Mostra “Rethinking Etruria” a New York

L’Etruria sbarca a New York con la mostra “Rethinking Etruria”, che si terrà all’ISAW di New York, dal 23 aprile al 20 luglio prossimi. Un modo per ripensare e raccontare L’Etruria in chiave moderna, attraverso l’archeologia e i reperti della Tuscia.

La mostra organizzata dall’ISAW della Università NYU di New York, in partnership con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, pone in dialogo due importantissimi siti etruschi: il Santuario di Poggio Colla a Firenze e la monumentale Necropoli di Norchia a Viterbo.

A Norchia dal 2018 sono ripresi i lavori di scavo e restauro, in particolare nel settore Lattanzi, le indagini sono state condotte con concessione da parte del Ministero della Cultura, dall’École Normale Supérieure dirette dal prof. Vincent Jolivet in stretta collaborazione con la Soprintendenza.

Il settore della necropoli, che si attesta sul versante nord occidentale del pianoro di Norchia, prende il proprio nome dalla monumentale tomba Lattanzi. Su questo lato del costone roccioso sono state individuate numerose tombe, tra cui spicca la tomba 3 che ha restituito, tra i materiali, lo splendido vaso (stamnos) di Marce Atie, fulcro della sezione espositiva dedicata a Norchia.

Completano la mostra i materiali del corredo funerario: due coppe del gruppo Sokra, 4 piccole brocche a vernice nera, 3 piattelli e due coppette acrome.

Verranno esposti per la prima volta al pubblico i cippi della Tomba 7, il frammento di ala di Sfinge e la colossale testa in tufo, stilisticamente riconducibile ai modelli ritrattistici tipo Alessandro Magno rinvenuti nell’area della Tomba 1.

L’esposizione è arricchita da un importante apparato multimediale che illustra lo stamnos e i suoi eroi e permetterà al visitatore per la prima volta di apprezzare e rivivere l’architettura del monumentale complesso funerario ed immergersi nello straordinario paesaggio rupestre.




L’Etruria sbarca a New York con la mostra “Rethinking Etruria”

VITERBO – L’Etruria sbarca a New York con la mostra “Rethinking Etruria”, che si terrà all’ISAW di New York, dal 23 aprile al 20 luglio prossimi. Un modo per ripensare e raccontare L’Etruria in chiave moderna, attraverso l’archeologia e i reperti della Tuscia.

La mostra organizzata dall’ISAW della Università NYU di New York, in partnership con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, pone in dialogo due importantissimi siti etruschi: il Santuario di Poggio Colla a Firenze e la monumentale Necropoli di Norchia a Viterbo.

A Norchia dal 2018 sono ripresi i lavori di scavo e restauro, in particolare nel settore Lattanzi, le indagini sono state condotte con concessione da parte del Ministero della Cultura, dall’École Normale Supérieure dirette dal prof. Vincent Jolivet in stretta collaborazione con la Soprintendenza.

Il settore della necropoli, che si attesta sul versante nord occidentale del pianoro di Norchia, prende il proprio nome dalla monumentale tomba Lattanzi.  Su questo lato del costone roccioso sono state individuate numerose tombe, tra cui spicca la tomba 3 che ha restituito, tra i materiali, lo splendido vaso (stamnos) di Marce Atie, fulcro della sezione espositiva dedicata a Norchia.

Completano la mostra i materiali del corredo funerario: due coppe del gruppo Sokra, 4 piccole brocche a vernice nera, 3 piattelli e due coppette acrome.

Verranno esposti per la prima volta al pubblico i cippi della Tomba 7, il frammento di ala di Sfinge e la colossale testa in tufo, stilisticamente riconducibile ai modelli ritrattistici tipo Alessandro Magno rinvenuti nell’area della Tomba 1.

L’esposizione è arricchita da un importante apparato multimediale che illustra lo stamnos e i suoi eroi e permetterà al visitatore per la prima volta di apprezzare e rivivere l’architettura del monumentale complesso funerario ed immergersi nello straordinario paesaggio rupestre.




Tarquinia, Marcello Silvestri guida d’eccezione per la mostra “sacra. ecologia dentro” nel pomeriggio di Pasqua

TARQUINIA ( Viterbo) – Marcello Silvestri guida d’eccezione della mostra “sacra. ecologia dentro” nel pomeriggio di Pasqua. L’artista, uno dei maggiori interpreti, a livello internazionale, dei testi sacri, accompagnerà, domenica 20 aprile, dalle 16.30, i visitatori in un percorso di scoperta e riflessione invitandoli a riflettere sulla sacralità della natura attraverso le opere in esposizione, che offrono molteplici spunti  di meditazione su uno dei temi a lui cari, quello dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, della   cui evoluzione è stato oculato spettatore nel totale disinteresse sociale, fin dai primi anni Sessanta. Nata da intensi scambi di idee con Philippe Daverio, Gianluca Marziani e con la curatrice Lia Beltrami, la mostra si dispiega attraverso la contemplazione dei quattro elementi (aria, acqua, terra, fuoco), avvelenati appunto   dalle speculazioni e dall’indifferenza dell’uomo, e si ispira con nostalgica visione al Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi. “Nelle parole del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi troviamo la porta per entrare nel mondo artistico di Marcello Silvestri”,  sottolinea Beltrami, curatrice, responsabile e ideatrice del laboratorio aperto “Emotions to generate change” per il Dicastero per la comunicazione e il Dicastero per lo sviluppo integrale del Vaticano. L’esposizione è inserita nell’ambito di dello stesso progetto vaticano, in “Buongiorno ceramica”, nel Premio città di Tarquinia “Luciano Marziano – Vasco Palombini”. Promossa e organizzata dalla Società tarquiniense d’arte e storia (Stas), da Sara Silvestri e da Lia Beltrami, curatrice della mostra e del catalogo, l’esposizione gode del sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Tarquinia, della fondazione Cariciv e della Bcc Roma ed è patrocinata dall’Associazione italiana città della ceramica (Aicc).




Orvieto, 5-9 maggio al via il “Festival del dialogo dei giovani”

ORVIETO- Orvieto si prepara ad accogliere una nuova edizione del Festival del Dialogo dei Giovani, in programma dal 5 al 9 maggio 2025, promosso dall’associazione culturale ApertaMenteOrvieto, che proprio in questi giorni ha annunciato un importante avvicendamento ai vertici: Luna Gaudino è stata eletta nuova Presidente dell’associazione, succedendo a Erasmo Bracaletti, che ha guidato con passione le precedenti edizioni del Festival.
“La mia elezione rappresenta un passaggio di continuità e rinnovamento – ha dichiarato Luna Gaudino – vogliamo continuare a coltivare spazi di dialogo autentico, mettendo al centro i giovani e il bene comune.”

UN FESTIVAL DEDICATO AL DIALOGO E ALLA CURA
L’iniziativa coinvolge studenti delle scuole di ogni ordine e grado in una settimana ricca di eventi, con l’obiettivo di promuovere il confronto, l’approfondimento e la cittadinanza attiva. Il tema scelto per quest’anno – “Per una civiltà della cura – Coltivare il bene comune” – guiderà dibattiti, riflessioni e laboratori che vedranno i giovani protagonisti, insieme a esperti, docenti universitari, giornalisti e rappresentanti istituzionali.

PROGRAMMA IN BREVE
Lunedì 5 maggio – Apertura ufficiale del Festival (ore 10.00 – Aula del Dialogo, Fondazione Centro Studi “Città di Orvieto”) – Lectio magistralis della prof.ssa Maria Giulia Bernardini, filosofa del diritto, sul tema: “Per una democrazia della cura: persone con disabilità, diritti e inclusione sociale”.
5-7 maggio – Maratona degli Esperti (in modalità telematica)
Interventi di figure autorevoli come Clara Luehwink, Eva Benelli, Claudia Atzeni, Maurizio Bonati, Giulia Candiani, Luca Carra e Valerio Calzolaio, su temi quali salute, disuguaglianza, ambiente e migrazioni.
Giovedì 8 maggio – “Ragazzi in Dialogo” (Palazzo del Capitano del Popolo)
Presentazione dei progetti scolastici, performance artistiche, interventi teatrali e musicali. In programma anche lo spettacolo del Mago Lapo.
Venerdì 9 maggio – AGORÀ e Cerimonia di Chiusura (Sala del Quattrocento)
Simulazione dell’Assemblea Generale del Parlamento Europeo, guidata dagli studenti degli Istituti Superiori, con l’intervento dell’europarlamentare Camilla Laureti.
Conclusione del Festival con la cerimonia finale nel pomeriggio.

ARTE IN MOSTRA
Dall’8 al 9 maggio, presso la Sala Expo, sarà possibile visitare la mostra “Arte in Mostra”, curata dal Liceo Artistico “L.O. Valentini” di Orvieto, in collaborazione con l’IIS Majorana-Maitani e la Scuola d’Arte di Stefania Conticchio. Saranno esposte opere fotografiche, progetti grafici, performance e creazioni dei piccoli artisti dai 3 ai 10 anni.

Il Festival del Dialogo dei Giovani rappresenta un’importante occasione per stimolare il pensiero critico, il confronto tra pari e l’impegno per una società più giusta e consapevole. Un evento aperto alla cittadinanza, che rende Orvieto un laboratorio attivo di dialogo, cura e partecipazione.




“Lego Art” in mostra a Capodimonte

di MARIELLA ZADRO –

CAPODIMONTE ( Viterbo) – Nati nel 1958 dall’azienda danese The Lego Group, prodruttrice di giocattoli fondata da Ole Kirk Kristiansen, i mattoncini Lego, con la loro caratteristica di assemblaggio, conquistano la creatività di piccoli e grandi.

L’associazione Lego Art, considerando il grande riscontro ricevuto in occasione della prima edizione della mostra “Lego Art” tenutati a Bagnaia nel prestigio palazzo di Palazzo Gallo,organizza una seconda edizione più ricca di manufatti realizzati con i famosissimi mattoncini.

La mostra si terrà presso le ex Scuderie Farnesiane di Capodimonte (vt) e sarà inaugurata giovedì 17 aprile alle ore 18:00.

Sarà una piacevole occasione per tutte le età vedere e scoprire la versatilità di questi celebri e popolari mattoncini variopinti, conosciuti in tutto il mondo.

La mostra , ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 27 aprile dalle ore 10:30-13:00 e 16:30-19:00.




Dal cuore alle mani: Dolce&Gabbana arriva a Palazzo Esposizioni Roma

ROMA- Dal 14 maggio al 13 agosto 2025, Dal Cuore Alle Mani: Dolce&Gabbana arriva a Palazzo Esposizioni Roma. È qui che, dopo Milano e Parigi, la mostra – dove è stata accolta con un’affluenza senza precedenti – apre un nuovo e atteso capitolo negli spazi firmati da Pio Piacentini e inaugurati nel 1883, un luogo simbolico della cultura visiva contemporanea e del patrimonio condiviso, il più grande spazio espositivo e culturale del centro di Roma.

Un ritorno in Italia che si carica di nuovi significati: non un semplice riallestimento, ma una narrazione ripensata per il contesto, dove le creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana entrano in dialogo con l’impianto architettonico neoclassico, scenografia unica per un viaggio non solo nella moda, ma nel tempo, nell’arte, nella memoria e nella materia.

La mostra, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio di Roma Capitale, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo con IMG e curata da Florence Müller con le scenografie di Agence Galuchat, raccoglie oltre duecento creazioni uniche di Dolce&Gabbana, simbolo dello stile italiano dell’Alta Moda.

Una vetrina dell’impareggiabile maestria e dell’artigianalità espresse dal marchio, Dal Cuore Alle Mani: Dolce&Gabbana è una lettera d’amore aperta alla cultura italiana, da sempre ispirazione e musa delle creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, dei quali ripercorre lo straordinario processo creativo – dal cuore, da cui scaturiscono le idee, alle mani, attraverso cui le stesse prendono forma. L’esposizione, inoltre, include il lavoro di selezionati artisti visivi in dialogo con la creatività di Dolce&Gabbana.

Il percorso espositivo si sviluppa in un susseguirsi di grandi sale immersive su una superficie di circa 1.500 mq, esplorando il pensiero creativo e non convenzionale del brand nel mondo del lusso – elegante, sensuale e unico, ma anche ironico, irriverente e rivoluzionario. Le creazioni sono raccontate attraverso una serie di temi che evidenziano le molteplici influenze culturali italiane alle radici di Dolce&Gabbana: dall’arte all’architettura, dall’artigianato d’eccellenza al folklore, dalla musica all’Opera, il Balletto, il Teatro e, naturalmente, le suggestioni della “dolce vita”.




Visita guidata alla mostra “Gianfranco Baruchello. Mondi possibili”

ROMA – Domenica 13 aprile 2025, alle ore 11.00, Carla Subrizi accompagna i visitatori alla scoperta della mostra da lei curata Gianfranco Baruchello. Mondi possibili, in corso fino al 3 maggio 2025 a Villa Farnesina, Roma.

L’esposizione, che rientra nelle celebrazioni del centenario della nascita dell’artista, si snoda tra gli spazi interni ed esterni della Villa, proponendo, con una selezione di opere di Gianfranco Baruchello, un dialogo a distanza tra storia, iconografie e immaginari appartenenti a epoche differenti. Arte e storia si aprono a un confronto non soltanto tra passato e presente, ma anche tra ispirazione e creazione, possibilità e irreale.

La visita guidata è compresa nel costo del biglietto di ingresso.
Prenotazione obbligatoria: farnesina@lincei.it (max. 20 persone).

INFORMAZIONI MOSTRA:

Mostra: Gianfranco Baruchello. Mondi possibili

Curatrice: Carla Subrizi

Sede: Villa Farnesina, via della Lungara 230, Roma

Apertura al pubblico: 25 gennaio – 3 maggio 2025

Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00 -17.00 (ultimo ingresso ore 16.00). Lunedì chiuso. Visite guidate sabato e domenica per gruppi (max 25 persone) alle ore 11.00 (italiano), 12.00 (inglese), 16.00 (italiano); prenotazione obbligatoria allo 06 680 272 68 o farnesina@lincei.it

Biglietti: Villa Farnesina + mostra: 15€ intero (da 18 a 65 anni): 12€ ridotto (over 65 anni, insegnanti con tesserino di riconoscimento, titolari ICOM, SOCI FAI e Touring Club Italiano); 7€ ridotto studente (studente singolo; dai 10 ai 18 anni); 5€ studente gruppo scuola (per ogni studente facente parte di un gruppo scuola -max 25 studenti – con insegnante accompagnatore, per l’insegnante ingresso gratuito); gratuito (bambini fino ai 10 anni accompagnati dai genitori; visitatori con disabilità con accompagnatore; giornalisti con tesserino di riconoscimento; guide turistiche autorizzate con tesserino). RIDUZIONI SPECIALI: i possessori della Membership card del Parco archeologico del Colosseo e i possessori del biglietto del Museo Nazionale Romano avranno una scontistica sul biglietto di ingresso integrato Villa Farnesina + mostra che avrà un costo di 12€. Ai visitatori che esibiranno in Villa Farnesina il biglietto d’ingresso ai Musei Vaticani (entro 7 giorni dalla data di vidimazione) sarà praticata una riduzione sul biglietto di ingresso integrato Villa Farnesina + mostra che avrà un costo di 12€. L’esibizione del titolo di accesso di Villa Farnesina, per 3 mesi dalla sua emissione, permetterà l’accesso all’area archeologica del Colosseo (previa prenotazione) e del Foro Romano-Palatino con biglietto R.A.P. (Ridotto Amici del Parco), al costo di 12€ invece di 16€, valido per 24h dalla sua convalida. Il biglietto integrato con la mostra + Villa Farnesina è acquistabile presso la Villa Farnesina, via della Lungara 230. Acquisto online: www.lincei.it – www.villafarnesina.it. Le riduzioni per i possessori dei biglietti d’ingresso del Parco Archeologico del Colosseo, del Museo Nazionale Romano e dei Musei Vaticani saranno valide per il periodo della mostra (25 gennaio-3 maggio 2025) solo per il biglietto integrato Villa Farnesina + mostra.

Informazioni: Villa Farnesina | contatti: 06 680 272 68 – farnesina@lincei.it | www.villafarnesina.it




“Ombre di vita, echi di memoria”: ad Acquapendente si apre un dialogo fotografico e poetico

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Una mostra unica che fonde fotografia e poesia, intitolata “Ombre di vita – Echi di memoria”, aprirà l’11 aprile presso Francigenarte, un nuovo spazio espositivo situato in Via Roma 36 nel cuore del centro storico di Acquapendente. Organizzata dall’Associazione culturale ARISA, attivamente coinvolta nei progetti ideati da Romano Gordini per la promozione del territorio e della cultura locale, la mostra si articola come un percorso riflessivo in cui ogni fotografia è una finestra sul mistero, ogni poesia un mormorio dell’anima.
“Ombre di vita, echi di memoria” promette un viaggio nell’interazione di luce e ombra, dove riflessi
su vetro e frammenti di pane diventano frammenti di una storia silenziosa intrecciata nel tempo. La
mostra presenta fotografie di nature morte trasformate in narrazioni vibranti e torri sospese
nell’aria sussurrano segreti di epoche dimenticate. Ogni fotografia funge da finestra, ogni poesia da
mormorio, creando un percorso riflessivo per la scoperta e il ricordo.
Secondo Colonnelli, lavorare con Di Giovancarlo è come “scrivere con la luce”. Descrive le fotografie
di Di Giovancarlo non solo come cattura del tempo, ma come “interrogarlo, toccarlo, evocarlo”.
Colonnelli spiega che le sue parole sono nate dalle pieghe di luce e ombra nelle immagini di Di
Giovancarlo, pronte a guidare il visitatore. “Questa mostra è un invito a rallentare, a sentire con gli
occhi, a vedere con l’anima”, sottolinea Colonnelli. “Un omaggio alla bellezza discreta che risiede
nel dettaglio, nel gesto, nella traccia. Un viaggio che non chiede risposte, ma apre domande”.
Questo è il secondo progetto collaborativo tra Di Giovancarlo e Colonnelli. Il loro primo sforzo
congiunto, “Gli Occhi della Mente”, è stato esposto a Palazzo Alemanni a Civita di Bagnoregio dal 6
settembre 2024 al 2 febbraio 2025.
Di Giovancarlo esprime il suo entusiasmo per la collaborazione con Colonnelli. “È sempre stimolante
creare una nuova mostra con Roberto Colonnelli”, afferma. “Anche se alcuni potrebbero pensare
che la fotografia sia la forma d’arte più speculare alla scrittura, in questo caso è la più costante e
regolare. Le parole di Roberto sono una forza trainante per le mie immagini, agiscono come un
collante per i pensieri dello spettatore, che sarà sicuramente attratto da questa combinazione”.
“Ombre di vita, echi di memoria” intende guidare i visitatori in un viaggio in cui il mistero è nascosto nei dettagli, la bellezza si nasconde nel quotidiano e la poesia diventa la voce del tempo. Gli organizzatori invitano il pubblico a sperimentare questo dialogo unico tra immagine e parola, il
visibile e l’invisibile e gli echi della memoria.




“La musica meccanica: organi e carillon dal Settecento a oggi”, il fascino di antichi organetti e carillon in mostra al Borgo Fantasma di Celleno

CELLENO ( Viterbo) – A partire da sabato 5 aprile, nei suggestivi ambienti del Borgo Fantasma di Celleno, riecheggiano nella mostra “Musica meccanica” gli antichi suoni delle macchine parlanti, azionate non da mano umana ma da dispositivi meccanici.

Un tuffo nella storia della musica, grazie alla Collezione Valentini da cui sono stati selezionati alcuni tra i pezzi più rari a partire dalla prima metà del Settecento fino agli inizi del ventesimo secolo. Il più antico è la Serinette, dei primi del Settecento, uno strumento musicale automatico composto da una scatola azionabile a manovella il cui suono è emesso da piccole canne di organo attraverso le quali passa l’aria soffiata da un mantice. Ci sono poi numerosi strumenti dell’Ottocento come la Fisarmonica automatica, il Concert Roller organ, l’Aurephon, l’Intona, l’Organetto di Barberia e tanti altri. Infine si arriva nel Novecento con i Carillon e l’Organette.

L’inaugurazione della mostra è fissata per sabato 5 aprile alle ore 17,00, all’interno della ex chiesa di San Carlo, in piazza Enrico Castellani, alla presenza del sindaco di Celleno Luca Beraldo e del curatore della mostra Mario Valentini, e resterà aperta fino al 5 maggio 2025, tutti i giorni della settimana dalle ore 15 alle 18 con ingresso gratuito.

L’iniziativa è organizzata dall’Associazione “Benvenuto Cellini” con il patrocinio del Comune di Celleno e in collaborazione con la Pro Loco, l’EcoMuseo delle Ciliegie di Celleno (EMC2) e l’Associazione Linkantho.




Grandi Maestri dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto da Simone Martini a Luca Signorelli

ORVIETO- Sabato 5 aprile 2025 – Presentazione e inaugurazione della mostra. L’Opera del Duomo di Orvieto e la Fondazione per il Museo “Claudio Faina” promuovono insieme la mostra “Grandi Maestri dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto. Da Simone Martini a Luca Signorelli”, un’iniziativa di rilevante valore culturale e artistico, volta a valorizzare il patrimonio storico-artistico custodito presso il Museo dell’Opera del Duomo.
L’evento inaugurale si svolgerà sabato 5 aprile 2025 e avrà inizio alle ore 11:30, con la presentazione ufficiale presso la Sala Urbani del Palazzo dell’Opera del Duomo. A seguire, alle ore 12, avrà luogo l’inaugurazione della mostra presso il Museo Claudio Faina, dove il pubblico potrà accedere per una prima visione dell’esposizione.
La mostra propone un suggestivo percorso attraverso l’arte medievale e rinascimentale, presentando capolavori che spaziano dal XIII al XVI secolo. Tra le opere di maggiore rilievo il Polittico di Simone Martini, dipinto a tempera, olio e foglie d’argento su tavola, raffigurante “La Madonna con il Bambino e i santi Maria Maddalena, Domenico, Pietro e Paolo” datato 1320-1321, proveniente dalla chiesa di San Domenico. La straordinaria tavola raffigurante Maria Maddalena, realizzata da Luca Signorelli nel 1504.
Accanto a queste, spiccano opere di rara intensità spirituale come il “Crocifisso sagomato” del terzo quarto del XIII secolo attribuito a Simeone e Machilone, la “Madonna in trono con il Bambino”, attribuita ad Antonio da Viterbo detto il Pastura, tempera su tavola della fine del XV secolo.
Di particolare pregio anche i capolavori di arte orafa e scultorea, tra cui il “Reliquiario del cranio di San Savino”, realizzato da Ugolino di Vieri e Viva di Lando tra il 1340 e il 1345 e le sculture marmoree di Arnolfo di Cambio e bottega, come la “Coppia di angeli turiferari” del 1282 circa.
Questa esposizione si inserisce nel solco di una rinnovata e proficua collaborazione tra due realtà fondamentali per il panorama culturale orvietano: l’Opera del Duomo e la Fondazione per il Museo Claudio Faina. L’intesa tra le due istituzioni non solo rafforza la sinergia nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico cittadino, ma si concretizza anche nell’introduzione di un biglietto unico integrato, che consente ai visitatori di accedere sia al complesso monumentale del Duomo che al Museo Faina, promuovendo così una fruizione completa e coordinata del ricchissimo patrimonio culturale della città.
All’interno del percorso espositivo è inoltre prevista una suggestiva esperienza: dalla terrazza interna del Museo Faina, affacciata direttamente sulla straordinaria facciata del Duomo di Orvieto, i visitatori potranno godere di una vista privilegiata sul capolavoro architettonico e, tramite un sistema digitale attivabile con QR code, ascoltare audioguide dedicate all’evoluzione storica e artistica della costruzione della facciata stessa.
Un’occasione unica per integrare la fruizione diretta dell’opera con un racconto immersivo e coinvolgente.




A Tarquinia la mostra di Marcello Silvestri “Sacra. Ecologia dentro”

TARQUINIA (Viterbo)- Società Tarquiniense d’arte e storia presenta Marcello Silvestri “Sacra. Ecologia dentro”, a cura di Lia Beltrami. INAUGURAZIONE: 11 aprile 2025 alle ore 18.00, presso Auditorium S. Pancrazio, via delle Torri n. 15 .

Venerdì 11 aprile, alle ore 18.00, presso l’Auditorium San Pancrazio di Tarquinia (VT), si inaugura Sacra. Ecologia dentro, la personale di Marcello Silvestri, artista veronese di nascita e tarquiniese d’adozione, tra i massimi interpreti contemporanei dei testi sacri a livello internazionale. Promossa dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (S.T.A.S.), da Sara Silvestri e dalla curatrice Lia Beltrami – autrice anche del catalogo – la mostra si inserisce nel solco dell’Anno Giubilare 2025, proponendo un dialogo tra fede, arte e urgenze ecologiche.

Attraverso opere cariche di simbolismo e colori vividi, Silvestri traduce in linguaggio visivo i temi dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, celebrandone il decennale e ispirandosi all’ottavo centenario del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi. La mostra invita a superare una visione idilliaca del creato per confrontarsi con le sfide ambientali odierne, attivando un ciclo di introspezione e azione sul cambiamento climatico.

Un percorso tra elementi e spiritualità

Il percorso espositivo, articolato tra l’Auditorium San Pancrazio (11 aprile – 11 maggio) e il Museo della Ceramica di Palazzo dei Priori (16 maggio – 15 giugno), esplora i quattro elementi – aria, acqua, terra, fuoco – contaminati dall’azione umana. In primo piano, i grafostrakon: ceramiche in terracotta che scavano nell’identità dell’uomo, realizzate con tecniche ispirate alle crepe del suolo maremmano. Questa sezione, inserita nel programma “Buongiorno Ceramica” (AICC), riflette la collaborazione con Massimo Isola, presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica.

Un ponte tra generazioni e culture

Silvestri rivolge un appello alle giovani generazioni, invitandole a riscoprire il legame con la natura attraverso laboratori didattici e visite guidate per gli studenti del territorio. La mostra, inoltre, si apre in un periodo simbolico: a ridosso della Pasqua (20 aprile), data raramente condivisa da tutte le confessioni cristiane ed ebraiche, e della Giornata Mondiale della Terra (22 aprile).

«Con Silvestri – spiega Lia Beltrami – l’arte diventa un atto di responsabilità. Le sue opere non si limitano a denunciare, ma trasformano il dolore per il creato in speranza concreta, in linea con il programma “Emotions to Generate Change” sviluppato con i Dicasteri vaticani».

La mostra è accompagnata da un catalogo (Edizioni archeoares) con i testi di: Lia Beltrami, Marina Ferrari, Gianluca Marziani, Alessandra Sileoni, Marcello Silvestri e Francesco Sposetti. Il volume sarà presentato il giorno dell’inaugurazione.

BIOGRAFIA

Marcello Silvestri (Verona, 1945) è un pittore e scultore italiano, affermato a livello internazionale, la cui carriera è stata segnata da viaggi ed esposizioni nei centri più prestigiosi dell’arte contemporanea (Parigi, Bruxelles, Londra, New York, Osaka, Roma) e ripetute collaborazioni con noti artisti. Dagli anni 70 risiede a Tarquinia (rinomato patrimonio Unesco nel Lazio), dove è quotidianamente ispirato dalla luminosità, dai colori e dai profumi della terra degli Etruschi, dai paesaggi della Maremma e dai simboli e dai testi sacri delle culture e delle religioni del Mediterraneo. Con energia e linguaggi creativi sempre rinnovati, e attraverso una moltitudine di materiali e tecniche, Marcello si confronta da sempre con le inquietudini, le sfide sociali e i dilemmi esistenziali dell’umanità in questa casa comune che tutti noi condividiamo – il pianeta Terra – ed esplorando la relazione tra l’arte e il sacro in maniere mai scontate o didascaliche. Marcello Silvestri unisce impegno sociale e ricerca spirituale. Da decenni conduce laboratori in contesti di marginalità, in dialogo con il documento Fratelli Tutti e in uno spirito ecumenico.

La mostra sarà visitabile tutti I giorni nei seguenti orari: 10.00 – 13.00 / 16.30 – 19.30

(La mostra rimarrà chiusa per predisposto silenzio delle manifestazioni nella settimana santa; riaprirà nel pomeriggio della domenica di Pasqua).

 




Nel mese del vento: mostra collettiva presso il Prac di Ponzano Romano

PONZANO ROMANO- Il PRAC – Centro per l’arte contemporanea accoglierà il prossimo 30 marzo 2025, a partire dalle ore 10.00, il progetto espositivo dal titolo “Nel mese del vento”, a cura di Graziano Menolascina. La mostra vede protagonisti gli artisti Verdiana Bove, Francesca Romana Cicia, Emanuele Fasciani, Luca Di Terlizzi e Caterina Sammartino, che per la prima volta espongono insieme come collettivo CONDOTTO48.
Il titolo, ispirato al “mese del vento”, ovvero marzo, richiama la forza primordiale del vento, simbolo di rinnovamento e fertilità, capace di stimolare la natura e favorire la crescita e il rinascimento. Marzo è infatti considerato il mese della transizione, come ben sintetizzato da Charles Dickens: “Era uno di quei giorni di marzo in cui il sole splende caldo ed il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e inverno nell’ombra”. In questo scenario di rinnovamento, il progetto espositivo si sviluppa attraverso tre installazioni spaziali nelle sale di Palazzo Liberati, dando vita a un viaggio evocativo che invita il pubblico a esplorare una dimensione interiore e spirituale, fatta di memoria e scoperta.
Gli artisti di CONDOTTO48, attraverso le loro opere, esprimono un’emotività comune, nata dalla consapevolezza di una sensibilità condivisa, che li spinge a ricercare o riscoprire una dimensione altra, spirituale e personale. Il percorso espositivo porta il pubblico a intraprendere un viaggio in un mondo lontano, riscoprendo parti di sé stessi o conoscendo nuovi aspetti della propria memoria emotiva.
“Nel mese del vento” non è solo una mostra d’arte contemporanea, ma una riflessione sulla bellezza della trasformazione, sul significato profondo della rinascita e sulla capacità dell’arte di guidare lo spettatore in un’esperienza di scoperta interiore.

PRAC – Centro per l’arte contemporanea vi aspetta il 30 marzo 2025 alle ore 10:00 per l’inaugurazione.

Nel mese del vento
A cura di Graziano Menolascina
Domenica 30 marzo 2025
30 marzo – 4 maggio
Ore 10.00
Prac – Centro per l’arte contemporanea, Palazzo Liberati, Ponzano Romano
Ingresso libero.
Per maggiori informazioni: +39 3883837868 _ info@pracartecontemporanea.it _ www.pracartecontemporanea.it




Tarquinia, il 22 marzo l’inaugurazione della mostra di illustrazioni “PAGINEaCOLORI”

TARQUINIA ( Viterbo) – I suggestivi spazi della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia aprono le porte sabato 22 marzo, alle 17, alla mostra di illustrazioni di PAGINEaCOLORI. L’esposizione, che sarà visitabile tutti i giorni fino a domenica 13 aprile, presenta una selezione di 16 albi illustrati di autori e illustratori italiani e stranieri, ispirati al mondo vegetale. Le tavole esposte offrono un’infinità di spunti per dialogare sulla potenza generativa del seme, sulla necessità della “cura” per coltivare, far crescere e maturare, sull’appartenenza di alberi e piante al regno dei viventi e al cosiddetto “popolo delle piante”, sul rapporto tra seme e terra, fiore e frutto, trasformazione ed evoluzione. Un’occasione per riflettere sulla pace necessaria con il mondo vegetale, per affrontare problemi globali come fame, migrazioni di massa, desertificazione, inquinamento e cambiamenti climatici.
Si potranno ammirare le illustrazioni tratte da “L’ultima isola” di Ji Hyeon Lee (Orecchio Acerbo, 2023); “Les pins” di Lisen Adbåge (Cambourakis, 2023); “L’albero e la città” di Lida Ziruffo (Edizioni Clichy, 2024); “La matita” di Hyeeun Kim (Terre di mezzo, 2023); “Come nascono gli alberi” di Charles Berbérian (Franco Cosimo Panini Editore, 2024); “La natura” di Emma Adbåge (Camelozampa, 2021); “L’uomo con il cappotto verde” di Davide Calì e Irene Penazzi (Lapis, 2024); “La terra respira” di Guia Risari e Alessandro Sanna (Lapis, 2024); “La natura” di Yuval Zommer (Gallucci Editore, 2023); “L’albero e il fiume” di Aaron Becker (Feltrinelli Editore, 2024); “Caduto, la seconda vita degli alberi” di Valentina Gottardi, Danio Miserocchi e Maciej Michno (Cocai Books, 2023); “Il tuo nido è il mondo”, di Carl Norac e Anne Herbauts (TopiPittori, 2023); “Flower power, la forza gentile delle piante” di Olaf Hajek  (Rizzoli, 2021); “Come un albero” di Maria Gianferrari e Felicita Sala (Rizzoli, 2021); “In un seme – Manuale per piccoli collezionisti di meraviglie” di Beti Piotto e Gioia Marchegiani; “Il germoglio” di Britta Teckentrup (Uovonero, 2021).

Il programma della giornata inaugurale

La giornata inaugurale avrà un programma ricco di eventi. Alle 16, Valeria Peparello terrà il laboratorio “Il temibile esercito dei piccoli giardinieri resistenti”, un’esperienza creativa per bambini tra i 6 e gli 11 anni, per esplorare il mondo della natura e dell’arte con un’attività coinvolgente. Alle 18,30, si svolgerà una puntata live del podcast “Alta Fedeltà” dedicato alla mostra, con la blogger ed esperta di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza Roberta Favia e l’esperta di didattica ambientale e promozione alla lettura Laura Capra.

I laboratori domenicali della mostra

Nell’ambito della mostra, si terranno laboratori dedicati ai bambini, tra i 6 e gli 11 anni, che si svolgeranno nelle sale della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”. Si parte il 23 marzo, alle 16,30, con “La botanica dei ricordi” che sarà tenuto dall’esperta di didattica ambientale e promozione alla lettura Laura Capra. Si prosegue il 30 marzo, alle 10,30, con la passeggiata etnobotanica “Sentieri tra erbe, alberi e altri incanti” con il naturopata, operatore di medicina tradizionale, esperto etnobotanico e narratore Marco Pardini, che terrà il pomeriggio, alle 16,30, l’incontro dedicato alla narrazione “Il piantastorie”; il 6 aprile, alle 16,30, l’illustratrice Gioia Marchegiani terrà il laboratorio creativo “Il taccuino del collezionista di semi”. Si conclude, il 13 aprile, alle 16,30, con il laboratorio creativo dell’illustratrice e direttrice artistica di PAGINEaCOLORI Roberta Angeletti “Per fare tutto… ci vuole un fiore… Ma forse uno non basta!”.

PAGINEaCOLORI Extra

In collaborazione con il Cinema Etrusco Arthouse di Tarquinia nasce la sezione speciale PAGINEaCOLORI Extra, dedicata ai lungometraggi di animazione selezionati per la loro originalità e innovazione nel trattare i temi ambientali. Saranno proiettati il 23 marzo, alle 10,30, “Flow”, recente vincitore del premio Oscar; il 6 aprile, alle 10,30, “Nina e il segreto del riccio”.

Informazioni

La mostra è a ingresso libero. Gli orari di visita sono dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30, la domenica dalle 10,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30 Per partecipare ai laboratori domenicali è necessaria l’iscrizione (richiesto un contributo di 2 euro), inviando una email a laboratoripagineacolori@gmail.com. Per informazioni e prenotazioni alle proiezioni dei film è possibile chiamare lo 0766 1949247 o scrivere a etruscocinema@gmail.com.

Patrocini e partner

PAGINEaCOLORI è promosso dal Comune di Tarquinia (Assessorato alla Biblioteca, all’archivio storico e all’area archeologica), attraverso la biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”, e per il sesto anno consecutivo l’organizzazione è affidata all’associazione Dandelion. Il festival gode del sostegno della Regione Lazio, del Centro per il libro e la lettura, della Sezione soci Etruria Unicoop Tirreno, di Isam e della Biblioteca di Babele e vede la collaborazione di Archeoares, del Cinema Etrusco Arthouse, dell’IISS “Vincenzo Cardarelli” e del Centro di Aggregazione Giovanile (CAG).



Mostra “The power of art”

Dopo la prima edizione dell’evento nel 2023 presso Spazio Tolomeo a Milano, che ha visto la partecipazione numerosi artisti in esposizione, con grande riscontro sia sui media che da parte del pubblico, la dott.sa Callipari, storico e critico d’arte, ormai da anni impegnata nella promozione degli artisti emergenti, propone una seconda edizione dell’evento presso la sala polifunzionale del Museo Crocetti di Roma, in concomitanza del Giubileo 2025.
La mostra, che anche in questa edizione coinvolgerà artisti italiani e internazionali, provenienti da ogni parte del mondo, vuole portare a riflettere sul potere espressivo e interiore dell’arte. L’opera che consegue dall’atto creativo di un artista rappresenta, infatti, una dimensione possibile, una realtà simbolica che posta dinanzi agli individui di una società permette loro di aderire ad una esperienza collettiva di co-costruzione dell’opera stessa. È come se l’oggetto artistico acquisisse davvero significato solamente quando chi lo osserva riesce ad acquisire una consapevolezza intellettiva ed emotiva; quando si instaura quel dialogo silenzioso tra opera e osservatore in grado di generare emozioni e riflessioni profonde.
D’altro canto, all’arte venivano attribuite straordinarie capacità filosofiche ed esoteriche, nonché un ruolo di primo piano in ambito politico, religioso e morale sin dalle epoche più remote, basti pensare all’antica Grecia ed oggi essa è considerata, senza dubbio, una delle più elevate attività distintive del genere umano. Tuttavia, spesso perdiamo il senso di tutto questo… in una società che ormai diviene sempre più cinica, dove l’umanità è ancora afflitta da violenze e sopraffazioni, ci si chiede talvolta quale sia la funzione dell’arte e se essa possa avere ancora quel ruolo che le veniva affidato in epoche passate.
La risposta si palesa proprio nell’incontro con l’astante… l’arte diviene cibo per l’anima, un elemento prezioso che agisce sulla tavolozza delle emozioni, mitigando le paure e le contraddizioni dell’essere umano, invitandolo alla contemplazione ed alla meditazione. L’Arte attiva così i nostri sensi, toccando quell’ “Io” più profondo, inducendoci a comprendere noi stessi e la realtà che ci circonda o fungendo da ispirazione per la ricerca di nuove vie di conoscenza ed esperienza.
Gli artisti selezionati per l’evento rifletteranno, dunque, con le loro opere su questo tema, trovando al contempo, in questa meravigliosa location una grande fonte di ispirazione e di arricchimento culturale e spirituale nel confronto con le opere del grandissimo scultore italiano Venanzo Crocetti.
La mostra sarà inaugurata sabato 22 Marzo 2025 dalle ore 17. Durante l’opening ci sarà l’intervento critico della dott.ssa F.Callipari, curatrice e organizzatrice dell’evento, la quale presenterà gli artisti coinvolti, riflettendo sul tema dell’evento. Seguiranno intermezzi poetici.
In esposizione le loro opere di:
ALBINO CARAMAZZA – ANDREA SEVERI- ANNA JAGODOVA’ – ANNA SOLOVYOVA – BEATRICE MOGGI – CECILE BATILLAT – CHRISTINA MITTERHUBER – CLAUDIA CARIANOPOL – DANIELA USAI – DOREEN KURTZ – DURLINDANA – GIAMPIERO MURGIA – IVETA DANCEJOVA – LANA KOMPEL – LOREDANA MIOLLA – MANUELA PINI – MARCELLA BIANCIARDI – MARIA STRANGIO – MAJLA CHIANDAMO – MEHIWM – MIOARA DURBACA – ORNELLA OGLIARI – PAOLA ARRIGONI –
SABRINA AURELI – SERGIO ALESSANDRINI – SILVIA RADICI – STEFANIA POPOLI – TEO PALATELLA – TOY BLAISE – SWATI GHOSH – LUIGIA SDANGO – CARMEN PEDULLA’

https://www.museocrocetti.it/the-power-of-art-ii-ed/

durata mostra: 22 marzo – 1 aprile
inaugurazione: 22 marzo ore 17

orari di apertura:
lunedì-venerdì 11-13 e 15-19
sabato 11-19




A Nepi l’inaugurazione della mostra “Per far più lieti i tristi giorni … L’esperienza dell’internamento di Ugo d’Ormea”

NEPI ( Viterbo) – Con la ricorrenza dell’80° anno dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il giorno venerdì 21 marzo sarà inaugurata presso il Museo Civico di Nepi una mostra dal titolo  Per far più lieti i tristi giorni … L’esperienza dell’internamento di Ugo d’Ormea”.

L’esposizione, che sarà visitabile durante il consueto orario di apertura del museo sino al 10 aprile, è composta dall’archivio di Ugo d’Ormea, consistente in fotografie (alcune delle quali scattate clandestinamente), documenti e oggetti del periodo dell’internamento, giovane ufficiale del Regio Esercito Italiano che, dopo le vicissitudini dell’8 settembre 1943, come tanti altri militari italiani fu catturato dai tedeschi.
Agli italiani fu chiesto di continuare a combattere con loro e con i fascisti della Repubblica Sociale Italiana, ed essere quindi rimpatriati. La maggioranza (su meno di 1.000.000 catturati, circa 800.000) si rifiutò e fu internata nei lager nazisti.
I militari italiani furono denominati dallo stesso Hitler IMI (Internati Militari Italiani) e non prigionieri di guerra; in questo modo essi furono sottratti alle tutele previste dalla Convenzione di Ginevra del 1929 e, quindi, all’assistenza morale e giuridica della Croce Rossa Internazionale.

Molti IMI, soprattutto soldati, furono obbligati al lavoro duro nelle fabbriche e nelle campagne. Durante la prigionia alcuni accettarono le offerte (pasti e vestiario adeguati, rientro in Italia, stipendio) dei fascisti con l’impegno di riprendere a combattere, ma in 650.000 si rifiutarono. Di questi ultimi 50.000 morirono per le malattie, il freddo, i bombardamenti e le uccisioni.

La mostra, curata da Aldo d’Ormea figlio di Ugo, ha l’obiettivo di far comprendere, soprattutto ai giovani, l’importanza della memoria storica e di far conoscere le storie degli IMI, soldati sconosciuti ai più ma che con la loro resistenza senz’armi (o, utilizzando il termine di Alessandro Natta, “l’altra resistenza”) hanno contribuito alla liberazione dell’Italia.

Prima dell’inaugurazione della mostra alle ore 10,30, presso la Sala Nobile del Palazzo Comunale, si terrà un convegno dal titolo “L’internamento dei militari italiani nei lager del Terzo Reich 1943-1945” che getterà luce sulle vicende che portarono all’armistizio dell’8 settembre 1943 e sul destino dei militari italiani che furono internati dopo questa data.

Interverranno

FRANCO VITA (Sindaco di Nepi)

GIULIA PERUGINI (Assessore con delega alla Pubblica Istruzione ed ai Finanziamenti Comunitari)

PAOLO PAOLETTI (Consigliere con delega alla Cultura, Turismo e Politiche Giovanili)

PAOLO CAPITINI (Generale dell’Esercito e Docente di Storia Militare )

ANNA MARIA SAMBUCO (Presidente Nazionale ANEI)

ALDO D’ORMEA (ANEI Roma e curatore della mostra)

STEFANO FRANCOCCI (Direttore Museo Civico di Nepi)

Ingresso libero




Inaugurata a Viterbo la mostra “Ogni Macchina la sua storia” (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- È stata inaugurata sabato 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, una mostra presso il Monastero-Santuario di Santa Rosa frutto della collaborazione tra le Sorelle Clarisse di Santa Rosa, il Sodalizio Facchini di Santa Rosa, il Comune di Viterbo e Bruni Assicura.
Presenti al taglio del nastro, la sindaca Chiara Frontini, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, don Luigi Fabbri, il presidente del Sodalizio dei Facchini Massimo Mecarini, il consigliere comunale Andrea Micci e suor Francesca.
La mostra propone un percorso che intreccia immagini e documenti storici di notevole valore e i progetti presentati in occasione dell’ultimo bando, dove è risultato vincitore il progetto denominato “Dies Natalis” ideato dall’architetto Raffaele Ascenzio.
“Ogni macchina la sua storia” è la quarta mostra ideata e allestita dal fotografo Rodolfo Morbidelli che presso il Monastero aveva già curato le mostre “La Forza della Fede”, la mostra internazionale “Machines for Peace” nel 2023, e nel 2024 quella dedicata al 40° anniversario della “Visita Pastorale del 27 maggio 1984 di Giovanni Paolo II alla Città di Viterbo.
All’ingresso una gigantografia delle ultime due macchine (Gloria e Dies Natalis) con una scritta che spiega la finalità della mostra: “Tutte le storie che amiamo hanno una fine, ma è proprio per questo, che ne può cominciare un’altra”.
Il numeroso pubblico è stato accolto nella Sala del Quattrocento, dove il presidente Mecarini ha ricordato la figura di Marco Gemini, facchino da poco deceduto e ringraziato i presenti per questo appuntamento che conferma quanto sia importante documentare le nostre tradizioni, in particolare la devozione per la nostra Rosina.
Presenti in sala il presidente dell’Avis provinciale Mechelli Luigi Ottavio, il maggiore dei Carabinieri Felice Bucalo, il colonnello dell’Aereonautica Tanzi, gli ideatori della macchina di Santa Rosa Raffaele Ascenzi e Angelo Russo , alcuni componenti l’Associazione ex Facchini di Santa Rosa e della famiglia Zucchi.
“Grazie per aver organizzato questa mostra, ha detto la sindaca Frontini, che racconta una parte ancora vitale della macchina di Santa Rosa. È da tempo che stiamo lavorando per raccontare la vitalità e la passione dietro al trasporto del 3 settembre. Dovremo impegnarci a raccontarla per 365 giorni all’anno. Proprio oggi, la giornata Internazionale della Donna, ci permette di collegare la giornata con la vita della Santa”.
Ai saluti della sindaca si è unito il presidente della Provincia Romoli.
“Un ringraziamento molto sentito a tutti coloro che hanno voluto questa iniziativa. Santa Rosa, rappresenta la patrona di tutta la Tuscia. Infatti quando si parla di tradizioni, fede e ricorrenze, è un bene per tutta la comunità. Essere qui tutti insieme, per celebrare un momento di Fede, ci permette di appropriarci delle nostre tradizioni e condividerle tra amministrazioni”.
Un ringraziamento particolare al Sodalizio da parte di Don Luigi Fabbri per questa mostra, un ulteriore “regalo” che si fa per tutta la città di Viterbo: “Questa iniziativa permetterà ai visitatori e ai turisti di cogliere il senso profondo del trasporto. Il titolo racchiude, la sintesi di ogni macchina nelle storie, e nelle esperienze delle singole persone”.
Presente all’inaugurazione Patrizia Nardi, esperta in valorizzazione del Patrimonio culturale e candidature UNESCO, ha sottolineato quanto sia importante concentrare in questa mostra i protagonisti della manifestazione: i facchini, i vari rappresentanti delle Macchine a Spalla, l’ideatore della macchina, gli operatori del Centro Studi Santa Rosa e gli Amministratori.
“È un sistema perfetto, è un circuito di cui i patrimoni culturali hanno bisogno, per sviluppare i loro progetti”.
Luca De Risi, presidente dell’Associazione GRAMAS (Grandi Machine a Spalla) ha evidenziato la parte emozionale che si sviluppa nel momento del trasporto, un patrimonio da valorizzare e tramandare nel tempo.
Al termine Rodolfo Morbidelli ha illustrato l’organizzazione del materiale che è stato esposto nella mostra, la sua esperienza di volontario che svolge al Santuario. In particolare, il ruolo che ha la macchina, che permette di far conoscere la vita della Santa. Infatti si auspica, prima possibile, la nascita del polo museale dove il turista può “vivere” attraverso i documenti, le foto e i video, il fascino della storia della Santa e della manifestazione popolare a lei dedicata.
La cerimonia si è conclusa con i ringraziamenti verso coloro che hanno contribuito alla realizzazione della mostra: il costruttore Vincenzo Fiorillo, l’ideatore Raffaele Ascenzi, Mauro Galeotti per il suo archivio storico, il facchino Leonardo Massantini , i fotografi Ridelmo Burla, fratelli Sorrini, Corrado De Santis, Arturo Mari e Felici dell’Osservatorio Ramano Città del Vaticano e i volontari del Santuario – Monastero di Santa Rosa Giuseppe Loddo, Bruno Scardozzi e Marcello Selvaggini.
La mostra resterà aperta fino a domenica 8 giugno, gratuito l’ingresso al Monastero e alla mostra.

 

 

 




8 marzo: la mostra “Ogni macchina la sua storia” e “Donne di Dio” al monastero di Santa Rosa

di REDAZIONE-

VITERBO- Tante le iniziative che si svolgeranno anche nella Tuscia in occasione dell’8 marzo, festa internazionale della donna. Tra gli eventi segnaliamo la  mostra fotografica e documentale “Ogni Macchina la sua storia”. Tutte le storie che amiamo hanno un fine, ma è proprio per questo che ne può cominciare un’altra. La mostra sarà allestita presso  il monastero di Santa Rosa e sarà visibile dall’8 marzo all’8 giugno.  Le Sorelle clarisse ringraziano per la collaborazione il comune di Viterbo, il Sodalizio dei  facchini di Santa Rosa e Bruni assicura. Inoltre, ringraziano per la partecipazione tutti gli ideatori e progettisti che hanno partecipato al concorso di idee per la nuova Macchina di Santa Rosa 2024/2028. Per le foto, i video  ed i documenti ringraziano Leonardo Massantini, Mauro Galeotti, cristiano  e Rodolfo Morbidelli.

L’altro appuntamento è sempre per l’8 marzo, alle ore 15,30, sempre al monastero di Santa Rosa, presso la sala del Quattrocento, per “Donne di Dio”, il volume di Alessandra Bartolomei Romagnoli. Dopo i saluti istituzionali del Cardinale Fortunato Frezza, seguiranno gli interventi dei professori Attilio Bartoli Langeli, Massimiliano Bassetti, Sofia Boesch, Alvaro Cacciotti, Enrico Menestò, Eleonora Rava e Gabriella Zarri,




Al Museo Crocetti di Roma la mostra personale “I’m back” di Emanuele Parmegiani

ROMA – Mercoledì 12 marzo 2025 alle ore 18.00, nello spazio espositivo del Museo Crocetti, inaugura la mostra personale I’m back di Emanuele Parmegiani a cura di Alberto Dambruoso, promossa da Supergas Italiana.
In mostra l’ultima produzione dell’artista nella quale, come scrive il curatore, «sono ancora il segno e il colore ad ergersi a protagonisti delle opere», così come «sono sempre il pop, il graffissimo, l’arte informale e l’espressionismo i riferimenti artistici ai quali si può ricondurre il suo modus operandi.»
Infatti, continua Dambruoso, «il segno di Parmegiani è vorticoso, serpentino, tende ad ispessirsi formando dei reticoli. Questa trama, costituita da infiniti segni che si accavallano tra di loro, è, di fatto, la base sia dei suoi disegni sia dei suoi dipinti. Le nuove opere pittoriche sono ancora esplosioni vitalistiche di colori che testimoniano della sua inesauribile energia e della sua potente visione immaginativa. Qui il colore viene steso di getto, lasciando volutamente che le colature attraversino la superficie del quadro facendo vibrare l’intera composizione. Ma sono soprattutto i disegni in bianco e nero quelli che, a mio avviso, destano maggior interesse nella ricerca degli ultimi anni. È in questa serie di opere su carta che Parmegiani ha impresso un nuovo corso al suo segno: opere fittissime, frenetiche, al limite del horror vacui più manifesto si alternano ad altre in cui, al contrario, il bianco del fondo prevale sul nero della figura. Anche i registri mutano: si va da quelli riflessivi e tragici del “New York, Parigi, Roma durante il discorso del Duce”, dove l’affastellamento del segno dà il senso delle folle oceaniche nelle pubbliche radunate”, a quelli più ironici come “The lady beauty” dove la costruzione della figura sembra seguire le leggi della caricatura, rendendo ilare il soggetto rappresentato.
Ma sono tanti altri i disegni nati negli ultimi due – tre anni, a volte astratti altre figurativi, che destano molto interesse proprio per le qualità intrinseche di un segno di stampo visionario, tale da generare immagini inedite, a metà strada tra realtà e surrealismo. “Il sonno della realtà genera mostri”, affermava Goya intitolando così una delle sue più celebri acqueforti. Facendo il verso a Goya, Parmegiani sembra partire dal sogno, di tipo delirante e allucinatorio, per generare a volte dei mostri nelle sue opere. Ma i mostriciattoli di Parmegiani, pur mostrando i denti aguzzi, non spaventano. Essi assumono delle sembianze grottesche, goffe ed ironiche che sembrano nate più dalla fantasia di un bambino che di un adulto. E io credo stia proprio qui la forza in molte delle sue opere: farci vedere il mondo con gli occhi di un bambino al fine di far emergere l’eterno bambino che è in noi. Dall’altra parte, queste opere possono invece essere lette come la metafora dell’uomo moderno che vive in una società costituita da tanti piccoli e grandi mostri bramosi di un potere costrittivo. In questo senso le sue opere possono sono un monito a non farsi assoggettare e ad essere liberi nell’autodeterminarsi.»
A distanza di quattro anni dalla sua ultima mostra personale, I’m back – sono tornato «suona dunque come un atto di rinascita.»

BIOGRAFIA
Emanuele Parmegiani nasce a Roma nel 1974, dove vive e lavora. Dopo gli studi classici si iscrive alla Facoltà di Sociologia e Scienze della Comunicazione, dove orienta la sua ricerca sulla sperimentazione cinematografica, e in particolare sul cortometraggio come forma di comunicazione della propria arte. Ideatore e autore di sceneggiature per il cinema e per il teatro, ha approfondito anche lo studio della recitazione come sintesi di molte forme d’arte, alternando lunghi periodi alla fotografia e alla pittura. Dal 2010 si dedica esclusivamente alla pittura, esponendo in diverse mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero. Hanno scritto di lui: Lina Calenne, Alberto Dambruoso, Valeria Lupi, Paola Valori. Tra le principali esposizioni: 2011, Animals, curata dallo staff della rivista Exibart, Galleria dei Serpenti – Roma; 2016, L’utopia della mente stellare a cura di Alberto Dambruoso e Lina Calenne, Micro arti visive – Roma; 2018, Metropolitania, a cura di Alberto Dambruoso e Lina Calenne, Micro arti visive – Roma. Tra il 2020 e il 2021 espone permanentemente nello spazio Tibaldi Arte come unico artista; nel 2021 presenta la mostra personale Dopo tutto, Palazzo Velli Expo – Roma, a cura di Alberto Dambruoso.

INFO
Emanuele Parmegiani
I’m back
A cura di Alberto Dambruoso
Promossa da Supergas Italiana
Catalogo in galleria
Inaugurazione 12 marzo 2025 ore 18.00
Fino al 19 marzo 2025
Orari: 11:00 – 13:00 e 15:00 -19:00; sabato 11:00 – 19:00
Museo Crocetti