La Segreteria provinciale PD: “Inqualificabile l’aggressione ‘no-vax’ al Sindaco Emanuele Maggi”

Riceviamo e pubblichiamo: “Nei giorni scorsi, a Bassano Romano, il muro di Villa Giustiniani Odescalchi è stato imbrattato con delle scritte ‘no-vax’. Già mesi prima si erano verificati casi simili.
Dopo la denuncia sacrosanta del Sindaco, sono partite offese, insulti e minacce. Sono state pubblicate immagini di Emanuele Maggi sui social e in gruppi Telegram in cui viene accusato di essere un “assassino” ed un “nazisindaco” per aver preso posizione in difesa di un bene pubblico e di un monumento storico che è parte dell’identità della sua comunità. Cioè è stato aggredito per aver fatto il Sindaco.
Questa violenza verso le cose e verso le persone non è tollerabile. Non c’entra niente con la libertà, con la democrazia e con il rispetto delle libere opinioni che i promotori di questo scempio pretenderebbero di rappresentare e difendere.
Tutto il nostro partito esprime la propria solidarietà e vicinanza ad Emanuele ed è al suo fianco per questa battaglia. E apprezziamo la scelta del Prefetto di Viterbo, Dott. Antonio Cananà, che oggi si è recato a Bassano Romano in occasione del Consiglio Comunale per manifestare la presenza e l’attenzione di tutte le istituzioni locali e del Governo.
Conosciamo bene Emanuele perché è parte di noi. E’ un bravissimo amministratore, stimato e apprezzato da tutti. Ne lui, ne noi, ci lasceremo intimorire da queste minacce squallide e inqualificabili”.




Conte aggredito da un no vax

di REDAZIONE- Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, è stato aggredito durante un evento elettorale nella piazza di Massa. Il fatto ha avuto luogo quando Conte ha iniziato a stringere le mani dei presenti, tra cui un uomo No Vax che si è avvicinato fingendo di volerlo salutare, ma invece lo ha colpito sul volto, mentre insultava le misure di contenimento e protezione introdotte durante l’emergenza pandemica.

Il presidente pentastellato ha successivamente dichiarato che il dissenso è legittimo, ma questo tipo di manifestazione violenta va al di là del contesto democratico. Quando si assume una responsabilità di governo, ha aggiunto, si prendono decisioni difficili in momenti di grande difficoltà per l’intero Paese, e non si può accontentare tutti, nonostante si lavori per il bene comune.

Giulio Milani, 52 anni, editore e no vax, è stato identificato come l’autore dell’aggressione. Milani è anche candidato alle prossime elezioni comunali per la lista ‘Massa insorge. Marco Lenzoni sindaco’, prima tappa del tour per le amministrative del leader del M5s oggi in Toscana.

Conte ha ricevuto la solidarietà di molti esponenti politici, da Casini a Schlein a Crosetto. In un video che circola sui social media, si vede Conte avvicinarsi a un uomo che sembra volerlo salutare, ma invece lo colpisce al volto. L’uomo è stato poi portato in questura.




Vax e No Vax… la tolleranza inesistente

di EMANUELA FERRUZZI-

Sono ormai due anni che ci sentiamo chiusi in una bolla, in uno spazio austero, senza troppe vie di fuga. Per alcuni versi ci sembra non finisca mai, per altri, sembra stiamo andando verso una direzione congrua alle esigenze basiche dell’essere umano.
Ma c’è un tema scottante che ci ha diviso più di altri, forse più importanti: il vaccino.
Questo articolo non vuole prendere posizioni, solo illustrare la situazione e parlare di tolleranza.
La parola ‘tolleranza’ ha origini antiche e senza spiegare la sua etimologia e la sua storia, vorrei sintetizzare per dire che significa semplicemente ‘riuscire a sopportare qualcosa che è diverso da noi’, diverso dalle nostre idee. Non significa cercare di capire, ma più difficilmente accettare e convivere con qualcosa di diverso.
Dall’inizio dell’era vaccinale di massa, abbiamo sentito parlare, continuamente, ovunque, di pro-vax, o vax, e no vax.
Parole, parole, sono solo parole ragazzi!
L’accanimento mediatico ci ha portato a dividere la popolazione in due fazioni, come ai tempi dei Guelfi e dei Ghibellini. Non si può essere altro. O sei un pro-vax che detesta i no-vax o sei un no-vax che augura la morte ai pro-vax.
Ma dico? Siamo nel duemila ventidue, ripeto, duemila ventidue. Davvero siamo ancora in grado di ghettizzarci?
Se vogliamo per un momento seguire le opinioni di massa, ipotizziamo di essere davvero due fazioni opposte e distinte. Nessuna delle due è innocente. I social non aiutano in questo, anzi, si riempiono di persone che dalla tastiera vomitano odio e poi in un incontro in presenza arrossiscono per un semplice interloquire. Siamo sempre nel duemila ventidue e ancora non abbiamo capito che i social sono un’estensione di noi, non un’identità a parte, astratta e intangibile. Comunque, entrambe le ‘fazioni’ hanno le loro responsabilità in questa guerra per niente silenziosa.
I pro-vax hanno iniziato ad offendere i no-vax perché ritenuti colpevoli del perpetuare della pandemia. Lo hanno fatto in maniera becera e a dir poco incivile, augurando a chi non si è vaccinato di morire di Covid o suggerendo la chiusura degli ospedali per chi non aveva ricevuto le dosi di vaccino.
I no-vax non sono stati da meno. Quando appaiono sulle bacheche dei social notizie di morti ‘sospette’ demonizzano il vaccino senza reali competenze e si compiacciono degli epiloghi. E chiamano i pro-vax in tutti i modi possibile, ma non posso elencarli, per una questione di mera scelta linguistica e di registro conseguente.
Non riesco a comprendere questa lotta, mi sforzo, giuro, ma non riesco.
Potremmo forse, e dico forse, provare a tollerare gli altri? È utopistico? È un’irreale possibilità?
Posso, da vaccinata, cercare di accettare che una persona possa aver voluto rifiutare il vaccino, dato che non è obbligatorio? Posso tollerare la sua scelta bensì sia lontana dalla mia? E da no-vax, posso rassegnarmi all’idea che molti hanno fatto la scelta di iniettarsi un siero per cercare di migliorare la situazione, anche se per me quel liquido è il demonio?
Possiamo tutti quanti lasciare liberi gli altri di scegliere per sé? Le scelte politiche non c’entrano niente: serve il buon senso. Serve riuscire a capire che tutti nella vita facciamo scelte diverse, ognuno di noi per le proprie e imprescindibili ragioni.
Servirebbe di accettare, una volta per tutte, che dovremmo riuscire a tollerare cose e situazioni che non possiamo capire.

Emanuela Ferruzzi

 




Fimmg Lazio: esposto alla Procura per minacce no vax ai medici

ROMA- Riceviamo e pubblichiamo: “Minacce no vax ai medici, da Fimmg Lazio esposto alla procura della Repubblica contro la marea montate di pressioni e coercizioni. Intervengano le istruzioni.

Presentato un esposto alla procura della repubblica da parte dei segretari Fimmg di Roma, Pier Luigi Bartoletti, e del Lazio, Gianni Cirilli, contro la marea montante di coercizioni e intimidazioni da parte di pazienti no vax nei confronti dei medici di famiglia della regione.

All’origine dello scontro, sempre più sopra le righe, che spesso finisce in atti intimidatori, la richiesta al medico di prescrivere il vaccino (cosa peraltro impossibile) o certificare l’esenzione su patologie fuori dalle linee ministeriali o di assumersi la responsabilità diretta e personale per quanto riguarda eventuali effetti avversi, percorsi impossibili e fuori legge, con richieste che vengono avanzate in modo intimidatorio anche attraverso atti di avvocati, mail perentorie, messaggi ripetuti e incalzanti, sms e Whatsapp, telefonate ripetute e non ultime incursioni negli studi con parole grosse e insulti. Un mix che sta creando tensioni negli studi dei medici ormai provati da due anni di pressione pandemica.

“Una situazione insostenibile che arriva fino a determinare l’interruzione di un pubblico servizio – ha dichiarato Giovanni Cirilli, segretario della Fimmg Lazio -. Con pazienti in attesa di cure nei nostri studi che restano coinvolti in episodi che spesso rasentano la rissa”.

“Il nostro esposto in procura – ha commentato Pier luigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg Roma – denuncia una situazione che negli ultimi giorni è cresciuta a dismisura e non più accettabile. Occorre uno stop deciso e chiediamo l’intervento delle istituzioni a tutela non solo dei medici, molto provati in questo periodo, ma di quei cittadini che necessitano veramente di cure e che trovano medici distratti da tali atteggiamenti. E non parliamo solo dei medici di famiglia, ma di tutti i medici che operano in strutture ambulatoriali, ospedali e pronto soccorso”.

Tante le richieste di aiuto che in questi giorni sono arrivate all’indirizzo della Federazione laziale. Da medici di tutta Italia, da medici che chiedono di lavorare in scienza e coscienza e per farlo chiedono una serenità oramai smarrita. “Solo la serenità clinica dei medici potrà garantire un’adeguata protezione sanitaria per i pazienti”, dichiara l’avvocato Olindo Cazzolla di Roma che ha curato per conto della Fimmg Lazio l’esposto in procura.

I segretari Bartoletti e Cirilli, si legge nell’esposto, si metteranno a disposizione per essere ascoltati dalla procura in merito alla questione”.

Fimmg Lazio




Media Education: “Lo sport come cura a dipendenza da internet e social”

Riprende a pieno ritmo l’attività di Media Education portata avanti dal Corecom Lazio con il coinvolgimento delle scuole del territorio regionale. Il primo appuntamento del 2022, dal titolo “Lo sport come cura a dipendenza da Internet e social” si è tenuto questa mattina in videoconferenza dal Consiglio Regionale del Lazio.

L’incontro, patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, ha visto la partecipazione di Pasquale Ciacciarelli, Presidente della III Commissione del C.R.L., di Michela Di Biase dell’Ufficio di Presidenza del C.R.L., di Massimiliano Maselli, Vicepresidente della XI Commissione del C.R.L., di Emiliano Farascioni della Polizia Postale e di Fabio Pagliara della Fondazione “Sport City”.

La Presidente del Corecom Lazio, Maria Cristina Cafini, ha aperto i lavori mettendo in evidenza che “La dipendenza da Internet e dai social sta diventando un problema di salute e generazionale, la maggioranza dei ragazzi passa molte ore al giorno davanti agli schermi degli smartphone, e sempre più spesso questa dipendenza è correlata ad un aumento dell’aggressività, dell’ansia, dello stress, con effetti negativi sul rendimento scolastico”.

La Consigliera del Corecom Lazio Iside Castagnola ha sottolineato come “lo sport sia il connettore sociale più idoneo ad abbinare tecnologia, percorsi di educazione alimentare e stili di vita sani”.

Subito dopo ha preso la parola il Presidente Ciacciarelli che ha incentrato il suo intervento sul paradigma ‘Lo sport è vita’. “Fare sport regolarmente – ha dichiarato – permette di migliorare l’umore e diminuire i livelli di stress; in poche parole, sport è felicità. In un mondo sempre più virtuale, è importante infondere nei ragazzi queste nozioni, soprattutto alla luce del periodo pandemico che ha ridotto in casa milioni di adolescenti con la Dad. È fondamentale dunque arrivare a più ragazzi possibile con campagne di sensibilizzazione che mirino proprio a questo”.

“Le nuove tecnologie – ha poi affermato la Consigliera Di Biase – hanno portato a un cambiamento significativo nella vita di tutti noi. È importante insegnare ai ragazzi ad acquisire una buona educazione digitale e, al contempo, spronarli verso relazioni sociali vere e non solo virtuali, anche attraverso lo sport e l’attività fisica che rappresentano per loro sane opportunità di incontro, socializzazione e crescita”.

Il Consigliere Maselli, ha sottolineato come durante il lockdown “la consapevolezza del problema della dipendenza da internet e più in generale dai social è cresciuta in maniera esponenziale. La pratica di un’attività sportiva, per i valori educativi e sociali che lo sport dovrebbe avere, può rappresentare un argine ad un uso esagerato di questi mezzi, ma serve maggiore impegno da parte delle istituzioni che devono investire sempre di più con politiche di sostegno alla famiglia, all’istruzione e alla diffusione dello sport.”




E’ morto Maurizio Buratti, il no vax 61enne di Mantova

Era ricoverato da alcune settimane in ospedale Maurizio Buratti, il no vax 61enne di Mantova. E’ morto all’ospedale di Borgo Trento di Verona. Aveva partecipato alla trasmissione radiofonica di Radio 24 La Zanzara. Era stato ricoverato in terapia intensiva dell’ospedale veronese in gravi condizioni, ma non aveva mai ripensato alle sue convinzioni.




Covid. Cittadini (AIOP): “Solidarietà all’Ordine dei medici Roma: dai no vax protesta inurbana”

ROMA -“Esprimo solidarietà al presidente dell’Ordine provinciale dei medici di Roma, Antonio Magi e all’intero Consiglio direttivo e condanno la protesta dei medici no vax, che hanno impedito il normale svolgimento dell’assemblea, costringendo polizia e carabinieri ad intervenire. Un gesto inurbano”. Così Barbara Cittadini, presidente di AIOP, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, in merito alla sospensione dell’assemblea dell’Omceo, l’Ordine provinciale dei medici di Roma dei chirurghi e odontoiatri, dovuta alla protesta di un gruppo di medici no vax.

“Resta assolutamente prioritario – aggiunge Cittadini – garantire il diritto alla salute della comunità, attraverso un comune senso di responsabilità e un impegno condiviso. Bisogna affrontare con coscienziosità l’attuale situazione di emergenza pandemica e non devono mai venire meno il confronto civile e il rispetto per la vita. Il Covid-19 si combatte con il vaccino e con i risultati che la scienza, ogni giorno, ci offre grazie al lavoro encomiabile dei ricercatori e degli operatori della sanità” conclude il presidente di AIOP.




Nursing up: “Serie di anomalie nella gestione dei casi no vax, chiediamo di accedere agli atti della commissione”

VITERBO- Riceviamo da Nursing Up e pubblichiamo: “Come osservato anche dal Presidente OPI Viterbo, dott. Mario Curzi ( le scriventi O.O.S.S. hanno rilevano una serie di anomalie nella gestione di casi noti di no vax ed esonerati dal vaccino, che lascerebbero intendere una significativa ed ingiustificata variabilità nella valutazione dei singoli casi (peraltro rimasta, ad oggi, sconosciuta) e nei conseguenti provvedimenti, tanto che per situazioni analoghe venivano emessi provvedimenti diametralmente opposti.
Nel dettaglio, sono stati osservati casi di operatori sanitari e medici non vaccinati, che continuano a svolgere regolarmente il proprio servizio, mantenendo uno stretto contatto con i pazienti. Altri operatori sono stati invece trasferiti a due ore d’auto al giorno, altri ancora sono stati sospesi senza stipendio (anche in caso di situazioni familiari particolarmente gravose).
Non risultano inoltre i criteri adottati dalla ASL di Viterbo, in base ai quali sono state affrontate le predette situazioni, ed in alcuni casi (se non tutti) malgrado l’evidente possibilità di ricollocarli in loco, in smart working o con la possibilità di attivare una rotazione tra questi gli infermieri, che da decenni lavorano in prima linea, con altri assegnati ad una scrivania al primo incarico.
Poiché quanto descritto evidenzia:
– una palese discriminazione tra i lavoratori no vax ed esonerati dal vaccino;
– una palese discriminazione di alcuni lavoratori non vax rispetto agli altri che continuano ad operare in pieno contatto con i pazienti pur non essendo vaccinati;
– la sospensione o la ricollocazione estremamente penalizzante di alcuni operatori per i quali non sono stati evidentemente espletati sufficienti tentativi di ricollocazione idonea;
Le scriventi O.O.S.S. chiedono di accedere agli atti della commissione al fine di verificarne l’operato ed avviare, qualora ne ricorrano gli estremi, ogni azione necessaria a tutela dei lavoratori e dei pazienti.
Con la presente si chiedono gli atti della commissione Covid (in base alla normativa vigente) entrando nel dettaglio di tutti i casi esaminati al fine di verificare la correttezza del lavoro svolto dalla commissione COVID ASL VT ed eliminare ogni situazione potenzialmente discriminante e dannosa per gli operatori.
In attesa di immediata risposta. Si inviano distinti saluti”.
Il Sindacato degli infermieri italiani Confederazione Italiana Sindacati Adetti ai Servizi




Roma, D’Amato: “I no vax che finiscono in terapia intensiva paghino il ricovero”

di Redazione –

ROMA – “I no vax che finiscono in terapia intensiva paghino il ricovero”. Sono le parole dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, ieri in visita a Villa Monte Mario, una delle strutture che ospiterà i profughi afghani giunti nel Lazio.

“I no vax che contraggono il Covid e finiscono nelle terapie intensive degli ospedali della Regione dovranno pagare i ricoveri – ha sottolineato – perché queste persone che rifiutano la vaccinazione, mettendo a rischio la libertà altrui, devono assumersi la responsabilità fino in fondo delle proprie scelte e delle proprie azioni. Il Lazio sta studiando il modo di contestare ai no vax le spese per le cure mediche. È ora di mettere un punto. Giornalmente ogni ricovero in terapia intensiva costa circa 1.500 euro per degenze medie non inferiori ai 17 giorni”.

Sono superiori a 250mila le persone residenti nel Lazio di età compresa tra i 50 e i 79 anni che non hanno prenotato la vaccinazione.

 




Aggressioni no-Vax-M5S Lazio: “Pericoloso odio sociale che va respinto e arginato al più presto”

ROMA- “I gravi episodi di violenza delle ultime ore che hanno visto l’assalto al gazebo M5S a Milano, nonché l’aggressione a due giornalisti e al virologo Bassetti, da parte di gruppi di manifestanti durante i sit-in dei “no green pass” sono inaccettabili e vanno condannati fermamente. Quando la rivendicazione di una libertà di comportamento sfocia in violenza, non solo si mette in gioco il confronto e il vivere civile, ma le fondamenta stesse della democrazia. Ci troviamo di fronte ad pericoloso odio sociale istigato da gruppi di facinorosi e da inverosimili laureati all’Università dei Social, che va respinto e arginato al più presto”. Così in una nota il Gruppo M5S alla Regione Lazio.




Coronavirus, D’Amato: “Intollerabile violenza no vax contro giornalisti”

ROMA- “La violenza no-vax è intollerabile. Un altro episodio grave di violenza inconcepibile. Esprimo la piena solidarietà al videomaker di Repubblica così come alla giornalista di RaiNews. Ora basta subire prepotenze da un manipolo di violenti e disertori dalla lotta al covid. I responsabili vanno individuati e puniti. Chi semina vento raccoglie tempesta”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.




Infermieri minacciati (anche di morte) dai no vax FNOPI: “Interverremo a tutela dei professionisti e dei cittadini

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo: “Covid, vaccinazioni e no vax: infermieri stretti in una morsa. Covid da un lato, che sta aumentando la sua incidenza e oltre ai contagi in generale sono in aumento anche quelli tra i professionisti (gli infermieri, con oltre 110mila contagiati, sono i più colpiti da inizio pandemia).

No vax dall’altra: in questi ultimi giorni si sono verificati casi di minacce anche di morte verso alcuni presidenti degli ordini degli infermieri che hanno applicato la legge allontanando dagli assistiti i no vax e hanno applicato il Codice deontologico che presuppone che il primo dovere di un infermiere sia quello di essere vaccinato per garantire la massima tutela della salute delle persone. Altrimenti non è possibile un’assistenza di qualità e secondo l’etica professionale.

A questo si aggiungono le minacce di denunce verso gli infermieri che stanno esortando – come ogni professionista della Salute deve fare – alle vaccinazioni anti-Covid. Il paradosso poi è che capita anche che a minacciare gli infermieri non siano altri infermieri verso i quali i presidenti agiscono secondo la legge e la deontologia, ma esponenti di attività diverse, che pur avendo a che fare con gli assistiti, sono no vax e dimostrano intolleranza e assoluta mancanza del principio e del rispetto della tutela della salute. Un atteggiamento intollerabile e pericoloso verso cui la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, oltre alla ovvia solidarietà professionale nei confronti dei presidenti e degli infermieri minacciati, sta valutando pesanti azioni legali per la tutela dei suoi rappresentanti e del decorso della professione.

“E’ nostro dovere intervenire – afferma Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) -. Lo è per tutelare i colleghi presidenti e professionisti e come infermieri per garantire ai cittadini di essere sempre in prima linea per garantire la loro salute. Abbiamo fin dall’inizio invitato tutti i professionisti a rispettare la norma di legge e da parte nostra continueremo a sensibilizzare rispetto all’importanza della vaccinazione. Per un infermiere – ha commentato Mangiacavalli – è un dovere verso i cittadini, verso i colleghi e anche verso la scienza in cui crediamo. La professione infermieristica aderisce ai principi dell’etica professionale che guida scienza e coscienza degli infermieri in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone e riconosce il valore delle evidenze scientifiche come base del suo agire professionale”.

“Quantificare con esattezza gli infermieri vaccinati contro la pandemia – aggiunge – è un’operazione complessa, ma si può stimare che oggi lo siano più del 90% di tutti gli iscritti agli albi che sono oltre 456mila. Questo considerando però – precisa – che ci si avvicina al 100% di vaccinati tra gli infermieri dipendenti Ssn, tranne rare eccezioni ‘attendiste’ o per cause verificate che sono nell’ordine del centinaio. Ma la percentuale si abbassa, no vax a parte che tra i nostri professionisti sono davvero in percentuali inferiori allo 0,5%, per i liberi professionisti, che inizialmente non sono stati considerati tra le priorità nelle campagne vaccinali e quindi in molti sono ancora in fase di vaccinazione”.