Aperture e chiusure delle mostre in corso per Pasqua e fino al 1° Maggio 2025

ROMA- PALAZZO DORIA PAMPHILJ Appartamenti Segreti |Roma, via del Corso 305.  Chiara Lecca. Dall’uovo alla dea nelle Stanze Segrete Doria Pamphilj, mostra a cura di Francesca Romana de Paolis. Apertura al pubblico: fino al 27 aprile 2025. Chiusa domenica 20 aprile (Pasqua), aperta lunedì 21 e venerdì 25 aprile 2025

Undici opere in mostra, di cui due site specific, di Chiara Lecca (Modigliana, 1977) – sculture, installazioni, lavori singoli e gruppi compositi – dialogano con gli arredi, i dipinti e le statue antiche, in un percorso legato ai quattro elementi (Fuoco, Aria, Terra e Acqua).

La mostra prosegue anche all’Ospitale di Santa Francesca Romana in Trastevere, dove è possibile ammirare un’opera di Chiara Lecca nella cappella ottocentesca di San Vincenzo, sita al piano nobile della Fondazione. Il complesso visitabile per l’occasione, di cui fanno parte il seicentesco Giardino delle Delizie di Donna Olimpia con la fontana di Gianlorenzo Bernini e l’Ospitale neoclassico di Busiri Vici, conserva opere come il crocifisso musivo di Francesco Borromini, quello ligneo di Domenico Guidi, i bozzetti della via Crucis di Guido Strazza.

Orari Appartamenti Segreti: da lunedì a giovedì ore 10.00 – 19.00, da venerdì a domenica ore 10.00 – 20.00. Aperto venerdì 25 aprile 2025

Orari Santa Francesca Romana in Trastevere: da lunedì a giovedì: 9.00 – 18.30, venerdì: 9.00 – 20.00, sabato: 10.00 – 20.00, domenica: 10.00 – 18.00 / 18.45 – 20.00)

Info: Dottoressa Sofia Pitti – Relazioni Esterne per il Trust Floridi Doria Pamphilj: 346 210 1718 | email: relazioniesterne@trustfdp.com | sito: www.florididoriapamphiljtour.com

– Villa Farnesina | Roma, via della Lungara 230

Gianfranco Baruchello. Mondi possibili. mostra a cura di Carla Subrizi
Apertura al pubblico: prorogata fino al 18 maggio 2025

Aperta domenica 20 (Pasqua), lunedì 21 (Pasquetta) e venerdì 25 aprile 2025. Chiusa giovedì 1° maggio

La mostra, in un percorso che si snoda tra gli spazi interni ed esterni della Villa, propone, con una selezione di opere di Gianfranco Baruchello, un dialogo a distanza tra storia, iconografie e immaginari appartenenti a epoche differenti. Arte e storia si aprono a un confronto non soltanto tra passato e presente, ma anche tra ispirazione e creazione, possibilità e irreale.

Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00 -17.00 (ultimo ingresso ore 16.00). Lunedì chiuso salvo lunedì 25 aprile 2025. Visite guidate sabato e domenica per gruppi (max 25 persone) alle ore 11.00 (italiano), 12.00 (inglese), 16.00 (italiano); prenotazione obbligatoria allo 06 680 272 68 o farnesina@lincei.it
Info: Villa Farnesina | contatti: 06 680 272 68 – farnesina@lincei.it | www.villafarnesina.it




Inaugurazione della mostra collettiva “Ovest”

ROMA – PrimaLinea Studio è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra collettiva “Ovest”, che si terrà sabato 9 novembre. Questa esposizione intende esplorare e celebrare l’attività artistica dell’area ovest di Roma. Il fulcro, situato nel quartiere di Valle Aurelia, si estende coinvolgendo artisti provenienti da diverse aree della città.

Questo gruppo selezionato è composto da 16 artisti appartenenti a varie generazioni e ambiti di ricerca: Luigi Battisti, Pietro Capogrosso, Riccardo d’Avola Corte, Paolo Laudisa, Monica Lundy, Claudia Peill, Federico Pietrella, Alessandro Piangiamore, Giuseppe Pietroniro, Daniele Puppi, Andrea Salvino, Veronica Sanguni, Sandro Sanna, Eliseo Sonnino, Delphine Valli e Claudio Verna. Ovest si distingue per il suo intento di mettere in luce le varie generazioni e stili degli artisti coinvolti.

Ogni opera riflette visioni uniche, offrendo un panorama ricco della scena artistica contemporanea del territorio. La mostra include opere che portano con sé esperienze e linguaggi distintivi. La presenza di artisti emergenti accanto a figure consolidate crea un dialogo stimolante ed evidenzia le interconnessioni tra passato e presente. La sinergia creativa nutrita dai legami personali tra gli artisti, è alla base delle motivazioni della mostra. Inoltre, la ricchezza del territorio con la sua apparente neutralità offre un contesto fertile per l’arte contemporanea; per questo molti artisti hanno scelto di stabilire i loro studi in quest’area, contribuendo a creare un ambiente culturalmente rilevante. Questo aspetto generazionale non solo arricchisce l’esperienza visiva, ma invita anche a riflettere sulle evoluzioni e trasformazioni dell’arte nel contesto urbano romano.




Mostre, Unindustria: “Successo di imprenditori e pubblico per Imprese d’Autore”

VITERBO – Successo di imprenditori e pubblico per la mostra fotografica “Imprese d’Autore”, allestista presso la sede di Unindustria Viterbo, in via Faul 17 e inaugurata lo scorso 16 maggio. Sono numerosi, infatti, i visitatori che hanno ammirato gli scatti del fotografo Renato Franceschin in cui sono ritratte le storie, i settori produttivi, i prodotti e le professionalità di 23 aziende del Viterbese che hanno partecipato all’esposizione e sono presenti nel catalogo ufficiale.

“Imprese d’Autore” è un progetto di Unindustria, un viaggio di immagini e parole tra alcune delle realtà industriali del Lazio, giunto alla sua quarta edizione, che vuole raccontare le imprese attraverso storie senza parole, catturando l’essenza di ciò che rende ogni impresa unica e vibrante. Dopo le tappe di Latina, Aprilia e Rieti è ora la volta della Tuscia. Il racconto è fatto non leggendo report aziendali o analisi finanziarie, ma con l’obiettivo di una macchina fotografica e una cronaca che non lascia mai i visitatori come semplici spettatori, ma piuttosto protagonisti e partecipi dell’esposizione.

“Ogni immagine è essa stessa racconto, è un frammento di narrazione, un momento fissato nel tempo che rivela tanto sulle persone dietro all’azienda quanto sulle sue aspirazioni, i suoi valori e la sua cultura” ha detto Sergio Saggini, Presidente Unindustria Viterbo, durante la cerimonia di inaugurazione. “Dall’operaio impegnato in una fase della produzione a chi guida l’azienda con passione e visione, ogni ritratto cattura l’umanità e la determinazione che alimentano il motore dell’impresa. Attraverso di esse scorgiamo l’innovazione che trasforma settori, la collaborazione che alimenta il successo e la resilienza che supera le sfide”.

Le aziende protagoniste della mostra e del volume sono: Basaltina, Belli, Ceramica Catalano, Ceramica Flaminia, Coccia Sesto, Colavene, Dimar Group, Fiorillo, Flati, Gajarda, Immobiliare Viterbo, Impresa Costruzioni Bronzetti, Impresa Edile Patrizi, Mastrogregori Aldo, Merlani Costruzioni, Orsolini Amedeo, Piangoli Legno, Rocchetti Prefabbricati, Saggini Costruzioni, Santafiora, Scuderi, Simas, Terme dei Papi.

Gli scatti esposti nella mostra sono opera di Renato Franceschin, romano, fotografo professionista di ritratti e reportage industriale. Lavora da trent’anni e racconta le storie del mondo del lavoro e per ritrarne i suoi protagonisti, dall’AD all’operaio. In qualità di ritrattista, documenta la bellezza delle persone attraverso i lineamenti del volto e le tensioni emotive dell’animo umano. È stato autore di una mostra itinerante in Sudamerica sulla geotermia, a Francoforte e Tokyo sulle produzioni olivicole e sulle onlus in Italia. È alla sua quarta mostra di “Imprese d’Autore”. Collabora con numerose testate giornalistiche italiane e internazionali.




Un fine settimana di mostre artistiche a Bassano in Teverina

BASSANO IN TEVERINA ( Viterbo) – Le opere di oltre 60 artisti italiani e internazionali sono protagoniste di un fine settimana nel borgo antico di Bassano in Teverina, con quattro mostre in programma. Una significativa occasione per scoprire il suggestivo centro storico e ammirare i lavori di pittura, scultura, fotografia esposti nelle gallerie d’arte.

Le inaugurazioni sono in programma sabato 16 marzo 2024 a partire dalle ore 11.00 in Via delle Fonti Alte. La Società Lunare presenta l’esposizione “Camera oscura delle meraviglie. Per una Wunderkammer permanente della Società Lunare“, con opere realizzate da decine di artisti di alto livello provenienti da tutto il mondo.

Edizioni e Galleria Cervo Volante propongono invece “Il segreto delle radici“, mostra di Jessica Moroni, mentre La Bottega della Fotografia allestisce “Il Palazzo“, con gli scatti di Marco Paolini, i quali raccontano come gli uomini rubano e distruggano tutto ciò che pensano dia loro ricchezza e potere ma non sanno che il tempo, lentamente, trasforma un luogo abbandonato in uno spazio pieno di fascino e bellezza.

Infine, alle 11.30, presso lo Spazio Progetti ecco “In-Coerenze“, a cura di Eliana Masulli, promossa dal Parco internazionale di scultura contemporanea Sculture in Campo ETS presieduto da Lucilla Catania. In mostra opere di  Alfonso Talotta, Alberto e Alessandro Agostini, Rachele Capocecera, Michela Petrocchi, Mauro Mellini.

 




Roma, Gallerie nazionali di arte antica : mostre in corso

ROMA-  Proroga fino a domenica 3 marzo 2024 di:
Di natura e d’invenzione. Paesaggi, Vedute e Capricci dai depositi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica Focus espositivo a cura di Luigi Gallo con Paola Nicita e Yuri Primarosa

– Domenica 4 febbraio 2024: accesso gratuito alle Gallerie (prima domenica del mese)

Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13, Roma
Galleria Corsini, via della Lungara 10, Roma

MOSTRE APERTE

Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer

Fotografie di Carlotta Valente in collaborazione con Joaquin Paredes
Mostra a cura di Alessandro Coco e Peter Lang con il coordinamento di Giorgio Di Noto
Palazzo Barberini, sala n. 9 del piano terra (biglietto compreso nel titolo di accesso alle Gallerie)
Apertura al pubblico: 15 novembre 2023 – 29 febbraio 2024

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano dal 15 novembre 2023 al 29 febbraio 2024 a Palazzo Barberini la mostra Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer a cura di Alessandro Coco e Peter Lang con il coordinamento di Giorgio Di Noto, organizzata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero della Cultura. In mostra le 27 opere fotografiche realizzate da Carlotta Valente, con la collaborazione di Joaquin Paredes, sul tema della luce e dell’immaginario dantesco nella Divina Commedia e organizzate in tre serie di nove immagini che riprendono le cantiche dantesche, a loro volta presentate secondo una diversa e precisa intensità di luce.

La Città del Sole. Arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII
mostra a cura di Filippo Camerota e Marcello Fagiolo
Palazzo Barberini, Spazio mostre (bigliettazione a parte*)
Apertura al pubblico: 16 novembre 2023 – 11 febbraio 2024

Il Museo Galileo di Firenze presenta a Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra La Città del Sole. Arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII, a cura di Filippo Camerota e Marcello Fagiolo, in occasione dei 400 anni dalla pubblicazione de Il Saggiatore, il trattato di Galileo Galilei edito a Roma nel 1623 che pose le fondamenta del metodo di ricerca sperimentale della scienza moderna. La mostra è ideata dal Museo Galileo in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e il Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma, e si avvale del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’elezione di Papa Urbano VIII. La mostra è prodotta dal Museo Galileo in partnership con Opera Laboratori. In mostra un centinaio di preziose opere originali, tra dipinti, disegni, incisioni e libri, concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane ed estere.

*BIGLIETTO: Intero: 7 euro | Ridotto: 3 euro (gruppi, scolastici e non, min. 15 persone; 6-18 anni; enti con i quali sono stati stipulati accordi) | Ingresso gratuito (minori di 6 anni; visitatori in possesso del biglietto di ingresso alle Gallerie Nazionali di Arte Antica; visitatori in possesso del biglietto di ingresso al Museo Galileo; insegnanti accompagnatori di gruppi scolastici; membri ICOM; guide turistiche e interpreti in servizio; giornalisti con tesserino dell’Ordine; portatori di handicap con accompagnatore). Per acquisto online: Vivaticket

***PROROGA FINO A DOMENICA 3 MARZO 2024***

Di natura e d’invenzione.

Paesaggi, Vedute e Capricci dai depositi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica

Focus espositivo a cura di Luigi Gallo con Paola Nicita e Yuri Primarosa

Palazzo Barberini – Sala Paesaggi (biglietto compreso nel titolo di accesso alle Gallerie)

Apertura al pubblico: 19 dicembre 2023 – 3 marzo 2024

Esposti quattordici paesaggi che testimoniano il rinnovamento del genere fra XVII e XVIII secolo, provenienti in parte dai depositi, e in parte dal Museo Laboratorio delle Gallerie, la quadreria al secondo piano di Palazzo Barberini dove vengono conservate opere abitualmente destinate a progetti di ricerca e didattica per studiosi, specialisti e specializzandi in Storia dell’arte, e solo raramente accessibili al pubblico.

In mostra sono rappresentate diverse tipologie di paesaggio che spaziano dalle composizioni ideali alle vedute, dalle evocazioni campestri ai capricci con rovine antiche, opere, fra gli altri, di Pietro da Cortona, Jean-Honoré Fragonard, Jacob Philipp Hackert, Giovanni Paolo Pannini, Nicolas Poussin.

 

ATTIVITÀ

Domenica 4 febbraio 2024
Ingresso gratuito alle Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini e Galleria Corsini, nei consueti orari 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00) in occasione di “Domenica al Museo”: l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.

Gratuito anche l’accesso allo spazio mostre di Palazzo Barberini dove è in corso la mostra La Città del Sole. Arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII.

Roma, gennaio 2024

Facebook: @BarberiniCorsini | X: @BarberiniCorsin | Instagram: @BarberiniCorsini

Condividi con: #palazzobarberini #galleriacorsini

UFFICIO STAMPA:

Maria Bonmassar: +39 06 4825370 | +39 335 490311 | ufficiostampa@mariabonmassar.com

INFORMAZIONI:

www.barberinicorsini.org | gan-aar.comunicazione@cultura.gov.it

SEDI: Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13, Roma | Galleria Corsini, via della Lungara 10, Roma

ORARI: martedì – domenica, ore 10.00 – 19.00. Ultimo ingresso alle ore 18.00.

GIORNI DI CHIUSURA: lunedì

GIORNATE A INGRESSO GRATUITO: Prima domenica del mese e 25 aprile, 2 giugno, 4 novembre. È consigliata la prenotazione.

BIGLIETTO BARBERINI CORSINI: Il biglietto è valido per 20 giorni dal momento della timbratura per un solo accesso in ciascuna delle sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini.

Intero 12 € – Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni). Gratuito: minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell’Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero della cultura, membri ICOM, guide ed interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell’ordine, portatori di handicap con accompagnatore, personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione sul modello predisposto dal Miur.

Servizio di prevendita biglietti per singoli (fino a 10 persone), per gruppi e per le scuole:
Tel: 06-39967500 o sul sito: https://ecm.coopculture.it/index.php?option=com_snapp&view=products&snappTemplate=template3&catalogid=10AAC50A-098B-DEAB-3C87-0186303B3392&lang=it

Per i gruppi: massimo 25 persone, guida inclusa. L’uso di sistemi radio e auricolari è obbligatorio. Il servizio prenotazione è attivo tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle ore 18.00

Per le attività didattiche dedicate per i gruppi: Tel: 06-39967450; e-mail: tour@coopculture.it
Il servizio prenotazione è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 15.00. Non prenotabile online

Per le attività didattiche dedicate alle scuole: Tel: 848-082408; dall’estero: 06-39967200; e-mail: edu@coopculture.it
Il servizio prenotazione è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 17.00. Non prenotabile online




Le mostre aperte a Palazzo Barberini a Roma

ROMA – A Palazzo Barberini le mostre aperte: Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer.  Fotografie di Carlotta Valente in collaborazione con Joaquin Paredes.
Mostra a cura di Alessandro Coco e Peter Lang con il coordinamento di Giorgio Di Noto
Palazzo Barberini, sala n. 9 del piano terra (biglietto compreso nel titolo di accesso alle Gallerie)
Apertura al pubblico: 15 novembre 2023 – 29 febbraio 2024

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano dal 15 novembre 2023 al 29 febbraio 2024 a Palazzo Barberini la mostra Lo sguardo di Dante – The Mimetic Observer a cura di Alessandro Coco e Peter Lang con il coordinamento di Giorgio Di Noto, organizzata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero della Cultura. In mostra le 27 opere fotografiche realizzate da Carlotta Valente, con la collaborazione di Joaquin Paredes, sul tema della luce e dell’immaginario dantesco nella Divina Commedia e organizzate in tre serie di nove immagini che riprendono le cantiche dantesche, a loro volta presentate secondo una diversa e precisa intensità di luce.

La Città del Sole. Arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII
mostra a cura di Filippo Camerota e Marcello Fagiolo
Palazzo Barberini, Spazio mostre (bigliettazione a parte*)
Apertura al pubblico: 16 novembre 2023 – 11 febbraio 2024

Il Museo Galileo di Firenze presenta a Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra La Città del Sole. Arte barocca e pensiero scientifico nella Roma di Urbano VIII, a cura di Filippo Camerota e Marcello Fagiolo, in occasione dei 400 anni dalla pubblicazione de Il Saggiatore, il trattato di Galileo Galilei edito a Roma nel 1623 che pose le fondamenta del metodo di ricerca sperimentale della scienza moderna. La mostra è ideata dal Museo Galileo in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e il Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma, e si avvale del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del IV centenario dell’elezione di Papa Urbano VIII. La mostra è prodotta dal Museo Galileo in partnership con Opera Laboratori. In mostra un centinaio di preziose opere originali, tra dipinti, disegni, incisioni e libri, concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane ed estere.

*BIGLIETTO: Intero: 7 euro | Ridotto: 3 euro (gruppi, scolastici e non, min. 15 persone; 6-18 anni; enti con i quali sono stati stipulati accordi) | Ingresso gratuito (minori di 6 anni; visitatori in possesso del biglietto di ingresso alle Gallerie Nazionali di Arte Antica; visitatori in possesso del biglietto di ingresso al Museo Galileo; insegnanti accompagnatori di gruppi scolastici; membri ICOM; guide turistiche e interpreti in servizio; giornalisti con tesserino dell’Ordine; portatori di handicap con accompagnatore). Per acquisto online: Vivaticket

Di natura e d’invenzione.

Paesaggi, Vedute e Capricci dai depositi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica

Focus espositivo a cura di Luigi Gallo con Paola Nicita e Yuri Primarosa

Palazzo Barberini – Sala Paesaggi (biglietto compreso nel titolo di accesso alle Gallerie)

Apertura al pubblico: 19 dicembre 2023 – 31 gennaio 2024

Esposti quattordici paesaggi che testimoniano il rinnovamento del genere fra XVII e XVIII secolo, provenienti in parte dai depositi, e in parte dal Museo Laboratorio delle Gallerie, la quadreria al secondo piano di Palazzo Barberini dove vengono conservate opere abitualmente destinate a progetti di ricerca e didattica per studiosi, specialisti e specializzandi in Storia dell’arte, e solo raramente accessibili al pubblico.

In mostra sono rappresentate diverse tipologie di paesaggio che spaziano dalle composizioni ideali alle vedute, dalle evocazioni campestri ai capricci con rovine antiche, opere, fra gli altri, di Pietro da Cortona, Jean-Honoré Fragonard, Jacob Philipp Hackert, Giovanni Paolo Pannini, Nicolas Poussin.

Galleria Corsini

ATTIVITÀ

Sabato 27 gennaio 2024

Ore 15.00: Corsini suona! gli studenti del Liceo Musicale Farnesina, partecipanti al progetto Apollo, Dafne e le stanze della Musica, a cura della professoressa Christina Nocchi, si esibiscono all’interno delle sale di Galleria Corsini con un repertorio di brani scelti appositamente per il luogo.

Liriche con canto, basso continuo e strumenti solisti, dalle opere di Stefano Landi, Marco Marazzoli, Luigi Rossi e Barbara Strozzi, accompagneranno la visita del pubblico in un’esperienza inconsueta di fruizione delle opere d’arte.




Gli eventi del week end 27 – 28 ottobre

Venerdì  27 ottobre – ore 16.30

Biblioteca Comunale – via San Pietro 1 – MONTEFIASCONE

CENACOLO FALISCO

Maria Callas la Divina

1923 – 2023  1° CENTENARIO DALLA NASCITA

M° MARIO NARDI

INGRESSO LIBERO

Venerdì 27 ottobre – ore 17.00

Biblioteca Comunale A. Pistella – via Brugiotti 41 – VETRALLA

IL CIRCOLO DEI LETTORI

Geometria della bellezza

UN RACCONTO SULLA GEOMETRIA PRESENTE IN NATURA E NELLE OPERE ARTISTICHE

a cura di Getulio Cenci

INGRESSO LIBERO – INFO 0761.461272

Venerdì 27 ottobre – ore 17.00

Sala delle Biblioteche del Cedido – piazza San Lorenzo 6/A – VITERBO

CEDIDO – CERSAL

Archeotuscia – Annulli Editori

L`Etruria meridionale rupestre

IL PERIODO ETRUSCO

Presentazione del libro di Giacomo Mazzuoli e Giuseppe Moscatelli

Introduce Stephan Steingräber

Presenta Luciano Proietti

INGRESSO LIBERO – INFO 339/2716872 Luciano – 328/8417497 Raffaele

Venerdì 27 ottobre – ore 17.30

Biblioteca Consorziale –  viale Trento 18/e – VITERBO

INCONTRI IN GIALLO

Un vero e proprio viaggio tra le pagine più iconiche di questo genere così amato e apprezzato dal grande pubblico

Uno studio in rosso

DI ARTHUR CONAN DOYLE

Ne discuteremo insieme al curatore Giuseppe Manfridi

INGRESSO LIBERO

LA BIBLIOTECA FARÀ OMAGGIO AI PRESENTI DEL VOLUME OGGETTO DELLA PRESENTAZIONE

Sabato 28 ottobre – ore 10.30

Sala di Giove del Palazzo Farnese – CAPRAROLA

VECCHIARELLI EDITORE

La Caprarola

Presentazione dell`edizione commentata dell`opera in versi toscani e latini di Giovanni Antonio Liberati pubblicata a Ronciglione nel 1614. La prof.ssa Clizia Carminati (Università di Bergamo) e la prof.ssa Patrizia Tosini (Università di Roma Tre) presenteranno il volume.

INGRESSO LIBERO

Sabato 28 ottobre – ore 15.00

Piazza Umberto I – VETRALLA

Calvino è a Vetralla

PASSEGGIATA NARRANTE DAL MUSEO DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO

A seguire convegno presso sala consiliare del Comune LE FIABE SONO VERE

Con il professor Andrea Natali che parla della `Leggerezza e le città invisibili`, il dottor Angelo Russo che parla della `Fiaba come funzione terapeutica Junghiana tra archetipi ed inconscio collettivo`, il dottor Stefano Donati che parla di `Calvino e gli altri uomini del futuro`

INGRESSO LIBERO

 

Sabato 28 ottobre – ore 16.00

Sala Ducale di Palazzo Farnese – GRADOLI

Storia arte cultura intorno al lago di Bolsena

I miti, le leggende, i riti, le feste primaverili intorno a lago di Bolsena, con un particolare richiamo al Carnevale e alle tradizioni gradolesi. Ne parleranno QUIRINO GALLI – direttore del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina e FULVIO RICCI – direttore del museo del Costume Farnesiano di Gradoli

INGRESSO LIBERO

Sabato 28 ottobre – ore 17.00

Auditorium di Santa Maria in Gradi – via Sabotino 20 – VITERBO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA

XVIII Stagione Concertistica

Direttore artistico FRANCO CARLO RICCI

Concerto del pianista RICCARDO NATALE, con musiche di Georg Friedrich Händel, Ludwig van Beethoven, Robert Schumann e Fryderyk Chopin

INFO 0761 357937 – 348 7931782

Sabato 28 ottobre – ore 17.00

Sala Consiliare del Comune – piazza Umberto I – MARTA

Amalasunta, regina barbara

LA REGINA, LA DONNA, LA DOTTA, TRA STORIA E MITO

Presentazione del libro di Neria De Giovanni

a cura di Maria Irene Fedeli

INGRESSO LIBERO

Sabato 28 ottobre – ore 17.30

Sala Consiliare del Palazzo Comunale – ORVIETO

UNITRE

Pasolini, un caso mai chiuso

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI STEFANO MACCIONI

L`autore ne parlerà con Rosella Lisoni, scrittrice e studiosa dell`opera pasoliniana

INGRESSO LIBERO




Barbie Fashion e Lego® City: 2 mostre da record in un’unica location

VITORCHIANO (Viterbo)- Con 7 Milioni di mattoncini per costruire una città Lego® e oltre 600 Barbie, ViterDino Eventi si presenta in grande a Vitorchiano con un format da record Barbie Fashion la collezione più grande d’Italia by Rosella Iobbi e Lego® City la città di mattoncini più grande del mondo!
Nella splendida location dell’Ex Convento di Sant’Agnese 2 mostre uniche al mondo e Vitorchiano diventerà un grandissimo borgo di colori e mattoncini.
Ormai ViterDino Eventi è una realtà consolidata nel panorama dell’intrattenimento famigliare, ci hanno abituato bene con esposizioni uniche al mondo, 7 grandi eventi fatti in questi ultimi anni, nessuno aveva mai osato tanto ma siamo pronti a stupire ancora il pubblico ma soprattutto a provare, con un pizzico di follia, a fare qualcosa di diverso anche in provincia di Viterbo! E perché non farlo in uno dei borghi più belli d’Italia: Vitorchiano!
Sull’intrattenimento famigliare siamo ormai “capitani di categoria” dichiarano Daniele Mautone e Davide Argentieri di ViterDino Eventi. Mai finora erano state proposte 2 esposizioni del genere soprattutto in un’unica location: la collezione più grande d’Italia Barbie e la città Lego® più grande del mondo costruita con ben 7 milioni di mattoncini!
Barbie Fashion direttamente dalla collezione più grande d’Italia by Rosella Iobbi che espone una collezione unica, colorata e piena di allegria che farà sognare le donne e perché no anche gli uomini potranno divertirsi ad ammirare capolavori unici. Una grande passione per le bambole più famose al mondo tanto da esportarle anche in Giordania, a Mosca e addirittura in una sfilata su una nave da crociera a Corfù! La passione per Barbie nasce fin da bambini, le Barbie di questa collezione provengono tutte dagli Stati Uniti e sono pezzi a tiratura limitatissima, alcuni unici! Saranno oltre 600 pezzi incredibilmente rifiniti, da perdersi con gli occhi!
“Lego® City” è la città costruita con mattoncini Lego® più grande del mondo, è uno dei più grandi diorami basato sul tema della città come teatro della vita quotidiana: un progetto di quattro metri di larghezza per quindici metri di lunghezza che ospita una città costruita interamente con oltre sette milioni di mattoncini LEGO®, tutti parte di una collezione privata. La particolarità? Il dettaglio. Ogni palazzo della città gode di interni minuziosamente arredati, illuminati e abitati: non ci si ferma alla prima apparenza ma è necessario scrutare ogni angolo, ciascuna fessura e molteplici spazi in quanto ognuno, su di sè, raccoglie una curiosa storia da scoprire e raccontare. Si possono così ammirare i pezzi più famosi, ma anche i più rari da collezione LEGO® Modular Building. Un capitolo a parte meritano i personaggi che popolano la città, in particolar modo i supereroi più famosi, Batman, Wonder Woman, Spiderman e altri animano i diversi quartieri della città: dal luna park al ristorante, dal negozio di giocattoli al parco divertimenti, e ancora la stazione dei treni, il cinema, il centro commerciale.
Con un unico biglietto quindi si potranno ammirare due esposizioni e.. tornare bambini! Si potrà anche giocare liberamente con migliaia di mattoncini a disposizione di tutti per scatenare la propria fantasia e divertirsi.
La biglietteria è già aperta su www.archeoares.it/eventi o sulla pagina Facebook ViterDino Eventi.

Ma le sorprese non finiranno qui, proprio per questo l’invito è quello di seguire la pagina Facebook ViterDino Eventi.
Dal 7 Ottobre al 22 Dicembre 2023 Aperti Sabato, Domenica e Festivi.
Dal 23 Dicembre 2023 al 7 Gennaio 2024 aperti tutti i giorni.
Dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 19 (ultimo ingresso 18:30)
Tutte le news e le info su Facebook ViterDino Eventi viterdino.eventi@gmail.com

 




Bolsena festeggia la primavera con un aprile tra arte, cultura e letteratura

BOLSENA ( Viterbo) – Bolsena festeggia l’arrivo della primavera con un aprile tra arte, cultura e letteratura. Si chiama “Spring”, il cartellone di eventi promosso dal Centro sviluppo Bolsena e il Lago e dall’Ufficio turistico Proloco Bolsena, che animerà i fine settimana nella cittadina in riva al lago vulcanico più grande d’Europa. Luogo delle iniziative sarà la sala multimediale al civico 9 di piazza Matteotti.

Si parte il 1° aprile con un doppio appuntamento: alle 10, con un laboratorio creativo per bambini tra i 6 e i 12 anni dedicato alla Pasqua a cura di Elena Puleggi; alle 17, con la presentazione del libro “Martino IV e Dante” dello storico Antonio Quattranni pubblicato da Annulli Editori. Il 2 aprile sarà inaugurata, alle 18, la mostra fotografica collettiva “Il Gioco dei Colori” ideata da Tuscia Fotografia. L’esposizione a ingresso libero, che sarà visitabile fino al 16 aprile, arriva a Bolsena, dopo il successo di pubblico e critica ottenuto a Viterbo nei locali di Viterbo Sotterranea, durante le feste dello scorso Natale.
Il 6 e 20 aprile, alle 17, si terrà “Obiettivo Tuscia” è il workshop fotografico gratuito rivolto ai giovani tra i 16 e i 24 anni proposto dal fotografo freelance di “Tuscia Fotografica” Maurizio Di Giovancarlo. Il 7 aprile, dalle 17, sarà protagonista l’arte dolciaria con il concorso per le pizze di Pasqua più buone che saranno premiate il giorno successivo, alle 12, nell’iniziativa dal titolo “La tipica colazione di Pasqua bolsenese”. La gara è organizzata dal Centro Sviluppo Bolsena e il Lago per promuovere le tradizioni culinarie del territorio.
Il 15 aprile, alle 17, sarà presentato il libro “Le lavandaie della Tuscia”, sulla compagnia nata nel 2013 per il festival Lacuaria, da un’idea di Simonetta Chiaretti. Il testo, pubblicato da Annulli Editori, raccoglie canti, conte, filastrocche, nenie, giochi rimati e cantati della tradizione del lago di Bolsena, contribuendo a far riemergere e a trasmettere la memoria di un’antica esperienza di lavoro e socializzazione femminile. L’8, il 16, 22, 23 e 30 aprile si terranno le visite guidate alla scoperta delle bellezze artistiche e ambientali di Bolsena, con itinerari inediti per ammirare monumenti e luoghi nascosti e meno conosciuti. A concludere il mese, il 29 aprile, alle 10,30, la presentazione dell’antologia poetica “Pace, non solo poesie”, iniziativa dell’Accademia Barbanera con la direzione artistica affidata a Fabio D’Amanzio
Gran parte degli appuntamenti sono gratuiti, tranne la “La tipica colazione di Pasqua bolsenese”; il laboratorio dei bambini, per il quale è chiesto piccolo rimborso per coprire le spese dei materiali forniti; e le visite guidate. Per avere tutte le informazioni su come partecipare agli eventi è possibile chiamare lo 0761 799923 o scrivere a ufficioturistico@comune.bolsena.vt.it.



Roma, 4 giorni all’apertura della mostra “L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini”

ROMA –

Stanno arrivando a Palazzo Barberini opere eccezionali.

Ad illustrare la passione dei Barberini per le feste:

Filippo Gagliardi, Filippo Lauri, Carosello nel cortile di Palazzo Barberini in onore di Cristina di Svezia il 28 febbraio 1656 (1656), Roma, Museo di Roma

Andrea Sacchi, Filippo Gagliardi, Vincent Adriaenssen, detto Il Manciola, Giostra del Saracino a Piazza Navona del 25 febbraio 1634 (1634 circa), Roma, Museo di Roma

Andrea Sacchi, Filippo Gagliardi, Jean Miel, Ingresso di Urbano VIII alla chiesa del Gesù nel centenario della fondazione della Compagnia di Gesù (1642), Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica

Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini

Roma, via delle Quattro Fontane 13

Mancano pochi giorni all’apertura della mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini, che le Gallerie Nazionali di Arte Antica dedicano in occasione del quattrocentesimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Urbano VIII Barberini al pontificato più lungo e rappresentativo del XVII secolo (1623-1644).

Una serie di opere straordinarie illustrano l’impegno del Papa e soprattutto dell’ambizioso e spregiudicato cardinale Antonio nell’organizzazione di grandi feste con l’intento di fare di Roma lo sfondo di un più stupefacente spettacolo pubblico. Tutte le occasioni erano buone, sacre o profane, o le due cose insieme: la “Giostra del Saracino”, la commemorazione della fondazione dell’ordine di Sant’Ignazio, il Carosello per Cristina di Svezia.

Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona furono anche tra i principali protagonisti di questa mirabile stagione di feste e per il disegno degli apparati scenografici i Barberini si affidarono abitualmente ai loro artisti “di casa”, Andrea Sacchi, Andrea Camassei, Filippo Gagliardi, oltre ai due maestri già citati.

Di particolare interesse Carosello nel cortile di Palazzo Barberini in onore di Cristina di Svezia il 28 febbraio 1656 di Filippo Gagliardi e Filippo Lauri, in arrivo dal Museo di Roma, che testimonia la grandiosità delll’organizzazione della giostra per accogliere la convertita ex sovrana, che impose sforzi straordinari, non solo economici, dal momento che quasi tremila persone accorsero per assistere alla «pompa e maestà di questa operazione» che invaghì la curiosità di tutta Roma.

INFORMAZIONI:

www.barberinicorsini.org | gan-aar.comunicazione@cultura.gov.it

MOSTRA: L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini

CURATORI: Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori, Sebastian Schütze

SEDE: Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13, Roma

APERTURA AL PUBBLICO: 18 marzo – 30 luglio 2023

ORARI: martedì – domenica, ore 10.00 – 19.00. Ultimo ingresso alle ore 18.00.

GIORNI DI CHIUSURA: il lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio

BIGLIETTO BARBERINI CORSINI:

Il biglietto è valido per 20 giorni dal momento della timbratura per un solo accesso in ciascuna delle sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini.

Dal 18 marzo al 30 luglio 2023:

Intero 15 € – Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni).

 




Nel Monastero di Santa Rosa prorogate le mostre “Bagliori” e PERCORSI. Dalle Estasi sacre ai volti dell’Anima”

VITERBO – In ragione della grande affluenza e dell’ottimo riscontro dei visitatori, il Santuario di Santa Rosa ha concesso di prorogare, fino al 6 Gennaio 2023 l’esposizione delle mostre Biennale di Viterbo: bi-personale “PERCORSI. Dalle Estasi sacre ai volti dell’Anima” degli artisti Marco Ricchi e Kunga Sonam, nell’antico refettorio del 1600, a cura di Laura Lucibello; mentre nel Chiostro “BAGLIORI. Artisti a Santa Rosa”degli artisti: Christian Cassar, Maurizio Cesarini, Ettore Di Giammarino, Eulisse, Annalisa Guerri, Giancarlo Lepore, Pino Mascia, Sergio Monari, Rocco Natale, Leonardo Nobili, Donato Ovarini, Gian Luca Proietti, Paolo Soro, a cura di Maurizio Cesarini. 

 È sempre un dono grande poter condividere la Bellezza che scaturisce dal cuore dell’uomo. L’aver accolto la Biennale di Arte Contemporanea qui al monastero di S. Rosa è stata un’occasione per conoscere e far conoscere gli artisti che hanno esposto le loro opere.

Il titolo “Bagliori” ci apre lo scenario a una dimensione altra: il bagliore, la luce che abbaglia la vista sembra voglia catturare anche il nostro guardare ed ammirare. Le opere sono state collocate nel chiostro del monastero, tra le rose dell’incantevole roseto, immerse in questo spazio ricco di storia, di vita, di presenza.

All’interno del monastero, nell’antico refettorio del 1600, le opere d’arte degli artisti Marco Ricchi e Kunga Sonam sono un’opportunità per elevare lo sguardo e contemplare la bellezza di Dio che si cela dietro ad ogni volto.

Quando si parla di estasi il pensiero vola subito ai grandi Santi – come l’estasi di Santa Teresa – per i quali si trattava di un’esperienza mistica che, partendo dal profondo dello spirito, coinvolgeva anche il corpo.

Gli artisti hanno voluto qui riprodurre volti: “Volto nelle Estasi Sacre”, “i volti dell’Anima”, il volto di fronte al Volto… 
Echeggiano le parole di Emmanuel Lévinas: «la manifestazione della trascendenza dell’Altro è il volto. L’uomo nuovo rinascerà dall’incontro con il volto dell’Altro. Il confronto con il volto, costringe l’uomo a ripensare i fondamenti della sua cultura. Bisogna passare, dal principio di identità al principio di alterità, dal primato dell’io al primato dell’altro. I volti che incrociamo ripetutamente, sono tracce, sono storie, sono esteriorità».

E se rimane vero che il sacro è qualcosa di “ineffabile” che non può essere sottoposto ad una comprensione razionale e concettuale, possiamo tuttavia metterci in ascolto con i sensi del cuore e lasciare che il mistero inondi la nostra vita.

Le suore francescane alcantarine

Santuario Santa Rosa Viterbo”

I NUMERI DELLA BIENNALE DI VITERBO

87       artiste e artisti invitati, di cui  19 rappresentanti nazionalità estere

45       giovani delle Accademie di Belle Arti di Napoli, Palermo, Roma, Torino,

Urbino, Viterbo

19       giovani under 35

15       giovani under 18

136     opere d’arte, di cui 1 donata alla Collezione Biennale

2          Progetti Speciali:

–       1° New European Bauhaus Festival, Bruxelles

–       Arti Vi.Ve. un ponte tra Viterbo e Venezia – Biennali a confronto

Appuntamento, quindi, a:

–       Viterbo, Gennaio 2023, chiusura ufficiale della 7° edizione Biennale di Viterbo Arte Contemporanea 2022, presentazione e consegna dei Cataloghi;

–       Venezia, Febbraio 2023, esposizione dei vincitori del Premio Accademie e Giovani, presso lo Spazio Thetis, Arsenale Nord.

La programmazione completa sarà consultabile online:

https://www.facebook.com/biennaleviterbo

 




Mostre personali presso lo studio De Benedettis: opening sabato 15 ottobre a Viterbo

VITERBO – Proseguono le mostre personali presso lo Studio De Benedettis. Per il terzo incontro, sabato 15 ottobre 2022, Fabio De Benedettis presenta il progetto Dottrina dei contrari.
La dottrina dei contrari è forse l’aspetto più originale del pensiero flosofco eracliteo. La legge
segreta del mondo risiede nel rapporto di interdipendenza di due concetti opposti (fame-sazietà,
pace-guerra, amore-odio ecc.) che, in quanto tali, lottano fra di loro ma, nello stesso tempo, non
possono fare a meno l’uno dell’altro, poiché vivono solo l’uno in virtù dell’altro: ciascuno dei due
infatti può essere defnito solo per opposizione, e niente esisterebbe se allo stesso tempo non
esistesse anche il suo opposto. Così, ad esempio, una salita può essere pensata come una discesa da
chi vi si trova in cima.
Tra i contrari si crea una sorta di lotta. In questa dualità, questa guerra fra i contrari (polemos) in
superfcie, ma armonia in profondità, Eraclito vide quello che lui defniva il logos indiviso, ossia la
legge universale della Natura.
Ed è proprio la dottrina dei contrari che fa di Eraclito il fondatore di una logica degli opposti,
antitetica a quella aristotelica e fondata sulla legge del divenire della realtà. In essa, infatti, tesi e
antitesi (essere e non- essere) sono una sintesi contraddittoria e permanente nella realtà che solo così
può divenire, attraverso i suoi due coessenziali aspetti (nello stesso fume scendiamo e non
scendiamo; siamo e non siamo); ed è antitetica alla logica aristotelica perché opposta al suo principio
di non contraddizione e del terzo escluso (Il mare è l’acqua più pura e impura: per i pesci è potabile
e gli conserva la vita, per gli uomini è imbevibile e mortale).
Questa interdipendenza fa sì che ogni cosa presupponga il suo opposto, non posso conoscere l’una
se non conosco l’altra, per esempio non posso comprendere la malattia senza avere il concetto di
salute, comprendo il riposo solo in relazione alla fatica.
Fabio De Benedettis nasce a Roma nel 1969.
Nel 1998 si trasferisce a Londra dove lavora fno al 2002, prima come assistente per Sergio
Bondioni (fotografo ritrattista), poi per Paul Pannack (fotografo di moda) per poi diventare
freelance occupandosi di ritrattistica e fotografa concettuale.Nel 2000 si diploma in Fotografa al “
Stanmore College of Art” di Londra.Nel 2003 inizia a lavorare come freelance realizzando
reportage prevalentemente in campo sociale. Ha lavorato in oltre 30 paesi collaborando con molte
ONG italiane e straniere, con la NATO, con l’ONU e con vari giornalisti italiani.Parallelamente
alla sua attivita’ di fotografo si e sviluppata anche la sua ricerca artistica personale, attualmente si
dedica esclusivamente alla creazione di fotografe concettuali. Ha esposto in varie mostre collettive e
personali in Italia, Cina, Inghilterra, Argentina, Germania e Singapore.




La Galleria del Cembalo di Palazzo Farnese a Roma presente le mostre Mare Omnis e Epifanie

ROMA- Dal 27 aprile 2022, nell’affascinante cornice del seicentesco Palazzo Borghese a Roma all’interno delle suggestive sale affrescate della galleria terrena, la Galleria del Cembalo attende i visitatori con due nuove mostre dedicate alla fotografia: Mare Omnis di Francesco Zizola e Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare, a cura di Antonio Biasiucci.

La mostra Mare Omnis di Francesco Zizola, visitabile fino al 30 giugno 2022, presenta una raccolta di 22 fotografie di grande formato che sembrano raffigurare delle costellazioni lontanissime, ma che in realtà sono tonnare, ossia reti da pesca inserite nel grande mare Mediterraneo fotografate da un drone: reti che i tonnarotti – coloro che si occupano della mattanza – installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa.

Le immagini sono state tutte realizzate nel mare del Sulcis, nella Sardegna sud occidentale, presso la Tonnara di Portoscuso, che in quelle acque opera da secoli. Nelle fotografie i punti bianchi sono boe e i fili argentati sono le cime che assicurano le parti galleggianti ai fondali. La mostra Mare Omnis documenta in maniera antropologica la vita vissuta in mare attraverso forme di pesca ancora manuali, locali, sostenibili, secondo tradizioni centenarie, indagando il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Costruire i propri strumenti di lavoro, gettare le reti in mare, trascorrere giorni e mesi in attesa della pesca, essere soggetti alle leggi della natura, compongono quel patrimonio di sapere legato alla prossimità con il mare e ad una vita in rapporto con esso che oggi è sostituito da metodi di pesca intensivi e industriali. Le immagini presentate ci restituiscono – attraverso un quadro visivo potentissimo – il sentimento di una relazione simbiotica che ricuce quella separazione tra uomo e natura adottata dalla società contemporanee: acqua che diventa paesaggio astratto, pesci colti nelle fitte reti immerse nel mare.

La scelta della stampa in bianco e nero è fatta per stimolare l’immaginazione di chi guarda verso uno spaesamento percettivo; il fotografo mette in atto un deliberato inganno semantico per deviare i sensi utilizzando la memoria istintiva. Così, le grandi reti della tonnara finiscono ad assomigliare a cose diverse; alcuni ci leggono dei dream catcher etnici, altri dei graffiti arcaici, altri ancora delle costellazioni nella notte. La serie si chiama Constellation perché alcune di queste fotografie sono espressamente organizzate per rimandare ad una visione notturna delle costellazioni, mentre in altre immagini già dalla prima inquadratura Zizola ha intravisto nelle forme di luce un quadro di Paul Klee, l’Angelus Novus.

“Trovo oggi più interessante usare la fotografia per invitare la nostra percezione e la nostra mente su un piano immaginifico e simbolico, capace di procedere per metafore narrative. E la narrazione per me è quella che riguarda il senso del nostro essere e del nostro agire” dice Francesco Zizola.

Come ricorda Barthes: “Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei.”

Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse? Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. “C’è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l’immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta Francesco Zizola.

Ad affiancare Mare Omnis, dopo il successo dell’edizione 2017, il LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci torna negli affascinanti spazi della Galleria del Cembalo con la mostra Epifanie/03, la terza edizione del progetto, visitabile fino al 14 maggio 2022. LAB/per un laboratorio irregolare nasce nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un percorso, di circa due anni completamente gratuito, rivolto a giovani artisti a cui trasmettere un metodo costante di approfondimento e critica del proprio lavoro. Anche nel difficile periodo della pandemia, il fotografo Antonio Biasiucci ha seguito gli allievi, in un costante confronto, guidando ognuno di loro nella produzione di un progetto di ricerca personale per assimilare un processo, un criterio, per arrivare a conquistare un proprio sentire, una propria autentica visione delle cose della vita. La mostra Epifanie/03 proporrà circa 80 opere fotografiche realizzate da Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello. Gli autori della terza edizione del LAB hanno raccontato la propria “epifania” (dal greco επιφάνεια, manifestazione, apparizione), realizzando portfolio fortemente diversi tra loro sia per forme che per contenuti. Otto narrazioni, sguardi autonomi, progetti eterogenei guidati da un unico metodo.

“Oggi restituisco quello che mi è stato dato, perché non ha senso che sia io solo a salvarmi. – spiega Antonio Biasiucci – Metto a disposizione le mie conoscenze, affinché sia dato spazio, tempo e possibilità ad altri di fare fotografia attraverso un Laboratorio ispirato ad Antonio Neiwiller, regista napoletano scomparso venticinque anni fa, che io considero mio maestro. Il Laboratorio produce immagini essenziali, nelle quali l’autore può trovare una parte di sé; sono immagini che si aprono all’altro. Dura circa due anni ed è composto ogni volta da un gruppo eterogeneo di 8 giovani autori dove il confronto, lo scambio, l’empatia verso l’altro sono una premessa fondamentale affinché ognuno possa trovare un proprio linguaggio. Hanno condiviso, mostrando fotografie di volta in volta, le loro esperienze di vita. Ognuno è stato reso partecipe, assistendo al processo artistico dell’altro.”

FRANCESCO ZIZOLA – Biografia

Francesco Zizola (Roma, 1962) ha fotografato per oltre trent’anni le principali crisi e conflitti che si sono succeduti nel mondo. Un forte impegno etico e una personale cifra stilistica caratterizzano la sua produzione fotografica. Francesco ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui dieci World Press Photo e sei Picture of the Year International. Nel 2003 Henri Cartier Bresson include una fotografia di Francesco tra le sue 100 preferite. Questa collezione è stata trasformata in una mostra – Les Choix d’Henry Cartier Bresson – e in un libro. Tra gli altri volumi ha pubblicato, “Mare Omnis” (Foto-Forum edizioni 2022) con un testo di Claudia Corrent, “Aguanta” (Ediuni edizioni 2022), “Sale Sudore Sangue” (Postcart 2020), “Uno sguardo inadeguato” (Fiaf 2013), “Iraq” (Ega 2007) e “Born Somewhere” (Delpire 2004).

Nel 2015 Francesco Zizola ha iniziato un nuovo progetto, Hybris, che esplora con un linguaggio volutamente non documentario il rapporto tra l’uomo e la natura. Oltre alla fotografia ha esteso la sperimentazione narrativa utilizzando l’immagine in movimento realizzando un cortometraggio che ha vinto il premio SIAE 2018 per il “talento creativo” nell’ambito della Biennale di Venezia, Festival del Cinema. Dal 2007 ha fondato e dirige la 10b Photography Gallery di Roma. Dal 2016 Zizola è anche direttore artistico della mostra World Press Photo di Roma e di Ferrara e curatore del progetto Collezione Roma 2020-21-22 per il Museo di arte contemporanea di Roma – Palazzo delle Esposizioni.

In 27 anni di attività, le sue fotografie sono state esposte in innumerevoli mostre, sia collettive che personali, e sono state acquisite da collezioni di diverse istituzioni francesi, come il Musée Nicéphore Niépce, Chalon-sur-Saone, la MEP, Maison Européenne de la Photographie, Parigi, e la Bibliothèque Nationale de France, Parigi.

ANTONIO BIASIUCCI – Biografia

Antonio Biasiucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui, nel 1992, ad Arles, il premio “European Kodak Panorama”; nel 2005 il “Kraszna/Krausz Photography Book Awards”, per la pubblicazione del volume Res. Lo stato delle cose (2004) e, nello stesso anno, il “Premio Bastianelli”; nel 2016 il “Premio Cultura Sorrento”. Numerosissime le mostre personali e le partecipazioni a mostre collettive, a festival e rassegne nazionali e internazionali. Ha collaborato inoltre a diversi progetti editoriali e ha partecipato a importanti iniziative culturali di carattere sociale. Biasiucci è stato invitato fra gli artisti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015. È docente di “Fotografia come linguaggio artistico” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2012 fonda il “LAB/per un laboratorio irregolare” come azione di volontariato sociale. Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni, in Italia e all’estero, tra cui: Musei Vaticani; MADRE di Napoli; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte Contemporanea; Bibliothèque nationale de France; Musée de l’Elysée (Losanna); Maison Européenne de la Photographie (Parigi); Centre de la Photographie (Ginevra); Departamento de investigación y documentación de la Cultura Audiovisual, Puebla (Messico), Istituto nazionale per la grafica (Roma); MAXXI (Roma); PAN Palazzo delle Arti (Napoli); Galleria Civica di Modena; Fondazione Banco di Napoli; MART (Rovereto).

GALLERIA DEL CEMBALO

La Galleria del Cembalo, un grande spazio espositivo aperto per iniziativa di Paola Stacchini Cavazza all’interno di Palazzo Borghese, nel cuore antico di Roma, tra piazza di Spagna e il Tevere, vuole restituire ai collezionisti e agli appassionati d’arte alcune delle sale al pianterreno che Marcantonio IV Borghese fece decorare alla fine del Settecento per ospitarvi la propria collezione di opere d’arte.

L’attività espositiva, diretta in collaborazione con Mario Peliti, ha come elemento centrale la fotografia e il suo dialogo con le altre forme di espressione artistica.

La mostra inaugurale, nel maggio del 2013, si intitolava Passaggi ed era a cura di Giovanna Calvenzi. Il tema centrale era la discontinuità di stile e di contenuti nel lavoro di fotografi italiani di tre generazioni. Erano esposte fotografie di Ugo Mulas, Mario Cresci, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Francesco Radino, Antonio Biasiucci, Paolo Pellegrin, Luca Campigotto, Paolo Ventura, Silvia Camporesi, Alice Pavesi e Moira Ricci. Da allora, nell’arco di nove anni sono state prodotte cinquantadue mostre, tra monografiche e collettive, talvolta di rilevante impegno curatoriale, presentando sia lavori di autori celebrati sia nuove proposte.

La galleria annovera tra i suoi artisti Letizia Battaglia, Antonio Biasiucci, Christopher Broadbent, Danila Tkachenko, Alessandro Imbriaco, Luca Campigotto, Lorenzo Castore, Nicolò Cecchella, Stefano Cerio, Kathryn Cook, Karmen Corak, Cortis & Sonderegger, John Demos, Giorgia Fiorio, Joan Fontcuberta, Charles Fréger, Michael Kenna, Charles March, Massimo Siragusa, Toni Thorimbert. Grazie alla continuità e costanza nella programmazione, la Galleria del Cembalo costituisce un punto di riferimento nel panorama culturale romano.

Con regolarità le mostre della galleria sono state recensite da TG 5, RaiNews24, L’Espresso, Internazionale, Io Donna, Sette, Il Giornale dell’Arte, Arte, Artribune, Exibart. Servizi sulla Galleria del Cembalo sono apparsi sul New York Times e Le Figaro. Nelle sale della galleria si ospitano frequentemente presentazioni di libri, incontri di lavoro, eventi privati su richiesta.

INFORMAZIONI UTILI

MOSTRA EPIFANIE/03 – LAB/ PER UN LABORATORIO IRREGOLARE A CURA DI ANTONIO BIASIUCCI, con opere di Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello

Dal 27 aprile al 14 maggio 2022

MOSTRA MARE OMNIS DI FRANCESCO ZIZOLA

Dal 27 aprile al 30 giugno 2022

OPENING: Mercoledì 27 aprile ore 18.00

DOVE: Galleria del Cembalo, Palazzo Borghese – Largo della Fontanella di Borghese 19, Roma

ORARI: Da mercoledì a venerdì dalle 15.30 alle 19.00 – sabato dalle 11.00 alle 19.00

INGRESSO LIBERO

CONTATTI

MAIL: info@galleriadelcembalo.it | eventi@galleriadelcembalo.it

TELEFONO: +39 06 83796619 (attivo durante gli orari d’apertura)

SITO: www.galleriadelcembalo.it/

FACEBOOK: www.facebook.com/galleriadelcembalo

INSTAGRAM: www.instagram.com/galleriadelcembalo/




A Sipicciano e Graffignano quattro mostre e un progetto itinerante per la strada, fino al 11 gennaio

SIPICCIANO ( Viterbo) – Reduci del successo ottenuto durante la giornata del Contemporaneo, quattro le mostre e un progetto istallativo che fanno parte del progetto curatoriale per i borghi  di Sipicciano e Graffignano,   proposto da Antonio Arévalo, rimangono in piedi fino al 11 gennaio 2022.

1) In primis FORMES & DEFORMES 2 a cura di Antonio Arévalo. Artisti:Tommaso Cascella, Luca Padroni, Patrick Hamilton, Federico Lacerna, Fabio Mariani, Franklin Evans, Paolo Angelosanto, Francisco Smythe. Castello Baglioni di Graffignano (VT).

2) CARROZZERIE di Alfredo Da Venezia, Palazzo Baronale, Università Agraria di Sipicciano.

3) Simulacro di una bandiera per Internet Opera Collettiva  Escuela Moderna/Ateneo Libertario a cura di Nicoletta Braga. Palazzo Baronale, Università Agraria di Sipicciano.

4) Tiepo è una serie di sei quadri di Federico Paris, pensati appositamente per la Cappella Baglioni di   Sipicciano.

5) Per ultimo RESPIRO, progetto itinerante di installazione di Chiara Tommasi. 4 installazioni fotografiche luminose ,una nel muro esterno della  torre Ex Enel e tre nella parte antica del paese,Via del Borgo vecchio

Gli eventi proposti dalla Proloco di Sipicciano, l’Associazione Culturale Palimpsesto Project, con la collaborazione del Comune e la Proloco  di Graffignano, e l’Università Agraria di Sipicciano.

Accesso alle mostre e  consentito con Green Pass, ad eccezione dei minori di 12 anni e dei soggetti con certificazione medica specifica.




A Sipicciano quattro mostre e un progetto itinerante istallativo per la strada, fino al 11 gennaio 2022

SIPICCIANO ( Viterbo) – Reduci del successo ottenuto durante la giornata del Contemporaneo, quattro le mostre e un progetto istallativo che fanno parte del progetto curatoriale per i borghi  di Sipicciano e Graffignano, proposto da Antonio Arévalo, rimangono in piedi fino al 11 gennaio 2022.

1) In primis FORMES & DEFORMES 2 a cura di Antonio Arévalo. Artisti:Tommaso Cascella, Luca Padroni, Patrick Hamilton, Federico Lacerna, Fabio Mariani, Franklin Evans, Paolo Angelosanto, Francisco Smythe. Castello Baglioni di Graffignano (VT).

2) CARROZZERIE di Alfredo Da Venezia, Palazzo Baronale, Università Agraria di Sipicciano.

3) Simulacro di una bandiera per Internet Opera Collettiva  Escuela Moderna/Ateneo Libertario a cura di Nicoletta Braga. Palazzo Baronale, Università Agraria di Sipicciano.

4) Tiepo è una serie di sei quadri di Federico Paris, pensati appositamente per la Cappella Baglioni di   Sipicciano.

5) Per ultimo RESPIRO, progetto itinerante di installazione di Chiara Tommasi. 4 installazioni fotografiche luminose ,una nel muro esterno della  torre Ex Enel e tre nella parte antica del paese,Via del Borgo vecchio

Gli eventi proposti dalla Proloco di Sipicciano, l’Associazione Culturale Palimpsesto Project, con la collaborazione del Comune e la Proloco  di Graffignano, e l’Università Agraria di Sipicciano.

Accesso alle mostre e  consentito con Green Pass, ad eccezione dei minori di 12 anni e dei soggetti con certificazione medica specifica.




Images Gibellina 2021 Open Air e Site Specific Photo Festival – III edizione

Gibellina (TP) –

Installazioni fotografiche di grande formato, mostre outdoor, talk e proiezioni in una città che è uno dei più grandi musei d’arte contemporanea “a cielo aperto” del mondo. È Images Gibellina, il primo festival di fotografia e arti visive open air e site-specific in Italia e uno dei pochi al mondo, si svolgerà dal 30 luglio al 29 agosto nella cittadina siciliana di Gibellina (Trapani). Un festival che non è soltanto una rassegna di immagini, ma un laboratorio urbano che coinvolge gli artisti e il territorio per dare vita a una città-museo temporaneo, accessibile a tutti e gratuito.

Organizzato e prodotto dall’Associazione culturale On Image e dalla Biennale svizzera Images Vevey, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (vincitore dell’avviso pubblico StrategiaFotografia2020), dal Comune di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi, e con la direzione di Arianna Catania e Stefano Stoll, Images Gibellina torna per la III edizione, sperimentando forme di esposizione sempre nuove, che mettono al centro lo spazio urbano e le sue infinite possibilità di visione.

Tra le collaborazioni istituzionali: MAXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Istituto Svizzero (Roma), Pro Helvetia, Ambasciata di Germania.

Bruce Gilden (USA), Stephen Gill (UK), Maurizio Galimberti (Italia), Batia Suter (Svizzera), Francesco Jodice (Italia), Riverboom (Italia/Svizzera), Fang Wen (Cina), Simona Ghizzoni (Italia), Massimo Siragusa (Italia), Jun Ahn (Corea), Robert Pufleb & Nadine Schlieper (Germania), Hayahisa Tomiyasu (Giappone), Giulia Piermarini/ Edoardo De Lille (Italia), Cécile Hummel (Svizzera) sono soltanto alcuni degli artisti, tra i più noti nel panorama contemporaneo internazionale, chiamati a sperimentare visionari e innovativi allestimenti “all’aperto” alla ricerca di nuove interazioni con il pubblico, confrontandosi con un luogo dalla storia unica.

Gibellina, la città nata dalle ceneri del terribile terremoto del 1968, e riedificata sulla base di un progetto di ricostruzione illuminato e visionario di un gruppo di intellettuali, chiamati a raccolta dall’allora sindaco Ludovico Corrao. Così nasce l’intera città di Gibellina, che è oggi un museo di arte contemporanea “a cielo aperto” con opere architettoniche e sculture dei più noti artisti del ‘900 come Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra, Mimmo Paladino.

Dal 30 luglio al 29 agosto il festival, che renderà la cittadina del Belìce una delle mete più gettonate tra gli appassionati di fotografia di tutto il mondo, animerà la città d’arte con 31 mostre e un fitto programma di eventi per le tre giornate di apertura -30, 31 luglio e 1 agosto- con talk, incontri, proiezioni, visite guidate, workshop.

Uno spaccato culturale ampio e all’avanguardia, fra fotografia, incontri, performance e arte contemporanea che offre momenti di vicinanza e scambi creativi tra gli artisti invitati e il pubblico, in un clima di grande informalità.

IL PROGRAMMA

Si apre venerdì 30 luglio con un doppio omaggio al grande fotografo italiano Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Roncocesi 1992), in collaborazione con MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e Archivio Eredi Ghirri e con la partecipazione di due autori di diversa generazione, Mario Cresci e Giorgio Di Noto. A Palazzo di Lorenzo alle 21, Margherita Guccione, Direttore del MAXXI Architettura, e Mario Cresci, artista visivo legato a Luigi Ghirri fin dai primi progetti, apriranno la serata con la proiezione di fotografie tratte dal Fondo Luigi Ghirri Lotus International, acquisito quest’anno dal MAXXI. Le atmosfere notturne e liriche di Lubiana, raccontata da Ghirri in un vasto progetto, così come i paesaggi tratti dalla serie Paesaggio italiano, risuoneranno nella notte siciliana.

Ci si sposterà poi alla Chiesa Madre di Gibellina, dove l’immensa sfera bianca progettata da Ludovico Quaroni nel 1972, ospiterà un video mapping che avrà per soggetto le fotografie dell’Atlante (1973) di Luigi Ghirri, un progetto chiave della storia della fotografia italiana contemporanea, che sarà presentato in una forma inedita: una spettacolare proiezione, curata da Giorgio Di Noto con la voce di Ascanio Celestini.

Su questa scia anche l’artista svizzera-olandese Batia Suter (Bülach, 1967), che a seguire presenterà il suo iconico Radial Grammar, un progetto complesso, intrigante e multiforme sotto forma di un film realizzato per la visione in loop su larga scala, sulla monumentale abside della Chiesa Madre. Un esperimento di ibridazione tra arte e architettura urbana dagli effetti estranianti.

Dopo i saluti istituzionali, si apriranno le visite alle mostre di Vincent Jendly, Massimo Siragusa e Simona Ghizzoni, accompagnati dagli stessi artisti.

Non poteva mancare nel programma di Images Gibellina una visita al “Grande Cretto” di Alberto Burri. Sabato 31 luglio, si avrà occasione di visitare una delle opere di Land Art più grandi al mondo, e di ascoltare Serena Vittorini, fotografa, artista e regista, per la visita alla sua mostra.

Nella stessa giornata saranno gli artisti Giulia Piermartiri e Edoardo Delille, Carla Sutera Sardo, Roselena Ramistella, Jun Ahn, Stefano De Luigi e Michela Battaglia, Dominique Teufen e Cécile Hummel a condurre le visite guidate alle mostre allestite all’Orto Botanico e al Teatro di Consagra.

Si chiude con un party a Palazzo di Lorenzo e le proiezioni dei vincitori della Call promossa da Images Gibellina, e dalla rete dei partner: Alina Frieske (DE), vincitrice della call for an open installation; Oskar Alvarado (ES), Nicola Bertasi (IT), Kristina Borinskaya (IT) Chiara Ernandes (IT), Kata Geibl (HU), Elena Helfrecht (DE) Uma Kinoshita (JP), Pietro Lo Casto (IT), Rachele Maistrello (IT), Camillo Pasquarelli (IT), Michele Sibiloni (IT), Daniel Stier (DE), Angelo Vignali (IT), Cristiano Volk (IT), Martina Zanin (IT) e Kata Geibl (HU).

Il 1 agosto il tour tra i luoghi di Gibellina, si completa con le visite guidate alla Fondazione Orestiadi, e poi alle mostre di Alina Frieske/Twenty14, Riverboom, Mimì Mollica, Nicola Lo Calzo, Olga Cafiero e Robert Pufleb, con gli stessi artisti.

Tra i grandi nomi della fotografia contemporanea italiana presenti al festival, c’è Maurizio Galimberti, artista il cui sguardo caleidoscopico e mai convenzionale l’ha reso noto in tutto il mondo. Galimberti presenterà al festival Gibellina Molteplice, il suo lavoro inedito realizzato nel 2020, nel talk con la curatrice Cristina Costanzo, e il prof. Michele Cometa (direttore del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo).

Ancora un importante momento di scambio sarà quello con l’Architetto Mario Cucinella, maestro dell’architettura sostenibile, recentemente incaricato di sviluppare il progetto di riorganizzazione e riqualificazione del patrimonio architettonico e artistico di Gibellina. Al MAC-Museo Arte Contemporanea di prossima inaugurazione, insieme a Sara Vegni di Action AID Italia, Emilia Giorgi, critica e curatrice di arti visive e architettura contemporanee, e Antonio Ottomanelli architetto e artista si parlerà del valore dell’architettura come strumento per il rilancio delle aree interne in Italia. Ispirati da Joseph Beuys, ecologista ante litteram e pioniere del rapporto tra pratiche artistiche, strategie comunitarie ed ecologia, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, Images Gibellina diventa occasione per un esercizio pubblico di immaginazione alla scoperta dei significati e delle possibilità tangibili e intangibili della ricostruzione.

A Images Gibellina la fotografia incontra anche altri linguaggi: quest’anno accadrà durante i tre giorni di opening con la performance itinerante di André Kuenzy, (Svizzera, 1965), l’ideatore e l’avatar di The Blue Man, il mimo muto dall’occhio-macchina – la cui prima apparizione risale al 1999 a Basilea- che provoca sconosciuti passanti, immortalandone le reazioni a volte curiose, a volte spaventate, ma mai indifferenti.

Il festival è:

Organizzato/Prodotto da Associazione On Image + Festival Images Vevey

Sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo

Promosso e sostenuto da Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, StrategiaFotografia2020, Comune di Gibellina, Fondazione Orestiadi

Con il sostegno di Pro Helvetia, Ambasciata di Germania, Istituto Svizzero

Partner MAXXI-Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, Festival Planches Contact (Deauville, Francia), Belfast Photo Festival (Regno Unito), Arts For (Milano), Kublaiklan (Torino), Format Festival (Regno Unito), Podbielski Contemporary (Milano), Phroom, Made Program (Siracusa), Csf- Centro Sperimentale di Fotografia Adams (Roma), 89books (Palermo), Slideluck Editorial, Cresm (Gibellina)

Sponsor tecnici Ricoh, Tenute Orestiadi, Gibeltrasfer, Moma Café, Birrificio Bruno Ribadi

Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

INFO

www.imagesgibellina.it

info@imagesgibellina.it




Graffignano, gli orari delle mostre al Castello Baglioni

GRAFFIGNANO ( Viterbo) – Dopo la serata di Ferragosto le mostre all’interno del Castello Baglioni di Graffignano sono visitabili nei seguenti giorni e orari:

Oggi, 17 agosto, il 19, il 21 e il 22 dalle ore 21.30;
la domenica pomeriggio 17.30-19.30.



Nuovo appuntamento al ciclo di mostre alla fondazione Memmo, con “Conversation Piece-part VI”

ROMA- La Fondazione Memmo presenta Conversation Piece | Part VI, il nuovo appuntamento del ciclo di mostre, a cura di Marcello Smarrelli, dedicate agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma.

L’esposizione, aperta al pubblico dal 15 gennaio 2020 al 22 marzo 2020, vede protagonisti Corinna Gosmaro (artista, CRT Italian Fellowship in Visual Arts presso l’American Academy in Rome), Philippe Rahm (architetto, borsista presso l’Accademia di Francia – Villa Medici nel 1999/2000 e attualmente residente a Roma) e Rolf Sachs (artista e designer svizzero, che ha da poco stabilito il proprio studio a Roma).

Il sottotitolo della mostra, La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci, è una citazione contenuta nel saggio Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni (1978-1985) dello scrittore Philip K. Dick, che ribadisce una visione positivista del reale, ancorata alla concretezza degli oggetti. La natura della realtà è anche il nucleo della ricerca del filosofo Maurizio Ferraris e del suo Manifesto del nuovo realismo (2012), secondo cui la realtà – contraddicendo alcuni “dogmi” del postmodernismo – non sarebbe infinitamente manipolabile, segnando il ritorno della “verità” e dell’“oggettività” quali strumenti validi per la lettura del presente.

La mostra, nata da una serie di conversazioni con Philippe Rahm (Pully – Svizzera, 1967) e dalla sua ricerca tra architettura, arte e design (che l’autore stesso indica come vicina alle teorie del “nuovo realismo”), testimonia, anche attraverso le opere degli altri artisti coinvolti, una fiducia negli oggetti come possibili agenti di cambiamento. Le opere, quasi tutte realizzate appositamente per la mostra, sembrano reagire a queste sollecitazioni concettuali, cercando un dialogo tra loro, con gli ambienti della Fondazione Memmo e con la città.

Rahm, noto per le sue innovative teorie sull’architettura, in linea con i principi della termodinamica, presenta Climatic Apparel, due capi d’abbigliamento unisex, due prototipi di quella che l’artista definisce “moda del Nuovo realismo” e che riflettono i principi del pensiero di Ferraris: la fiducia nella possibilità di poter incidere sul reale attraverso l’unione di tecnologie, studio dei materiali e formalizzazione estetica. I due abiti – realizzati in collaborazione con la socia Irene D’Agostino e con il brand francese About a Worker – capaci di reagire alle condizioni atmosferiche, richiamano il tema dei cambiamenti climatici, campo di ricerca dell’artista da diversi anni. Saranno allestiti in un set che riproduce la variazione di luce stagionale – invernale ed estiva –, esaltando le proprietà tecniche dei tessuti e saranno indossati da due modelli in una sfilata/performance che animerà l’inaugurazione. Il giorno successivo, mercoledì 15 gennaio alle ore 18.00, saranno gli stessi Maurizio Ferraris e Philippe Rahm a confrontarsi sui temi della mostra in un incontro ospitato all’Istituto Svizzero di Roma.

Corinna Gosmaro (Savigliano – Italia, 1987) sperimenta come il dato reale possa costituire il senso più profondo di un’opera d’arte attraverso l’installazione Aria calda. In un perimetro delimitato da un tappeto rosso sono esposte due tipologie di lavori: dipinti realizzati su filtri per l’aria e sculture prodotte con dei corrimani in ottone. Opere create attraverso il riscorso a oggetti d’uso comune, che si caratterizzano per la loro estrema concretezza e si muovono su un terreno liminare tra pittura, scultura e design. L’artista sfrutta le caratteristiche fisiche dei filtri (porosità, trasparenza, leggerezza, ma anche le notevoli dimensioni) per restituire immagini liriche, reminiscenze di paesaggi colti da un mezzo in movimento, mentre le sculture in ottone creano architetture ascensionali con cui il pubblico può interagire. Dipinti e sculture nascono da una presa diretta del dato reale e rimandano alla possibilità di registrare e trattenere traccia dei fenomeni connessi al loro essere in uno spazio fisico, in particolare il passaggio dell’aria e delle persone.

Spiazzante e non privo d’ironia l’intervento di Rolf Sachs (Losanna – Svizzera, 1955), che presenta opere realizzate a partire da oggetti di uso quotidiano o elementi naturali, trasformati e riassemblati, capaci di manifestare lo spiccato interesse dell’artista per la componente manuale e la sperimentazione sui materiali. Una dichiarazione di adesione al “nuovo realismo”, così come lo studio fotografico temporaneo allestito durante l’inaugurazione in cui l’artista realizzerà i ritratti dei visitatori, immediatamente stampati e appesi a parete, coinvolgendo il pubblico in maniera attiva, trasformandolo da spettatore ad artefice e soggetto stesso dell’opera d’arte. All’ingresso Sachs collocherà inoltre dei container colorati, identici a quelli utilizzati per la raccolta differenziata; ogni container sarà contraddistinto da un’etichetta legata a uno stato d’animo negativo, invitando così il pubblico, nel momento in cui getterà un rifiuto, a liberarsi metaforicamente di quei pensieri.

La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione in uscita nel febbraio 2020.

Molte le attività collaterali previste. Mercoledì 15 gennaio 2020, alle ore 18.00, all’Istituto Svizzero di Roma l’artista Philippe Rahm e il filosofo Maurizio Ferraris si confronteranno proprio sui temi della mostra e dell’installazione di Rahm; nel corso della mostra, inoltre, si terranno dei laboratori creativi rivolti ai bambini dai 4 agli 11 anni, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Theodora Onlus.

PROGRAMMA INAUGURAZIONE

Ore 18.00: inizio dello shooting fotografico di Rolf Sachs.

Ore 19.00: sfilata/performance con gli abiti realizzati da Philippe Rahm insieme al brand francese About a Worker

Conversation Piece – il progetto

Conversation Piece nasce dalla volontà della Fondazione Memmo di monitorare costantemente la scena artistica contemporanea della città e, in particolare, l’attività delle accademie e degli istituti di cultura stranieri, dove tradizionalmente completano la loro formazione nuove generazioni di artisti provenienti da tutto il mondo. Attraverso queste mostre e altre iniziative la Fondazione Memmo vuole porsi come un amplificatore del lavoro di queste istituzioni.

Il titolo del ciclo si ispira a uno dei film più famosi di Luchino Visconti, Gruppo di Famiglia in un interno (Conversation Piece, 1974), una chiara metafora del confronto tra generazioni e dei rapporti di odio e amore tra antico e moderno; ma Conversation Piece era anche un genere pittorico diffuso tra XVII e XVIII sec., caratterizzato da gruppi di persone in conversazione tra loro o colti in atteggiamenti di vita familiare.

La mostra, oltre a rappresentare un’occasione di confronto e di dialogo con Roma, si offre come momento di discussione tra personalità artistiche differenti tra loro nell’intento di far convergere energie, saperi e metodi diversi in un unico evento espositivo.

Negli anni hanno partecipato circa trenta artisti internazionali fra cui Yto Barrada, Eric Baudelaire, Rossella Biscotti, Piero Golia, Francesca Grilli, Invernomuto, Jonathan Monk, Julian Rosefeldt.

Fondazione Memmo

La Fondazione Memmo nasce nel 1990 dal desiderio di Roberto Memmo di dar vita a un’attività culturale mirata ad avvicinare il mondo dell’arte al vasto pubblico attraverso la diretta conoscenza di capolavori di tutti i tempi e delle più varie civiltà.

A partire dal 2012, grazie all’iniziativa di Fabiana Marenghi Vaselli Bond e Anna d’Amelio Carbone è attivo un nuovo programma espositivo interamente dedicato al panorama artistico contemporaneo. Contribuire allo sviluppo del tessuto culturale nel territorio, connettersi a realtà internazionali, aprendo un dialogo con le altre istituzioni e promuovere l’interazione fra gli artisti e la città di Roma sono tra gli obiettivi della Fondazione Memmo.

Performance, residenze, talk, laboratori didattici e pubblicazioni sono quindi l’occasione per promuovere il presente, come un osservatorio dedicato alla contemporaneità, per contribuire allo sviluppo del nostro futuro.

Nel 2018 la Fondazione Memmo si aggiudica il prestigioso Montblanc de la Culture Arts Patronage Award, riconoscimento grazie al quale, nel gennaio 2020, avvierà un programma di residenze a Londra, in collaborazione con Gasworks, dedicato agli artisti italiani, proseguendo in questo modo l’attività di confronto, scambio e connessione tra artisti e istituzioni di contesti diversi.

INFORMAZIONI

Mostra: Conversation Piece | Part VI – La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci

Curatore: Marcello Smarrelli

Assistente curatore: Saverio Verini

Luogo: Fondazione Memmo, via Fontanella Borghese 56/b, 00186 Roma

Inaugurazione: martedì 14 gennaio 2020, ore 18.00

Apertura al pubblico: 15 gennaio 2020 – 22 marzo 2020

Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00 (martedì chiuso)

Ingresso libero