il rilancio delle politiche sul personale sanitario. Le risorse stanziate avranno un duplice effetto. Da una parte si offre una disponibilità finanziaria immediata per rispondere all’esigenza di ridurre i tempi delle liste di attesa, dall’altra di valorizzare il SSN in termini di offerta economica, rendendola appetibile alle nuove generazioni, spesso attratte dal mercato privato. Quest’ultimo argomento è particolarmente attuale alla luce dei dati emersi dai test di accesso delle scuole di specializzazione, che per l’anno accademico 2023-24, denunciano come nell’area dell’emergenza il 70% delle borse di studio non saranno assegnate per mancanza di iscritti. A tale situazione è da associare la constatazione che il personale medico attualmente impiegato nel nostro SSN ha l’età media più alta in Europa. Un binomio impressionante che un Paese civile deve al più presto scongiurare.
Un ultimo obiettivo della Legge di Bilancio, sottolineato dal Ministro Orazio Schillaci, è quello di incentivare lo sviluppo delle Case e degli Ospedali di Comunità al fine di garantire una presa in carico dei pazienti sul territorio. Tale strategia è un’ulteriore possibilità per migliorare l’accessibilità alle cure, in particolare per le persone più fragili, per le quali purtroppo i dati attuali indicano un tasso di mortalità superiore del 30%.
Credo in definitiva e per i motivi sopra ricordati che sia da riconoscere come gli investimenti messi in campo dall’ultima Legge di Bilancio esprimono, dopo molti anni, l’intenzione e lo sforzo di un Governo di affrontare le criticità del nostro SSN, riconoscendolo come una delle conquiste sociali della nostra democrazia”.
Pietro Amodio




Fabrizio Rossi (FDI), per il governo Meloni il corridoio Tirrenico è una priorità

FIRENZE – “La superstrada Tirrenica sarà messa in sicurezza e ampliata, l’impegno del governo Meloni è massimo e i progetti sono al vaglio di Anas e del consiglio superiore dei lavori pubblici, come ha ribadito anche l’onorevole Giovanni Donzelli alla nostra kermesse: “L’Italia Vincente, un anno di governo Meloni”, che si è tenuta sabato 23 settembre al Tuscany Hall di Firenze”. È quanto afferma il Deputato e coordinatore regionale Fratelli d’Italia-Toscana, On.le Fabrizio Rossi.

“Sarà una superstrada, – commenta Fabrizio Rossi – sull’attuale tracciato, e andrà a superare lo stato atavico nel quale versa l’attuale Aurelia da sempre, in special modo nel tratto sud del tracciato, quello che va da Grosseto a Tarquinia, con la messa in sicurezza della stessa, a partire dall’eliminazione dei pericolosissimi incroci a raso, l’assenza di guardrail e al raddoppio dei vari tratti mancanti tra Orbetello e Capalbio/Montalto di Castro, che attualmente sono ancora a senso unico di marcia. Quest’ultimi, purtroppo, noti alle cronache, e non solo locali, per i molti incidenti stradali e lutti”.

“Le parole di Giovanni Donzelli sottolineano che tra le priorità del governo c’è anche il “Corridoio Tirrenico”. Lo studio di Unioncamere Toscana, il meglio conosciuto “Libro Bianco” delle priorità infrastrutturali nella nostra regione, che ho consegnato mese di novembre al viceministro Galeazzo Bignami, è stato recepito dal ministero. Adesso, aspettiamo che Anas valuti tutti i progetti e ci auguriamo di poter vedere presto gli appalti dei primi lotti sulla base dei progetti che il consiglio superiore dei lavori pubblici avrà valutato positivamente. La rotta è stata tracciata, la superstrada porterà ad un completamento della viabilità costiera che serve non solo alla Toscana, ma a tutta la nazione”, conclude il Deputato e coordinatore regionale FDI-Toscana, On.le Fabrizio Rossi.




Onu, Procaccini (Fdi): “Da Meloni atto coraggioso”

“Aver posto all’attenzione mondiale il tema della lotta ai trafficanti di esseri umani, rappresenta un atto di coraggio e un importante risultato ottenuto dal presidente Giorgia Meloni all’assemblea dell’Onu. Soprattutto perché questa sfida è stata lanciata in maniera costruttiva, ponendo alla base il diritto di ogni persona a non dover emigrare e la necessità di cooperare per la crescita economica delle nazioni africane”

Lo afferma il copresidente del gruppo dei conservatori al parlamento europeo, Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia.

“Il tema dei migranti entra di diritto nell’agenda mondiale. Non era mai stato posto in maniera così netta e forte all’assemblea generale dell’Onu, anche perché il Presidente del Consiglio italiano ha voluto fornire alternative alla migrazione di massa, come il piano Mattei per l’Africa, spiegando che solo aiutando queste popolazioni nei loro Paesi si potranno sconfiggere gli schiavisti del terzo millennio. Forte anche il richiamo di Meloni a un’altra sfida fondamentale per il futuro, l’intelligenza artificiale con i suoi rischi e opportunità. Altro tema che, come per i migranti, sarà al centro del G7 del 2024 in Italia”.

 




G 20, Procaccini (Fdi): “Meloni lavora per interesse nazionale e cooperazione mondiale”

“Nel G20 in India, l’Italia è riuscita a promuovere gli interessi nazionali e al contempo lavorato per aumentare forme di cooperazione per lo sviluppo economico e la sicurezza delle nazioni. Importante anche il lavoro svolto dal presidente Giorgia Meloni per promuovere un’alleanza globale sui biocarburanti, per coniugare la transizione verde con i nostri interessi nazionali, in linea con quanto l’Italia sta portando avanti nella UE, evitando approcci troppo radicali al tema ambientale. Un prezioso lavoro in vista del G7 che l’Italia ospiterà il prossimo anno”.

È quanto afferma il presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia.

“Aderendo al corridoio economico India-Medio Oriente- Europa, l’Italia ha promosso gli interessi nazionali spingendo per la realizzazione di un grande piano di infrastrutture e partenariati economici fondamentali per un paese manifatturiero ed esportatore come il nostro. Importanti anche le posizioni espresse dall’Italia su temi prioritari, come la necessità di combattere l’immigrazione illegale e i trafficanti di essere umani favorendo percorsi di migrazione legale, e l’attenzione verso la cooperazione con i paesi africani. Sottolineo – conclude Procaccini – che Giorgia Meloni ha voluto porre all’attenzione mondiale un tema tanto delicato e complesso come l’intelligenza artificiale, richiamando la necessità di principi etici di regolamentazione globale”.




Oggi il viaggio istituzionale del treno livreato alla presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro Sangiuliano e l’AD FS Ferraris

ROMA- È partito dal binario 1 dalla Stazione di Roma Termini, il Frecciarossa 1000 diretto senza cambi a Pompei. Per l’occasione alla volta della città campana, oltre al treno passeggeri è partito anche un convoglio speciale livreato con a bordo le Autorità e i giornalisti. Luigi Ferraris, AD FS Italiane e Luigi Corradi, AD di Trenitalia hanno infatti accolto alla partenza il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

L’iniziativa promossa dal Gruppo FS e dal Ministero della Cultura vuole unire l’immenso patrimonio culturale e storico di Roma con quello della città campana. Il treno di punta della flotta di Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS, diviene così un mezzo di promozione turistico-culturale per unire il Paese nel segno della valorizzazione delle sue ricchezze storiche, ora sempre più 16_07_2023_Meloni_Ferraris_Roma_Pompei_partenzaaccessibili.

Il collegamento diretto tra la Capitale e uno dei siti archeologici più famosi al mondo sarà effettuato ogni terza domenica del mese e i viaggiatori e turisti di potranno andare e tornare in giornata da Roma a Pompei.

La partenza è infatti prevista al mattino da Roma Termini alle 8.53 con fermata a Napoli Centrale alle 10.03 e arrivo alla stazione di Pompei alle 10.40. Ad attendere i viaggiatori diretti agli Scavi il bus navetta Pompei Link. Il ritorno è alle 18.40 con fermata a Napoli Centrale alle 19.23 e arrivo a Roma Termini alle 20.55.

“Il progetto che abbiamo lanciato con il Ministero della Cultura unisce cultura e innovazione”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris mercoledì scorso in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. “Con i nostri treni, che rappresentano anche spazi di incontro e condivisione, portiamo sempre più persone in quei luoghi dove si fa cultura o che attraggono per le loro peculiarità storiche e artistiche”.

Il nuovo collegamento si aggiungerà alle 50 corse giornaliere, andata e ritorno, oggi già esistenti tra Roma e Pompei, che prevedono l’arrivo a Napoli Centrale con l’Alta Velocità e il proseguimento a destinazione con i treni regionali di Trenitalia dalla stazione di Piazza Garibaldi. Anche il nuovo collegamento con i bus Freccialink si aggiunge ai 2 Napoli Afragola-Pompei, attivi durante la stagione estiva, in connessione con i Frecciarossa sulla rotta Milano-Roma-Napoli.




Tunisia, Procaccini: “Cambio di strategia Ue su immigrazione merito di Meloni”

“I contenuti e i termini della missione della presidente Giorgia Meloni in Tunisia, testimoniano di un necessario cambio di paradigma e di strategia da parte della UE nell’affrontare temi fondamentali come l’immigrazione. Un fenomeno che non può più essere subito, come accaduto per decenni, ma va gestito e guidato attraverso adeguate politiche in collaborazione con gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo, come da sempre proposto da Fratelli d’Italia. A Giorgia Meloni va il merito di aver coinvolto le istituzioni della UE in questa nuova visione di carattere geopolitico. Un nuovo modo di affrontare i grandi temi confermato dalla presenza a Tunisi della presidente Von der Leyen e del leader olandese Rutte, e che riporta l’Italia ad essere centrale nello scacchiere internazionale, specie nel settore Mediterraneo che da sempre è uno spazio strategico per la nostra nazione.”

È quanto afferma l’europarlamentare di FDI, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo.




Giorgia Meloni nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna

di Redazione –

Il governo italiano è intervenuto prontamente in seguito alla tragica alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha deciso di interrompere la sua partecipazione al G7 in Giappone per tornare immediatamente in Italia e affrontare la situazione di emergenza. Dopo aver effettuato un sopralluogo nelle zone colpite, tra Ravenna, Forlì e Faenza, la presidente del Consiglio ha promesso risposte immediate per aiutare la popolazione colpita.

Meloni ha escluso l’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per affrontare l’emergenza alluvione. Tuttavia, è consapevole che saranno necessarie consistenti risorse finanziarie per riparare i danni causati dall’evento catastrofico. Al momento, è difficile stimare l’entità dei danni, ma la presidente del Consiglio ha assicurato che il governo sta già lavorando per individuare le priorità e reperire i fondi necessari.

La presidente Meloni ha mantenuto un profilo riservato per evitare che la sua visita si trasformasse in una passerella politica. Dopo l’incontro con le autorità locali presso la Prefettura di Ravenna, ha finalmente rilasciato delle dichiarazioni ai giornalisti che la seguivano da diverse ore. Ha ribadito l’importanza di stanziare adeguate risorse per affrontare l’emergenza e ha sottolineato che il governo è già al lavoro per individuare i fondi prioritari da destinare alle zone colpite.

Martedì si terrà una riunione del Consiglio dei Ministri durante la quale si discuterà dei danni causati dall’alluvione e delle modalità di distribuzione degli aiuti. Inoltre, la presidente del Consiglio ha annunciato che lunedì trascorrerà l’intera giornata con i ministri per ottimizzare le misure da adottare.

Ora che la fase più critica sembra essere superata, è fondamentale concentrarsi sulla fase di ricostruzione. Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha evidenziato che molte persone hanno perso tutto nelle proprie case e attività e che sarà necessario fornire rimborsi al 100%, come accaduto in seguito ai terremoti passati. Inoltre, sarà essenziale ricostruire le infrastrutture danneggiate, comprese le oltre 600 strade e le 300 frane ancora attive. Bonaccini ha anche sottolineato l’importanza di stabilire norme e procedure semplificate per accelerare il processo di ricostruzione.

L’alluvione in Emilia-Romagna è stata una tragedia, ma il governo italiano è determinato a fare tutto il possibile per aiutare la popolazione colpita e per garantire una pronta e solida ricostruzione. L’unità e la solidarietà saranno fondamentali per affrontare questa sfida e per far rinascere le comunità locali più forti di prima.




Mattarella e Meloni insieme per il 25 aprile: “Giorno di tutti, nessuna nostalgia”

di REDAZIONE –

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha presieduto oggi a Roma la cerimonia del 25 aprile, Festa nazionale della Liberazione dal nazifascismo. Accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto, il capo dello Stato ha deposto una corona d’alloro sull’Altare della Patria e ha reso omaggio al Milite Ignoto. Al termine della cerimonia, Mattarella ha ricevuto gli onori militari e ha ascoltato l’inno nazionale. Ha poi salutato con cordialità la premier Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra.

Il presidente Mattarella ha lasciato Piazza Venezia e si è recato in Piemonte, dove ha partecipato alle celebrazioni del 78esimo anniversario della Liberazione organizzate dall’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. In un discorso pronunciato a Torino, il capo dello Stato ha sottolineato il valore dell’unità nazionale e del sacrificio dei partigiani che hanno combattuto contro il regime fascista e l’occupazione nazista. “Il 25 aprile è il giorno di tutti, non ci sono state differenze politiche, differenze di religione, veramente alcun distinguo in chi ha scelto in quei giorni di sacrificare la propria vita per donarci la libertà”, ha detto Mattarella.

Anche la premier Meloni ha espresso il suo apprezzamento per il 25 aprile in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera. Meloni ha definito la Liberazione “un fatto storico innegabile e indiscutibile” e ha ribadito il suo impegno contro ogni forma di totalitarismo e violenza. “Non ci sono nostalgie”, ha scritto Meloni, “si tratta del coraggio e del valore assoluto dell’antifascismo riconosciuto da tutti noi”. La presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello ha apprezzato le parole della premier e ha invitato a non appropriarsi del 25 aprile da una parte o dall’altra. “Troviamo questo valore di unità”, ha dichiarato Dureghello, “facciamo in modo che il 25 aprile sia davvero il giorno di tutti”.




Premier Meloni: “Serve un nuovo patto con l’Europa per cambiare l’Italia”

di REDAZIONE

Roma – Sul fronte dell’immigrazione, la premier Meloni ha lanciato l’allarme per una potenziale ondata di 900 mila arrivi di migranti sulle coste dei paesi mediterranei, tra cui l’Italia. Per questo, ha sostenuto la necessità di garantire gli ingressi legali e l’accesso a chi ha diritto all’asilo, ma anche di rafforzare i controlli e le espulsioni per chi non ne ha i requisiti. L’Italia deve avere un ruolo attivo in questo quadro, spingendo per una nuova politica migratoria dell’Ue basata sulla solidarietà e sulla responsabilità. Inoltre, ha ricordato il suo “piano Mattei” per l’Africa, che prevede investimenti e cooperazione per favorire lo sviluppo del continente e contrastare le cause profonde delle migrazioni. Un piano che conta anche sul supporto degli Stati Uniti, con cui Meloni ha avviato un dialogo costruttivo.

Sul tema dell’Ucraina, la premier ha ribadito con nettezza il sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità del paese, minacciato dall’aggressione russa. Questa guerra – ha detto – ha un impatto multidimensionale, che va dalla crisi alimentare e delle materie prime alla sicurezza energetica e alla stabilità geopolitica. In gioco non c’è solo una astratta libertà ma anche i nostri confini materiali ed ideali. Meloni ha auspicato una soluzione pacifica del conflitto, ma ha anche sottolineato la necessità di rafforzare le sanzioni contro la Russia e di aumentare la presenza della Nato nella regione.

Sul fronte economico, Meloni ha aperto alla possibilità di discutere del Mes se si trasforma in un veicolo per la crescita e non in uno strumento di condizionamento. Ha anche chiesto un nuovo Patto di Stabilità che punti alla crescita e non all’austerità. Ha difeso il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), respingendo le critiche di chi le attribuisce il peso di scelte sbagliate fatte in precedenza. Ha annunciato investimenti in ricerca e sviluppo, digitalizzazione, infrastrutture e transizione ecologica. Su quest’ultimo punto, non ha escluso l’utilizzo del nucleare come fonte energetica alternativa.

Infine, Meloni ha parlato dei rischi per il Paese della “glaciazione demografica” in corso, che mina il futuro delle nuove generazioni. Ha proposto misure per sostenere la natalità e la famiglia, come il reddito di maternità e il bonus bebè universale. Ha anche difeso i valori della vita e della libertà contro le derive totalitarie e ideologiche.




Il governo Meloni vara il suo primo Def

di REDAZIONE-

ROMA- Il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni ha recentemente pubblicato il suo primo Documento di Economia e Finanza (Def), delineando la politica economica per i prossimi anni. La priorità principale dell’amministrazione è quella di stabilizzare la crescita economica e aumentare la credibilità del paese, ma guardando anche ai problemi demografici e di natalità. Il governo Meloni ha approvato una serie di disegni di legge su questioni come l’eco-vandalismo, la competitività dei capitali e l’accoglienza dei migranti, combinando politiche che mantengono il deficit sotto controllo con una riduzione della pressione fiscale. Tuttavia, il governo non sembra ancora avere una posizione definitiva sulle pensioni e sulla questione balneare, suscitando preoccupazione all’interno del centrodestra italiano. Nel complesso, l’approccio del governo Meloni sembra essere incentrato sulla stabilità e la crescita economica, ma il governo deve ancora affrontare le varie tensioni e divergenze all’interno del centrodestra.




La premier Meloni all’allestimento della sala delle donne alla Camera (VIDEO)

La premier Giorgia Meloni, intervenendo alla presentazione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera, dove è stata aggiunta la sua foto, ha detto: “Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento. C’entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì. Lo racconto per dire che c’è una buona notizia. Alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare”.

La Sala delle Donne inaugurata nel 2016, nel corso della XVII legislatura, ospita i ritratti delle 21 deputate elette all’Assemblea costituente, delle prime 11 sindache elette tra la primavera e l’autunno del 1946 e delle donne che per prime hanno ricoperto le più alte cariche delle Istituzioni della Repubblica italiana. Nella sala si trovano anche i busti in terracotta di Annamaria Mozzoni e di Salvatore Morelli, patriota mazziniano e deputato nelle legislature X e XIII del Regno d’Italia. “La sfida – ha aggiunto Meloni –  è quando avremo il primo Ad di una società partecipata statale donna, è uno degli obiettivi che mi do. Lo dico alla vigilia di una scelta importante per il governo. Il vero tetto di cristallo non si rompe arrivandoci ma dimostrando che si può fare molto bene, non dico meglio, dico molto bene. Ricordo gli sguardi quasi divertiti di molti colleghi la prima volta in cui sedetti sullo scranno più alto della Camera come vicepresidente, quell’aria che dice ‘adesso ci divertiamo’. Pensavo che a questo fosse dovuto la sorpresa della prima volta in cui presiedendo risposi a tono a un collega. Quell’idea che forse non ce l’avrei fatta era figlia della mia inesperienza nel ruolo o forse no. Per quei ruoli non esiste un corso di formazione: chiunque si ritrova a ricoprire ruoli di questo tipo lo fa con l’esperienza che si ricopre sul campo” ha detto Meloni . “Ho incontrato gli stessi sguardi quando sono diventata il primo presidente donna di un’organizzazione giovanile a destra – ha raccontato -, quando sono diventata il ministro più giovane della storia d’Italia, quando ho fondato un partito e persino quando qualche mese fa, con 30 anni di esperienza alle spalle sono diventata presidente del Consiglio. Non ci saranno più ruoli preclusi alle donne. Oggi rimuoviamo uno specchio e lo sostituiamo con una foto. Ma c’è un altro specchio che possiamo rimuovere, quel momento non è lontano come può sembrare. L’8 marzo non deve essere una giornata di rivendicazioni di ciò che gli altri devono concedere alle donne, ma deve essere una giornata di orgoglio e consapevolezza di quello che noi possiamo fare, piaccia o no agli altri. Ed è esattamente il messaggio con cui mi sento di spronare tante donne che magari pensano di non poter andare oltre un determinato obiettivo. Invece devono ricordare, e faremo il possibile affinché abbiano gli strumenti, che con la volontà e la consapevolezza possono raggiungere qualunque tipo di obiettivo. Il mio impegno – ha spiegato la presidente del Consiglio – è per le donne italiane ogni giorno costrette ad affrontare difficoltà molto grandi per vedere affermato il proprio talento, vedere riconosciuti i loro sacrifici, così come è un mio impegno quotidiano trovare soluzioni perché le donne di questa nazione possano affermarsi pienamente, senza per questo fare rinunce di ogni genere, perché non è giusto”.




Meloni sul Superbonus: “A ogni italiano è costato 2000 euro”

di REDAZIONE-

La premier Giorgia Meloni è tornata a fare il punto della situazione nella sua rubrica “Appunti di Giorgia”. Sul superbonus ha subito detto: “A ogni italiano il superbonus è costato 2000 euro. Quando spende lo stato non è nulla gratis. Il costo totale dei crediti del superbonus attualmente è di 105 miliardi di euro. Ora dobbiamo cercare soluzioni per evitare il tracollo di migliaia di aziende. Ora dobbiamo difendere bilancio pubblico. Sul superbonus ci sono state moltissime truffe, circa 9 miliardi di euro di truffe”.

“Convocheremo tutte le associazioni per chiedere come possiamo aiutarle e per mettere tutto su un binario sensato – ha aggiunto la premier – Se lasciassimo il superbonus così com’è non avremmo i soldi per fare la finanziaria. Vogliamo spingere le banche e tutti gli attori che possiamo coinvolgere ad assorbire i crediti che sono incagliati, che nessuno vuole prendere. E abbiamo definito meglio la responsabilità di chi deve prendere quel credito”. Poi sulle recenti elezioni regionali ha detto: “Alle Regionali in Lazio e Lombardia c’è stata un’affermazione del centrodestra ma anche un segnale che arriva dai cittadini sul consenso attorno lavoro che governo porta avanti. Ripagheremo consenso con le tanto attese riforme che l’Italia si attende e non sono state fatte negli ultimi anni. Sulla conclusioni del Consiglio sono molto soddisfatta: con sana volontà l’Italia può difendere i suoi interessi in Europa. Sui migranti è sotto gli occhi di tutti che le conclusioni rappresentano un totale cambio di paradigma e di approccio. Entrano concetti come che l’emigrazione è un problema europeo e servono adeguate risorse. Tanti italiani vanno convinti a partecipare alle elezioni, il tasso di astensione alle Regionali è stato alto, ogni cittadino che decide di non partecipare al voto è una sconfitta per la politica”. In materia di sicurezza ha poi riferito: “Dal 16 gennaio scorso, grazie alla sicurezza nelle stazioni, abbiamo avuto 144 arresti, 155 stranieri espulsi, sequestrato quantità enormi di droga e armi, continua il lavoro. Ora questo governo va alla guerra contro le occupazioni abusive, cominciamo con gli sgombri. E’ finita l’era in cui lo stato si volta dall’altra parte sul fronte della legalità: le case popolari vadano a chi ha bisogno”. Inoltre sull’energia ha dichiarato: “Tra le buone notizie c’è quella che riguarda energia e bollette: l’Agenzia per l’energia italiana ha detto che sul mercato tutelato le prossime bollette avranno una riduzione pari al 34,2%: questo è soprattutto il risultato della battaglia sul tetto europeo al prezzo del gas, iniziata dal precedente governo che noi abbiamo portato avanti con forza e alla fine abbiamo vinto. Il fatto stesso di immaginare un tetto al prezzo del gas ha bloccato la speculazione che stava drenando miliardi di euro. Rispetto alle coperture che in manovra avevamo messo a copertura per garantire ad aziende e famiglie di pagare le bollette con il sostegno dello Stato, potrebbe voler dire liberare qualche risorsa e poterla destinarla ad altro”. Infine, sul Pnrr ha riferito: “Il Pnrr ha più di 220 miliardi, anche se in buona parte a debito, il punto è che fino ad oggi ne sono stati spesi meno di 20: inizialmente per il 2022 era stata prevista una spesa di 43 miliardi a fine anno, poi sono diventati 34, quindi 21. In realtà ne sono stati spesi meno di 20”, afferma Meloni. “Ancora peggio – aggiunge – va per altri fondi, come i fondi di coesione, destinati ai territori in maggiore difficoltà. Nella programmazione europea 2014-2020, di 126 miliardi l’Italia ha ne spesi circa 43. Oggi si apre la nuova programmazione, ci sono altre decine di miliardi da spendere, il punto è se sappiamo spenderle”.




Conferenza di fine anno del premier Giorgia Meloni (VIDEO)

La conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti incollaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare.

 




Paolucci (FdI): “Con il Governo Meloni, gli aumenti stipendiali e gli arretrati approvati conferiscono alla scuola un riconoscimento professionale

VITERBO- Grazie agli accordi tra Governo e organizzazioni sindacali, questo dicembre i professori vedranno aggiornato il trattamento economico del triennio 2019-2022. Almeno in questo primo momento, circa 850.000 docenti sono riusciti a vedere finalmente dei riconoscimenti nei confronti di questa professione.

Si parla in media di un aumento di circa 100 euro sullo stipendio base e della corresponsione di arretrati per il triennio 2019-2022 di almeno 2400 euro, secondo calcoli che rimandano agli anni di lavoro. L’aumento, secondo l’ARAN è superiore al 4.2%, con un incremento medio lordo mensile nelle 13 mensilità di circa 98 euro.

La corresponsione dello stipendio e della tredicesima sarà in essere dal 15 Dicembre, mentre gli arretrati, come da accordo tra il Governo Meloni ed i sindacati, saranno erogati per lo più dal 20 a fine anno almeno per quelle figure di ruolo il cui calcolo è più semplice.

Un importante passo portato avanti in questo settore, ma siamo certi che ancora altro debba essere compiuto per regolarizzare quelle situazioni, che vedono ancora oggi i docenti precari attendere troppo tempo prima di vedere il primo cedolino (almeno tre mesi dal contratto).

Siamo certi che questo Governo, attento alle esigenze dei lavoratori, arriverà presto alla definizione di queste posizioni di lavoratori per dare finalmente dignità ad un comparto che ha visto sempre sbandierare promesse e realizzarne pochissime.

Certi e consapevoli che l’attuale Ministero non abbia certo raccolto un’eredità semplice, siamo convinti che presto avremo soddisfatte molte delle richieste da anni inevase dai precedenti governi.

Cecilia Paolucci
Responsabile Dipartimento Provinciale Istruzione Fratelli d’Italia Viterbo




Tra le donne uccise ieri a Fidene anche un’amica della premier Meloni

di REDAZIONE-

ROMA- Tra le donne uccise dal 57 enne Claudio Campuiti nel corso di una riunione condominiale a Fidene, c’era anche un’amica della premier Giorgia Meloni, che così ha scritto su Facebook: “Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma.
Nicoletta era mia amica. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte.
L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone, è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola (il porto d’armi gli era stato rifiutato) è sotto sequestro.
Eppure la parola “giustizia” non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così.
Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così.
A Dio Nico. Ti voglio bene”.




Caro energia, il Governo stanzia 30 mld di euro

di REDAZIONE-

ROMA- La premier Giorgia Meloni, al termine del Cdm di ieri, ha detto in conferenza stampa: “Per il 2023 abbiamo fatto un scelta importante. Nella Nadef abbiamo previsto un indebitamento netto al 4,5% che poi va a calare fino al 3% nel 2025, e questo ci consente di liberare 22- 23 miliardi che ugualmente intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia.

In totale, con la Nadef individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023. Noi riusciamo, per il 2022, a liberare grazie all’extragettito dell’Iva e a un terzo trimestre favorevole, circa 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana vorremmo utilizzare sul caro energia. Configureremo un’altra misura sul tema dell’energia come emendamento all’attuale decreto aiuti in conversione: riguarda la possibilità di liberare alcune estrazione di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati. Un prezzo per mettere in sicurezza le aziende più gasivore. Ovviamente noi partiamo dal presupposto che una soluzione anche europea sulle risorse per affrontare la questione delle bollette sia giusta e necessaria – ha detto Meloni – Diversi Paesi propongono modelli come lo Sure sui quali le posizioni sono variegate e noi siamo favorevoli. E sicuramente ritengo che dovremmo usare tutte le risorse esistenti, dal Repower Ue ai Fondi di coesione non usati”.